Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. TRATTO DA: LeBlanc K, Baranoski S. Skin Tears: State of the Science. Consensus Statements for the Prevention, Prediction, Assessment, and Treatment of Skin Tears. Adv Skin Wound Care 2011;24(9):2-15 Skin Tear: Stato delle conoscenze. Raccomandazioni basate sul consenso per la prevenzione, previsione, valutazione e trattamento delle skin tears. Traduzione a cura di Claudia Caula BACKROUND PER STABILIRE UN GRUPPO DI LAVORO SULLE SKIN TEARS … omissis … Una revisione della letteratura ha rivelato pochi studi che indagavano la prevalenza, l’incidenza, o l’impatto economico delle skin tears sulla popolazione a livello mondiale. Carville et al 1 affermano che le skin tears sono percepite come ferite comuni e che si verificano più frequentemente delle ulcere da pressione. Una prima ricerca ha stimato che negli Stati Uniti ogni anno si verificano 1,5 milioni di skin tears negli adulti istituzionalizzati. 7 Uno studio del 1994 8, condotto in una struttura da 347 posti-letto nell’Australia occidentale, ha mostrato un tasso di prevalenza del 41,5%. 8 Studi condotti in ambito di assistenza domiciliare hanno riportato tassi di prevalenza tra il 5,5% delle ferite nella popolazione generale (tutte le fasce di età) 9 e il 20% delle ferite nei veterani. 10 La prevalenza e l’incidenza di skin tears in Canada e in Europa non sono note. LeBlanc et al.11 hanno condotto nel periodo da giugno a dicembre 2010 un’indagine internazionale, finalizzata a indagare le pratiche correnti relative alla prevenzione, valutazione e trattamento delle skin tears. Il sondaggio on line è stato completato da 1127 professionisti della salute, appartenenti a 16 diverse nazioni. Più della metà di coloro che hanno risposto (69,6%) ha segnalato un problema riguardo al sistema di valutazione e documentazione delle skin tears nei loro contesti operativi. La stragrande maggioranza (89,5%) si è espressa a favore di un metodo semplificato per valutare e documentare le skin tears. Il 80,9% dei rispondenti ha ammesso di non usare alcun strumento o sistema di classificazione per la valutazione e la documentazione delle skin tears (tabelle 1A-D) Tabelle 1A-D. RISULTATI DELL’INDAGINE INTERNAZIONALE (2010) SULLE SKIN TEARS SU UN TOTALE DI 1127 RISPOSTE Tabella 1A. Ritieni che ci sia un problema riguardo alla valutazione e alla documentazione delle skin tears nel tuo contesto sanitario di appartenenza? Opzioni di risposta % di risposte numero di risposte Sì 69,6 695 No 30,4 303 Altro (specificare) 39 Hanno risposto alla domanda 998 Non hanno risposto alla domanda 129 1 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. Tabella 1B. Preferiresti un metodo più semplice per documentare le skin tears? Opzioni di risposta % di risposte numero di risposte Sì 89,5 891 No 10,5 104 Altro (specificare) 23 Hanno risposto alla domanda 995 Non hanno risposto alla domanda 132 Tabella 1C. La tua struttura/ospedale/agenzia per assistenza domiciliare fa uso di uno qualsiasi dei seguenti strumenti per valutare e documentare le skin tears? Opzioni di risposta % di risposte numero di risposte Classificazione di Payne-Martin 10,0 98 Raccomandazioni del Best Practice del CAWC 3,3 32 STAR 5,8 57 Nessuno 80,9 790 Altro (specificare) 48 Hanno risposto alla domanda 977 Non hanno risposto alla domanda 150 Tabella 1D. Qual è la nazione in cui pratichi la tua professione? Opzioni di risposta % di risposte numero di risposte USA 74,8 843 Canada 11,6 131 Australia 7,0 79 Inghilterra 4,9 55 Europa 1,4 16 Giappone 0,3 3 Altro (specificare) 20 Hanno risposto alla domanda 1127 Non hanno risposto alla domanda 0 CLASSIFICAZIONE DELLE SKIN TEARS La classificazione di Payne-Martin 2 (Figura 1) era l’unico sistema per la classificazione delle skin tears documentato in letteratura, fino a quando non è stato sviluppato il sistema di classificazione STAR. Payne e Martin 3 hanno pubblicato una critica del loro sistema di classificazione nel 1993. Gli autori sostenevano che la validità interna ed esterna del sistema erano state dimostrate, anche se hanno sollevato qualche perplessità circa l’utilità del sistema di classificazione delle skin tears fra i clinici e i fornitori di assistenza sanitaria. White et al 12 ha riscontrato che, nonostante la validità interna ed esterna della classificazione di Payne-Martin, lo strumento non veniva utilizzato su larga scala nella pratica clinica. Un sondaggio on line 11 ha confermato che solo il 10% degli intervistati utilizzava il sistema di classificazione nella pratica quotidiana. In risposta alla necessità di un validato sistema di classificazione delle skin tears accettato su larga scala, nel 2006 Carville et al 1 hanno sviluppato e validato il sistema di classificazione STAR (Figura 2). Sebbene solo il 5,8% degli intervistati ha risposto che utilizzava nella pratica quotidiana il sistema di classificazione STAR, va sottolineato che il sistema di classificazione STAR solo recentemente è stato diffuso al di fuori dell’Australia, e tra i 1127 che hanno risposto al sondaggio, solo 79 erano australiani (Tabella 1D). La necessità di una definizione unanimemente condivisa e di una strategia che, a livello internazionale, indirizzi tutti gli aspetti della gestione delle skin tears ha stimolato la formazione di un gruppo di esperti in wound care. Un primo incontro si è tenuto nel gennaio 2011 allo scopo di avviare una riflessione generale e sviluppare una serie di raccomandazioni, basate sul consenso, riguardo alla prevenzione, valutazione e trattamento delle skin tears. La definizione di skin tear e le raccomandazioni che ne sono scaturite, insieme alle indicazioni per le future ricerche, sono descritte in questo documento. 