Tenuta idraulica frontale per collettori rotanti Angelo Montorsi consulente Su-matic srl Oggetto della analisi è una guarnizione di tenuta frontale per passaggio di liquidi, attraverso un collettore rotante. In funzione dei fenomeni fluidodinamici chiamati in causa, vengono ricavate delle relazioni, le quali, mediante l ’ ut i l i z z odi unf ogl i odi cal col o,( Excel 5. 0Mi cr osof t )per met t onodi cal col ar ei par amet r i geomet r i ci da assegnare ai componenti della tenuta. L’ i de aèque l l adiot t e ne r eunat e nut ache ammetta un trafilamento, da convogliare al condotto di drenaggio al fine di ottenere la lubrificazione del contatto strisciante ed un efficace raffreddamento dei componenti la tenuta. Los c opoèque l l odir e nde r epos s i bi l el ’ ut i l i z z odimat e r i al iabbas tanza comuni, per i componenti s udde t t i ,magar iapr e z z odiunami nor ee f f i c ac i ade l l at e nut a,dov el ’ appl i c az i onel ope r me t t e . Attualmente, le tenute frontali dei collettori rotanti, per alte pressioni e velocità di rotazione, vengono costruite, utilizzando pastiglie in materiale ceramico, con superfici microlappate; lo stato de l l ’ ar t ei mpone ,pe rque s t ipr obl e midit e nut a,dir i v ol ge r s iadi t t es pe c i al i z z at ede ls e t t or e ,l ec ui f or ni t ur edis ol uz i onis pe c i al i( e s .pe rpas s aggi odir e f r i ge r ant eal l ’ i nt e r nodei mandrini di teste multiple di foratura) hanno un costo notevole, per compensare il know-how necessario per queste realizzazioni. L’ obi e t t i v opr e f i s s at oèqui ndique l l odime t t e r ei nc ondi z i one ,anc heaz i e ndeme nos pe c i al i z z a t e ,di costruirsi in casa, le suddette tenute, per le loro specifiche applicazioni. Fig.1 1 Impostazione del problema: (rif. fig.1) 1°) Tr ov ar el ar e l az i onee s i s t e nt et r a :l apor t at a( Q)de lt r af i l ame nt o,l ’ al t e z z a( h)de lme at o lubrificante, il salto di pressione (Dp) tra la (Pi) interna al collettore e la (Pe) esterna (press. atmosferica), in condizioni statiche. 2°) Impostare le relazioni necessarie alla definizione delle condizioni geometriche (d1, d, D), r e al i z z ant il ’ e qui l i br i ot r al ef or z eage nt is ulpi anode l l at e nuta. 3°) Verificare che esistano le condizioni per un equilibrio stabile. 4°) I nt r odur r ene l l ’ anal i s il ’ e f f e t t ode l l ar ot az i oneangol ar e( w)de lc ol l e t t or e . 5°) Valutare la potenza persa per attrito fluidodinamico ed impostare le formule del bilancio te r mi c o,pe rv e r i f i c ar ec hel apor t a t a( Q)s i as uf f i c i e nt eadas por t ar el ’ e c c e s s odic al or e prodotto, nella zona di tenuta. 6°) Costruire un foglio di calcolo, basato sulle relazioni trovate, per definire in modo iterativo i parametri geometrici della nostra tenuta. 7°) Scegliere i materiali dei componenti la tenuta, in funzione delle sollecitazioni: meccaniche e termiche calcolate. Soluzione: Fig.2 Punto 1°) (rif. fig.1 e fig.2) a) Ipotesi di moto laminare Re <= 2300 (numero di Reynolds) 2 b) Modello geometrico: condotto rettangolare sottile, con graduale allargamento di sezione e quindi, variazione continua della velocità del fluido, per rispettare la continuità della portata. Dalla meccanica dei fluidi (Navier-Stokes), sappiamo che: Dp= (12.µ.Q.L)/(b.h^3) (1.1) dove (Dp) è la perdita di carico, lungo il condotto di lunghezza (L), larghezza (b), altezza (h), di una portata (Q) di fluido avente viscosità dinamica (µ). Per il calcolo di (Re) definiamo il diametro idraulico (Dh) che con riferimento alla (fig.2) diventa: Dh=(4.area della sezione)/(perimetro della sezione) = 2.h per avere poi: Re=(4.ds.Q)/(pi.Dh.