Terminologia e società_Book of abstract

CONVEGNO INTERNAZIONALE
TERMINOLOGIA
E SOCIETÀ
Padova, 10-11 aprile 2014
Aula CAL1 – ore 15.00
Palazzo Maldura - Via Beato Pellegrino, 1
Giovedì 10 aprile 2014
15.00
Saluto delle Autorità
15.15
Tavola Rotonda «Lingua speciale e terminologia per la società»
Coordina MARIE-CHRISTINE JULLION (Università di Milano)
Intervengono:
MICHELE CORTELAZZO (Università di Padova), Tecnicismi e pseudotecnicismi.
Cosa si può modificare e cosa no nella semplificazione e nella divulgazione
MARIA TERESA MUSACCHIO (Università di Padova), Divulgare o tradurre?
Terminologia e comunicazione pubblica delle scienze
LUCIANA T. SOLIMAN (Università di Padova), Termini e plausibilità sociale
16.45
Pausa
17.00
Sessione cognitiva
Coordina GENEVIÈVE HENROT (Università di Padova)
Rita Temmerman (Vrije Universiteit Brussel), Researching the dynamics
of understanding in more than one language
Khurshid Ahmad (Trinity College, Dublin), Metaphors of understanding
and terms as metaphors
Micaela Rossi (Università di Genova), Métaphores et termes nomades:
le rôle de l’analogie dans la création de terminologies
Venerdì 11 aprile 2014
9.00
Sessione sociale
Coordina LUCIANA T. SOLIMAN (Università di Padova)
FRANÇOIS GAUDIN – CRISTINA NICOLAE (Université de Rouen), La référenciation
en socioterminologie: réflexions à partir de l’astronomie
JOOST BUYSSCHAERT (Ghent University), Standardization or flexibility:
how to deal with synonymy in the medical field
CHIARA PREITE (Università di Modena e Reggio Emilia), La vulgarisation du discours
économique autour du shutdown dans le discours médiatique radiophonique
ROSA CETRO (Università di Catania), Il vaut mieux calculer son empreinte écologique,
si l’on ne veut pas payer une écotaxe salée, ou mieux: comment un terme forgé
par des spécialistes commence à intéresser tout le monde
11.00
Pausa
11.15
Sessione comparativo­traduttiva
Coordina MARIA TERESA MUSACCHIO (Università di Padova)
ELŻBIETA JAMROZIK (Uniwersytet Warszawski), La terminologia della crisi economica
nella stampa italiana e polacca: strategie a confronto
CARINE ABI-GHANEM CHADARÉVIAN (CRTT, Université Lumière – Lyon 2;
American University of Dubai), Analyse de textes de vulgarisation scientifique
sur un domaine de spécialité arabe: l’exemple du génie génétique
STEFANO VICARI (Università di Genova), Développement durable/sviluppo sostenibile
dans les discours terminologiques ordinaires sur les forums Internet: enjeux sociaux
et terminologiques
GIUSEPPE PALUMBO (Università di Trieste), Student mobility vs term mobility:
translating higher education terminology
13.15
Chiusura dei lavori
CONVEGNO INTERNAZIONALE
Terminologia e società
Padova, 10-11 aprile 2014
***
Si parla più volte di verticalità della lingua speciale distinguendo tra forma ristretta e forma
elaborata. Ogni gruppo sociale produce il proprio codice di comunicazione stabilendo le
condizioni di emissione e di ricezione del significato, gestendo l’organizzazione dei termini e dei
concetti che questi veicolano. La comunicazione di stampo ristretto, tipica degli specialisti, è
condivisibile soltanto da chi ha conoscenze ed esperienze simili, mentre nella comunicazione di
tipo elaborato il mancato allineamento nozionale ed esperienziale tra il produttore del messaggio
e il suo destinatario impone scelte più accurate: la natura del messaggio, l’articolazione delle
informazioni, il canale comunicativo.
L’ambito disciplinare non è più quindi un campo delimitato, riservato a pochi; si configura
piuttosto come uno spazio interculturale. Individuare le tracce delle strutture sociali nei fatti
linguistici, esaminare le differenze terminologiche che contraddistinguono le strategie adottate
può permettere di capire i comportamenti degli scriventi o dei locutori in determinate
circostanze discorsive in cui c’è la volontà di aprire il messaggio specialistico ai non addetti ai
lavori.
Tale approccio spiana la via alla creazione di nuove unità terminologiche che possono a volte
ridefinire le categorie stesse. La terminologia assume la complessa fisionomia di un processo e
non di uno stato, per quanto apparente, imposto da una cerchia di esperti. Si può assistere
addirittura a una sorta di «indeterminazione strategica» che lascia al lettore/interlocutore un
piccolo margine interpretativo, generando una latente complicità neologica.
Ne consegue la circolazione di termini specialistici e di termini «semi-specialistici». Nonostante la
volontà di eliminare la «sinonimia patologica», questi ultimi, che sono spesso portatori di nuovi
concetti non ancora stabilizzati, meritano di essere recensiti per dar conto di un’evoluzione
socioculturale che spiega l’attività di categorizzazione e la sua rappresentazione terminologica. Le
banche dati terminologiche possono allora diventare vere e proprie banche di conoscenza
terminologica.
La testualità scritta e gli scambi conversazionali rivestono in tal senso un ruolo centrale in quanto
consentono di identificare i termini e di analizzarli opportunamente nel loro contesto: è
importante studiare come costruire un corpus che tenga conto anche di testi/interazioni non
prettamente specialistici; è utile forse stabilire le correlazioni semantiche tra corpus, testo,
paragrafo e termine.
Il Convegno si pone pertanto diversi obiettivi: intende esaminare la terminologia, da un canto,
secondo la prospettiva sociale (politica, istituzionale ed economica) che affonda le proprie radici
nella pianificazione linguistica − contrastata da un’autoregolamentazione sempre più evidente
che ridà potere al locutore −, dall’altro secondo la prospettiva cognitiva, che classifica le unità
terminologiche rispetto alla realtà secondo diverse modalità. Il primo aspetto metterà in luce le
criticità dei rapporti tra attori sociali, mentre il secondo cercherà di capire come concetti e
termini assimilino (e superino) nozioni appartenenti a campi limitrofi, come essi si trasformino e
si rinnovino in considerazione delle pratiche sociali. Sul versante terminografico, sarà
interessante valutare come vadano selezionati e trattati i dati terminologici provenienti da fonti
divulgative. Infine, l’aspetto comparativo-traduttivo consentirà di esplorare le linee d’azione di
due codici e di due culture, mettendone in rilievo le divergenze e sottolineando il processo di
rielaborazione semplificata che la traduzione può rappresentare nel passaggio interculturale di
diffusione delle informazioni.
