UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA A.A. 2013/2014 LAB2B DSPROJECT christiano lepratti davide servente PREMESSA Il processo di urbanizzazione mondiale fa crescere le città e il loro impatto negativo sul clima. Secondo i rapporti delle Nazioni Unite, le città registreranno entro il 2030 un aumento di 1/3 della popolazione (circa due miliardi) rispetto a oggi. Ogni settimana un milione di persone si trasferisce in cittá dalle campagne con l’intenzione di restare, e finisce con il cercare di sopravvivere in aka slums, shanty towns, favelas, e barrios. Siamo di fronte a migrazioni di massa senza precedenti (le più grandi nella storia dell‘uomo), con l’aggravarsi del problema della segregazione sociale all’interno del territorio urbano. Lo sprawl è la risposta più comune al bisogno di espansione, e allo stesso tempo, in molti paesi del mondo, sintomo per eccellenza di città frammentate e divise. Nella maggior parte dei paesi in crescita, lo sprawl si manifesta con due tendenze principali e contrastanti. La prima è caratterizzata da ampie zone periurbane con modelli informali e illegali di uso del suolo (slums). Questi si combinano con la mancanza di infrastrutture, strutture pubbliche e servizi di base, e con l‘assenza di un efficiente servizio di trasporto pubblico e con strade di accesso inadeguate. L‘altra è una forma di “sprawl suburbano” che genera zone residenziali per gruppi ad alto e medio reddito (gated communities), con complessi commerciali e di vendita al dettaglio insieme, collegati tra loro solo dalla mobilità privata. Queste due configurazioni contrastanti dello sprawl urbano definiscono il divario sociale in termini di spazio, marcando le differenze di reddito e di qualità della vita. DURBAN STREET PROJECT Tre le forme e processi attuali di sviluppo sostenibile, la densificazione, in radicale controtendenza con quanto sta avvenendo si pone quale possibile fattore di successo di uno sviluppo urbano compatibile con l’ambiente e socialmente responsabile. L’aumento della densità urbana, divenuto una delle questioni chiave nel dibattito sul futuro della città in molti paesi del mondo, sarà il tema principale del “UIA World Congress 2014” che si terrà in Sudafrica nella città di Durban. Il ruolo della densificazione, per quanto rigarda in particolare le conseguenze di prossimitá e di vicinato è particolarmente importante in Sudafrica a causa del retaggio coloniale e dell‘apartheid che ha generato città tentacolari, frammentate ed etnicamente divise. Durban, sede di uno dei più grandi porti dell‘Africa, è caratterizzata dalla presenza di differenti comunità che vivono segregate (indiani, africani ed europei) e da un centro prevalentemente commerciale e amministrativo, nella sua struttura insediativa mostra in modo inequivocabile il grado di disuguaglianza sociale. All’interno del corso si svilupperà un progetto di riqualificazione urbana di un quartiere della città di Durban River Town Precinct - secondo le indicazioni e le richieste del concorso “Rivertownproject” indetto dell’UIA, con l‘intenzione di mostrare cosa i giovani architetti possono fare per migliorare la qualità della vita nelle nostre città, perseguendo lo sviluppo sostenibile e individuando risposte al problema delle disuguaglianze sociali. Il River Town Precinct si trova ad est del distretto finanziario (Central Business District, CBD) e confina con il centro congressi. La zona è inclusa nell‘area industriale di Durban, collegata al porto e connotata da magazzini bassi. Un canale oggi interrato la attraversa lungo la John Milne Road, sfociando nel porto di Cato Creek. Abbandonata negli anni post-apartheid da grandi aziende e imprese trasferitesi nel nord della città, l’area di progetto deve diventare il motore per la rivitalizzazione e la rigenerazione del CBD e quindi di tuto il centro. Il processo di rigenerazione avrà nell’arte e cultura i principali motori della riqualificazione, per volere della stessa municipalità. 