Matrici particolari Definizione Una matrice quadrata A di ordine n si dice diagonale se tutti gli elementi al di fuori della diagonale principale sono nulli: a11 0 . . . 0 0 a22 . . . 0 A= . . . . . . . . . . . . 0 0 . . . ann Una matrice di questo tipo si indica anche in questo modo: A = diag (a11 , a22 , . . . , ann ). Propriet`a delle matrici diagonali E’ facile verificare (fatelo per esercizio) che valgono le seguenti propriet`a: Teorema Siano A e B matrici diagonali, con A = diag (a11 , a22 , . . . , ann ) e B = diag (b11 , b22 , . . . , bnn ). Si ha che: I αA = diag (αa11 , αa22 , . . . , αann ) I A + B = diag (a11 + b11 , a22 + b22 , . . . , ann + bnn ) I AB = diag (a11 b11 , a22 b22 , . . . , ann bnn ) = BA I p p p Ap = diag (a11 , a22 , . . . , ann ). Il prodotto tra matrici diagonali `e una matrice diagonale. Limitandosi a matrici diagonali, il prodotto gode della propriet`a commutativa (che non vale per matrici pi` u complicate). Matrici triangolari Definizione Una matrice quadrata di ordine n si dice triangolare superiore se tutti gli elementi al di sotto della diagonale principale sono nulli: a11 a12 . . . a1n 0 a22 . . . a2n A= . . . . . . . . . . . . 0 0 . . . ann si dice invece triangolare inferiore se della diagonale principale sono nulli: a11 0 a21 a22 A= . . . . . . an1 an2 tutti gli elementi al di sopra ... ... ... ... 0 0 . . . ann Matrici triangolari (2) Le seguenti propriet`a sono facili da verificare: Teorema Siano A e B matrici triangolari superiori (inferiori). Allora anche le matrici αA, A + B, AB sono matrici triangolari superiori (inferiori). La matrice AT `e triangolare inferiore (superiore). Possiamo dire che le matrici triangolari superiori (inferiori) costituiscono un sottospazio vettoriale dello spazio vettoriale Rnxn delle matrici quadrate nxn, che inoltre `e anche chiuso rispetto al prodotto tra matrici. Qual `e la sua dimensione? Quale pu`o essere una base? Inoltre, l’insieme delle matrici diagonali costituisce un sottospazio ancora pi` u piccolo di Rnxn ; qual `e la sua dimensione? Quale pu`o essere una base? Trasposizione Abbiamo gi`a definito il concetto di matrice trasposta AT ; si tratta della matrice che si ottiene scambiando le righe di A con le colonne di A o equivalentemente, nel caso di matrici quadrate, ribaltando la matrice A rispetto alla diagonale principale. Le propriet`a della trasposizione sono le seguenti: Teorema I ATT = A I (αA + βB)T = αAT + βBT I (AB)T = BT AT In parole: la trasposta della trasposta coincide con la matrice di partenza; la trasposta di una combinazione lineare `e la combinazione lineare delle trasposte; la trasposta di un prodotto `e il prodotto delle trasposte ma nell’ordine inverso. Perch´e? Dimostriamo questa propriet`a nella slide successiva. Trasposizione (2) Dimostrazione. Sia [A] = aij e [B] = bjk . Sappiamo che il prodotto AB `e definito come X [AB]ik = aij bjk . j Ne segue che [AB]T ik = [AB]ki = X j akj bji = X j bji akj = X [BT ]ij [AT ]jk = BT AT . j Matrici simmetriche Definizione Una matrice A quadrata di ordine n si dice simmetrica se A = AT . Teorema Siano A e B matrici simmetriche. Allora: I A + B `e una matrice simmetrica I αA `e una matrice simmetrica I se A e B commutano, cio`e se AB = BA, allora AB `e simmetrica