10 La nucleosintesi nell’universo primordiale Uno dei motivi per cui il modello del Big Bang `e cos`ı universalmente accettato `e la sua capacit`a di spiegare le abbondanze degli elementi leggeri con la nucleosintesi primordiale che pone dei vincoli importanti al valore di ⌦b ovvero il parametro di densit`a dei barioni. Per capire la nucleosintesi ed altri fenomeni che vedremo pi` u avanti `e importante capire l’accoppiamento tra una particella di materia di massa m ed il campo di radiazione, come schematizzato in figura 48. Come indicato in figura, il tempo cosmico t scorre verso destra, mentre la temperatura della radiazione kTr “ kT0 r1`zptqs cresce verso sinistra. Per la particella di massa m il momento rilevante `e quando mc2 “ kTr . A questo tempo succedono due cose: come visto precedentemente nel caso di elettroni-antielettroni e barioniantibarioni, per kTr ° mc2 , lo scattering fotone-fotone `e in grado di creare coppie della particella m e della sua particella. Seguendo lo scorrere del tempo, quando kTr “ mc2 si ha l’annichilazione di particelle m e antiparticelle. Inoltre se la particella `e in equilibrio termodinamico con la radiazione, per kTr ° mc2 , m e m ¯ sono relativistiche, mentre al disotto sono non relativistiche. La di↵erenza tra caso relativistico e non `e che quando la particella `e accoppiata al campo di radiazione la sua densit`a scala come N 9 Tr3 (re3{2 lativistico) e N 9 Tr expp´mc2 {kTr q (non relativistico). A questo punto `e importante capire fino a quando la particella `e in equilibrio termodinamico con la radiazione: questo `e determinato da ⌧ex tempo scala che caratterizza il processo fisico di scambio di energia tra particella e campo di radiazione. L’equilibrio termodinamico si ha per ⌧ex † t; per ⌧ex “ t la particella di distacca dall’equilibrio termodinamico con la radiazione e a questo punto la sua densit`a viene congelata al valore di N che si ha per Tr pt “ ⌧ex q; la densit`a numerica di particelle sar`a molto diversa a seconda che il distacco dall’equilibrio sia quando la particella `e relativistica o no, come si vede dall’espressione per N pTr q. Una volta uscita dall’equilibrio termodinamico con la radiazione, la densit`a numerica di particelle evolver`a normalmente come aptq´3 , come abbiamo gi`a visto pi` u volte. Vediamo adesso di trovare la densit`a numerica delle particelle nel caso (ultra)relativistico. Ricordiamo che per il corpo nero la densit`a di energia `e "⌫ “ 4⇡ 8⇡h⌫ 3 1 B⌫ “ 3 h⌫{kT c c e ´1 e la densit`a di fotoni `e N “ ª `8 0 8⇡⌫ 2 1 d⌫ 3 h⌫{kT c e ´1 161 t kT > mc2 m c2 particella e antiparticella relativistiche ¯ N =N Tr3 kT < mc2 particella non-relativistica kTr 2 Tr3/2 e mc /kT ¯ N =N annichilazione particella-antiparticella !ex = t → particelle escono dall’equilibrio termodinamico con la radiazione ex <t ex =t ex t >t densità delle particelle è congelata (~a-3) al valore non relativistico densità delle particelle è congelata (~a-3) al valore relativistico <t ex ex =t ex >t t Figura 48: Schema relativo alla relazione tra una particella di massa m ed il campo di radiazione di temperatura (di corpo nero) Tr . Se considero come variabile di integrazione la quantit`a di moto del fotone p“ h⌫ c ⌫“ pc h d⌫ “ c dp h e considero l’energia del fotone E “ pc posso scrivere la densit`a di fotoni come ª ª 8⇡ `8 p2 dp 4⇡ g `8 p2 dp N “ 3 “ 3 h 0 eE{kT ´ 1 h eE{kT ´ 1 0 con g “ 2, degenerazione del fotone o peso