COLLOQUE INTERNATIONAL
Terminologie et société
Padoue, 10-11 avril 2014
***
Il est assez commun de parler de verticalité de la langue spécialisée en différenciant sa forme
restreinte de sa forme élaborée. Chaque groupe social produit son propre code de
communication, établit les conditions d’émission et de réception du sens, gère l’organisation des
termes et des notions que ceux-ci véhiculent. La communication d’ordre restreint, typique des
spécialistes, ne peut être partagée que par ceux qui ont des connaissances et des expériences
similaires, alors que dans la communication élaborée le manque d’alignement notionnel et
expérientiel entre le producteur du message et son destinataire impose des choix plus délicats:
la nature du message, l’agencement des informations, le canal de communication.
Le domaine disciplinaire n’est donc plus un champ borné, réservé à un nombre restreint
d’usagers, car il se configure comme un espace interculturel. Le repérage des traces des
structures sociales dans les faits de langue et l’analyse des différences terminologiques qui
s’inscrivent dans les stratégies adoptées peuvent permettre d’appréhender les comportements
des scripteurs ou des locuteurs dans certaines situations discursives où l’on veut ouvrir le
message spécialisé aux profanes.
Cette approche favorise la création de nouvelles unités terminologiques qui peuvent aller jusqu’à
redéfinir les catégories mêmes. La terminologie prend ainsi la physionomie complexe d’un
processus et non pas d’un état, quoique apparent, imposé par un groupe d’experts. On peut
même détecter une sorte d’«indétermination stratégique» qui laisse au lecteur/interlocuteur
une marge d’interprétation limitée et qui engendre une complicité néologique larvée.
Il en découle une circulation de termes spécialisés et de termes «semi-spécialisés». Malgré
l’intention de supprimer la «synonymie pathologique», ce dernier type de termes, qui se veut
souvent porteur de nouvelles notions non encore stabilisées, mérite d’être recensé afin de
rendre compte d’une évolution socioculturelle expliquant l’activité de catégorisation et sa
représentation terminologique. Les banques de données terminologiques peuvent devenir ainsi
de véritables banques de connaissances terminologiques.
La textualité écrite et les échanges conversationnels jouent en ce sens un rôle capital, puisqu’ils
permettent d’identifier les termes et de les analyser de manière adéquate dans leur contexte: il
est essentiel d’étudier comment il faut former un corpus englobant également des
textes/interactions non strictement spécialisés; sans doute serait-il utile d’établir les liens
sémantiques entre corpus, texte, paragraphe et terme.
Ce Colloque se donne différents objectifs corollaires. Le premier vise à examiner la terminologie
dans la perspective sociale (politique, institutionnelle, économique), qui se fonde sur la
planification linguistique, bridée par une autoréglementation de plus en plus manifeste conférant
un nouveau pouvoir au locuteur. Le deuxième entend par ailleurs ausculter la terminologie dans
la perspective cognitive, qui classifie les unités terminologiques par rapport à la réalité selon
différentes modalités. Le premier volet éclaircira les éléments critiques des rapports instaurés
entre les acteurs sociaux, tandis que le deuxième essaiera de comprendre la manière dont les
concepts et les termes assimilent (et dépassent) les notions appartenant à des domaines voisins,
la façon dont ils se transforment et se renouvellent en raison des pratiques sociales. Sur le plan
terminographique, il sera intéressant d’évaluer le choix et le traitement des données
terminologiques tirées de sources de vulgarisation. Enfin, l’aspect traductionnel-comparatif
permettra d’explorer les lignes d’action de deux codes et de deux cultures, en mettant en
exergue leurs divergences et en soulignant le processus de reformulation simplifiée que la
traduction peut représenter lors du passage interculturel de diffusion des informations.
INTERNATIONAL CONFERENCE
Terminology and society
Padua, 10-11 April 2014
***
Reference is often made to the vertical dimension of special languages where a distinction is
made between different forms meant for different types of public. All social groups create their
own code(s) of communication by laying down the conditions of production and reception of
meaning, managing the organization of terms and of the concepts/cognitive models they
express. Communication between specialists is typically restricted as it is only shared by those
who have similar knowledge and experience. Communication between experts and the lay public
requires careful choice concerning the type of message, the way information is presented and the
channel selected, since the encoder and the receiver of the message do not share the same
knowledge and experience.
A subject area is not the exclusive preserve of few experts but is rather an intercultural space.
Identifying traces of social structures in linguistics facts, examining the differences in terminology
that characterize the underlying strategies can help to understand what writers or speakers do in
discourse events where special language communication addresses the lay public.
This approach paves the way for the creation of new terminology that can sometimes re-define
categories. Terminology derives from a process of co-construction of knowledge. Cases of
«strategic indeterminacy» can also be found where the public has a little room for manoeuvre in
the interpretation process and can thus participate in or contribute to creating new terms − at
least to an extent.
As a consequence, specialized and «semi-specialized» terms spread. Even if synonymy may be
regarded by some experts as a kind of pathology and instinctively avoided, synonyms often carry
new concepts/cognitive models that are not yet fully established. Written texts and
conversational exchanges play a central role in this respect as they allow the public to identify
and analyze the terms appropriately in context. It is therefore important to study how to build a
corpus that also includes texts and interactions that are not strictly specialized. It is perhaps
useful to establish the semantic connections existing between corpus, text, paragraph and word.
This Conference intends to examine on the one hand terminology from a social − political,
institutional and economic − perspective with its roots in language planning countered by
increasing self-regulation, which restores power to the speaker. On the other hand, it aims to
investigate terminology from a cognitive perspective, which classifies terminological units
compared to reality in different ways. The former perspective will highlight the critical nature of
the relations between social actors, while the latter will try to figure out how concepts/cognitive
models and terms assimilate and then broaden notions belonging to neighbouring fields and how
they change in response to social practices. With reference to terminography, it will be
interesting to evaluate how terminological data are selected from popular science sources and
treated. Finally, a comparative/translational perspective will explore the lines of action of two
codes and two cultures by highlighting differences and emphasizing the role of processes of −
simplified? − re-writing in the intercultural dissemination of information.
ABSTRACTS/RÉSUMÉS
***
TAVOLA ROTONDA/TABLE RONDE/ROUNDTABLE
«Lingua speciale e terminologia per la società»/«Langue spécialisée et terminologie pour la
société»/«Society-oriented language for specific purposes and terminology»
Michele CORTELAZZO (Università di Padova)
Tecnicismi e pseudotecnicismi. Cosa si può modificare e cosa no nella semplificazione e nella
divulgazione
[email protected]
«Gli pseudotecnicismi sono parole o locuzioni dall’apparenza specialistica, ma in realtà prive di
un’autentica necessità concettuale. Esse vengono utilizzate per pigrizia, per conformismo, e per
conferire ai testi una parvenza di formalità se non, addirittura, di sacralità. Diversamente dallo
pseudotecnicismo, il termine tecnico è indispensabile per indicare un concetto o una categoria
esistente solo in un determinato settore del sapere.» (Gianrico Carofiglio).
