Programmazione, Controllo e Governance negli Enti Locali della Sardegna Enrico Deidda Gagliardo (Università degli Studi di Ferrara) Jacopo Deidda Gagliardo (Project Manager @ Onda Srl) [email protected] www.masterperfet.it www.ondasolution.it 1) L’ESIGENZA DI UN NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE LOCALE 2) L’ESIGENZA DI NUOVI SOGGETTI, PROCESSI E STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO A SUPPORTO DEL NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE LOCALE 3) LA PROGRAMMAZIONE DELLE PERFORMANCE 4) IL PIANO DELLA PERFORMANCE 2011 DEI COMUNI ITALIANI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI: I RISULTATI DI UNA RICERCA SCIENTIFICA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA 5) TESTIMONIANZA OPERATIVA: L’ESPERIENZA DEL COMUNE DI SELARGIUS 6) LA NUOVA PROGRAMMAZIONE ALLA LUCE DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE: il DUP (Documento Unico di Programmazione) 7) IL CONTROLLO DELLE PERFORMANCE Alla luce dei controlli interni rafforzati 1) L’esigenza di un nuovo modello di governance locale Gli Enti Territoriali locali non si possono illudere di navigare in ambienti protetti. Occorrono navi rinnovate per affrontare i mari sconfinati della globalizzazione… …e sempre più agitati dall’onda lunga della crisi economico-finanziaria e da tempeste talvolta imprevedibili. 1.1) Il concetto di governance •Agli occhi dei cittadini ente locale è l ’ unico o il principale responsabile dei servizi pubblici; da qui l’esigenza di modellizzare delle forme d’indirizzo e controllo dei comportamenti locali. •Etimologia della parola «governance»: governo della nave da parte del suo «κυβερνήτης», del suo comandante, ovvero di colui il quale deve indicare la rotta. •Anche in Italia nascita del concetto di «governance» come superamento di quello di «government»: •Government: governo delle relazioni impostato su un approccio formale di tipo gerarchico •Governance: governo delle relazioni fondato su un approccio sostanziale di natura partecipativo-negoziale leadership sostanziale. 1.2) I cardini nel nuovo modello di governance locale 1.2.a) Il principio ispiratore del nuovo modello di governance locale: l’economicità sociale esprime la capacità dell’ente locale di raggiungere gli obiettivi programmati esprime la capacità dell’ente locale di utilizzare razionalmente le risorse al fine di raggiungere gli obiettivi programmati COSTI < PROVENTI EFFICIENZA EFFICACIA ES ECONOMICITÀ In senso stretto bassa alta Quadrante 4 ECONOMICITÀ in senso stretto ECONOMICITÀ SOCIALE (Costi ≤ Proventi) (Sacrifici economico-sociali ≤ Benefici socio-economici) FALLIMENTO ISTITUZIONALE SOCIALITA’ bassa ECONOMICITÀ alta Quadrante 2 SOCIALITA’ Quadrante 1 (Sacrifici sociali ≤ Benefici sociali) Quadrante 3 1.2.b) La missione istituzionale allargata del nuovo modello di governance locale: la creazione del valore economico-sociale “Public Value Creation” (Moore 1995; Borgonovi 2001; Deidda Gagliardo 2002 e 2007, O’Flynn 2007) •Il valore pubblico locale scaturisce dall’integrazione tra due dimensioni: -valore dell’ente locale (valore economico): livello del patrimonio intangibile e tangibile dell’ente ed economicità scaturente. -valore per l’utenza (valore sociale): livello quantitativo/qualitativo dei servizi, grado di soddisfazione degli utenti, impatto di M/L periodo sul benessere. •L’ente crea valore quando i Benefici socio-economici prodotti a favore del territorio sono superiori ai Sacrifici economico-sociali sopportati. Economicità Socialità Sacrifici economici (Costi) Benefici economici (Proventi) Sacrifici sociali Benefici sociali Sse ≤ Bse 1.2.c) La logica di programmazione e controllo a supporto del nuovo modello di governance locale NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE Creazione valore locale DELL’ENTE LOCALE secondo ECONOMICITA’ SOCIALE (Sacrifici socio economici ≤ Benefici socio-economici) 1.2.d) L’approccio partecipativo-negoziale quale presupposto del successo del nuovo modello di governance locale •L’approccio partecipativo presuppone la partecipazione dei diversi soggetti locali alla costruzione del futuro del proprio territorio •La connotazione «negoziale» qualifica la partecipazione che si realizza tramite la contrattazione di benefici e sacrifici attesi. Sse ≤ Bse Soggetti Amministratori Dirigenti Dipendenti Istituzioni Organi di controllo Cittadini Professionisti, imprese 2) l’esigenza di nuovi soggetti, processi e strumenti di programmazione e controllo delle performance a supporto del nuovo modello di governance locale 2.1) Il Sistema della Performance a supporto del nuovo modello di governance locale Il Sistema della Performance può essere concepito come l’insieme di: …attraverso i quali gli Enti Locali programmano, gestiscono, misurano, controllano, valutano e comunicano le proprie Performance, sotto il profilo organizzativo ed individuale 15 2.2) L’esigenza di SOGGETTI nuovi di programmazione e controllo (competenze) Da competenze giuridico-amministrative…. …a competenze miste (prevalentemente economici-aziendali) L’UFFICIO P&C in LINE ORGANO POLITICO SEGR. e/o DG GENERALE SETTORE SOCIALE SETTORE TECNICO SETTORE FINANZIARIO Ufficio P&C L’UFFICIO P&C in STAFF ORGANO POLITICO SEGR. e/o DG GENERALE UFFICIO P&C SETTORE SOCIALE SETTORE TECNICO SETTORE FINANZIARIO L’UFFICIO P&C in STAFF negli enti grandi ORGANO POLITICO SEGR. e/o DG GENERALE UFFICIO P&C SETTORE SOCIALE Referente P&C SETTORE TECNICO SETTORE FINANZIARIO Referente P&C Referente P&C Ufficio anziani Ufficio lavori pubblici Ufficio bilancio Ufficio giovani Ufficio urbanistica Ufficio tributi 2.3) L’esigenza di PROCESSI nuovi di programmazione e controllo Dal surreale ciclo legislativo…. …al processo sequenziale di P&C PROGRAMMAZIONE CONTROLLO GESTIONE 2.3.a) Il Processo di Programmazione e Controllo nel T.U.E.L. T.UE.L. D.Lgs. 267/2000 •Il TUEL non disciplina l’iter di programmazione e controllo. •L’iter di programmazione e controllo si estrapola indirettamente dalle scadenze legislative di approvazione dei diversi documenti previsti dal TUEL. •L’iter di programmazione e controllo estrapolato dal TUEL è non lineare, incompleto e non corretto in ottica economico-aziendale. 21 2.3.b) Il Processo di Programmazione e Controllo nella Riforma Brunetta D.Lgs. n. 150/2009, art. 4 (Ciclo di gestione della performance) 1. Ai fini dell’attuazione dei principi generali di cui all’articolo 3, le amministrazioni pubbliche sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo della programmazione finanziaria e del bilancio, il ciclo di gestione della performance. 2. Il ciclo di gestione della performance si articola nelle seguenti fasi: PROGRAMMAZIONE a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori; b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse; CONTROLLO, VALUTAZIONE, PREMIALITA’ c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi; d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale; e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; TRASPARENZA f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. 22 2.3.c) Il Processo normativo di Programmazione e Controllo riformulato in ottica economico-aziendale 2.4) L’esigenza di STRUMENTI nuovi di programmazione e controllo Dall’insieme disorganico, ridondante, lacunoso di documenti … Normativa Program. Controllo Comunicazione Performance Governance TOT TUEL 267/2000 25 105 25 0 0 155 D.Lgs 150/2009 10 26 9 101 0 146 TUEL Dopo CIR 25 182 25 1 0 232 24 260 TUEL Dopo Armoniz 34 196 29 1 0 TOT 94 509 88 102 0 793 …a un quadro coordinato di strumenti multidimensionali ed integrati 2.5) L’architettura del sistema di programmazione e controllo dell’ente locale