2 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. Figura 1. Classificazione di Payne-Martin adattata.2 Categoria IA Skin tear di tipo ‘lineare’. Epidermide e derma sono separati dalle strutture di supporto. Non c’è perdita tessutale. Categoria IB Skin tear di tipo ‘con lembo’. Il lembo epidermico ricopre completamente il derma entro 1 mm dal margine della ferita Categoria IIA Perdita di lembo epidermico uguale o inferiore al 25% Categoria IIB Perdita di lembo epidermico superiore al 25% Categoria III Il lembo epidermico è assente Figura 2. Sistema di classificazione STAR 1 Categoria 1a Una skin tear in cui i margini possono essere riallineati nella normale posizione anatomica (senza eccessiva trazione) e il colore della cute o del lembo non è 2 pallido, scuro o cianotico . Categoria 1b Una skin tear in cui i margini possono essere riallineati¹ nella normale posizione anatomica (senza eccessiva trazione) e il colore della cute o del lembo è pallido, scuro o cianotico². Categoria 2a Una skin tear in cui i margini non possono essere riallineati¹ nella normale posizione anatomica (senza eccessiva trazione) e il colore della cute o del lembo non è pallido, scuro o cianotico². Categoria 2b Una skin tear in cui i margini non possono essere riallineati¹ nella normale posizione anatomica (senza eccessiva trazione) e il colore della cute o del lembo è pallido, scuro o cianotico². Categoria 3 Una skin tear in cui il lembo cutaneo è completamente assente. … omissis … METODOLOGIA Per raggiungere il consenso sulla definizione di skin tear e sulle dodici raccomandazioni proposte in questo documento è stato utilizzato il metodo Delphi modificato, strutturato in 3 fasi.13 … omissis … RACCOMANDAZIONI DEL PANEL Definizione di skin tear Sulla base della letteratura e dei lavori di Payne e Martin, 3 Carville et al, 1 e LeBlanc et al, 4 il panel ha stabilito la seguente definizione di skin tear : “Una skin tear è una ferita causata dall’azione di forze di taglio, frizione e/o corpo contundente, con conseguente separazione degli strati della cute. Una skin tear può essere a spessore parziale (separazione dell’epidermide dal derma) o a tutto spessore (separazione di epidermide e derma dalle strutture sottostanti)”. Tratto da: Glossario del sistema di classificazione STAR 1 Riallineare: ricollocare la cute o il lembo nella normale posizione anatomica senza esercitare una trazione eccessiva. 2 Colore pallido, scuro o cianotico della cute o del lembo: quando comparato con la ‘normale’ cute adiacente alla ferita, potrebbe indicare ischemia o presenza di ematoma che possono influire sulla vitalità del lembo o della cute. 3 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. RACCOMANDAZIONI BASATE SULL’OPINIONE DI ESPERTI (CONSENSO) Raccomandazione 1 Allo sviluppo delle skin tears contribuiscono fattori intrinseci ed estrinseci; alcuni di questi fattori devono ancora essere determinati. L’assunzione di anticoagulanti aumenta il rischio di ecchimosi, 4 che è stato identificato come un fattore estrinseco contribuente allo sviluppo di skin tears. 1 Le persone a rischio di skin tears spesso hanno alle spalle una lunga storia di episodi di skin tears. È importante sottolineare che, come per qualsiasi ferita, una volta cicatrizzata, la sede dove è avvenuto il ferimento ha una ridotta resistenza alla trazione, pertanto dopo ogni skin tear, l’individuo è a maggior rischio di skin tear. 4,15 Si ritiene che questi fattori, insieme ad altri numerosi fattori intrinseci ed estrinseci (Tabella 2), siano associati ad un aumentato rischio di skin tears. I fattori intrinseci, come l’età, sono pertinenti al corredo biologico o genetico intrinseco di un individuo. Appartenere ad una fascia di età agli estremi (neonati/bambini e anziani) influisce non solo su come un individuo guarisce, ma anche sulla propensione a sviluppare una ferita. 14 Con l’invecchiamento gli individui vanno incontro ad una perdita di tessuto sottocutaneo e dermico, all’assottigliamento dell’epidermide, e a cambiamenti della composizione del sebo, che causano una diminuzione dell’umidità della superficie della cute. A loro volta, l’elasticità della cute e la sua resistenza alla trazione diminuiscono. 16,17 Il rischio di skin tears è ulteriormente aumentato a causa della disidratazione, malnutrizione, deficit cognitivo, mobilità alterata, e compromissione della sensibilità. 18,19 Questi fattori sono comunemente riscontrati nei soggetti anziani in tutti i contesti assistenziali, e si combinano aumentando la vulnerabilità della cute ai traumi. 20 Anche neonati e bambini sono predisposti alle skin tears. La cute dei neonati non è ancora completamente sviluppata, e nei bambini lo spessore epidermico è solo il 60% di quello degli adulti. 21 Nei neonati la coesione tra epidermide e derma è minore; lo strato corneo è deficitario; la termoregolazione è alterata; il rapporto superficie /peso corporeo è di quasi 5 volte superiore a quello di un adulto; e vi è un’immaturità del sistema immunitario, epatico e renale. Una combinazione di questi fattori pone questa popolazione ad un maggior rischio di stripping epidermico, infezione, aumentata perdita d’acqua per via transepidermica con conseguente perdita di calore, e tossicità da assorbimento cutaneo. 