LA PORTA DELLE LINGUE CATALOGO EDITORIALE 2003-2014 1 Il Ponte del Sale Associazione per la Poesia La quota socio annuale è di 60 euro e dà diritto a ricevere ogni anno, direttamente a casa, i libri in programmazione. Prima edizione: marzo 2014 Tutti i diritti riservati © Il Ponte del Sale, via Orti 32 - 45100 Rovigo [email protected] ilpontedelsale.csvrovigo.it ilpontedelsale.blogspot.com/ c.c.p. n. 43663780 Banco Poste Italiane IBAN: IT 07 W 076 0112 2000 0004 3663 780 BIC: BPPIITRRXXX Premessa dell'editore “E in questo eccezionale filologo, che ha lavorato per tantissimi anni come correttore di bozze, ho trovato un esempio vivente di come sia stato possibile coniugare due anime tanto distanti: lo specialismo dell’erudizione e l’entusiasmo per la rivoluzione.” George Steiner a proposito di Sebastiano Timpanaro Cura, qualità, rigore, gratuità dell’impresa... Sono questi e pochi altri, in fondo, i princìpi cui ci siamo attenuti in questi quasi undici anni: stampare e diffondere libri di poesia sul finire dell’era Gutenberg, spinti dall’entusiasmo di crederci all’inizio, contemporanei di Comenio, o Manuzio e perfino di Boccaccio editore di Dante. Non è qui il caso di iniziare un discorso che sarebbe necessariamente molto lungo e complesso e noioso sulla perenne marginalità, anzi mendicità della poesia e dei poeti e sulle responsabilità, le fatiche e la tenacia dell’umana follìa. Rallegriamoci invece di poter offrire oggi solo un segno di amicizia e di gioia. Rovigo, 20 marzo 2014 Marco Munaro LA PORTA DELLE LINGUE ADLUJè Anna Maria Farabbi “Un libro innovativamente raro nella produzione poetica contemporanea”. Achille Serrao, “Periferie”, A. 8, n. 28, Ott.- Dic. 2003 Io so nbotto giallo ntol cervello tsitto della solitudine. L’epo de lujo che coce. Lmiele. So lmiele che nengue drent’a la trippa dla notte: ogne d’oro lvento. Io sono un’esplosione gialla nel cervello muto della solitudine. L’ape di luglio che scotta. Il miele. Sono il miele che nevica dentro la pancia della notte ungendo di oro il vento. Anna Maria Farabbi è nata nel 1959 a Perugia, dove vive. 4 2003, pp. 112, A 12,00, esaurito 1 LA PORTA DELLE LINGUE 2 Ionio e altri mari Marco Munaro “Ogni vero poeta compie la sua strada di parole partendo approssimativamente da un punto, da una sostanza bruta; nell’attrito col mondo, con la propria biografia, è costretto a percorrere chilometri o millimetri. Dopo il mare, il viaggio, i luoghi piccoli e indifesi della propria origine, bisogna approssimarsi a un altro luogo che li contenga tutti. Munaro approda a un portico, un luogo protettivo che prepara l’entrata in una casa e accoglie, con lo sguardo, tutta la visione delle cose. Rimbaud si fa selvaggio, totalmente altro, s’innesta nel viaggio come una curva o una concavità dello stesso cammino. Sceglie di stare nello sguardo spalancato, per sempre. Munaro sosta in una pausa della vita, e da quel punto può cogliere la mobilità del mondo”. Sebastiano Aglieco, “hebenon”, a. X. Terza serie n. 4, 2005 Un meltemi buono ti accarezza la faccia, seduto tu sulla vera di un pozzo che offre al pellegrino acqua e quintessenza della luce e polvere d’oro della roccia (sale e sabbia); in questo anello di ocra verde e blu da questa brocca che trabocca su questo boomerang di alghe spuma e ombra scagliato laggiù… e se ti volti, le aste le arelle nei quaderni tremano, ti riconoscono. Marco Munaro è nato nel 1960 a Castelmassa e vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha fondato l’Associazione Il Ponte del Sale. 2003 esaurito, pp. 96, A 12,00, esaurito 5 LA PORTA DELLE LINGUE 3 Contar Guido Carminati “Curioso, simpatico, intrigante, esposto a un ventaglio di codici, linguaggi, sottocodici, Contar di Guido Carminati luccica nelle edizioni Il Ponte del sale. Aprendosi il ventaglio dà aria, musica, spirito, gioia e capacità di sorprendere al tessuto verbale.” Alberto Cappi, “la voce di Mantova”, 12 febbraio 2004 Ove, per aventura, se incipita lo nostro contar, co uno sogno pucchiano de adulescentia, uno aviertimento alo lectorel et uno ritracticolo dal vero de li errieri. Guido Carminati è l’eteronimo di Sergio Fedele, nato nel 1958 a Este, dove vive. 6 2003 esaurito, pp. 224, A 13,00, esaurito LA PORTA DELLE LINGUE 4 La Turbie ed altri confini Gianni Priano “Priano approda con questa nuova raccolta alla sua prova più sofferta e significativa. La Turbie, piccola località nel principato di Monaco che segnava il confine all’inizio del Novecento, è una metaforica “terra di nessuno” dove viene relegata una delle tante figure eccentriche e combattive che popolano le pagine di questo libro”. Pasquale Di Palmo, “Letture”, n. 610, ottobre 2004 Ans ra front a i o sagn d’Rembò fanciuttèn rutt c’u s’po pì gisc-tè. In vos rutt resc-ta in vos rutt e mi a i o d’long disset ogn, disset limèn c’m’ fan cer sutta u su d’mzedì e ra saira, ib riva a re me souliers blessés. Sulla fronte / ho il segno di Rimbaud / ragazzino rotto che non si può più / aggiustare. Un vaso rotto rimane / un vaso rotto ed io ho sempre / diciassette anni, diciassette lumini / che mi fanno chiaro sotto il sole di mezzogiorno / e la sera, in riva alle mie / scarpe ferite. Gianni Priano è nato nel 1962 a Genova, dove vive. 2004, pp. 96, A 12,00 7 LA PORTA DELLE LINGUE 5 I begli occhi del ladro Beppe Salvia a cura di Pasquale Di Palmo “Pochi libri meritano, come questo, di essere considerati un evento: quel che ci si rivela, infatti, è una voce poetica tra le più raffinate, inventive, sorprendenti degli ultimi decenni e nello stesso tempo questa antologia documenta un lavoro in prosa almeno altrettanto limato e visionario.” Emanuele Trevi, “Il manifesto”, 24 ottobre 2004 È quasi primavera, io dipingo già fuori sul terrazzo, tra odori di mari lontani e queste vicine piante di odori. La salvia la menta il basilico e i sedani dipingo su tele bianche con pochi colori. Il verde perché son verdi le piante, e bianco il bianco nulla della tela, e il rosso dei tramonti su la vela del cielo che apre un teatro vero a questi miei pensieri. Io dipingo la sera quando i tormenti più vivi accendono il cielo e bruciano il cuore, e all’alba quando già nulla è la vita. Beppe Salvia è nato a Potenza nel 1954 ed è morto a Roma nel 1985. 8 2004, pp. 160, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE 6 Un pennino di stagno Giuseppe Bevilacqua introduzione di Andrea Zanzotto “[...] I versi qui raccolti da Beppino non sono affatto “casuali” omaggi alla poesia, ma rispondono a un autentico ardore dell’animo […] La presente raccolta è ben degna del traduttore di Celan in italiano […] Si va dalle pure e semplici osservazioni su luoghi, viaggi, avvenimenti tragici o semplicemente curiosi, al rapido incontro con figure significative, alle acute analisi che scoprono strati sottintesi, ai trasognati abbandoni all’incanto della natura, anche nel suo essere terribilmente infida. [...]” Dall’introduzione di Andrea Zanzotto Ti scrivo, ti metto una conchiglia nella busta. Imparerai così il tuo nome: tellina. Il ‘ti’ è questo viola in gola alla conchiglia che vi nasce, ‘elle’ è un rosa difficile a paragonare. Ma tellina è insieme una cosa bianca, così chiamerei il tuo sguardo ma poi subito l’invade la pupilla che è bruna. Domani ricevi e rovesci i frammenti, leggi, e ridi, su ognuno la sillaba colorata. Giuseppe Bevilacqua è nato a Treviso nel 1926. Vive a Sesto Fiorentino. 2005, pp. 96, A 12,00 9 LA PORTA DELLE LINGUE 7 Ditta Al Farabi Giselda Pontesilli prefazione di Paolo Lagazzi Premio Attilio Bertolucci 2006 “Poche volte, nella poesia contemporanea, una voce ci ha toccato con tale semplicità e joie de vivre” dalla prefazione di Paolo Lagazzi Ora che il figlio silenzioso gioca con l’acqua, con i sassi, con il luogo, come faceva da piccolo e fa ancora, la madre prova a cogliere l’ortica a poco a poco e ne raccoglie tanta come faceva a Roma quando stava in campagna perché ne verrà buona, stasera, la minestra, e con questa mentuccia ci sarà, per secondo, un’insalata da tanti mesi, ormai, dimenticata. Giselda Pontesilli è nata a Roma nel 1955. Vive a Trieste. 10 2006, pp. 112, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE 8 Dolore della casa Sebastiano Aglieco “Sebastiano Aglieco, a mio modesto avviso, è uno dei nuovi grandi che la poesia italiana contemporanea può vantare”. Gian Ruggero Manzoni, lapoesiaelospirito.wordpress.com, 2006 “Dolore della casa è tra i più bei libri usciti in questi ultimi anni”. Giovanni Nuscis, lapoesiaelospirito.wordpress.com, 2006 Ho sognato gli altri questa notte ma tu non sei venuta hai portato la tempesta stamattina il grigiore del tempo come a volte fanno i morti, per mettersi in contatto con i vivi. E se questo è un segno, se un aruspice mi volesse spiegare, forse mi indicherebbe il nome di un bambino. … torneranno gli angeli nelle ali mostrandoci una porta, un albero. Questo sarà il dolore della casa. Sebastiano Aglieco è nato a Sortino (Siracusa) nel 1961. Vive a Monza. 2006, pp. 104, A 13,00 11 LA PORTA DELLE LINGUE 9 Marine e altri sortilegi Pasquale Di Palmo “... come Ritorno a Sovana lasciava intuire e come invece le brevi liriche e le brevi prose di questo libro magnificamente esplicitano, l’unica salute, per Di Palmo, finisce per risiedere nel suo stesso fare poesia”. Stefano Lecchini, “Gazzetta di Parma” 24 gennaio 2007 “E non sarà arbitrario immaginare che in qualche modo con la follia abbia a che fare la scrittura di queste Marine, così rarefatta e concentrata da rasentare l’ossessione: un esercizio di rigore e di misura, insomma, che non ubbidisce al criterio tradizionale di armonia e proporzione, semmai a una sorta di allucinata necessità, di spiritato delirio difensivo volto ad arginare le furie del cuore e della mente, l’insidiosa crudezza dei luoghi” Giancarlo Pontiggia, “Testo”, 55, gennaio-Giugno 2008 Avanti miei ossicini, ribadite nel vento il disegno sbilenco di un castello anatomico con folgori di vene azzurre che attraversano feritoie e orifizi, lo sguardo impietrito sull’erba di parole bruciate come stoppie, brucate dalle capre che arrancano abbaglianti verso la torre rovesciata del sangue. Pasquale Di palmo è nato al Lido di Venezia nel 1958 e risiede a Ca’ Noghera (Venezia). 12 2006, pp. 80, A 12,00 LA PORTA DELLE LINGUE 10 Seguiamo e accarezziamo Marco Molinari Prefazione di Milo De Angelis “Marco Molinari continua dunque il suo appassionato cammino in compagnia dell’infanzia e della morte. Con lo sguardo rapito del fanciullo e quello affranto dell’addio, intreccia l’inizio alla fine, la scuola alla paternità, i grandi amici perduti nel tempo alla loro anima ritrovata nella poesia. E ci offre alcuni incontri tra i suoi più memorabili, sospesi fra realismo e fiaba, asprezza e canzone” dalla prefazione di Milo De Angelis Prendere in mano una zolla di terra. Grassa, greve, scura, bagnata, terra. E spalmarla in bocca per cantare. Un sogno, ci dice. E cantare quell’albero che viene dalla terra. Tutto tace di lui, sospeso nel vuoto. I grilli cercano il grido, pomeridiano. Anche loro dicono terra. Comincia la notte, mi aspetto di guarire disteso sopra. Marco Molinari è nato a Sustinente, Mantova, nel 1958, vive a Nogara, Verona. 