Castel di Sangro, 25 febbraio 2015 Onorevole Tina Anselmi, siamo gli alunni della classe II B del Liceo Scientifico “Teofilo Patini” di Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila. Le scriviamo questa lettera perché durante le lezioni di Storia abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare il Suo grande impegno in favore della libertà e della dignità delle persone, il Suo nobile servizio per la Repubblica e le Sue importanti Riforme. Quindi, abbiamo sentito il desiderio di scriverLe per dimostrarLe la nostra stima, la nostra ammirazione e il nostro affetto. Tutto è cominciato così… Stavamo studiando la famiglia romana in età arcaica e abbiamo appreso che le donne non avevano un nome proprio, ma solo quello della loro “gens”, di conseguenza, per indicare le donne che appartenevano alla stessa famiglia, si usava aggiungere Prima, Seconda, Terza ecc. Inoltre, abbiamo imparato che le donne non potevano votare, o essere votate, e che spesso erano anche escluse dalla formazione. Quindi, la professoressa ci ha fatto notare che le donne in Italia, purtroppo, sono state escluse per lungo tempo da molti diritti fondamentali. E così, a proposito di formazione, ci ha citato il nome di Maria Pellegrina Amoretti, la prima donna laureata in Italia, che conseguì questo titolo solo nel 1777! Successivamente ci ha fatto notare, a proposito del sistema onomastico, che soltanto a settembre del 2014 l’Italia si è adeguata alla sentenza della Corte europea, che permette anche alle donne di trasmettere il proprio cognome ai figli. Infine, ci ha ricordato che le donne sono state ammesse al voto soltanto con il Referendum del 1946. E poi… ha citato il suo nome! E abbiamo scoperto che Lei è stata la prima donna ministro della nostra Repubblica nel 1976! Quello stesso giorno, la Prof ci ha narrato un episodio che la riguardava, perché lo aveva visto in tv proprio la sera precedente! Ci ha narrato di quel giorno lontano, in cui chiese un passaggio ai tedeschi per portare la radiotrasmittente ai partigiani…perché non voleva arrivare tardi a scuola! E siamo rimasti davvero stupiti e commossi. Allora la Prof ci disse: “Lei sì che è una donna davvero coraggiosa!” E la nostra compagna Camilla propose: “Perché non Le scriviamo?” E fu così che abbiamo cominciato un percorso che ci ha appassionato e coinvolto. Abbiamo raccolto informazioni sulla Sua storia e sulla Sua carriera attraverso la visione di video e la lettura di articoli molto interessanti. Ci ha particolarmente colpito la Sua partecipazione alla Resistenza, soprattutto perché era soltanto una ragazza, della nostra stessa età, che nonostante tutte le difficoltà non si è mai arresa e non è mai scappata di fronte al pericolo. Questo Suo contributo eroico ci ha insegnato che, anche se siamo così giovani, possiamo migliorare il mondo in cui viviamo perché, come Lei ha ricordato, nessuno è inutile e la Democrazia è partecipazione e amicizia. Ognuno di noi nella società può fare la differenza, bisogna solo esserci. Con il Suo impegno e la Sua lotta per i diritti dei cittadini, specialmente delle donne, ci ha fatto comprendere che il futuro è nelle nostre mani e che noi ragazzi dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità. Grazie a Lei abbiamo scoperto Aung San SuuKyi, Premio Nobel per la Pace, che ha combattuto con la sua stessa tenacia e ha dato tutto per difendere la propria patria e la libertà durante quelle lunghe e buie notti della Democrazia. Ammiriamo la Sua semplicità, la Sua lealtà e il Suo senso della giustizia, perché è un esempio da seguire di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questo periodo difficile. Tutto quello che abbiamo studiato ci ha insegnato che abbiamo ricevuto la Democrazia in dono da persone straordinarie come Lei e che dobbiamo custodirla e credere in noi stessi. Grazie per quello che ci ha insegnato con il suo esempio. E come ha detto Benigni qualche tempo fa: Le vogliamo bene!
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