Change management È ORA DI CAMBIARE Non basta guardare al risultato, bisogna invece identificare il legame tra il successo finanziario e i processi organizzativi e di business Livia Piermattei 26 OTTOBRE 2014 “I L CHANGE MANAGEMENT? È ora di cambiarlo”. Sembra un gioco di parole invece è la formula che dà inizio a un viaggio molto concreto che ha l’obiettivo di accompagnare le organizzazioni a tenere meglio il mercato e migliorare la performance. È la direzione che ha preso Methodos – società di consulenza di direzione sul change management culturale – attraverso una profonda riflessione sul tema, pubblicata di recente su Harvard Business Review con uno speciale che racchiude metodologia e 15 casi aziendali (vedi lo speciale su http://bit.ly/1ohPvC0). L’obiettivo di Methodos è coinvolgere le aziende in un viaggio che consentirà loro di avere maggiore visibilità su quali sono i meccanismi che determinano i risultati aziendali, che stimolano la performance finanziaria e, contemporaneamente, migliorano l’intero sistema di relazioni organizzative. Il percorso tracciato porta le aziende a viaggiare oltre i limiti dei sistemi tradizionali del change management, che si limitano a un approccio finalistico orientato a ottenere in fretta i risultati, e propone di identificare, invece, in modo chiaro e utile, qual è il legame tra il successo finanziario e i processi organizzativi e di business sottostanti. E non solo. È importante sottolineare che il contesto nel quale si muovono oggi le aziende è caratterizzato da evoluzioni macroeconomiche, sociali e tecnologiche, da sfide non facili per le quali è necessario un nuovo paradigma organizzativo che proponga un change management sociale, responsabile e distribuito che si fonda su una governance consapevole del sistema degli stakeholder di un’organizzazione, sia al suo interno che all’esterno. Stakeholder che sono connessi tra loro e il cui coinvolgimento efficace influenza e potenzia i risultati delle organizzazioni. Nel moderno change management, infatti, diventa fondamentale coinvolgere le persone per cambiare cultura e migliorare i risultati. Come cambiare? Il modello sviluppato da Methodos propone un approccio dinamico e circolare, adattivo, misurabile e coinvolgente: un “Viaggio del cambiamento culturale”, costruito per integrare le persone, gestire e allineare i processi con l’obiettivo di mettere in pratica la strategia aziendale. Il viaggio si articola in 5 sezioni che definiscono come realizzare il cambiamento culturale in modo consapevole ed efficace (vedi figura a pagina 29). Questo itinerario comincia con la necessità di controllare che il mezzo con cui viaggiare sia in condizioni di partire, che i compagni di viaggio siano disponibili a farlo, che la meta scelta sia la migliore. Si parte dunque con l’analisi della cultura esistente e percepita, attraverso l’ascolto degli stakeholder: interni, ma anche esterni. Le domande da porsi quando si ascoltano gli stakeholder e si imposta un programma di cambiamento sono: Quali sono le sfide da vincere e i temi su cui lavorare per il cambiamento? Quali le aree critiche? Quali sono gli stakeholder interni ed esterni rilevanti per ognuna di queste aree? Change readiness: la struttura è pronta e intenzionata a cambiare? Quanto si sentono parte dell’azienda le nostre persone? • • • • Quali sono i tratti principali della nostra cultura d’impresa? • Quali sono i comportamenti organizzativi su cui intervenire? Quali sono le figure chiave su cui dovrò puntare e che ruolo avranno? Dove troverò più resistenza? • La seconda tappa riguarda i leader e la loro capacità di avere una visione e una strategia del cambiamento. Sta a loro definire i risultati da perseguire, disegnare la cultura, ispirare e motivare le persone. Le domande da porsi quando come leader di un’organizzazione si intende lanciare un programma di cambiamento sono: Cosa vogliamo diventare? Qual è la nostra cultura auspicata? • • OTTOBRE 2014 27 Change management • Che risultati vogliamo raggiungere con il cambiamento? Quali sono i leader influenti in azienda? I leader sono capaci di motivare e ispirare? Quanto sono capaci di “walk the talk”? • • • Per la terza tappa serve un cruscotto di monitoraggio e guida. Ma che non badi solo a “quanto si è fatto”, ai risultati, o a quanto è costato muoversi (gli indicatori lagging). Bisogna considerare e integrare tutte le variabi- 28 OTTOBRE 2014 li funzionali al raggiungimento della meta: il clima aziendale, la resistenza dell’equipaggio, le esperienze che possono motivare a proseguire. Sono gli indicatori guida, leading, che consentono di raggiungere la meta. Le domande da porsi quando si costruisce un sistema di monitoraggio e guida del cambiamento sono: Per ognuna delle aree del cambiamento, per ognuna delle azioni che prevediamo nel piano di cambiamento, quali sono gli indicatori leading relativi? Quali i risultati attesi? Quali gli indicatori che ci con- • • sentono di monitorare e guidare il cambiamento? Abbiamo previsto un indicatore guida di sintesi? Con chi e come condividiamo il cruscotto di guida del cambiamento? • • È quindi importante focalizzarsi su quali attività servono per assicurare che tutti i compagni di viaggio arrivino alla meta, essere certi che sappiano dove andare, che lo vogliano e che abbiano strumenti e competenze per farlo: il piano di engagement e cambiamento. Le domande da porsi per costruire un piano di engagement e cambiamento sono: Quali strumenti adotto per creare consapevolezza, responsabilizzazione, coinvolgimento? • • Ho pianificato le diverse fasi necessarie per il coinvolgimento delle persone? Con quali tempi ho deciso di intervenire? Ho messo in campo strumenti sufficienti per il cambiamento? Chi e come potrò coinvolgere per competenza e motivazione specifica? • • • Come potrò valorizzare il contributo dei miei stakeholder al cambiamento? E ancora, fondamentale, è avere un “diario di bordo”, che registra chilometri percorsi e costi sostenuti e che mette chi scrive e chi legge nelle condizioni di raccontare le criticità e positività che quel viaggio ha presentato e come tutto ciò ha inciso, a sua volta, su costi e chilometri percorsi. Un approccio alla rendicontazione continua e multicanale che stimola, suggerisce e facilita un modo diverso di pensare e guidare l’organizzazione e che aiuta a fissare l’esperienza e anche ad adattare e riorientare il viaggio di oggi. Ma anche i viaggi futuri dell’azienda. Le domande da porsi per realizzare una rendicontazione continua e multicanale sono: Abbiamo considerato l’importanza del reporting per adattare, riorientare, ricentrare il processo di cambiamento? • • Abbiamo considerato le implicazioni e le innovazioni che il processo di cambiamento culturale può determinare sul reporting (indicatori, modello di business, comunicazione del valore prodotto)? Abbiamo identificato, oltre i risultati economici, le conseguenze che i nostri processi producono? Siamo in grado di misurarle, certificarle, raccontarle? 䡵 • OTTOBRE 2014 29
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