statistico. In generale, per le particelle ultrarelativistiche all’equilibrio termodinamico (kT " mc2 ) posso ¯ sono scrivere che le densit`a della particella N o della sua antiparticella N uguali e pari a ª 4⇡ g `8 p2 dp ¯ N “N “ 3 (10.1) h eE{kT ˘ 1 0 162 con g peso statistico della particella e segno ` per i fermioni e ´ per i bosoni. Fino a che le interazioni sono in grado di mantenere in equilibrio le varie specie di particelle ultrarelativistiche con loro antiparticelle e con le altre specie su tempi scala ! t, molto minori dell’et`a dell’universo (ovvero finch´e ⌧ex ! t), allora le densit`a delle varie particelle sono date dall’espressione 10.1. Quindi all’equilibrio termodinamico tra le varie specie ultrarelativistiche si hanno i seguenti casi. • Fotoni: sono bosoni (´) con massa nulla e g “ 2; come abbiamo gi`a trovato la densit`a totale di fotoni di corpo nero (quelli all’equilibrio termodinamico) `e N “ 0.244 ˆ con " “ 2⇡kT hc ˙3 m´3 4 4 T c • Nucleoni, elettroni e le loro antiparticelle: sono fermioni (`) con g “ 2; si pu`o facilmente dimostrare che ˆ ˙3 3 2⇡kT Nb “ N “ 0.183 m´3 (10.2) 4 hc con 7 74 4 "b “ " “ T 8 8 c • Neutrini (⌫e , ⌫µ e ⌫⌧ ): sono fermioni con elicit`a per cui g “ 1; analogamente a prima ˆ ˙3 1 2⇡kT N “ Nb “ 0.091 m´3 2 hc con 1 7 4 4 " “ "b “ T 2 16 c Per trovare l’energia totale `e necessario sommare i contributi delle densit`a di energia di tutte le specie all’equilibrio e si ottiene "tot “ pT q 163 4 4 T c (10.3) Nel caso generale, la distribuzione di particelle con energia E e quantit`a di moto p `e data dalla relazione ª 4⇡ g `8 p2 dp N “ 3 h epE´µq{kT ˘ 1 0 con la relazione tra energia e quantit`a di moto data da E 2 “ m2 c4 ` p2 c2 . Il segno `{´ si riferisce ovviamente al caso fermioni/fotoni e g `e sempre il peso statistico della particella. Quando la specie `e ultrarelativistica (pc " mc2 ) si ha E » pc, µ » 0 e si ritrova la 10.1. Quando le particelle diventano non relativistiche per kT ! E » mc2 e le loro abbondanze sono mantenute in equilibrio dalle interazioni tra le particelle le loro densit`a sono date dal limite non relativistico dell’equazione 10.1 ovvero con µ “ 0, ˆ ˙ 2 ˆ ˙3{2 ´ mc mkT kT N “g e (10.4) 2 h ovvero N decresce esponenzialmente con T e non contribuisce pi` u alla densit`a di massa inerziale che determina la decelerazione dell’universo. In questo caso non ci sono pi` u le antiparticelle perch´e il campo di radiazione non ha pi` u l’energia necessaria a generarle. Consideriamo il caso semplice dell’abbondanza di protoni e neutroni. Per z † 1012 , dopo l’annichilazione di barioni e antibarioni, n e p sono nonrelativistici e le loro abbondanze sono mantenute all’equilibrio (cio`e sono descritte dalla 10.4) dalle reazioni: e` ` n –Ñ p ` ⌫¯e ⌫e ` n –Ñ p ` e´ n –Ñ p ` e´ ` ⌫¯e (10.5) queste mantengono l’equilibrio termodinamico di p, n con e´ , e` , ⌫e , ⌫¯e che a loro volta sono in equilibrio termodinamico con la radiazione, come abbiamo gi`a visto. g `e lo stesso per p, n per cui applicando la 10.4 a neutroni e protoni si ha ˆ ˙ mc2 „ ⇢ ´ n Nn kT “ “e (10.6) p Np dove m `e la di↵erenza di massa tra neutrone e protone e mn m “1` »1 mp mp 164 Come si vede il rapporto tra la densit`a di neutroni e di protoni cresce al descrescere della temperatura; questo rapporto si “congeler`a” quando il tempo scala per le reazioni 10.5 diventer`a maggiore dell’et`a dell’universo, ovvero quando l’universo diventa otticamente sottile alle reazioni deboli. 