PROGRAMMAZIONE (Rilevazioni preventive) CONTROLLO E VALUTAZIONE GESTIONE (Rilevazioni consuntive) (Rilevazioni gestionali) (Controlli interni) 3) LA PROGRAMMAZIONE DELLE PERFORMANCE 3.1) Il Processo normativo di Programmazione riformulato in ottica economico-aziendale Dall’iter programmatico non lineare disciplinato dal TUEL…. approvazione formale PROGRAMMA STRATEGICO DI MANDATO approvazione formale PROGRAMMA GESTIONALE GENERALE approvazione formale e sostanziale PROGRAMMA GESTIONALE ANALITICO approvazione formale PROGRAMMA STRATEGICO TRIENNALE …al processo sequenziale di programmazione, in ottica economico-aziendale I°ciclo direzionale: IPOTESI POLITICHE II° ciclo direzionale: RICALIBRAZIONE TECNICA III° ciclo direzionale: APPROVAZIONE FORMALE 1a) ipotesi politiche PROGRAMMA STRATEGICO DI MANDATO 2d) ricalibrazione tecnica PROGRAMMA STRATEGICO DI MANDATO 3a) approvazione formale PROGRAMMA STRATEGICO DI MANDATO 1b) ipotesi politiche PROGRAMMA STRATEGICO TRIENNALE 2c) ricalibrazione tecnica PROGRAMMA STRATEGICO TRIENNALE 3b) approvazione formale PROGRAMMA STRATEGICO TRIENNALE 1c) ipotesi politiche PROGRAMMA GESTIONALE GENERALE 2b) ricalibrazione tecnica PROGRAMMA GESTIONALE GENERALE 3c) approvazione formale PROGRAMMA GESTIONALE GENERALE 1d) ipotesi politiche PROGRAMMA GESTIONALE ANALITICO 2a) ricalibrazione tecnica PROGRAMMA GESTIONALE ANALITICO 3d) approvazione formale e sostanziale PROGRAMMA GESTIONALE ANALITICO PROGRAMMAZIONE STRATEGICA DI MANDATO Linee Progr. di Mandato (all’insediamento) Piano Gen. di Sviluppo Entro 31.12.N come allegati al BPA RPP (Relaz.Prev.Program.) BPP (Bil. Prev. Pluriennale) PROGRAMMAZIONE STRATEGICA TRIENNALE PTOP (Progr Trienn Op. Pubb) PFP (Prog fabb personale) PAP (Piano Alienaz. Patrim.) Entro 31.01.N+1 PDP (Piano Della Perf.) PPC (Piano Prevenzione Corruzione) PROGRAMMAZIONE GESTIONALE (o operativa) GENERALE ANNUALE BPA (Bil. Prev. Annuale) Vigente (fino al 2014) entro 31.12.N salvo slittamenti PROGRAMMAZIONE GESTIONALE (o operativa) ANALITICA ANNUALE e INFRANNUALE PEG (Piano Esecutivo Gestione) Dopo il BPA, prima dell’avvio dell’es. PDO (Piano Dettagliato Obiett.) 3.2) Come inserire il Piano della Performance nell’architettura degli altri strumenti di programmazione? Dal punto di vista normativo-tecnico gli strumenti previsti dal D.Lgs. 150/09,ed in particolare : •il Piano della Performance (PDP), •la Relazione sulla Performance (RSP) •e il Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità (PTTI) si aggiungono alla moltitudine di strumenti di programmazione e controllo già in uso agli Enti Locali (T.U.E.L D.Lgs. N. 267/2000). L’architettura strumentale si caratterizza per la presenza di numerosi documenti, molti obbligatori, alcuni facoltativi, spesso disorganici e non sempre coordinati tra loro. Per raggiungere lo scopo di migliorare la programmazione della Performance è necessario riuscire a coordinare i diversi documenti di cui l’ente dispone… LPM RPP PEG PDO tramite il Piano Della Performance … 4) IL PIANO DELLA PERFORMANCE 2011 DEI COMUNI ITALIANI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI: I RISULTATI DI UNA RICERCA SCIENTIFICA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA 4.1) Quesiti e Metodologia della ricerca 4.2) La risposta al quesito Q1) Quale/i configurazione/i di PdP promana/no dalle Linee Guida CIVIT e ANCI? Il Piano della Performance nel D.Lgs. n. 150/2009 GRADUAZIONE DAI PROGRAMMI alle ATTIVITA’ Linee di mandato Programma Progetto Obiettivo triennale strategico Obiettivo generale gestionale Obiettivo analitico gestionale Programmazione di mandato Programmazione strategica Programmazione gestionale generale Programmazione gestionale analitica direzionale Programmazione gestionale analitica esecutiva LPM RPP BPA PEG PDO 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1 1.1.1.1 Codifiche standard Attività intermedie 1.1.1.1.1 1.1.1.1.1.1. Piano della Performance (D.Lgs. 150/2009) Il Piano della Performance nella Configurazione CIVIT 1. Presentazione del Piano e indice 2. Informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni 2.1 Chi siamo 2.2 Cosa facciamo 2.3 Come operiamo 3. Identità 3.1 L’ amministrazione “ in cifre” 3.2 Mandato istituzionale e Missione 3.3 Albero della performance 4. Analisi del contesto 4.1 Analisi del contesto esterno 4.2 Analisi del contesto interno 5. Obiettivi strategici 6. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi 6.1 Obiettivi assegnati al personale dirigenziale 7. Iter e azioni di miglioramento del Ciclo delle performance 7.1 Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano 7.2 Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio 7.3 Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione delle performance 8. Allegati tecnici. Il Piano della Performance nella Configurazione CIVIT GRADUAZIONE DAI PROGRAMMI alle ATTIVITA’ Linee di mandato Programma Progetto Obiettivo triennale strategico Obiettivo generale gestionale Obiettivo analitico gestionale Programmazione di mandato Programmazione strategica Programmazione gestionale generale Programmazione gestionale analitica direzionale Programmazione gestionale analitica esecutiva LPM RPP BPA PEG PDO 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1 1.1.1.1 Codifiche standard Attività intermedie 1.1.1.1.1 1.1.1.1.1.1. Piano della Performance (CIVIT 112/2010) Il Piano della Performance nella Configurazione ANCI Il Piano della Performance nella Configurazione ANCI1 GRADUAZIONE DAI PROGRAMMI alle ATTIVITA’ Linee di mandato Programma Progetto Obiettivo triennale strategico Obiettivo generale gestionale Obiettivo analitico gestionale Programmazione di mandato Programmazione strategica Programmazione gestionale generale Programmazione gestionale analitica direzionale Programmazione gestionale analitica esecutiva LPM RPP BPA PEG PDO 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1 1.1.1.1 Codifiche standard Attività intermedie 1.1.1.1.1 1.1.1.1.1.1. Piano della Performance (ANCI 1) PEG evoluto Il Piano della Performance nella Configurazione ANCI2 GRADUAZIONE DAI PROGRAMMI alle ATTIVITA’ Linee di mandato Programma Progetto Obiettivo triennale strategico Obiettivo generale gestionale Obiettivo analitico gestionale Programmazione di mandato Programmazione strategica Programmazione gestionale generale Programmazione gestionale analitica direzionale Programmazione gestionale analitica esecutiva LPM RPP BPA PEG PDO 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1 1.1.1.1 Codifiche standard Attività intermedie 1.1.1.1.1 1.1.1.1.1.1. Piano della Performance (ANCI 2) RPP evoluta Il Piano della Performance nella Configurazione ANCI3 GRADUAZIONE DAI PROGRAMMI alle ATTIVITA’ Linee di mandato Programma Progetto Obiettivo triennale strategico Obiettivo generale gestionale Obiettivo analitico gestionale Programmazione di mandato Programmazione strategica Programmazione gestionale generale Programmazione gestionale analitica direzionale Programmazione gestionale analitica esecutiva LPM RPP BPA PEG PDO 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1.1.1 1 1.1.1.1 Codifiche standard Attività intermedie 1.1.1.1.1 1.1.1.1.1.1. Piano della Performance (ANCI 3 = CIVIT 112/2010) Il Piano della Performance nella Soluzione TUEL Le soluzioni ANCI da un lato mirano certamente a contestualizzare la Riforma agli Enti Locali, ma dall’altro cercano di “minimizzare” il suo impatto su tali enti. La possibilità di utilizzare il PEG e/o la RPP come PdP, è stata colta da molti enti, i quali, nei casi peggiori, si sono limitati ad assemblare il PEG/PDO e la RPP esistenti redatti secondo il TUEL (senza nessuna modifica o con modifiche marginali), presentandoli come Piano della Performance… Soluzione TUEL Svilimento della Riforma e perdita di un’occasione per rivedere le logiche programmatorie degli Enti Locali e gli strumenti a supporto delle stesse. 