Quale il reale “costo standard per alunno” nel Sistema integrato dell’istruzione pubblica statale e paritaria? Per rispondere a tale innovativo e problematico quesito è stato realizzato recentemente dall’on. Elena Centemero (FI) presso la Camera dei deputati (aprile 2014) un importante Seminario di studio sul tema “ Il sistema scolastico integrato. Perché non facciamo parlare il costo standard? “ Nel suddetto Seminario, del quale riportiamo alcuni autorevoli interventi, sono state discusse le ormai storiche problematiche legate al tema politico della parità scolastica, con particolare riferimento ad un possibile intervento legislativo per l’introduzione del costo standard per alunno nell’attuale sistema scolastico integrato. Con l’introduzione del così detto “costo standard” nel sistema integrato dell’istruzione pubblica statale e paritaria, potrebbe ,infatti, finalmente essere realizzata anche in Italia la piena parità scolastica, così come previsto dall’art. 33 della Costituzione, attraverso la libertà di scelta educativa delle famiglie. Dispersione e parità scolastica sono due aspetti problematici essenziali del nostro sistema scolastico integrato che necessitano di finanziamenti permanenti strutturali certi e possono trovare, a nostro avviso, un loro adeguato finanziamento proprio nel ddl ALLEGATO contenente “Misure di contrasto alla dispersione scolastica per l’a.s. 2015-2016 e norme per la libertà di scelta educativa delle famiglie nel sistema di istruzione nazionale” (1) , da inserire da parte del Governo Renzi nella prossima legge di stabilità 2015. Con tali interventi legislativi potremo avere certamente una Scuola pubblica realmente competitiva e in quanto tale volano per la ripresa economica e occupazionale dell’Italia. Nell’auspicato caso di approvazione del suddetto ddl nella prossima legge di stabilità 2015 gli Istituti di istruzione statale a partire già dall’a.s. 2015- 2016 per contrastare la dispersione scolastica, potranno realizzare, ai sensi della legge n.59/1997 e del DPR n. 275/1999, iniziative scolastiche in orario pomeridiano, finanziate dai circa 6 MLD annui derivanti dal maggior risparmio di spesa a seguito dell’attuazione dell’articolo 2. del sopra citato ddl sulla dispersione scolastica che introduce anche le “norme per la libertà di scelta educativa delle famiglie”. Più fondi,dunque, alle Scuole statali dalla piena attuazione della parità scolastica, come dimostrato dalla ricerca scientifica in ALLEGATA sul costo standard di un allievo presso scuole statali e paritarie a confronto. Per l’approvazione del ddl in questione potrebbero convergere i voti di diverse forze politiche non solo dell’attuale Governo, ma anche di Lega Nord, UDC, nonchè di parlamentari di larga parte dell’area moderata e cattolica del PD. MinervaIstruzione.it segue ormai da anni con attenzione tale problematica, anche attraverso Convegni e recentemente con la pubblicazione di una proposta di DDL contenente “Misure di contrasto alla dispersione scolastica per l’a.s. 2015-2016 e norme per la libertà di scelta educativa delle famiglie nel sistema di istruzione nazionale” , che il Governo Renzi potrebbe recepire con un proprio ddl nella prossima legge di stabilità 2015, introducendo per l’appunto nell’assegnazione dei fondi alle scuole il criterio del costo standard. Con tale storico intervento legislativo potremmo avere certamente in tempi brevi una Scuola pubblica statale e paritaria competitive e in quanto tali sicuro volano per la ripresa economica e occupazionale dell’Italia. Sarebbero disponibili, inoltre, più fondi per le Scuole statali, derivanti dal maggior risparmio di spesa proprio in conseguenza della piena attuazione della parità scolastica, attraverso l’introduzione del costo standard per alunno, come dimostrato dai vari qualificati interventi illustrati nel corso del Seminario in questione. Per l’approvazione dell’ipotetico ddl governativo,di cui sopra, potrebbero convergere in sede di legge di stabilità 2015 i voti di diverse forze politiche presenti nel Governo Renzi, ma anche i voti di Lega Nord, UDC, nonchè di parlamentari di larga parte dell’area moderata e cattolica del PD. In tale ottica il Gruppo istituzionale di lavoro sulla parità istituito alcuni mesi fa dall’on. Elena Centemero e tuttora operativo potrebbe svolgere un ruolo importante, quale punto di riferimento istituzionale, aperto al diretto contributo proveniente anche da parlamentari dei diversi gruppi politici sopra citati, comunque favorevoli, sia pure a titolo diverso, al ddl in questione, che il Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini potrebbe presentare in un prossimo CDM in occasione della discussione in Parlamento della legge di stabilità 2015.
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