Democrazia diretta - Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano

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DEMOKRATIE
Introduzione
blufink – Cooperativa Sociale per processi innovativi, composta da Katharina
Erlacher e Katherina Longariva, ha
progettato in collaborazione con Georg
Senoner e Thomas Pichler una serie di
eventi. Inoltre hanno collaborato Karl
Gudauner, Monica Margoni, Valentino
Liberto e Maximilian Lösch.
Editore
Consiglio della Provincia
autonoma di Bolzano
Foto: Consiglio della Provincia BZ & blufink
Traduzione: Consiglio provinciale/regionale
Grafica: MarameoLab
I membri della 1. Commissione
legislativa del Consiglio provinciale
di Bolzano Magdalena Amhof, Brigitte
Foppa, Eva Klotz, Ulli Mair, Josef
Noggler, Dieter Steger, Veronika Stirner,
Christian Tschurtschenthaler, Alessandro
Urzì stanno predisponendo una nuova
legge sulla democrazia diretta.
Attraverso una serie di incontri sul tema
“democrazia e partecipazione” i cittadini e le cittadine sono stati invitati a
prendere parte a sette appuntamenti in
tutta la provincia per esprimere le loro
richieste e formulare le considerazioni
sulla nuova legge.
Durante questi appuntamenti i cittadini
hanno scambiato le loro opinioni direttamente con i politici. I vari contributi alla
discussione sono stati raccolti e vengono presentati in questo opuscolo. Servono come suggerimento per la stesura del
testo di legge.
La selezione si è basata su criteri qualitativi, i dati contenuti non hanno rilevanza statistica.
Con una serie di incontri a livello
comprensoriale la 1. Commissione
legislativa del Consiglio provinciale di
Bolzano ha avviato la fase preliminare
per l’elaborazione di una nuova legge
sulla democrazia diretta in Alto Adige.
Percorrere nuove strade e coinvolgere
sin dall‘inizio i cittadini è il motto con
il quale è stata avviata questa iniziativa. Da parte dei cittadini presenti, la
proposta è stata accolta con sorpresa,
ma anche sentita come stimolo. Dopo le
lunghe discussioni sul disegno di legge
relativo all’iniziativa per più democrazia e al rifiuto della legge approvata
dal Consiglio provinciale nel corso di
un referendum affermativo, il dibattito
pubblico era arrivato ad una battuta
d‘arresto.
Con questo passo, la commissione
legislativa ha dato un segnale importante. Soprattutto in un momento in
cui la politica soffre di una grave perdita
di credibilità, si cerca l’avvicinamento
con i cittadini per progettare con loro
gli scenari futuri di partecipazione.
Nelle serate di discussione molte persone hanno apertamente dato sfogo
alla propria rabbia per le carenze e le
inadeguatezze della politica. Ma hanno
ribadito anche la necessità di una politica responsabile e orientata ai valori e
allo sviluppo della provincia. Numerose
proposte sui contenuti della nuova legge sulla democrazia diretta confermano
che la cultura della partecipazione in
Alto Adige è cresciuta costantemente
negli ultimi anni.
Intromettersi non è più una parola negativa nel nostro tempo, ma una linea guida,
la forza motrice della nostra società
civile.
I partecipanti alle serate di discussione
hanno evidenziato anche molti punti
critici. La principale richiesta rivolta
alla commissione legislativa riguarda
una legge equilibrata per la democrazia
diretta, regole per un processo di partecipazione semplice e chiaro e un‘informazione indipendente ed adeguata.
1# Primo giro di discussione
Domanda:
Come sto vivendo la
democrazia in Alto Adige
La democrazia è il
governo del popolo, dal
popolo, per il popolo.
[Abramo Lincoln]
La democrazia è il potere
di un popolo informato.
[Alexis de Tocqueville]
Perdita di fiducia
I partecipanti alla discussione attorno ai tavoli hanno evidenziato innanzi
tutto una perdita di fiducia da parte
dei cittadini nei confronti della politica. Qui, la delusione per le manipolazioni del potere e gli scandali si
mescolano con il malcontento per la
mancanza di progressi nello sviluppo
della democrazia diretta.
