il BorgoRotondo Gennaio - Febbraio 2015 SEGNARE... PER QUEL CHE SE NE PUÒ DIRE Sara Accorsi I l nonno aveva decretato ‘Si va dal signor Lamberti’ e così si fece. Non si poteva certo aver nulla da temere: le com- Un casa della pianura bolognese, foto di Vittorio Degli Esposti. - [Esec. 1971]. ponenti di mistero, cioè casa abbandonata, eroe solitario, buio intorno, erano tutte fugate. Una casa in campagna vicino al cimitero c’era sì, ma era un pomeriggio d’estate pieno ci accomodammo intorno a una tavola. Solo a quel punto si di sole, c’erano bellissimi alberi generosi di una freschissima uscì dall’ordinario. Il signor Lamberti prese un piccolo blocco ombra, tanti vasi pieni di colorati gerani e tante persone in at- a quadretti e lo diede al nonno ‘Screv pur Angiulen’. Scrivetesa. Il nonno era seduto su quelle sedie intrecciate di plastica re? Ma non eravam venuti qui per far passar le verruche? E verde, circondato dalla curiosità e timore di noi bambini. Nei infatti, mentre gli occhi non si staccavano da quel blocchetto, propri otto anni, infatti, già stupiti da quello strano fenomeno mio nonno chiese soltanto girato verso il paziente da curare comparso sul dito del cugino, che più volte l’aveva costretto ‘mano sinistra vero?’. All’annuire di mio cugino, mio nonno a strane bruciature, ci si interrogava ‘Ma non avranno tutte le scrisse e poi rialzando la testa, chiese conferma questa volta verruche queste persone?’. Con un ‘Ragazol, basta che non sta al signor Lamberti ‘l’indirizzo vero?’. Tre righe. Non in senso figurato, proprio tre bene’ il nonno mise a tarighe soltanto scrisse mio cere le domande sulle altre nonno che vidi bene solo persone, ma non quelle su quando il blocchetto torciò che sarebbe accaduto nò in mano al signor Lamlà dentro. Mancavano anberti. Nome, problema, cora persone prima di noi. indirizzo di casa. Il signor Il ‘Chissà se posso entrare Lamberti allora disse al anche io’ non diventava nonno qualcosa sui giordomanda per il timore di ni, qualcosa tipo ‘la sera di sentirsi dire no. D’altronmartedì e quella di giovedì’ de già si aveva quella strae che c’entrava con le prena invidia da bambini perghiere. Poi chi si ricorda se ché si sarebbe voluto che dicemmo un Padre Noquello speciale fenomeno stro lì o nella vicina chiesa fosse accaduto alle prodi Zenerigolo dopo. Quel prie mani. Se poi in tutto S. Biagio di Zenerigolo in una litografia del 1844-1851 blocchetto aveva incantaquesto mistero nemmeno si sarebbe potuto entrare a vedere di persona, sarebbe stata to sguardo e attenzione. ‘Ma cosa farà con quel foglietto?’ e si davvero un’ingiustizia del destino! Nulla si chiese e poi toccò iniziò a comporre nella mente la strana immagine del signor a noi. Nulla di mistero. Il nonno salutò il signor Lamberti Lamberti che inviava preghiere agli indirizzi scritti, magari come salutava ogni suo amico, due battute sull’età che avan- di notte, con l’unica certezza che di sicuro non poteva fare zava e altre due sulla salute. Il signor Lamberti era infatti un quello che ancora si credeva facesse Babbo Natale! Ma quali normalissimo nonno. Niente di eccentrico, niente che facesse dettagli si potevano aggiungere? Accendeva candele? Stava in pensare a super poteri magici. Da Mago Merlino al divino ginocchio? Quei foglietti delle persone li bruciava o li spargeOtelma, da Strega Amelia a Vanna Marchi, non c’era un bel va nel vento a pezzettini? Un tentativo sul nonno si poteva niente dell’immaginario magico ad attenderci là dentro! Era anche fare no? Ma il nonno seppe aggiungere solo mistero. tutto normale e così ci comportammo come in ogni altra casa: ‘Lasciate fare a lui che sa segnare’. ‘D’accordo, ma cosa vuol dopo i saluti e le presentazioni di nuetar anvuden [noi nipotini], dire?’