4.3) La risposta al quesito Q2) Qual è il livello di allineamento dei PdP 2011-2013 dei comuni italiani medi e grandi, pubblicati sui siti istituzionali, alle Linee Guida? Comuni medi (588) Comuni grandi (149) 200; 34,0% 63; 42,3% 388; 66,0% 86; 57,7% Comuni medi (200) 30; 15,0% 21; 10,5% Comuni grandi (86) 12; 14,0% 14; 16,3% 12; 14,0% 41; 20,5% 108; 54,0% 48; 55,8% 16 DIMENSIONI (PRIMO LIVELLO) PESI LIV 1 AMBITI (SECONDO LIVELLO) COMPLIANCE RISPETTO AL D.LGS 150/2009 COMPLIANCE DEL PIANO 33% COMPLIANCE RISPETTO ALLA DELIBERA 112/2010 COMPLIANCE RISPETTO ALLA DELIBERA 89/2010 COMPLIANCE RISPETTO ALLA DELIBERA 88/2010 COMPLIANCE RISPETTO ALLA DELIBERA 105/2010 PESO LIV 2 40% 25% 15% 5% 5% COMPLIANCE RISPETTO AL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DELL’AMMINISTRAZIONE (Delibera 114/2010) LEGGIBILITÀ E TRASPARENZA DEL PIANO QUALITÀ DEL PIANO QUALITÀ DEL PROCESSO 33% 33% DESCRIZIONE OBIETTIVI INDICATORI TARGET PIANI OPERATIVI DI ATTIVITÀ CASCADING OBIETTIVI INTEGRAZIONE TRA PIANO E ALTRI DOCUMENTI COLLEGATI COMMITMENT DEFINIZIONE DELL'IDENTITA' ANALISI DEL NTESTO ESTERNO ANALISI DEL CONTESTO INTERNO DEFINZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DEFINZIONE DEGLI OBIETTIVI OPERATIVI INFORMAZIONE, FORMAZIONE, COMUNICAZIONE COLLEGAMENTO CON LA PROGRAMMAZIONE FIN E DI BILANCIO COLLEGAMENTO CON CONTROLLI INTERNI AUDIT INTERNO RUOLO OIV- STRUTTURA TECNICA PERMANENTE 10% 100% 20% 15% 15% 15% 10% 15% 10% 15% 100% 7% 7% 7% 7% 7% 7% 14% 7% 7% 15% 100% Insufficiente livello di allineamento CIVIT (media 41,6%): 24 PdP su 35 (68,6%) hanno una % di allineamento inferiore al 50% Comuni grandi (14) Comni medi (21) 6; 28,6% 1; 4,8% 1; 4,8% 1; 7,1% 1; 7,1% 2; 9,5% 2; 14,3% 3; 14,3% 6; 28,6% 2; 14,3% 1; 7,1% 3; 21,4% 2; 9,5% 4; 28,6% M aturità Stadio 0 Stadio 1 Stadio 2 Stadio 3 Contenuti Ø individuazione di obiettivi rappresentati da iniziative e/o progetti annuali/pluriennali Ø risultato osservato prioritariamente con ottica interna Ø utilizzo di pochi indicatori, prevalentemente finalizzati a misurare in maniera semplice (valore numerico, percentuale, tempo, etc.), il risultato programmato/atteso Ø differenziazione tra obiettivi prioritari (individuati nelle linee strategiche) e attività istituzionali ordinarie, qualificati secondo il risultato atteso legato al miglioramento e/o allo sviluppo di attività e servizi Ø sistema di indicatori delle prestazioni e dei livelli di servizio comprendenti aspetti di efficacia, efficienza, economicità e qualità Ø risultati secondo l’ottica dei portatori di interesse Ø specificazione dei legami tra obiettivi, indicatori e target Ø adozione di indicatori di impatto (outcome) Ø individuazione, a regime, dei livelli standard di servizio attesi sulla base delle risorse disponibili e delle analisi sull’ambiente esterno Ø obiettivi coerenti con le strategie prescelte Ø maggior bilanciamento nell’utilizzo di indicatori di input, di processo, di output e di impatto Basso livello di allineamento ANCI: 52 PdP su 53 (98,1%) sono posizionati tra Stadio 0 (27, pari a 50,9%) e Stadio 1 (25 pari a 47,2%) Comuni medi (41) 1; 2,4% 21; 51,2% Comuni grandi (12) 4; 33,3% 0; 0,0% 0; 0,0% 19; 46,3% 8; 66,7% Quali i PdP 2011 con il miglior livello di allineamento alle LG CIVIT? 