Strumenti di partecipazione
Questo malessere nei confronti della
politica indica che i partecipanti hanno messo in discussione il funzionamento della democrazia in generale
e non solo le azioni dei singoli leader
politici.
Molti vedono le prospettive di sviluppo della democrazia in una partecipazione ampia e attiva dei cittadini nel
processo politico. Questo deve essere
tuttavia supportato da strumenti
appropriati. Sono soprattutto i giovani
che parlano di questo potenziale
creativo.
Necessità di valori e di etica
Una volta dato sfogo alla rabbia,
diventa chiaro che l’interesse della
collettività è per molti una cosa seria
e pertanto desiderano uno sviluppo
responsabile della società. Questo
viene sottolineato dalla richiesta di
etica, valori e responsabilità.
Svizzera come modello di democrazia
Il sistema di democrazia diretta in
Svizzera è spesso preso ad esempio
e definito come un modello di riferimento per lo sviluppo della democrazia diretta in Alto Adige. Tuttavia,
molti sostengono anche che appare
irrealistico adottare in larga misura le
regole svizzere di democrazia diretta.
Situazione in Alto Adige
La democrazia diretta viene vista
come un correttivo e come integrazione alla democrazia rappresentativa.
Molti chiedono insistentemente lo
sviluppo di strumenti di democrazia
diretta. Non pochi vorrebbero poi sostituire la democrazia rappresentativa con un sistema di democrazia diretta, per garantire la partecipazione
dei cittadini al processo decisionale.
In molti prevale una sensazione
di incertezza, su come in futuro si
possa garantire la funzionalità del
sistema politico. Alcuni partecipanti
sottolineano le opportunità di partecipazione offerte dalla democrazia
rappresentativa e appaiono scettici
circa l‘introduzione del modello politico di democrazia diretta.
Molti partecipanti sono del parere
che in Alto Adige non sia radicata la
cultura della dialettica democratica.
Il terreno per la collaborazione costruttiva tra le istituzioni e i cittadini, così come nei gruppi sociali deve
essere spianato.
Ci si è rammaricati che a scuola non
viene offerta un’adeguata formazione politica. Così mancano sia i punti
di partenza teorici che l’esperienza
pratica nell’esercizio della partecipazione politica.
Vipiteno
Silandro
Merano
Brunico
Bressanone
Bolzano
Egna
Mappa dell’Alto Adige
con i comprensori
18 7
38 25
61 47
69 20
16-30 Anni
31-45 Anni
46-60 Anni
61-... Anni
M F
=5 Partecipanti Statistica partecipanti
1# Contributi alla discussione
Concezione democratica
La frustrazione è grande, viviamo in una
democrazia fittizia. • Grande distanza
tra politici e la popolazione a causa degli
scandali degli ultimi anni. • Viviamo in
una fase di pre-democrazia. • I cittadini
devono essere ascoltati. • I politici hanno
ricevuto la loro legittimazione dal popolo
e devono farlo partecipare. • Il consenso
è dato da una partnership continua. •
La democrazia richiede il rispetto per le
opinioni degli altri. • Si dovrebbe poter essere di parere contrario ad un certo livello.
• La democrazia è una questione difficile
e faticosa. • Ci vuole più coraggio civile.
• Abbiamo bisogno di una cultura della
discussione, del dialogo e del dibattito
costruttivo.
Nuovi sviluppi
La nuova giunta provinciale è più aperta.
• L‘era dell’autoritarismo è finita. • C‘è un
cambiamento di modelli in atto. • Nei referendum vi è ora un quorum del 40%, che
corrisponde al 50% della partecipazione. •
I cittadini sono maturi. • La consapevolezza dei cittadini cresce. • Non possiamo più
solo stare a guardare. • Gli ultimi referendum mostrano che c’è in corso dibattito sui
vari problemi. • Non si attende più che le
decisioni vengano calate dall‘alto. • La democrazia non è parte della nostra tradizione. • Siamo viziati e deleghiamo. • Spesso
si dice: „Sono contento che siano gli altri a
governare“. • La politica è un lavoro. • Non
può essere lasciato tutto ai cittadini. • La
gente entra con entusiasmo nella politica
e poi viene incanalata nel sistema.
I contributi sono stati estratti dalle
annotazioni dei partecipanti sui tavoli
e dalle trascrizioni degli osservatori
durante gli interventi orali.