5,21-24 Nello sviluppo delle skin tears giocano un ruolo importante anche i fattori estrinseci. Vi è un aumentato rischio di traumi meccanici quando il soggetto ha bisogno di assistenza per fare il bagno, vestirsi, andare in bagno, e per spostarsi. Il sapone riduce la naturale lubrificazione della cute e, di conseguenza, lavarsi spesso, in combinazione con la diminuita lubrificazione associata all’invecchiamento, può portare a xerosi cutanea. La ‘pelle secca’ è più esposta all’azione della frizione e delle forze di taglio, aumentando la predisposizione dell’individuo alle skin tears.12 In uno studio caso-controllo condotto in un ospedale australiano per cure terziarie da 500 posti-letto, sono stati identificati sei fattori statisticamente significativi associati al rischio di acquisire una skin tear 1: • porpora senile • ecchimosi • ematoma • cicatrici di precedenti skin tears • presenza di edema • incapacità di riposizionarsi in modo indipendente Sono necessarie ulteriori ricerche per validare i fattori di rischio associati alle skin tears. La letteratura fino ad oggi non ha affrontato l’impatto degli abusi sugli anziani o della violenza domestica sulla prevalenza della skin tears. Tabella 2. FATTORI INTRINSECI ED ESTRINSECI ASSOCIATI AD UN MAGGIOR RISCHIO PER SKIN TEARS 1,2,4,5,7,16 • • • Soggetti agli estremi di età: neonati e anziani (> 75 anni) Sesso (femminile) Razza (caucasica) 4 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Immobilità (soggetti costretti in carrozzina o a letto) Inadeguato apporto nutrizionale Uso a lungo termine di corticosteroidi Storia di precedenti skin tears Alterazione del sensorio Deficit cognitivi Rigidità degli arti (rigidità articolare /contratture) e spasticità Neuropatia Prelievi ematici Politerapia Presenza di ecchimosi Dipendenza nelle attività di vita quotidiana (ADL) Utilizzare presidi per l’assistenza Applicazione e rimozione di calze Rimozione di cerotti e medicazioni Problemi vascolari Problemi cardiaci Problemi polmonari Deficit del visus Trasferimenti e cadute Dispositivi protesici Continenza /incontinenza Detergenti cutanei Raccomandazione 2 Le skin tears sono più frequenti, ma non limitate, agli estremi di età. Abitualmente le skin tears si verificano nei soggetti agli estremi di età, nei pazienti in condizioni critiche o compromessi dal punto di vista clinico, e in quelli che richiedono assistenza per la propria cura personale. 1,4,6 Nonostante la popolazione anziana e quella neonatale siano a maggior rischio di skin tears, è fondamentale che il rischio di skin tears venga valutato in tutti i pazienti. Anche i pazienti in condizioni critiche, coloro in fase di fine vita, o coloro che presentano molteplici fattori di rischio intrinseci ed estrinseci, a prescindere dall’età, sono ad alto rischio. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle persone nel contesto di terapia intensiva o a coloro che hanno subito un grave trauma o interventi chirurgici maggiori. 1,5,6 Raccomandazione 3 I cambiamenti fisiologici legati al processo di invecchiamento influiscono sulla capacità della cute di resistere alle forze di taglio, frizione e/o traumi da corpi contundenti. L’invecchiamento della cute innesca un processo di perdita di tessuto sottocutaneo e dermico, assottigliamento dell’epidermide, e cambiamento della composizione del sebo che induce la diminuzione dell’umidità della superficie della cute. 22,23,25,26 Il cambiamento più evidente è l’appiattimento della giunzione dermoepidermica. Nella cute delle persone anziane, lo spessore cutaneo può essere diminuito di ben il 20%, un fattore che contribuisce a conferire alla pelle dei soggetti anziani un aspetto simile a carta velina. L’elasticità e la resistenza alla trazione diminuiscono, per citare alcuni dei cambiamenti che si verificano. 22,23,25,26 Con il processo di invecchiamento, la cute diventa più incline alla secchezza. La xerosi cutanea, o pelle secca, è una condizione estremamente comune negli anziani e rappresenta il risultato della diminuzione o della cessazione dell’attività delle ghiandole sebacee e sudoripare. Viene più frequentemente osservata nella parte inferiore delle gambe, ma anche nelle mani e nel tronco. 27 Fare il bagno rimuove gli oli naturali del corpo dalla superficie della pelle, fatto che aggrava la probabilità di xerosi cutanea, in particolare negli anziani, in quanto la produzione di oli naturali è già diminuita. 23 Inoltre, l’uso di saponi alcalini aumenta il pH della pelle, compromettendo così il mantello acido protettivo della pelle. 4,23 L’essiccamento della cute può essere peggiorato durante i mesi invernali a causa del riscaldamento domestico che secca l’aria e contribuisce ala disidratazione della cute. 4 5 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. Malone et al 7 hanno identificato alcune aree anatomiche specifiche, soggette ad atrofia del tessuto sottocutaneo nel corso del tempo, come tibie, viso, dorso delle mani e pianta dei piedi. Nei traumi continuativi, queste aree assorbono più energia dando come possibile esito una skin tears. Raccomandazione 4 Le caratteristiche fisiologiche della cute del neonato/bambino potrebbero influire sulla capacità, da parte della cute, di resistere alle forze di taglio, alla frizione e /o a traumi da corpo contundente. Diversi studi hanno dimostrato che lo stripping epidermico viene citato tra i tipi di ferite più comuni che si verificano nei neonati e nei bambini ospedalizzati. 21,22 Nei neonati prematuri alla 24° settimana di gestazione, lo strato corneo è scarsamente sviluppato e le creste interpapillari sono abbastanza piatte. Il tessuto sottocutaneo è scarso, e il derma si trova posizionato direttamente sopra il muscolo. Di conseguenza, lo stripping epidermico, secondario alla rimozione di una medicazione adesiva o di un cerotto, può avere come esito una perdita di tessuto a tutto spessore. Tra la 26° e la 29° settimana di gestazione, inizia la deposizione di grasso sottocutaneo. Tuttavia, la funzione di barriera della cute rimane inadeguata. Anche altre caratteristiche intrinseche della cute nei soggetti in età neonatale e pediatrica aumentano il rischio di skin tears. Alla 30° settimana, il tessuto sottocutaneo è repertabile, e lo strato corneo ha uno spessore da 2 a 3 strati cellulari, in confronto alla 40° settimana in cui ha uno spessore di 30 strati. La maturità funzionale del sistema tegumentario avviene a 33 settimane. L’epidermide è completamente cheratinizzata, e la giunzione dermoepidermica è più forte, ma resta fragile e facilmente danneggiabile. Alla 36° settimana (neonato a termine), dal punto di vista strutturale la pelle è simile a quella degli adulti, ma gli strati epidermici e dermici hanno solo fino al 60% dello spessore di quello di un adulto. 