100% 90% 80% 70% COMUNI GRANDI 60% 50% 40% 30% 20% 71,2% 63,5% 61,4% 51,2% 46,1% BERGAMO RIMINI AREZZO PRATO SASSARI 10% 0% 100% 90% 80% 70% 60% COMUNI MEDI 50% 40% 30% 20% 10% 82,1% 58,0% 57,0% 55,1% 55,1% AGRATE BRIANZA CONCOREZZO 0% BONDENO ROSIGNANO MARITTIMO NOVATE MILANESE 4.4) La risposta al quesito Q3) Qual è il livello di adeguatezza economico-aziendale delle configurazioni di PdP CIVIT-ANCI, alla luce delle prime applicazioni? Q3a) In caso di adeguatezza, conferma delle configurazioni CIVIT e ANCI. Q3b) In caso d’inadeguatezza, quale nuova configurazione di PdP si potrebbe proporre per migliorare la programmazione dei Comuni medi e grandi? La configurazione PerformPA (PerformEL) PARAMETRI Struttura (20%) Forma (10%) Contenuti (70%) CRITERI Sezione introduttiva Sezione programmazione Sezione conclusiva Compromesso sintesi-analisi Chiarezza Fruibilità Trasparenza Simmetria ed omogeneità espositiva Sezione introduttiva Sezione programmazione Sezione conclusiva Sub-criteri … … … … … … … … … … … 1. STRUTTURA: 1.1. Sezione introduttiva: 1.1.1. Presentazione del Piano e indice 1.1.2. Informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder 1.1.3. Identità dell’Ente 1.1.4. Analisi del contesto 1.2. Sezione programmazione: 1.2.1. Programmazione strategica quinquennale di mandato (LPM-PGS): PERFORMANCE ORGANIZZ. E INDIVIDUALE 1.2.2. Programmazione strategica triennale (RPP): PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE 1.2.3. Programmazione operativa direzionale annuale (BPA-PEG): PERFORMANCE ORGANIZZ. E INDIVIDUALE 1.2.4. Programmazione operativa esecutiva annuale e infrannuale (PDO): PERF. ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE 1.3. Sezione conclusiva: 1.3.1. Iter e azioni di miglioramento del ciclo delle performance 2. FORMA: 2.1. Compromesso sintesi-analisi: 2.1.1. Presenza sia di un livello informativo sintetico che di N livelli informativi analitici 2.2. Chiarezza: 2.2.1. Semplicità del linguaggio; Schematicità; Intelligibilità (ad es. tramite tabelle, grafici, ecc.); Presenza di un glossario; Immediatezza visiva (ad esempio associando colori diversi a diversi rami dell’albero) 2.3. Fruibilità: 2.3.1. Logicità, ovvero consultabilità nella logica dell’albero della performance; Agilità: ovvero navigabilità (ad esempio tramite un supporto informatico semplice e veloce) 2.4. Trasparenza: 2.4.1. Pubblicazione sul sito istituzionale dell’ente; Accessibilità da parte delle diverse categorie di utenti 2.5. Simmetria ed omogeneità espositiva: 2.5.1. Presentazione di tutti gli obiettivi nella stessa forma 3. CONTENUTI : 3.1. Sezione introduttiva: 3.1.1. Presentazione del PdP e indice: Saluto del Sindaco; Indice; Finalità del PdP; Metodologia del PdP e Albero della Performance (“ mappa logica” di collegamento tra i diversi livelli programmatici temporali); Asseverazione PdP 3.1.2. Informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder: Chi siamo (Informazioni sulle principali caratteristiche organizzative e gestionali dell’ente); Cosa facciamo (Informazioni sulle “ principali aree di intervento e relativi outcome per i cittadini); Come operiamo (Informazioni sulle “ modalità di perseguimento degli outcome” e d’interazione con gli altri stakeholder) 3.1.3. Identità dell’Ente: Mandato (Definizione del Mandato istituzionale che l’ente intende perseguire nell’ambito del suo perimetro istituzionale e delle Missioni attuative delle promesse di mandato); Valori (Indicazioni dei valori guida dell’Amministrazione); Cifre (Descrizione dell’ente tramite le sue cifre più significative:, numero di dipendenti, risorse finanziarie assegnate, numero di strutture territoriali, utenti serviti) 3.1.4. Analisi del contesto: Descrizione del contesto esterno “ nelle variabili economiche, sociali, tecnologiche ed ambientali” ; Descrizione del contesto interno con riferimento “ all’organizzazione, alle risorse strumentali ed economiche, alle risorse umane, alla salute finanziaria” ; Analisi SWOT: opportunità e minacce del primo e punti di forza e di debolezza del secondo 3.2. Sezione programmazione: 3.2.1. Programmazione strategica quinquennale di mandato (LPM-PGS) 3.2.2. Programmazione strategica triennale (RPP) 3.2.3. Programmazione operativa direzionale annuale (BPA-PEG) 