Cittadini e politici
I cittadini non vengono mai coinvolti. •
I rappresentanti politici devono essere
più con il popolo. • I politici eletti hanno
paura di perdere il potere se il popolo
viene incluso nel processo partecipativo.
• Tutti i privilegi, la SEL, questioni spinose. • Quello che mi dà più fastidio è che i
politici decidano loro stessi sull’entità dei
loro compensi. • Per gli errori dei politici devono pagare i cittadini. • I cittadini
possono votare una volta e poi per cinque
anni devono tacere. • Le decisioni vengono prese a porte chiuse e poi „fatti passare”. • Non dovrebbero essere dottate delle
decisioni senza prima sentire la posizione
della popolazione. • Ora decidono tutto le
lobby. • Senza sistema lobbistico non si
può far nulla, perché purtroppo esiste.
Opinioni e esperienze relative a
referendum e democrazia diretta
A Bressanone molti non erano informati. •
È stato votato il progetto voluto dalle lobby.
• La votazione su altri tracciati è stata
impedita. • A Malles le cose sono andate
male, perché la votazione in questione
riguardava questioni che non rientravano
nella competenza del Comune. • I cittadini
devono poter votare sulla pianificazione
del territorio? • Alla popolazione deve
essere spiegato bene tutto, altrimenti la
consultazione non ha senso. • Il cinque per
cento di persone convinte sono sufficienti
per far cambiare opinione il restante 95 per
cento. • Non trovo opportuno che si possa
votare su tutto. • La democrazia diretta
richiede un sacco di energia. • Va chiarito
anche in quali casi si possa ricorrere alla
democrazia diretta? • La popolazione ha le
competenze per partecipare a una discussione su certi argomenti? • Referendum:
Le persone spesso sono messe a dura prova. • Se si fosse fatto un referendum, ora
non avremmo la MeBo. • Cercare consenso
piuttosto che concentrare l’attenzione sui
vincitori e perdenti. • Le resistenze devono
essere superate e si deve cercare di accontentare la maggior parte della popolazione. • Bisogna prima conoscere i diversi
punti di vista. • La democrazia diretta
permette di correggere le decisioni della
democrazia rappresentativa. • Le persone devono essere coinvolte nel processo
decisionale. • I cittadini devono avere la
possibilità di fare proposte.
Informazione e media
Influenza manipolativa dei mass media. • Le opinioni indesiderate vengono
screditate. • Non abbiamo la sicurezza di
ottenere le informazioni giuste. • Troppo
poche informazioni sulle decisioni politiche, anche a livello di gruppi consiliari. •
C’è bisogno di una maggiore trasparenza.
• Per i referendum è necessario garantire
la par condicio nei mass media. • I nuovi
media consentono la verifica immediata
delle informazioni. • Il ruolo dei social
media deve essere ancora chiarito. • Nel
processo di formazione delle opinioni
dev’essere consentito anche un ripensamento. • Nelle scuole secondarie non c‘è
più alcuna educazione politica.
Proposte concrete per la
democrazia diretta
Bisognerebbe registrare regolarmente
quali proposte dei cittadini sono poi state
attuate. • Votare più di tre-quattro volte
è troppo. • Date fisse per le consultazioni
3/4 volte l‘anno. • Prima della raccolta
delle firme si dovrebbe svolgere una
discussione approfondita tra oppositori
e sostenitori. • Il consenso intorno alla
questione referendaria è fondamentale per un referendum (vedi l’esempio di
Bressanone). • L’ordinamento dei comuni
impedisce la democrazia diretta. • Per i
progetti di interesse internazionale sono
autorizzati a votare non solo i cittadini
confinanti. • Le regole non possono essere stabilite dalla maggioranza a sfavore
della minoranza. • Fino al 18esimo anno
di età, i giovani non possono partecipare
al processo politico. • Alcuni mesi prima
della loro approvazione le proposte di legge dovrebbero essere pubblicate in rete in
un linguaggio comprensibile.
Proposte alla democrazia
rappresentativa
Obbligo di aggregarsi ad un gruppo
consiliare rappresenta un problema. •
Liste bloccate non sono un esempio di
democrazia. • Abolire i partiti a livello
comunale. • Ci vuole un livello intermedio tra i cittadini e il consiglio comunale:
devono essere attivati i comitati civici.