21-24 Inoltre, nel caso in cui si verifichi una skin tear, la normale rapida guarigione delle ferite della popolazione neonatale e pediatrica può essere compromessa da malnutrizione proteico-calorica, ipotensione, edema, infezione, e instabilità fisiologica che impedisce una sicura ridistribuzione della pressione. 21,22 Raccomandazione 5 Gli individui con ridotta attività, mobilità, sensibilità o con deficit cognitivi sono maggiormente esposti all’azione delle forze di taglio, frizione e/o traumi contundenti associati ad una aumentata dipendenza assistenziale. Spesso il fattore che ha causato una skin tear non è noto. In quei casi in cui la causa è conosciuta, l’insorgenza di skin tears viene frequentemente messa in relazione a infortuni contro la carrozzina, a traumi contundenti da collisioni accidentali contro gli oggetti, ferimenti durante gli spostamenti/trasferimenti, o a cadute. 4,20 Nella popolazione anziana, le skin tears sono spesso legate all’ambiente. 26 Nel 1990, Payne e Martin 2 hanno condotto uno studio della durata di 3 mesi in 10 strutture per cure a lungo termine per descrivere le skin tears, identificare fattori di rischio e determinare il tasso di guarigione delle skin tears. Tra i fattori di rischio predominanti vi erano una ridotta attività, mobilità, sensibilità e deficit cognitivi. McGough-Carny e Kopac 19 hanno condotto uno studio similare in una RSA per veterani concludendo che la dipendenza nelle attività di vita quotidiana, deficit sensoriale, limitazione della mobilità, utilizzo di presidi per l’assistenza, e deficit cognitivi costituivano fattori di rischio per lo sviluppo di skin tears. 19 I pazienti completamente dipendenti/non autosufficienti rappresentano la categoria a maggior rischio di skin tears. 12 Spesso i pazienti dipendenti si procurano le skin tears durante le attività di routine, come vestirsi, lavarsi, cambiare posizione e durante i trasferimenti. I pazienti indipendenti che deambulano sono la seconda categoria a rischio, in cui la maggior parte di skin tears si verifica a carico degli arti inferiori. Nell’indagine condotta nel 2011 da LeBlanc et al, 11 le principali cause di skin tears includevano infortuni contro le attrezzature, trasferimento di pazienti, cadute, attività di vita quotidiana, e la rimozione della medicazione (Figura 3). Raccomandazione 6 In tutti i pazienti dovrebbe essere compiuta una valutazione completa dei fattori di rischio per skin tears all’interno del loro ambiente. Oltre a comprendere i fattori che contribuiscono allo sviluppo di skin tears, occorre adottare un approccio sistematico per accertare il rischio di skin tears. Le linee guida raccomandano di condurre una valutazione del 6 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. rischio che comprenda un’ispezione completo della cute al momento dell’ammissione in un servizio sanitario e, in seguito, ogni volta che la condizione di un individuo subisce un cambiamento o secondo le politiche sanitarie della agenzia/struttura. 28-32 Il Registered Nurses’ Association of Ontario (RNAO) 28,29 e il National Pressure Ulcer Advisory Panel (NPUAP) 32 supportano l’utilizzo di strumenti di valutazione del rischio validati. Mentre per le ulcere da pressione sono disponibili diversi strumenti per la valutazione del rischio, lo stesso non vale per le skin tears. Lo strumento per valutare il rischio di perdita dell’integrità cutanea, sviluppato da White et al 12, nella pratica clinica non viene utilizzato. Pertanto c’è bisogno di uno strumento validato e accettato su larga scala per accertare e identificare i soggetti ad alto rischio di skin tears in modo da implementare un adeguato programma di prevenzione per evitare l’insorgere della ferita. 1,4,23,33 Nella valutazione del rischio dovrebbero essere inclusi: causa, durata, e storia di alterazioni dell’integrità cutanea; altre problematiche sanitarie coesistenti; farmacoterapia; livello di mobilità. Prendere in considerazione tutti gli elementi consente di elaborare un completo piano di prevenzione rispondente ai bisogni fisici, sociali ed emotivi. 3,4,23,26,33 Nonostante la mancanza di strumenti di valutazione del rischio per le skin tears, in letteratura esiste un accordo riguardo alle appropriate strategie di prevenzione (Tabella 4). Figura 3. RISULTATI DELL’INDAGINE (2011) SULLE PRINCIPALI CAUSE DI SKIN TEARS Tabella 4. STRATEGIE PER LA PREVENZIONE DELLE SKIN TEARS 4,16,20,26,33-36 1. 2. 3. 4. 5. 6. Eseguire una valutazione del rischio al momento dell’ammissione del paziente in un servizio sanitario, e ogni volta che le condizioni dell’individuo subiscono un cambiamento Implementare un protocollo sistematico di prevenzione Far indossare ai soggetti a rischio abiti dalla maniche lunghe, pantaloni lunghi, o calze che arrivano al ginocchio Fornire delle protezioni tipo parastinchi a quegli individui che sperimentano ripetute skin tears a carico della regione tibiale Assicurare corrette tecniche di movimentazione dei pazienti e uso di presidi/ausili, e un ambiente sicuro ambiente Coinvolgere le persone e i familiari nelle strategie di prevenzione 7 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. 7. Educare tutto il personale addetto all’assistenza e i caregiver ad utilizzare idonee tecniche in modo da fornire assistenza senza causare skin tears 8. Consultare un dietista per assicurare adeguata nutrizione e idratazione 9. Mantenere la cute ben lubrificata applicando un prodotto idratante ipoallergenico almeno 2 volte al giorno 10. Proteggere le persone ad alto rischio dai traumi durante l’assistenza di routine e dai traumi autoinflitti Raccomandazione 7 Per la prevenzione e la gestione delle skin tears si dovrebbe ricorrere a un approccio basato sulla collaborazione multidisciplinare. Numerose organizzazioni, comitati, e autori raccomandano un approccio basato su un team multidisciplinare per la gestione delle lesioni cutanee. 