GUIDA TO ALL’ACQUIS GUIDA CARD CARBURANTE AS24 di Luca Regazzi Oltre a garantire il pagamento differito del carburante, le fuel card si sono dotate di una serie di servizi accessori che facilitano il trasportatore nell’amministrare in modo più efficiente la flotta, supportandolo nella gestione del tempo, delle spese e degli impegni amministrativi QUANDO LA PLASTICA VALE ORO S piegare a un trasportatore che cosa sia e come funzioni una carta carburante è forse un’operazione superflua, visto la generale diffusione nel mondo dell’autotrasporto di questi essenziali strumenti di pagamento senza contante. Però, dal punto di vista gestionale può essere utile ricordare i benefici e i servizi che le fuel card hanno ormai affiancato alle tradizionali funzioni monetarie, utilities accessorie che aiutano ad amministrare a 360 gradi la liquidità dell’azienda. Vediamo dunque per cosa possono essere utilizzate e quando servono le carte carburanti. 1. Innanzitutto: cos’è una carta carburante? È una carta di credito speciale che consente il pagamento differito di gasolio, lubrificanti, beni e servizi presso una qualsiasi stazione di servizio convenzionata. Viene emessa da multinazionali del petrolio o da società finanziarie terze. È una forma di pagamento efficiente, che riduce i danni derivanti da furti o smarrimenti e garan- 38 agosto/settembre 2014 tisce un sistema di impiego semplice e sicuro. In genere il rilascio e la gestione della carta sono gratuite, non ci sono canoni di alcun genere, né addebiti fissi. 2. Quali sono i principali vantaggi che offre? Viaggiare senza doversi portare dietro denaro contante, poter confidare su una rete di stazioni di servizio in Italia e in Europa, giovarsi di una serie di servizi aggiuntivi e, in alcuni casi, di particolari sconti (vedi anche box aziende a parte). 3. Ma, più specificamente, dal punto di vista della gestione dei costi quali benefici si possono ottenere? Pagare con questo strumento significa innanzitutto eliminare completamente le schede carburante, dal momento che l’azienda cliente si vede recapitata periodicamente una dettagliata fattura comprensiva di tutti i rifornimenti, valida ai fini IVA. È inoltre possibile Creata nel 1988 da un gestore indipendente e oggi società del gruppo Total, AS24 è un’azienda specializzata nella distribuzione di carburante per professionisti del trasporto, con filiali in 26 Paesi europei. Si avvale di una rete di circa 700 stazioni per mezzi pesanti, con la possibilità di accedere ad altri 12.000 distributori partner. I numeri parlano di 30.000 clienti, 500.000 tessere e 100.000 telebadge. La grande novità è l’uscita entro l’anno di una tessera molto innovativa, dotata di speciale chip e quindi più sicura in caso di tentate frodi e clonazioni. La tessera AS24 può essere unica, doppia (per mezzi a più conducenti) ed Eurotrafic, attiva nella rete AS24 e all’estero e utilizzabile anche per pagare le multe. L’Eurotrafic permette di accedere H24 ai Tak&Drive, speciali terminali presso 120 stazioni AS24 in tutta Eu- ropa, dove gli autisti possono scaricare in un solo minuto i dati conducente dal tachigrafo numerico. Le info vengono rese disponibili sul web qualche momento più tardi, mentre un’e-mail riassuntiva è inviata al gestore. www.as24.com ottenere il rimborso dell’IVA estera sugli acquisti fatti con la carta o il recupero delle accise sul carburante acquistato in alcuni Paesi europei. Questo, soprattutto in Italia, significa far rientrare liquidità in azienda con diversi mesi - se non anni - di anticipo sui tempi della burocrazia. Infine, l’uso delle carte agevola la gestione del denaro circolante, visto che il saldo è quasi sempre differito alla metà del mese successivo a quello in cui avvengono le spese. Altri vantaggi comprendono, per esempio, sconti basati sul volume degli acquisti di carburante e un’amministrazione facile e trasparente degli acquisti stessi. 4. So che adesso, collegati alle carte, esistono diversi utili servizi supplementari… Le carte carburante hanno effettivamente una capacità multifunzionale sempre più spinta. Attraverso di esse si possono pagare senza contante, per esempio, i pedaggi autostradali, il passaggio di trafori e ponti, il traffico intermodale o i traghetti. Quasi tutte prevedono un servizio di soccorso stradale attivo 24 ore su 24, con riparazioni in loco, traino, recupero, assistenza gomme e trasporto in officina. In alcuni casi il possesso della carta permette di installare un telepass a bordo utilizzabile per il pagamento elettronico dei pedaggi. Si possono infine impiegare per pagare il noleggio dei veicoli o il lavaggio dei mezzi, per il parcheggio in aree di sosta specifiche e per il disbrigo delle pratiche doganali. DKV Nata in Germania nel 1934 come azienda di autotrasporti delle ferrovie tedesche, DKV Euro Service è oggi leader nel settore delle carte carburanti e ha festeggiato quest’anno i 35 anni di attività in Italia. Fa parte del Gruppo Dkv Mobility Services, che nel 2013 ha raggiunto un fatturato di 5,5 miliardi di euro. La DKV Card è accettata in 42 paesi tra UE e Nord Africa, in 54.000 punti e con oltre 100.000 clienti. Permette di effettuare rifornimento in 39.000 stazioni in tutta Europa, con la possibilità di risparmiare fino a 20 cent/litro. Novemilacento i partner autorizzati DKV che offrono lavori di riparazione, assistenza pneumatici, soccorso stradale, traino, noleggio e lavaggio. Tra i servizi specifici della card ricordiamo: il Net Invoicing Program (NIP), grazie al quale l’IVA viene riaccreditata direttamente in fattura; la DKV App e la DKV Maps, disponibile sul sito, che consentono di pianificare i percorsi ideali o comparare i prezzi del carburante; l’eReporting, strumento online che permette di monitorare e controllare ogni informazione relativa al parco mezzi (transazioni, pedaggi e dati di consumo). Particolarmente apprezzato, infine, il DKV Truck Service, servizio di soccorso stradale attivo 24 ore su 24 in 35 paesi europei, che nel 2013 ha ricevuto e soddisfatto circa 300 mila richieste di intervento. 5. Ma si può accedere a questi o altri servizi anche con computer, tablet o smartphone? È una delle altre facilitazioni che ormai tutte le compagnie garantiscono. Grazie all’offerta gratuita di app dedicate o di servizi via web si può gestire la flotta con pochi click, pianificare i percorsi ideali per qualsiasi itinerario, comparare i prezzi del carburante e calcolare le distanze dalle stazioni di rifornimento in tutta Europa, individuando inoltre quelle più convenienti. Esistono strumenti online in grado di monitorare e controllare ogni informazione relativa al parco mezzi, come pedaggi e dati di consumo. Altre applicazioni informatiche analizzano i costi o visualizzano www.dkv-euroservice.com agosto/settembre 2014 39 GUIDA O ALL’ACQUIST GUIDA CARD CARBURANTE ENI Eni è un’impresa integrata nell’energia, presente in 85 paesi con circa 82.300 dipendenti. La società offre due carte di pagamento: multicard e truckpass24, emesse entrambe da eniadfin, istituto di pagamento vigilato da Banca d’Italia. Entrambe permettono l’acquisto di carburante in 29 Paesi europei, su un totale di circa 18.000 stazioni di servizio (6.000 impianti eni/Agip più 12.000 del consorzio Routex). Si avvalgono di un autorizzativo europeo online e consentono l’accesso alla piattaforma Internet i-multicards, con servizi web per la gestione e il controllo della flotta anche in tempo reale - e l’ottimizzazione dei consumi. • multicard è dedicata alle flotte leggere (inclusi furgoni con peso complessivo a pieno carico inferiore ai 35 q); • truckpass24 è pensata specificamente per le aziende di autotrasporto che desiderano usufruire di una rete specializzata in Italia a condizioni vantaggiose (sconti). Abilitata per tutto il network multicard, viene in più accettata H24 su terminali esterni tp24 completamente automatizzati (a oggi il network disponibile è costituito da 109 impianti). multicard.eni.com UTA Fondata nel 1963 in Germania da Heinrich Eckstein, la Union Tank (UTA) si trova a Kleinostheim sul Meno. Con quasi 400 dipendenti, divisi tra sede centrale e filiali estere, la società presenta un fatturato annuo di oltre 3 miliardi di euro. In Europa la rete UTA comprende circa 48.000 strutture convenzionate, tra cui oltre 33.500 stazioni di servizio plurimarche, comprese le “pompe bianche”, e più di 6.000 officine. La UTA Full Service Card è abilitata in 40 Paesi europei. Ad oggi le carte UTA in circolazione sono più di 580.000, suddivise tra 74.000 clienti. Tra i servizi aggiuntivi vanno segnalati: UTA Multibox, un telepass che rileva il pedaggio in Francia, Spagna, Portogallo e Belgio; il software Drive & Save Pro® per l’analisi e il contenimento dei costi; la UTA app (per Iphone e Android) per trovare ovunque in Europa le stazioni, funzionante anche offline, senza addebiti in roaming. L’azienda tedesca sponsorizza inoltre l’iniziativa ‘Doc Stop’, un servizio medico viaggiante a disposizione degli autisti. www.uta.com 40 agosto/settembre 2014 in tempo quasi reale le transazioni effettuate, per ordinare e bloccare le carte o i dispositivi per i pedaggi. 6. E in caso di problemi a chi ci si può rivolgere? In caso di bisogno è generalmente attivo un Centro servizi raggiungibile con una telefonata a un numero verde. Questo punto di assistenza è riservato in modo esclusivo ai titolari delle card e garantisce un servizio continuo, 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, evadendo immediatamente le richieste oppure indirizzandole alle strutture competenti PUBBLICITÀ AS24 LE ALTRE CARTE Altri produttori petroliferi e società ad hoc emettono carte carburante con caratteristiche sostanzialmente simili a quelle illustrate. Q8 offre la card Cartissima, con sconti e dilazioni personalizzate per cliente presso tutte le stazioni di servizio autorizzate. La Euroshell card, la più utilizzata in Italia, si può adoperare nei 4.600 distributori Shell, Api, IP, Tamoil ed Esso abilitati nella Penisola e nelle 20.000 pompe all’estero. La mycard Tamoil Corporate è invece una carta di pagamento gratuita, dotata di un microchip e di una banda magnetica, che offre prezzi competitivi su carburanti e lubrificanti, dilazioni di pagamento, monitoraggio on line di tutte le transazioni. Anche le realtà associative emettono carte rifornimenti. La società cooperativa Sosta Sicura di Genova, per esempio, offre ai propri soci una carta di rifornimento carburante presso gli Autoparchi di Vezzano Ligure (La Spezia) e Fossano (Cuneo) a quotazioni vantaggiose, paragonabili al traffico extra-rete, o presso i punti vendita Kerotris. Sono compresi servizi aggiuntivi, come la sosta all’Autoparco di Vezzano Ligure o il lavaggio automezzi pesanti (inclusa sanificazione rimorchi bestiame) nelle strutture sopra citate. agosto/settembre 2004 41 DIBATTITI FAVOREVOLI E CONTRARI ECOROLL di Alberto Mondinelli NON SERVE SERVE È utile o non è utile? È la domanda che ci si pone ogni qual volta arriva sul mercato un nuovo automatismo. Ed è quella che abbiamo rivolto a due esperti del settore a proposito dell’ecoroll. Le loro risposte – almeno in parte – procedono in direzione opposta… S e tutto lo offrono, evidentemente tutti lo ritengono utile. Almeno questo è quanto verrebbe da pensare riscontrando che tutte le COS’È L’ECOROLL Se non si è degli autisti particolarmente attenti, o semplicemente si preferisce guidare senza troppi stress, l’ecoroll è la soluzione ideale. Una centralina “apre” un ingranaggio del cambio che sgancia provvisoriamente tutta la catena cinematica senza togliere la marcia (quindi non è una folle, sempre pericolosa) per sfruttare l’abbrivio in discesa o in prossimità di un rallentamento senza trascinare tutti gli attriti della driveline. 