• Attualmente non c’è possibilità di una
scelta che vada al di là degli schieramenti politici. • Limitazione del mandato
a due legislature.
Iniziativa per più democrazia
L‘iniziativa è attiva da 20 anni. • Non
si può non prendere sul serio, quando
vengono raccolte migliaia di firme. •
Nonostante una lunga esperienza in
materia, l’iniziativa per più democrazia
non è stata coinvolta nella stesura della
nuova legge.
2# Secondo giro di discussione
GRANDI PROGETTI 82
Famiglia 5
URBANISTICA e GESTIONE
DEL TERRITORIO 21
Economia 8
Domanda:
Su quali temi
vogliamo votare
* Questi i temi proposti
dai partecipanti nel corso
dei 7 incontri
Energia 8
COSTITUZIONE
PROVINCIALE 32
> Autodeterminazione
> Processo decisionale
> Modelli e processi
partecipativi (2)
> Partecipazione – processi
deliberativi (2)
> Scelta dei rappresentanti
del popolo/Principi fondamentali, termini
> Problema di fondo:
divisione dei poteri
> Retribuzione dei politici/
costi della politica (5)
> Bilancio (10)
> Riduzione della burocrazia
> Giustizia
> Mandare a casa
i politici incapaci
> Priorità nella gestione del
bilancio provinciale
> Convenzione finanziaria
con lo stato
> Convivenza
> Controllo sulla
distribuzione dei beni comuni e dei soldi pubblici
> Convenzioni internazionali
> Regolare il flusso di
informazioni
> Grandi progetti (21)
> Aereoporto (12)
> BBT (23)
> Collegamento su
rotaia con l’Oltradige
> Elettrificazione della
ferrovia della Val Venosta
> Grandi opere/progetti
devono essere approvati
dalla popolazione
> Inceneritore
> Impatto sull’ambiente?
> Finanziamento
> Famiglia (2)
> Assistenza / Sostegno
per bambini
> Sostegno / assistenza
genitori
> Sostegno famigliare
> Energia (3)
> Acqua
> Promuovere la
sostenibilità (2)
> Fusione azienda elettrica (2)
Agricoltura 4
TEMI
Regole per la
DEMOCRAZIA 145
> Nuova legge per la
Democrazia diretta (57)
> Legge elettorale (7)
> Partecipazione prima delle
decisioni e del voto (19)
> Democrazia/regole dei
processi democratici (26)
> Prima della decisione:
informazione (4)
> Forme di convenienza
sociale/sincerità tra politici
e elettori (6)
> abolizione della democrazia rappresentattiva
> Democrazia rappresentativa
- competenze (2)
> Iniziativa popolare,
referendum, informazione,
quorum 0%
> Elezioni per tutto/
partecipazione ovunque (4)
> Gestione del paesaggio
> Abitare/edilizia abitativa
> Tutela dell’ambiente/
sotenibilitàt (4)
> Raccolta funghi
> Lavoro
> Urbanistica (7)
> Mobilità (3)
> Ambiente
> Risorse (2)
> Pesticidi
> Promozione di prodotti
regionali
> Promozione agricoltura
biologica (2)
> Regole di gioco/
politica economica (4)
> Legge bancaria globale
> risorse di interesse
pubblico come acqua
energia devono rimanere
bene comune
> promuovere strategie
econonomiche sostenibili
(bio, energia, mobilità)
> Sviluppo economico
Sanità e
sociale 13
> alimentazione e
trasparenza
> Sanità (2)
> Interventi per la non
autosufficienza
> Riforma sanitaria (7)
> Politica per anziani
> decriminalizzazione e
legalizzazione di cannabis
visionE / futuro 65
comuni 31
> Unione (3)
> Accompagnamento
> autonomia dei comuni in
riguardo alla provincia (3)
> Decisioni su strutture in
comune/comprensorio
> Bilancio e pianificazione
pluriennale
> Bilancio (3)
> Distribuzione equa
di soldi pubblici
> Toponomastica
> Futuro Alto Adige (6)
> Futuro per l‘uomo (2)
> Domande fondamentali
della società (3)
> Intesa sociale
> Linee guida
politica culturale 8
> Reddito minimo per tutti –
pari opportunità per tutti 3
> In che direzione?
