David Logan, il leader silenzioso L'americano ha trascinato i compagni facendo la cosa giusta al momento giusto sce sempre con una schiacciata e ieri ne ha regalata addirittura una dietro la testa a due mani aik tifosi del Settore D. Ma questo è spettacolo, intrattenimento. David Logan è un manuale cestistico, la dimostrazione di quanto conti l'applicazione in palestta e la vita daprofessionista. Non era una star annunciata, al Maccabi è arrivato partendo da Pavia e la strada è davvero lunga. Nel pressing biancobù è fondamentale perché superare la sua prima linea è difficile, è un incubo perché cerca sempre di rubare palla e sa dare fastidio all'attaccante con tanti trucchete' (e tocchettì) imparati con l'esperienza. In attacco a volte è disarmante per come va via dal palleggio, in più ha un gioco senza palla molto efficace e la sua uscita a ricciolo dai blocchi lo porta sempre a ricevere nella posizione e nel momento ideale per colpire. » SASSARI L'aspetto che più colpisce di David Logan da fuori è che, qualsiasi cosa succeda in partita e qualsiasi cosa lui abbia fatto un attimo prima, riesce a mantenere la stessa espressione. Un giocatore col sangue gelido, sarà per questo che nelle situazioni importanti ha fatto sempre le cose giuste. Ieri anche lui ha fatto quello che ci si aspettava, ha preso in mano la squadra, guidato i compagni. Non solo con le prodezze balistiche, quanto con la difesa, l'esempio, i consigli dati, anzi sussurrati, ai compagni nelle piccole pause della partita. D'altronde non si superano le cento partite in Euroleague per nulla, non si resta per anni a certi livelli a dispetto di un fisico normale se non si ha qualcosa di speciale dentro la testa. A parte che sul fisico normale ci sarebbe anche da rivedere il concetto, visto che quando ruba palla fini- La sua leadership, per quanto silenziosa, sta emergendo giorno per giorno, ieri ha anche dimostrato di saper decidere le partite. Quando lo Zalgiris è rientrato, Logan lo ha affondato col tiro da tre, con le palle rubate, soprattutto ha gestito il ritmo in sicurezza subentrando alla frenesia di Sosa. E il bello di tutto questo è che, finita la partita, lui stava subito pensando a come vincere la prossima, (r.s.)
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