Obesità - Sogno Valin - Febbraio 2014

Challenges in the pharmacologic management of obesity and secondary dyslipidemia in children and adolescents. Kennedy MJ, Jellerson KD, Snow MZ, Zacchetti ML Pediatr Drugs 2013, 15:335‐342 L’aumento dell’obesità a livello infantile ha portato ad un numero crescente di bambini con alterazione dell’assetto lipidico con predominanza di dislipidemie combinate, caratterizzate da un moderato‐severo aumento dei trigliceridi (TG), normale –lieve aumento del colesterolo LDL e ridotti livelli di colesterolo HDL. Queste dislipidemie obesità correlate risultano essere fenotipicamente differenti rispetto a quelle prevalenti quando sono state pubblicate nel 1992 le prime linee guida dalla Consensus dal National Cholesterol Educational Program (NCEP) del National Heart, Lung and Blood Institute (NHLBI) (1). L’attenzione nel 1992 era rivolta sull’identificazione e il trattamento dei bambini con valori elevati di colesterolo LDL, pattern associato a dislipidemie di origine famigliare. Sebbene le manifestazioni cliniche della patologia coronarica si rendano evidenti in età adulta, vi sono crescenti evidenze che indicano che questo processo inizi durante l’infanzia. Nel 2011 sono state redatte dal NHLBI, con approvazione dell’ American Academy of Pediatrics, delle raccomandazioni per ridurre il rischio cardiovascolare in ambito pediatrico. Evidenze preliminari in bambini con con ipercolesterolemia famigliare infatti suggeriscono che una precoce identificazione e controllo delle dislipidemie riduca sostanzialmente l’aterosclerosi precoce ed il rischio cardiovascolare in pazienti pediatrici. Gli autori fanno prima una revisione delle principali classi farmaceutiche per il trattamento delle dislipidemie nei bambini. Prendono in considerazioni le diverse classi farmaceutiche (Inibitori HMG‐CoA reduttasi, inibitori dell’assorbimento del colesterolo, derivati dell’acido fibrico, sequestranti degli acidi biliari, Niacina, Omega 3) e ne indicano meccanismo d’azione, utilizzo in ambito pediatrico ed effetti collaterali. Ne valutano quindi le indicazioni approvate, date in base al fenotipo dislipidemico presentato dal paziente e ne valutano un eventuale utilizzo nell’ambito di dislipidemie obesità correlate. Successivamente fanno una revisione delle nuove indicazioni dell’ NHLBI su quando effettuare il primo screening per dislipidemia in età pediatrica (differenziandolo tra universale e specifico per soggetti a rischio) e sulle indicazioni terapeutiche in nei bambini con elevati TG/bassi livelli di HDL. Conclusioni: Le recenti linee guida del NHLBI (2), che riconoscono un cambiamento fenotipico delle dislipidemie in età pediatrica e indicano un algoritmo decisionale per il trattamento delle ipertrigliceridemie, rappresentano un significativo passo avanti nella gestione di questa condizione in continua evoluzione. Tuttavia , non c’è ancora un generale consenso riguardo al trattamento farmacologico delle dislipidemie obesità‐correlate presenti nella maggior parte dei bambini. Sebbene sia raccomandato uno screening per dislipidemia in bambini da 2 a 8 anni con fattori di rischio associati, non vi sono però linee guida su eventuale terapia per bambini con età inferiore a 10 anni. Fino ad oggi, inoltre, studi in ambito pediatrico su terapie ipolipemizzanti sono stati limitati e focalizzati soprattutto sull’ abbassamento del colesterolo LDL in pazienti con ipercolestrolemia famigliare ed i dati ottenuti da questi studi non possono essere diretaamente estrapolati per altre forme di dislipidemia. Tra tutti i farmaci disponibili ad oggi, i derivati dell’acido fibrico sembrano poter avere l’effetto più efficace in bambini obesi con dislipidemia caratterizzata da elevati TG/bassi livelli di colesterolo HDL, inoltre i recenti dati sull’utilizzo del Gemfibrozil, associato alla dieta ed all’esercizio fisico nei bambini con sindrome metabolica sembrano essere promettenti. Allo stesso tempo sono necessari ulteriori informazioni riguardo alla sicurezza a breve e lungo termine della terapia con fibrati nei bambini con dislipidemia secondaria ad obesità prima che l’utilizzo di questi farmaci sia raccomandato. (1) National Cholesterol Education Program (NCEP): highlights of the report of the expert panel on blood cholesterol levels in children and adolescents. Pediatrics 1992;89:495–501. (2) Expert Panel on Integrated Guidelines for Cardiovascular Health and Risk Reduction in Children and Adolescents; National Heart, Lung and Blood Institute. Expert Panel on Integrated Guidelines for Cardiovascular Health and Risk Reduction in Children and Adolescents: Summary Report. Pediatrics 2011;128 (Supplement 5):S213–56. Paola Sogno Valin U.O. di Pediatria, Ospedale Santa Maria della Scaletta, Imola (BO)