µ) (1.2) dove (ds) sta ad indicare la densità (massa specifica) del fluido, mentre (pi) sta per (pigreco). Riprendendo in esame la (1.1) e passando agli infinitesimi abbiamo: dp=[(6.µ.Q)/(pi.h^3)].dr/r (1.3) D/2 Dp= dp = [(6.µ.Q)/(pi.h^3)].Ln(D/d) (1.4) d /2 Punto 2°) (rif. fig.1) Le forze agenti, sul piano della tenuta sono: Fp=Pi.[(d1^2)/4].pi Fm forza premente, dovuta alla pressione (Pi) “ “ , “ al l emol l e Frp=Pi.[(d^2)/4].pi forza reagente, dovuta alla pressione (Pi) Frt forza reagente, sviluppata, nella corona circolare definita dai diametri (d); (D) dalla pressione variabile tra il valore (Pi) e (Pi-Dp) e la condizione di equilibrio sarà: Fp+Fm-Frp-Frt=0 dal l aqual es ipuòr i c av ar ei lv al or edi( Fr t )ne c e s s ar i ope ri lmant e ni me nt ode l l ’ e qui l i br i o. Questo valore sarà messo a confronto con la: Frt= (A/8).(D^2-d^2)+(B/8).[(D^2-d^2)/2-(D^2).Ln(D/d)] - C.Ln(D/d) (2.1) 3 dove si è posto: A=2.pi.Pi B=(12.µ.Q/h^3) C=(ds.Q^2)/(4.pi.h^2) (2.2) Fig.3 espressione ricavata (rif. fig.3) sviluppando la: dF=(Pi-Dp).2.pi.r.dr (2.3) dove (dF) è la forza elementare di reazione, nella sezione generica, di area (2.pi.r.dr). Punto 3°) Manipolando le (2.2), sostituendo alla (Q) il valore che si ricava dalla (1.4), quando si pone (Dp=Pi), dopo vari passaggi la (2.1) diventa: Frt=(pi/4).Pi.(D^2-d^2)+ (pi/4).Pi.E - (pi/4).(Pi^2).[ds/(µ^2)].F.h^4 (3.1) dove si è posto: E=[1/Ln(D/d)].{[(D^2-d^2)/2]-(D^2).Ln(D/d)} F=1/[36.Ln(D/d)] L’ e s amede lt e r z ot e r mi ne ,als e c ondome mbr ode l l a( 3. 1) ,c if abe ns pe r ar e ,r i guar doal l a possibilità di avere un funzionamento autoregolante della tenuta. 4 Avendo (D>d) sarà (F>0), quindi ad un aumento di (h), corrisponde una diminuzione di (Frt) mentre, ad una diminuzione di (h), corrisponde un aumento di (Frt); il calcolo ci dirà, se la risposta del sistema,al l ec ondi z i onidial l ont aname nt odal l ’ e qui l i br i o,s ar às oddi s f ac e nt e . Punto 4°) (rif. fig.4) L’ anal i s is i nq u ic ondot t anont i e nec ont ode lf at t oc heunade l l edues upe r f i c ièani mat adimot o rotatorio, con velocità angolare (w=rad/s). Fig.4 Osservando la (fig.4), notiamo che il percorso seguito dal fluido, per uscire dalla tenuta, segue una t r ai e t t or i aas pi r al e ,c aus at adal l ’ e f f e t t oc ombi nat o,de l l eduev e l oc i t à:( v r )r adi al e ,dov ut aal l a portata (Q), in uscita e (vt) tangenziale, dovuta alla rotazione (w), del piattello. Riprendendo in esame la (1.1) e dopo le opportune sostituzioni avremo: dp=H.{[(G+(r^4))^(1/2)]/r}.dr (4.1) dove si è posto: H=(6.µ.w)/(h^2) G=(Q^2)/[(w^2).(pi^2).(h^2)] pas s andopoiagl ie l e me nt if i ni t iot t e ni amoun’ e s pr essione improponibile su queste pagine, la quale calcolata per un numero significativo di casi, ci permette di definire la: Pm=Pi-{Dp/2+1/2.[f(1/2(D+d))-(Dp/2)]} (4.2) senza commettere un errore apprezzabile, dove (Pm) rappresenta la pressione media sulla superficie, compresa tra i diametri (D), (d); mentre [f(1/2(D+d))] è il valore di (Dp) calcolato per [D=1/2.(D+d)], valore medio tra (D) e (d). 5 Con le posizioni fatte la (2.1) si trasforma nella: Frt= Pm.(1/4).(D^2-d^2).pi - C.Ln(D/d) (4.3) valore per (Frt) che utilizzeremo nel seguito della trattazione. Punto 5°) (rif. fig.5) Ve di amoor aqual ede v ee s s e r el apor t at adit r af i l ame nt o( Q) ,ne c e s s ar i aal l ’ as por t az i onede l calore in eccesso, generato dalla rotazione del piattello. Fig.5 Per un fluido newtoniano abbiamo: dF=(µ.v/h).dA ; dA=2.pi.r.dr ; v=w.r dove: µ=viscosità dinamica; v=velocità di scorrimento; dA=superfice elementare Osservando la (fig.5), vediamo che sussistono le seguenti relazioni: dF=[(2.pi.