2007, pp. 96, A 13,00 13 LA PORTA DELLE LINGUE 11 Quando sarà stato l’addio? Luigi Bressan con un disegno di Sergio Toppi “... sulle ceneri dei ricordi, degli amici, della storia, della lingua e perfino della poesia, l’addio del titolo si converte in nuovo inizio e, foscolianamente, in canto e guadagno imperituro.” Maurizio Casagrande, “Lunarionuovo”, Nuova serie n. 25 (53/25), a. XXIX, Gennaio 2008 “Sono versi che ti scavano dentro, quelli di Bressan, come se mille occhi si spalancassero tutti insieme all’improvviso mettendo a nudo impietosamente inquietudini e buchi neri.” Anna De Simone, “Poesia” A. XXI n° 226, aprile 2008 Quest’ansa di fiume aveva la sua storia olmi e ontani e l’ironia del vento Dopo i fuochi della festa non un’anima viene a specchiarsi nell’assenza L’acqua e l’aria scintillano al freddo il giovane anno continua a bruciare Luigi Bressan è nato a Agna (Padova) nel 1941, vive a Codroipo (Udine). 14 2007, pp. 144, A 14,00 LA PORTA DELLE LINGUE 12 Il sacco del curdo Umberto Simone “… uno dei poeti più raffinati e dotati della generazione di mezzo, la generazione dei nati intorno alla metà del Novecento... Umberto Simone ha la consapevolezza di aver letto tutti i libri e di essere una specie di «scampato» al «naufragio» di quel maestoso galeone che una volta si chiamava Novecento.” Giorgio Linguaglossa, “Polimnia” a. IV, n. 14-15-16, aprile-dicembre 2008 “… questo libro ha una voce profonda e da ogni punto della riva del suo mare ci invita ad essere prossimi a noi stessi, un corpo di moltissimi altri corpi splendidamente intessuto.” Fernanda Feraresso, cartesensibili.wordpress.com, 2009 Come Van Gogh, la libertà e la luce, anche se, a dare ascolto all’esperienza, di troppa luce spesso si impazzisce, per troppa libertà spesso si muore ma non esiste scelta, per chi almeno una volta ha udito quel fragore di azzurro contro azzurro sopra i campi di pannocchie. Umberto Simone è nel 1949 a Monfalcone, vive a Pisa. 2008, pp. 96, A 13,00 15 LA PORTA DELLE LINGUE 13 Le voci di Bardiaga Luciano Cecchinel “Dalla lettura delle Voci di Bardiaga si esce con l’inquieta impressione di aver attraversato una voragine di natura e storia, tra il freddo della paura e il tepore muto del sole; col senso vivo dell’accelerazione casuale e violenta che la storia può imprimere, in certi frangenti caotici (come fu quello del 1943-’45), ai destini individuali. Ciò che più vibra in fondo a questa poesia, e la libera da ogni vischio ideologico, rendendola grande, è la nuda pietà di cui è intessuta ogni parola: la luce è luce anche di sangue.” Matteo Giancotti, “Corriere del Veneto”, 24 ottobre 2008 Esangue immobile carezza, sguardo lunare, colmavi il flusso interminabile dei prati e con labbra di fragola selvosa alitava il vento per lumeggianti fessure di fienili su legno e sogni prima che ammutolito terrore vorticasse da cava buia disseminazione su all’alba timida dei boschi. Luciano Cecchinel è nato nel 1947 a Revine-Lago (Treviso), dove vive. 16 2008, pp. 64, A 11,00 LA PORTA DELLE LINGUE 14 Horse category Sebastiano Gatto con una nota di Andrea Grillo “… il dolore e l’abnegazione per vivere sono altrettanto inspiegabili ma hanno una luce nascosta, un’epica implicita che si rivela infine nelle intense liriche ispirate alle lettere dal carcere del teologo Dietrich Bonhoeffer, impiccato dai nazisti nel 1945.” Matteo Giancotti, “Corriere del Veneto”, 2009 “È un libro scritto in piena concentrazione e in totale stato di grazia.” Stefano Raimondi, “Pulp”, 2009 Non di ultima spiaggia si tratta, ma di impronte di sabbia portate dagli anni alla porta di casa. Arenile di attese, di dita nelle tasche a martoriarsi con le chiavi, continuamente a un passo dall’entrata. Ancora un po’ di tempo per sapere i moti di risacca e di marea; per metterci alle spalle, senza leggerne il finale, la predella istoriata. Sebastiano Gatto è nato a Mestre nel 1975. Vive a Venezia. 2009, pp. 80, A 12,00 17 LA PORTA DELLE LINGUE 15 Nel corpo vivo dell’aria Marco Munaro “Nella mescolanza felice di echi e movenze di un idillio realistico non privo di evocazioni surreali, la poesia di Munaro prosegue il suo cammino con nuovi arricchimenti e respiri.” Fernando Bandini, dalla motivazione del premio San Vito al Tagliamento 2010 “Il lirismo di Marco, sorridente, ironico, conquistato al sogno e all’immaginazione d’un’infanzia maestra di vita, ingloba un’epica iconica, simultanea, capace di rendere contestuali vissuti archetipici e sospensioni recenti, come nell’assoluto A palpét. La concentrazione è obbligo, la chiarezza pure: un prodigio d’equilibrio, un dono ricco offerto con garbo e grazia inconfondibili.” Luigi Bressan, “Atelier”, n. 69, a. XVIII, marzo 2013 Sono stato dagli ulivi, nell’interno. Corpi di terra graniti sughere piegate dal vento Vacche e pecore del sole brucano erba secca. Cantano. … olivastri millenari… olivastri… Sotto, un gregge o una mandria (nei grigiastri) Sopra, cosa fa il cielo là sopra? Indovinare le nubi tra le fronde. Creatura viva e morta, che ti rinnovi nella luce e nel buio nell’arsura e nel vento da sola? Marco Munaro è nato nel 1960 a Castelmassa e vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha fondato l’Associazione Il Ponte del Sale. 18 2009, pp. 96, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE 16 Migratorie non sono le vie degli uccelli Fernanda Ferraresso “È il fascino della scrittura visionaria e onirica, che nella sua intima inafferrabilità acquisisce un aspetto lieve e prossimo al sacro.” Maria Pina Ciancio, www.progettobabele.it Te ne stavi a fare tana sui merli scuri un castello tra fori di luci e nero. Te ne stavi arrotolata come una palla che avvolge il filo di una corsa. Ti facevi lisciandoti sempre più tonda. Te ne stavi incrostata incastrata nel tuo accampamento di eroi belve pesci acque granchi e leoni capri con le corna splendenti tori e carretti: tutto un contado di stelle un giardino di not(t)e. Tu stavi al centro come un incontro a mano a mano che il buio saliva calavi nel pozzo un raggio alla volta gorgogliando tutta la luce che avevi in corpo. Fernanda Ferraresso è nata nel 1956 a Padova, dove vive. 2009, pp. 96, A 13,00 19 LA PORTA DELLE LINGUE 17 L’allocco e altre cose famigliari Gianfranco Draghi a cura di Marco Munaro “Meravigliosamente enigmatica è in Draghi l’apparizione degli animali, l’allocco, i labrador, la giumenta, gli uccelli, i cavalli, spesso femmine e sovrannaturali in quanto più vicini a quella mania amorosa in cui consiste la verità divina della vita, l’eros che qui divampa dovunque e specie in quel culmine che è il Trio d’amor.” dalla premessa di Marco Munaro Allocco di due anni fa, meglio ora dico senza dubbio la mania amorosa se capita male involtolata fa energie sbagliate circuiti brucianti, – ma io preferisco la poesia meneghina del Porta, non essere Giovannin Bongee, dunque allocco costruiamoci tenere cosce mani seni che danno latte ai figli, mie avventure, presenti e future, allocco guarda col tuo sguardo fisso all’infinito… Gianfranco Draghi è nato a Bologna nel 1924. Vive a Fiesole. 20 2009, pp. 96, A 14,00 LA PORTA DELLE LINGUE 18 Canzoniere di sonno e di stupore Gianfranco Maretti Tregiardini “Si dovrà a lungo parlare del nascondimento di Gianfranco Maretti Tregiardini e del suo mondo immaginario, divenuto reale a forza di visioni e attese, di fedeltà alla scrittura e alla vita. Intanto, anche chi ha continuato a credere in lui, e con lui, nella poesia, avrà da questo Canzoniere di sonno e di stupore l’acuta sorpresa di attraversare la struttura pulviscolare della materia e di essere accolto da un vorticare di api su fiori anch’essi immaginari appena ritornati alla luce. È l’arte acrobatica di un maestro del buio, di un Orfeo che non si volta, a stupirci, in affabulazioni sempre nuove rapite all’oblio, traboccanti di desiderio e bellezza, fragranti di entusiasmi e follia, e silenzi.” Dal risvolto di copertina di Marco Munaro Ho sognato di nuovo che ero l’albero dai frutti dipinti. Precipitavano a sorpresa tutti quanti e sotto la gragnuola si acclamava. Gianfranco Maretti Tregiardini è nato nel 1939 a Felonica (Mantova), dove vive. 2009, pp. 96, A 14,00 21 LA PORTA DELLE LINGUE 19 Ulona Edoardo Zuccato “In Ulona il dialetto diventa, come il corso d’acqua omonimo, lo scorrere stesso delle vite e dei destini dei personaggi piccoli e grandi, presenti e passati, convocati sulla pagina in un dialogo stupefacente, che può ricordare a tratti le voci della Spoon River di Edgar Lee Masters.” dalla motivazione della giuria del premio Tirinnanzi 2013 L’Ulona e i sò gent han cantâ i sò canzon; ul rest duman, sa ‘l vegn sü ammó ul fiâ dul mond. L’Olona e la sua gente hanno cantato le loro canzoni; il resto domani, se salirà ancora il fiato del mondo. Edoardo Zuccato è nato nel 1963 a Cassano Magnago (Varese), dove vive. 22 2010, pp. 88, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE 20 Maliborghi Luciano Caniato “I versi, che talora sono roventi come il sole in agosto e talaltra duri e freddi come l’inverno sulla riva del fiume o lungo le costole aperte delle colline, girano intorno alla fetta veneta del belpaese che in tempi perduti affascinava i viaggiatori del Grand Tour e sollecitava soste e ritorni e ricordi rapinosi.” Sergio Garbato, “Il Resto del Carlino”, 12 giugno 2010 Belluno è un porto dove nessuna donna attende. Striature no, proprio, solo pannelli di silenzio infissi dall’abisso al cielo con more di casuali nubi sui comignoli. Scrigni del cerchio in cui si schiuse l’infanzia di mia madre pressoché scomparsi, con qualche residua ombra in Valbelluna e l’acqua sua che imbruna un tramortito Piave. Luciano Caniato è nato a Pontecchio Polesine nel 1946, vive a Conegliano Veneto. 2010, pp. 128, A 14,00 23 LA PORTA DELLE LINGUE 21 Bordertime Albero Cappi a cura di Marco Munaro con dieci disegni di Vanni Cantà BORDERTIME: tempo di confine e confine del tempo. Nella nostra civiltà-limite sarà anche la città del tempo. Dalla coltre traforata del confine s’inabissano o risalgono i miti, le figure immaginarie che ora prendono parola e possono viverci accanto, quotidianamente agire con noi, dimorare, coabitare. Assieme: tra fumiganti cieli, terrorismo, paure, guerre, speranza, incerte tracce, nomi destinali, sacrificio. La poesia vuole essere favola, musica, voce, racconto. La paura traccia graffiti sul muro del tempo. Passa un taxi tra le umide radici del ponte. – Ehi, mi porterai al confine dove giocano gli oracoli? – Sera è bombardata di stelle. Pioggia: acqua fine del canto. Alberto Cappi è nato a Revere nel 1940. È morto a Ostiglia nel 2009. 24 2010, pp. 64, A 12,00 LA PORTA DELLE LINGUE 22 Mistral Ida Vallerugo a cura di Anna De Simone prefazione di Franco Loi con un’incisione di Livio Ceschin Premio “Salvo Basso” 2011 “Non è consueto ascoltare una simile solitudine così protesa all’ascolto di sé e del mondo, una disperazione così colma di speranza, un poeta così abbandonato al respiro del mondo.” Dalla prefazione di Franco Loi “Mistral sembra rimandare al sogno pasoliniano di una Provenza friulana restituita a nuova vita.” dalla postfazione di Anna De Simone Tanti fuèis secj in Provenza. Mont in svendita. Provenza. E tu, mint, Provenza viêrta e scura. Ma tu, parcè discoritu, muârta poeta? Quante foglie secche in Provenza. / Mondo in svendita, Provenza. / E tu, mente, Provenza aperta e oscura. // Ma tu, perché parli, poeta morta? Ida Vallerugo è nata nel 1946 a Meduno (Pordenone), dove vive. 2010, pp. 264, A 18,00 25 LA PORTA DELLE LINGUE 23 Sofegón carogna Maurizio Casagrande prefazione di Luigi Bressan “Nella sua produzione si respira [...] un’aria di anarchismo, di insofferenza alle maglie soffocanti del perbenismo neoborghese e agli stereotipi in voga nel desolato paesaggio della contemporaneità; per alcuni versi, Casagrande sembra riprendere e continuare con esiti originali la lezione del maudit Amedeo Giacomini.” Matteo Vercesi, Un altro Veneto: 16 poeti in dialetto fra Novecento e Duemila, edizioni Cofine, Roma 2014 Sa ti xe uno de coei ca gà du cojoni cussí ca sa coeo cal voe ca nissuni gheo toe sa te te alsi ‘a matina e te ghè ciaro da rènte tuti coanti i to afari sa te te rangi in cuxina sa te stè senpre insima ‘fa l’ojo sa po’ te piase el formajo sa no te xughi de tajo mi te digo ca fursi no ghemo gnente da disse noantri Se per caso sei uno di quelli / che c’ha due palle così / che sa ciò che vuole / e anche come ottenerlo / se ti alzi al mattino / e hai già ben chiari da subito / tutti quanti i tuoi obiettivi // se ti destreggi ai fornelli / se devi sempre sovrastare il prossimo / se poi adori il formaggio / se non conosci il coraggio // io direi che forse / non abbiamo nulla da dirci / noi due Maurizio Casagrande è nato a Padova nel 1961. Vive a Cartura. 