1 OBIETTIVI - Individuare un processo di rigenerazione urbana per la trasformazione della CBD di Durban. - Indicare strategie per lo sviluppo urbano sostenibile e contro la segregazione sociale. - Definire un quartiere con destinazioni funzionali miste, commercio artigianato imprese residenze e cultura. - Rivitalizzare lo spazio pubblico incentrato sul canale d’acqua che varrà scoperchiato e ri-naturalizzato. - Sviluppare nuovi concetti per una società pacificata che tenga conto delle diverse esigenze e promuova l‘inclusione di diversi gruppi sociali, al fine di creare una civile convivenza. - Enfatizzare il processo di pianificazione urbana partecipata. ARTICOLAZIONE Il corso comprende al suo interno lezioni ex-cathedra e revisioni collettive. L’avanzamento del progetto verrà verificato attraverso consegne programmate. Il progetto verrà affrontato contemporaneamente a diverse scale - urbana, architettonica e di dettaglio - per sviluppare nello studente la capacità di governo e verifica immediata del processo progettuale in rapporto agli aspetti funzionali, compositivi e formali. Una giuria interna di docenti dell’unige individuerà il guppo con il progetto migliore che verrà invitato a partecipare alla Summer school (3-7 agosto 2014) a Durban in contemporanea al congresso, con il supporto di tutor locali, i rappresentanti della città ed esperti dell‘ UIA. BIBLIOGRAFIA Testi base - Golubchikov, O., Badyina, A. (2012), Sustainable housing for sustainable cities: a policy framework for developing countries, UN-Habitat, Nairobi - Majale, M., Tipple, G., French, M. (2011), Affordable land and housing in Africa. Volume 3, UN-Habitat, Nairobi Testi consigliati - Branzi, A. (2006), Modernità debole e diffusa: il mondo del progetto all’inizio del XXI secolo, Skira, Milano - Davis, M. (2006) Planet of Slums: Urban Involution and the Informal Working Class - De Carlo, G. (1970) Il pubblico dell’architettura, in Parametro 5 - De Fusco, R. (1967) Architettura come mass-medium, Dedalo, Bari - Engels, F, (1844-1975) The Condition of the Working Class of England in: “the Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels”, Volume 4 pp. 295 through 596 - Kipling, R. (1899) The city of dredfull night - Mwangi, M. (1997) Nairobi, River Road - Hertzberger, H. (1996), Lezioni di architettura, Laterza, Bari - Mendini, A. (1981), Architettura addio, Shakespeare and Company, Milano - Munari, B. (1966), Arte come mestiere, Laterza, Roma Siti internet www.uia2014durban.org www.unhabitat.org 2 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA A.A. 2013/2014 LAB2B DSPROJECT christiano lepratti davide servente BEER HALL Superficie totale min 899 mq / max 1527 mq + 15% spazi distributivi interfaccia col pubblico min 310 mq / max 520 mq atrio + guardaroba e servizi igienici - min 50 mq / max 100 mq sala conferenze + servizi igienici - min 200 mq / max 300 mq bookshop + deposito - min 30 mq / max 60 mq bar/caffetteria + deposito e servizi igienici - min 30 mq / max 60 mq spazio espositivo min 250 mq / max 400 mq zona espositiva - min 200 mq / max 300 mq deposito - min 50 mq / max 100 mq laboratori per la didattica, la ricerca e la produzione opere min 269 mq / max 517 mq residenze temporanee per artisti - min 107mq / max 205 mq cosi articolate - ogni alloggio composto da bagno e angolo cottura - min 3 max 6 unità - singola unità 28mq - cucina e soggiorno comune - min 14 mq / max 28 mq - lavanderia e dispensa - 9 mq atelier - min 100 mq / max 200 mq open space o suddiviso laboratorio didattico - min 50 mq / max 100 mq depositi e servizi igienici - 12 mq uffici, archivi e locali tecnici min 70 mq / max 90 mq uffici amministrativi + depositi e servizi igienici area esterna area espositiva polivalente parcheggi 3
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