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Collection
Autumn/Winter 2014•15
www.ortys.it
Nasce “ORTYS officina milano”
L’arte di comporre abiti/bijoux con elementi/materiali - forme/volumi in evidente contrapposizione/
in irrefrenabile attrazione.
Come elementi mobili, ma inamovibili, di un archivio in evoluzione, ma atemporale, gli abiti
e i bijoux di Ortys seguono una partitura estetica che si può leggere nel tempo a passi alterni:
guardando in avanti, ma anche andando a ritroso.
Un canone inverso che recupera il piacere della composizione e della scomposizione per creare un
unicum originale, che coglie la complessità di una prospettiva dinamica per fissarla in una realtà
plastica, che esplora la natura delle cose per renderla nell’essenza di un abito, di un bijou.
Abiti e bijoux per vestire e ornare una donna maliziosa e innocente, disincantata e ingenua. Alla
ricerca di un’acerba sensualità. Con una punta di cinico romanticismo.
Per apparire/scomparire con sofisticato pudore.
“FILE” collezione Autunno/Inverno 2014•15
Un percorso di stile ispirato dall’eleborazione delle forme astratte e imprendibili del Suprematismo Russo del primo Novecento,
incarnato dalla figura di Kazimir Malevich, che per antitesi trova la ragion d’essere nelle forme belle e morbide del design italiano
degli anni Sessanta, incarnato dalla figura di zz.
Uno dopo l’altro, in un gioco di rimandi, “FILE” collezione Autunno_Inverno 2014•15 di
ORTYS si apre e si chiude su una serie di elementi/materiali - forme/volumi che si oppongono e si attraggono in un continuo
flusso creativo/interpretativo.
“i FILE” degli ABITI
abbraccio: conturbanti aderenze si alternano a morbide svasature. I volumi oscillano tra il sopra e il sotto, le spalle si stringono in
geometrie precise, il punto vita rimane fermo, baricentro perfetto per dare immobile movimento all’intera figura.
La concretezza materica del crêpe di poliestere, del tecno fresco di lana, del panno, della maglia di neoprene, del jersey mano pesca
- ognuno con un peso diverso, ma complementare - acquista ancora più spessore grazie alle tinteggiature del blu notte, del glicine,
del papavero, del crema, del nero.
Le stampe precise, seriali, ripetitive rivelano una visione contemporanea costruita su una matrice Sixties. Da decifrare seguendo la
scia di un’eleganza urbana, basata sulla staticità di uno schema dal disegno in movimento.
“i FILE”dei BIJOUX
che riprendono forme organiche: tutto fa capo a un disegno che arriva da un’interpretazione fantasiosa o realistica della natura,
fulcro di un codice ornamentale nel quale i contrasti sono il punto di partenza e di arrivo.
La concretezza materica di pietre sintetiche, di catene di ottone galvanizzato, di cristalli, di Swarovski, di pietre in abs, di castoni
di velluto, di resine bicomponenti con inaspettate inclusioni organiche rivela la volontà di “mettere insieme” una struttura
decorativa dinamica, fatta di materiali ricchi e poveri, naturali e sintetici, che va oltre il singolo elemento per arrivare a una
composizione armoniosa, ma mai uguale.
Il concetto di “bijoux di design” diventa un segno identificativo che, di pezzo in pezzo, fa capo a una sperimentazione personale,
originale e “visionaria” dell’ornamento contemporaneo. Un mezzo per mostrare/nascondere le facce di una stessa natura.
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