42 agosto/settembre 2014 case costruttrici di veicoli – chi prima chi dopo – si è piegata all’ecoroll. Eppure i moderni motori già dispongono di una funzione, detta cut/off, che alla fine potrebbe fare come e di più dell’ecoroll. Ma è veramente così? Per rispondere e per capire quanto effettivamente sia valido l’ecoroll abbiamo raccolto il parere di due tecnici: Piero Falla (foto in alto a sinistra) , coordinatore delle attività di formazione alla guida razionale di Renault Trucks Italia, schierato a favore dell’ecoroll, anzi dell’Optiroll come è chiamato in casa Renault Trucks, e Giorgio Porello (foto n alto a destra), responsabile della scuola di guida sicura Guidare Pilotare Truck, diretta emanazione di quella per auto dell’ex pilota di Formula 1 Siegfried Stohr, che ha sede nell’autodromo di Misano e cura i corsi per Daf. «Optiroll tutta la vita» Renault Trucks è certamente tra i costruttori quello che ha mostrato di credere con maggiore determinazione alla validità dell’ecoroll, addirittura introducendo un settaggio dell’articolato software dei suoi veicoli che consente di tenerlo in funzione anche senza cruise control. Non sorprende quindi che Piero Falla ne sia un convinto sostenitore. «Non ordinerei mai un veicolo privo di COS’È IL CUT/OFF Il cut/off è la chiusura del passaggio di gasolio quando il veicolo avanza in abbrivio o in discesa. Sicuro alleato dell’autista particolarmente sensibile che non ha bisogno dell’automatismo dell’Ecoroll per ottimizzare la sua guida e i consumi. Optiroll – spiega deciso – la sua validità è indiscutibile e la presunta alternativa rappresentata dal cut/off è subito smentita dal fatto che l’optiroll utilizza anche questa opzione all’interno delle sue funzionalità». Forse conviene fare un passo indietro e chiarire come funziona l’Optiroll: «va subito precisato che non si tratta di una folle, pratica sempre molto pericolosa soprattutto in discesa – spiega Falla – in realtà la centralina “apre” un ingranaggio del cambio che sgancia provvisoriamente tutta la catena cinematica, ma senza togliere la marcia, così in una fase di abbrivio (per una discesa o più semplicemente perché si sta avvicinando un rallentamento, per esempio un casello) non si devono trascinare tutti gli attriti, ma il veicolo può sfruttare l’energia cinetica di cui dispone. Quando poi l’abbrivio finisce, il veicolo riprende selezionando eventualmente la marcia più consona». «L’Optiroll può essere disabilitato – conclude Falla – e quindi il motore funzionerà come un cut/off tradizionale, tagliando completamente l’iniezione di carburante, come per esempio su una discesa prolungata; con l’Optiroll in funzione, invece, un minimo di passaggio di carburante c’è per consentire al motore di girare al minimo. Resta il fatto però che a parità di funzionamento, con un camion dotato di Optiroll si percorrerà più strada senza motore perché la mancanza di attriti gli permetterà di sfruttare meglio l’abbrivio, contribuendo a migliorare anche la velocità media commerciale. Ripeto: un camion senza Optiroll non lo ordinerei mai!». DA SETTEMBRE L’ECOROLL ANCHE SULL’IVECO STRALIS Iveco ha titubato un po’ sull’opportunità di adottare o meno l’ecoroll. Ma alla fine si è decisa: a settembre esce una versione dell’Iveco Stralis Hi-Way equipaggiabile con un pacchetto «Efficiency» composto essenzialmente proprio dalla funzione Eco-Roll e da un’ottimizzazione del circuito di raf- «Ai professionisti basta il cut/off» Vi ricordate quando, una ventina di anni fa, si assistette all’avvento dei cambi automatizzati? Beh, anche allora gli autisti più abili riuscivano con i vecchi manuali ad avere prestazioni migliori in termini di consumi, ma la stragrande maggioranza migliorava sensibilmente le sue performance con l’ausilio degli automatismi. Tempo qualche anno gli automatismi hanno fatto crescere una nuova generazione di autisti che ha fatto proprie le opportunità offerte dai cambi automatizzati e dai loro software, anche se al contempo sono apparse tante nuove leve che precludono le am- ECOROLL, SCANIA PORTA ALL’IAA LA SECONDA GENERAZIONE Sta per partire una seconda generazione di Ecoroll. Ad anticiparla è Scania che all’IAA di Hannover (25 settembre-2 ottobre) presenta un nuovo software di gestione che attiva l’Ecoroll più frequentemente e seleziona i rapporti del cambio in maniera molto più mirata. Peraltro, non è l’unico automatismo che sarà messo in mostra. Un altro riguarda un nuovo retarder che si disinserisce meccanicamente quando non è operativo, così da disporre di maggiore potenza frenante (4100 Nm invece di 3500 Nm), da garantire l’efficacia frenante a regimi inferiori sfruttando maggiori rapporti di trasmissione e da ridurre i consumi di carburante. freddamento in modo da contenerne l’attrito, ricorrendo a un olio a bassa viscosità. Questi e altri minori accorgimenti avranno il vantaggio di produrre una riduzione dei consumi di carburante nell’ordine del 2% e di allungare gli intervalli di manutenzione del filtro antiparticolato a ben 600.000 km. pie possibilità di personalizzazione dei cambi, così da restringere l’ambito operativo dell’autista, ottimizzando però i consumi e il rispetto della meccanica. «Affermazioni assolutamente condivisibili – conferma Giorgio Porello di Guidare Pilotare Truck – nei corsi che teniamo con i veicoli Daf l’ecoroll è disponibile, ma noi parlando a professionisti che vogliono fare un salto qualitativo nelle loro competenze professionali, non possiamo tacere il fatto che ecoroll e cruise control non permetteranno di massimizzare le economie di esercizio, ma solo di avvicinarsi al top. È un dato di fatto che tutti questi automatismi (a cui aggiungerei anche il cruise control interfacciato al gps) consentono a un autista neofita – chiamiamolo così – di realizzare ottime medie e non stressare la meccanica ma, soprattutto in presenza di salite e di discese, la capacità dell’autista di saper anticipare le asperità e selezionare manualmente la marcia più appropriata sarà sempre superiore a qualsiasi automatismo. È altrettanto chiaro, però, che in una flotta ci sono anche autisti con competenze inferiori e così, nell’attesa di vederli crescere, magari anche tramite i nostri corsi, bisogna metterli nelle condizioni di operare al meglio. Ed ecco perché in fondo è corretto dotare i propri veicoli di tutte le opportunità esistenti, ecoroll compreso. Ma un autista che ha sviluppato al meglio le sue competenze potrà andare oltre, potrà “superare” gli automatismi e mettere al servizio della sua conoscenza le opportunità offerte dai nuovi veicoli. In questo caso, ma solo in questo caso, il cut/off si dimostrerà un valido alleato che renderà inutile l’azione dell’ecoroll» agosto/settembre 2004 43 TEST CONSUMI PESANTI RENAULT T460 4X2 CI PIACE / NON CI PIACE + PRESTAZIONI di Alberto Parsimonioso, se non addirittura «avaro» sul piano, performante in salita ompatibilmente con i relativamente pochi cavalli. + SOFTWARE Cambio automatizzato, retarder, cruise control, Optiroll, AACC: tutti operano in perfetto coordinamento con un solo obiettivo. Risparmiare + CABINA : sole C Meteo 4°-32° tura: 2 a r e i v p Tem le bre correvo s : o c ziale traffi tangen in i t n e m rallenta 4 ton 4 : MTT Molto confortevole e piacevole nel design e nella scelta dei materiali, con tante soluzioni per rendere più confortevole la vita a bordo. - POSIZIONE DI GUIDA Personalmente amo una posizione più automobilistica, ma comunque le possibilità di regolazione mi sembrano limitate - COMANDI La consuetudine di Renault Truck di concentrare tutto sul volante non facilita il compito a chi non è un «habitué» della serie T. L’AMICO È un’amicizia basata sul rispetto quella tra il carburante e il T460, sull’impegno a non bruciare inutilmente. I consumi contenuti amplificano così il grande piacere che si prova a guidare il veicolo. E se gli 11 litri di cilindrata o i 460 cv vi sembrano troppo pochi, non vi preoccupate: la Cisa ha promosso entrambi a pieni voti L a diatriba tra potenze e cilindrate più o meno esuberanti potrebbe trovare risposte nelle evoluzioni che i costruttori stanno introducendo, un po’ spinti dalla nuova normativa Euro 6, un po’ per trovare vantaggi competitivi su un mercato sempre più attento all’innovazione. Certamente veicoli come questo Renault Trucks T460 avvalorano questa sensazione e fanno pensare che, soprattutto per le flotte, le soluzioni economicamente interessanti siano sempre di più e sempre più valide. Il test Partenza dall’area di servizio di Assago, sulla tangenziale milanese, per l’auto- 44 agosto/settembre 2014 strada del Sole e poi quella della Cisa. Nel primo tratto pianeggiante guida il driver francese, mentre io affronto l’Appennino. Ritorno sullo stesso percorso a guide invertite per confrontare le perfomance anche tra due autisti diversi. Traffico scorrevole, tranne qualche rallentamento in partenza sulla tangenziale milanese. Temperatura estiva e sole su tutto il percorso. In pianura Superati i rallentamenti in tangenziale, il driver francese tara il cruise control a 85 km/h che mantiene a 1150 giri. Il veicolo offre una vasta gamma di opzioni tra cui tre possibili software di gestio- ne della guida con il cruise control che può agire liberamente all’interno di un range di velocità: -5/+8 km/h per quello più «risparmioso» e poi a salire, -3/+5 km/h e 0/+3 km/ per quello più reattivo. Forte della sua esperienza il driver francese sceglie quello intermedio inserendo l’ecoroll (il sistema che stacca la trasmissione sfruttando l’abbrivio del veicolo, che in Renault chiamano Optiroll) anche senza cruise control. Al ritorno io provo invece la soluzione «1», quella