Quaderno di preghiera Spunti per la preghiera da lunedì 10 a sabato 15 marzo 2014 Lunedì 10 marzo Lv 19,1-2.11-18; Sal 18; Mt 25,31-46 “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me”. Essere giusti, per il Signore, significa prendersi cura dell’altro che Egli ci affida. Molto spesso però il povero che chiede cibo, che ha sete o è straniero è la persona per la quale non vorremmo fare niente, solo perché lo riteniamo “indegno” nel ricevere la misericordia di Dio. Ma chi siamo noi per giudicare l'altro? Dio ci ha mai giudicati? No! Allora perché lo dobbiamo fare noi? Dio ci ha amati fin dal primo momento in cui ha pensato a noi. Non possiamo e non dobbiamo giudicare l’altro, nè tantomeno essere inclini alla rabbia e al risentimento verso l’altro che è nostro fratello. L’Amore è un’altra cosa: l’Amore è Vita e noi dobbiamo donare questa Vita, non toglierla, anche quando l’altro è il nostro nemico. Gesù giudicherà i nostri comportamenti semplicemente da quello che abbiamo fatto o non fatto all’altro. Chiediamo sempre al Signore la forza di amare di più e meglio gli altri. Siamo misericordiosi con l’altro come Dio lo è con noi. Martedì 11 marzo Is 55,10-11; Sal 33; Mt 6,7-15 “Voi dunque pregate così: Padre nostro”. Questo “nostro” mi mette subito in relazione con l’altro. Mio Padre mi ricorda che non sono solo perché c’è sempre un altro accanto a me, vicino a me, di fronte a me; mio prossimo è chiunque, a qualunque razza, lingua, religione appartenga. Ognuno di loro è ugualmente e particolarmente amato dal Padre. Fare spazio agli altri nella propria vita è per noi la sfida di ogni giorno perché siamo portati a difenderci da tutti per proteggere i nostri diritti e i nostri interessi. Il rifiuto dell’altro, più o meno evidente, non è solo questione di intolleranza o razzismo, ma di ingratitudine nei confronti del Padre per il dono dei fratelli. Ma come? il nero, lo zingaro, l’extracomunitario, l’amico un po’ antipatico, il familiare lamentoso, il collega prepotente, sono un dono di Dio? Sì, fratello mio, sono un dono perché tu possa testimoniare che il tuo amore è autentico. La preghiera del Padre Nostro è una preghiera corale, una preghiera che mi fa essere una cosa sola con il Padre e con il Figlio, perché tutti "siano perfetti nell’unità". Il Dio che io prego nel “segreto” è lo stesso Padre di mio fratello e di mia sorella, Che mi chiede prima di pregarlo di fare unione-comunione con loro. Se non entro in questa dimensione dell’Amore divino, la mia preghiera è solo una tiritera senza senso. Mercoledì 12 marzo Gio 3,1-10; Sal 50; Lc 11,29-32 In questo Vangelo le folle si accalcano attorno a Gesù che parla, che insegna, partendo oggi da un rimprovero. Rimprovera le persone che si avvicinano a Lui, talvolta con prepotenza, accalcandosi l’uno all’altro, nell’attesa di un segno prodigioso, memorabile, unico. Forse anche noi siamo tra quelle persone che cercano o sperano in un segno per credere, come se Dio dovesse convincerci in qualche modo a fidarci di Lui. Gesù ci ricorda che c’è per noi qualcuno che è molto più del profeta Giona o dello stesso Salomone, è Dio stesso presente nella vita di ciascuno di noi in modo Vivo. Egli ci dice che di segni ne abbiamo avuti già molti, cosa stiamo aspettando? Qual è il segno che vogliamo da Lui? Quale la motivazione che ci porta a cercarlo? Spesso ci basiamo sui segni esteriori per credere e fidarci, nell’attesa di qualcosa che possiamo vedere e toccare, e così dimentichiamo di fare attenzione ai segni meno appariscenti, ma molto più numerosi. Dio infatti è presente nella Sua Parola, a noi donata ogni giorno, che parla in modo particolare alla vita di ciascuno. Approfittiamo di questo tempo di Quaresima per ascoltare la Parola di Dio, lasciandoci meravigliare da un annuncio sempre nuovo! Giovedì 13 marzo Est4,17;Sal137;Mt7,7-12 Il Vangelo di oggi ci invita a chiedere, a cercare e a bussare. Ci invita a viverlo nel contesto dell nostro rapporto intimo con Dio nostro Padre. Dio è nostro Padre buono che dà cose buone ai suoi figli. In questo tempo di Quaresima siamo invitati ad approfondire il nostro rapporto con Dio attraverso la preghiera. Che differenza tra chiedere qualscosa non a un Dio che è lontano da noi, ma a un Padre che ci vuole bene e si prende cura di noi! Sicuramente ci darà cose buone. Chiedo davvero con fiducia? Chiedo fissato a ciò che voglio o chiedo parlando con mio Padre che sa di che cosa ho bisogno? Forse nella nostra preghiera possiamo anche chiedere al Signore: ‘Cosa vuoi che io cerchi in questa Quaresima?’ Se cerchiamo il Signore, la sua volontà e il suo Regno nella nostra vita quotidiana, siamo sulla strada giusta. Egli ci invita: “Entrate per la porta stretta”, ma la prima cosa sarebbe trovarla. Gesù con la sua vita ci mostra la porta stretta, da parte nostra dobbiamo investire tempo per ascoltare la sua Parola. Quando troviamo questa porta stretta, dobbiamo scegliere anche di entrarvi. Siccome la porta è stretta, è neccesario lasciare alcune cose che non ci permettono di passare. Facciamo la scelta di entrare per la porta stretta perché è la porta che conduce alla vita. Venerdì 14 marzo Ez 18,21-28; Sal 129; Mt 5,20-26 Nella Parola di oggi vediamo confermata la misericordia del Signore. Egli ci accetta per quello che siamo, con i nostri difetti e con i nostri pregi. La cosa più importante è che noi prima di giudicare gli altri, giudichiamo noi stessi. Dobbiamo essere consapevoli degli errori commessi e fiduciosi nell' impegnarci a non ripeterli più. Quando abbiamo un problema con un nostro fratello, prima di andare a pregare il Signore affinchè ci aiuti a risolverlo, dobbiamo chiarirci con lui apertamente, cercando di farci perdonare o di perdonarlo per ciò che è accaduto. Solo in seguito andremo a ringraziare Dio per averci dato la forza di riappacificarci con il nostro fratello. “...se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male...tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate...” Come per il giusto, anche per il peccatore vale la stessa cosa, cioè se inizia a percorrere la giusta via, saranno dimenticate tutte le sue colpe. Questo ci fa capire come velocemente si può dimenticare ciò che è stato fatto in passato, che sia giusto o ingiusto. Come è scritto nel Salmo:”...con il Signore è la misericordia, e grande è con Lui la redenzione.” Dio non vuole punire i peccatori ma accoglierli. (Ez 33,11) “ Come è vero che io vivo, non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Sabato 15 marzo Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48 Nella prima lettura Mosè dice al popolo: "...Dio ti comanda di mettere in pratica queste Leggi...tu sarai il suo popolo se osserverai tutti i suoi comandi..." Conosciamo i Comandamenti di Dio e cerchiamo in tutti i modi di metterli in pratica, allora Gesù nel Vangelo di oggi che cosa cambia o aggiunge? che cosa vuole trasmetterci? Egli viene a dare ragione e compimento alla Legge, viene a mettere le fondamenta della nostra fede, Egli ci educa e ci forma, affinchè tutto ciò che facciamo abbia un senso profondo nella sapienza e nella giustizia di Dio, che " fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni" e ci porta ad agire sempre per amore. Liberiamoci dunque dalla paura dell'altro, dall'orgoglio e dal risentimento, che imprigionano la nostra anima soffocandola, affidiamoci sereni alla preghiera, che permette all'uomo di dialogare con Dio e rende possibile l'impossibile. Ci sembra impossibile infatti amare "i nemici", coloro cioè che ci hanno fatto del male, ci hanno offesi o maltrattati, ma, mentre la Legge di Mosè diceva di amare il prossimo e di odiare il nemico, Gesù tuona così oggi con la sua Parola: " Ma io vi dico: amate i vostri nemici ...". Questo non vuol dire subire l'ingiustizia, perchè anche le leggi umane vanno rispettate, ma vuol dire cambiare l'atteggiamento del cuore e andare controcorrente, trovando la forza di perdonare, di combattere il male con il bene e di fare la pace con tutti. La grazia di Dio ci riempirà e il nostro gesto d'amore e di perdono ci renderà misericordiosi come è misericordioso Dio con noi. Gesù poi ci esorta: "Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste!" Signore, come posso essere perfetto io misero e fragile granello di polvere nell'universo? Prega e tendi con tutte le tue forze alla perfezione, la grazia di Dio farà il resto, e fidati, il Signore ti è sempre accanto! "Beato chi cammina nella Legge del Signore." Famiglia Missionaria "Verbum Dei" - www.verbumdei.it
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