4,28,29,31,32 Sebbene i pazienti, familiari e caregiver traggano un grande beneficio dalla competenza professionale degli esperti in wound care, è fondamentale anche l’apporto delle competenze di altri membri del team multidisciplinare. I membri del team possono includere terapisti occupazionali, terapisti della riabilitazione, dietisti, assistenti sociali, medici di medicina generale, infermieri, infermieri esperti in wound care, infermieri esperti in stomaterapia, farmacisti, e molti altri. 34 I professionisti della salute coinvolti nella cura dei pazienti con skin tears devono essere disposti a lavorare insieme per raggiungere risultati positivi. Un team di operatori sanitari che lavorano insieme è più efficace di un singola professionista della salute che lavora da solo. 34 Il paziente deve essere al centro del team. I pazienti ed i loro familiari/caregiver dovrebbero essere coinvolti nel piano di cura, e il team deve darsi da fare per mantenerli coinvolti. La volontà e i desideri del paziente devono essere rispettati anche se differiscono dagli obiettivi finali del team sanitario. 34 Raccomandazione 8 Le skin tears devono essere valutate e documentate su base regolare secondo la pratica e le politiche sanitarie in uso nel contesto sanitario. Le linee guide dell’RNAO 28,29 e National Guidelines Clearinghouse (NGCH) 30 forniscono una serie di raccomandazioni relative alla classificazione delle ferite. Per documentare e trattare le skin tears in modo idoneo, è importante utilizzare un linguaggio comune per descrivere queste ferite. Una appropriata documentazione è di vitale importanza per comprendere la portata del problema. Come per altri tipi di ferite, la documentazione delle skin tears richiede una struttura sistematica per la valutazione, trattamento e verifica degli outcomes. Benché la pressione possa essere una causa relativa di skin tears, l’eziologia delle skin tears è diversa da quella delle ulcere da pressione. Pertanto le skin tears devono essere documentate come eventi distinti dalle ulcere da pressione, e non inserite in quella categoria di ferite. 1,16 Poiché attualmente non è disponibile un accreditato sistema di classificazione per skin tears, sono necessarie ulteriori ricerche in questo settore. È importante notare che se si rileva l’effetto manifesto di pressione, frizione e forze di taglio nello sviluppo della skin tear, allora essa dovrebbe essere ri-classificata come ulcera da pressione. 30 Raccomandazione 9 I principi fondamentali del wound care, basati sulle prove di efficacia, dovrebbero guidare il trattamento delle skin tears. Gli stessi principi utilizzati per gestire le altre ferite dovrebbero essere applicati nel trattamento delle skin tears. 16 Il “Wales Tissue Viability Nurse Forum: Best Practice Statements”, 36 “Canadian Best Practice Recommendations for the Prevention and Treatment of Skin Tears”, 4 “Pennsylvania Safety Authority Skin Tear Initiative”, 37 le linee guida dell’RNAO, 28,29 e NGCH 30 forniscono una serie di raccomandazioni in merito alla valutazione e al trattamento delle ferite. La prevenzione di future skin tears deve rimanere un obiettivo primario. I professionisti della salute devono essere formati e dotati di risorse idonee per gestire queste ferite. Occorre considerare diverse aree, tra cui i fattori coesistenti, il supporto nutrizionale, la gestione del dolore, le condizioni locali della ferita, e la selezione della medicazione ottimale. 4,36-40 Di seguito sono riportate alcune indicazioni 8 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. generali. Valutazione della ferita Prima di iniziare qualsiasi trattamento, il primo passo è valutare la ferita, il lembo cutaneo o peduncolo, e determinare il tipo o la categoria di skin tear utilizzando un sistema di documentazione validato. 1,23,38 Sulla base della revisione della letteratura, la classificazione di Martin Payne 3 e lo strumento STAR 1 sono gli unici sistemi attualmente disponibili per classificare le skin tears. Detersione Dopo la valutazione, si procede con la detersione della skin tear. Batteri, detriti, e/o tessuto necrotico devono essere rimossi. Fino a quando dalla superficie della ferita non vengono rimossi slough, biofilm, e corpi estranei, abbassando così la carica batterica, la guarigione non può aver luogo. 15,41 La pulizia è il metodo più semplice per conseguire questo obiettivo. 16 Krasner, 34 e Gardner e Frantz, 42 hanno delineato le best practices per detergere le ferite con detriti necrotici. Essi suggeriscono di irrigare la ferita con soluzioni non citotossiche come soluzione fisiologica o detergenti tensioattivi non ionici applicando pressioni dai 10 ai 15 psi, ottenute utilizzando una siringa da 35 cc e un ago del 19G. Le lacerazioni non complicate (ossia quelle prive di detriti) dovrebbero essere delicatamente deterse con soluzioni non citotossiche, come soluzione fisiologica o detergenti tensioattivi non ionici ad una pressione inferiore a 8 psi per proteggere il tessuto di granulazione. 15,42,43 Guarigione in ambiente umido L’importanza della guarigione in ambiente umido nelle ferite con aspettative di guarigione non può essere sottovalutata. 15 Evidenze di alto livello supportano la guarigione in ambiente umido come parte integrante di qualsiasi piano di trattamento di una lesione cutanea. 29 Sibbald et al 15 hanno segnalato che, in confronto all’ambiente secco, un ambiente umido accelera la guarigione delle ferite. Le medicazione avanzate sono in grado di ottimizzare l’ambiente di guarigione delle ferite mantenendo un giusto livello di umidità per promuovere la replicazione delle cellule e la riparazione tessutale. 