- Caldana, la perla della Maremma

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Domenica 15 Febbraio: 6^ del Tempo Ordinario
- GRILLI ore 9,45 : S.Messa (def. BERNARDINA e BRUNO Massetti)
- CALDANA ore 11: S.Messa (per la comunità)
Lunedi 16 Febbraio:
* ore 17: S.Messa (derf. GIOVANNI Tolari – 1° anniversario)
- ore 20,45 (Asilo): Riunione Consiglio Pastorale Parrocchiale
Martedi 17 Febbraio:
* ore 17: S.Messa (def. Mannucci ANTENORE e FEDORA)
Mercoledi 18 Febbraio:
delle CENERI
* ore 15 - GRILLI: S.Messa con imposizione delle Ceneri (libera)
* ore 17 - CALDANA:
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“ (def. OLINDO e DINA Montemagni)
Da Giovedi mattina inizio lavoro in Chiesa per sconfiggere i “tarli”
Giovedi 19 Febbraio:
dopo le CENERI
* ore 17 [S.Antonio]: S.Messa (def. ALFIERO Murziani – 1° mese)
Venerdi 20 Febbraio:
dopo le CENERI
- ore 16,30 (S.Antonio): Via Crucis “breve”
* ore 17 [S.Antonio]: S.Messa (def. PIETRO Cati)
- ore 20,30 (S.Antonio): Via Crucis “meditata”
Sabato 21 Febbraio: Beata ENRICHETTA Dominici (1829/1894),
Madre Generale delle Suore di S.Anna – “l’eroismo della normalità”
* ore 17 [S.Antonio]: S.Messa festiva (per le nostre SUORE)
Domenica 22 Febbraio: 1^ di QUARESIMA
- GRILLI ore 9,45: S.Messa (def. ELIA, ALFIERO, BONELLO e GIUSEPPINA)
- CALDANA [S.Antonio] ore 11: S.Messa (per la comunità)
- ore 15/19 (Salone S.Famiglia): Convocazione Diocesana
in preparazione al “Sinodo sulla Famiglia”
“Se facciamo le cose per compiere la volontà di Dio e dargli questo gusto, lavare
i piatti è meritevole come andare ad un’Udienza dal Santo Padre” (Madre Enrichetta)
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La lampada del SS.mo questa settimana e’ stata offerta da:
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* in memoria SPARTACO Frizzi - Caldana
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Nel sito è possibile consultare ogni settimana ““EEsssseerree CChhiieessaa ooggggii””
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Per essere aggiornati sugli eventi della nostra comunità:www.caldana-maremma.org
15 Febbraio 2015
“6^ del Tempo Ordinario”
Proposta della <CARITAS Parrocchiale>
Febbraio mese della “VITA”: «Un nuovo umanesimo è la
vera sfida che ci attende e parte dal ‘sì’ alla vita» (Messaggio CEI)
“Messaggio del Vescovo per la Giornata del Malato ”
La Chiesa di Grosseto è da sempre legata al valore e al senso
di questa Giornata, punto di approdo di un intero anno di servizio, nelle più svariate forme, ai malati, ai sofferenti, alle persone diversamente abili, a chi vive sul proprio corpo o nel proprio
spirito i segni evidenti della malattia che spegne le forze, soffoca la speranza, fiacca ogni proposito e ogni progetto di futuro.
La Chiesa è dentro a queste piaghe dolorose e vuole esserci
con l’atteggiamento che ci suggerisce Papa Francesco nel suo
messaggio: quello della sapienza del cuore, che permette di
vedere oltre il visibile, oltre ciò che è tangibile; una sapienza
che riconosce il valore sacro della vita, sempre, comunque.
Francesco ce lo ricorda con parole molto forti: <Quale grande
menzogna si nasconde dietro certe espressioni che insistono tanto sulla ‘qualità della vita’, per indurre a credere che le vite gravemente affette da malattia non sarebbero degne di essere vissute!>.
Per questo voglio dire grazie per tutti coloro che spendono il
loro tempo donandolo a chi è ammalato o sofferente: un tempo che impegna, che coinvolge, che significa accudimento, cura anche nelle più elementari esigenze (lavarsi, vestirsi, mangiare)
che la malattia tante volte trasforma, per molti fratelli, in traguardi impossibili da raggiungere autonomamente. La Chiesa
di Grosseto dice grazie, pertanto, ai Cappellani dell’Ospedale Misericordia e ai laici che svolgono servizio di cappellania,
al Cappellano delle Case per Anziani, ai Volontari dell’Avo,
che dedicano il loro tempo per regalare sollievo ai ricoverati e
agli anziani, al Centro Volontari della Sofferenza, ai Medici
Cattolici, all’Unitalsi, ai Volontari Vincenziani, a quanti nelle Parrocchie si preoccupano di far visita agli anziani soli
o agli ammalati e a quanti portano loro il conforto dell’Eucaristia. Sento, inoltre, il dovere di dire grazie ai Medici e
agli Infermieri, a realtà di volontariato civile come l’Abio che
da anni si preoccupa di rendere meno triste il ricovero dei bambini in ospedale e ai tanti fratelli che, arrivando in Italia da vari
Paesi, si prendono cura, come Badanti, dei nostri anziani e delle persone con disabilità. Sono tutte forme di “servizio alla vita”.