I Ap `e una matrice simmetrica. I se P `e una qualsiasi matrice quadrata di ordine n, le matrici PT AP e P + PT sono entrambe matrici simmetriche. Matrici simmetriche (2) Dimostrazione. I primi due punti sono ovvi. Per dimostrare il terzo, osserviamo che dalla simmetria di A e di B e dal fatto che A e B commutano segue che (AB)T = BT AT = BA = AB, quindi AB `e simmetrica. Il quarto punto `e conseguenza del terzo, in quanto A commuta con s`e stessa e con tutte le sue potenze. Per gli ultimi due punti osserviamo che dalle propriet`a della trasposizione e dalla simmetria di A si ha [PT AP]T = PT AT PTT = PT AP, da cui la simmetria di PT AP e [P + PT ]T = PT + PTT = PT + P, da cui la simmetria di P + PT . Matrice inversa Definizione Sia A una matrice quadrata di ordine n. Si dice che A `e invertibile o nonsingolare se esiste una matrice A−1 di ordine n che soddisfa AA−1 = A−1 A = I. La matrice A−1 prende il nome di matrice inversa di A. Osservazione Abbiamo visto nella scorsa lezione che ogni matrice A con n righe e n colonne rappresenta una funzione lineare f : Rn → Rn , data da f (x) = Ax. Una matrice `e invertibile se e solo se la corrispondente funzione f `e invertibile, cio`e se `e iniettiva e suriettiva. La matrice inversa A−1 `e la matrice corrispondente alla funzione inversa. Esempio Consideriamo la matrice 1 1 A= . 0 1 Cerchiamo la matrice inversa di A risolvendo la seguente equazione: 1 1 a b 1 0 = , 0 1 c d 0 1 che corrisponde al sistema a+c =1 b+d =0 c=0 d =1 Esempio da cui otteniamo a=1 b = −1 c=0 d = 1, quindi la matrice inversa `e A −1 1 −1 = . 0 1 In generale la determinazione della matrice inversa richiede un numero di operazioni che cresce molto rapidamente al crescere di n; vedremo un metodo generale basato sul concetto di determinante. Propriet`a della matrice inversa Teorema Sia A una matrice invertibile di ordine n, e sia A−1 la sua inversa. Allora: I (A−1 )−1 = A I se α 6= 0, anche la matrice αA `e invertibile e (αA)−1 = α1 A−1 I se B `e invertibile, allora (AB)−1 = B−1 A−1 I Ap `e invertibile I se A = diag (a11 , . . . , ann ), allora A−1 = diag ( a111 , . . . , a1nn ) I (A−1 )T = (AT )−1 I se A `e simmetrica, allora anche A−1 `e simmetrica. Propriet`a della matrice inversa (2) Dimostrazione. I Dato che AA−1 = A−1 A = I, vediamo subito che l’inversa di A−1 `e A stessa. I Poich´e αA α1 A−1 = I, vediamo che l’inversa di αA `e I Dato che 1 −1 αA . ABB−1 A−1 = A(BB−1 )A−1 = AIA−1 = AA−1 = I, vediamo che la inversa di AB `e B−1 A−1 . I Come conseguenza del punto precedente, (A2 )−1 = (A−1 )2 e in generale (Ap )−1 = (A−1 )p . Propriet`a della matrice inversa (3) Dimostrazione. I Il prodotto di matrici diagonali `e diagonale, quindi l’inversa ha sulla diagonale principale i reciproci degli elementi di A: a11 0 0 a22 . . . . . . 0 0 ... ... ... ... 1 0 a11 0 0 . . . . . . ann 0 0 1 a22 ... 0 ... ... ... ... 0 1 0 0 = . . . . . . 1 0 ann 0 1 ... 0 ... ... ... ... I Consideriamo la relazione AA−1 = I; trasponendo entrambi i membri, otteniamo (A−1 )T AT = I, che corrisponde a (AT )−1 = (A−1 )T . I Dal punto precedente segue che se A = AT , allora anche A−1 = (A−1 )T . 0 0 ... 