10.1 Il disaccoppiamento dei neutrini e la barriera dei neutrini rn{ps si congela e rimane costante quando le interazioni con i neutrini descritte dalle 10.5 non possono pi` u mantenere legate all’equilibrio le abbondanze di p e n. Questo avviene quando il tempo scala delle interazioni deboli tweak diventa maggiore dell’et`a dell’universo. Durante la nucleosintesi primordiali per z « 108 n e p sono non-relativistici (siamo per z † 1012 ) e le loro abbondanze decrescono esponenzialmente per cui il loro contributo alla profondit`a ottica dei neutrini `e piccolo. Ma e´ e e` sono relativistici e la loro densit`a `e ˆ ˙3 3 2⇡kT N “ N “ 0.183 m´3 4 hc questo fa si che i neutrini non siano in grado di muoversi liberamente a causa delle reazioni e´ ` e` –Ñ ⌫e ` ⌫¯e e˘ ` ⌫e –Ñ e˘ ` ⌫e e˘ ` ⌫¯e –Ñ e˘ ` ⌫¯e (10.7) sono queste reazioni (e non quelle con p ed n) che mantengono i neutrini in equilibrio termodinamico con elettroni e antielettroni, che a loro volta sono in equilibrio termodinamico con la radiazione. Il tempo scala per queste interazioni `e 1 tweak “ “ (10.8) c c wN con cammino libero medio e w sezione d’urto per le interazioni deboli dei neutrini `e pari a ˆ ˙2 E ´42 m2 (10.9) w « 3 ˆ 10 me c2 con E energia del neutrino. N `e la densit`a numerica totale di e˘ e scala come N 9 a´3 9 T 3 per le particelle relativistiche (vedi la 10.2) per le quali l’energia media `e E¯ “ 3kT . Questo significa che w 9 T 2 da cui tweak 9 p ´1 wN q 165 9 T ´5 ed in particolare tweak “ 2 1 c w N “ pme c2 q 1 1 ˆ ˆ c 3 ˆ 10´42 p3kT q2 m2 2 ˆ 0.183p2⇡kT {hcq3 m´3 da cui tweak “ 1.4 ˆ 1010 K T ˙5 s (10.10) Questo tempo scala `e da confrontare con l’et`a dell’universo che in questa fase `e dominato dalla radiazione per cui si ha aptq “ ˆ 32⇡G"tot,0 3c2 ˙1{4 t1{2 (10.11) dove, come indicato, la densit`a di energia per t “ t0 `e da intendersi “totale” ovvero per tutte le specie. Dato che T0 a T “ T0 p1 ` zq “ si ha (10.12) t 9 a2 9 T ´2 (10.13) Per ottenere i valori corretti l’espressione di aptq deve essere modificata per tener conto di tutti i tipi di particelle che contribuiscono alla densit`a di energia a queste epoche ovvero " “ pT q 4 4 T c 7 8 ` con pT q “ ` 1 (fotoni) Per n⌫ “ 3 si ha 2ˆ pe` , e´ q “ 43{8 e quindi 4 " “ pT q T 4 “ "0 a´4 “ Z "Z0 c (10.14) 2 ˆ n⌫ ˆ 7 16 pn⌫ specie neutriniq ˆ 3c2 32⇡GZ "Z0 ˙ t´2 (10.15) quindi ricavando T ottengo T “ ˆ 3c2 32⇡G 4 {c ˙1{4 t´1{2 “ 9.97 ˆ 109 t´1{2 K » 1010 t´1{2 K 166 (10.16) con t espresso in s; l’et`a dell’universo in questa fase `e quindi data da ˆ 10 ˙2 10 K tuniv “ s (10.17) T in conclusione tweak {tuniv « 1 si ha per ˆ 10 ˙5 ˆ 10 ˙´2 10 K 10 K 1.4 »1 T T T “ 1.41{3 ˆ 1010 K “ 1.1 ˆ 1010 K che corrisponde a t » 0.8 s per la 10.17. A questa epoca si ha anche kT » 1 MeV. Si noti che questo tempo per cui tweak “ tuniv e l’energia corrispondente sono determinati dalle costanti della fisica! Abbiamo anche ottenuto l’epoca a cui l’universo diviene trasparente ai neutrini, ovvero l’epoca in cui i neutrini non possono pi` u mantenere neutroni e protoni in equilibrio termodinamico. Cos`ı, come c’era la barriera di fotoni per z « 1500 cos`ı c’`e una barriera di neutrini per kT « 1 MeV. Quindi ci aspettiamo che i neutrini del background cosmico abbiano avuto il loro ultimo scattering all’epoca in cui kT « 1 MeV ovvero circa « 1 s dopo il big bang. 10.2 La sintesi degli elementi leggeri All’epoca in cui i