La legge francese sulla parità tra i sessi ( 23 Luglio 2014)

AMBASSADE DE FRANCE EN Italie
Roma, 29 July 2014
La legge francese sulla parità tra i sessi
( 23 Luglio 2014)
Introduzione:
Il progetto di legge sulla parità reale tra i sessi sostenuto da Najat VALLAUD-BELKACEM è stato adottato in Francia dal
Senato e dall’Assemblea nazionale in via definitiva il 23 luglio. La ministra per i Diritti delle Donne, della Gioventù e dello
Sport si rallegra del vastissimo consenso raccolto da questo testo che darà un potente colpo di acceleratore al
movimento per la parità in azione dal 2012 e offrirà diritti e nuove tutele ai cittadini francesi.
Elaborato in collaborazione con le associazioni, questo progetto di legge si è arricchito durante il suo esame in
Parlamento grazie all’adozione di numerosi emendamenti proposti dai diversi gruppi parlamentari. La ministra dei Diritti
delle Donne, della Gioventù e dello Sport sottolinea in particolare il lavoro e l’impegno dei due relatori Virginie Klès al
Senato e Sébastien Denaja, all’Assemblea nazionale, e delle delegazioni parlamentari per i diritti delle donne.
Si tratta della prima legge quadro per i diritti delle donne e il testo, adottato il 23 luglio in serata, permetterà degli
importanti passi avanti:
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Per fare della parità una politica pubblica trasversale che coinvolga lo Stato e gli enti locali: il settore
delle politiche pubbliche inerenti le pari opportunità è stato oramai definito; esso riguarda lo Stato e tutti gli enti
locali; negli enti con più di 20 000 abitanti si svolgerà annualmente un dibattito sulla parità di genere.
Per aumentare il livello occupazionale delle donne, favorire l’implicazione dei padri e far condividere al
meglio le responsabilità genitoriali : la riforma del congedo parentale entrerà in vigore il 1° ottobre 2014. I
futuri padri saranno meglio protetti contro le cessazioni di contratto durante e dopo i periodi di congedo di
maternità e di paternità.
Per la parità delle retribuzioni e dei percorsi professionali: è instaurato un negoziato unico e globale sulla
parità professionale. Le imprese che si ostinano a non rispettare i loro obblighi in materia di parità
professionale non avranno più accesso agli ordini della Pubblica Amministrazione a partire dal 1° dicembre
2014. Le azioni che mirano a promuovere i mestieri misti, a lottare contro gli stereotipi sessisti e a favorire la
parità professionale saranno eleggibili ai fondi per la formazione professionale.
Per accelerare il raggiungimento di una parità di accesso tra donne e uomini nell’alta amministrazione,
nelle strutture pubbliche e nelle imprese: l’obbligo di rispettare il 40% di donne nelle nomine ai posti di
quadri dirigenti dello Stato è stato anticipato dal 2018 al 2017. A questa data, i consigli di amministrazione delle
grandi imprese dovranno essere composti dal 40% di donne e l’obbligo dovrà essere raggiunto, nel 2020, nelle
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imprese da 250 a 499 lavoratori salariati e che hanno un introito che supera i 50 milioni €. Il numero delle
donne nelle strutture amministrative pubbliche e industriali e commerciali dello Stato sarà rinforzato.
Per tutelare le famiglie monoparentali che soffrono di assenza di pagamento della pensione alimentare,
una garanzia pubblica della CAF (Caisse Assurances Familiales) sarà attuata in 20 dipartimenti e una
prestazione di sostituzione sarà versata già dal primo mese dalla CAF per assicurare una pensione minima
tramite bonifico bancario. La nuova garanzia contro gli effetti insoluti di pensioni alimentari sarà prefigurata
durante 18 mesi e generalizzata a partire dal 2016.
Per proteggere le donne vittime di violenze, l’ordinanza di protezione è rafforzata e la sua durata è
prolungata da 4 a 6 mesi. L’allontanamento del coniuge violento dal domicilio della coppia diventa regola. Il
telefono “grande pericolo”, già sperimentato in qualche dipartimento è ampliato per tutelare le vittime di violenze
coniugali o di stupro. La legislazione sulla lotta contro le molestie e violenze sessuali è rafforzata, in particolare
nell’Arma e all’università. Per prevenire la recidiva di atti violenti, potranno essere previsti degli stage di
responsabilizzazione per gli autori di violenze coniugali come pena complementare o come alternativa. Le
donne straniere vittime di violenze saranno più tutelate.
Per proteggere il diritto delle donne all’informazione sull’IVG (interruzione volontaria di gravidanza),
mettere in conformità il diritto con la pratica con la soppressione del riferimento alla nozione di sgomento in
caso di richiesta d’IVG.
Per fare regredire gli stereotipi sessisti, il CSA (Conseil Supérieur de l’Audiovisuel) sarà oramai competente
per vigilare alla giusta rappresentazione delle donne nei media. Le ragazze saranno protette dai danni
dell’ipersessualizzazione, e i discorsi sessisti e omofobi su internet saranno meglio identificati e combattuti.
L’ambizione per un accesso equo delle donne e degli uomini a posti di responsabilità si concretizza in
politica (raddoppiamento delle sanzioni per i partiti politici che non rispettano le leggi sulla parità alle elezioni
legislative), nelle istanze professionali (camere e ordini consolari, CESER, AAI, istanze consultative dello Stato)
e sociali (federazioni sportive, Accademie).
Una volta pubblicata la legge, l’insieme delle disposizioni elencate sarà reso operativo entro la fine dell’anno
per ampliare l’effetto delle azioni già intraprese dalla ministra dei Diritti delle Donne e dall’insieme del Governo.
Traduzione non ufficiale di Ciliberto Corinne
Contatto- Stampa Ministero: Mélanie BRANCO
tel: +39 01 49 55 34 67