26 2011, pp. 88, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE 24 Nel campiello della mia notte Antonio Mazzali a cura di Marco Munaro “Il mondo poetico di Antonio Mazzali, così morso e sfrangiato, così rotto e fratto, così malmenato, almeno per come è possibile conoscerlo in questi versi composti tra i diciassette e i ventitré anni, ha la scura pulsante densità del buco nero, una strana e un po’ agghiacciante voracità di se stesso.” Simone Gambacorta, “La città mensile”, gennaio 2012 Nella notte mi lasci a fuggire gli odori della vita. Inseguito dalla tua mente corre e tende le sue reti il tempo. Mi bacio le dita di una mano e di un regno lontano eccomi re. Antonio Mazzali è nato nel 1957 a Castelmassa, dove è morto nel 2001. 2011, pp. 64, A 12,00 27 LA PORTA DELLE LINGUE 25 Finìo de zogar Andrea Longega prefazione di Vivian Lamarque “La voce di questo poeta (che vorremmo meno lontano, meno isolano, meno isolato) è un miracolo che dura e ci tiene legati come zattere a una corda, la corda a tratti scompare, la zattera ondeggia, ma nei suoi versi si continua a nuotare, colmi di stupore, come in certi giorni insperati di fine settembre, consapevoli della grandezza del dono che il mare ci fa, dono non previsto come di luglio o d’agosto, dono extra, gratis, pura poesia.” dalla prefazione di Vivian Lamarque Merli che ve sento prima che fassa matina parléme co la vostra vóse prima, come fusse la nòte de Nadal. Conteme del mondo (savè de la Elvira? de la so tuta de cinilia?) e de quelo che ne l’aria e in mèzo ai rami se tramanda. Conteme: raccontatemi. Savè: sapete. Andrea Longega è nato a Venezia nel 1967, vive a Murano. 28 2012, pp. 88, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE 26 Terramadre Andrea Temporelli Libro di formazione e ostinato progetto, Terramadre è la terra dove è sorta “Atelier”, la città che l’autore ha fondato come Marco Merlin. Lasciare i morti ai morti, dire con Kafka “fra te e il mondo scegli il mondo” e non cadere, è il merito più alto di questo poeta. Tu sei gli anni più belli della vita, gioventù che non torna, e l’amore, l’amore senza fiato. Tu sei slancio e ferita. Presto sarai la piega delle labbra, il solco accanto gli occhi e l’alta fronte. Il tuo regno è di sale che corrode. Sei la perdita in cui avanzo, il millennio lasciato per un’epoca diversa. Sei il proiettile puntato alle spalle che non esplode. Andrea Temporelli (alias Marco Merlin) è nato a Borgomanero (Novara) nel 1973. 2012, pp. 104, A 14,00 29 LA PORTA DELLE LINGUE 27 Peace & Love Simone Cattaneo Tutte le poesie “Magari è una scemenza, uno scrupolo gratuito, ma non vorrei che, quando Simone Cattaneo, come spero e confido e peroro, verrà riconosciuto e letto quanto merita, non vorrei che si applicassero meccanismi proiettivi alla sua poesia, innescati dalla repressione poetica nazionale. O forse va bene lo stesso, forse è anche così che i poeti vengono ascoltati: proprio perché dicono quel che il resto della loro epoca vorrebbe dire, ma non è in grado di farlo.” Tiziano Scarpa, “”Corriere della Sera La lettura”, 23 settembre 2012 “100&passa poesie sanguinarie, insanguinate. Questa è l’opera che Simone ha destinato al tempo.” Davide Brullo, “la voce di Romagna”, 25 aprile 2012 A fine agosto il tuono morde i lampi prima che piova e il cielo sembra sempre avere bisogno di un’autopsia, cammino sulla strada crivellata di buche come fosse un costoso tappeto cinese, la neve gialla è ancora lontana, la luce pare un caleidoscopio difettoso ed io vado dove i ragazzi hanno denti d’oro larghi come gonne a fiori e nessuno mi potrà più servire da bere vino tagliato con il solfato di rame. Ormai è un furto ogni prospettiva di fuga. Simone Cattaneo è nato nel 1974 a Saronno, dove è morto nel 2009. 30 2012, pp. 126, A 15,00, 2014 seconda edizione LA PORTA DELLE LINGUE 28 La regina di Ica Daniela Raimondi prefazione di Anna Maria Farabbi Premio Mario Luzi 2013 “Daniela Raimondi con violenza ci scaraventa a picco dentro il pozzo oscuro del tempo, in una vertigine lirica dove la tragedia della perdita, della solitudine, della necessità diventa il nostro rosario di viaggio.” dalla prefazione di Anna Maria Farabbi Ritornerò ai miei denti aguzzi, alla criniera d’oro. Riprenderò le piume lucenti e le mie squame. Lascerò il fruscío della mia anima sull’erba piegata a ponente. Liberata dal mio cadavere e con il cuore leggero come un foglio di carta bruciata. Daniela Raimondi è nata a Sermide (Mantova) nel 1956 e vive tra Londra e la Sardegna. 2012, pp. 88, A 13,00 31 LA PORTA DELLE LINGUE 29 Abse Anna Maria Farabbi “Abse è un poema potente, incardinato nella terra e nell’Appennino, scritto con femminile totalità da una poetessa umbra, Anna Maria Farabbi, abituata ad abitare il margine come un luogo centrale. Tutte le forze del creato si concentrano in questa densa polpa fruttuosa, come la notte nelle tempie fosforiche dei matti.” Daniele Piccini, “Famiglia cristiana” n. 14, 2013 Ho attraversato l’abse, il nulla nel nulla ho trovato un paese nel paese sono entrata attraversando questi nodi pubblici: la prima porta la bottega dell’acqua l’osteria del buio rosso la piazza la scuola la biblioteca l’ostia l’asilo l’ospizio femminile il cimitero ho infilato ogni filo creaturale nella mia cruna interiore nascendo questo poema io viaggio e canto portando ovunque comunque l’io profondo nel mio corpo che è la mia casa Anna Maria Farabbi è nata nel 1959 a Perugia, dove vive. 32 2013, pp. 144, A 17,00 LA PORTA DELLE LINGUE 30 66 Stefano Strazzabosco “È un libro singolare 66 di Stefano Strazzabosco (1964): lo muove una fede segreta e quasi alchemica nella parola (Legato a un palo il logaritmo dei secoli / dormicchia nel suo sonno millenario). Nello spazio esplosivo del verbo, nel ritmo, nel vincolo della rima il mondo è una scoperta e un mistero.” Daniele Piccini, “Famiglia cristiana” n. 23, 2013 Giù fino ai nervi dell’anima la cattedrale silenziosa e alta dove un bambino gioca in una pozza di sole con la sua biglia rossa. Stefano Strazzabosco è nato nel 1964 a Thiene. Vive e lavora a Vicenza. 2013, pp. 100, A 14,00 33 LA PORTA DELLE LINGUE 31 Compitu re vivi Sebastiano Aglieco prefazione di Maurizio Casagrande “Con questo suo Compitu re vivi, Aglieco ci consegna un’opera che cerca e chiede verità, a partire da un’infanzia spaventata e solitaria, tra ricordo e visione, estraneità ed appartenenza. E l’uso del dialetto ha qui la capacità fortissima – tragica ma anche malinconica, arcaica ma anche viva e palpitante – di raggrumare il tempo e l’esistenza, in un ritorno che è ricerca d’identità e di terra, di parola e di sangue.” Mauro Germani, maurogermani.blogspot.com, 2013 Virìva na forma ’ntica dd’occhi giràti a nu nenti: vattìnni, làssimi accussì nun aju nenti. Nenti era tutta l’aria ca gilàva na bbestia raggiàta rispiràva supra u cantùni a mmànca ra muàrra. Vedeva una forma antica / quegli occhi rivolti a un niente: / vattene, lasciami così / non ho niente. / Niente era tutta l’aria che gelava / una bestia feroce respirava / sopra l’angolo a sinistra dell’armadio. Sebastiano Aglieco è nato a Sortino (Siracusa) nel 1961. Vive a Monza. 34 2013, pp. 136 A 17,00 LA PORTA DELLE LINGUE 32 Rue des étrangers André Raymond a cura di Antonio Alleva e Patrizia Vernisi Per questo libro inedito e postumo Raymond André si affida ad Antonio Alleva, curatore “fratello”, e alla compagna di una vita, Patrizia Vernisi. Ossia ai suoi più fedeli testimoni e attentissimi custodi. mi alzai presto quel mattino fuori c’era freddo non era crudele né fiero non richiamava l’onnipresenza dell’ombra della falce aggiungerei l’azzurro era un freddo felice a cielo libero anche gli uccelli preferivano guardarlo più che volarlo mondieu io figlio della miniera mi venne in mente Dio il Suo sguardo sospeso tra l’inizio e la fine Poi la notte fu limpida. André Raymond è nato nel 1956 a Bernissart (Belgio), è morto a Teramo nel 2010. 2014, pp. 96 A 14,00 35 LA PORTA DELLE LINGUE 33 Berenice Marco Munaro postfazioni di Luigi Bressan e di Gianfranco Maretti Tregiardini “Marco Munaro sembra aver scritto Berenice per placare sé stesso come autore e come essere. Non come uomo, bensì come essere, perché in questo libro lui è un essere dell’Ente. Si cala totalmente pienamente ciecamente nel gran mar de l’essere per naufragare e naufragare. Riemerge e vede lei, Berenice; naufraga e chiama lei, Berenice. Ogni immersione lo purifica e lo trasforma, gli dà la veggenza perché gli dà l’oblio di sé. Resta pensante, ma in forma d’albero, d’uccello, di macigno, di astro, di morto, di vivo, di risorto.” dalla postfazione di Gianfranco Maretti Tregiardini La finestra incornicia il tuo volto il tuo volto alla finestra È una finestra di pietre dove si arrampica un sambuco che suona Tu appari è un volto di canali e fornaci, di canali e dogane eppure esisti, festeggi, sei nel migliore dei mondi possibili quello che sei è proprio in questa finestra Esisti vero? Sempre qui si capisce carne e nervi sangue fiorito nel mistero Marco Munaro è nato nel 1960 a Castelmassa e vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha fondato l’Associazione Il Ponte del Sale. 36 2014, pp. 84, A 13,00 LA PORTA DELLE LINGUE Tutte le poesie in dialetto Luigi Bressan prefazione di Maurizio Casagrande “A più di cinque lustri dal suo esordio nel dialetto di Agna era quanto meno opportuno raccogliere i testi di Luigi Bressan per salvarli dalla dispersione, riunendo in uno stesso volume l’intera produzione in dialetto di un poeta che ha conosciuto il destino di un precoce sradicamento dalla terra d’origine per approdare giovanissimo al vicino Friuli, frattura solo in parte ricomposta attraverso la mediazione del dialetto nativo.” dalla prefazione di Maurizio Casagrande Ze drio farse la soca secà incandìa da la piova - osso pal can del sole vostra mare oncora bona da carne par puoco romai vendù al marcà sigando in boca in sen la carne rota par puoco romai piova di’ so cavìji e dì e note fintanto ch’i canai se svena e riva ai ghebi ai gàtuli ai curiàtuli partuto sta piova che dura ’a senpre e la credìimo morta. Sta maturando il ceppo seccato candito dalla pioggia - osso per il cane del sole - vostra madre ancora buona da carne per poco ormai venduta al mercato gridando in bocca in seno la carne rotta per poco ormai pioggia dei suoi capelli e dì e notte fintanto che i canali si svenano e arrivano agli scavi agli scoli ai rigagnoli dappertutto questa pioggia che dura da sempre e la credevamo morta. Luigi Bressan è nato a Agna (Padova) nel 1941, vive a Codroipo (Udine). 