neutrini si disaccoppiano dall’equilibrio termodinamico (kT “ 1 MeV), anche protoni e neutroni escono dall’equilibrio termodinamico e la frazione di neutroni si congela; partendo dalla 10.6 possiamo scrivere „ ⇢ 2 n e´mn c {kT “ ´mn c2 {kT n`p e ` e´mp c2 {kT e´ mc {kT “ 1 ` e´ mc2 {kT 2 (10.18) tenuto conto che mn “ 1.6749 ˆ 10´24 g e mp “ 1.6726 ˆ 10´24 g si ha ˆ ˙´1 mc2 kT “ 1.29 kT 1 MeV ovvero per kT “ 1 MeV risulta „ ⇢ n “ 0.21 n`p 167 (10.19) A quest’epoca i protoni erano pi` u abbondanti dei neutroni. Dopo quest’epoca rn{n ` ps diminuisce solo lentamente a causa del decadimento dei neutroni con vita media ⌧n “ 8.857 ˘ 0.8 s. A questo punto i protoni ed i neutroni possono cominciare il processo di formazione degli elementi leggeri con la sequenza delle reazioni 2ˆ p`nÑD` p ` D Ñ3 He ` p `3 H Ñ4 He ` D ` D Ñ4 He ` n`D Ñ3 H ` n `3 H Ñ4 He ` 3 3 He ` He Ñ4 He ` 2 p Il risultato netto `e che quasi tutti i neutroni si combinano con i protoni per formare nuclei di 4 He: per ogni coppia di n che sopravvive, si `e formato un nucleo di He. La maggior parte della nucleosintesi non avviene immediatamente dopo il disaccoppiamento dei neutroni per kT » 1 MeV ovvero per T » 1.1 ˆ 1010 K ma a temperature pi` u basse per T » 109 K affinch`e i Deuteroni formati nella reazione p ` n Ñ D ` non vengano distrutti dai fotoni della radiazione di fondo. Infatti l’energia di legame del Deuterone `e EB “ 2.23 MeV “ kp2.6 ˆ 1010 Kq; per ogni barione ci sono circa « 109 fotoni e la frazione di fotoni con energia • E `e pari a 10´9 per E{kT « 26.5. La temperatura a cui ci sono 109 fotoni per barione con energia • EB `e pertanto data da EB “ 26.5kT ovvero k ˆ 2.6 ˆ 10 ◆ 10 K “ 26.5◆ kT (10.20) da cui T « 109 K. Al disopra di questa temperatura ci sono abbastanza fotoni da distruggere tutti i Deuteroni che si formano. T « 109 avviene al tempo t dato dalla 10.17 trovata prima, T “ 1010 t´1{2 K, ovvero per t » 100 s. Il calcolo dettagliato dell’evoluzione delle abbondanze degli elementi leggeri `e stato fatto agli inizi degli anni ’70 ed `e riportato in figura 49. Come si vede dalla figura la maggior parte della sintesi degli elementi avviene per t « 300 s (5 minuti) e fino a questo tempo l’abbondanza dei neutroni era rimasta praticamente costante, a parte quei pochi che sono decaduti spontaneamente. Dopo t « 300 s la frazione di massa dei neutroni `e diminuita a 0.123 mentre, come abbiamo visto prima, per ogni coppia di neutroni rimasti si ha un atomo di elio. La frazione di massa dei neutroni `e pertanto „ ⇢ n y mn “ n ` p ` He x mp ` y mn ` py{2q p4mp q y “ “ 0.123 x ` 3y 168 Minutes: 1 1/60 1 5 15 60 10 −4 Mass Fraction 10 −9 10 n p 7 7 Li, Be D 4 He 3 3 H, He 6 Li −14 10 −19 10 −24 10 2 10 1 0 10 9 10 −1 10 Temperature (10 K) Figura 49: Frazione di massa di protoni, neutroni e nuclei leggeri in funzione del tempo (alto) e della temperatura (basso). mentre la frazione di massa di He `e doppia rispetto a quella dei neutroni „ ⇢ He py{2q p4mp q Yp “ “ n ` p ` He x mp ` y mn ` py{2q p4mp q 2y “ “ 2 ˆ 0.123 “ 0.25 (10.21) x ` 3y Si noti che al denominatore resta sempre la massa totale che si conserva (in questo caso espressa come H ` n ` He). In aggiunta a 4 He vengono prodotte tracce di D (deuterio), 3 He (Elio-3), 7 Li (litio-7), 3 H (trizio) ma quest’ultimo `e instabile e decade con un tempo di dimezzamento di soli „ 12.3 yr. Non vengono sintetizzati elementi pi` u pesanti a causa dell’assenza di isotopi stabili con A “ 5 e A “ 8. Gli elementi pi` u pesanti del litio-7 vengono tutti sintetizzati durante l’evoluzione stellare a partire dal processo triplo´↵ che porta alla formazione dei nuclei di carbonio (34 He Ñ C); ma questo processo `e “lento” perch´e ha una probabilit`a molto bassa di avvenire pertanto non c’`e sufficiente tempo durante la nucleosintesi che dura soltanto „ 15 minuti. 