µ)/h].w.r^2.dr dPr=v.dF=[(2.pi.µ)/h].(w^2).(r^3).dr dove (dPr) sta ad indicare il differenziale della potenza persa, per attrito fluidodinamico. Passando agli elementi finiti, avremo: 6 D/2 Pr= d Pr ={pi.µ.(w^2)/[(2^5).h]}.(D^4-d^4) (5.1) d /2 dove (Pr), è la potenza persa per attrito, nella nostra tenuta. De l l apot e nz at e r mi c a,e s pr e s s adal l a( 5. 1) ,unapar t ev i e nec e dut aalf l ui do,c hes c or r eal l ’ i nt e r no del collettore, per conduzione, attraverso i materiali costituenti la tenuta (piattello statico e piattello rotante), mentre, per la parte che risultasse eccedente, ipotizziamo la dispersione attraverso, il trafilamento controllato, della nostra tenuta; derivato, da una oculata scelta dei parametri geometrici costruttivi. Allo scopo di determinare, il calore disperso per trasmissione, alla vena fluida interna, (flusso principale), attraverso le superfici cilindriche, di diametro (d) e rispettive altezze (H1),(H2) vedi (fig.6), definiamo il concetto di parete equivalente; cioè quella parete a spessore costante, che realizza una trasmissione termica, equivalente a quella del caso in esame. Fig.6 La (Fig.6) illustra il concetto geometrico seguito, per definire le nostre due pareti equivalenti, le quali avranno: superfici laterali (S1), (S2) e spessori (s1), (s2) tali, da eguagliare il volume dei due solidi di rivoluzione, generati dalla rotazione dei due triangoli, di baricentri rispettivi (G1), (G2) evidenziati. Per il teorema di Guldino avremo: V1=(pi.H1/12).(D-d).(D+2.d) V2=(pi.H2/12).(D-d).(D+2.d) dove (V1), (V2) sono i volumi delle due pareti equivalenti, le quali avranno spessore: s1=s2=[(D-d).(D+2d)]/(12.d) Passiamo ora al calcolo, della dispersione termica: 7 Pt=K.S.(T1-T2) (W) dove: T1 T2 S (S1, S2) K (K1, K2) (5.2) (°C) (°C) (m^2) {W/[(m^2).(°C)]} 1/K=1/a1+1/a2+s/ct Potenza dispersa, per trasmissione termica attraverso le pareti interne, degli elementi di tenuta. Temperatura del fluido, nella zona di trafilamento. “ de l l av e naf l ui da,i nt e r naalc ol l e t t or e . Superficie della parete equivalente. Coefficienti globali di trasmissione termica. (5.3) dov e ,ne l l ’ i pot e s ic hei lf l ui dos i aac qua,av r e mo: a=0,097+0,58.[v^(1/2)] [W/(m.°C)] dove (a) rappresenta il coefficiente di scambio, tra il fluido e le pareti della tenuta, che ricevono e cedono il calore trasmesso, mentre (s) rappresenta lo spessore equivalente di queste pareti; (ct) la conduttività termica interna e [v (m/s)] la velocità del fluido, in prossimità delle pareti. Rimane a questo punto, da valutare la potenza termica, asportata dal trafilamento della tenuta: Pq=Q.ps.cs.(T3-T2) dove: Pq Q cs ps T3 (W) [(m^3)/s] [J/(Kg.°C)] [Kg/(m^3)] (°C) (W) (5.4) Potenza dispersa, nel trafilamento della tenuta. Portata del trafilamento. Calore specifico del fluido, cs=4,2.(10^3) per acqua a 50°C. Pe s os pe c i f i c ode lf l ui do,ps =1000pe rl ’ ac qua. Temperatura del fluido, dopo il trafilamento. Punto 6°) Vediamo ora un esempio di calcolo, eff e t t uat oc onl ’ aus i l i odiunf ogl i oe l e t t r oni c o,i mpos t at oc on le formule ricavate da questa analisi. L’ e s e mpi os ir i f e r i s c eadunat e nut ape rpas s aggi or e f r i ge r ant e ,i nt e r noaimandr i ni ,diun apparecchio multiplo di foratura, dove i ridotti ingombri radiali (ømax=20 mm); le prestazioni richieste [Pi=8 Mpa (80 Bar)], (n=7000 giri/min) ne fanno una applicazione di tutto riguardo. 