2014, in preparazione 37 GLI ALBERI CAPOVOLTI 1-2 traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini prefazione di Walter Loddi postfazione di G.M. Tregiardini con due disegni di Vittorio Bustaffa testo latino a fronte 2006, pp. 108, A 15,00 “Fui preso d’amore, molti anni fa, venendo a conoscere l’arte compositiva dell’invito alle divinità nel primo libro (5-42), invito modulato con indugi e trapassi tonali e ritorni che lo propongono, in successione, solenne, festoso, solenne, malinconico, ieratico, stordente: l’io poetante si frange in un numero sempre più alto di chiamanti. Iniziai l’ingresso nella scrittura georgica, come traduttore segreto: il testo e io, soli, nella solitudine agreste d’un luogo chiamato Tregiardini.” da I silenzi del testo di G.M. Tregiardini traduzione e postfazione di Gianfranco Maretti Tregiardini con due disegni di Vittorio Bustaffa testo latino a fronte 2008, pp. 108, A 15,00 “Se la parola detta è semplicemente parola, mentre quand’essa è felice esce cantata, Vergilio ha tentato una delle più alte illusioni per sé stesso e l’umanità?” da La musica del testo di G.M. Tregiardini 38 Virgilio, Il canto della terra GLI ALBERI CAPOVOLTI 3 GOTTFRIED BENN Poesie a cura di Giuseppe Bevilacqua testo tedesco a fronte BENN POESIE ACURADIGIUSEPPE B E V I L AC Q UA I L P O N T E D E L S A L E E D I Z I O N I 3 POI – Quando, conosciuto giovane, un volto I risultati della traduzione sono “notevoliscui si rapì coi baci fulgore e pianto, al primo tratto di vecchiezza si sia vòlto, simiavendoe,colin alcuni casi […] raggiungono una vivere scontato il primo incanto. perfezione comparabile con l’originale” Arco, che un tempo infallibile scoccava, freccia rosso-piumata che nell’azzurro era sospesa, e pur con i cembali ogni Lied risuonava: “Prati a sera” – “Coppa di bagliori accesa” – Paola Quadrelli, “Pulp” marzo/aprile 2009 Al primo tratto già il secondo si è associato, sulla fronte, ahimè, si tiene all’erta “Lagiàl’orarima, scrive Baudelaire, è un azzardo, ultima, l’ora deserta – poi è notte, su tutto il viso amato. perché è soprattutto in essa che echeggia quell’esitazione prolungata tra suono e senso con cui Valéry identificava la poesia. Giuseppe Bevilacqua raccoglie quella sfida e si azzarda a tradurre uno dei grandissimi poeti del Novecento, Gottfried Benn, maestro dei più radicali esperimenti formali e linguistici della lirica d’avanguardia e insieme della rima, intesa non già quale espressione di sentimentalità tradizionale bensì quale forma perfetta in cui appare il Nulla.” Claudio Magris, “Corriere della Sera”, 10 aprile 2009 Quando, conosciuto giovane, un volto cui si rapì coi baci fulgore e pianto, al primo tratto di vecchiezza si sia vòlto, avendo col vivere scontato il primo incanto. Arco, che un tempo infallibile scoccava, freccia rosso-piumata che nell’azzurro era sospesa, e pur con i cembali ogni Lied risuonava: “Prati a sera” – “Coppa di bagliori accesa” – Al primo tratto già il secondo si è associato, già sulla fronte, ahimè, si tiene all’erta l’ora ultima, l’ora deserta – poi è notte, su tutto il viso amato. 2008, pp. 128, A 15,00 39 GLI ALBERI CAPOVOLTI 4-5 Virgilio avanza in solitudine dentro la morte e dentro la VIRGILIO ILCANTODELLE vita, quella solitudine che traduzione e postfazione di– parole di Ettore Paratore – «è tanto atta a riconciliare il singolo con l’umanità, perGianfranco Maretti ché lo abituaTregiardini a concepirla come idea come categoria, e gli fa perdere il senso della sua contingente empirica bascon due disegni sezza».di Vittorio Bustaffa testo latino a fronte MANDRIEGEOR G I C H E L I B ROT E R Z O ILPONTEDELSALEEDIZIONI 2010, pp. 108, A 16,00 “Vergilio avanza in solitudine dentro la morte e dentro la vita.” da Il passo del testo di G.M. Tregiardini PROLOGO F e d ro F AV O L E ACURAdiAnnA L i s AU s UA R d i iLPOnTEdELsALEEdiZiOni giocosa versificazione italiana di Annalisa Usuardi con cinque illustrazioni a colori di Francesco Balsamo e uno scritto di Gianfranco Maretti Tregiardini testo latino a fronte 2012, pp. 144, A 20,00 40 Virgilio, Il canto della terra son d’Esòpo qui raccolte le sue storie in prosa sciolte, che in senari elaborate da me sono ricreate. del presente florilegio chiaro appare il doppio pregio: con diletto sa ammonire chi prudente vuol sentire. Ma se qualche maldicente criticare vuol saccente con calunnie diffamanti fiere e piante qui parlanti, ricordargli è mio dovere che non sono storie vere, ma giocose narrazioni frutto arguto di finzioni. Son d’Esòpo qui raccolte le sue storie in prosa sciolte, che in senari elaborate da me sono ricreate. Del presente florilegio chiaro appare il doppio pregio: con diletto sa ammonire chi prudente vuol sentire. Ma se qualche maldicente criticare vuol saccente con calunnie diffamanti fiere e piante qui parlanti, ricordargli è mio dovere che non sono storie vere, ma giocose narrazioni frutto arguto di finzioni. GLI ALBERI CAPOVOLTI Virgilio I LC a n to D’a p I G E o R GICHELIBRoQUaRto ILpontEDELSaLEEDIZIonI Maretti e Munaro appartengono a quella terra segnata da adige e po che è una sorta di mesopotamia poetica (adotto qui, e adatto al nostro caso, una bella metafora di Giovanni Battista pighi) idealmente governata dalla sovrana figura di un altro poeta-editore, il mai abbastanza rimpianto Bino Rebellato, maestro d’arte, di cultura e di vita anche per le nuove generazioni. Qualunque sia stata la forma concreta della collaborazione tra i due, non c’è dubbio che Marco abbia seguito e incoraggiato fin dall’origine l’ambiziosa avventura di Gianfranco con l’occhio sí dell’editore ma anzitutto con la convinta e appassionata adesione del confratello poeta o, vorrei dire, con la dedizione del correligionario. Cosí si spiega, certamente, la non comune cura tipografica che abbellisce l’opera oltre i canoni consueti e con le tavole di Vittorio Bustaffa; cosí anche, credo di poter supporre, dev’essersi creata nel lungo corso dell’opera una vicendevole consultazione e integrazione dei punti di vista, sfociati infine in una vera e propria immedesimazione: ipotesi non solo ragionevole per chi abbia, come me, una qualche conoscenza diretta sia di Maretti sia di Munaro, ma suggerita e confortata da testimonianze che di tanto in tanto mi raggiungevano, frammentarie e fuggevoli, dalla loro officina polesana. Sicché, e non credo di sbagliare, sulla soglia della quarta georgica Gianfranco Maretti tregiardini ha voluto suggellare nel segno della fraternità autoriale la maturata simbiosi culturale e artistica chiamando Marco Munaro a condividere sul campo l’ultima fatica. Il risultato di cosí anomala opzione è qui sotto gli occhi di tutti; e chi abbia già familiari i primi tre canti virgiliani firmati da Maretti troverà, non senza meraviglia, che nonostante la doppia firma il quarto ne ripete fedelmente l’identità stilistica e la felicità formale. Il segreto di questo lavoro a quattro mani potrà essere afferrato nella sua genesi, come ho cercato di fare, non nel suo concretarsi in materia poetica: ciò appartiene al mistero dell’arte, per sé insondabile. nella preziosa dedica a Bino Rebellato, nume tutelare direttamente chiamato in causa, i due autori hanno esposto nel loro poetico modo le ragioni alte di questo approccio a Virgilio: facciamone tesoro. 6 traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardi & Marco Munaro prefazione di Giorgio Bernardi Perini postfazione di G. Maretti Tregiardini e Marco Munaro con due disegni di Vittorio Bustaffa testo latino a fronte Giorgio Bernardi perini “Maretti e Munaro, appartengono a quella terra segnata da Adige e Po che è una sorta di mesopotamia poetica (adotto qui, e adatto al nostro caso, una bella metafora di Giovanni Battista Pighi) idealmente governata dalla sovrana figura di un altro poeta-editore, il mai abbastanza rimpianto Bino Rebellato, maestro d’arte, di cultura e di vita anche per le nuove generazioni. Qualunque sia stata la forma concreta della collaborazione tra i due, non c’è dubbio che Marco abbia seguito e incoraggiato fin dall’origine l’ambiziosa avventura di Gianfranco con l’occhio sì dell’editore ma anzitutto con la convinta e appassionata adesione del confratello poeta o, vorrei dire, con la dedizione del correligionario. Così si spiega, certamente, la non comune cura tipografica che abbellisce l’opera oltre i canoni consueti.” dalla prefazione di Giorgio Bernardi Perini Da questi segni e guidati da questi esempi, taluni hanno detto le api possiedono un elemento della divina mente e respiro celeste: perché un dio trascorre per tutte le terre e per quanto è il mare e il concavo cielo; da lui animali armenti uomini, ogni specie di fiera ogni essere, nascendo, prende il soffio della vita; certo a lui ogni cosa si riconsegna e dissolta ritorna; non c’è posto per la morte, e vola vitale nell’ordine degli astri ed entra nel sublime del cielo. 2012, pp. 118, A 17,00 41 GLI ALBERI CAPOVOLTI seconda edizione riveduta corretta e annotata a cura di Marco Munaro A dieci anni dalla morte, a cento dalla nascita, Bino Rebellato (Cittadella 19142004), il grande amico, il maestro d’arte e di vita, entra nella collana degli ALBERI CAPOVOLTI con la naturale semplicità di un classico. Non ho mai scritto il verso che per tutta la vita ho sognato di scrivere. E non ho mai saputo il vero puro timbro della mia voce. Di sorprenderla ogni giorno m’illudo in attimi di grazia immacolata come l’alba prima del mondo. Dalla mia lingua muta parla una voce che non conosco. 42 2014, in preparazione 7 LA BELLA SCOLA La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata a cura di Marco Munaro Leggere Dante è, prima di tutto, una sconvolgente esperienza emotiva ed estetica e poi un’inesauribile avventura della mente. E chi meglio dei poeti che ancora scrivono nella lingua di Dante, può restituirci la selva di passioni e di invenzioni formali dalla quale nasce la poesia? Nessuno. Perché, commentando Dante, ogni poeta ci rivela la sua concezione della poesia e, suo malgrado, se stesso come in una luce creante e iniziale. “L’Inferno, ovverosia la traslazione di Dante che viene posto da sé solo al centro della sua anima e dell’intero universo, è l’uomo e il canto dell’uomo che per arrivare a Dio suona il liuto mirabile e inconfondibile del peccato. Parlo del liuto come forza ammaliatrice, come di musica terrena che però solleva, come passione iniziatica...” Alda Merini I I primi sette canti dell’inferno letto dai poeti Maretti, Merini, Caniato, Anedda, Farabbi, Bressan, Villalta illustrato da allievi del liceo Artistico “C. Roccati” di Rovigo in collaborazione con Il teatro del Lemming 2003, pp. 112, A 15,00 43 LA BELLA SCOLA II L’Inferno letto dai poeti canti VIII-XVII Priano, Gualtieri, Brugnaro, Di Palmo, Molinari, Damiani, Giacomini, Buffoni, D’Elia, Zuccato illustrato da allievi del liceo Artistico “C. Roccati” di Rovigo e dell’Istituto d’Arte “A. Corradini” di Este in collaborazione con Il teatro del Lemming 2004, pp. 144, A 15,00 III L’Inferno letto dai poeti canti XVIII-XXX Turolo, Donati, Lo Russo, Loi, Fiori, Rondoni, Held, Trinci, Cappi, Valesio, Cappello, Lolli, Sanguineti illustrato da Boso, Ferraresso, Gioso, La Scala, Marchetti e allievi del liceo Artistico “C. Roccati” di Rovigo musicato, a cura di Contiero e De Pirro, da Mosca, Pressato, Montanaro, Troncon, Baratello, Zen, Piacentini, Furlani, Contierto, Tiso, Furgeri, Ambrosini, Zanelli