169 Le predizioni della nucleosintesi primordiale sono rimarchevoli per vari motivi: • era sempre stato difficile capire perch´e l’abbondanza osservata di elio fosse Yp Á 23%, valore ben al disopra di quanto predetto dalla “sola” nucleosintesi all’interno delle stelle; • era difficile capire da dove provenisse il deuterio osservato nello spazio interstellare/intergalattico poich`e questo viene distrutto nei nuclei stellari, non creato; • le stesse difficolt`a appena descritte si applicano ovviamente a 3 He e 7 Li. Ovviamente questi problemi sono risolti dal fatto che tutti questi elementi vengono sintetizzati nei primi stadi del modello del big bang. La di↵erenza tra la nucleosintesi primordiale e quella stellare `e che la nucleosintesi nelle stelle avviene su tempi scala lunghi, in un regime di quasi equilibrio termodinamico, mentre la nucleosintesi primordiale avviene in modo esplosivo e tutto `e gi`a finito dopo appena „ 15 minuti. La fisica che determina l’abbondanza di 4 He `e diversa da quella degli altri elementi: la sintesi di 4 He `e essenzialmente termodinamica ed `e determinata dal rapporto iniziale rn{pn ` pqs che si ha quando i neutrini si disaccoppiano dall’equilibrio termico. In sostanza 4 He ha un’abbondanza che `e misura della temperatura a cui avviene il disaccoppiamento dei neutrini. Le abbondanze di D, 3 He, 7 Li invece sono determinate dalla rapidit`a delle reazioni a formare i nuclei prima che la temperatura T si abbassi troppo e blocchi le sintesi. Negli universi con ⌦b sufficientemente alta c’`e tempo sufficiente a convertire quasi tutti i neutroni in D e il D in 4 He; pertanto l’abbondanza risultante di D `e piccola. Del resto se ⌦b `e bassa non c’`e tempo per le reazioni intermedie e le abbondanze di D e 3 He sono maggiori. In conclusione le abbondanze di D e 3 He forniscono una misura diretta di ⌦b . In figura 50 si riportano le abbondanze degli elementi in funzione del rapporto barioni/fotoni espresso come ⌘10 “ 1010 Nb “ 274⌦b h2 N L’abbondanza di He Yp `e riportata come frazione di massa mentre per gli altri elementi si hanno le abbondanze come frazioni del numero di nuclei. Come si vede dalla figura, Yp `e abbastanza insensibile a ⌦b al contrario di quanto succede per gli altri elementi. 170 10.4 The Abundances of the Light Elements 295 Fig. 10.2. The predicted primordial abundances of the light elements as a function of the Figura 50: Abbondanza ratio dei nuclei leggeri in10funzione delΩrapporto su fotoni n /n γ = 274 h 2 . Yp is barioni the abundance present baryon-to-photon in the form η = 10 10 N {N “ 274⌦ h2 . BPer 4 He7 siBriporta 3 espresso come ⌘ “ 10 l’abbondanza in 10 whereas the b abundances for b D, He and Li are plotted as ratios by of helium by mass, frazione massa, mentre The per widths gli altri elementi si riportano le abbondanze numberdi relative to hydrogen. of the bands reflect the theoretical uncertainties income the predictions. The computations frazioni del numero di nuclei. were carried out using Big Bang nucleosynthesis codes developed at Ohio State University (Steigman, 2004) 7 protons.Le Therefore, the Li/H abundance as the baryon density increases. 