sulla carta più economica, e utilizzo però l’aria condizionata: all’arrivo faccio registrare un consumo maggiore (ma sempre eccellente) con una velocità media leggermente migliore - TAVOLINO DEL GASOLIO non avendo trovato particolari rallentamenti in tangenziale e sfruttando il radar dell’AACC (che mantiene costante la distanza e la velocità tarandosi sul veicolo davanti) per agganciarmi al camion che mi precede e quindi «farmi portare». In effetti la posizione «1» lascia al motore un range di fluttuazione troppo ampio, imponendo un maggiore sforzo nel ritornare alla velocità impostata sul cruise control (85 km/h anche per me) e questo vanifica in parte il lavoro dell’Optiroll. Non posso che convenire che la posizione «2» sia la migliore, aggiungendo particolare apprezzamento per l’eccellente coope- MOTORE E DRIVELINE L’offerta della gamma T si articola su due 6 cilindri in linea di 11 e 13 litri, entrambi declinati in tre potenze (380, 430, 460 cv; 440, 480, 520 cv). Comune a tutti il cambio automatizzato Optidriver a 12 rapporti tre retromarce. Non è previsto un tavolino, sempre utile per consumare un pasto e rivedere i documenti nei momenti di pausa. NUMERI PER LE ORECCHIE 34 db a veicolo spento (rumori esterni) GP MONT CARTELLO AGNA DI BERCET O 60 db col motore al minimo 68 db in 12ª marcia a 1130 g/min Rapport o: 10ª ma rcia Velocità : 57 km/h Giri mot ore: 1280 giri/min PNEUMATICI LA GIUSTA MISURA 70/80x220 cm Cuccetta 24 cm Trattore Michelin X-Line Altezza tunnel Rimorchio Michelin Energy 385/55 60 cm CONSUMO ADBLUE su 370 km 8,0 litri Distanza volante/parabrezza 186 (sul tunnel) cm Altezza cabina agosto/settembre 2004 45 TEST CONSUMI PESANTI RENAULT T460 4X2 1) CABINA La versione Sleeper Cab intermedia si mostra esternamente ben bilanciata nei volumi, ha la personalità del Magnum, ma forse piacerà a più persone e poi il grigio metallizzato le rende finalmente giustizia dopo aver abbandonato il poco felice marroncino del lancio! ZONA NOTTE Due cuccette comode con quella superiore che all’occorrenza si trasforma in un pratico portaoggetti. Quella in basso in compenso si può ampliare fino a 80 cm di larghezza, quasi un letto alla francese. 2) GRADINI Salita comoda con robusti appigli e ampi gradini. Da notare il piacevole design dei pannelli delle portiere. LIVING Nonostante la plancia abbastanza arrotondata e un tunnel pronunciato, l’attraversamento della cabina è agevole e l’altezza sul tunnel sufficiente per muoversi a proprio agio anche se si è alti e un po’ soprappeso. 3) CALANDRA Due i gradini per accedere al parabrezza e sotto la calandra si può apprezzare la cura riposta nell’allestimento dell’impiantistica razione fra tutti i supporti alla guida di cui questo veicolo è dotato. Una volta individuati i comandi fra quella selva di leve e tasti che si trovano sul volante, la vita dell’autista risulta notevolmente semplificata e l’attenzione e il comfort di guida ne guadagnano sicuramente, ma entrare in sintonia con il loro utilizzo non sempre è facile e persino il selettore del cambio automatizzato è nascosto dalla razza del volante. A parte queste marginali annotazioni, sottolineo la sensazione di grande controllo che si ha non appena ci si mette alla guida del T460: il motore risponde prontamente, persino un po’ sorprendente- mente considerando i cavalli limitati e anche la cilindrata ridotta e fornisce lo spunto necessario anche quando si tratta di superare veicoli più lenti. Cambio KM PERC. CONDIZIONI DRIVER VEL MEDIA KM/H CONS. L MEDIA L/100KM KM/L «Fino a quando si tratta di viaggiare in pianura i cavalli in meno non fanno sen- Assago-Medesano E. 125 autostrada RT 80 28,4 22,4 4,45 Medesano E.-Pontremoli 60 autostrada UeT 68 28,9 47,2 2,11 Pontremoli-Medesano O.- 60 autostrada RT 72 21,7 35,7 2,79 Medesano O.-Assago 125 autostrada UeT 81 31,6 24,8 4,02 Totale 370 autostrada UeT+RT 75 110,6 32,5 3,34 Sospensioni Anteriori pneumatiche Posteriori pneumatiche Ruote Cerchi acciaio Pneumatici ant. 315/70 R225 Pneumatici ant. 315/70 R225 Freni Anteriori a disco Posteriori a disco Stazionamento a comando pneumatico Serbatoio Materiale allumimio Capacità l 450 Serbatoio urea l 64 Dimensioni Lunghezza max mm 5990 | Larghezza mm 2499 | Passo mm 3.800 | Altezza senza spoiler mm 3609 | Altezza con spoiler mm 3894 | Tara kg 7450 | Peso complessivo kg 44.000 Prezzo Listino in conformazione standardeuro 95.690 Iva esclusa | Listino nella conformazione della prova euro 135.512 Iva esclusa 46 agosto/settembre 2014 VELOCITA’ E CONSUMI: IL TEST IN CIFRE TRATTA Modello DTI 11 | Cilindrata cc 10.800 | N. cilindri 6 in linea | Valvole per cilindro 4 | Alesaggio x corsa mm 123x152 | Alimentazione iniezione elettronica | Potenza cv (kW) 460 (338) a 1.800 g/min | Coppia Nm/giri 2200 Nm da 1.000-1.400 g/min | Omologazione Euro 6 | Capacità coppa olio l 30,5 (con filtri) | Cambio olio km 100.000 (lubrificazione standard in funzione degli utilizzi) Tipo Optidriver AT 2412E N. marce 12 + 3 retro Rapporto al ponte 2.64 Renault T460 4x2 Sulla Cisa SCHEDA TECNICA RENAULT T460 4x2 Motore PLANCIA Il nuovo design piace e il livello dei materiali è buono. Non convince l’eccessivo assembramento di comandi sul volante o nelle sue immediate vicinanze e anche il posto di guida meriterebbe regolazioni più ampie. tire troppo la loro mancanza, ma in salita…». Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase! Ed eccoci in salita con 44 ton, un motore da 11 litri e «solo» 460 cv: complici i limiti di velocità, possiamo notare come media e consumi non siano molto differenti da quelli fatti registrare in altre occasioni con veicoli più dotati. Dal punto di vista della guida noto come non si percepiscano particolari difficoltà e anzi il T460 si mostra anche reattivo nei cambi di corsia che gli eterni lavori su questa autostrada impongono. Non si ricorre mai alla nona marcia, se non per il rallentamento imposto da un veicolo particolarmente lento in un tratto a corsia unica, che incide un po’ anche sui consumi. Qui scelgo anch’io la posizione «2» del software di gestione del cruise control, che peraltro uso solo a tratti, ma fisso in discesa dove provvede con grande efficacia a interfacciarsi con l’Optioroll garantendo tutto il tratto in discesa a «consumo zero» e facendo intervenire il retarder (che manualmente è a 5 posizioni) quando necessario in base al range di velocità impostate: a 75 km/h scendo in totale relax. Non fa altrettanto il driver francese che nella discesa di ritorno, più lunga, lascia scendere il veicolo anche oltre i 90 km/h, senza però particolari vantaggi in termini di consumi e media che risultano allineati a quelli di altri test con driver più tranquilli, ma recuperando però il gap in salita dove obiettivamente il T460 lascia qualche km/h di velocità. In conclusione il Renault T460 costituisce un’ottima scelta per la flotta attenta alla redditività, ma anche una buona opportunità per tutti coloro che i conti li sanno fare davvero agosto/settembre 2004 47 NOVITÀ PESANTI IL NUOVO MOTORE MAN D38 Tutto nuovo GRANDE CUOR DI LEONE di Alberto Mondinelli Efficienza vuol dire anche potenza, quando serve. Ecco perché Man presenta il nuovo sei cilindri di 15,2 litri con cui salire oltre i 500 cv. Ma c’è anche l’ecoroll e il cruise control interfacciato con il gps M an negli ultimi anni ha battuto la strada dell’efficienza con potenze “under 500 cv”, puntando in Europa anche sui 440 cv del D26 di 12,4 litri che in Italia ha avuto più fortuna nella taratura di 480 cv, ideale completamento dei TGX EfficinetLine. Ma lasciare scoperta una fetta di 48 agosto/settembre 2014 mercato come quella degli “over 500 cv” non poteva essere pensabile per un marchio che ha sempre avuto, in quest’ambito, uno spazio importante. Archiviato con la fine degli Euro 5 il V8, ecco oggi il nuovo sei cilindri in linea di 15,2 litri pronto a raccoglierne l’eredità e a stabilire nuovi standard per tutto il settore. Due le potenze proposte per i veicoli stradali e cava-cantiere, 520 cv e 560 cv, mentre il 640 cv sarà riservato ai soli modelli per trasporti eccezionali. Una scelta ragionevole, ma che immaginiamo scontenterà chi è alla ricerca di un veicolo esclusivo in tutto, a cominciare dalla cavalleria. Ma così è e quindi tanto vale concentrarsi sulle tante innovazioni introdotte dal nuovo D38 (D3876 la sigla completa) provato in anteprima in Spagna (le impressioni di guida su un prossimo numero di Uomini e Trasporti, ndr) e pronto a diventare una delle novità più interessanti del prossimo IAA di Hannover. «Prove su strada comparative dimostrano che il D3876 da 560 cv e standard Euro 6 ha un consumo di carburante ridotto anche del 3% rispetto a un analogo motore da 540 cv con standard Euro 5, e in più dispone di una coppia superiore di 200 Nm». È questo il biglietto da visita del nuovo motore che nasce sull’esperienza dei D20 e D26 e sulla loro affidabilità. Confermata quindi la scelta della ghisa a grafite vermicolare (GJV450) per il monoblocco e la testa cilindri, così da ridurre il peso di 160 kg complessivi rispetto al precedente V8 e fare del D38 uno dei motori più leggeri della sua categoria, anche grazie ad alcuni particolari in materiale composito, come per esempio la coppa dell’olio. 3.000 Nm di coppia sono un eccellente dato (per la versione di 640 cv, 2700 Nm per quella da 560 cv), ancora più interessante se si considera che sono disponibili fin da 930 giri/min e fino a 1350 giri, un range notevole che dovrebbe garantire eccellente fluidità d’uso, soprattutto se unita al nuovo cruise control interfacciato il gps che costituirà un ulteriore ausilio per una guida più efficiente. Confermato anche il sistema di sovralimentazione a doppio stadio, una tecnologia collaudata che punta sulla distribuzione della compressione tra due turbine sottoponendole a minore stress e garantendo così maggiore durata. Per mantenere bassa la temperatura dell’aria e migliorare l’efficienza è stato previsto un circuito di raffreddamento dedicato, con il radiatore principale che raffredda l’aria di combustione compressa a temperature minore di quella dell’acqua di raffreddamento del motore. Il sistema common rail di terza generazione inietta il carburante nei cilindri con una pressione fino a 2.500 bar e una maggiore polverizzazione del carburante stesso. In generale il raffreddamento è stato oggetto di grandi attenzioni, tanto che il D38 è il primo motore diesel per camion in cui il liquido refrigerante viene pompato dall’alto verso il basso. Si chiama «raffreddamento top down» ed è un sistema che privilegia le zone della testa cilindri sottoposte a forti sollecitazioni termiche: in particolare iniettori, valvole di scarico e sedi valvole sono raffreddati