15,44 Selezione della medicazione Le raccomandazioni dell’RNAO 29 supportano la necessità di un approccio sistematico alla selezione della medicazione in tutti i tipi di ferite. Ovington e Peirce 41 hanno menzionato diverse indicazioni relative alle medicazioni, le quali sono state condivise anche dall’RNAO. Le raccomandazioni includono la scelta della medicazione che dovrebbe: • mantenere costante l’umidità • rispondere all’ambiente locale della ferita • proteggere la cute perilesionale • controllare o gestire l’essudato • controllare o gestire l’infezione • ottimizzare i tempi dei caregiver Al momento di valutare una ferita e scegliere i prodotti per la cura delle ferite il professionista della salute dovrebbe osservare queste raccomandazioni, oltre a tenere conto del prontuario locale. 45 A differenza delle ulcere da pressione e di altre ulcere croniche, le skin tears sono ferite acute che hanno il potenziale per riparare per prima intenzione. 4 Le ferite che riparano per prima intenzione solitamente sono chiuse con graffette metalliche o con suture. Data la fragilità della cute dei soggetti anziani, suture e graffette metalliche non rappresentano una valida opzione, rendendo necessarie metodi alternativi. 33 Sutton e Pritty 46 hanno condotto uno studio controllato randomizzato confrontando le opzioni di gestione delle lacerazioni pretibiali. Gli autori hanno riferito che la maggior parte delle lacerazioni pretibiali ha risposto meglio alla gestione conservativa e che i cerottini adesivi a striscia sono risultati preferibili alla sutura. Questa ricerca che supporta l’utilizzo di cerottini adesivi tuttavia è datata; alcuni casi studio e le opinioni di esperti sembrerebbero suggerire che i cerottini adesivi potrebbero non costituire l’opzione di scelta per il trattamento delle skin tears, ma sono necessarie ulteriori ricerche per una conferma definitiva. 47-50 9 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. Recenti pubblicazioni riguardanti il trattamento topico delle skin tears illustrano l’impiego di medicazioni a tecnologia lipido-colloide in formato strato a contatto, medicazioni in silicone morbido in formato strato a contatto e in schiuma, medicazioni in alginato di calcio, medicazioni assorbenti acriliche trasparenti, e colle (adesivi) cutanee. 47,48,51 Nazarko 51 ha esaminato un protocollo per le skin tears che includeva l’applicazione di alginato di calcio per controllare il sanguinamento post-ferimento, quindi il trattamento in base alla categoria: le skin tears di categoria I secondo Payne-Martin sono state trattate con cerottini adesivi a striscia per l’ancoraggio del lembo; le skin tears di categoria II sono state trattate con cerottini adesivi a striscia associati a medicazioni in silicone morbido o medicazioni in schiuma a bassa aderenza; e le skin tears di categoria III sono state trattate con medicazioni in silicone morbido o medicazioni in schiuma a bassa aderenza. Le medicazioni erano mantenute in sede da bendaggi o reti tubolari. Adottando questo protocollo, le skin tears guarivano entro 7-10 giorni. 51 O’Regan 33 ha condotto una revisione della letteratura esistente sul trattamento delle skin tears concludendo che le ferite dovrebbero essere trattate in modo sistematico, includendo la detersione della ferita con soluzione fisiologica, il controllo del sanguinamento, la rimozione del coagulo e l’applicazione di una medicazione consona alle caratteristiche del letto della ferita. La best practice sostiene che, quando possibile, il lembo cutaneo (peduncolo) dovrebbe essere approssimato, e applicata una medicazione come idrogel, alginato, strato a contatto o schiuma in tecnologia lipido-colloide, medicazioni in silicone morbido, schiume in silicone, o medicazioni non aderenti in base alle caratteristiche della ferita. In letteratura è stato recentemente riportato l’utilizzo di medicazioni assorbenti acriliche trasparenti 47,48,50 per trattare skin tears di Categoria da I a III secondo Payne-Martin con essudato da scarso a moderato. Queste medicazioni possono essere lasciate in sede fino a un massimo di 21 giorni. LeBlanc e Christensen 47 e LeBlanc et al 48 hanno esaminato un piccolo campione di convenienza di 5 pazienti con skin tears di Categoria I e II secondo Payne-Martin trattati con questo tipo di medicazione, riscontrando la chiusura completa della ferita al momento della rimozione della medicazione (21° gg); non sono state riportate infezioni. Nelle skin tears di Categoria I e II secondo Payne-Martin con meno del 25% di perdita di lembo epidermico e una buona approssimazione dei margini, è stata riportata l’efficacia di 2-ocytil cianoacrilato (colla cutanea). 4750 Milne e Corbett 52 hanno esaminato un campione di convenienza di 20 pazienti con skin tears di Categoria da I a III secondo Payne-Martin, trattati con 2-ocytil cianoacrilato. La chiusura completa delle ferite è stata osservata con una sola applicazione per skin tear, e non è stata riportata nessuna infezione. Il costo medio è stato inferiore a US $ 1 per ogni applicazione. Al contrario, gli idrocolloidi e i film (pellicole) trasparenti non sono raccomandati nelle skin tears in quanto possono causare lo stripping epidermico e interferire con la guarigione della skin tear se non vengono rimossi in modo idoneo. 53 Se la skin tear è infetta o di grandi dimensioni, la ferita deve essere valutata da un medico o da un esperto in wound care per stabilire le migliori opzioni di trattamento. 54 Quando le skin tears si verificano negli arti inferiori, spesso si associa edema periferico, soprattutto se il soggetto è anziano. Pertanto è consigliabile escludere qualsiasi grado significativo di malattia vascolare periferica. Prima di procedere all’applicazione di terapia compressiva per controllare l’edema occorre raccogliere l’anamnesi clinica del paziente e determinare l’indice pressorio caviglia braccio mediante Doppler. 