10.3 abbondanze deglidecreases elementi leggeri 7 7 At higher values of η however, Li is synthesised by a different route. First, Be is 3 7 throughdegli the reaction He(α,γ )7 Be, Be being ada more tightly Le created abbondanze elementi leggeri dipendono ⌦b ma perbound poternucleus stimare il 7 than Li and therefore more difficult to destroy. As misure η increases at high values, parametro cosmologico `e importante fare delle in sistemi che nonthesiano abundance of 7 Be da increases. Later in the evolution of theoUniverse, when neutral stati contaminati processi astrofisici nelle stelle nel mezzo interstellare. atoms began to form, the 7 Be nucleus can capture an s-electron and the subsequent β-decay results in the creation of 7 Li. 10.3.1 L’abbondanza di 4 He. 4 He `e sintetizzato durante l’evoluzione stellare pertanto occorre considerare 10.4 The Abundances of the Light Elements sistemi poco contaminati dagli e↵etti della nucleosintesi stellare; il procedimento di solito seguito consiste nel misurare Yp in funzione della metalliThe predictions of the theory of primordial nucleosynthesis are of the greatest cit`aimportance (data per esempio dall’abbondanza di Ossigeno) e poi e↵ettuare for astrophysical cosmology and a great deal of effort has been devoted una estrapolazione a 0 determination come mostrato in figuraabundances 51; in questo caso si ottiene to the observational of the primordial of the light elements. is a far trivial exercise but there is now good agreement among a number Yp This “ 0.244 ˘ from 0.002. 171 0.35 Helium Mass Fraction 0.30 0.25 0.20 0.15 Izotov & Thuan fit Izotov & Thuan data Other data 0.10 0.05 0.00 0 6 100 200 10 times O/H Ratio Figura 51: Frazione di massa di He extrapolata per zero metallicit` a da campioni di regioni HII a bassa metallicit` a. 10.3.2 L’abbondanza di deuterio L’abbondanza di Deuterio `e cruciale perch´e dipende molto da ⌦b ; questa viene misurata dalle righe di assorbimento risonanti del gas nel mezzo interstellare delle galassie: quando l’assorbitore si trova a z • 2.5 la Ly↵ `e spostata nell’ottico (vedi, per esempio, figura 52). Questo tipo di misure presenta vari problemi (ad esempio la confusione tra la riga di deuterio e quella di H per deboli assorbimenti a redshift diversi) come mostrato dalla dispersione dei valori riportati in figura 53. Il valor medio ottenuto dai punti in figura `e D{H “ p2.6 ˘ 0.4q ˆ 10´5 p1 q. 10.3.3 L’abbondanza di 3 He Le stime che si possono ottenere dai meteoriti pi` u vecchi riflettono le ab9 3 bondanze di „ 5 ˆ 10 anni fa. He pu`o anche essere osservato nelle onde radio nella transizione di struttura iperfine equivalente alla riga a 21 cm di HI. Dalle nubi del mezzo interstellare si trova r3 He{Hs » 1.5 ˜ 15 ˆ 10´5 . 3 He `e distrutto nelle stelle ma `e pi` u robusto di D per`o quando brucia D 172 Figura 52: Spettro di quasar ad alto redshift con indicata la riga Ly↵ in assorbimento a redshift z “ 3.572. Come si vede la Ly↵ `e saturata mentre sul lato blu si nota la riga Ly↵ del Deuterio, non saturata per la piccola abbondanza del Deuterio. si produce al tempo stesso 3 He e quando brucia 3 He si crea 4 He e quindi elementi pesanti. L’abbondanza di 3 He `e quindi meno affidabile per la misura di ⌦b ; pertanto il valore ottenuto r3 He{Hs “ p1.1 ˘ 0.2q ˆ 10´5 si pu`o usare come “consistency check”. 