Saper distinguere i tecnicismi dagli pseudotecnicismi è fondamentale nei processi di
semplificazione e di divulgazione. Il loro trattamento, nei processi di riformulazione di testi
tecnici, è infatti profondamente diverso: i primi vanno spiegati, illustrati, i loro referenti
esemplificati, gli altri vanno senz’altro sostituiti. La distinzione tra queste due categorie non può
avvenire sulla base di valutazioni soggettive; deve fondarsi su parametri chiaramente definiti.
Michele Cortelazzo è professore ordinario di Linguistica italiana nel Dipartimento di Studi
linguistici e letterari dell’Università di Padova, Direttore dello stesso Dipartimento, Socio
corrispondente dell’Accademia della Crusca. È autore di oltre 200 contributi scientifici, i più
importanti dei quali sono stati riuniti in tre raccolte: Lingue speciali. La dimensione verticale
(Padova, Unipress, 1990), Italiano d’oggi (Padova, Esedra, 2000), I sentieri della lingua. Saggi sugli
usi dell’italiano tra passato e presente (a cura di C. Di Benedetto, S. Ondelli, A. Pezzin, S.
Tonellotto, V. Ujcich, M. Viale, Padova, Esedra, 2012). Il nucleo fondamentale delle sue ricerche
riguarda l’italiano contemporaneo e le lingue speciali e settoriali (linguaggio medico, linguaggio
scientifico, linguaggio giuridico, linguaggio politico). Si è occupato anche dei processi di
semplificazione del linguaggio amministrativo.
TAVOLA ROTONDA/TABLE RONDE/ROUNDTABLE
«Lingua speciale e terminologia per la società»/«Langue spécialisée et terminologie pour la
société»/«Society-oriented language for specific purposes and terminology»
Maria Teresa MUSACCHIO (Università di Padova)
Divulgare o tradurre? Terminologia e comunicazione pubblica delle scienze
[email protected]
La divulgazione scientifica è stata considerata per lungo tempo una forma di «traduzione» in un
linguaggio più semplice di contenuti originariamente in ambito specialistico. Oggi questo
paradigma è stato superato, tanto che si parla di processi di co-costruzione del discorso nella
comunicazione pubblica delle scienze. L’evoluzione dei metodi della divulgazione scientifica è
stata accompagnata da una progressiva internazionalizzazione delle scienze che ha comportato
l’adozione dell’inglese come lingua franca. Per la comunicazione a un pubblico di non addetti ai
lavori in lingue quali l’italiano, questi due fenomeni hanno avuto una serie di conseguenze, tra cui
appare particolarmente rilevante il ricorso alla formazione secondaria o derivata di termini,
soprattutto dall’inglese, rispetto alla creazione sulla scorta delle risorse esistenti. «Tradurre»
nell’ambito della divulgazione scientifica assume nuovi significati e pone interrogativi
sull’effettiva accessibilità, trasparenza e fruibilità dei termini. Questi temi verranno dibattuti in
prospettiva diacronica sulla scorta di una serie di casi tratti dalla comunicazione pubblica della
fisica e dell’economia destinata a non addetti ai lavori dai diversi profili.
Maria Teresa Musacchio è professore associato di Lingua e Traduzione – Lingua Inglese presso
l’Università di Padova, dove insegna inglese per scopi speciali, traduzione e terminologia in corsi
di laurea triennali e magistrali e a livello di dottorato. Dall’ottobre 2006 a metà aprile 2011 è stata
direttore del Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Padova. La sua attività di ricerca verte
sulla traduzione specialistica, con particolare riguardo alle lingue speciali, la linguistica dei
corpora, l’analisi contrastiva tra le lingue speciali dell’inglese e dell’italiano e la terminologia. Ha
pubblicato vari saggi in tutti questi ambiti. Attualmente i suoi studi riguardano la complessità, la
lettura/interpretazione e la traduzione dei testi specialistici, oltre alle indagini sul linguaggio della
divulgazione scientifica e sull’uso dei marcatori di discorso nei testi tradotti. È membro dell’IoL,
EST, AIA, AITI, IITF, AssiTerm, MLT e AET.
TAVOLA ROTONDA/TABLE RONDE/ROUNDTABLE
«Lingua speciale e terminologia per la società»/«Langue spécialisée et terminologie pour la
société»/«Society-oriented language for specific purposes and terminology»
Luciana T. SOLIMAN (Università di Padova)
Termini e plausibilità sociale
[email protected]
In terminologia l’approccio sociolinguistico, che studia il discorso specialistico di tipo divulgativo,
spesso osteggiato per la sua transitorietà e per la proliferazione sinonimica che gli è propria,
impone in realtà di esaminare con più attenzione i tratti semantico-lessicali delle unità
terminologiche e la conseguente stabilità di alcune unità rispetto ad altre. Non va omesso il
passaggio dal piano descrittivo (che abbandona quello prescrittivo tradizionale della terminologia
wüsteriana) a quello critico. L’attività linguistica è per sua natura dialogica e un termine,
soprattutto se neonimico, non attecchisce se non viene confermato da un gruppo di esperti, il
quale diffonde le conoscenze nel corpo sociale concedendo un certo potere al grande pubblico,
che poco sembra contribuire alla dimensione intellettuale della propria disciplina. È il giornalista,
colui che si fa tramite tra lo specialista e il profano, a condizionare le pratiche terminologiche dei
lettori, i quali si orientano a seconda dei suoi obiettivi e delle sue strategie. La «plausibilità»
sociale di un termine e la sua felice diffusione sono pertanto connessi alla testualità (testo e
paratesto) tessuta dal giornalista stesso, ma anche da quella forma di libertà selettiva del
locutore che si fonda su criteri di semplicità e di rappresentatività concettuale.
Luciana T. Soliman è ricercatrice di Lingua e Traduzione – Lingua Francese presso l’Università di
Padova. Si occupa di linguistica contrastiva italiano-francese con particolare attenzione alla
temporalità, ma si interessa anche di terminologia nella prospettiva della pratica testuale
orientando i propri studi verso la problematica del contesto per l’estrazione e il trattamento delle
unità terminologiche rappresentative. Coordina il gruppo di ricerca Do.Ri.F. «Socioterminologie et
textualité».
SESSIONE COGNITIVA/SESSION COGNITIVE/COGNITIVE SESSION
Rita TEMMERMAN (Vrije Universiteit Brussel)
Researching the dynamics of understanding in more than one language
[email protected]
In cognitive linguistics language’s creative potential has been extensively studied and the role of
diversity, variation, polysemy, vagueness and indeterminacy in human understanding have been
demonstrated. Within terminology studies an interest in both the dynamics of cognition and the
creative potential of language resulted in studies on the creation of neologisms in domainspecific languages as well as the study of variation, ambiguity, synonymy, metaphor,
phraseology, etc.