in collaborazione con Il teatro del Lemming 2004, pp. 160, A 18,00 44 La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata LA BELLA SCOLA IV L’Inferno letto dai poeti canti XXXI-XXXIV Sissa, Aglieco, Cera Rosco, Munaro musicato da allievi del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo a cura di De Pirro e Pressato 2005, pp. 88, A 13,00 V Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti canti I-IX Scabia, Simone, Gatto, Alleva, Di Monte, Santi, Ielmini, Ferraresso, Draghi illustrato da Bianchi, Boldrin, Grassi e allievi dell’Istituto d’Arte “P. Selvatico” di Padova e dell’Istituto d’Arte “A. Corradini” di Este 2009, pp. 112, A 16,00 La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata 45 LA BELLA SCOLA VI Ombre Come Cosa Salda Il Purgatorio letto dai poeti Canti X-XXVII Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti canti X-XXVII Mikołajevski, Rizzante, Crico, Fantato, Crosara, Brancale, Antonello, Panero, Pravo, Scotto, Rueff, Fo, Arnaudo, Casagrande, Morre, Panfido, Vallerugo, Dapunt illustrato da Antaridi, Disan, Guerrato e allievi del liceo Artistico “C. Roccati” di Rovigo 2011, pp. 156, A 20,00 Ombre Come Cosa Salda Il Paradiso terrestre letto dai poeti Purgatorio canti XXVIII-XXXII VII Il paradiso terrestre letto dai poeti Purgatorio canti XXVIII-XXXII Licciardello, Strazzabosco Mckendrick, Raimondi, Rizzatello, Micó disegni e note di Paolo Segalla 2014, imminente 46 La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata LA BELLA SCOLA I Poeti della Bella scola Inferno Purgatorio 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Gianfranco Maretti Alda Merini Luciano Caniato Antonella Anedda Anna Maria Farabbi Luigi Bressan Gian Mario Villalta 8 Gianni Priano 9 Mariangela Gualtieri 10 Ferruccio Brugnaro 11 Pasquale Di Palmo 12 Marco Molinari 13 Claudio Damiani 14 Amedeo Giacomini 15 Franco Buffoni 16 Gianni D’Elia 17 Edoardo Zuccato 18 Antonio Turolo 19 Alba Donati 20 Rosaria Lo Russo 21 Franco Loi 22 Umberto Fiori 23 Davide Rondoni 24 Riccardo Held 25 Giacomo Trinci 26 Alberto Cappi 27 Paolo Valesio 28 Pier Luigi Cappello 29 Claudio Lolli 30 Edoardo Sanguineti 31 Giancarlo Sissa 32 Sebastiano Aglieco 33 Tiziana Cera Rosco 34 Marco Munaro Giuliano Scabia Umberto Simone Sebastiano Gatto Antonio Alleva Nelvia Di Monte Flavio Santi Riccardo Ielmini Fernanda Ferraresso Gianfranco Draghi 10 Jarosław Mikołajewski 11 Massimo Rizzante 12 Ivan Crico 13 Gabriela Fantato 14 Erika Crosara 15 Domenico Brancale 16 Danni Antonello 17 Leopoldo María Panero 18 Ianus Pravo 19 Fabio Scotto 20 Martin Rueff 21 Alessandro Fo 22 Luca Arnaudo 23 Maurizio Casagrande 24 John Philipp Morre 25 Isabella Panfido 26 Ida Vallerugo 27 Roberta Dapunt 28 Nicola Licciardello 29 Stefano Strazzabosco 30 Jamie Mckendrick 31 Daniela Raimondi 32 Luca Rizzatello 33 José María Micó La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata 47 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza Da Rimbaud a Rimbaud Omaggio di poeti veneti contemporanei con dodici opere figurative originali a cura di Marco Munaro, prefazione di Marco Munaro, postfazione di Gabriele Codifava Traduzioni e testi di: Fernando Bandini, Mario Benedetti, Giuseppe Bevilacqua, Loredana Bogliun, Luigi Bressan, Luciano Caniato, Pierluigi Cappello, Maurizio Casagrande, Luciano Cecchinel, Paola Cortelazzo, Igor De Marchi, Nelvia Di Monte, Pasquale Di Palmo, Sergio Fedele, Giovanna Frene, Sergio Garbato, Sebastiano Gatto, Nicola Licciardello, Angioletta Masiero, Gianfranco Maretti Tregiardini, Marco Molinari, Marco Munaro, Nico Naldini, Andrea Ponso, Silvio Ramat, Alberto Rizzi, Maurizia Rossella, Flavio Santi, Giuliano Scabia, Delmina Sivieri, Gianni Sparapan, Stefano Strazzabosco, Bianca Tarozzi, Giovanni Turra, Gian Mario Villalta, Andrea Zanzotto Illustrazioni di: Nerella Barazzuol, Andrea Bruno, Silvia Carnevale Miino, Mariacristina Colombo, Pablo Echaurren, Giosetta Fioroni, Erwan Le Gall, Loreto Martina, Giacomo Nanni, Paolo Segalla, Michelangelo Setola, Nino Vincenzi 48 2004, pp. 152, A 20,00 1 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza “Arthur Rimbaud, un adolescente di Charleville (Francia), ha dato la squilla, ci ha illuminato sul senso e la direzione che doveva avere la poesia per essere all’altezza del nostro tempo; che già era il suo. Poi ci ha lasciato. La sua missione era compiuta. E noi…?” Giuseppe Bevilacqua “… caso unico, Rimbaud scrive la sua opera breve e immensa non regredendo ma attraversando di corsa infanzia e adolescenza, per poi sparire. La corsa di questo poeta ragazzo resta qualcosa di incomprensibile, il simbolo di un’ansia di libertà e di assoluto che non ha paragoni. Ma nelle foreste siderali della letteratura, la Via Lattea-Rimbaud continua a far male più di ogni altra costellazione del pensiero umano. Perché? Questo quaderno collettivo di traduzioni e di lettere al Veggente potrebbe essere l’inizio di una risposta appena abbozzata da un’improbabile bottega veneta.” dalla prefazione di Marco Munaro “Questo libro veneto e universale, pur coi suoi inevitabili avvallamenti, è un pezzo di terra dove quel passo di ragazzo poeta è passato. Siamo felici che sia offerto, per la libertà nostra e di chi alla poesia chiede tutto quello che lei, signora e mendicante, può dare. E aperto a offrire tutto quello che lei può chiedere in cambio.” Davide Rondoni, “Poesia”, 193, aprile 2005 Quando la fronte del bimbo piena di rosse tormente lo sciame bianco anela degl’indistinti sogni s’accostano al suo letto due grandi leggiadre sorelle con le fragili dita che hanno le unghie d’argento. Arthur Rimbaud, Les chercheuses de poux, trad. di Andrea Zanzotto Da Rimbaud a Rimbaud 49 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza L’Alfabeto Vivo di Comenio in ventiquattro carte figurate e a più voci a cura di Mariacristina Colombo prefazione di Marco Munaro postfazione di Antonella Cagnolati Oggi, che molti degli animali usati da Comenio non sono più presenze comuni delle nostre giornate, il suo Alfabeto invita i bambini a riscoprirli e a farli tornare. Ecco la cornacchia, l’agnello o il serpente e il lupo diventare, come in una metamorfosi dal ferino all’umano, parole, lettere: Cornix cornicàtur, la cornàcchia, monàcchia gràcchia, à à: A a. Allitterazioni, onomatopee, fonosimbolismi immaginosi ed esatti, come quello della rana che – coax coàxat (gràcida) – non può che spiegare la X. […] Le immagini (e i suoni registrati) erano (e sono) anch’esse innanzitutto strumenti, nell’accezione più propria e meno servile, nelle mani del maestro e dell’allievo, per diventare sapienti: cammino che egli, con uno dei gioci di parola che lo hanno reso famoso, indicava con l’acrostico SAL (sale): sapere, agere, loqui (essere sapienti, agire, parlare). “E mentre Cartesio cercava di elaborare il suo metodo sotto una tenda da campo e Pascal si nascondeva in campagna per scrivere le Lettere provinciali, Comenius imbastiva il suo progetto per l’infanzia, fuggendo le persecuzioni e la follia degli uomini”. Sergio Garbato, “il Resto del Carlino”, 2 luglio 2005 50 2005, cofanetto con 24 carte a colori cm 15x21, CD audio e libro pp. 32, A 27,00 2 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza 3 In un gorgo di fedeltà Dialoghi con venti poeti italiani a cura di Maurizio Casagrande fotografie di Arcangelo Piai prefazione di Luigi Bressan postprefazione di Maurizio Casagrande e Gabriele Codifava Venti dialoghi in forma di intervista con i seguenti poeti: Sebastiano Aglieco, Luciano Caniato, Pierluigi Cappello, Luciano Cecchinel, Tiziana Cera Rosco, Azzurra D’Agostino, Nelvia Di Monte, Pasquale Di Palmo, Anna Maria Farabbi, Alessandro Fo, Mariangela Gualtieri, Gianfranco Maretti Tregiardini, Tino Minetto, Marco Molinari, Marco Munaro, Gianni Priano, Ida Vallerugo, Gian Mario Villalta, Edoardo Zuccato. “... è proprio la sensazione di un procedere sulla poesia, dentro la poesia, con questo passo, a farmi prendere in considerazione la struttura del libro come evidenza che sfugge al primo sguardo: non una collezione di venti interviste ma una partitura in venti canti. Ciascuno dei quali, prima di aprirsi alla parola, sosta su un’immagine fotografata di luogo.” dalla prefazione di Luigi Bressan “Un volume di grande interesse, ricco di suggestioni, di letture, mai banale, mai prolisso, sempre attento a una politica culturale di grande finezza. Indispensabile, ma in quanti se ne accorgeranno?” Guido Conti, “ItaliaOggi”, 24 giugno 2006 2006, pp. 312, A 29,50 51 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza 4 Album Antonin Artaud a cura di Pasquale Di Palmo “Concepito come un album o una biografia per immagini, il volume si basa su un’impostazione di taglio iconografico, supportato da una serie di didascalie che suppliscono alla mancanza di testo, ripercorrendo, in maniera particolareggiata, le vicissitudini esistenziali e artistiche di Artaud. Non è esente da tale intento ciò che scrisse lo stesso Artaud, consapevole della dissociazione esistente tra pensiero e linguaggio, dell’incapacità di rendere mediante gli strumenti linguistici aventi a disposizione le infinite sfaccettature che ruotano intorno all’intuizione, all’idea originaria: Tutta la scrittura è porcheria.” Dalla premessa di Pasquale Di Palmo “Che un simile monumento sia dovuto uscire per la prima volta in Italia, e per un editore no-profit, la dice lunga su quanto una figura come Artaud resti una crux, un’aporia, un asintoto estremo e infinitamente problematico. Qualcosa cioè che – per fortuna – riesce ancora a farci paura.” Andrea Cortellessa, “Stilos” n. 10, novembre 2010 52 2010, pp. 282, 444 illustrazioni, rilegato in tela con sovracoperta, A 36,00 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza 5 Di passaggio Tracce di viaggiatori in Polesine da Dante a Herbert raccontate da Sergio Garbato disegnate da Gabbris Ferrari I viaggiatori: Dante, Giovanni Boccaccio, Borso d’Este e Federico III d’Austria, Federico da Montefeltro e Ludovico Ariosto, Giovanni Pico della Mirandola e Poliziano, Marin Sanudo, Ruzante, Enrico III di Valois, Michel de Montaigne, Giovan Battista Guarini, Cristina di Svezia, Carlo Goldoni, Johann Caspar Goethe e Johann Wolfang Goethe, Charles de Brosses, Leandro Moratin, Johann Gottfried Seume, Stendhal, Franz Grillparzer, George Byron, François-René de Chateaubriand, Cristian Andersen, Charles Dickens,Théofile Gautier, Pellegrino Artusi, Luigia Codemo, Giosue Carducci, Beniamino Gigli, Diego Valeri, Marino Moretti, Arturo Benedetto Michelangeli, Maria Callas, Tommaso Landolfi, Dino Buzzati, Giovanna Bemporad, Zbigniew Herbert. Quanti, nel più remoto o nel recente passato, consapevoli o meno si sono portati negli occhi l’anima del Polesine, il suo mistero, tornano a interrogarci nelle sapienti, dolci novelle di Sergio e nelle allegre fantasie di Gabbris. Sergio Garbato è nato nel 1942, vive a Rovigo. Gabbris Ferrari è nato e vive a Rovigo. 