55 Raccomandazione 10 I pazienti, i caregiver e i fornitori di assistenza sanitaria dovrebbero essere educati in materia di prevenzione e gestione delle skin tears. Le linee guida dell’RNAO 28,27, della Wound Ostomy Continence Nurses Society (WOCN), 31 e NGCH 30 sostengono la necessità di educare i pazienti, i caregiver e i professionisti della salute sulla prevenzione e trattamento delle skin tears. I pazienti, i familiari e gli operatori sanitari necessitano di una continua formazione e supporto a garanzia che la pratica basata sulle evidenze venga seguita. 56 L’educazione/formazione svolge un ruolo fondamentale nel successo di qualsiasi programma di prevenzione o trattamento 26,38 ed è particolarmente importante nella prevenzione delle skin tears, data la scarsa ricerca a supporto di strategie di cura condivise su larga scala. Tutti i fornitori di assistenza sanitaria e i caregiver devono essere a conoscenza delle corrette tecniche di sollevamento/trasferimento/posizionamento in modo da fornire assistenza senza arrecare traumi alla cute. 10 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. La formazione sulle skin tears e la competenza sulle medicazioni deve essere parte di ogni rilevazione annuale dei bisogni formativi sulla cura della cute e delle ferite. Un elenco dei contenuti consigliabili per l’attività di formazione sulla prevenzione delle skin tears è illustrato nella Tabella 5. È fondamentale coinvolgere nel processo di prevenzione anche i soggetti a rischio, i loro familiari, ed i loro caregiver, in modo che ogni persona abbia un ruolo attivo nella prevenzione delle skin tears. 4,56 Dovrebbe essere condotta, e documentata, una valutazione dei bisogni dei pazienti e degli operatori sanitari che comprenda informazioni sulle conoscenze, convinzioni, e comportamenti relativi alla salute, e sulla percezione dei bisogni formativi dei pazienti, familiari e caregiver. Anche le variabili culturali e psicologiche sono fattori da considerare al momento di sviluppare le strategie di prevenzione e gestione. 4,56 Tabella 5. CONTENUTI EDUCATIVI CONSIGLIATI PER LA PREVENZIONE DELLE SKIN TEARS 4,23,26,34,36,39,47,48,57 • • • • • • • • • Eseguire la pulizia della cute a seconda delle necessità dell’individuo utilizzando acqua tiepida ma non calda, senza sapone o con un detergente cutaneo a pH neutro, seguito dall’applicazione di un prodotto idratante ipoallergenico. La frequenza della pulizia si baserà su abitudini personali, culturali e su pratiche e politiche dell’organizzazione sanitaria. Lubrificare la cute applicando un prodotto idratante ipoallergenico almeno due volte al giorno. Dopo la doccia, applicare il prodotto idratante mentre la cute è ancora umida ma non bagnata. Fornire protezione dai traumi durante l’assistenza di routine, le attività di vita quotidiana, e da comportamenti autolesionistici; adottare appropriate tecniche e idonee attrezzature per il trasferimento, lo spostamento e la manipolazione allo scopo di evitare danni da frizione e forze di taglio durante il trasferimento o lo spostamento dei pazienti. Imbottire le sponde del letto (se possibile), i pedali delle carrozzine, gli spigoli dei mobili o altri oggetti che potrebbero causare traumi contusivi; rimuovere le attrezzature non necessarie dalla stanza o dal corridoio. Promuovere e monitorare adeguata idratazione e nutrizione; offrire liquidi tra i pasti e durante i turni. Evitare l’uso di prodotti adesivi sulla cute fragile. Se è necessario usare una medicazione o un cerotto, applicare cerotti di carta o medicazioni non aderenti o medicazione in silicone per evitare skin tears. Per mantenere in sede le medicazioni, invece del cerotto, utilizzare bendaggi, reti tubolari ecc Creare un ambiente sicuro, ad esempio facendo indossare abiti o dispositivi protettivi che coprano gli arti; adottare protocolli contro le cadute per ridurre il rischio di cadute e trauma contusivi. I caregiver devono prestare attenzione a mantenere corte le proprie unghie e a non indossare gioielli che potrebbero contribuire alla formazione di skin tears. Le persone agli estremi di peso (bariatrici, cachettici, o eccessivamente magri) richiedono maggiori precauzioni per prevenire le skin tears. Raccomandazione 11 Non tutte le skin tears sono prevenibili. Il documento di consenso relativo alle Alterazioni Cutanee in fase di Fine Vita (SCALE) 58 espone la possibilità che non tutte le ferite siano prevenibili o curabili. Gli individui affetti da multiple comorbilità, demenza con tendenze aggressive, o insufficienza multiorgano sono particolarmente a rischio di skin tears le quali potrebbero non essere prevenibili. In quanto organo più grande del corpo umano, la cute può essere notevolmente compromessa durante l’insufficienza multiorgano, come ad esempio in fase di fine vita. Il meccanismo protettivo di deviare il sangue dalla cute a favore degli organi vitali al fine di supportarne la loro sopravvivenza può determinare una diminuzione della perfusione della cute e dei tessuti molli e la riduzione del normale processo metabolico cutaneo. In queste circostanze anche un minimo trauma può causare una skin tear. 58 Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per tentare di prevenire le skin tears, quando possibile, e per fornire la miglior pratica assistenziale basata sulle evidenze quando le skin tears si verificano. 