Understanding and knowledge development can be considered a dynamic and negotiable
process in which term creation is essential.
Traditionally, primary term creation was defined as part of a process of more and better
understanding within the confines of one language, in a specific domain. In secondary term
creation an equivalent is created in language B for a unit of understanding that was primarily part
of a process of understanding in language A. In legally established situational contexts where
more than one language is at stake, multilingual primary term creation occurs.
The specific nature of negotiation of understanding in multilingual and intercultural settings
deserves further investigation. Do the creative potentials of two or more languages interact in
specific cognitive, societal and communicative settings? How can this be studied?
In our contribution we will discuss methodologies to study the creation, understanding and
development of legal terminology. The corpus for our case study consists of white papers and
preparatory documents challenging the classical legal definition of «mother» (as a consequence
of scientific and societal developments). We examined dynamicity of legal units of understanding
both from a category-specific and a denominative angle by studying a corpus of Belgian bills and
white papers, written by policy makers in collaboration with legal specialists of the Dutch and
French language communities. We found evidence that culture-specific understanding may
persist throughout categorization within the same legal space and that denominative variation
may be linguistically and culturally inspired.
Rita Temmerman is professor in translation and terminology studies at the Department of
Applied Linguistics of Vrije Universiteit Brussel. In 1998 she initiated the Centre for special
language studies and communication (CVC). She obtained her Master in Linguistics from the
University of Antwerp, her Translator’s Certificate from State University of New York, and her
PhD from Leuven University where she worked under the supervision of Dirk Geeraerts on
terminology creation and innovation in the life sciences. This research contributed to the
sociocognitive approach in terminology studies. Her main research interests pertain to:
terminology theory and terminology management, cognition and semantics, translation theory,
metaphor studies, dynamic systems in language, variation, primary and secondary term creation,
multilingual term creation, intercultural and multilingual communication.
SESSIONE COGNITIVA/SESSION COGNITIVE/COGNITIVE SESSION
Khurshid AHMAD (Trinity College, Dublin)
Metaphors of understanding and terms as metaphors
[email protected]
Terminology has been presented as a key component of a special language designed for
exchanging information unambiguously and efficiently. The focus of this standardised
terminology has been in the domains of science and professional subjects like accountancy, law,
medicine, engineering and computing. The metaphorical basis of this enterprise can be traced
back to the rationalist theorists of the 19th/20th century, especially the Vienna Circle; this Circle
has Eugene Wüster as an active member. However, the regression here is that terminologies, and
the encompassing conceptual framework, called (formal) ontology in our times, are borrowed in
part from other disciplines - metaphors of health are used in economics and finance, metaphors
of astronomy are used in the description of sub-atomic world, and metaphors of computing used
in discussing languages. My talk will explain what computer scientists think of ontology and I will
illustrate my talk with the metaphors of blood that dominate modern finance theory and
practice. And, I will not forget to mention that it is the wider specialist community that finally
shapes some terms and kills off others.
Khurshid Ahmad is professor of Computer Science at Trinity College, University of Dublin, since
December 2005. He has held a Personal Chair in Artificial Intelligence at the University of Surrey
(1999-2006) and was a Visiting Chair at the Copenhagen Business School (1996). He has worked
on computer-assisted language learning, particularly corpus-based language teaching (1970’s),
corpus-based terminology (since the 1980’s) and latterly on ontology and philosophy of science
(c.1990’s); he has followed the work of key scientists who published in their second language
including Niels Bohr, Enrico Fermi and Ludwick Fleck. He is currently working on how affect is
articulated in text and how aesthetic images are described using language. He lectures on Fuzzy
Logic, Computational Neuroscience, Research Methods in Computing, Behavioural Finance, Cell
Image Analysis, and Engineering Design. He was trained in Theoretical Physics and wrote his
doctoral dissertation on the understanding of the structure of nuclei using nuclear reactions.
SESSIONE COGNITIVA/SESSION COGNITIVE/COGNITIVE SESSION
Micaela ROSSI (Università di Genova)
Métaphores et termes nomades: le rôle de l’analogie dans la création de terminologies
[email protected]
Notre communication se propose d’approfondir l’étude des dynamiques cognitives et discursives
qui président à la création de nouvelles terminologies par métaphore, ainsi qu’à leur diffusion au
sein des communautés de spécialistes et auprès du grand public. Plus spécifiquement, nous
analyserons les différents statuts sémiotiques des métaphores terminologiques (de la catachrèse
par analogie formelle, aux «essaims métaphoriques» générés par des analogies socialement
partagées, jusqu’aux métaphores conflictuelles générant de nouvelles théories ou paradigmes
épistémologiques – voir à ce propos, Prandi - Rossi 2012) et les évolutions qui permettent dans
des cas particuliers de parler d’une «carrière» de la métaphore au sein d’une langue de spécialité.
Enfin, nous nous pencherons sur les facteurs culturels qui peuvent décider de l’adoption d’une
métaphore terminologique dans une certaine langue-culture et des problèmes qui peuvent se
présenter lors du transfert de cette terminologie dans une autre langue-culture, prenant donc en
compte la dimension interlinguistique de la traduction de ce type de terminologie. Les domaines
privilégiés pour l’analyse interlinguistique (en italien, anglais et français) permettront d’analyser
un continuum de disciplines, des sciences dures (médecine, biologie, sciences de l’ingénieur) aux
domaines socioprofessionnels non scientifiques (la gastronomie et la cuisine).
Micaela Rossi est «professore associato» auprès du Département de Langues et Cultures
Modernes de l’Université de Gênes, membre du Ce.R.Te.M. (Centre de Recherche en
Terminologie Multilingue – Université de Gênes) et du groupe de recherche Do.Ri.F.
«Socioterminologie et textualité». Ses intérêts de recherche sont essentiellement focalisés sur
l’analyse des terminologies spécialisées, sur le rôle de l’analogie et de la métaphore dans la
création de néologismes techniques et sur la didactique de la terminologie dans la formation à
distance via Internet.
SESSIONE SOCIALE/SESSION SOCIALE/SOCIAL SESSION
François GAUDIN - Cristina NICOLAE (Université de Rouen)
La référenciation en socioterminologie: réflexions à partir de l’astronomie
[email protected]
Les réflexions en terminologie sont souvent demeurées accrochées à l’idée de références liées
aux termes. D’une part, le lien référentiel est conçu comme interne au signe et, d’autre part, les
termes sont censés dire le vrai. Or, des études détaillées montrent que, souvent, la référenciation
nécessite l’établissement d’un consensus qui peut être difficile à obtenir et qui se trouve sujet à
révisions. Et ce consensus s’établit parmi des experts qui possèdent le rôle sociolinguistique de
garants de la référence.