2013, pp. 208, A 24,00, con 49 tavole a colori 53 IL LABIRINTO DEL MONDO Vénus Khoury-Ghata Ortiche prefazione, traduzione e cura di Fabio Scotto con testo francese a fronte “Un testo evocativo dalla parola lirica e quasi oracolare, forma poetica che mescola mirabilmente le lingue dell’autrice – francese, arabo, aramaico – ma che parla soprattutto la lingua” della sua infanzia libanese. Ilaria Vitali, « Studi francesi », a. LII, n. 155, maggio-agosto 2008 Sedute sullo stesso uscio le parole della mia lingua materna mi salutano con la mano le sposto con lentezza come lei faceva con i suoi utensili di cucina pentola scodella mestolo bassina hanno viaggiato di mano in mano che parole evocano le migrazioni d’uomini e donne in fuga da genocidi siccità fame bambini e pollame stretti nello stesso fagotto parlavano l’aramaico ciottoloso l’arabo burrascoso delle tribù bellicose o la lingua tintinnante come biglie di vetro nelle nostre tasche di bimbi Vénus Khoury-Ghata nasce nel 1937 a Pshery (Libano settentrionale), vive a Parigi. 54 2007, pp. 56, A 13,00 1 IL LABIRINTO DEL MONDO 2 Karel Šebek GUARDA NEL BUIO, COM’è VARIOPINTO prefazione di Pavel ReznÍcek con una testimonianza di Eva Válková, postfazione di Jan Neyedly traduzione dal ceco di Antonio Parente Dalla sceneggiatura Starnuto, contenuta nel libro, Il Ponte del Sale ha prodotto l’omonimo fotofilm di Cristina Boldrin e Disan Danilov, con Silvia Pat e Maurizio Casagrande. “Karel Šebek non è però soltanto leggendario per essere sopravvissuto dal volo da un quarto piano, né per essersi scontrato con una locomotiva, ma soprattutto per la sua poesia nella quale un vorticante mulinello ghermisce la bottiglia con il segreto della ragnatela illacerabile. Questa ragnatela illacerabile è la sua vita.” Come sia difficile creare una poesia lo sa soltanto chi ha scavato miniere nei deserti per estrarre la piccola pepita d’oro del verso e l’ha barattata subito dopo per una costoletta di maiale quando ha intravisto all’ultimo momento il proprio viso da idiota il mondo forgiato dal mio cranio pieno di pulci saltellanti almeno così me l’immagino quando ti svesti ti intrufoli nel mio letto e sostieni di essere Šebek Karel Šebek nasce a Vrchlabì nel 1941, è scomparso nel 1995. 2007, pp. 192, A 18,00 55 IL LABIRINTO DEL MONDO 3 Zbigniew Herbert Rovigo a cura di Andrea Ceccherelli, prefazione di Jarosław Mikołajevski traduzioni di Alessandro Niero e Andrea Ceccherelli testo polacco a fronte “A chi paragonare l’Incomparabile? A chi paragonare Zbigniew Herbert, forse il più importante poeta per la mia generazione (e non solo per la mia), per spiegare in breve, con una fulminea associazione, ad un lettore italiano la bellezza, l’attualità, la precisione e il peso della parola poetica di Herbert? Viene in mente un solo nome che, ovviamente, mi fa correre il rischio di cadere nel ridicolo: Dante.” Dalla prefazione di Jarosław Mikołajewski “Rovigo – che contiene alcune tra le più belle poesie di Herbert, molte delle quali scritte appunto in Italia – è la testimonianza di un momento di passaggio: la fine di un lungo, volontario esilio (prima a Berlino e poi a Parigi) e la ricapitolazione della sua esistenza prima del ritorno a Varsavia: Vivevo inchiodato / tra il passato e l’attimo presente / crocifisso molte volte dal luogo e dal tempo / Eppure felice molto fiducioso / che il sacrificio non sarebbe stato vano.” Francesco M. Cataluccio, “Il sole 24 ore”, 24 agosto 2008 AL SUONO DI QUALI CAMPANE COMPARI ROVIGO Ridotta a una stazione a una virgola a una lettera cancellata nulla solo una stazione – “arrivi” – “partenze” e perché allora penso a teRovigo Rovigo Zbigniew Herbert nasce a Leopoli nel 1924, muore a Varsavia nel 1998. 56 2008, pp. 128, A 15,00 IL LABIRINTO DEL MONDO 4 Aurelio Arturo CASA al Sud prefazione di Fernando Herrera Gómez, postfazione di Martha Canfield traduzione e cura di Stefano Strazzabosco testo spagnolo a fronte “In mezzo a un panorama cosí diseguale e variopinto, la voce di Aurelio Arturo nomina come nessun’altra, con grande freschezza e musicalità, questo Paese in cui il verde è di tutti i colori”: la Colombia. dalla prefazione di Fernando Herrera Gómez “Quella folgorante invasione della poesia non mi era mai accaduta prima e non credo che mi accadrà mai più.” Álvaro Mutis, Mi verdadero encuentro con Aurelio Arturo, in “Obra e imagen”, Instituto Colombiano de Cultura, Bogotá, 1977; pp. 116-17 Non tutto era rudezza, un aureo filo di sogno s’attorcigliava alla polpa dei miei incanti. E se al nord il vecchio bosco ha un tic-tac profondo, al sud il curvo vento porta frange di aroma. (Io guardo le montagne. Sopra le lunghe cosce della nutrice, il sonno mi allunga i capelli). Aurelio Arturo nasce a La Unión nel Sud della Colombia, nel 1906. Muore a Bogotà nel 1974. 2009, pp. 160, A 18,00 57 IL LABIRINTO DEL MONDO Miloš Crnjaski Lamento per Belgrado prefazione di Massimo Rizzante, con uno scritto di Božidar Stanišić traduzione e cura di Massimo Rizzante testo serbo a fronte “Questa prima traduzione italiana di uno dei grandi momenti della letteratura serba arriva solo oggi, a più di cinquant’anni dalla composizione, grazie ad una piccola casa editrice che crede nella poesia e nella sua perennità e grazie a un traduttore come Massimo Rizzante che ha saputo trovare per ogni verso e ogni parola la giusta pregnanza.” Sergio Garbato, “Il Resto del Carlino”, 29 maggio 2010 Tu, intanto, brilli, ancora, attraverso il mio sogno oscuro, nell’infinità delle nostre lacrime, eterno, nel buio, e nella polvere. Il tuo sangue come la rugiada è caduto sulla pianura, come un tempo, per alleviare i rantoli di tanti agonizzanti. Ti stringo ancora una volta nella tua pietra scoscesa, Te, e la Sava, e il tuo Danubio indolente. Il Sole nasce nel mio sogno. Brilla! Balena! Tuona! Il tuo nome, come un fulmine nel cielo sereno. E quando il tuo vecchio orologio suonerà la mia ora, quel nome sarà il mio ultimo sospiro. Miloš Crnjaski nasce a Csongrád nel 1893, muore a Belgrado nel 1977. 58 2010 , pp. 72, A 15,00 5 IL LABIRINTO DEL MONDO 6 Patrick McGuinness L’età della sedia vuota traduzione e cura di Giorgia Sensi testo inglese a fronte Ora lo assaporano i miei figli, il francese del cortile vuoto che parlavo io; spingono la lingua lungo la Lingua e mentre sento incagliarsi le loro parole sento di nuovo le mie e mi sveglio da quel sogno ricorrente nel quale mi sveglio sempre, e interrompo quella prima riga abortita della mia storia che mi ostino a incominciare: che sono molto più giovane e ancora belga. Patrick McGuinness è nato in Tunisia nel 1968; vive a Cardiff. È Professore di francese e letterature comparate all’Università di Oxford. 2011, pp. 144, A 17,00 59 IL LABIRINTO DEL MONDO Leopoldo Marìa Panero Peter Pan non è che un nome (poesie 1973-2009) prefazione di Leopoldo Marìa Panero, postfazione di Ianus Pravo traduzioni e cura di Sebastiano Gatto e Ianus Pravo testo spagnolo a fronte “Un libro che offre, in traduzione italiana e con testo a fronte, una panoramica su uno dei poeti di lingua spagnola più importanti degli ultimi trent’anni, restituendo al lettore italiano il tratteggio della sua parabola creativa.” Alessandro Mistorigo, “Poesia”, 275, Ottobre 2012 Qui sono io, Leopoldo María Panero figlio di padre ubriaco e fratello di un suicida perseguitato da uccelli e ricordi che mi insidiano ogni mattina nascosti in cespugli gridando che finisca la memoria e il ricordo divenga azzurro, e gema pregando il niente perché muoia. Leopoldo Marìa Panero nasce a Madrid nel 1948. Dal 1997 vive volontariamente nell’ospedale psichiatrico di Las Palmas alle Canarie, dove muore nel 2014. 60 2011, pp. 160, A 18,00 7 IL LABIRINTO DEL MONDO 8 Krzysztof Karasek Fuochi di Bengala e altre poesie prefazione di Jarosław Mikołajewski traduzione dal polacco e cura di Leonardo Masi “Il più fresco e il più giovane Vecchio, come lo chiamiamo a volte, che resta (evitiamo i superlativi assoluti, sempre inverosimili, superflui e adeguati a ben altre discipline di vita) fra i più toccanti, sorprendenti poeti polacchi del dopoguerra. E mentre lo sto sostenendo, lui continua a scrivere. Una volta, qualche anno fa, ha scritto quaranta poesie in un mese. Tutte stupende. Evviva Karasek. Hrabal della poesia polacca? Un ceco della poesia polacca? Detto bene, ma non abbastanza.” Dalla prefazione di Jarosław Mikołajewski Pioggia nel cuore della notte, un lampo ha strappato la tenda del cielo, la pioggia batte un ritmico staccato, una partitura terribile che inizia con rabbia e finisce singhiozzando. Krzysztof Karasek è nato nel 1937 a Varsavia, dove vive. 2011, pp. 112, A 16,50 61 IL LABIRINTO DEL MONDO Jesús Urzagasti L’albero della tribù prefazione di Jesús Urzagasti traduzioni e cura di Claudio Cinti e Silvia Raccampo postfazione di Juan Carlos Ramiro Quiroga testo spagnolo a fronte “Che altri festeggino pure di aver trovato nel Chaco giacimenti di petrolio e di gas; noi, semplici lettori, possiamo essere felici di aver incontrato nella poesia di Urzagasti quell’acqua, quell’essenza vitale che venne cercata invano dal sottufficiale boliviano Miguel Navajas mentre scavava quel pozzo asciutto che dà origine, non solo alla letteratura della guerra del Chaco, ma anche alla coscienza nazionale della Bolivia.” dalla postfazione di Juan Carlos Ramiro Quiroga Ora che sono più morta della mia infanzia nessuno può tapparmi la bocca. Io sono Tania colei che sognò il miele dei campi all’ombra degli olmi. Tania la guerrigliera. Quando rammento il mio nome in questo buio silenzio che mi circonda rimonta il desiderio di bere la luce del giorno con i miei occhi chiari. Sono morta ma non me ne andrò dal mondo perché anche nel profondo della terra riposa la giustizia. Sono bella, e anche il mio amante è bello. Vediamo che cosa esce da questo folle amore. Nel profondo della terra partorirò i miei figli. Jesùs Urzagasti è nato nel 1941 in Bolivia, Gran Chaco. Muore a La Paz nel 2013. 62 2012, pp. 216, A 20,00 9 IL LABIRINTO DEL MONDO 10 Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki Una notizia dell’ultimo minuto traduzioni dal polacco cura e prefazione di Alessandro Amenta e Lorenzo Costantino “Chissà, per esempio, se la figura della madre del ciclo dyckiano non sia un ribaltamento di un’altra figura materna, quella mariana del ciclo di un poeta barocco spesso citato a proposito di Dycki, Mikołaj Sęp-Szarzyński; e che attraverso questo ribaltamento il poeta non attui una demitizzazione dell’intera tradizione letteraria della madre-Polonia.” dalla prefazione di Alessandro Amenta e Lorenzo Costantino ogni aggressione di mia madre (a casa in ospedale) aveva luogo in ucraino non serve che io dica quanto temevo la reazione di medici e infermieri che mi guardavano in cagnesco ogni aggressione di mio padre polonizzato è quel cane rabbioso scambiato per un altro cane cosa che alla fine fa due code o anche di più Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki è nato nel 1962 a Wólka Krowicka, vicino a Lubaczów. 