> distribuzione equa della
> Formazione scolastica
ricchezza del paese
secondo metodi Montessori,
(materiale e sociale)
solidarietà, creatività
> Il cittadino “maturo”:
> Quanti soldi?
informato, che fa sentire la
sua voce, attivo …come si
realizza questo obiettivo?
autodeterminazione 9
> Costituzione propria con
giustizia propria (2)
> Autodeterminazione (4)
> Abbandono di un progetto
di autonomia fallito
> Autonomia o stato libero
> Libertà
2# Contributi alla discussione
I contributi sono stati estratti dalle
annotazioni dei partecipanti sui tavoli
e dalle trascrizioni degli osservatori
durante gli interventi orali.
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Proposte d
diretta
ia
az
r
democ
Il ruolo nella
democrazia
> Voglio aver voce in capitolo senza
dover necessariamente appartenere ad una associazione o
partito.
> Voglio avere un ruolo partecipativo.
Partecipaz
ione
> Su questioni tecniche devono
esseri i tecnici a decidere.
> Su questioni riguardanti il comune
devono essere i cittadini a decidere a livello comunale
> Quanto sono maturi i cittadini
per poter partecipare al processo
decisionale?
> Su questioni di interesse provinciale, devono poter decidere tutti i
cittadini della Provincia.
> Tutto ciò che viene votato dal
Consiglio provinciale, può essere
deciso anche attraverso una consultazione popolare.
> Se la competenza è a livello
europeo, dovrebbe essere possibile solo un referendum a quello
stesso livello (in riferimento a
Malles).
> Dovremmo poter votare su ciò che
ci riguarda.
> I cittadini dovrebbero votare sulle
questioni fondamentali.
> Non voglio decidere su inezie, ma
sui progetti di una certa portata.
> Vorrei poter dire la mia anche per
le piccole cose.
> Delegare le decisioni ai politici
significa anche democrazia.
> Vorrei delegare le questioni che
non capisco.
> Ci vuole un riscontro positivo nella
popolazione prima del voto su un
disegno di legge.
e
Formazion
ni e
io
in
op
delle
ione
partecipaz
> Ci sono molte richieste, ma molti
cittadini non sanno quali passi è
necessario fare.
> Delegare la responsabilità ha
spesso a che fare con la convenienza.
> Molti dicono: “non mi interessa “
e non “io sono contrario.”
> L’utilizzo di strumenti di partecipazione promuove un processo di
apprendimento.
> Quando una soluzione viene adottata con successo altrove, allora
la provo anch’io.
> E ‘necessario trasmettere un senso di responsabilità alle persone.
> La necessità di essere coinvolto
come cittadino, sorge quando la
politica non è in grado di risolvere
le cose in modo soddisfacente.
> Ci dovrebbero essere contributi
per iniziative che promuovono
questioni di pubblica utilità.
> Dovremmo avere la possibilità di
votare e di fare proposte. Le
proposte dovranno essere pubblicate in modo trasparente su
Internet.
> Il divieto di svolgere referendum
prima di una elezione serve solo
per impedire la partecipazione.
Nessuna legge provinciale lo
impone.
> Ci vogliono due date fisse all’anno
per i referendum. In Svizzera ce
ne sono quattro.
> Non si tratta tanto degli argomenti del voto, quanto piuttosto
del metodo di voto.
> Ci vuole un comitato che decida
ciò che può essere votato.
> 8.000-10.000 firme sono sufficienti per chiedere un referendum. Ciò corrisponde ad un mandato in Consiglio provinciale.
> L’uso di Internet per il voto su
singoli progetti.
> Il modello svizzero non è trasferibile alla nostra realtà.
> Qual è la differenza tra il referendum e la consultazione popolare?
Non ce ne sono. Entrambi non
sortiscono alcun effetto.
Informazio
e media
ne
> L’informazione è molto importante
> Ci vuole un opuscolo informativo
sul referendum.
> L’informazione è fondamentale
se si desidera implementare la
democrazia diretta.