Nos exemples seront empruntés principalement à l’astronomie dans son état actuel qui nous
servira à illustrer ces deux phénomènes. D’une part, la communauté des astronomes se trouve
contrainte d’adopter des définitions de ses objets qui ne sont ni fondées en raison ni objet de
consensus. Ce qui pose question. Et ses membres éprouvent des difficultés à assumer leur rôle
de garant, n’étant plus sûrs eux-mêmes de ce à quoi renvoient leurs propres mots: planète,
exoplanète, naine brune, etc.
Cette situation singulière nous permettra de réfléchir aux phénomènes de la division linguistique
de travail, à l’importance de la confiance épistémique et aux mécanismes de la déférence. Ces
notions permettent de considérer de façon peut-être plus fine et réaliste la façon dont le linguiste
peut aborder le fonctionnement sociolinguistique des termes.
François Gaudin est professeur à l’Université de Rouen, membre du Laboratoire du CNRS
«Lexiques, Dictionnaires, Informatique». Il a travaillé plus de dix ans sur la socioterminologie et
ensuite plus de dix ans sur l’histoire culturelle des dictionnaires.
Cristina Nicolae est responsable de formation pour adultes, autrice d’une thèse soutenue en
2013 intitulée Qu’est-ce qu’une planète? Sens et référence dans les discours scientifiques et de
vulgarisation scientifique, dirigée par François Gaudin.
SESSIONE SOCIALE/SESSION SOCIALE/SOCIAL SESSION
Joost BUYSSCHAERT (Ghent University)
Standardization or flexibility: how to deal with synonymy in the medical field
[email protected]
The Wüsterian ideal of «one concept, one term» is definitely not reflected in the terminology of
the biomedical field. There are very many medical concepts that are designated by two terms,
and often by more than two terms. There have been several attempts to normalize usage, but
these have only led to rivalling nomenclatures (MeSH, Snomed-CT, IDC 10, ICPC …).
Full standardization would have advantages but appears difficult to achieve. It may also be in
conflict with the fact that in the long term it is the language user (and not an institution) that
determines usage.
In addition, some of the synonyms may well be very appropriate in patient communication and
it would be wrong to discard them as invalid variants.
Interlinking of synonymous terms is the answer to the problems created by the diversity in
medical terminology. For document retrieval, the use of federated searching in which different
nomenclatures are linked may offer a solution. For the editing of texts intended for patients, the
use of lists that link technical and lay terms is beneficial. In termbases, rival terms should ideally
all be documented but it will be important to add usage information in each case, thus giving
guidance to the translator or other user.
Joost Buysschaert is professor of English and Head of the Terminology Centre in the Department
of Translation, Interpreting and Communication of Ghent University (until 30 Sep 2013 the
Faculty of Applied Language Studies, University College Ghent). He trained as a linguist at the
Universities of Ghent and Reading and teaches English, medical translation and computer-aided
translation tools. Within the Terminology Centre (www.cvt.ugent.be) he has been in charge of a
bilingual medical project since 1987 and of a multilingual project on the language of
communication since 1990. He regularly organizes terminology workshops for translators and has
lectured on terminology in Brussels, Luxembourg, Bruges, Riga and Utrecht.
SESSIONE SOCIALE/SESSION SOCIALE/SOCIAL SESSION
Chiara PREITE (Università di Modena e Reggio Emilia)
La vulgarisation du discours économique autour du shutdown dans le discours médiatique
radiophonique
[email protected]
Notre contribution se propose d’analyser la transmission de connaissances et la vulgarisation
conceptuelle et terminologique (Jacobi 1987; Jacobi - Schiele 1988) de discours de domaine
économique autour de la notion de shutdown et des concepts corrélés à la notion de crise
financière (Zanola 2009), lors du shutdown américain de l’année passée (qui a conduit les ÉtatsUnis au shutdown du 1er octobre-16 octobre 2013). En particulier, nous analyserons une situation
discursive de vulgarisation radiophonique – le débat-interview (Nel 1990; Burger 2008) – où des
spécialistes guidés par un animateur discutent le sujet, s’adressant pourtant au grand public. Les
émissions retenues sont tirées des Décodeurs de l’éco de BFM Business et de L’économie en
questions de France Culture, les deux s’adressant à des profanes intéressés au sujet en question.
Il s’agit donc d’interactions conversationnelles radiophoniques non libres, où les termes de l’économie, nécessaires au traitement des questions débattues, sont introduits, reformulés, définis,
expliqués de différentes manières (cf. entre autres: Fuchs 1982; Le Bot - Schuwer - Richard 2008;
Rossari 1997; Steuckardt - Niklas-Salminen 2003, 2005; Schuwer - Le Bot - Richard 2008). Il paraît
donc intéressant d’examiner, d’un côté, la part faite aux données terminologiques dans de telles
sources de vulgarisation orale et, de l’autre, le traitement définitoire et de reformulation réservé
aux concepts introduits afin de permettre aux destinataires la construction cognitive des
concepts (Gaudin 2003), passant par la compétence linguistique et terminologique.
Références bibliographiques
Burger, M. (éd.) (2008): L’ analyse linguistique des discours médiatiques: entre sciences du
langage et sciences de la communication, Québec, Nota bene.
Fuchs, C. (1982): La paraphrase, Paris, PUF.
Gaudin, F. (2003): Socioterminologie. Une approche sociolinguistique de la terminologie,
Bruxelles, De Boeck.
Jacobi, D., Schiele, B. (1988): Vulgariser la science. Le procès de l’ignorance, Seyssel, Champ
Vallon.
Jacobi, D. (1987): Textes et images de la vulgarisation scientifique, Bern, Peter Lang.
Le Bot, C., Schuwer, M., Richard, E. (éds.) (2008): La Reformulation. Marqueurs linguistiques –
Stratégies énonciatives, Rennes, PUR.
Nel, N. (1990): Le débat télévisé, Paris, Colin.
Rossari, C. (1997): Les opérations de reformulation: analyse du processus et des marques dans
une perspective contrastive français-italien, Bern, Peter Lang.
Steuckardt, A., Niklas-Salminen, A. (éds.) (2003): Le mot et sa glose, Aix-en-Provence, PUP.
Steuckardt, A., Niklas-Salminen, A. (éds.) (2005), Les marqueurs de glose, Aix-en-Provence, PUP.
Schuwer, M., Le Bot, C., Richard, E. (éds.) (2008), Pragmatique de la reformulation: types de
discours interactions didactiques, Rennes, PUR.
Zanola, M.T. (2009): «Lessico della crisi finanziaria», in Atti dell’ottava giornata REI, Le parole per
dirlo: terminologie e normalizzazione linguistica, Roma, 30 novembre 2009, p. 45-60.