2012, pp. 112, A 16,50 63 IL LABIRINTO DEL MONDO Tomi Kontio PARLA LA LUCE CON VOCE di CORNACCHIA prefazione di Tomi Kontio, postfazione di Viola Parente-Čapkovà traduzione di Antonio Parente testo finlandese a fronte “Una raccolta di straordinario potere visionario dove il mondo è circoscritto a una dimensione paradossale, intessuta di incantesimi improvvisi che squarciano la calma, destabilizzano equilibri, tolgono il sonno.” Alessandra Pacelli, “Il Mattino di Napoli”, 29 dicembre 2013 La casa si leva in cima alla casa e sussurra con voce di pietra all’orecchio della pietra. Anche la pietra ha le sue voglie, come l’uomo la vita e ogni voglia copra la vista. Perciò le voci degli uccelli sono morte e quelle dei fiori alla luce del vento. Come cresce il sogno attraverso gli anni si appoggia alla finestra come una quercia dalle cento cime e sa che non altro può la vita che desiderare la morte. Tomi Kontio nasce nel 1966 a Helsinki, dove vive. 64 2013, pp 144, A 18,00 11 IL LABIRINTO DEL MONDO 12 Juan Gelman L’accanito cuore amora a cura di Stefano Strazzabosco testo spagnolo a fronte “La forza più estrema della parola di Juan nasce dall’essersi allontanato dalla superficie del dolore e della collera per affondare nelle sue radici, in quella zona vitale e mentale da cui la riflessione e l’azione possono ricominciare con un’efficacia che altre volte non hanno avuto in mezzo al rumore e al furore. Trasformare in positività l’abominevole somma dell’obbrobrio e della disgrazia: sì, ci sono ancora alchimie possibili quando si è padroni del luogo e della formula, come lo sono oggi le poesie di Juan.” Julio Cortázar, 1981 Nel vestibolo del cuore s’alza una casa vecchia che il padre chiudeva a chiave ogni notte. Il cortile con felci amate dalla madre, il carbone di polente ripetute, la sua luce contro l’oscurità di pentole, il cielo crollato. Chi romperà quella rete? Dov’è diretta? Chi l’ha tessuta, che fili hanno usato che tengono ancora? Il suo abisso più profondo è il più alto. Non rompere i suoi messaggi con coltelli peggiori della morte. Juan Gelman nasce a Buenos Aires nel 1930, muore a Città del Messico nel 2014. 2014, pp. 308, A 22,00 65 IL LABIRINTO DEL MONDO Gillian Clarke Una ricetta per l’acqua poesie scelte 1982-2009 cura e traduzione di Giorgia Sensi testo inglese a fronte Perfino nel cuore dell’inverno, le lunghe notti, i giorni crepuscolari, viene un momento in cui tra le nuvole filtra un sole freddo, invisibile. Allora il mare porta a casa il suo carico, le pietre rilasciano i loro metalli e un sussulto di sole accende stagni e pozze finché ogni rivolo d’oro è un Nilo, Tigri, Eufrate, Giordano che formula luce. Gillian Clarke è nata a Cardiff nel 1937, poeta nazionale del Galles, è una delle figure più popolari e rappresentative della letteratura inglese contemporanea. 66 2014, imminente 13 FUORI COLLANA 1 Colloqui con Nino a cura di Andrea Zanzotto fotografie di Vincenzo Cottinelli “È una sera di anni molto lontani, io, bambino, vado alla latteria e sul far della sera il cielo assume un colore sempre più rosso. Un gruppo di persone, donne specialmente, guarda allarmato. Cresce il mormorio. Improvvisamente una persona aitante e sicura si fa avanti e dice ad alta voce: Ah, fémene, non sté preocuparve. Questo che vedé (e indica il cielo) è un fatto causato dal sole che si specchia nel Mar Rosso”. Mi è inevitabilmente sembrato che il protagonista dell’episodio e del mio stesso ricorso di memoria non potesse che essere legato ad un ur-Nino.” dalla prefazione di Andrea Zanzotto “... questi indimenticabili Colloqui con Nino […] ripercorrono con rara perizia espositiva l’itinerario esistenziale e affabulatorio del contadino veneto, morto quasi centenario nel 1988. […] D’altronde leggendo questo libro, si ha l’impressione di essere completamente immersi nel cuore delle atmosfere che si respirano nelle stesse raccolte del poeta di Pieve di Soligo.” Pasquale Di Palmo, “Poesia”, 199, novembre 2005 2005, pp. 152, A 19,50 Tiratura limitata a duecento esemplari, esaurito 67 FUORI COLLANA 2 Favolario illustrato scrittori e illustratori per i villaggi SOS a cura di Stefano Strazzabosco Tredici scrittori contemporanei e altrettanti illustratori danno vita a un progetto benefico a favore dei Villaggi SOS italiani, con l’intento di opporsi al disagio usando la fantasia (come fanno i bambini). Favole di: Tullio Avoledo, Davide Bregola, Giuseppe Caliceti, Patrizia Cavalli, Pasquale Di Palmo, Tonino Guerra, Paolo Lanaro, Lia Levi, Valerio Magrelli, Giulio Mozzi, Mario Rigoni Stern, Tiziano Scarpa, Gian Mario Villalta. Illustrazioni di: Milena Zanotelli, Anna Berton, Chiara Fedele, Alessandra Bagnoli, Lara Dabusti, Gessica Tiziani, Mauro Mazzara, Michela Caruso, Aldo Egidio Boni, Chiara Donelli-Cornaro, Damiano Bellino, Marina Marcolin, Chiara Pasqualotto, Marzia Ghezzo. 68 2007, pp. 148, A 10,00 FUORI COLLANA 3 Italo Lanfredini La barca delle essenze pregiate. Versi da versare e fischietti per sognare “Caro poeta, in un secolare tronco di pioppo ho scolpito una barca monossile di circa 7 metri di lunghezza. Dato il tanto legno “levato”, ho deciso di farla navigare nel suo “brodo”. I trucioli sgorbiati, emanano al calpestio, il rumore dell’acqua fino a diventare onde e mare... La piroga trasporterà, chissà dove, brocche, anfore, vasi (fitomorfi, zoomorfi e antropomorfi) che conterranno, non le “solite” granaglie, spezie, olii, profumi, ma essenze più pregiate: VERSI DA VERSARE...” Nei vasi in terracotta posati sul fondo della barca sono contenuti i versi dei poeti e un messaggio di Italo Lanfredini 2002/2004, 2010/2011 I poeti della barca Antonella Anedda Angioy Maria Attanasio Pier Luigi Bacchini Umberto Bellintani Tolmino Baldassari Franco Buffoni Hans Georg Bulla Alberto Cappi Dulce Chacon Milo De Angelis Gianni D’Elia Nora Didier De Iungman Flavio Ermini Anna Maria Farabbi Biancamaria Frabotta Patrick McGuiness Philippe Jaccottet Vera Kalmykova Krzyztof Karasek Vesna Krmpotic Katalin Ladik Giorgio Luzzi Valerio Magrelli Marco Munaro Giampiero Neri Leopoldo María Panero Umberto Piersanti Maria Pia Quintavalla Giovanni Raboni Cesare Ruffato Paolo Ruffilli Gregorio Scalise Evelina Schatz Charles Tomlinson Paolo Valesio Italo Lanfredini è nato a Sabbioneta nel 1948. Vive e lavora a La Silenziosa (Commessaggio, MN). 2011, cartoline, A 22,00 - in occasione della Mostra, Rovigo, Verso il solstizio d’estate 2011 69 SAGGI IN 32 Noli altum sapere Gianni Priano Le violette di Saffo Bianciardi, Pasolini, Pavese, Sbarbaro “Occorre diffidare non già della parola educazione ma dell’abbinamento di questo termine con altri. Diffidare, pedagogicamente, di ogni educazione a qualcosa” scrive Gianni Priano nelle Violette di Saffo. E ci regala quattro indimenticabili ritratti di maestri: Bianciardi, Pasolini, Pavese, Sbarbaro. I monti illimpiditi, il velenoso biancore della notte: ma chi dice la mia gioia se non l’eco svagata? Mi proviene da secoli lontani una vita, e ora nella bianca luce la rinvergina un grido di ragazzo. Pier Paolo Pasolini Gianni Priano è nato nel 1962 a Genova, dove vive. 70 2011, pp. 128, A 11,00 1 SAGGI IN 32 2 Noli altum sapere Silvio Ramat Lungo le bianche strade provinciali Valeri, Barolini, Pascutto, Rebellato, Zanzotto, Bandini Questo libro è anche un omaggio al Veneto, scrive Silvio Ramat, cioè “alla terra nella quale vivo e (da più di sette lustri) insegno”. E lungo le bianche strade provinciali – con Valeri, Barolini, Pascutto, Rebellato, Zanzotto, Bandini – tornano, una dopo l’altra, le stagioni del grande libro del Novecento, compitato nella memoria, e nella scienza, di un poeta. I custodi invisibili dei tesori che abbiamo sepolto da bambini dentro le cavità dei tronchi o in fondo ai pozzi sono adesso in quest’aria per vedere la fine del millennio. Tenacemente come il vilucchio dei bocci semichiusi alle reti metalliche delle stazioni deserte, si aggrappano alle incerte ultime primavere del nostro eone... Fernando Bandini Silvio Ramat è nato a Firenze nel 1939 e vive a Padova, dove insegna letteratura italiana contemporanea. 2013, pp. 240, A 14,00 71 SIMILIA Ut pictura poesis Due poesie di Marco Munaro disegni di Giosetta Fioroni dicembre 2012 Addio a Mirco poesie di Pasquale Di Palmo disegni di Pablo Echaurren dicembre 2013 72 Edizioni non venali in duecento esemplari numerati riservati ai soci I libri de Il Ponte del Sale Catalogo 2003-2014 collezioni di poesia a cura di Marco Munaro LA PORTA DELLE LINGUE Collana di poesia contemporanea 1.Anna Maria Farabbi, Adlujè, 2003 esaurito 2.Marco Munaro, Ionio e altri mari, 2003 esaurito 3.Guido Carminati, Contar, 2003 esaurito 4.Gianni Priano, La Turbie ed altri confini, 2004 , a 12,00 5.Beppe Salvia, I begli occhi del ladro, a cura di Pasquale Di Palmo, 2004, a 13,00 6.Giuseppe Bevilacqua, Un pennino di stagno, introduzione di Andrea Zanzotto, 2005, a 12,00 7.Giselda Pontesilli, Ditta Al Farabi, prefazione di Paolo Lagazzi, 2006, a 13,00 8.Sebastiano Aglieco, Dolore della casa, 2006, a 13.0 9.Pasquale Di Palmo, Marine e altri sortilegi, 2006, a 12,00 10.Marco Molinari, Seguiamo e accarezziamo, prefazione di Milo De Angelis, 2007, a 13,00 11.Luigi Bressan, Quando sarà stato l’addio?, con un disegno di Sergio Toppi, 2007, a 14,00 12.Umberto Simone, Il sacco del curdo, 2008, a 13,00 13.Luciano Cecchinel, Le voci di Bardiaga, 2008, a 11,00 14.Sebastiano Gatto, Horse category, con una nota di Andrea Grillo, 2009, a 12,00 15.Marco Munaro, Nel corpo vivo dell’aria, 2009, a 13,00 16.Fernanda Ferraresso, Migratorie non sono le vie degli uccelli, 2009, a 13,00 17.Gianfranco Draghi, L’allocco e altre cose famigliari, a cura di Marco Munaro, 2009, a 14,00 18.Gianfranco Maretti Tregiardini, Canzoniere di sonno e di stupore, 2009, a 14,00 19.Edoardo Zuccato, Ulona, 2010, a 13,00 20.Luciano Caniato, Maliborghi, 2010, a 14,00 21.Albero Cappi, Bordertime, a cura di Marco Munaro, con dieci disegni di Vanni Cantà, 2010, a 12,00 22.Ida Vallerugo, Mistral, a cura di Anna De Simone, prefazione di Franco Loi, con un’incisione di Livio Ceschin, 2010 , a 18,00 23.Maurizio Casagrande, Sofegón carogna, prefazione di Luigi Bressan, 2011, a 13,00 24.Antonio Mazzali, Nel campiello della mia notte, a cura di Marco Munaro, 2011, a 12,00 25.Andrea Longega, Finìo de zogar, prefazione di Vivian Lamarque, 2012, a 13,00 26.Andrea Temporelli, Terramadre, 2012, a 14,00 27.Simone Cattaneo, Peace & Love. Tutte le poesie, 2012, a 15,00 28.Daniela Raimondi, La regina di Ica, prefazione di Anna Maria Farabbi, 2012, a 13,00 29.Anna Maria Farabbi, Abse, 2013, a 17,00 30.Stefano Strazzabosco, 66, 2013, a 14,00 73 31.Sebastiano Aglieco, Compitu re vivi, prefazione di Maurizio Casagrande 2013, a 17,00 32.André Raymond, Rue des étrangers, a cura di Antonio Alleva e Patrizia Vernisi, 2014 a 14,00 33.Marco Munaro, Berenice, postfazioni di Luigi Bressan e di Gianfranco Maretti Tregiardini, 2014, a 14,00 34.Luigi Bressan, Tutte le poesie in dialetto, prefazione di Maurizio Casagrande, 2014 35.Francesco Balsamo, Cresce a mazzetti il quadrifoglio, in preparazione 36.Alfonso Guida, Poesie per Tiziana, in preparazione 37.Vito Bonito, Resurrezione, in preparazione 38.Antonio Alleva, Ultime corrispondenze dal villaggio, in preparazione 39.Marco Molinari, Città a cui donasti il respiro, in preparazione GLI ALBERI CAPOVOLTI Collana di classici 1.Virgilio, Il canto dei campi. Georgiche Libro primo, traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, prefazione di Walter Loddi, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2006, a 15,00 2.Virgilio, Il canto degli alberi. Georgiche Libro secondo, traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2008, a 15,00 3.Benn, Poesie, a cura di Giuseppe Bevilacqua, testo tedesco a fronte, 2008, a 15,00 4.Virgilio, Il canto delle mandrie. Georgiche Libro terzo, traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2010, a 16,00 5.Fedro, Favole, giocosa versificazione italiana di Annalisa Usuardi, con cinque illustrazioni a colori di Francesco Balsamo e uno scritto di Gianfranco Maretti Tregiardini, testo latino a fronte, 2012, a 20,00 6.Virgilio, Il canto d’api. Georgiche Libro quarto,traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardi & Marco Munaro, prefazione di Giorgio Bernardi Perini, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2012, a 17,00 7. Bino Rebellato, In nessun posto e da per tutto Poesie 1929-2004, seconda edizione riveduta, corretta e annotata, a cura di Marco Munaro, 2014 8. Arnaut Daniel, Il canzoniere, a cura di Luca Rizzatello, in preparazione LA BELLA SCOLA La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata, a cura di Marco Munaro 1. I primi sette canti dell’inferno letto dai poeti Maretti, Merini, Caniato, Anedda, Farabbi, Bressan, Villalta, 2003, a 15,00 2. L’Inferno letto dai poeti canti VIII-XVII Priano, Gualtieri, Brugnaro, Di Palmo, Molinari, Damiani, Giacomini, Buffoni, D’Elia, Zuccato, 2004, a 15,00 3. L’Inferno letto dai poeti canti XVIII-XXX Turolo, Donati, Lo Russo, Loi, Fiori, Rondoni, Held, Trinci, Cappi, Valesio, Cappello, Lolli, Sanguineti, 2004, a 18,00 74 4. L’Inferno letto dai poeti canti XXXI-XXXIV Sissa, Aglieco, Cera Rosco, Munaro, 2005, a 13,00 5. Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti canti I-IX Scabia, Simone, Gatto, Alleva, Di Monte, Santi, Ielmini, Ferraresso, Draghi, 2009, a 16,00 6. Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti canti X-XXVII Mikolajevski, Rizzante, Crico, Crosara, Brancale, Danni, Panero, Pravo, Scotto, Rueff, Fo, Arnaudo, Casagrande, Moore, Panfido, Vallerugo, Dapunt, 2011, a 20,00 7. Il paradiso terrestre letto dai poeti Purgatorio canti XXVIII-XXXIII Licciardello, Strazzabosco, Mckendrick, Raimondi, Rizzatello, Micó, disegni e note di Paolo Segalla, 2014 ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza 1. Da Rimbaud a Rimbaud. Omaggio di poeti veneti contemporanei con dodici opere figurative originali, a cura di Marco Munaro, 2004, a 20,00 2. L’Alfabeto Vivo di Comenio in ventiquattro carte figurate e a più voci, carte, libretto e CD a cura di Mariacristina Colombo, 2004, a 27,00 3. In un gorgo di fedeltà. Dialoghi con venti poeti italiani, a cura di Maurizio Casagrande, fotografie di Arcangelo Piai, 2006, a 29.50 4. Album Antonin Artaud, a cura di Pasquale Di Palmo, 444 illustrazioni, 2010, a 36,00 5. Di passaggio. Tracce di viaggiatori in Polesine da Dante a Herbert raccontate da Sergio Garbato, disegnate da Gabbris Ferrari, 2013, a 24,00 IL LABIRINTO DEL MONDO Collana di poesia straniera contemporanea 1.Vénus Khoury-Ghata, Ortiche, prefazione, traduzione e cura di Fabio Scotto, con testo francese a fronte, 2007, a 13,00 2.Karel Šebek, Poesie, traduzione di Antonio Parente, prefazione di Pavel Reznìcek, con una testimonianza di Eva Válková, postfazione di Jan Neyedly, traduzione dal ceco di Antonio Parente, 2007, a 18,00 3.Zbigniew Herbert, Rovigo, a cura di Andrea Ceccherelli, prefazione di Jarosław Mikołajevski, traduzioni di Alessandro Niero e Andrea Ceccherelli, testo polacco a fronte, 2008, a 15,00 4.Aurelio Arturo, Casa al sud, prefazione di Fernando Herrera Gomez, postfazione di Martha Canfield, traduzione e cura di Stefano Strazzabosco, testo spagnolo a fronte, 2009, a 18,00 5.Miloš Crnjaski, Lamento per Belgrado, prefazione di Massimo Rizzante, con uno scritto di Božidar Stanišić, traduzione e cura di Massimo Rizzante, testo serbo a fronte, 2010, a 15,00 6.Patrick McGuinness, L’età della sedia vuota, traduzione e cura di Giorgia Sensi, testo inglese a fronte, 2011, a 17,00 7.Leopoldo María Panero, Peter Pan non è che un nome (poesie 1973-2009), prefazione di Leopoldo María Panero, traduzioni e cura di Sebastiano Gatto e Ianus Pravo, postfazione di Ianus Pravo, testo spagnolo a fronte, 2011, a 18,00 75 8.Krzysztof Karasek, Fuochi di Bengala e altre poesie, prefazione di Jarosław Mikołajevski, traduzione dal polacco e cura di Leonardo Masi, 2011, a 16.50 9.Jesús Urzagasti, L’albero della tribù, prefazione di Jesús Urzagasti, traduzioni e cura di Claudio Cinti e Silvia Raccampo, postfazione di Juan Carlos Ramiro Quiroga, testo spagnolo a fronte, 2012, a 20,00 10.Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki, Una notizia dell’ultimo minuto, traduzioni dal polacco, cura e prefazione di Alessandro Amenta e Lorenzo Costantino, 2012, a 16.50 11.Tomi Kontio, Parla la luce con voce di cornacchia, prefazione di Tomi Konti, postfazione di Viola Parente-Čapková, traduzione di Antonio Parente, testo finlandese a fronte, 2013, a 18,00 12.Juan Gelman, L’accanito cuore amora, a cura di Stefano Strazzabosco, 2014, a 22,00 13.Gillan Clarke, Una ricetta d’acqua, a cura di Giorgia Sensi, testo inglese a fronte, 2014, a 18,00 14.César Moro, La tartaruga equestre, a cura di Stefano Strazzabosco, testo spagnolo a fronte, in preparazione 15.Ferida Durakovic, Poesie, a cura di Božidar Stanišić, in preparazione FUORI COLLANA 1.Colloqui con Nino, a cura di Andrea Zanzotto, fotografie di Vincenzo Cottinelli, 2005 esaurito 2.Favolario illustrato, scrittori e illustratori per i villaggi SOS, a cura di Stefano Strazzabosco, 2007, a 10,00 esaurito 3.Italo Lanfredini, La barca delle essenze pregiate. Versi da versare e fischietti per sognare, cartoline, in occasione della Mostra, Rovigo, Verso il solstizio d’estate 2011, 4/19 giugno 2011, a 22,00 4.Catalogo editoriale 2003-2013, 2014 5.Quello che non ero, sovrascritture di Giorgio Bernardi Perini, in preparazione SAGGI IN 32 Noli altum sapere 1.Gianni Priano, Le violette di Saffo. Bianciardi, Pasolini, Pavese, Sbarbaro, 2011, a 11,00 2.Silvio Ramat, Lungo le bianche strade provinciali. Valeri, Barolini, Pascutto, Rebellato, Zanzotto, Bandini, 2013, a 14,00 SIMILIA Ut pictura poesis edizioni numerate non venali riservate ai soci 1.Due, poesie di Marco Munaro e disegni di Giosetta Fioroni, dicembre 2012 2.Addio a Mirco e altri versi di Pasquale Di Palmo, disegni di Pablo Echaurren, dicembre 2013 76 I fabbri de Il Ponte del Sale poeti, scrittori e artisti Sebastiano Aglieco, 11, 34, 45, 47 Antonio Alleva, 35, 45, 47 Claudio Ambrosini, 44 Alessandro Amenta, 63 Antonella Anedda, 43, 47, 69 Cristian Antaridi, 46 Danni Antonello, 46, 47 Luca Arnaudo, 46, 47 Maria Attanasio, 69 Tullio Avoledo, 68 Aurelio Arturo, 57 Pier Luigi Bacchini, 69 Alessandra Bagnoli, 68 Tolmino Baldassarri, 69 Francesco Balsamo, 40 Fernando Bandini, 48 Marino Baratello , 44 Nerella Barazzuol, 48 Damiano Bellino,68 Umberto Bellintani, 69 Mario Benedetti, 48 Gottfried Benn, 39 Giorgio Bernardi Perini, 41 Anna Berton, 68 Giuseppe Bevilacqua, 9, 39, 48-9 Gianni Bianchi, 45 Loredana Bogliun, 48 Cristina Boldrin, 45, 55 Aldo Egidio Boni, 68 Mirella Boso, 44 Domenico Brancale, 46, 47 Davide Bregola, 68 Luigi Bressan, 14, 26, 36, 37, 43, 48, 51 Ferruccio Brugnaro, 44, 47 Andrea Bruno, 48 Franco Buffoni, 44, 47, 69 Hans Gregor Bulla, 69 Vittorio Bustaffa, 38, 40, 41 Antonella Cagnolati, 50 Giuseppe Caliceti, 68 Martha Canfield, 57 Luciano Caniato, 23, 43, 47 Vanni Cantà, 24 Albero Cappi, 24, 44, 47, 69 Pierluigi Cappello, 44, 47, 48 Guido Carminati, 6 Silvia Carnevale Miino, 48 Michela Caruso, 68 Maurizio Casagrande, 26, 37, 46, 47, 48, 51, 55 Simone Cattaneo, 30 Patrizia Cavalli, 68 Andrea Ceccherelli, 56 Luciano Cecchinel, 16, 48 Tiziana Cera Rosco, 45, 47 Livio Ceschin, 25 Gillan Clarke, 66 Gabriele Codifava, 48, 51 Claudio Cinti, 62 Dulce Chacon, 69 Mariacristina Colombo, 48, 50 Comenio, 50 Massimo Contiero, 44 Paola Cortelazzo, 48 Lorenzo Costantino, 63 Vincenzo Cottinelli, 67 Ivan Crico, 46, 47 Miloš Crnjanski, 58 Erika Crosara, 46, 47 Lara Dabusti, 68 Azzurra D’Agostino, 51 Claudio Damiani, 44, 47 Disan Danilov, 46, 55 Roberta Dapunt, 46, 47 Milo De Angelis, 13, 69 Gianni D’Elia, 44, 47, 69 77 Igor De Marchi, 48 Carlo De Pirro, 44, 45 Anna De Simone, 25 Nora Didier De Iungman, 69 Nelvia Di Monte, 45, 47, 48 Pasquale Di Palmo, 8, 12, 44, 47, 48, 52, 68, 72 Alba Donati, 44, 47 Chiara Donelli-Cornaro, 68 Gianfranco Draghi, 20, 45, 47 Pablo Echaurren, 48, 72 Flavio Ermini, 69 Gabriela Fantato, 46, 47 Anna Maria Farabbi, 4, 31, 32, 43, 47, 69 Chiara Fedele, 68 Sergio Fedele, 6, 48 Fedro, 40 Fernanda Ferraresso, 19, 44, 45, 47 Gabbris Ferrari, 53 Giovanna Frene, 48 Umberto Fiori, 44, 47 Giosetta Fioroni, 48, 72 Alessandro Fo, 46,47 Biancamaria Frabotta, 69 Bianca Maria Furgeri, 44 Paolo Furlani, 44 Sergio Garbato, 48, 51 Sebastiano Gatto, 17, 45, 47, 48, 60 Juan Gelman, 65 Marzia Ghezzo, 68 Amedeo Giacomini, 44, 47 Laura Gioso, 44 Mariangela Gualtieri, 44, 47 Angela Grassi, 45 Andrea Grillo, 17 Tonino Guerra, 68 Wanda Guerrato, 46 Riccardo Held, 44, 47 Zbigniew Herbert, 56 78 Fernando Herrera Gómez, 57 Vera Kalmikova, 69 Krzysztof Karasek, 61, 69 Vénus Khoury-Ghata, 54 Tomi Kontio, 64 Vesna Krmpotic, 69 Riccardo Ielmini, 45, 47 Philippe Jaccottet, 69 Katalin Ladik, 69 Paolo Lagazzi, 10 Viviane Lamarque, 28 Paolo Lanaro, 68 Italo Lanfredini, 69 Erwan Le Gall, 48 Lia Levi, 68 Nicola Licciardello, 46, 47, 48 Franco Loi, 25, 44, 47 Walter Loddi, 38 Benito La Scala, 46 Claudio Lolli, 44, 47 Andrea Longega, 28 Rosaria Lo Russo, 44, 47 Giorgio Luzzi, 69 Valerio Magrelli, 68, 69 Lunia Marchetti, 44 Marina Marcolin, 68 Gianfranco Maretti Tregiardini, 21, 36, 38, 40, 41, 43, 47, 48 Loreto Martina, 48 Leonardo Masi, 61 Angioletta Masiero, 48 Antonio Mazzali, 27 Mauro Mazzara, 68 Patrick McGuinness, 59, 69 Jamie Mckendrick, 46, 47 Alda Merini, 43, 47 José María Micó, 47 Tino Minetto, 51 Jarosław Mikołajevski, 46, 47, 56, 61 Marco Molinari, 13, 44, 47, 48 Patrizia Montanaro , 44 John Philipp Morre, 46, 47 Luca Mosca , 44 Giulio Mozzi, 68 Marco Munaro, 3, 5, 18, 20, 21, 24, 27, 36, 41, 42, 43, 45, 47, 48-9, 50, 51, 69, 72 Nico Naldini, 48 Giacomo Nanni, 48 Gimpiero Neri, 69 Jan Neyedly, 55 Alessandro Niero, 56 Leopoldo María Panero, 46, 47, 60, 69 Isabella Panfido, 46, 47 Antonio Parente, 55, 64 Viola Parente- Čapkovà, 64 Chiara Pasqualotto, 68 Silvia Pat, 55 Arcangelo Piai, 51 Riccardo Piacentini, 44 Umberto Piersanti, 69 Andrea Ponso, 48 Giselda Pontesilli, 10 Ianus Pravo, 46, 47, 60 Giorgio Pressato, 44, 45 Gianni Priano, 7, 44, 47, 70 Maria Pia Quintavalla, 69 Giovanni Raboni, 69 Silvia Raccampo, 62 Daniela Raimondi, 31, 46, 47 André Raymond, 35 Silvio Ramat, 48, 71 Juan Carlos Ramiro Quiroga, 62 Bino Rebellato, 42 Pavel Reznícek, 55 Mario Rigoni Stern, 68 Arthur Rimbaud, 48 Massimo Rizzante, 46, 47, 58 Luca Rizzatello, 46, 47 Alberto Rizzi, 48 Davide Rondoni, 44, 47 Maurizia Rossella, 48 Martin Rueff, 46, 47 Cesare Ruffato, 69 Paolo Ruffilli, 69 Beppe Salvia, 8 Edoardo Sanguineti, 44, 47 Flavio Santi, 45, 47 Giuliano Scabia, 45, 47, 48 Gregorio Scalise, 69 Tiziano Scarpa, 68 Evelina Schatz, 69 Fabio Scotto, 46, 47, 54 Karel Šebek, 55 Paolo Segalla, 46, 48 Giorgia Sensi, 59, 66 Michelangelo Setola, 48 Umberto Simone, 15, 45, 47 Giancarlo Sissa, 45, 47 Delmina Sivieri, 48 Gianni Sparapan, 48 Božidar Stanišić, Stefano Strazzabosco, 33, 46, 47, 48, 57, 65, 68 Bianca Tarozzi, 48 Teatro del Lemming, 43, 44 Andrea Temporelli, 29 Davide Tiso , 44 Gessica Tiziani, 68 Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki, 63 Charles Tomlinson, 69 Antonio Turolo, 44, 47 Sergio Toppi, 14 Giacomo Trinci, 44, 47 Paolo Troncon , 44 Giovanni Turra, 48 Jesús Urzagasti, 62 79 Annalisa Usuardi, 40 Paolo Valesio, 44, 47, 69 Ida Vallerugo, 25, 46, 47 Eva Válková, Patrizia Vernisi, 35 Gian Mario Villalta, 43, 47, 48, 68 Nino Vincenzi, 48 Virgilio, 38, 40, 41 Aurelio Zanelli, 44 Milena Zanotelli, 68 Andrea Zanzotto, 9, 48-9, 67 Gabriella Zen , 44 Edoardo Zuccato, 22, 44, 47 Indice Premessa dell’editore 3 Catalogo 2003-2014 4 Indice per collane 73 I fabbri del Ponte del sale 77 CATALOGO EDITORIALE 2003-2014 a cura di Marco Munaro è stampato per conto dell’Associazione Il Ponte del Sale presso Grafica Atestina in Este il 20 marzo 2014 via Orti 32, 45100 Rovigo
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