3.2.4. Programmazione operativa esecutiva annuale e infrannuale (PDO) -PERFORMANCE ORGANIZZATIVA: ORGANIZZAZIONE: Responsabili (politici e tecnici); Unità organizzative (principali e coinvolte). LIVELLI PROGRAMMATICI : Obiettivi: Denominazione; Descrizione; Collegamento a monte (se esistente) con livello programmatico superiore; Collegamento a valle (se esistente) con livello programmatico inferiore; Priorità; Linearità o trasversalità degli obiettivi; Tipologia (solo per obiettivi operativi: Mantenimento, Razionalizzazione, Sviluppo); Modalità attuative (per gli obiettivi operativi: interne-esterne-verticali-orizzontali; per le attività: sequenziali o parallele); Tempistiche; Stakeholder (destinatari e contributor); Indicatori: Descrizione; Tipologia (outcome, output quanti-qualitativo, intangibili, ecc. per LPM/PGS e RPP; output quantiqualitativo, input, intangibili, ecc. per PEG-PDO); Formula; Valore storico, Valore benchmark (o standard qualità); Valore target, Variazione prevista (assoluta e relativa) del target rispetto al Valore Storico; Variazione (assoluta e relativa) del target rispetto al Valore Storico; Peso. RISORSE: Risorse umane; Risorse strumentali; Risorse finanziarie -PERFORMANCE INDIVIDUALE: Risultati del Dirigente o Apicale: Contributo % al raggiungimento della performance organizzativa (% tempi uomo previsti); Comportamenti del Dirigente o Apicale; Posizione del Dirigente o Apicale 3.3. Sezione conclusiva: 3.3.1. Iter e azioni di miglioramento del ciclo delle performance: Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano; Coerenza con la programmazione economicofinanziaria e di bilancio; Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione delle performance Scarso livello di adeguatezza economico-aziendale dei PdP 2011 (media 21,7%): 87 PdP su 88 (98,9%) hanno una % di adeguatezza inferiore al 50% Comuni medi(62) 3; 4,8% 8; 12,9% Comuni grandi (26) 0; 0,0% 1; 1,6% 6; 9,7% 1; 3,8% 0; 0,0% 7; 26,9% 11; 17,7% 33; 53,2% 10; 38,5% 7; 26,9% 1; 3,8% Struttura Identità dell’ente Programmazione analitica gestionale Analisi di contesto Programmazione strategica di mandato e triennale Azioni di miglioramento ciclo performance Forma Omogeneità nell’esporre obiettivi Semplicità di linguaggio gli Ridotta presenza di grafici e tabelle Scarsa consultabilità nella logica dell’albero Impossibilità di lettura in base alla categoria di stakeholder Eccesso di sintesi o di analisi Contenuti Presenza di obiettivi annuali Sufficiente presenza di indicatori per il livello annuale Sufficiente presenza di azioni infrannuali Bassa presenza di linee di mandato Ridotta presenza di programmi e progetti, spesso «standard» Assenza di indicatori per i livelli strategici Indicatori semplicistici per i livelli annuali Incerta definizione di target Scarso ricorso alla fissazione di scadenze precise Deresponsabilizzazione Compartimentalità Quali i PdP 2011 con il miglior livello di adeguatezza economico-aziendale? 100% 90% 80% 70% COMUNI GRANDI 60% 50% 40% 30% 20% 10% 41,2% 35,9% 34,7% 33,8% 32,9% 31,7% CAGLIARI SASSARI ROMA RAGUSA BERGAMO 0% AREZZO 100% 90% 80% 70% COMUNI MEDI 60% 50% 40% 30% 20% 10% 98,3% 44,7% 42,2% 42,2% BONDENO PADERNO DUGNANO AGRATE BRIANZA CONCOREZZO 0% 2.5) SINTESI DEI RISULTATI DELLA RICERCA: La risposta al quesito Q1) Quale/i configurazione/i di PdP promana/no dalle Linee Guida CIVIT e ANCI? RISPOSTA R1) una configurazione CIVIT, estremamente articolata ed analitica; • tre possibili configurazioni promananti dalle LG ANCI: -ANCI1: configurazione minimale, coincidente con il PEG/PDO evoluto con l’inserimento degli obiettivi strategici; -ANCI2: configurazione minimale, coincidente con la RPP evoluta con l’inserimento degli obiettivi operativi; -ANCI3 (=CIVIT): configurazione articolata, corrispondente allo schema CIVIT; • rimane intatta la possibilità che gli enti non apportino alcuna modifica agli strumenti esistenti, mantenendo inalterata l’architettura vigente (“Soluzione TUEL”). 