Chiara Preite docteur en Linguistique Française (Université de Brescia) est titulaire d’un master
en Traduction juridique (Université de Gênes). Elle est depuis 2006 chercheuse de Langue et
Traduction – Langue Française auprès de l’Université de Modène et Reggio Emilia. Ses intérêts
linguistiques concernent les questions liées au langage juridique qu’elle examine dans ses divers
aspects et ses multiples réalisations, la lexicographie spécialisée et la terminologie. Sans compter
les éditions et les articles publiés en Italie et à l’étranger, elle est l’auteure du volume Langage
du droit et linguistique. Étude de l’organisation textuelle, énonciative et argumentative des arrêts
de la Cour (et du Tribunal) de Justice des Communautés européennes (2005). Elle fait partie du
groupe de recherche Do.Ri.F. «Socioterminologie et textualité».
SESSIONE SOCIALE/SESSION SOCIALE/SOCIAL SESSION
Rosa CETRO (Università di Catania)
Il vaut mieux calculer son empreinte écologique, si l’on ne veut pas payer une écotaxe salée ou
mieux: comment un terme forgé par des spécialistes commence à intéresser tout le monde.
[email protected]
Les années 1990 ont marqué un tournant pour la théorie de la terminologie. De nouveaux
modèles théoriques, comme la Socioterminologie de l’École de Rouen (Gambier 1991; Gaudin
1993), ont insisté sur la nécessité de considérer la dimension sociale des termes, qui ne seraient
plus l’apanage des spécialistes d’un domaine donné, mais «circuleraient» librement grâce aux
échanges d’informations. Le concept même de «domaine» a été très contesté pour diverses
raisons. D’après ces auteurs, l’idée wüstérienne d’appartenance à un domaine ne rendrait pas
compte de la circulation des connaissances et de la possibilité, pour un même terme-concept,
d’être employé dans plusieurs secteurs d’activité.
La vulgarisation scientifique confirme la nécessité d’appliquer une approche sociolinguistique à
la terminologie. Chaque jour, de nombreux termes – des spécialités les plus diverses – passent
dans la langue commune par le biais des médias. Les locuteurs non-spécialistes se trouvent donc
souvent à manipuler des termes qui autrement ne seraient utilisés que par des économistes, des
médecins, des biologistes…
Parmi les secteurs spécialisés les plus représentés dans les médias, compte certainement
l’écologie. Depuis quelques décennies, les problématiques liées à l’environnement occupent une
place importante dans le débat politique, non seulement dans le cadre d’un État en particulier,
mais désormais au niveau planétaire. Les participants à ce débat sont, d’un côté, les organismes
institutionnels et, d’un autre, la communauté scientifique des biologistes et les organisations
engagées dans la protection de l’environnement, telles que Greenpeace ou le WWF. Ces
dernières contribuent à la diffusion de termes appartenant au secteur de
l’écologie/environnement – parfois même très techniques – dans le débat politique et surtout
dans les médias. Cette communication veut analyser l’histoire récente de quelques-uns de ces
termes, par exemple bilan carbone, empreinte écologique ou écotaxe. Cette analyse s’appuiera,
entre autres, sur le traitement des termes dans des ressources terminologiques générales et
spécialisées.
Références bibliographiques
Gambier, Y. (1991): «Présupposés de la terminologie. Vers une remise en cause», Cahiers de
linguistique sociale, 18, p. 31-58.
Gaudin, F. (1993): Pour une socioterminologie, Rouen, Presses Universitaires de Rouen.
Métaillé, J.-P., Bertrand, G. (2006): Les mots de l’environnement, Toulouse, Presses Universitaires
du Mirail.
Petiot, G. (1994): «Les mots de l’écologie», Mots, 39, p. 69-78.
Rosa Cetro est docteur de recherche en Linguistique Française avec une thèse en cotutelle entre
l’Université de Brescia et l’Université Paris-Est, intitulée Lexique-grammaire et Unitex: quels
apports pour une description terminologique bilingue de qualité? Analyse sur deux corpus
comparables de médecine thermale. Après l’expérience de post-doctorat auprès du Consortium
Ifris de l’Université Paris-Est Marne-la-Vallée, elle a travaillé comme linguiste-terminologue
auprès de la société Weborama de Paris. Actuellement, elle est professeur sous contrat de langue
française auprès de l’Université de Catane, Faculté de Langues et Littératures Étrangères de
Raguse. Elle s’intéresse à la terminologie, à la phraséologie, à la sociolinguistique et à la
didactique du FLE (Français Langue Étrangère).
SESSIONE COMPARATIVO-TRADUTTIVA/SESSION COMPARATIVE ET
TRADUCTIVE/COMPARATIVE ANALYSIS AND TRANSLATION SESSION
Elżbieta JAMROZIK (Uniwersytet Warszawski)
La terminologia della crisi economica nella stampa italiana e polacca: strategie a confronto
[email protected]
Lo studio qui presentato si propone di mettere a confronto i mezzi lessicali e le strategie utilizzate
negli articoli di stampa italiana e polacca dedicati alla problematica della crisi economica.
Vorremmo focalizzare gli aspetti seguenti: i mezzi lessicali sostitutivi della terminologia o
complementari rispetto ad essa; le strategie testuali che mirano a facilitare il lettore comune
nella comprensione della problematica specialistica (metafora, paragone). Dato che la lingua
della stampa è generalmente propensa a ricorrere a espressioni fisse o semi-fisse, per un
traduttore è utile costituirsi una banca dati comprendente non solo i termini nel senso stretto,
ma anche le espressioni usate con maggiore frequenza in testi con scopo divulgativo, dalle
collocazioni ai fraseologismi. Lo studio contrastivo svolto su due corpora paralleli, visto che non
disponiamo di traduzioni polacche ufficiali degli articoli italiani, fa emergere sia le corrispondenze
che le divergenze tra le due lingue nell’ambito lessicale e testuale. Esso rivela anche alcune
dissimilitudini tra la stampa italiana e polacca per quanto riguarda l’approccio al lettore.
Riferimenti bibliografici
Barkema, H. (1996): «Idiomaticity and terminology: a multi-dimensional descriptive model»,
Studia Linguistica, 50, 2, p. 125-160.
Chlebda, W. (1991): Elementy Frazematyki. Wprowadzenie do frazeologii nadawcy, Opole,
Wyższa Szkoła Pedagogiczna.
Hejwowski, K. (2004): Translation: a cognitive-communicative approach, Olecko, Wydawnictwo
Wszechnicy Mazurskiej.
Lewicki, A.M. (2003): Studia z teorii frazeologii, Łask, Oficyna Wydawnicza Lexem.
Rejakowa , B. (1994): Mechanizmy językowe w przekładzie związków frazeologicznych, Lublin,
UMCS.
Scarpa, F. (2008): La traduzione specializzata. Un approccio didattico professionale, Milano,
Hoepli.