> I cittadini ricevono informazioni
preconfezionate. Sulle cose fondamentali non si discute.
> Per la democrazia diretta si ha
bisogno di mezzi di informazione
liberi.
> Il ruolo dei mass media a
Bressanone è stato controproducente.
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responsab
ione
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ù
legge per pi
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quorum
firma
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informazio
3# Terzo giro di discussione
Domanda:
Cosa ci aspettiamo dalla nuova
legge sulla democrazia diretta
Avere voce in capitolo come cittadini.
Il referendum e l’iniziativa popolare
sono al centro della legge sulla democrazia diretta. Il primo corrisponde
al desiderio che il popolo sovrano
disponga di un correttivo alle decisioni
adottate dai rappresentanti politici
eletti. Il secondo si basa sulla convinzione che la popolazione dovrebbe
avere un diritto di iniziativa per avanzare autonomamente delle proposte
legislative.
L’utilizzo degli strumenti deve essere
facilitato e incoraggiato; fondamentale è una soglia bassa per la raccolta
delle firme, un metodo semplice per
l’autenticazione delle firme, così come
un quorum basso o nullo per il voto
stesso. La legittimità della decisione
spetta a coloro che hanno effettivamente votato.
Alcuni chiedono la possibilità di sottoporre le decisioni della giunta provinciale a referendum. Voci scettiche
temono una marea di consultazioni
in caso di soglie minime per i referendum, con il risultato che una piccola
minoranza di votanti deciderà per la
maggioranza di coloro che non partecipano al voto.
Decisivo per il dibattito sui referendum è stato il tema dell’informazione.
Il punto di partenza sono state le riflessioni dei partecipanti sulla sensibilizzazione e la cultura del dibattito.
Ogni scelta politica dovrebbe includere i diretti interessati, essere orientata verso il bene comune e avvenire
sulla base di argomenti adeguati. Le
perizie spesso non sono sufficienti
ad illustrare in modo approfondito il
problema.
Solo se si è interessati direttamente,
si possono formulare posizioni che
sono essenziali per la sostenibilità
delle soluzioni. Nel caso di strumenti di democrazia diretta, a giudizio
unanime dei partecipanti, andrebbe
osservato il principio di assicurare
una informazione completa, pertinente e obiettiva per i cittadini in quanto
essi hanno un ruolo attivo nel processo
decisionale.
Questo compito potrebbe essere assunto da un organismo indipendente.
In particolare appare opportuno che gli
elettori ottengano insieme alla scheda
un opuscolo referendario che illustri il
problema dalle diverse angolazioni. In
questo caso, i sostenitori e gli oppositori dovranno ricevere lo stesso spazio
per illustrare le proprie posizioni.
I partecipanti hanno ripetutamente
affrontato questioni come la coscienza politica e civile, le regole del gioco,
l’ascolto, la cultura del dibattito e
l’orientamento del consenso.
Sono necessari sforzi a vari livelli per
far crescere la capacità di dialogo e
di compromesso e allineare il dibattito politico sul bene comune. La
“capacità di provare” forme partecipative e democratiche apre la strada
ad una società disposta a imparare.
È disposto a percorrere una via, chi
ha un obiettivo. Pertanto, in futuro,
è sempre più necessario – questa la
valutazione di alcuni partecipanti affrontare le prospettive a lungo termine piuttosto che rallegrarsi di decisioni
a breve termine. Una visione è un insieme di scenari per un buon sviluppo di
tutta la comunità.
3# Contributi alla discussione
I contributi sono stati estratti dalle
annotazioni dei partecipanti sui tavoli
e dalle trascrizioni degli osservatori
durante gli interventi orali.
Le richieste alla
commissione legislativa
> Legge per la Democrazia Diretta
> Referendum e iniziativa popolare con
10.000 firme
> Nessun ostacolo e limiti temporali per
le possibilità di compartecipazione
> Basso quorum
> Le donne nella Commissione legislativa debbono sviluppare una tale pressione da riuscire ad istituire un fondo
per sostenere l’iniziativa per più democrazia.
> Referendum confermativo per le leggi
del Consiglio provinciale e delibere
della Giunta provinciale come prova che
è iniziata una nuova era
> Ogni cittadino dovrebbe poter autenticare le firme.