2.5) SINTESI DEI RISULTATI DELLA RICERCA: La risposta al quesito Q2) Qual è il livello di allineamento dei PdP 2011-2013 dei comuni italiani medi e grandi, pubblicati sui siti istituzionali, alle Linee Guida? RISPOSTA R2) Basso livello di allineamento normativo dei PdP 2011: Basso rispetto dell’obbligo di predisposizione del PdP (286 su 737, pari al 38,8%) Distribuzione % disomogenea dei PdP 2011: -42 (14,7%) esclusi poiché non estrapolabili dal sito web -156 (54,5%) Soluzione TUEL; -53 (18,5%) ANCI1; -35 (12,2%) CIVIT; Perciò solo 88 PdP allineati (30,7% di 286 e 11,9% di 737) Basso livello di allineamento ANCI: 52 PdP su 53 (98,1%) sono posizionati tra Stadio 0 (27, pari a 50,9%) e Stadio 1 (25 pari a 47,2%) Basso livello di allineamento CIVIT (41,6%): 24 PdP su 35 (68,6%) hanno una % di allineamento inferiore al 50% 2.5) SINTESI DEI RISULTATI DELLA RICERCA: La risposta al quesito Q3) Qual è il livello di adeguatezza economico-aziendale delle configurazioni di PdP CIVIT-ANCI, alla luce delle prime applicazioni? RISPOSTA R3) Basso livello di adeguatezza economico-aziendale dei PdP 2011 (21,7%): 87 PdP su 88 (98,9%) hanno una % di adeguatezza inferiore al 50% - 34,7% adeguatezza struttura PdP - 36,8% adeguatezza forma PdP - 15,8% adeguatezza contenuti PdP 4.5) Riflessioni critiche: i limiti delle configurazioni di PdP CIVIT e ANCI Come coniugare la semplicità e i costi/tempi ridotti di redazione con la piena significatività del documento, al fine di disporre di un supporto informativo realmente utile per la governance locale? 4.6) Una proposta di superamento dei limiti delle Configurazioni CIVIT e ANCI: la Configurazione PerformPA (PerformEL) Qual è il ruolo del “Piano della Performance” rispetto ai documenti esistenti? PGS MISSIONE 1 RPP PROGRAMMA 1.1 (Outcome A) Progetto 1.1.1 PDO PEG Obiettivo strategico 1.1.1.1 Indicatore A Indicatore B PROGRAMMA 1.2 (Outcome B) (Outcome C) Progetto 1.1.2 Obiettivo strategico 1.1.2.1 Indicatore C Indicatore D Obiettivo operativo 1.1.2.1.1 Indicatore Aa Indicatore Bb Azione 1.1.2.1.1.1 Azione 1.1.2.1.1.2 Obiettivo strategico 1.1.2.2 Indicatore A Indicatore B Obiettivo operativo 1.1.2.1.2 Indicatore Cc Indicatore Dd Piano della Performance LPM Albero della performance negli Enti locali 4.6) Una proposta di superamento dei limiti delle Configurazioni CIVIT e ANCI: la Configurazione PerformPA (PerformEL) Qual è il ruolo del “Piano della Performance” rispetto ai documenti esistenti? PGS MISSIONE 1 Ruolo del PdP quale valvola di coordinamento e quadro di sintesi dei livelli programmatici contenuti nei documenti del TUEL. RPP PROGRAMMA 1.1 (Outcome A) Progetto 1.1.1 PDO PEG Obiettivo strategico 1.1.1.1 Indicatore A Indicatore B PROGRAMMA 1.2 (Outcome B) (Outcome C) Progetto 1.1.2 Obiettivo strategico 1.1.2.1 Indicatore C Indicatore D Obiettivo operativo 1.1.2.1.1 Indicatore Aa Indicatore Bb Azione 1.1.2.1.1.1 Azione 1.1.2.1.1.2 Obiettivo strategico 1.1.2.2 Indicatore A Indicatore B Obiettivo operativo 1.1.2.1.2 Indicatore Cc Indicatore Dd Piano della Performance LPM Albero della performance negli Enti locali PGS LPM Come coniugare albero della performance negli EL e struttura organizzativa? RPP PROGRAMMA 1.1 (Outcome A) Progetto 1.1.1 PEG PROGRAMMA 1.2 (Outcome B) (Outcome C) Progetto 1.1.2 Obiettivo strategico 1.1.2.1 Indicatore C Indicatore D Obiettivo strategico 1.1.1.1 Indicatore A Indicatore B PDO Ente LINEA o MISSIONE 1 Obiettivo operativo 1.1.2.1.1 Indicatore Aa Indicatore Bb Azione 1.1.2.1.1.1.1 Azione 1.1.2.1.1.1.2 Settore Obiettivo strategico 1.1.2.2 Indicatore A Indicatore B Obiettivo operativo 1.1.2.1.2 Indicatore Cc Indicatore Dd Servizio Ufficio
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