Scavuzzo, C. (1992): «Il linguaggio delle pagine economiche», in M. Medici, D. Proietti (a cura di),
Il linguaggio del giornalismo, Milano, Montblanc, p. 173-189.
Elżbieta Jamrozik è linguista e lessicografa. Autrice del Grande Dizionario italiano-polacco
elaborato in cooperazione con l’Accademia della Crusca di cui è socia corrispondente straniera,
ha insegnato la grammatica, la storia della lingua italiana ed altre materie linguistiche nel
Dipartimento di Italianistica dell’Università di Varsavia di cui è stata direttrice negli anni 20002009. Ha diretto corsi monografici e seminari di laurea e di dottorato dedicati alla sintassi,
semantica e pragmatica dell’italiano, alle varietà della lingua e ai contatti linguistici italo-polacchi.
È relatrice di oltre 130 tesi di laurea e cinque tesi di dottorato di ricerca in linguistica italiana. Dal
2010 lavora presso la Facoltà di Linguistica Applicata dell’Università di Varsavia, dove si occupa di
lingue speciali in prospettiva contrastiva tra l’italiano e il polacco, di lessicografia e storia
dell’insegnamento dell’italiano in Polonia.
SESSIONE COMPARATIVO-TRADUTTIVA/SESSION COMPARATIVE ET
TRADUCTIVE/COMPARATIVE ANALYSIS AND TRANSLATION SESSION
Carine ABI-GHANEM CHADAREVIAN (CRTT, Université Lumière – Lyon 2; American University of Dubai)
Analyse de textes de vulgarisation scientifique sur un domaine de spécialité arabe: l’exemple du
génie génétique
[email protected]
Notre communication traite de la vulgarisation scientifique dans les ouvrages de vulgarisation en
arabe. Nous nous intéresserons, dans un premier temps, à l’analyse des reformulations et des
paraphrases, aspect spécifique d’un texte de vulgarisation, qui met en lumière un bon nombre de
données linguistiques au sein de la représentation du discours et de sa construction. En effet, la
paraphrase est intéressante à trois niveaux: 1) la façon dont les termes sont reformulés et repris
(formes réduites ou équivalentes destinées au grand public), 2) l’aspect phraséologique, indice
important observable dans la reformulation et la réécriture; 3) les indications qui portent sur
l’unité référentielle dénommée, sur certains traits de substance de la définition et qui montrent
la relation de cette unité référentielle avec d’autres tout en avançant des informations sur l’aspect
cognitif. Ces informations sont de grande importance dans un travail terminologique puisqu’elles
éclairent la correction et l’incorrection des dénominations, ou la justification d’un tel terme au
lieu d’un autre. Dans un deuxième temps, nous relèverons les formules de reformulation des
ouvrages de vulgarisation de notre domaine afin de voir si elles sont spécifiques au domaine du
génie génétique ou si elles appartiennent à tous les domaines technoscientifiques. Il faut dire que
l’ensemble des informations contenues dans les contextes reformulés constitue un matériel
discursif nécessaire pour la création des textes pédagogiques, pour les travaux de traductions
spécialisées et pour la rédaction de documents techniques.
Notre objectif est de mettre en relief les apports terminologiques de la reformulation dans les
ouvrages de vulgarisation: d’une part, l’intérêt socioterminologique de la reformulation dans un
travail linguistique ne se limite pas à ce cadre seulement, mais se trouve élargi, d’autre part, à
d’autres finalités qui relèvent particulièrement de la rédaction technoscientifique, de la
rhétorique de ce genre particulier de textes, voire en termes plus scientifiques, de la
terminodidactique ou de la didactique des langues de spécialités.
Références bibliographiques
Abi-Ghanem Chadarévian, C. (2007): La terminologie arabe du génie génétique: création et
diffusion dans le Monde arabe, 3 vol., Thèse de Doctorat soutenue le 16 novembre 2007,
Université Lumière Lyon 2. Cette thèse a obtenu le Prix de Terminologie et de Traduction
discerné par l’Association Européenne de Traduction (l’AET) et le Bureau de la Traduction du
Canada (2008) (Voir http://www.eaft-aet.net/en/terminology-awards/terminology-awards2008/ et http://www.eaft-aet.net/fr/prix-de-terminologie/prix-de-terminologie-2008/).
Conceição, M. C. (2005): «Terminologie textuelle: reformulation et accès aux concepts», in H.
Béjoint, F. Maniez (éds.), De la mesure des termes, p. 296-305.
Delavigne, V. (2001): Les mots du nucléaire – Contribution socioterminologique à une analyse des
discours de vulgarisation, dir. F. Gaudin, Thèse de Doctorat, Université de Rouen.
Jacobi, D. (1986): Diffusion et vulgarisation - itinéraires du texte scientifique, Annales Littéraires
de l’Université de Besançon, Série linguistique et Sémiotique, 5.
Jacobi, D. (1987): Textes et images de la vulgarisation scientifique, Exploration, Recherches en
Sciences de l’Education, Berne, Peter Lang.
Maingueneau, D. (1996): Les termes clés de l’analyse du discours, Mémo Lettres, Paris, Seuil.
Mortureux, M.-F. (1988): «La vulgarisation scientifique – Parole médiane ou dédoublée», in D.
Jacobi, B. Schiele (éds.), Vulgariser la science. Le procès de l’ignorance, Seyssel, Champ Vallon,
p. 118-148.
Pétroff, A. J. (1984): «Sémiologie de la reformulation dans le discours scientifique et technique»,
Langue Française, 64, p. 53-67.
Thoiron, Ph., Bejoint, H. (1991): «La place des reformulations dans les textes scientifiques», Meta,
XXXVI, p. 101-110.
Carine Abi-Ghanem Chadarévian est titulaire d’une maîtrise de Traduction et de Langues
Vivantes de l’Université Saint-Esprit de Kaslik (Liban) et titulaire d’un Doctorat en Lexicologie et
Terminologie Multilingues, Traduction de l’Université Lumière Lyon 2 (France). Sa thèse de
Doctorat soutenue en 2007 a obtenu le Prix de Terminologie et de Traduction discerné par
l’Association Européenne de Traduction (l’AET) et le Bureau de la Traduction du Canada (2008).
L’auteure s’intéresse à la terminologie et notamment à la socioterminologie, la lexicologie et la
terminographie, la traduction et la didactique des langues. Elle est actuellement enseignante de
FLE et d’ALE à l’Université Américaine de Dubai (Émirats Arabes Unis) et chercheuse au CRTT à
l’Université Lumière - Lyon 2 (France).
