Con gioia saluto la Mostra del Compianto sul Cristo morto del Beato Angelico, per la prima volta esposto nel Museo Diocesano di Torino fino al 30 giugno 2015, in concomitanza con la Solenne Ostensione della Sindone. L’opera, di assoluto rilievo internazionale, si pone in continuità con l’evento sindonico sia per la collocazione in diretta corrispondenza con il sacro Telo sia per il richiamo all’immagine in esso rappresentata, offrendo così un momento di pausa e di riflessione all’insegna dell’arte ai numerosi pellegrini e visitatori che giungeranno in Città per l’Ostensione. In parallelo, infatti, con l’immagine sindonica, nel Compianto sul Cristo morto del Beato Angelico possiamo leggere la testimonianza più alta di quell’amore divino, che è giunto a dare la vita per i fratelli. In esso, inoltre, possiamo leggere i numerosi e gravi drammi dell’uomo di oggi, che chiede di essere sostenuto e condiviso per dare dignità e speranza al proprio dolore. Colpisce in quest’opera la compostezza della scena e dei personaggi, permeati da un dolore profondo e raccolto, diverso da altre rappresentazioni simili, di cui - diceva Dostoevskij - osservandole a lungo “si può anche perdere la fede” (L’idiota, II, 4). Nel Compianto sul Cristo morto del Beato Angelico non c’è disperazione o risentimento, ma partecipazione e speranza, indicando così come vivere l’esperienza del dolore e della morte in senso cristiano. Si tratta di un grande messaggio, particolarmente attuale, che ha avuto grande sviluppo nella storia dell’iconografia cristiana, soprattutto a livello popolare, anche in ambito piemontese, come documentano le numerose sculture e pitture ispirate al tema, disseminate nel nostro territorio, alcune delle quali esposte anche nel Museo Diocesano: in particolare, desidero segnalare una lunetta di pittore piemontese del XV secolo, esposta per l’occasione nella pinacoteca del Museo, e la mostra di Umberto Mastroianni, in corso, che propone in una rassegna antologica la passione di Cristo in parallelo con i gravi drammi del ‘900, da Hiroshima alla Esplosione o Ballo tragico al Monumento alla pace di Cassino in dialogo con la Crocefissione, il Cristo morente e la struggente Deposizione dalla Croce. Grazie a quanti hanno promosso e sostenuto l’iniziativa: l’Arcivescovo, Monsignore Cesare Nosiglia e il Comitato Ostensione Sindone, per avere inserito la Mostra nel programma sindonico; Monsignore Timothy Verdon, curatore della Mostra; la Dr.sa Magnolia Scudieri, Direttore del Museo San Marco di Firenze; il Dr. Andrea Gianni, dell’Associazione Sant’Anselmo; il Dr. Maurizio Cibrario, Presidente della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici della Città di Torino; la Dr.sa Angela Griseri, Segretaria Generale della Consulta, la Dr.sa Cristina Lisbona, dell’Ufficio comunicazione della Consulta; il Prof. Maurizio Momo e l’Arch. Chiara Momo, progettisti e direttori lavori dell’allestimento; gli Sponsor, gli enti che hanno concesso il patrocinio, i partner, le maestranze che hanno realizzato l’allestimento; i Volontari del Museo Diocesano di Torino. Auguro a quanti visiteranno la Città in occasione della Solenne Ostensione della Sindone di scoprire questo capolavoro di arte e di fede, da ammirare e contemplare. don Luigi Cervellin Direttore Museo Diocesano di Torino
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