Idromania Assaf Gavron

il*. La banca raddoppia la presa
Intesa Sanpaolo
a19% di Palladio
Mangia Mangano
MILANO
Intesa Sanpaolo raddoppia l'investimento in Palladio,
la finanziaria del Nordest guidata da Roberto Meneguzzo e
Giorgio Drago. Secondo indiscrezioni, la banca milanese
avrebbe rafforzato la posizione in Palladio, portandola dal
4,5% iniziale al 9%. A vendere
il pacchetto è stata la finanziaria Pfht, di proprietà della società dei manager, Sparta Holding: il veicolo è sceso dall'iniziale 55% al 50,5%, conservando dunque il controllo della finanziaria veneta. Con l'ultimo
passaggio, Intesa prenota un
posto in prima fila nell'azionariato di Palladio, affiancando
gli altri storici partner bancari:
Veneto Banca socio al 9,8%,
Banco Popolare con l'8,6% e
il Montepaschi presente nella
holding veneta con una piccola partecipazione dello o,5%. Il
resto del capitale è per i1 5o,5%
della Pfhi, mentre un altro
26% di Palladio è in mano ai
«partner industriali», che sono rappresentati principalmente da imprenditori veneti.
Secondo alcune indiscrezioni
complessivamente la banca
avrebbe investito circa 50 milioni per arrivare al 9%, con il
risultato che ne emergerebbe
una valutazione della holding
di 5oo milioni. Mancano tuttavia conferme sul punto.
Si rafforza dunque l'asse tra
Palladio Finanziaria e Intesa.
La collaborazione tra i due
gruppi non è una novità: già
due anni fa la banca aveva
stretto un'alleanza con la finanziaria di Meneguzzo e Drago entrando nel fondo Vei, finalizzato a investire nelle imprese e nelle infrastrutture
del Nord-Est. Palladio ha infatti avviato da tempo una nuova
strategia di diversificazione
che ha coinvolto investimenti
nell'energia, nei servizi,
nell'immobiliare e nell'inter-
nazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Attraverso Vei Capital, per esempio,
Palladio è azionista al 33,6% di
Snai, società quotata dei giochi e delle scommesse sportive, e detiene il 17,9% del gruppo Fila e il ioo% di Vei green,
società dedicata al business
delle energie rinnovabili. Vicino a questi asset spicca poi la
partecipazione nelle Generali. Nella compagnia triestina
laposizione complessiva è del
3,3%, di cui il 2,15% di Generali
custodito inEffeti, scatola controllata al 51% dalla Ferak- nella quale Palladio ha investito
insieme alle famiglieAmenduni e Zoppas, a Finint e a Vene........................................................................
LE PARTECIPAZIONI
La finanziaria veneta è uno
dei soci principali delle
Generali con il3,3%, di cui
i[ 2,15% attraverso Effetti,
la jv con la Fondazione Crt
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to Banca - e al 49% dalla Fondazione Crt. Proprio dalla
compagnia triestina è recente
il disimpegno di Intesa Sanpaolo: meno di un mese fa Cade
Sass ha collocato l'1,3°.'o del Leone chiudendo cosìunrapporto "azionario" che durava da
tempo. L'orientamento di Palladio, peraltro, sembra molto
allineato a Ca' de Sass, dato
che la finanziaria ha già detto
di non ritenere più strategica
la quota nelle Generali e divoler passare alla cassa non appena si presenterà l'occasione.
Palladio potrebbe cedere già
in tempi stretti l'1,2% detenuto
in portafoglio. tramite Ferak
mentre per la quota detenuta
in condominio con la Fondazione Crt, tramite Effeti (poco
più di un 2% complessivo),
l'iter potrebbe essere meno
immediato.
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