con molta cura e quindi protetti dall’usura; questo sistema garantisce inoltre una potenza refrigerante elevata e uniforme di tutti i cilindri. Le valvole sono a calotta con profilo arcuato (altra anteprima su un motore per camion), i pistoni sono forgiati in acciaio e sulla testa ci sono otto viti di tenuta per cilindro, il tutto per una co- Le altre novità sulla driveline IN ARRIVO IL TIPMATIC 2 Non solo nuovo motore, ma anche nuovo cambio TipMatic 2 che si caratterizza per un più rapido cambio di marcia e l’introduzione dell’EfficientRoll, cioè del dispositivo che stacca la catena cinematica quando il veicolo viaggia in abbrivio o in discesa e consente di sfruttare al meglio l’energia cinetica abbat- tendo i consumi. Nuovo è anche il sistema Tempomat EfficientCruise, la versione Man del cruise control abbinato al gps, cioè che rileva il percorso stradale che il veicolo si appresta a percorrere con relative salite e discese, adattando quindi velocità e marce per ottimizzare il consumo di carburante. SCHEDA TECNICA MAN D3867 DA 560 CV (520 CV) Tipo 6 cilindri in linea | Cilindrata 15,2 litri Valvole x cilindro 4 | Potenza 560 cv/412 kW (520 cv/382 kW) | Coppia massima 2.700 Nm (2.500 Nm) da 930 a 1.350 giri/min Alesaggio x corsa 138 x 170 mm struzione che denota la ricerca delle prestazioni senza trascurare l’affidabilità nel tempo. Come già sui TGX EfficientLine il sistema dell’aria compressa inserisce il compressore solo quando serve per ridurre il fabbisogno di potenza ausiliaria e abbattere i consumi di carburante. A parte il retarder, il freno motore EVB (Exhaust Valve Break), dalla potenza frenante di 340 kW a 2400 g/m, può essere sostituito dal più potente Turbo EVB, che arriva a 600 kW. Per rispettare i limiti di Euro 6, il D38 si avvale del ricircolo dei gas di scarico ad alta pressione (EGR) con raffreddamento esterno in combinazione con un sistema SCR per la riduzione catalitica selettiva e un sistema di filtro antiparticolato chiuso (CRT). Diversamente dai motori Man più piccoli, in questo caso i gas di scarico in ricircolo vengono raffreddati in due stadi: prima sono convogliati in un radiatore EGR ad alta temperatura integrato nel circuito di raffreddamento del motore e poi ulteriormente raffreddati da un radiatore EGR a bassa temperatura inserito nel circuito di raffreddamento dell’intercooler. Così si ottiene una percentuale di ricircolo dei gas di scarico del 40%, riducendo considerevolmente le emissioni di NOx. Un apprezzamento finale per la semplificazione delle operazioni di manutenzione ed eventuale riparazione simile a quella dei motori più piccoli e con molti elementi comuni alle serie D20/D26, a tutto vantaggio della velocità e facilità di reperimento dei ricambi agosto/settembre 2004 49 MONDO PESANTE NOVITÀ E CURIOSITÀ DI TRUCK E DINTORNI Tempo di limited edition Ogni serie limitata è un veicolo esclusivo; un allestimento molto particolare che caratterizza sia chi lo ha pensato sia chi lo ha voluto suo perché «ci si sente bene dentro». Insomma, ognuno ha il suo. Se cercate una serie limitata diversa, caratterizzata da gusto, misura ed eleganza, quella che può fare al caso vostro è la «Zetaventi», dove «Zeta» sta per Zarpellon, l’intraprendente concessionaria DAF vicentina che quest’anno festeggia «Venti» anni regalandosi questa Limided Edition che esprime i valori della concessionaria: sobria ed efficiente. Sobri la colorazione esterna in grigio antracite opaco, gli intarsi blu che delineano e personalizzano diversi particolari del mezzo (i fari in alto ,le listelle sulla griglia frontale, le scritte XF, le minigonne laterali, la targhetta blu sui gradini, i sedili pneumatici, i rivestimenti delle porte e del volante, in pelle personalizzati «Zetaventi. Efficienti le dotazioni meccaniche, il motore da 510 cv, il cambio automatizzato a 12 marce, il retarder ZF, l’Adaptive Cruise Control, la wifi per connettersi a internet, il con- 50 agosto/settembre 2014 dizionatore da parcheggio Dirna, il frigo e i fari a led. Se siete affascinati dai tratti un po’ retro, vi piacerà la «Delta King» preparata dalla Lubrimatic di Padova, he ha assecondato i desideri della Speedy Tr a n s p o r t Zetaventi di Venezia, partendo dalla foto di un vecchio modellino. Il punto di partenza è un DAF XF 510 euro 6 a cui sono stati abbassati i paraurti, allungata la visiera parasole di 12 cm per far posto a 4 fari in basso e 6 in alto, è stata data una mano finale di brillantino sulla vernice e realizzata una copertura del telaio che riproduce il simbolo della squadra di baseball olandese. Poi, a conferire quell’aria vagamente retro, c’è il marchio storico DAF che campeggia, all’esterno, sulla fascia sotto al parabrezza, e all’inter- no sulle porte e sui poggiatesta sotto forma di trapunte in seta. In cabina, a farla da padrone assoluto è la pelle che riveste sedili, porte, copricofano e pareti delle cuccette, lasciando spazio all’alcantara soltanto per le tende che chiudono la zona notte. Per il resto la dotazione comprende Tv, condizionatore da parcheggio, controllo velocità automatico e avviso di abbandono corsia. Per tirare la volata al suo nuovo motore OM 473 da 15,6 litri, Mercedes-Benz Italia ha realizzato un veicolo speciale in equilibrio tra la forza e l’eleganza, tra la potenza e l’esclusività, con 630 cavalli in grado di sprigionare una coppia di 300 Nm dai 1000 ai 1500 giri/min. «Brutale» è il nome di questo speciale Actros 1842LS che Mercedes-Benz Italia ha preparato insieme ad Acito Inox: potente ma non strafottente, luccicante ma non accecante, eccentrico ma sempre elegante. E, se il motore rappresenta la novità in termini meccanici, a livello estetico queste riguardano essenzialmente una serie di cromature in acciaio: le listelle davanti al radiatore, le due staffe al di sotto a forma di boomerang, il roll bar sul tetto, il tubolare sotto al paraurti, gli intarsi sulle minigonne, le cornici sulle maniglie. Dentro alla cabina, proposta in versione Giga Space, almeno nella versione vista in autodromo a Misano, c’era l’allestimento con sedile unico e angolo salotto al posto di quello passeggero. Delta King Brutale Scania-Gorent, un’intesa ecosostenibile “Ecosostenibilità: un valore comune” è la filosofia e il modus operandi scelto da due importanti aziende - Italscania, l’importatore italiano di veicoli a marchio Scania e Gorent azienda di noleggio mezzi attrezzati per i servizi di igiene urbana - che a un occhio distratto, sembrerebbero aver poco a che fare con l’ecosostenibilità e con i temi della green economy. Così se da un lato Scania cerca sempre più di fornire agli operatori del trasporto, soluzioni integrate, finalizzate a garantire affidabilità operativa, contenimento dei costi di esercizio, controllo delle performance e dell’impatto ambientale, Gorent, che da sempre non rinuncia all’ecosostenibilità, ha trovato un fornitore che viaggia sulla sua stessa lunghezza d’onda. Il parco mezzi dell’azienda fiorentina dispone infatti di un impianto di ingrassaggio biodegradabile, grazie al quale è possibile isolare il grasso dal contatto con l’aria; di un sistema di ottimizzazione dell’olio motore, che permette una riduzione del 30% nel consumo di lubrificante e una diminuzione dell’impatto ambientale della combustione; del rallentatore elettromagnetico di frenata, che limita l’usura dei freni a vantaggio di una minor dispersione di polveri nell’aria. Recentemente la flotta Gorent è stata implementata con nuovissimi veicoli Scania euro 6 - primi in Italia a dotarsi di veicoli con telaio attrezzato per la raccolta dei rifiuti - con cui abbattere il NOx fino all’80%, il particolato del 50% e i gas di scarico che vengono rimessi in circolo con un’ulteriore riduzione di emissioni. Stralis con pacchetto «Efficiency»: giù i consumi del 2% Uscirà a settembre una versione speciale dell’Iveco Stralis Hi-Way equipaggiabile con un pacchetto «Efficiency» composto essenzialmente dalla funzione Eco-Roll, vale a dire dal sistema che stacca la catena cinematica per mettere in veicolo in folle e sfruttare al massimo l’inerzia del veicolo nei tratti in discesa, e da un’ottimizzazione del circuito di raffreddamento in modo da contenerne l’attrito, ricorrendo a un olio a bassa viscosità. Questo e altri accorgimenti puntano a una riduzione dei consumi di carburante nell’ordine del 2% e a un allungamento degli intervalli di manutenzione del filtro antiparticolato a 600.000 km. Conti alla mano, il risparmio per un veicolo impegnato su lunghe tratte per circa 150.000 km all’anno, si aggirerebbe intorno ai 4.000 euro in tre anni; ammortizzando ampiamente il costo pacchetto e per mettere qualche euro da parte. Questa evoluzione dello Stralis, in realtà, è soaltanto una tappa di avvicinamento verso l’ultimo restyling che il veicolo subirà alla fine del 2015. Poi, alla volta del 2017 farà la sua apparizione una generazione di Stralis completamente nuova agosto/settembre 2004 51 TEST CONSUMI MEDI VOLVO FL512-210 4X2 La gamma FL di Volvo si distingue per l’accattivante look della cabina a cui corrisponde un confortevole assetto di guida. Eccellenti anche i consumi CONSUMO ADBLUE + CONSUMI Su 350 km 2,9 litri Decisamente contenuti nonostante soste e code, tali da garantire un’ottima redditività PNEUMATICI Ant. Michelin XZE2 Post. Michelin Energy CI PIACE / NON CI PIACE + LOOK CABINA Molto ben riuscito il design esteriore con un eccellente bilanciamento di tutti gli elementi e tanta personalità + VISIBILITÀ LATO DESTRO Vedere cosa si muove a destra è il problema di ogni autista in città e qui è risolto in modo efficace - PLASTICHE INTERNE I materiali del cruscotto non sono all’altezza della fama Volvo e neppure dell’esterno cabina ATTRAVERSAMENTO - DELLA CABINA Meteo: sole, ven to forte sul Gard a Tempe ratura: 22°-25° traffico C : scorre v ole, 10 minuti d i coda a Garda MTT: 11 ,7 ton di Alberto Mondinelli Praticamente impossibile, parzialmente rimediato dalla facilità di discesa e salita TROPPI CONTROLLI - SUL VOLANTE Radio, freno motore, frecce, fari, cambio… attorno al volante è una selva di comandi, troppi! LA DISTRIBUZIONE IN SMOKING D oveva essere un giro breve, di quelli che di solito scegliamo per le prove dei veicoli da distribuzione e invece abbiamo percorso tanti chilometri quanti quelli di un pesante stradale. Certo, la bellezza del Lago di a, meta del giro, ci ha messo del suo, ma anche il piacere di guidare questo FL512 ha contribuito a passare serenamente tutta la giornata per strade statali – alcune anche molto anguste – e autostrada. Del resto cosa chiedere a un camion da distribuzione se non essere maneggevole, comodo e parco nei consumi? 