SESSIONE COMPARATIVO-TRADUTTIVA/SESSION COMPARATIVE ET
TRADUCTIVE/COMPARATIVE ANALYSIS AND TRANSLATION SESSION
Stefano VICARI (Università di Genova)
Développement durable/sviluppo sostenibile dans les discours terminologiques ordinaires sur
les forums Internet: enjeux sociaux et terminologiques
[email protected]
Ces dernières décennies, l’intérêt des terminologues s’est progressivement orienté vers des
questions liées à la diffusion sociale de la terminologie scientifique. Il en est ainsi pour les études
portant sur la circulation sociale des termes (Gaudin 2003) et les enjeux liés à la vulgarisation
scientifique (Jacobi 1999), et pour les recherches montrant tant les procédés de reformulation
dans des visées didactiques (Conceição 2005) que les variations terminologiques dans différents
genres textuels (Desmet 2006). Dans la mouvance de ces travaux, nous voudrions rendre compte
dans notre étude de l’existence de pratiques terminologiques «profanes» qui ne rentrent ni dans
la catégorie de textes scientifiques ou techniques, ni dans celle des textes de vulgarisation, mais
qui pourtant sont largement diffusées du moins sur le réseau.
À partir d’un corpus constitué d’à peu près 1300 commentaires métalinguistiques ordinaires
traitant d’énergies renouvelables et publiés entre 2004 et 2011 sur trois sites français
(Econologie.com, Chaleurterre.com, Forums.futura-sciences.com) et trois sites italiens grand public
(Energeticambiente.it,
Energiaalternativa.forumcommunity.net,
Alternativenergetiche.forumcommunity.net), nous nous proposons de montrer d’abord en quoi
les forums pris en compte offrent la possibilité d’observer une évolution des pratiques
terminologiques où s’estompe la distinction entre terminologue professionnel et locuteur
profane, en ce qu’ils témoignent d’une présence simultanée de locuteurs professionnels et
ordinaires engagés dans des mécanismes de co-construction des connaissances terminologiques.
L’intérêt du corpus apparaîtra dans un sous-corpus de conversations portant sur le terme
développement durable (sviluppo sostenibile pour les sites italiens): de par sa nature liée à des
enjeux socio-économiques de plus en plus importants, non seulement ce terme a connu le long
des années de nombreux glissements sémantiques (Krieg-Planque 2010, Paissa 2008), mais il
suscite aussi l’intérêt croissant des folk terminologues. En particulier, les scripteurs mettent en
lumière des lacunes terminologiques ou des emplois abusifs du terme qu’ils tentent de combler
par l’inscription en discours de définitions plus ou moins spontanées ainsi que de commentaires
métalinguistiques et métadiscursifs portant sur ce même terme. Ces procédés apparaissent
d’autant plus intéressants en ce qu’ils rendent compte de la présence de pratiques
terminologiques désormais enracinées dans la société où les enjeux socio-économiques sont
difficilement séparables des enjeux terminologiques et linguistiques.
Références bibliographiques
Conceição, M. C. (2005): Concepts, termes et reformulations, Presses Universitaires de Lyon,
Lyon.
Desmet, I. (2006): «Variabilité et variation en terminologie et langues spécialisées: discours,
textes et contextes», in D. Blampain, Ph. Thoiron, M. Van Campenhoudt (éds.), Mots, termes
et contextes, Septièmes Journées Scientifiques du Réseau Lexicologie, Terminologie,
Traduction (LTT) de l’Agence Universitaire de la Francophonie (AUF), Paris, Éditions des
archives contemporaines, p. 235-247.
Gaudin, F. (2003): Socioterminologie: une approche sociolinguistique de la terminologie,
Bruxelles, Duculot De Boeck.
Jacobi, D. (1999): La communication scientifique; discours, figures, modale, Collection Médias &
Sociétés, Grenoble, Presses Universitaires de Grenoble.
Krieg-Planque, A. (2010): «La formule développement durable: un opérateur de neutralisation de
la conflictualité», Langage et société, 134, p. 5-29.
Paissa, P. (2008): «Parasynonymes et euphémismes dans la médiatisation de quelques notions de
l’économie de l’environnement. Le cas de développement durable/soutenable», in S. Cigada,
M. Verna (éds.), La sinonimia tra langue e parole nei codici francese e italiano, Atti del
Convegno dell’Università Cattolica di Milano (24-27 ottobre 2007), Milano, Vita e pensiero, p.
551-572.
Stefano Vicari est docteur de recherche en Sciences du Langage (Université de Paris XIII) et en
Linguistique Française (Université de Brescia) avec une thèse en analyse du discours et «folk
linguistics» soutenue en juillet 2011. Ses champs de recherche privilégiés portent sur la
socioterminologie et l’analyse du discours appliquée à des productions écrites authentiques
(forums, presse, correspondances). Le projet de son post-doctorat à l’Université de Gênes
(depuis 2011) concerne notamment l’analyse des discours terminologiques ordinaires dans le
domaine des énergies renouvelables. Il fait partie du groupe de recherche Do.Ri.F.
«Socioterminologie et textualité».
SESSIONE COMPARATIVO-TRADUTTIVA/SESSION COMPARATIVE ET
TRADUCTIVE/COMPARATIVE ANALYSIS AND TRANSLATION SESSION
Giuseppe PALUMBO (Università di Trieste)
Student mobility vs term mobility: translating higher education terminology
[email protected]
The increased international mobility of students and researchers can be said to have
«terminological effects» at both national and supranational level. At local, national level, many
universities and higher education institutions routinely need to write administrative documents
and informative and marketing texts in more than one language. The translation of such
materials is a sort of «reverse localization» in which national realities are presented to an
international audience. At an international level, mobility programmes such as those sponsored
by the EU are discussed, set up and regulated by documentation in English, which has given rise
to a conceptual and terminological domain of an essentially supranational character. Because of
these two processes, term creation in the field of higher education is a process where «local» and
«international» act as mutually affecting, and sometimes conflicting, dimensions. The paper
discusses a few examples of this interaction and tries to draw some conclusions as regards the
formation of «lingua franca terminologies» in areas different from science and technology.
Giuseppe Palumbo is lecturer at the University of Trieste, where he is in charge of the Translation
Technology modules at the School for Interpreters and Translators. He has carried out research
on text difficulty in specialist translation and is currently working on corpus-based analyses of the
use of discourse markers in translated texts. He has published on terminology, the creation of online translation teaching materials and computer-assisted translation, and is also the author of
Key Terms in Translation Studies (Continuum, 2009). Co-coordinator of MLT Research Group.
Con il patrocinio di
Università degli Studi di Padova
Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari
Do.Ri.F. Università
Comitato scientifico
Anna Giaufret
Geneviève Henrot
Maria Teresa Musacchio
Adriana Orlandi
Mirella Piacentini
Chiara Preite
Micaela Rossi
Luciana T. Soliman
Stefano Vicari
Comitato organizzativo
Geneviève Henrot
Maria Teresa Musacchio
Luciana T. Soliman
Per maggiori informazioni:
[email protected]
ELABORAZIONE GRAFICA — NADIA RADOVICH