1 Determinante di una matrice Il determinante di una matrice `e una grandezza molto importante e molto utile nel calcolo della inversa. Definiamo il determinante in modo ricorsivo: il determinante delle matrici di ordine n `e definito a partire da quello delle matrici di ordine n-1. Iniziamo dalle matrici di ordine 2. Definizione Sia A una matrice 2x2, a b A= ; c d allora det A = ad − bc. Ad esempio 1 1 = 1. det 0 1 Determinante (2) Sia ora A una matrice 3x3, a11 a12 a13 A = a21 a22 a23 ; a31 a32 a33 Indichiamo con Aij la sottomatrice 2x2 che si ottiene eliminando la riga i-esima e la colonna j-esima; ad esempio a22 a23 a11 a12 A11 = oppure A23 = a32 a33 a31 a32 Il determinante della sottomatrice Aij si chiama minore corrispondente all’elemento aij ; la quantit`a mij = (−1)i+j det Aij prende invece il nome di complemento algebrico dell’elemento aij . Determinanti (3) Definizione det A = 3 X aij mij (sviluppo lungo la riga i-esima) j=1 o equivalentemente det A = 3 X aij mij (sviluppo lungo la colonna j-esima) i=1 Il determinante di una matrice 3x3 `e calcolato a partire da quello di 3 sottomatrici 2x2; in questo senso la definizione `e ricorsiva. Il risultato non dipende da quale riga o colonna viene scelta per fare lo sviluppo; vediamo un esempio nella slide successiva. Esempio Sia 2 −1 4 1 ; A = 1 3 1 2 −1 se sviluppiamo lungo la prima colonna, otteniamo 3 1 −1 4 −1 4 det A = 2 det − 1 det + 1 det = 2 −1 2 −1 3 −1 = 2(−3 − 2) − 1(1 − 8) + 1(−1 − 12) = −16. In alternativa, se sviluppiamo lungo la seconda riga otteniamo 1 1 2 4 2 4 + 3 det det A = 1 det − 2 det = 1 −1 1 −1 1 1 = 1(−1 − 1) + 3(−2 − 4) − 2(2 − 4) = −16. Determinante (4) Il determinante di una generica matrice nxn si calcola esattamente nello stesso modo: si sceglie una riga oppure una colonna e poi si procede al calcolo di n determinanti di sottomatrici (n-1)x(n-1): det A = n X aij mij (sviluppo lungo la riga i-esima) j=1 o equivalentemente det A = n X aij mij (sviluppo lungo la colonna j-esima) i=1 In pratica `e conveniente cercare di sviluppare lungo una riga o una colonna che contengano molti zeri; questo riduce di molto i calcoli. Vediamo un esempio nella prossima slide. Esempio Sia 0 −1 1 0 1 1 2 −2 A= 0 0 1 0 . 2 2 4 4 Evidentemente conviene sviluppare lungo la terza riga, che ha un solo elemento non nullo. Si ha quindi 0 1 0 −1 1 0 det A = 0 · det 1 2 −2 − 0 · det 1 2 −2 2 4 4 2 4 4 0 −1 0 0 −1 1 + 1 · det 1 1 −2 − 0 · det 1 1 2 2 2 4 2 2 4 0 −1 0 = det 1 1 −2 . 2 2 4 Esempio (2) Allo stesso modo, per calcolare 0 −1 0 det 1 1 −2 2 2 4 conviene evidentemente sviluppare lungo la prima riga, che ha un solo elemento diverso da zero. Si ottiene quindi 0 −1 0 1 −2 1 1 1 −2 det 1 1 −2 = 0 · det + 1 · det + 0 · det 2 4 2 2 2 4 2 2 4 = 1 · (4 + 4) = 8. Propriet`a dei determinanti Siamo A e B matrici quadrate nxn. Valgono le seguenti propriet`a: Teorema I scambiando due righe o due colonne qualsiasi della matrice A, il determinante cambia di segno. I se una matrice A ha due righe o due colonne uguali, allora il suo determinante `e pari a 0 I det A 6= 0 se e solo se la matrice A `e invertibile I det(αA) = αn det A I det(AB) = det A · det B. Il termine matrice nonsingolare significa propriamente che il determinante `e diverso da zero; come abbiamo visto, questo `e equivalente alla invertibilit`a di A.
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