Le virtu’ cardinali: la “FORTEZZA”, aiuto a fare il bene
Quando si parla di fortezza si pensa al confronto di due termini: ‘coraggio’
e ‘paura’. Il primo è associato a una persona impavida, audace, ardimentosa;
il secondo è visto come sentimento contrario alla fortezza, soprattutto davanti al dolore e alla morte. Pur non essendo né il coraggio né la paura a
caratterizzare in modo definitivo una persona buona, bisogna ammettere
che ci sono momenti in cui la paura impedisce di compiere ciò che si
definisce come giusto; per questo la virtù della fortezza prevale sulla
paura e rende l’uomo più coraggioso nella scelta del bene.
Il grande filosofo/teologo S.Tommaso d’Aquino affermava che«la fortezza è la virtù che toglie gli impedimenti e le difficoltà che distolgono la volontà dal compiere ciò che è secondo ragione»: “secondo ragione” e non
“secondo la fede”, perché la fortezza è prima di tutto una virtù umana;
per il cristiano poi è anche rafforzata dal “dono dello Spirito Santo”.
Egli vedeva la fortezza come forza che agisce per vincere la paura della
presenza del male e come coraggio per combatterlo: segno e vera dote
della fortezza è la bontà. Da questa virtù fioriscono pazienza (pensiamo al
detto popolare:”la pazienza è la virtù dei forti”), magnanimità, perseveranza.
La fortezza modera i movimenti dell’animo umano perché non perda il controllo e la padronanza di sé, soprattutto nelle circostanze difficili della vita.
Dalla fortezza deriva una certa capacità di azione, il saper agire con fermezza e decisione nelle diverse situazioni della vita, dalle più semplici
alle più complicate. La fortezza non si esprime in chi si vanta della propria
potenza, ma in tutti quelli che vivono con semplicità e gratuità i rapporti
umani, avendo a cuore la persona vicina. L’azione del ‘forte’ non è nemmeno una forma di spavalderia: in molte circostanze può manifestarsi
anche con semplice sorriso, capace di evitare scontri o inutili discussioni.
Questa virtù è presente in chi risponde con mitezza anche alle forze contrarie della vita e quindi da queste non si lascia deviare dalla via del bene.
Ciò che è pienamente ‘umano’ deve diventare ‘cristiano’: la fortezza determina una certa calma, costanza, assiduità nell’atteggiamento mite e umile
di chi decide di abbandonarsi in pace a Dio, cosciente della propria fragilità e debolezza. Proprio S.Paolo (2 Cor. 12, 9-19) ci dice: «Il Signore mi ha
detto: ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella
debolezza. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezza, perché
dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce offerte per Cristo:
infatti quando sono debole è allora che sono forte»
La Parola di Dio
(Giacomo 1, 19b-20.26)
Sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira.
Perché l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio.
Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua
e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana.
La Parola di Papa Francesco (ai fedeli dell’Ucraina - 4 febbraio)
Preghiamo anzitutto per le vittime, tra cui molti civili, e per le loro
famiglie e chiediamo al Signore che cessi al più presto questa orribile
violenza fratricida… Quando io sento le parole “vittoria” o “sconfitta”,
sento un grande dolore, una grande tristezza nel cuore.
Non sono parole giuste; l’unica parola giusta è “pace”……
Pensate, questa è una guerra fra cristiani! Voi avete tutti lo stesso
battesimo! State lottando tra cristiani: questo è uno scandalo.
UNA STORIA PER... RIFLETTERE: “Il CONTO“
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio di 11 anni si presentò in cucina con un foglietto in mano: con aria stranamente ufficiale porse
il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse:
«Strappato le erbacce dal vialetto: € 3. Ordinato la mia cameretta: € 5.
Andato a comprare il latte: € 0,50. Badato alla sorellina (3 pomeriggi): € 9.
Preso due volte "ottimo" a scuola: € 5. Portato l'immondizia tutte le sere
nel cassonetto: € 4. Totale: € 26,50».
La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente. La sua mente si affollò
di ricordi. Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
«Portato in grembo per 9 mesi: € 0. Notti passate a vegliarti quando eri
malato: € 0. Coccolato quando eri triste: € 0. Asciugato le tue lacrime: € 0.
Insegnato e fatto i compiti con te ogni giorno: € 0. Colazioni, pranzi, merende, cene e panini preparati: € 0. La vita donata per te ogni giorno: € 0.
Totale: € 0». Terminato di scrivere, sorridendo, la mamma diede il foglietto
al figlio. Quando il bambino ebbe finito di leggere lo scritto della mamma,
due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi. Girò il foglio e sul suo conto
scrisse: «Pagato». Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.
Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a
fare i conti, è un guaio. L'amore è gratuito. O… non è amore.
Una battuta… per un sorriso
* Un tizio va ad un Ristorante a mangiare e ordina dei piatti a base di funghi:
- «Cameriere, questi funghi mica saranno velenosi?».
- «Penso di no………, comunque glielo saprò dire con precisione domani!».