IL SECOLO XIX valbormida ESPOSIZIONI VERSO FORNITORI E DITTE DELL’INDOTTO Pagamenti in forte ritardo venti di crisi all’Italiana Coke Ma l’azienda replica: «Tensioni temporanee causate da investimenti e soldi non in cassa» CAIRO. Aria di crisi in casa dell’Italiana Coke. Premi di produzione pagatiinritardoailavoratorieun’esposizione nei confronti di fornitori e dittedell’indottolasciatrasparireun momento di difficoltà all’interno della cokeria di Bragno. È la prima voltainValbormidaeilfattohaquindi suscitato un certo timore tra le famiglie dei dipendenti della fabbrica, una delle realtà più grandi e solide dell’entroterra. Le difficoltà, secondo quanto trapelato dall’azienda, sarebbero però legate all'accavallarsi di cospicui investimenti fatti e una serie di finanziamenti che, attesi in cassa, non sono arrivati. Tanto da determinare una situazione di tensione economica, che però sarebbe solo temporanea. «Nel quadriennio 2011-2014 sono stati effettuati importanti investimenti, del valore di oltre 50 milio- VENERDÌ 24 OTTOBRE 2014 21 dell’automotive a quello meccanico. Per rispondere alle preoccupazioni del territorio, e dei creditori, l’azienda confida quindi in un incremento dei volumi di produzione che, nel breve periodo, dovrebbero consentireallacokeriadisuperareledifficoltà. «Per far fronte a tale situazione – spiegal’azienda–sonostatedefinite, in sinergia con le altre società del gruppo, una serie di azioni mirate alla razionalizzazione dei costi di esercizio e al miglioramento dell’efficienza organizzativa, attuate nel pieno rispetto dei vincoli di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Inoltre, le aspettative di una maggiore penetrazione su nuovi mercati, risultato della costante ricerca di nuove opportunità da parte della società, porteranno a breve a un aumento degli attuali volumi di produzione». ni di euro, per la realizzazione di interventivoltiallasalvaguardiaambientale e della capacità produttiva – haspiegatol’aziendainunanota-.La mancata erogazione del finanziamento agevolato, già oggetto di un decreto da parte del ministero delle infrastrutture e dei trasporti e di ulteriori finanziamenti preventivamente convenuti con il sistema bancario a fronte di tali investimenti, ha determinato una situazione di tensione finanziaria che ha generato l'incremento del livello di esposizione sia con i fornitori che con il sistema bancario stesso». Adaggravarelasituazionesarebbe poi stata la crisi, una fase di recessione il cui morso non ha smesso di stringere sui principali mercati di destinazione del coke prodotto presso lo stabilimento di San Giuseppe di Cairo. Gli esempi vanno dal settore L’Italiana Coke di Bragno BLITZ DI PROCURA E FINANZA IN VIA XXV APRILE. SCOPERTA ANCHE UNA BOMBOLA A RISCHIO ESPLOSIONE. ORDINATA LA BONIFICA Amianto sui capannoni: sequestrati Altare, sigilli ai fabbricati ex Savam e ai parcheggi per tutelare la salute pubblica L’EMERGENZA LUISA BARBERIS ALTARE. C’è l’amianto sui tetti dei capannonidell’exSavameperifabbricati di via XXV Aprile, nel centro storico di Altare, sono scattati i sigilli in attesa di una bonifica dell’area. Con un blitz, che dal pomeriggio di mercoledì si è protratto fino a tarda sera ed è proseguito ieri, la Guardia di finanza,sezioneaereadiGenovaesezione operativa navale di Savona, ha sequestrato preventivamente circa 10 mila metri quadrati di area nel cuore del paese. L’operazione ha portato alla chiusura dei capannoni, di proprietà della società “Pietre di vetro Srl” con sede a Savona, che un tempo erano adibiti a depositi dell’ex vetreria Savam e, nono- stante siano fatiscenti e inutilizzati da anni,nonsonostatioggettodiunintervento di manutenzione e risanamento. Al loro interno i finanzieri hanno trovato di tutto, anche una bombola di acetilene risalente agli anni Sessanta, priva dei dispositivi di sicurezza, e quindi pericolosissima. Per rimuoverla, ieri, è stata chiamata da Torino una ditta specializzata che ha operato con i militari. Il