Architecture Talks. L’architettura romana si incontra al MAXXI di Lisa Pedicino Sono i fiori rossi concepiti da stARTT lo sfondo per gli Architecture Talks organizzati dal MAXXI Architettura. Così, con la premessa di tre esordienti “alle pendici” di Zaha Hadid, la riflessione sulle recenti direzioni dell’architettura prende la forma del talk: una formula che coniuga presentazione e confronto, in una serie di incontri pensati dai curatori Emilia Giorgi e Alessio Rosati per dare la possibilità a 24 studi romani di raccontare al pubblico la propria attività. Il display è dinamico, contempla parole, immagini e video; scandisce il tempo di una mise-en-scène che ciascuno gestisce con performance classiche o eterodosse. Il tempo, non solo lo spazio, è allora quello adatto a interrogarsi su cosa significhi oggi fare architettura, quali approcci e tagli disciplinari, quale utilizzo del mezzo e quali scopi attribuire alla prassi del costruire. E all’idea dell’abitare. Le linee direttrici emergono dal confronto con studi affermati a livello internazionale: realtà di riferimento, come IaN+, Nemesi, modostudio, Insula, che proseguono un’indagine sul linguaggio architettonico utilizzando strumenti interni e strutture portanti; lo formalizzano, lo (de)costruiscono o lo “indeboliscono”, con precise scelte materiali e tecniche. FARE studio, Centre pour le Bien-être des Femmes, Ouagadougou, Burkina Faso, 2005-2007. Foto Cariddi Nardulli 2A+P/A, Casa della Memoria, Milano, 2011 Su altro binario, l’esperienza consolidata di 2A+P/A testimonia il passaggio a un’idea “partecipata” di architettura, alla confluenza con poetiche d’arte pubblica: una sfida multidisciplinare che concentra i propri sforzi nell’analisi del rapporto tra società, spazio urbano e paesaggio. Concetti che ritornano, da punti di vista orientati autonomamente alla sostenibilità e abitabilità, nelle ricerche di Labics, OSA, Factory, 2tr FANstudio, Galleria Ex Elettrofonica, Roma, 2009 84 OFL architecture, Nuovo Palazzo della Provincia di Bolzano, 2011 BiCuadro Architetti, Nuova Facoltà di Economia, Kuala Lumpur, Malesia, in costruzione architettura, studioUAP. E su questa strada ci si inoltra fin nel sentiero dell’architettura “militante” di FARE studio. Due presentazioni, tra tutte, colpiscono per la visione consapevole che precocemente esprimono: gli emergenti BiCuadro, terzi classificati per il Padiglione italiano dell’Expo Shanghai 2010, e la ricerca interdisciplinare di OFL, provocazione accattivante, fluida e anti-accademica. Affianco ad altri giovani laboratori (T SPOON, pro-arch, FANstudio, -scape, c.a.c.p. studio, MORQ), l’orientamento di AVAA dimostra come la sinergia con l’arte possa stimolare soluzioni creative in favore dell’elemento strutturale; parallelamente, l’esperimento consolidato di ma0/ emmeazero proietta lo strumento nella pratica multimediale e nell’ibridazione con design e nuove tecnologie – soluzioni affini alle sperimentazioni “liquide” di UNPACKED e daniele durante_studiobv36. Estranea a esigenze classificatorie, la selezione taglia in sezione una generazione attraverso un decennio o poco più. Non restituisce un panorama organico, non parla di una scuola romana. E forse (fortunatamente) non può farlo, perché la scena della giovane architettura nella Capitale appare vivace e dinamica, modostudio, Edificio per uffici e centro logistico, Nola, 2008-2011 aperta alla commistione con altre discipline e pronta a proiettare la “cultura del progetto” nella sfida del futuro; nutrita di realtà eterogenee che, senza verbose lectiones, si raccontano in venti minuti di ribalta. IaN+, Centro ricreativo a Falcognana, 2007-2011 NEMESI STUDIO, Master Plan per Complesso Residenziale e Terziario, Atasehir, Istanbul, Turchia, 2008 85
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