52 agosto/settembre 2014 Il test Siamo a Zingonia nella sede di Volvo Trucks Italia. Puntiamo sul lago di Garda prendendo l’autostrada a Dalmine, con un breve preambolo sulla viabilità ordinaria della bassa bergamasca con alla guida il driver Volvo. Mi metto alla guida nell’area di servizio di Desenzano e continuo, in autostrada, fino al casello di Avio. Nuovo cambio per raggiungere Riva del Garda e quindi scendere costeggiando la riva veronese fino a Lazise, dove riprendo il volante. Proseguo sulla viabilità ordinaria fino a Ospitaletto e quindi ritorno in autostrada per raggiungere di nuovo Dalmine dove pongo fine alla prova perché il traffico troppo rallentato pregiudicherebbe le rilevazioni dei consumi. Sole splendido, ma forte vento su tutto il tratto veronese. Per fare foto abbiamo replicato una serie di stop&go che sono il pane quotidiano per un veicolo da distribuzione. In autostrada Nella performance del driver Volvo sono da considerare la decina di chilometri sulla viabilità ordinaria per raggiungere il casello di Dalmine sulla A4. Questo spiega la differenza di prestazioni con il tratto successivo, dove riesco a tenere una velocità maggiore, ma anche LA GIUSTA MISURA 27/40 cm un dato sui consumi meno positivo perché sull’autostrada del Brennero il traffico pesante è intenso e quindi mi devo accodare ai veicoli più lenti. Inoltre, devo affrontare lunghi tratti in salita con le inevitabili ricadute su velocità, ma so- prattutto consumi che risultano maggiori rispetto al primo step. In compenso, superata qualche difficoltà ad adattarmi a uno sterzo piuttosto sensibile, ma comunque preciso (malgrado il forte vento), la guida è di tutto relax e la postu- Altezza tunnel 55 cm Distanza volante/parabrezza 170 cm Altezza cabina VOLVO FL512-210 4X2 VELOCITA’ E CONSUMI: IL TEST IN CIFRE TRATTA KM PERC. CONDIZIONI DRIVER VEL MEDIA KM/H CONS. L MEDIA L/100KM KM/L Zingonia-Desenzano 86 autostrada Volvo 69 13,7 16,0 6,2 Desenzano-Avio 83 autostrada UeT 76 14,7 17,7 5,6 Avio-Lazise 73 statale Volvo 56 12,9 17,5 5,7 Lazise-Dalmine 108 statale/aut. UeT 59 18,3 16,9 5,9 Totale 350 statale/aut. UeT+Volvo 65 59,6 17,0 5,8 agosto/settembre 2004 53 TEST CONSUMI MEDI VOLVO FL512-210 4X2 SCHEDA TECNICA VOLVO FL512-210 4x2 Motore Cambio Dimensioni Modello DK5 | Cilindrata cc 5.100 | N. cilindri 4 in linea | Valvole per cilindro 4 | Alesaggio x corsa mm 110x135 | Potenza cv (kW) 210 (154) a 2.200 g/min | Coppia Nm/giri 800 Nm da 1.100-1.700 g/min | Omologazione Euro 6 | Cambio olio km 40.000 (lubrificazione standard) Tipo I-Sync automatizzato N. marce 6 Rapporto al ponte 3.31 Sospensioni Anteriori balestra a lame paraboliche Posteriori pneumatiche a 2 soffietti Ruote Cerchi acciaio Pneumatici 245/70 R17.5 Freni Anteriori a disco Posteriori a disco Stazionamento a comando pneumatico Serbatoio Materiale plastica Capacità l 215 Serbatoio urea l 32 Lunghezza max mm 4.494 | Larghezza mm 2282 | Passo mm 4.100 | Altezza senza spoiler mm 2643 Tara kg 4.494 | Peso complessivo kg 12.000 1) VISIBILITÀ LATO PEDONI Merito anche della cabina Comfort di maggiore profondità per poter trovare posto anche alla zona vetrata posteriore che, unita a quella sulla portiera, garantisce la perfetta visione sul lato destro. 1) PLANCIA Le plastiche non sono all’altezza della fama Volvo e anche il design è abbastanza “banalotto” ma, a parte questo, l’ergonomia è ottima e la posizione di guida molto confortevole e con ampie possibilità di regolazione. 2) GRADINI Salite e discese sono all’ordine del giorno su un veicolo da distribuzione e i due comodi gradini sembrano fatti apposta per non affaticare troppo gli autisti. 2) STRUMENTAZIONE Ben otto strumenti analogici per avere tutto sotto controllo, peccato che il monitor centrale sia un po’ avaro di informazioni sul cruise control (per esempio la velocità inserita) ma è un pecca di lieve entità. 3) FARI Il caratteristico elemento a V dei led diurni caratterizza anche i gruppi ottici della gamma FL che mantengono tutta la personalità e l’apprezzabile estetica dei modelli maggiori. 3) CONSOLLE CENTRALE L’attraversamento della cabina è decisamente difficoltoso per non dire impossibile, ma la zona centrale è stata allestita con un pratico baule scorrevole che diventa tavolino, frigorifero e gavone per tutto quello che l’autista deve avere a portata di mano. NUMERI PER LE ORECCHIE 46 db a veicolo spento (rumori esterni) 58 db col motore al minimo 67 db in 6ª marcia a 1600 g/min ra al volante davvero eccellente. Avrei preferito trovare sul monitor al centro del cruscotto qualche indicazione in più sulla taratura del cruise control, ma forse sono stato abituato troppo bene dai veicoli di gamma superiore. Il freno motore a due posizioni non mi è parso particolarmente efficace sulla prima, ma è deciso sulla seconda. Semmai non mi piace che si trovi su un comando dedicato che aumenta in maniera considerevole l’affollamento attorno al volante, dove si possono contare ben quattro leve 54 agosto/settembre 2014 differenti: veramente un po’ troppe! Vero anche che, una volta presa l’abitudine, sono tutte facilmente raggiungibili. Sulla statale Lo sterzo, giudicato un po’ leggero in autostrada, si fa perdonare come riprendo il volante sulla viabilità ordinaria. Qui mi trovo subito a mio agio e la sensazione di avere tutto sotto controllo è davvero piacevole, visto che mi devo destreggiare tra orde di turisti in bicicletta o pronti ad attraversare quando meno te lo aspetti. Il traffico è intenso ma scorrevole, tanto che su alcuni tratti utilizzo ancora il cruise control per avere la certezza di non superare la velocità massima. Il cambio a sei marce asseconda bene il motore e mai si sente la necessità di un frazionamento maggiore, nonostante l’FL512 sia carico al limite della portata: 11,7 t. Anzi, ho l’ulteriore conferma che per le mission distributive il cambio automatizzato è la soluzione migliore ancora di più che per le lunghe rotte. Quando decido che è meglio riprendere MOTORI E CAMBI Il modello in prova montava il motore più piccolo dell’offerta: il 4 cilindri di 5,1 litri nella taratura da 210 cv. Altre soluzioni: lo stesso motore nella versione da 240 cv oppure il sei cilindri di 7,7 litri nelle potenze di 250 e 280 cv. Il cambio automatizzato I-Sync a sei rapporti su tutta la gamma è proposto in alternativa al manuale con lo stesso numero di marce. Un’opzione che non prenderei neppure in considerazione, più che mai nella distribuzione l’automatizzato è il meglio che si possa desiderare. l’autostrada perché la prova è stata più lunga del previsto, il computer indica una media dei consumi di 18 l/100 km che migliora sensibilmente con il tratto autostradale. Poi al casello di Dalmine fermiamo il test perché la coda che ci separa da Zingonia consiglia di non confondere i risultati, anche se viaggiare a passo d’uomo per un veicolo da distribuzione è comunque la norma. 350 km di test sono comunque sufficienti per confermare la sensazione ricevuta al primo sguardo: il Volvo FL512 saprà essere un eccellente compagno di lavoro agosto/settembre 2004 55 IMPRESSIONI DI GUIDA DAF LF 210 AEROBODY PRONTO PER LAVORARE anche se il suo attraversamento non è particolarmente agevole, in compenso la salita è facilitata dal solo gradino che invita a non farsi spaventare dai troppi stop&go. La plancia avvolgente mette tutti i tasti a portata di mano, mentre il freno di stazionamento e il comando del cambio automatizzato (in questo caso a 6 marce, ma può arrivare fino a 9) si trovano sulla consolle tra i due sedili che è affiancata da un comodo portaoggetti. Tutto questo per dire che come ci si mette alla guida si è subito a proprio agio: una veloce regolazione del sedile e si è pronti per partire. Il traffico è intenso, ma il primo tratto prevalentemente pianeggiante è affrontato in quarta e quinta marcia riuscendo con molta difficoltà a superare i 60 km/h, anche per rispettare i numerosi limiti di velocità con le inevitabili soste ai semafori. Prima di affrontare l’impegnativo tratto in salita, noto un consumo medio di 23 l/100 km deci- NUMERI PER LE ORECCHIE 40 db a veicolo spento (rumori esterni) 55 db col motore al minimo 64 db in 6ª marcia a 1200 g/min 1) CRUSCOTTO Le informazioni sul monitor centrale sono sempre puntuali e utili, tutti gli altri dati sono forniti in maniera chiara e anche i comandi sul volante sono di facile interpretazione. 2) LIVING La Day Cab del modello in prova non facilita il suo attraversamento, ma per il resto è perfetta fornendo all’autista ripiani e gavoni di tutti i generi e in tutte le posizioni. Comodo il sedile e ampie le possibilità di regolazione. Un Daf LF già allestito per essere subito buttato nella mischia della distribuzione, niente tempi di attesa per montare il box che arriva già completo dal costruttore e reso particolarmente aerodinamico per contenere i consumi I tempi di allestimento, anche su carrozzerie relativamente semplici come i box di lega leggera, ideali per le mission distributive, sono sempre un rebus. Spesso si ordina il veicolo solo se si ha la certezza di vederlo pronto al lavoro in tempi garantiti. Proprio queste considerazioni devono aver guidato il management Daf nell’idea di proporre ai propri clienti un veicolo già dotato del box, realizzato in lega leggera con molta cura, elevata qualità costruttiva e ridotto coefficiente aerodinamico. Ecco quindi il Daf LF Aerobody che abbiamo avuto modo di provare su un probante percorso nelle Ardenne, in Belgio. Efficiente e anche bello La gamma LF va da 7,5 a 18 ton di MTT, ma è la classica via di mezzo – le 12 ton – a fare il mercato. E non a caso il veicolo in prova apparteneva proprio a questo segmento. Il modello riuniva tutte le innovazioni della nuova gamma LF Euro 6, dal nuovo look decisamente riuscito, ai motori di 4,5 e 6,7 litri, rispet- 56 agosto/settembre 2014 tivamente a quattro e sei cilindri, caratterizzati da intervalli di manutenzione di 60 mila km, fino al ridotto angolo di sterzata per muoversi con agilità nei centri urbani. Il Daf LF 210 in prova montava un motore a quattro cilindri da 213 cv e 760 Nm di coppia, abbinato a un telaio con un passo di 4,65 metri e dal box Paccar Aerobody, dal design aerodinamico completato da un set di deflettori sviluppati appositamente che garantiscono un risparmio nei consumi. Il tetto del box si raccorda con lo spoiler della cabina nella parte anteriore mentre, in quella posteriore, si inclina verso il basso, il tutto con angoli arrotondati. Grazie a questi accorgimenti Daf dichiara di ottenere risparmi di carburante oltre il 4% nelle mission distributive mentre, alla velocità di 85 km/h, può essere fino all’8% più economico rispetto a un veicolo con cassone tradizionale. Il nuovo Daf LF Aerobody è prodotto presso Leyland Trucks in Gran Bretagna già completo di allestimento Paccar ed è proposto con lunghezze interne di Meteo: s ole Tempera tura: 18° C traffico: scorrevole MTT: 12 ton 6,75 e 7 , 0 5 metri adatte per il t r a sporto di 16 o 17 europallet. Una sponda montacarichi con una capacità di sollevamento di 1.500 kg è fornita di serie ed è disponibile anche una portiera opzionale sul lato destro. Infine una considerazione meno tecnica: il nuovo LF Aerobody è decisamente riuscito anche sotto l’aspetto estetico, giusto completamento di un veicolo che è tra i più belli del suo segmento di mercato. Il test Percorso urbano sulle Ardenne tra gli abitati di Verviers, Pepinster, Theux ed Heusy, 20 chilometri attraverso centri abitati decisamente angusti, con un paio di strettoie per lavori e saliscendi decisamente impegnativi con pendenze anche al 15%. La cabina è comoda 1) FARI Due gruppi ottici che raggruppano anche le luci di profondità e di svolta nonché quelle diurne. Nonostante le dimensioni ridotte il design è sempre piacevole. 