provvedimento, deciso su disposizionedelpubblicoministerodellaProcura di Savona, Cristiana Buttiglione, I capannoni sequestrati dalla Finanza ad Altare che coordina le indagini, è quindi arrivato non soltanto per la presenza di amiantosbriciolatosulletettoiedeicapannoni, in parte crollate e in pessimo stato di conservazione, ma anche per tutelare la pubblica incolumità, l’ambiente e la salute dei cittadini. L’operazione della Guardia di finanza, a cui hanno partecipato anche i Vigili del fuoco, l’Arpal e l’Asl 2 savonese, era infatti attesa da tempo nell’entro- Le fasi dell’apertura L’interno dei capannoni FOTO GENZANO terra per mettere mano a una delle grandi ferite ambientali della Valbormida. Numerose negli anni passati erano infatti state le segnalazioni anonime e gliespostiarrivatiaivariEnti.Agiugno 2013 il sindaco Davide Berruti aveva giàfirmatoun’ordinanzaincuiintimava alla proprietà dei capannoni di «provvedere a un intervento generale manutentivo di bonifica delle coperture in cemento amianto, entro un anno dalladatadinotifica,comeevidenziato nella relazione dell’Asl 2 di Carcare». Scaduti i termini a giugno 2014, nei giorni scorsi è quindi scattata un’indagine che, in Valbormida, tanto ricorda il procedimento compiuto anni fa sui fabbricatidellavetreriaSavam,sullato opposto della strada dei capannoni di oggi. Il primo passo del procedimento è quindi stata una ricognizione aerea che, dall’elicottero, ha permesso ai militari di verificare lo stato di conserva- zione dei vari fabbricati. Mercoledì sono quindi intervenuti i vigili del fuoco che, salendo sul tetto con una gru, hanno effettuato un sopralluogo, confermando lo stato di degrado delle coperture che, soggette ad anni di deterioramento, neve, vento e pioggia, sono ormai fatiscenti. Da qui i sigilli e il sequestro preventivo dell’intera zona in base all’ex articolo 321 del codice di procedura penale. «Le operazioni si sono svolte in un clima di massima collaborazione – ha dettoilsindacodiAltareDavideBerruti–l’Enteèadisposizioneeattendiamo gli sviluppi dell’indagine». L’area,datempo,puressendodiproprietà privata, era utilizzata come parcheggio a uso pubblico e una piccola porzione del capannone serviva da ricovero di materiali comunali. In attesa di nuovi risvolti, ieri sono stati tanti gli altaresi scesi in strada per assistere al lavoro dei finanzieri che hanno utilizzato il Municipio come base logistica. ore 11.19 Radio 19 Run Corsa non competitiva di circa 10 km con partenza e arrivo all’altezza dei Bagni Lido Quota iscrizione 10 euro con pacco gara e maglia tecnica Errea ore 15.19 Radio 19 Family Run Passeggiata non competitiva di circa 2 km con partenza all’altezza dei Bagni San Nazaro e arrivo ai Bagni Lido Quota iscrizione 5 euro per 1 adulto + 1 bambino e 10 euro per 2 adulti + 2 bambini con pacco gara e t-shirt Latte Oro ore 16.19 Radio 19 Run Esordienti Gara Fidal dedicata agli studenti delle Scuole Elementari sui 400 metri con partenza e arrivo all’altezza dei Bagni Lido Info e adesioni presso Fidal Liguria 010511974 DOMENICA 26 OTTOBRE Tutte le quote e le donazioni raccolte grazie alla collaborazione dei volontari della Gigi Ghirotti saranno destinate agli alluvionati tramite la sottoscrizione aperta da Il Secolo XIX e Radio 19 MAIN SPONSOR Radio 19 Run. Corri con noi per Genova. Domenica 26 ottobre, Radio 19 e Il Secolo XIX dedicano una intera giornata di sport e solidarietà alle vittime dell’alluvione. Partecipa e dona: corri la 10 km non competitiva o la passeggiata di 2 km o scegli tra i diversi sport da praticare nelle 10 aree allestite da Stelle nello Sport. Le iscrizioni saranno aperte sabato 25 dalle 10 alle 20 presso Spazio Genova in via piave 5 e direttamente domenica 26 in corso italia presso il villaggio all’altezza dei bagni lido. Condividi storie ed emozioni di podismo con noi: www.facebook.com/radio19 - #radio19sport e #stellenellosport - Sms o WhatsApp al 3351981919 In collaborazione con: www.radio19.it/run
© Copyright 2024 ExpyDoc