173 Misura abbondanza D 10.4 The Abundances of the Light Elements 297 Quasar con z > 2.5 (D/H) = (2.6±0.4) ×10-5 Fig. 10.4. The cosmic deuterium abundance (D/H) as function of the silicon abundance Figura 53: Abbondanza di deuterio determinata daarighe di assorbimento in quasar from observations of quasar absorption line systems (filled circles). Also shown are the D ad alto redshift. abundances for the local interstellar medium (ISM, filled square) and the solar system (Sun, filled triangle) (Steigman, 2004, 2007) 10.3.4 L’abbondanza di 7 Li Deuterium (D). The abundance of deuterium is crucial cosmologically because 7 of its strong dependence upon the present baryon density. The local interstellar Li `e “fragile” `e pu`o essere distrutto all’interno delle stelle. Inoltre pu`o abundance of deuterium our Galaxydalle has been well-determined by observations of essere sintetizzato per in spallazione collisioni tra i protoni ed i nuclei the resonance absorption lines of deuterium in interstellar clouds by the Copernicus 7 nei raggi cosmici e il gas freddo nelle nubi dell’ISM. L’abbondanza di Li satellite and by the Hubble (Linsky et al., 1994). The values found dovrebbe raggiungere un Space valoreTelescope costante nelle stelle pi` u povere di metalli −5 amount to (D/H) = (1.5 ± 0.2) × 10 , the point labelled ‘ISM’ in Fig. 10.4. This come mostrato in figura 54. Il valore che si ottiene con l’estrapolazione a 0 `e is a secure lower limit to the primordial deuterium abundance since deuterium is r7 Li{Hs “ 12 ` logpLi{Hq “ 2.3 ˘ 0.3. destroyed when it is circulated through the hot central interiors of stars. It is not so different from the deuterium abundance observed in the solar atmosphere, the point labelled ‘Sun’ in Fig. A key e issue is the extent to which the process of 10.4 Confronto tra10.4. teoria osservazioni deuterium destruction has taken place during the course of the chemical evolution L’abbondanza di Deuterio `e il “barometro” pi` u sensibile: a partire da quelof interstellar material. la si The determina ⌦b e poi si confrontano i valori per oflethe abbondanze most important recent results have come fromattesi estimates deuterium 4 7 diabundance He, 3 He, Li con quelli osservati. Dalla figura 50, in cui sono in the Lyman-α absorbers observed in the spectra of high redshiftriportate quasars. ´5 le Absorption predizioni line teoriche in funzione di ⌦of ottiene perredshifts D{H “z p2.6˘0.4qˆ10 systems in the spectra quasars with ≥ 2.5 have suffib , si ciently large redshifts for the deuterium Lyman resonance lines to be redshifted into the optical region of the spectrum and so accessible to ground-based high resolution 174 7Li Misura abbondanza 10.4 The Abundances of the Light Elements 299 Produzione per spallazione [7Li/H] = 12+log(7Li/H) = 2.3±0.3 Distruzione nei nuclei stellari Fig. 10.5. A compilation of data on the cosmic lithium abundance from observations of metal- Figurapoor 54: and Abbondanza di Litio. notino due regimi altais ethebassa metallicit` a 12 (Li/H) and ad [Fe/H] logarithmic metal-rich stars. ε(Li) is Si defined to bei 10 descritti nel testo. metallicity relative to the standard solar value. The ‘Spite plateau’ in (Li/H) is observed at metallicities less than 100 times the solar value, [Fe/H] ≤ −2 (Steigman, 2004) the central and outer regions of old metal-poor stars, but the