2) SALITA Un solo gradino e si è subito alla guida, da notare anche l’efficace e pratico design del pannello della portiera e gli utili appigli che sono apprezzabili anche su queste dimensioni. SCHEDA TECNICA STREAMLINE G410 LA4X2MNA Motore Modello Paccar PX 5 | Cilindrata cc 4.500 | N. cilindri 4 in linea | Valvole per cilindro 4 | Alimentazione iniezione elettronica | Potenza cv (kW) 210 (157) da 2000 a 2400 g/min | Coppia Nm/giri 760 Nm da 1300 a 2000 g/min | Omologazione Euro 6 | Capacità coppa olio l 23,5 | Cambio olio km 60’000 Cambio Tipo As-Tronic automatizzato | N. marce 6 | Rapporto al ponte 3.73 Sospensioni Anteriori balestra a lame paraboliche | Posteriori pneumatiche Freni Anteriori a disco | Posteriori a disco | Stazionamento a comando pneumatico Ruote Cerchi acciaio | Pneumatici 315/80 R225 (anteriori) 315/80 R225 (posteriori) Serbatoio Materiale plastica | Capacità l 155 | Serbatoio urea l 50 Dimensioni Passo veicolo mm 4.650 | Lunghezza esterna box mm 6.810 | Larghezza esterna box mm 2.540 | Altezza esterna box mm 2.860 | Altezza interna utile mm 2.345 | Volume carico utile mc 38,7 | Tara kg 5.525 | Peso complessivo kg 12.000 samente buono che, dopo la lunga arrampicata, non si modifica molto (appena un paio di litri in più). Il cambio è rapido nei passaggi di marcia e il fonometro ci trasmette dati eccellenti, il freno motore può essere reso solidale con il pedale, così non si ha più la necessità di intervenire con il comando al volante, ma basta frenare e il suo intervento è ben percepito; se si vuole un’azione più decisa c’è un tasto per regolare la potenza. Il raggio di sterzata è ottimo, come deve essere su un veicolo da distribuzione, mentre il motore a quattro cilindri si comporta molto bene nonostante siamo al limite delle 12 ton e non fa rimpiangere il più potente 6 cilindri che è comunque tra le opzioni agosto/settembre 2004 57 NOVITÀ LEGGERI RENAULT TRAFIC Listino I CLIENTI DEL TRAFIC A PARTIRE DA 20.000 EURO di Paolo Barilari Ecco i prezzi di listino, iva esclusa, del nuovo Renault Trafic. Per il furgone passo corto vanno da un minimo di 20.000 euro (90 cv) ad un massimo di 22.850 euro (140 cv). Per il furgone passo lungo da 21.950 Nuovi sono naturalmente anche i motori, di piccola cilindrata, performanti e con consumi ridotti. Ampia la dotazione di sistemi di sicurezza, tra i quali un semplice ma utilissimo specchio ad ampia angolazione, ap- euro (115 cv) a 23.450 euro (140 cv). Per il doppia cabina passo lungo da 21.800 euro (90cv) a 24.650 euro (140 cv). Per il doppia cabina passo lungo da 23.750 euro (115 cv) a 25.250 euro (140 cv). davanti e di 12 centimetri dietro. Il risultato è sorprendente. Nell’abitacolo c’è molto più spazio; dal lato del vano di carico avere aumentato la lunghezza soltanto dell’equivalente di uno smartphone, permette Trasporti per distribuzione urbana e interurbana, piccoli e medi artigiani, corrieri espresso, trasporti refrigerati, piccole squadre di operai, navette per hotel e aeroporti. ne doppia cabina, con passo corto e passo lungo, tetto standard o alto, con volumi di carico tra i 5,2 e gli 8,6 metri quadri. E anche come cabinato, pronto per gli allestimenti e in versione combi fino a nove posti. 100% FURGONE, 100% UFFICIO MONSIEUR PRATIQUE Fa di tutto per mettere a proprio agio sia chi lo guida sia il carico che trasporta. Con tante intelligenti soluzioni per stare comodi in cabina e caricare davvero di tutto, il nuovo Trafic regala praticità a chi decide di lavorare con lui. E nel vano, spazio per tre europallet Q uando, quasi 14 anni fa, il Renault Trafic atterrò con le sue ruote sull’appena inaugurato ponte sull’Oresund, tra Svezia e Danimarca, fece girare molte teste. Merito di un design, allora così originale e innovativo, che gli ha permesso di mantenersi fedele alla stessa linea per tanti anni senza passare di moda. Giusto, quindi, che il successore di quel fortunato furgone, il Trafic model year 2014, non abbia subìto una rivoluzione stilistica, quanto piuttosto un moderato aggiornamento. 58 agosto/settembre 2014 È il posto guida, ma anche un ufficio. Questo si dice sempre degli abitacoli dei veicoli da lavoro. E Renault ha preso sul serio questa sfida, progettando quello del nuovo Trafic come una vera working station a 360°, sulla scia di quanto fatto sul Master. Tante soluzioni intelligenti permettono di tenere sempre a portata di mano telefono, tablet e computer portatile. Un supporto per avere lo smartphone sempre a portata di mano è posizionato sulla plancia a destra del volante. Il supporto si può orientare verticalmente o orizzontalmente. Vicino c’è una presa usb per la ricarica. Un supporto estraibile per tablet, è sopra la radio. Ripiegando lo schienale del sedile centrale anteriore si plicato sul lato interno del parasole del passeggero, che di fatto elimina gli angoli ciechi sul fianco destro del veicolo. Partiamo dalle dimensioni. Il nuovo Trafic si allunga di 10 centimetri E LA FRANCIA PRODUCE Tutta la gamma di veicoli commerciali Renault è adesso prodotta in Francia. Con il lancio del nuovo Trafic, la produzione di questo modello si trasferisce, infatti, dallo stabilimento spagnolo di Valladolid al sito industriale Renault di Sandouville, in Francia. I nuovi Master e Kangoo continuano a essere prodotti rispettivamente a Batilly e a Maubeuge. Dove però il Trafic è davvero cambiato è nella sostanza. Il nuovo furgone medio della Renault ha un abitacolo di ottima qualità, molto confortevole e di grande razionalità. È un vero ufficio mobile su ruote, una formula che viene usata spesso, ma che questa volta è giustificata al 100%. Rivoluzione soft, ma utilissima, anche nel vano di carico: razionale e spazioso, con 200 litri di capacità in più e che, con una serie di magici trucchi, permette il carico di colli extra lunghi e lo stivaggio di merci sotto il tetto del vano, in sospensione. I 14 VANI DEL TRAFIC 1) Alloggiamento bottiglia nel vano in plancia (1,5 litri) 2) Portabicchieri (0,13 litri) 3) Grande vano portaoggetti sotto la seduta della panchetta passeggero (54litri) rivela un alloggiamento per il computer portatile, che si può utilizzare per riporre il computer al riparo dagli sguardi indiscreti, oppure come supporto orientabile per usare portatili fino a 17 pollici. Una pinza per documenti di formato A4 blocca la scheda con l’itinerario e l’elenco dei prossimi clienti senza ridurre il campo visivo per la guida. E poi 14 vani, di forme e dimensioni diverse, che variano da 0,2 a 54 litri, sono stati progettati per alloggiare bottiglie di acqua, lattine, bicchieri, telefono, tablet digitale, quaderni, penne, caschi da cantiere, stivali. In tutto, a disposizione ci sono 90 litri di spazi utili. 90 litri per non affogare nel mare di cose che ogni giorno ci portiamo dietro. di caricare 200 litri di merci in più. Oggi a bordo del Trafic, anche di quello a passo corto, ci stanno comodamente tre pallet. Questo Trafic rinnovato e allungato è proposto in versione van e versio- Motori da Formula 1 4) Vaschetta portaoggetti nella porta passeggero (7 litri) 5) Alloggiamento bottiglia nella porta passeggero (2 litri) 6) Idem 11 porta conducente (7 litri) 7) Idem 12 porta conducente (2 litri) 8) Portabicchieri (0,16 litri) 9) Vano per chiavi, documenti d’identità, ecc. (1,1 litri) 10) Posto per telefono, penne ecc. (0,21 litri) 11) Vano per documenti (4,8 litri) 12) Grande svuotatasche (4,6 litri) 13) Portabicchieri (0,16 litri) 14) Cassetto in plancia (12 litri) Non vogliamo dire che, con i nuovi motori, il Renault Trafic può infrangere i limiti di velocità imposti dal codice, ma piuttosto che la tecnologia impiegata da Renault sulle agosto/settembre 2004 59 NOVITÀ LEGGERI RENAULT TRAFIC Il nuovo sistema “Wide View” Consumi e manutenzione MISSIONE: ABBATTERE I COSTI ANGOLO CIECO? IO TI VEDO Con un consumo di 5,9 l/100 km il nuovo Trafic furgone consente un risparmio medio di 1 l/100 km in meno rispetto al precedente modello, permettendo il recupero di circa 1.200 euro in tre anni. Un risultato ottenuto con un miglioramento dell’aerodinamica abbinato al downsizing del motore, alla tecnologia twin turbo e al sistema Stop&Start. Utili per aumentare la percorrenza media per litro di gasolio sono anche gli pneumatici con bassa resistenza al rotolamento, l’Electric Smart management che recupera energia in decelerazione e la riduzione della resistenza dei freni anteriori. L’intervallo di revisione è di 2 anni o di 40.000 km. La catena di distribuzione è garantita a vita e non richiede sostituzione. monoposto permette ai propulsori montati su questo nuovo modello di ottenere la massima efficienza. Una sola la cilindrata, 1.6 dCi, disponibile in versione single turbo e twin turbo. La tecnologia twin turbo ha due turbocompressori montati in serie: il primo turbo a bassissima inerzia eroga una coppia elevata fin dai bassi regimi, migliorando accelerazione e ripresa; il secondo turbo entra in funzione ai regimi più elevati e dà maggiore potenza (87,5 cv/litro di cilindrata) per un’accelerazione costante re- Integrato nella parte interna dell’aletta parasole lato passeggero, questo ampio specchio addizionale raddoppia l’angolo di visione laterale posteriore, permettendo al conducente di individuare più facilmente la presenza di un veicolo nella zona dell’angolo morto, e migliora la visibilità negli incroci e durante le manovre di retromarcia. golare e lineare. Sono single turbo le motorizzazioni dCi 90 cv (260 Nm a 1.500 g/min) adatta all’utilizzo in città e i dCi 115 cv (300 Nm a 1.500 g/min) per trasportare carichi più elevati in città e su strada. Sono invece twin turbo l’Energy dCi Anche il Master si aggiorna EQUIPAGGIAMENTO E OPTIONAL Il nuovo Trafic è proposto in un solo allestimento al quale si possono aggiungere in pacchetti predefiniti. L’equipaggiamento di base comprende ABS con EBV e assistente alla frenata d’emergenza; ESP adattivo e Hill Start; chiusura centralizzata con telecomando; computer di bordo; porta laterale scorrevole destra; parete divisoria lamierata; predisposizione impianto radiosat; retrovisori esterni elettrici e autosbrinanti; sedile conducente con regolazione lombare, in altezza e longitudinale e con bracciolo; sedile passeggero biposto. Questi i principali pack optional: il pack ice (climatizzatore manuale, radiosintonizzatore bluetooth e usb con comandi al volante); il pack media-nav (climatizzatore manuale, navigatore tom tom, radiosintonizzatore bluetooth e usb con comandi al volante, schermo da 7 pollici); il pack protezione (per il vano di carico pianale in legno, rivestimento laterale in plastica e gancio appendiabiti); il pack comfort (panchetta uso ufficio, paratia lamierata con botole apribili, specchio wide view). 