. Il suo ‘avete visto no?’ fu di poco aiuto. Così come 14 il BorgoRotondo Segnare...per quel che se ne può dire Gennaio - Febbraio 2015 quando aggiunse ‘L’altra volta è servito, quando t’aveva mor- In questo tempo in cui la privacy è una postilla da firmare so il cane e avevi cominciato a balbettare’ e nel semplice ‘t’ho e continuamente violata dagli stessi firmatari, come non inportato e ti è passato’ liquidò la prima volta di mio cugino dal chinare il capo reverente di fronte a chi ancora parla di un segreto senza malizia, ma signor Lamberti. con una sana reticenza geIl nonno, credente, per nerata dal rispetto? ‘A me niente scaramantico, l’ha insegnato mia mamuomo concreto capace di ma, ma non le posso dire unire i saperi antichi della niente’, ribadisce quasi campagna alla grande cerscusandosi, come a voler tezza che lo portava tutti sottolineare di nuovo che i sabati pomeriggio un’ora non sta facendo la prezioseduto davanti all’immasa, non sta tenendosi l’ingine della Madonna del grediente segreto di una Poggio, ci raccontò storie ricetta per la torta soffice, di altri ‘signor Lamberti’. ma sta rispettando un patNon aveva l’intento di to che ha dell’ancestrale. placar le domande, ma Questo tramandarsi oraquello di mostrare che le della pratica esercita, nella vita ci sono situazioinfatti, un fascino antico ni che puoi scegliere e che Seguace di Hieronymus Bosch, "Le Tentazioni di Sant’Antonio", (1551-1600 circa) che trova l’immaginazioo le prendi come sono o ne pronta a decorare la non importa neanche andarle a cercare. Oggi come allora, quelle storie hanno solo una scena dell’iniziazione con fumi di alambicchi, odori di sperisposta ‘Lo sanno loro’. E solo così succede che un giorno zie inebrianti, formule dalle lingue misteriche. Nel tono di di fronte a qualcuno che ti dice che sono quattro mesi che sta Flora invece è ben chiaro che tutto rientra nella normalità tribolando contro il fuoco di sant’Antonio con pochi risultati di una tradizione tramandata in famiglia o a una persona ma con tanto dolore, con antibiotici o con rimedi omeopatici, di cui si ha fiducia, senza alcun alone magico o esoterico, anche tu suggerisci ‘Prova ad andarlo a far segnare’. D’altron- né più né meno, insomma, di come certe nonne insegnano a far le punture in de al peggio non serve cucina facendo far a niente. Mi dice così le prove nelle patate. anche la signora Flora Qualcuno che sappia ‘Io segno solo il Fuoco far le punture in casa di Sant’Antonio, ma mi è sempre utile e siha chiamato una signomilmente nella stessa ra per il mal di schiena logica di poter essere e io le ho detto che non strumento di servizio lo segnavo, ma lei ha per gli altri, Flora coninsistito per venire lo tinua ‘Se fosse stato stesso tanto al massimo prima della Vigilia, le le rimaneva lo stesso avrei anche potuto inmale’. Se il tentar non segnar le preghiere...’, nuoce, è vero anche ecco un’altra conferche, nonostante non ma, quella di un sapere manca chi bolli queste tradizioni per riti stupidi, nonché per superstizioni da bandire, tramandato nell’ordinarietà di una famiglia, in un giorno ‘farsi segnare’ è un rimedio che in tanti hanno visto funziona- d’attesa come quello della Vigilia di Natale, di un sapere tra re, vuoi per suggestioni, vuoi per altri inspiegabili motivi. Tra religione e tradizione popolare. Ma il sospeso della Flora questi, non ultimo per importanza la questione economica, fa capire che forse anche dicendole che si comprende il essendo che la pratica non può essere a pagamento, ma solo suo riserbo, le domande sono diventate un po’ troppe, arad offerta libera. È questa l’unica certezza che si ha su da fuo- rivando a quel punto in cui nel cortile del signor Lamberti ri, perché per il resto, si ritorna sempre lì: come dice la signora il nonno avrebbe di nuovo detto ‘Ragazol, basta che non sta bene’. Flora ‘non posso mica raccontarti niente’. 15
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