11 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. Raccomandazione 12 Sono necessarie ulteriori ricerche per ampliare le conoscenze scientifiche in modo da stabilire la best practice nella prevenzione, valutazione, trattamento e documentazione delle skin tears. Al fine di colmare le lacune nell’attuale letteratura il panel raccomanda le seguenti future ricerche: • Sviluppare una definizione e un sistema di classificazione per le skin tears condivisi che possano essere utilizzati in modo affidabile da parte degli operatori in tutti i contesti sanitari (prerequisito per ogni ricerca futura) • Condurre un’indagine di incidenza e prevalenza internazionale in vari contesti sanitari • Sviluppare un valido e affidabile strumento di valutazione del rischio applicabile alle skin tears in tutti i contesti sanitari • Condurre studi randomizzati controllati per determinare le migliori pratiche per la prevenzione e il trattamento delle skin tears • Identificare le situazioni in cui le skin tears non sono prevenibili come misura tutelante per i sistemi sanitari. CONCLUSIONI I membri del panel internazionale hanno concordato che le skin tears rappresentano uno tipo specifico di ferita. Le skin tears colpiscono tutte le età e sono un problema comune in tutti i contesti sanitari. La prevenzione di queste ferite è il cardine principale per la gestione di questo fenomeno in crescita. Sebbene la gestione delle skin tears potrebbe variare a seconda della struttura sanitaria e della disponibilità dei prodotti, le fasi fondamentali restano il controllo del sanguinamento, la prevenzione dell’infezione, il controllo del dolore, ripristinare l’integrità della cute, e promuovere un ambiente ottimale di guarigione. La letteratura riguardante la prevenzione e il trattamento di queste ferite è limitata. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare la prevalenza e l’incidenza delle skin tears nei vari contesti sanitari, per identificare e validare un sistema di classificazione delle skin tears condiviso a livello internazionale, e per validare una scala di valutazione del rischio o un altro strumento. Infine, sono necessarie linee guida per la best practice per la prevenzione e trattamento che supportino gli operatori sanitari nella gestione delle skin tears e nell’identificazione dei soggetti a rischio per queste ferite. ELENCO DEI REVISORI INTERNAZIONALI Elizabeth A. Ayello, PhD, RN, ACNS-BC, CWON, MAPWCA, FAAN USA Chris Barkauskas, BA, RN, CWOCN, APN USA Maureen Benbow, MSc, BA, RGN, HERC UK Cathy Boudens, RN, IIWCC Canada Sarah Bradshaw, RN Canada Jennifer L. Brinkman, BSN, RN, CWON, CCCN USA Angela Brown, MS, ANP-BC USA Susan Burnell-Jones, BScN, RN Canada Michael Byars, BSN, RN, CWOCN USA Beverly Cleland, BScN, RN, NCA Canada Patricia Coutts, RN, IIWCC Canada Bernadette Culhane, RN Canada Carol Dealey, PhD, RN, Senior Research Yellow UK Tammy Dietrich, RN, CWOCN USA Richard Dionne, MD, CCFP (EM) Canada Jeannie Donnelly UK Jeanette Edie, RN, CWOCN USA Prof Jacqui Fletcher, MSc, RN UK Louise Forest-Lalond, RN, Med, ET Canada Annick Fournier, MD, FRCSC Canada Jennifer Gallant, RN, IIWCC Canada Angela Graham, RN, CWOCN USA Diane Gregoire, MN, RN, ET Canada 12 Materiale protetto da copyright. Riservato ai partecipanti dei corsi AISLeC© Documento fornito unicamente a scopo di studio e di ricerca e per uso personale. L’utilizzatore si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto in seguito, essendo severamente vietata qualsiasi successiva riproduzione o pubblicazione per uso commerciale o per altro scopo (Legge n. 633 del 22/4/1941; Legge n. 159 del 22/5/1993 e successive modificazioni). Si impegna inoltre, sempre ai sensi della normativa sul copyright, a non conservare il file contenente il documento in formato elettronico e a cancellarlo dopo averne effettuato la stampa. Mary Hill, MN, BScN, RN, CETN(C) Canada Regina F. Holmes, MSN, RN, CWOCN, FNP-BC USA Joanne M. Imbrogno Holtz, RN, CWOCN USA Val Irving, RN, RM BA(Hons) UK Vida Johnston, RN, BScN, CETN(C), CWOCN Canada David H. Keast, MD, MSc, FCFP Canada Marsha K. Kline, BSN, RN, CWCN USA Kathryn Kozell, MScN, BA, RN, APN, CETN(C) Canada Janet Kulnke, BScN, RN, ET Canada Diane L. Krasner, PhD, RN, CWCN, CWS,MAPWCA, FAAN USA Helen LeBlanc, RN Canada Elizabeth Lieberman, RN, BSN, CWCN USA Joyce McIntyre, RN USA Mary McLaughlin, BSN, RN, CWOCN USA Mary McNeil, BS, RN, CWOCN USA Laurie McNichol, MSN, RN, GNP, CWOCN USA Mary Mahoney, BSN, RN, CWON USA Judith Manning, RN, Australia Lina Martins, MScN, BScN, RN, CETN(C) Canada Mary Montague, MSN, APN, ACNS-BC, CWOCN USA Pam Morey, RN, NPWM Australia Zena Moore, PhD, MSc, PG Dip, FFNMRCSI, RGN Ireland Nelly Newall, RN Australia Cindy Nissen, MSN, APN, CWOCN USA Linda Norton, OT, Med, IIWCCV anada Karen Ousey, PhD, RGN, FHEA UK Nancy Parslow, RN, CETN(C), MCISc Canada Kathy Porras, MS, RN, APRN, CWOCN USA Harriet Pilert, MS, RN, COCN USA Sandy Quigley, CWOCN, CPNP USA Catherine Ratcliff, PhD, APRN-BC, CWOCN, CFCN USA Allison Reid, MS, APRN, BC, CWOCN USA Nancy Rivera, MS, ANP-C, CWON, CFCN USA Rita Rusenas, BSN, RN, CWOCN USA Hiske Smart, MA, RN, PG, Dip (UK), IIWC South Africa Carolyn A. Sorensen, MSN, RN, CRRN, CWOCN USA Nancy M. Spillo, BSN, RN, CWON USA Nanci H. Stark, BSN, RN, CWOCN USA Theresa Swanson, NPWM Australia Sandra Tramer, BScN, RN, BA Canada Corinne Ward, MSc Malta Lynne Watret, CNS, Tissue Viability Nurse UK Lorne Wiesenfeld, MD, CM, FRCPC Canada Trudie Young, Tissue Viability Nurse UK Karen Zulkowski, DNS, RN, CWS USA RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. Carville K, Lewin G, Newall N, et al. STAR: a consensus for skin tear classification. Prim Intent 2007;15(1):18-28. 2. Payne R, Martin M. The Epidemiology and management of skin tears in older adults. Ostomy Wound Manage 1990;26(1):26-37. 3. Payne RL, Martin MC. Defining and classifying skin tears: need for a common language. Ostomy Wound Manage 1993;39(5):1626. 4. LeBlanc K, Christensen D, Orstead H, Keast D. Best practice recommendations for the prevention and treatment of skin tears. Wound Care Canada 2008;6(8):14-32. 5. Irving V, Bethell E, Burtin F. Neonatal wound care: minimizing trauma and pain. 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