60 agosto/settembre 2014 Per viaggiare sicuri Sul fronte della sicurezza il Nuovo Trafic mette in campo, di serie, l’ABS con ripartitore e assistenza alle frenate d’emergenza e l’ESP adattivo accoppiato all’Extended Grip, per una maggiore trazione, all’Hill Start Assist, controllo di stabilità del rimorchio e la funzione antiribaltamento. Per migliorare la visibilità posteriore c’è la telecamera per il parcheggio, mentre dietro all’aletta parasole del passeggero c’è lo specchio che di fatto elimina la zona dell’angolo morto, migliorando la visibilità negli incroci e durante le manovre di retromarcia Vano di carico NUOVI MOTORI E UN EXTRALUNGO A RUOTE SINGOLE Contemporaneamente al lancio del Nuovo Trafic la Renault presenta un Master rinnovato, soprattutto per quanto riguarda i motori e con una nuova versione extra lunga L4, trazione posteriore a ruote singole. Sulla precedente generazione di Master questa versione veniva proposta solo con ruote gemellate. La versione ruote singole ha 30 centimetri utili in più tra i passaruota e questo consente il carico di un europallet in larghezza. Il vano di carico può così accogliere 5 europallet. I nuovi motori adottano la tecnologia Twin Turbo, hanno maggiore potenza – da 110 fino a 165 cv – e permettono una riduzione 120 cv con Stop&Start (320 Nm a 1.500 g/min) e l’Energy dCi 140 cv (340 Nm a 1.500 g/min), entrambe con S&S, più adatte ai carichi pesanti e ai lunghi tragitti. Con il dCi 120 cv con S&S i consumi sono di 5,9 l/100km considerando la versione furgone L1H1 T27. dei consumi – fino a 1,5 l/100 km in meno per un risparmio di circa 2.000 in tre anni per percorrenze medie di 30.000 km. Prodotti nello stabilimento di Cléon, specializzato nella produzione di motori ad alta tecnologia, i propulsori M9T hanno oltre duecento nuove parti, e dodici tecnologie inedite per la riduzione del consumo di carburante e della rumorosità. Il Nuovo Master monta anche l’ESP di ultima generazione con Extended Grip, Hill Start Assist, e il sistema anti-sbandamento del rimorchio A bordo anche lo specchio Wide View, che migliora la visualizzazione dell’angolo morto. SPAZIO PER TRE EUROPALLET Complessivamente più lungo di 210 mm rispetto a Trafic, Nuovo Renault Trafic offre un volume utile supplementare di 200 litri su H1 e di 300 litri su H2. La volumetria del carico va da un minimo di 5,2 ad un massimo di 8,6 m3. Nel vano di carico, due botole nella parte bassa della paratia e sotto il sedile del passeggero garantiscono una lunghezza record per il carico: di 3.750 mm sull’L1 e 4.150 mm sull’L2. Un portapacchi tubolare interno appeso al tetto del vano, con una portata di 13 kg, che consente di organizzare al meglio lo spazio di carico. Per bloccare gli oggetti nel vano di carico, è possibile montare su Nuovo Trafic fino a 16-18 anelli di ancoraggio. Due attaccapanni sulla paratia (optio- nal) servono ad appendere gli abiti da lavoro all’interno del vano. Tra le opzioni, anche una presa 12 volt (10 A/120 W) disposta sul montante della porta posteriore destra, ideale, per esempio, per ricaricare un apparecchio elettrico portatile. Dei 60 accessori post vendita disponibili in catalogo, circa 30 sono dedicati alla zona di carico. agosto/settembre 2004 61 L’INDUSTRIA DEI LEGGERI PARTNERSHIP TRA COSTRUTTORI A FINE CORSA? Ecco il veicolo simbolo dell’alleanza tra Daimler e Renault sui piccoli commerciali, il Mercedes Citan nato sullo stesso “letto” del Kangoo. Adesso sta per uscire il Vito, furgone medio della Stella e in tanti scommettono che avrà più di una relazione con il Trafic QUANDO LA COPPIA SCOPPIA di Francesco Stazi Molte delle storiche sinergie fra brand stanno attraversando un momento di crisi. Fra matrimoni allo sfascio e nuove alleanze ecco il panorama che caratterizza oggi il mondo dei van I l mercato dei veicoli commerciali ha conosciuto in questi ultimi mesi un vero e proprio colpo di coda di un processo di progressivo rinnovamento che parte da più lontano. Ma al di là delle novità di prodotto – per alcuni marchi improrogabili, per altri strategiche per cavalcare una possibile ripresa – quello che fra gli osservatori più attenti tiene maggiormente banco è il valzer delle alleanze che, mai come in questo periodo, sta vivendo il suo momento clou. Come in tutti balli che si rispettino il momento del cambio delle coppie sembra essere arrivato e fra joint venture, collaborazioni e alleanze le carte cominciano a mescolarsi. Ma come mai in questo settore le sinergie fra marchi, più o meno nascoste, sono così importanti. In realtà, le collaborazioni nel settore automotive esistono a tutti i livelli. Nel segmento dei commerciali però, visti i volumi di vendita decisamente più contenuti e soprattutto i costi di sviluppo e di realizzazione mediamente più alti che per una vettura, si rendono neces- 62 agosto/settembre 2014 sarie. Insomma, la scarsa possibilità di sfruttare economie di scala all’interno di un singolo brand, costringe la Case ad allearsi a più livelli se non addirittura a «comprare» veicoli già confezionati su cui apporre semplicemente il marchio. Ed è in questo contesto che gli ultimi anni hanno visto un grande fermento che porterà presumibilmente a nuovi scenari e, soprattutto, a nuovi prodotti nati da nuove sinergie. Il primo grande strappo è avvenuto a fine 2012 fra Fiat e PSA per lo stabilimento di Sevel Nord, quello che produceva (e ancora produce) Peugeot Expert, Citroen, Jumpy e Fiat Scudo. La collaborazione ufficialmente si è interrotta nel 2013 con l’uscita dalla joint-venture da parte di Fiat, ma continuerà con la fornitura di veicoli Lo riconoscete? È un Volkswagen Crafter, parente strettissimo del Mercedes Sprinter. Ma i parenti serpenti anche qui si stanno per dire addio. La casa di Wolfsburg, a dispetto dei numeri, è decisa a ballare da sola. Il luogo lo ha già scelto: Wrzesnia, Polonia, dove il nuovo Crafter sarà assemblato a partire dalla seconda metà del 2016 e dove troverà la compagnia (per la precisione a Poznan) di un fratello minore, il Caddy. Tutt’altra parentela… al Marchio torinese fino al 2016. Nel frattempo il “buco” lasciato da Fiat è stato parzialmente riempito da Toyota che per il suo ProAce ha deciso di sfruttare la collaudata piattaforma da una tonnellata di PSA. L’idillio fra Transalpini sembra decisamente in fase di disfacimento anche in un altro settore, quello delle furgonette di segmento B (Fiorino, Bipper e Nemo), costruite in collaborazione nello stabilimento turco della Tofas (a sua volta joint venture fra Fiat e Koç) a Bursa. PSA e GM, infatti, starebbero progettando di costruire insieme un nuovo van segmento B, stando a quanto si evince da un nota congiunta in cui vengono annunciati i nuovi assetti della loro alleanza strategica. Nella pratica i due Gruppi, oltre ad altri progetti che investono il settore auto, collaboreranno allo sviluppo di un nuovo modello di veicolo commerciale leggero basato sulla piattaforma PSA di ultima generazione e che, molto probabilmente, verrà prodotto nello stabilimento General Motors di Saragozza, in Spagna. Altro idillio sul viale del tramonto, questa volta tutto tedesco, è quello fra Volkswagen e Daimler per quanto riguarda la produzione del Large Van Crafter/Sprinter. L’intenzione di affrancarsi da Düsseldorf e ballare da sola la Casa della Bassa Sassonia lo aveva manifestato più o meno apertamente più di una volta, ma le voci erano sempre state smentite da Daimler affermando di non credere che Volkswagen avesse i numeri (sempre loro) per produrre autonomamente un large van. Evidentemente, però, questi numeri sono magicamente comparsi visto che, pochi mesi fa, la casa di Wolfsburg ha annunciato la nascita di un nuovo sito produttivo in Polonia, nello specifico a Wrzesnia, dove l’assemblaggio del nuovo Crafter inizierà a partire dalla seconda metà del 2016. La nascita del nuovo impianto tra l’altro darà la possibilità di creare almeno 2.300 nuovi posti di lavoro, in quello che, per Volkswagen, diventerà il secondo sito polacco di produzione di veicoli commerciali dopo Poznan, dove da 10 anni viene costruito il Caddy. «Con la decisione di costruire il nuovo Crafter in Polonia – ha commentato Leif Östling, membro del cda di Volkswagen AG con responsabilità per Veicoli Commerciali – stiamo allestendo un nuovo corso strategico per lo sviluppo dei nostri veicoli commerciali. Il Crafter è il candidato ideale per tutti i mercati mondiali e può sicuramente contribuire alla crescita di Volkswagen Commercial come player a livello mondiale». Un paragrafo a parte merita l’ultima nata, in ordine di tempo, delle storie d’amore all’ombra di un 4 cilindri turbodiesel, quella fra Daimler e Renault. Da una parte c’è l’orgoglio della Stella che stenta a fare coming out sulle sinergie in corso, dall’altra la mal celabile “competenza” della Losanga nel campo delle motorizzazioni compatte ed economiche e degli Small Van. Fatto sta che il neonato Mercedes-Benz Citan, pur con i debiti distinguo, è a tutti gli effetti un Kangoo (per fortuna, aggiungeremmo) e che il 1.5 Turbodiesel è entrato decisamente nella gamma Mercedes-Benz (anche autovetture). Ora è vero che, come in tutte le storie d’amore all’inizio si vedono solo fuochi d’artificio, però è anche vero che le premesse per un’unione solida ci sono, visto che, come nelle migliori coppie, i due brand si completano. Tralasciando in questa sede la nuova Smart, autentica primogenita della coppia di sposini, tutti i riflettori sono puntati sul nuovo Vito che viene presentato ufficialmente proprio mentre andiamo in stampa. I rumors dicono che sarà anche (se non solamente) a trazione anteriore e che monterà un motore 1.6 biturbo. Vi