Così piangevano

EL AMOR DE MI ALMA
Mª Rosaria Aulino (FORLI)
Cuando ha llegado el mail del convenio me he puesto muy contenta. Es como
recibir la invitación de un gran amigo a comer a su mesa llena de manjares.
En un primer instante me parecía no tener nada que añadir a la intervención del
año pasado en Madrid, pero después he recordado el rostro de Ángel y de los
amigos españoles e inmediatamente he tenido muchas ganas de contar, de
haceros participes, que mi encuentro con vosotros en Madrid ha sido una
revolución. Me ha sorprendido mucho vuestra amistad, vuestras obras, cómo
las lleváis a cabo, y el amor que he sentido hacia mi vida. He vuelto a Italia feliz
y agradecida. He empezado el colegio y parecía un tren veloz hacia su destino.
Tantos miedos vividos los años pasados se han quedado en cenizas. Cuando
estás de frente “al amor del alma que te llama por tu nombre” tus límites no
tienen ningún peso específico. Con nuevas energías y esperanzas he
empezado a trabajar, a seguir la familia y a coordinar el proyecto de tutoría
para los deberes de los niños que han vivido en el abandono y del que ya había
hablado.
He contado a mis amigas del proyecto la experiencia vivida en Madrid: Tania,
Annarosa, y las he invitado porque sin ellas no podría hacer nada, ellas son la
contemporaneidad, la presencia que me hace compañía hoy, de la belleza de
la que hablaba antes.
Para este año, hemos ampliado el proyecto que tiene como objetivo invitar a
familias y niños a seguir con nosotros momentos de convivencia, no han sido
muchos porque solo podemos contar con nuestras fuerzas, pero han sido
momentos en los que hemos apostado por nuestra amistad y unidad. Pienso
que tenemos que valorizar el gran regalo que se nos ha dado: asociaciones
pertenecientes a diferentes movimientos que están juntos por la pasión que
tienen hacia el hombre. En este punto tenemos que continuar construyendo.
Durante el año se han incrementado las relaciones con algunas familias y con
los tutores que siguen a los chicos. Cada cosa que pasa es un regalo, es como
la dirección que nos da Dios para no dejarnos a nuestra merced en las cosas
que podríamos pensar o hacer solo con nuestra imaginación y buena voluntad.
Cada vez es más difícil llevar a cabo el proyecto: las ayudas económicas son
cada vez menos y la documentación que piden cada vez es mayor, de hecho
para el año 2015 no hay todavía nada seguro, pero como leí una vez en una
exposición en el Meeting de Rimini: “El hombre sueña, Dios quiere, la obra
nace”, y añado yo:”y si Dios quiere la obra continua pero en la forma en la que
Él quiere”.
La forma podría cambiar, nos podría pedir hacer otra cosa siguiendo la realidad
que cambia “hay más cosas en la tierra que en tu filosofía, Horacio” (escribió
Shakespeare).
Pero esto es lo bonito: ser siempre libres y felices porque nosotros llevamos
nuestra ayuda a la obra de Otro.
L’AMORE DELL’ANIMA MIA
Mª Rosaria Aulino (FORLI)
Quando è arrivata la mail del convegno sono stata subito molto contenta. È
sempre come ricevere l’invito di un amico caro che ti chiama al suo banchetto
pieno di cose buone da mangiare.
In un primo momento mi sembrava di non avere niente da aggiungere a ciò che
avevo detto l’anno passato a Madrid, ma poi mi è venuto alla memoria il volto di
Angel e degli amici spagnoli e, da dentro, mi è esploso invece il desiderio di
raccontare, di farvi sapere che il mio incontro con voi a Madrid è stato per me
come una rivoluzione. Sono rimasta molto colpita dalla vostra amicizia, dalle
vostre opere, da come le conducete e dall’amore che ho percepito verso la mia
persona.
Sono tornata in Italia profondamente lieta e grata. Ho cominciato la scuola e mi
sembravo un treno che viaggiava spedito verso la sua destinazione. Tante
paure vissute gli anni passati, superate, si erano tramutate in polvere.
Quando sei di fronte “all’amore dell’anima tua che ti chiama per nome” le tue
mancanze non hanno alcun peso specifico. Dunque con nuova energia e nuova
speranza ho ricominciato a lavorare, a seguire la mia famiglia e a coordinare il
progetto di tutoraggio ai compiti per bambini con vissuti di abbandono di cui
avevo precedentemente parlato.
Ho raccontato alle amiche che conducono con me il progetto dell’esperienza di
Madrid e le ho invitate oggi: Tania, Luciana, Annarosa; anche perché senza di
loro non farei nulla, loro sono la contemporaneità, la presenza che mi fa
compagnia oggi di quella bellezza di cui parlavo prima.
Per l’anno in corso abbiamo ampliato la parte del progetto riguardante la
possibilità di invitare le famiglie e i bambini seguiti a momenti conviviali, non
sono stati molti perché dobbiamo fare i conti con le nostre forze, ma sono stati
momenti in cui abbiamo scommesso sulla nostra amicizia e sulla nostra unità.
Per me è da valorizzare questa cosa grande che ci è stata donata: associazioni
aderenti a movimenti diversi che si mettono insieme per la passione che hanno
per l’uomo. Su questo punto dobbiamo continuare a costruire.
Durante l’anno si sono approfonditi i rapporti con alcune famiglie e con i tutor
che seguono i bambini. Ogni cosa che accade è un dono; è come la direzione
che Dio ci dà per non lasciarci in balia di ciò che penseremmo o faremmo noi
con la nostra immaginazione e con la nostra buona volontà.
È sempre più difficile portare avanti il progetto: i finanziamenti sono sempre
meno e i documenti richiesti sempre di più. Anzi per il 2015 ancora non c’è nulla
di sicuro. Ma come lessi una volta in una mostra del meeting di Rimini: “L’uomo
sogna, Dio lo vuole, l’opera nasce”, aggiungo io: “e se Dio vuole l’opera
continua, ma nella forma che ha in mente Lui”. La forma potrebbe cambiare,
potrebbe esserci chiesto di fare un’altra cosa seguendo la realtà che cambia
perché “ci sono molte più cose in terra che nella tua filosofia, Orazio” (scrisse
Shakespeare). Ma questo è il bello: essere sempre liberi e lieti perché noi
portiamo il nostro contributo all’opera di un Altro.