> La democrazia diretta include anche la
decisione relativa all’auto-determinazione.
> Quello che rientra nella democrazia
rappresentativa, deve essere anche
oggetto di consultazione (da parte del
popolo).
> Se inizia una nuova era, non ho bisogno
di correre dietro ai politici per autenticare le firme per l’iniziativa per piú
democrazia.
> Come idealista, accolgo con favore l’iniziativa di una nuova legge. Come realista, ho dei dubbi. I politici potrebbero
impedire molte opportunità di partecipazione per paura della gente.
> Voto indipendente dagli schieramenti
politici.
> Sono scettico e curioso.
> Creare una sintesi tra la proposta di
legge dell’iniziativa e la legge del
Consiglio provinciale.
> Pensare a lungo termine quando si
scrive la legge, in modo che in cinque
anni non si renda necessario un nuovo
dibattito.
> Se la Costituzione vieta il voto per l’autodeterminazione, deve essere possibile almeno un sondaggio.
> La Commissione legislativa deve
scrivere le leggi in modo tale che non
bisogna riscriverle mai più.
> Le modifiche ci saranno sempre, perché
cambia anche la societá.
> La democrazia diretta deve svolgere
un ruolo di equilibrio tra maggioranza e
minoranza.
> La democrazia diretta serve da controllo. La popolazione deve poter essere
attiva o agire da freno.
> Inviare l’opuscolo informativo e nessun’altra pubblicità. Senza informazione
non vi può essere una buona decisione.
> C’è bisogno di sviluppare una nuova
cultura della discussione. Si protesta
solamente e basta. Abbiamo scordato
come parlare gli uni agli altri.
> Rapporto di partenariato tra i responsabili politici e le persone in strada.
> Possiamo risolvere i problemi solo insieme. Per fare questo abbiamo bisogno
di regole chiare, che possiamo decidere
noi stessi.
> Integrare i cittadini nei processi decisionali, non solo dare loro il voto alle
elezioni. Abbiamo un mosaico comune
di verità.
> Il problema della dittatura della maggioranza (50 + 1).
> Sarei felice se si fosse aprisse una
nuova era.
> Sarei stupito se iniziasse una nuova era.
> I politici dovrebbero spiegare meglio ciò
che vogliono.
> Vorrei leggi più semplici che siano comprensibili a tutti e non troppo complicate.
> La situazione per me come artigiano
è insopportabile. Dobbiamo ridurre la
quantità di leggi e non lasciare decidere
tutto a Roma e Bruxelles.
> La politica significa creare la qualità
della vita e mettere le persone al centro.
> La partecipazione non basta.
> Implementare i risultati in quanto volontà popolare
> Finanziamento pubblico delle iniziative,
in modo che nessun funzionario pubblico debba venir pagato per questo.
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Interventi
Chi potrebbe meglio riassumere lo stato
d’animo e lo svolgimento di queste serate,
che i partecipanti stessi? Qui di seguito
alcune dichiarazioni:
“Questo evento può aiutare a
migliorare la mia opinione sulla
democrazia rappresentativa.”
“Oggi si è avuta la cultura
della rinascita della base.”
“E ‘difficile trovare un
denominatore comune.”
“Questa iniziativa è adatta
alla costruzione del consenso.
Ci vuole tempo, ma si può
parlare. “
“Questo evento è una farsa.”
“Abbiamo raccolto anche
risultati controversi.”
“Volevo una discussione aperta
sulla democrazia diretta. Ma le
cose sono andate diversamente. “
“Se questo oggi è l’inizio di
qualcosa di nuovo,
sarei sorpreso!”
“A questo primo passo
della Consiglio provinciale di
partecipazione e democrazia
della base ne devono seguire
degli altri.”
Orientamenti
Altre iniziative, che continuano su questa
via della partecipazione dei cittadini,
sono già in preparazione. Nel mese di
gennaio / marzo 2015 si susseguiranno
una serie di incontri con le associazioni
e le organizzazioni per lavorare sulla
questione della partecipazione dal loro
punto di vista. La società civile organizzata è un importante collegamento tra
la popolazione e la politica. Essa contribuisce in modo significativo a creare un
ampio consenso sociale sulle decisioni
politiche.