8 Dati: d1 = 8 d =4 D = 11,5 H1 = 2,5 H2 = 4 mm mm mm mm mm Diametro a monte della tenuta " interno tenuta " esterno tenuta Altezza sezione di scambio termico del piattello statico " " " " " " " rotante Pi = 8 n = 7000 v =3 Fm = 20 MPa giri.(min^-1) m.(s^-1) N (1 MPa = 10 Bar) Pressione interna Regime rotazione del piattello rotante Velocità del fluido nella vena principale Forza di spinta delle molle descrizione o sigla Natura del fluido che attraversa la tenuta N.(m^-2).s Kg.(m^-3) °C °C °C J.(Kg^-1).(°C^-1) W.(m^-1).(°C^-1) W.(m^-1).(°C^-1) Viscosità dinamica media del fluido Peso specifico del fluido Temperatura del fluido nella zona di trafilamento " " " " vena principale " " " " dopo il trafilamento Calore specifico medio del fluido Conduttività termica interna del piattello statico " " " " " rotante (mm^3).(s^-1) (1/1000).mm Portata del trafilamento Altezza del meato di trafilamento Fluido: acqua µ = 0,000544 ps = 1000 T1 = 40 T2 = 35 T3 = 45 cs= 4200 ct1= 0,25 ct2= 29 Calcolo: Q = 448 h =4 (1.2) Re = 131069 numero puro Numero di Reynolds (Re <= 2300 per flusso laminare) (4.3) Dp = 8,0732 MPa Perdita di carico durante il trafilamento Fp = 402,12 Frp = 100,53 N N Forza premente dovuta alla pressione (Pi) su (d1) " reagente " " " " su (d) Frt = 321,59 N Forza dovuta alla reazione nella zona tra (d) e (D) richiesta per avere l'equilibrio del sistema (4.4) Frt = 321,87 N Forza dovuta alla reazione nella zona tra (d) e (D) sviluppata dal sistema (da rendere uguale a quella richiesta per l'equilibrio del sistema) (5.1) Pr = 0,124 W Potenza persa per attrito fluidodinamico S1= 3,142E-05 S2= 5,027E-05 s1=s2= 0,0030 a1= 0,7882 a2= 1,1016 m^2 m^2 m W.(m^-1).(°C^-1) W.(m^-1).(°C^-1) Superfice della parete equivalente del piattello statico " " " " " " rotante Spessore comune delle pareti equivalenti Coefficente di scambio termico nella zona di trafilam. " " " " " vena principale K1= 0,4569 K2= 0,4594 W.(m^-2).(°C^-1) W.(m^-2).(°C^-1) Coefficente globale di trasmiss.termica parete statica " " " " " " rotante Pt= 0,000187 W Potenza dispersa per trasmissione termica, attraverso le pareti interne degli elementi di tenuta (5.2) 9 (5.4) Punto 7°) Pq= 18,816000 W Potenza termica dispersa, per effetto del trafilamento della tenuta (calore trasportato dal fluido che trafila) (conclusioni) Il calcolo effettuato ci fornisce un valore di Frt=320 N, per la forza di reazione della nostra tenuta, alla quale corrisponde una superficie attiva di 91,3 mm^2 con una pressione media sulla superficie di 3,5 N/mm^2 (3,5Mpa) ed una velocità periferica massima di 4,2 m/s, per un (p.v) di 14,7 Mpa.(m/s). Considerato che il calore prodotto viene asportato, con ampia garanzia, dalla portata di trafilamento, Q=27 cm^3/min e la pressione di contatto vale soltanto 3,5 N/mm^2, un ampio v e nt agl i odimat e r i al i( dal l ’ ot t one ,albr onz oe daiPTFEc ar i c at i )pos s onoe s s e r ei mpi e gat ipe rl a costruzionede lpi at t e l l os t at i c o;me nt r e ,pe ri lpi at t e l l or ot ant e ,èc ons i gl i abi l el ’ ut i l i z z odiunbuon acciaio da cementazione, es. 18NiCrMo5. Prevederemo la finitura delle superfici a contatto (Ra 0,2 - 0,3) e non più spinta, per assicurare il trafilamento, che, se inibito, porterebbe ad un rapido deterioramento della tenuta. Un’ ul t i mar ac c omandaz i one :i lf i l t r aggi ode ll i qui dor e f r i ge r ant enondov r e bbes upe r ar ei (2-3µm) ,di me ns i onec hec or r i s pondeal l ’ i nc i r c a,al l os pe s s or ede lf i l ml ubr i f i c ant e ,pr e v i s t onella zona di tenuta. 10
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