Paris balades

Castagna
Autori: Raffaele Grosso Franco Luongo
Periodo: Dal ‘900 ad oggi
Nel Novecento la castanicoltura italiana si evolve in maniera travagliata: nella prima metà del
secolo, con le sue produzioni diversificate, la castanicoltura continua a mantenere un ruolo
strategico per la sopravvivenza di una larga fascia di popolazione della montagna italiana. Le
produzioni rimangono importanti soprattutto rispetto agli altri scomparti frutticoli (la castagna
copre il 45% della produzione frutticola italiana); oltre a soddisfare un consistente consumo
nazionale, la castagna diventa oggetto di una vivace commercializzazione sia sui mercati europei
che di Oltreoceano.
Negli anni 1951-52 si registrò una produzione record con una media di ql. 9,38 per ettaro ed una
raccolta nazionale stimata intorno a ql. 1.692.000 di castagne raccolte, dati eccezionali che si
registrarono soprattutto grazie ad una delle piovosità estive più alte della seconda metà del
Novecento: 217,6 mm dei quali ben 121,6 ad agosto, mese in cui il frutto ha più bisogno di acqua
per prendere consistenza.
Dopo questo prosperoso periodo, nella seconda metà del Novecento la castanicoltura ha
manifestato una notevole crisi determinata da molteplici fattori; in modo particolare ha inciso
l'ulteriore sviluppo dell'industria, che ha spinto la popolazione di montagna ad abbandonare le
campagne e le colture più disagevoli, diminuendo, quindi, le cure e le attenzioni verso ai
castagneti.
Nei primi quaranta anni del XX secolo il legno di castagno aveva come principale sbocco
l'industria del tannino.
www.itspoleto.gov.it/progetti/marroni...castagne/.../storia_del_castagno.h...
Durante la prima metà del XX secolo, la castanicoltura ha attraversato una lunga fase di stasi in
seguito all’aumento demografico, che determinò una riduzione delle aree boschive per far posto
ad aree coltivabili. Nel trentennio successivo, dal 1951 al 1980, la castanicoltura ha subito una
prolungata decadenza ed un grave regresso della specie, che ha fatto persino temere per la
sopravvivenza stessa della Castanea sativa. Ciò è stato determinato sia dallo sviluppo economico,
dall’evoluzione del modello di vita e dei consumi alimentari, sia per i danni provocati da parassiti
come la Phytophtora cambivora, agente del mal dell’inchiostro, e la Cryphonectria parasitica,
agente del cancro corticale.
Tale situazione si è riscontrata in particolar modo in Europa, la quale negli anni Sessanta forniva il
60% del raccolto mondiale, invece dopo la drastica riduzione intervenuta nell'ultimo trentennio,
la produzione si è stabilizzata sulle 120-125 mila tonnellate. La produzione è sostanzialmente
ristretta alla zona mediterranea dei Paesi della UE, nella quale, oltre all'Italia, spiccano la Spagna,
il Portogallo, la Francia e la Grecia.
Sebbene, a partire dal 1930, la castanicoltura abbia subito una forte flessione, negli ultimi anni si
è assistito ad un rinnovato interesse da parte dei consumatori e dell’industria agro-alimentare
verso castagne e marroni. Tale fenomeno è attribuibile ad un atteggiamento di rivalutazione
delle tradizioni culinarie, delle proprietà nutritive attribuite a questi frutti e alla crescente ricerca
di prodotti associati a giudizi di genuinità e naturalezza. La valorizzazione della coltura è resa
però difficile da diversi fattori quali la stagionalità del prodotto, inefficienti tecniche di post
raccolta e condizionamento, disinteresse da parte delle attività di promozione e marketing e
limiti tecnologici del frutto stesso. Castagne ed i loro derivati, se idoneamente trattati,
rappresentano una materia prima versatile con interessanti proprietà chimico–strutturali che le
rendono atte per la realizzazione di prodotti di nuova concezione, i quali, affiancandosi ai
prodotti tradizionali, consentirebbero di individuare nuovi sbocchi di mercato. Per rilanciare il
settore è quindi fondamentale realizzare un cooperativo connubio fra tradizione ed innovazione,
affinché i frutti del maestoso “albero del pane” mantengano saldamente il legame con le
tradizioni del passato e contemporaneamente si apprestino ad entrare con rinnovato interesse
nel Terzo Millennio.
A partire dagli anni 2002 in Italia (Provincia di Cuneo) è stato segnalato in un nuovo parassita,
imenottero cinipide Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu, piccolo insetto particolarmente dannoso
per il castagno, originario della Cina ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea e Stati
Uniti.
Gli attacchi di questo temibile fitofago possono determinare gravi danni, con perdite rilevanti
non solo per quanto riguarda la produzione di frutti, ma anche con riferimento agli accrescimenti
legnosi.
Attualmente è presente in vaste aree del Mediterraneo, in zone collinari e montagnose: Grecia,
Sicilia, Italia, Spagna, Turchia, Asia Minore, mentre più raro appare nel versante africano (Algeria
e Tunisia).
SOLO NEGLI ULTIMI ANNI DEL NOVECENTO E NEI PRIMI DEL NUOVO SECOLO LA
CASTANICOLTURA È STATA RISCOPERTA E TUTELATA
MARCHI DI TUTELA ATTRIBUITI
DALL'UNIONE EUROPEA
Se ne riportano alcuni di seguito:
Castagna
Castagna di Montella (IGP) registrata il 21/06/1996 - Italia
Castagna del Monte Amiata (IGP) registrata il 08/09/2000 - Italia
Castagna Cuneo (IGP) registrata il 13/09/2007 - Italia
Castagna di Vallerano (DOP) registrata il 08/04/2009 - Italia
Castaña de Galicia (IGP) registrata il 12/05/2010 - Spagna
Châtaigne d’Ardèche (DOP) registrata il 21/01/2014 - Francia
Marrone
Marrone del Mugello (IGP) registrata il 02/07/1996 - Italia
Marrone di Castel del Rio (IGP) registrata il 02/07/1996 - Italia
Marrone di San Zeno (DOP) registrata il 12/11/2003 - Italia
Marrone di Roccadaspide (IGP) registrata il 28/03/2008 - Italia
Marrone di Combai (IGP) registrata il 03/12/2009 - Italia
Marrone di Caprese Michelangelo (DOP) registrata il 17/12/2009 - Italia
Marrone della Valle di Susa (IGP) registrata il 04/11/2010 - Italia
Farine
Farina di Neccio della Garfagnana (DOP) registrata il 13/03/2004 - Italia
Farine de châtaigne corse/Farina castagnina corsa (DOP) registrata il 13/11/2010 - Francia
Farina di castagne della Lunigiana (DOP) registrata il 16/04/2011 - Italia