ricorda niente? Un “aiutino”: Renault Trafic Le partnership che resistono PER SEMPRE INSIEME Non tutti i rapporti di lungo corso sono destinati a naufragare. Resistono, infatti, quelli fra Renault e GM per il Trafic/ Vivaro e per il Master/Movano. A rinsaldare l’unione la nascita delle nuove generazioni dei Mid Van e il restyling del Large. Sui “big size” vanno ancora d’accordo PSA e Fiat che hanno dato la luce al nuovo Ducato/Boxer/Jumper costruito nell’impianto Sevel Sud in Val di Sangro. C’è anche poi chi, come Ford, da sempre ha deciso di essere apparentemente e impenitentemente single e, nel giro di un anno e mezzo, ha rinnovato completamente tutto il line-up dei veicoli. È vero che il marchio dell’ovale è da considerarsi un Brand globale e che tre su cinque dei suoi commerciali (Transit, Transit Connect e Ranger), conosceranno gloria anche oltre Oceano, ma la scommessa è di quelle ardite e, anche se PSA ci ha messo lo zampino, fornendo buona parte delle motorizzazioni europee, i rischi d’investimento sono tutt’altro che scongiurati. agosto/settembre 2004 63 NON DI SOLO TRASPORTO New Eyes Clean Bandit € 9,73 (Audio CD – Ibs.it) – Warner Music I l tentativo di combinare insieme la classica con altri generi musicali non è nuovo, basti pensare a certa dance degli anni ’80. La novità introdotta dai Clean Bandit – quattro laureati a Cambridge armati di basso, batteria, violino, violoncello e campionatori – è che la mischiano con tutto: garage, house, drum ‘n bass, dubstep, funky, electro-reggae. Ne viene fuori un disco piacevole e con punte di livello assoluto quando gli archi si alternano ai sequencer (il tormentone estivo ‘Rather be’, l’armonia pulsante di ‘Mozar’t House’ che “saccheggia” i quartetti del compositore austriaco). Il limite è l’accumulo disordinato di note che non trova un filo conduttore, e non aiuta certo il fatto di cambiare cantante praticamente a ogni brano. Originali, certo, ma bisognosi di più disciplina 48:13 Kasabian RECENSIONI, SVAGHI, CONSIGLI In fondo al tuo Chef - La ricetta cuore. Inferno perfetta per il commissario di Jon Favreau Ricciardi el flusso invadente di chef, di maMaurizio De Giovanni Einaudi Stile Libero, euro 19,50 U na Napoli torrida, l’appropinquarsi di una festa cittadina, uno stimato medico di ginecologia che cade dalla finestra: parte l’inchiesta del commissario Ricciardi, un’indagine non solo investigativa ma anche nelle viscere dell’oscuro animo umano. Pure in questo romanzo, De Giovanni riesce a trascinare i lettori in un coacervo di sentimenti, tradimenti e infedeltà orchestrate più o meno consapevolmente da personaggi molto diversi tra loro e molto veri. Una città microcosmo tra quartieri infernali e ipocrisia borghese, dove «il caldo, quello vero, viene dall’inferno», dove le fragilità e le aspettative di ognuno finiscono per far crescere il ventaglio dei sospettati. Non sarà forse il miglior romanzo dell’autore, ma sicuramente per il suo intreccio e per la cura stilistica che contraddistingue la penna di De Giovanni è un libro da leggere d’un fiato… in una calda estate. € 9,99 (MP3 – iTunes) – Sony Music U na loro cifra stilistica l’hanno trovata, e infatti vendono bene. Il problema dei Kasabian, semmai, è il definitivo salto di livello: tanti buoni album, ma mai un disco tipo ‘pietra miliare’. Non lo è certamente questo ‘48:13’ (è il minutaggio totale dei 13 brani dell’album), che si colloca nella fascia media della loro produzione. Un cd senza particolari novità o spunti: semplice, lineare, ma in fondo anonimo. Si salvano il rock potente di “Bumblebee”; la fusione di elettronica easy e chitarre hard di “Treat”; la ballata lenta e ipnotica di “Glass”. Il resto è un contorno un po’ sciapo, e anche il singolo “Eez-Eh” risulta un brano ibrido, già sentito. La band di Sergio Pizzorno deve avere il coraggio di osare di più, altrimenti rischia di trovarsi nel limbo delle ‘band con un grande futuro alle spalle’. 64 agosto/settembre 2014 Una mutevole verità Gianrico Carofiglio Einaudi Stile Libero, € 12 L ’ultimo libro di Carofiglio è forse il più classico dei gialli da lui scritti. Il fedele lettore non ignorerà il sapiente tratteggio del maresciallo Fenoglio, che nella sua profondità e malinconia riporta alla memoria i personaggi straordinari usciti dalla penna dell’autore. La ricerca sapiente dell’uomo nascosto dietro all’investigatore si rivela nelle straordinarie pagine di questo libro e si intreccia con un’inchiesta che, nel suo disvelarsi, assume i tratti di un insegnamento di vita. Perché, come scrive Carofiglio, «dote fondamentale dello sbirro è proprio questa, Fenoglio lo aveva sempre pensato. Andare alla ricerca delle discontinuità, delle note dissonanti». E il lettore è lì, a ricercare con lui! N sterchef e di tutto ciò che promana dalla cucina, trova posto anche questa gustosa commedia, scritta, girata, prodotta e interpretata da Jon Favreau. La ricetta perfetta è un film animato da un cast stellare (da Scarlett Johansson a Dustin Hoffman), che racconta la storia di uno chef costretto dalla fedeltà alla propria creatività culinaria a ritrovarsi senza lavoro e alle prese con un futuro nebuloso e incerto. La passione che sembra perduta verrà poi riconquistata grazie alla rivisitazione di un passato, che porterà il protagonista a ritrovarsi con l’ex moglie, il figlio e un amico ad aprire un chiosco ambulante. L’amore ritrovato per la cucina segnerà l’inizio di una nuova vita. Facile, leggero, senza troppe pretese, un film ideale per una piovosa sera d’estate. La gelosia PUBBLICITÀ EUROPEAN TRUCK di Philippe Garrel P resentato in Concorso al Festival di Venezia e poco distribuito nelle sale, La gelosia è l’ultima pellicola, tutta in bianco e nero, del regista francese, da sempre coerente ai principi della sua generazione sessantottina. Ma purtroppo è un’opera non riuscita, stanca, un estremo tentativo di avventurarsi nelle pene del cuore e nella tortuosità di sentimenti per rinnovare lo spirito vivo della nouvelle vague. Il risultato è un frammentario spaccato di un amore privo di senso, di un rapporto padre-figlia senza sostanza, dell’incapacità di mettere a nudo i meccanismi interiori della persona innamorata e delle sue relazioni affettive. Deludente anche l’interpretazione del figlio del regista, nella parte del protagonista, che non riesce a coinvolgere lo spettatore, a contagiarlo del suo stato d’animo interiore. Un bianco e nero, tecnicamente curato, ma emotivamente privo di spessore. Se avete visto precedenti film di questo grande regista e non volete cambiare l’opinione positiva che avete di lui, sarà meglio astenersi dalla visione di questo film. agosto/settembre 2004 65 RISTORANTE FILIBERTO Via Nuova Circonvallazione, 41 47900 Rimini Tel: 0541/790201 www.ristorantefiliberto.com Fascia di prezzo: euro 13-18 Parcheggio: molto largo, laterale all’entrata, con circa 35 posti camion Tipo cucina: pesce e carne Piatti forti: farfalle al filetto di pesce, pesce spada alla griglia Giudizio: L’estate è la stagione che preferisco: caldo, spiaggia, gelato è una combinazione difficilmente superabile. Ed ecco perché, prima di inoltrarci nel grigio autunno, punto sicuro verso un contesto che l’estate se la porta addosso con leggerezza soave. Ed ecco perché nel descrivervi il Ristorante Pizzeria Filiberto, in quel di Rimini, ho deciso per ciascun punto di consigliare una canzone italiana collega- ta al giudizio. È un giochino che spero vi piacerà. «Strada facendo» (Baglioni) si giunge al ristorante… - Arrivare da Filiberto è un gioco da ragazzi. Si esce dal casello di Rimini Sud e, dopo 1 km e mezzo, si arriva alla Circonvallazione. Svolta a sinistra e a 2 km, sempre sulla sinistra, ecco il nostro punto di ristoro. Il parcheggio? «Sei grande, grande, grande» (Mina) – La prima bella sorpresa è la presenza di un parcheggio specifico per camion, con posti TIR segnati 66 agosto/settembre 2014 sull’asfalto. La capienza è di circa 35-40 veicoli, la qual cosa, combinata con la vicinanza all’autostrada, rendono il locale particolarmente appetibile ai lavoratori della strada. Interni come le osterie di una volta, perciò: «Canzone delle osterie di fuori porta» (Guccini) – Gli interni sono quelli tipici delle osterie romagnole (tavole e sedie in simillegno, tovaglie a quadrettoni), ma moderni e puliti. La dimensione: circa 250 coperti. Servizio rapidissimo = «Vado al massimo» (Vasco) – Tra i pregi del locale c’è sicuramente la rapidità del servizio, curato da quattro efficienti cameriere che balzano agilmente da un tavolo all’altro (la locanda è piuttosto affollata). Il tutto è aiutato dalla presenza di un menu del giorno con pochi, semplici piatti, ma anche le richieste di un’altra bottiglia d’acqua o del dolce sono soddisfatte quasi all’istante. Primo: «Farfallina» (Carboni), ma dove voli, non vedi che son qui… - Ogni portata prevede una scelta di pesce e una di carne, che variano a seconda dei giorni. Le farfalle al filetto di pesce sono cotte al punto giusto, il che è un merito per una pasta dallo spessore variabile (più dura al centro e più sottile alle estremità). Il condimento convince il giusto: non cattivo, ma sinceramente non capisco di che pesce si tratta (mi dicono coda di rospo, mah…). I ravioli di porcini alla panna con meno crema supererebbero l’esame, ma sono un po’ annegati nel condimento troppo liquido. Secondo: «Lu pisce spada» (Modugno) – Una grande canzone di Mr. Volare introduce il pesce spada alla griglia, che ha un gusto deciso, ma è un po’ stopposo. Trascurando per ragioni di alito tonno, fagioli e cipolla, mi faccio recensire la braciola di maiale ai ferri dal mio vicino di tavolo che, scuotendo la mano a bilancino, conferma una sufficienza risicata. Dolce: «Ma che (semi)freddo fa?» (Nada) – Nel menu sarebbe compreso anche il melone, ma essendo io un’an- PUBBLICITÀ BRIDGESTONE tisalutista convinto, sterzo verso i dolci. Qui è la sagra del semifreddo, disponibile alla panna, alla Nutella (slurp!), alla fragola e ai pinoli. Scelgo quest’ultimo che, servito con una guarnizione al caramello, si lascia divorare in pochi minuti. Segue il caffè di commiato, nella media. «Non credo che sia il giusto prezzo da pagare…» (Fabi – Il male minore) - Alla resa dei conti si rimane un po’ perplessi sul conto. Col menù fisso, anche se «integrato» da dolce e caffè, 18,50 euro non sono pochi. Tenendo solo primo, secondo e contorno scendiamo a 13,50, che sono sempre sopra media rispetto alla norma. Costa mezzo “camioncino” in meno sulla valutazione. E adesso “Tutti ar mare, tutti ar mare, a mostra’ le…” (Gabriella Ferri). Luca Regazzi agosto/settembre 2004 67 PUBBLICITÀ 68 agosto/settembre 2014
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