effect would be at the level of 0.1–0.3 dex in the above `0.7 abundance. `0.003 2 ⌘10 “ 6.1´0.5 ovvero ⌦b h “ 0.022´0.002 10.4.2 Comparison of Theory and Observations in ottimo accordo con la stima indipendente dalle fluttuazioni di temperatura 2 della CMB che, come vedremo pi` uestimates avanti,of`e the p⌦primordial “ 0.0224of˘the0.0009. It is immediately apparent from the b qCM B h abundances light elements discussed in Sect. 10.4.1 and Per quanto riguarda gli altri elementi si the ha predictions shown in Fig. 10.2 that there is an excellent match between the predictions and observations for values of η ≈ 6. The facts that it is so difficult to account for the cosmic abundances of these elements by astrophysical processes occurring in stars and that they are created so naturally elemento by primordial nucleosynthesis pieces of evidence that the Predettoare compelling Misurato standard Big Bang model must be along the correct lines. How well does the model survive quantitative scrutiny? p3 He{Hq ˘ 0.1q 10´5 p1.1 ˘ 0.2q ˆ 10´5 Steigman adopts thep1.0 approach of ˆ using the deuterium abundance as the most sensitive probe of the baryon density parameter ΩB , what he calls a baryometer, 4 3 4 and then compares He, He and 7 Li0.244 abundances with these. For He, Yp the predicted 0.248 ˘ 0.001 ˘ 0.004 +0.7 −5 (D/H) = (2.6 ± 0.4) × 10 , η10 = 6.1−0.5 , corresponding to r7 Li{Hs `0.09 2.65 2 ΩB h ´0.11 = 0.022+0.003 . 2.3 ˘ 0.31 −0.002 (10.14) L’abbondanza di 3 He `e in accordo con le osservazioni, mentre quelle di He e Li lo sono entro 2 . Tenendo conto delle incertezze che possono “sporcare” la misura della abbondanze primordiali, l’accordo `e eccellente. 4 175 E’ possibile modificare le predizioni della nucleosintesi con assunzioni nonstandard per esempio variazioni di G col tempo (a9 diventa pi` u grande che nel modello standard) o presenza di altre specie di neutrini. In entrambi i casi il tempo a disposizione per la nucleosintesi diminuisce. Nel caso in cui esistano altre specie di neutrini, diventa maggiore per cui il disaccoppiamento avviene a T maggiore, rn{n ` ps `e maggiore ed infine Yp `e maggiore. Tuttavia questo va nella direzione opposta di spiegare un Yp atteso maggiore di quello osservato. Se il numero di specie di neutrini N⌫ `e un parametro libero del fit, si ottiene N⌫ “ 2.3 che `e 1.5 dal valore vero di 3. L’importanza di questo risultato `e che il valore N⌫ “ 2.3 necessario a spiegare le osservazioni con la nucleosintesi primordiale `e stato ottenuto prima della misura di N⌫ ottenuta al CERN col LEP. Altre possibilit`a che possono cambiare le predizioni della nucleosintesi primordiale sono l’asimmetria tra i numeri di ⌫e e ⌫¯e ; anche se si considera l’asimmetria come un parametro libero, questa risulta 1.5 entro lo 0 (ovvero entro la simmetria completa). In conclusione, le abbondanze primordiali osservate degli elementi leggeri sono in rimarchevole accordo con le predizioni del modello del big bang. Questo confronto fornisce dei limiti stringenti a ⌦b che per h “ 0.7 risulta essere ⌦b “ 0.0457. Ma avevamo visto che ⌦0 » 0.3: questo significa che non c’`e abbastanza materia barionica per chiudere l’universo e che gran parte della materia (oscura) deve essere non barionica. La materia oscura non pu`o essere sotto forma di materia barionica per cui ⌦0 `e dominato da materia oscura non barionica. 176
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