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CAMPIONATO GIORNALISMO 11
MARTEDÌ 11 MARZO 2014
SCUOLA MEDIA
Masaccio
SAN GIOVANNI
Il futuro? Siamo noi adolescenti!
Incontro con Giovanni Bigi, presidente dell’associazione di solidarietà
DISAGI DI NOI adolescenti: questo abbiamo deciso di
approfondire. Quale miglior
interlocutore di Giovanni Bigi?
Presidente dell’Associazione Valdarnese della Solidarietà, associazione molto attiva in Valdarno e
non solo, che aiuta i giovani a superare i problemi che li colpiscono durante il passaggio dall’infanzia all’età adulta, ha accettato di
incontrarci. E’ subito emerso che
è la difficoltà di comunicazione
ad essere alla base delle problematiche giovanili e con essa la mancanza di interlocutori adeguati.
Invece noi ragazzi abbiamo bisogno di confrontarci fisicamente e
psicologicamente, per questo ricorrere a Internet, strumento di
solitudine di massa, non serve nel
modo più assoluto: tramite Facebook, Twitter o altri social
network si perde tutto quanto ha
a che fare con la comunicazione
non verbale, indispensabile quando si vuole ascoltare e farsi ascoltare a pieno da qualcuno.
Con comunicazione non verbale
intendiamo tutti quei gesti, quelle espressioni, che ci fanno capire
lo stato d’animo di una persona
I
ADOLESCENTI L’incontro dei cronisti in classe con Giovanni Bigi
anche senza l’emissione di parole.
ABBIAMO BISOGNO, soprattutto, di confrontarci sui nostri
problemi, ma cosa è da considerare «problema»? Tutto ciò che non
riusciamo a risolvere, anche questioni apparentemente banali, ma
che influiscono sul nostro umore
determinando disorientamento.
LE PERSONE che gravitano intorno al mondo adolescenziale
hanno l’obbligo di aiutare i giovani a risolvere le loro problematiche, qualunque esse siano.
Ecco l’importanza dell’ascolto anche nel gruppo in cui si può imparare a metabolizzare tensioni, ad
auto distanziarsi da una realtà che
non abbiamo scelto, a prenderci il
diritto a star bene, che non significa necessariamente avere un atteggiamento leggero. L’importanza
dell’essere aperto all’ascolto era
una delle doti principali di un
grande uomo, con cui Bigi ha avuto l’onore di operare, don Ivan
Cornioli, parroco della Chiesa di
San Pio X a San Giovanni Valdarno fino a una quindicina di anni
fa.
E’ grazie a lui, al suo saper star zitto ascoltando in silenzio, senza
giudicare, che l’Associazione Valdarnese è nata agli inizi degli anni Ottanta, come luogo di confronto e di aiuto. Il Presidente ha
raccontato che tutto ebbe origine
da un incontro sulla Tossicodipendenza: le parole di alcuni genitori di figli drogati parlarono di
«amore responsabile», invitando
a saper dire dei difficili no e avviarono questo lungo e delicato percorso.
L’interesse per la sorte degli adolescenti, ci ha fatto capire Bigi,
coinvolge l’intera società, poiché
in fin dei conti noi siamo il futuro
di questo paese.
ADOLESCENTI INCHIESTA: PROBLEMATICHE E I LORO INTERLOCUTORI. A CACCIA DI AMICI IN CARNE ED OSSA
Quando sono disorientati ignorano i «social»
FACEBOOK Davanti ai veri
problemi i ragazzi lo evitano
DURANTE l’adolescenza sono tante le problematiche che ogni ragazzo è chiamato ad affrontare;
ogni volta che una di queste emerge, anche la più
banale, deve essere subito conosciuta e risolta, ma
poiché non si nasce già vecchi, difficilmente da soli si è in grado di trovare una soluzione ai nostri
piccoli o grandi problemi: le difficoltà scolastiche,
l’amicizie, l’amore, i conflitti nel gruppo a scuola e
nello sport.
Ci sentiamo disorientati e non sempre lo spaesamento viene rispettato da chi ci circonda. E’ per
capire meglio quali sono le maggiori criticità e a
chi più spesso e volentieri ci rivolgiamo per essere
ascoltati ed aiutati che abbiamo proposto un sondaggio, con schede a risposta multipla da noi elaborate, da somministrare alle classi terze del nostro
istituto, il Comprensivo Masaccio.
Positiva è stata la reazione dei nostri compagni alle richieste: hanno accettato di condividere con
noi questa inchiesta con viva partecipazione.
IL RISULTATO dello scrutinio ci ha stupito positivamente: solo una persona su 60 ha dichiarato
di affidarsi ai social network per ricevere una parola di aiuto. La stragrande maggioranza preferisce
l’ascolto di un amico o della famiglia!
La natura dei problemi che maggiormente ci affliggono affonda le sue radici nella difficoltà di relazione tra amici, a scuola e in famiglia. Guardando i
grafici che abbiamo realizzato, nonostante l’adolescenza sia detta l’età degli amori, sembra che pochissimi compagni siano colpiti da problemi sentimentali!
i cronisti in classe della III A...
STUDENTI
Andrea Amato, Filippo Bacci, Tommaso Benassai, Ilaria Benigni, Gabriel Bicea, Andrea
Bigozzi, Tommaso Ceccherini, Emanuele De
Luca, Matteo Del Chiappa, Genny Del Pace,
Gladiol Dishi, Bleona Fetahu, Francesco Florio, Priscilla Greco, Tommaso Marini, Davide
Nava, Mirko Nocentini, Ylenia Raimo, Andrea Spugnoli, Anna Giulia Tempi, Alice Tuberoni, Francesco Venturi, Daocheng Wu
INSEGNANTI
Stefania Magherini
Gianna Gambini
PRESIDE
Francesco Dallai
ADOLESCENTI DISAGI
Alessitimia:
la ritirata
delle emozioni
NELLA generazione dei cosiddetti nativi digitali, sta
espandendosi una nuova
forma di disagio: l’alessitimia. Questo termine, in uso
dal 1976, indica quelle persone, soprattutto giovani,
che manifestano difficoltà a
identificare e descrivere i
propri sentimenti. Nei soggetti alessitimici le emozioni rimangono sottochiave,
non vengono espresse, manifestate e al contempo, in
loro, viene anche meno la
capacità d’interpretare le
emozioni altrui.
La suddetta incapacità porta gli adolescenti al bisogno
di liberarsi dalle tensioni
emotive con comportamenti estremi e pericolosi, pur
di riuscire a provare sensazioni forti. Il lancio di sassi
dai cavalcavia, le corse tra
auto, il cercare paradisi artificiali tramite l’abuso di alcol e sostanze illegali, sono
soltanto alcune delle conseguenze a cui può portare
questo disagio comportamentale.
VORREMMO concludere
con un’immagine dura, ma
efficace che, per farci capire
la pericolosità di tale atteggiamento, ha condiviso con
noi il signor Bigi: «Ho visto
troppi giovani in jeans, con
indosso le magliette ‘ganze’
del sabato sera, stesi su un
tavolo, senza vita…» Ecco,
questo ci ha lasciato, con
l’amaro in bocca, ma anche
con più consapevolezza: la
vita è preziosa, non è un bene scontato e dobbiamo fare di tutto per non farcela
sfuggire fra le dita.
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