5 LUNEDÌ 11 AGOSTO 2014 CRONACA il Cittadino RADUNO NAZIONALE n IL PREMIER INTERVIENE DI PERSONA E SPRONA I GIOVANI PROVENIENTI DA TUTTO LO STIVALE INSIEME SUL PALCO Matteo Renzi con il cardinale Angelo Bagnasco e due scout sul palco allestito a San Rossore per il grande raduno nazionale (sotto) Renzi e il Pontefice “salutano” gli scout: «Abbiate coraggio» Francesco manda il suo messaggio ai ragazzi: «Non andate in pensione, a quella si arriva a 65 anni» MONSIGNOR ROCCO AVEVA 92 ANNI ANZIANO PRETE TROVATO CADAVERE, È STATO OMICIDIO GIALLO A TRIESTE GIAMPAOLO GRASSI n Non chiamateli bamboccioni. Le ragazze ed i ragazzi italiani sono coraggiosi. E, ora più che mai, è di coraggio che l’Italia ha bisogno. Matteo Renzi indossa l’abito blu di ordinanzamaècomeserisfoderasse il fazzoletto al collo che ha portato come «lupetto» e poi come «capo» per parlare ai 30mila scout che hanno partecipato alla Route nazionale a San Rossore, indicandoli di fatto come la meglio gioventù su cui si può contare. «Se qualcuno in Italia immagina che i ragazzi siano pigri, sdraiati o bamboccioni, voi siete la risposta che sta sbagliando», dice loro il premier. La stessa lunghezza d’ondadell’altroimportanteeatteso intervento della giornata conclusiva del raduno, quello di Papa Francesco che ha esortato i giovani a «non andareinpensione»ea«camminare su questa strada di coraggio». «Il mondo ha bisogno di giovani che abbiano un orizzonte», ha detto il Papa aggiungendo: «Ricordatevi, la pensione arriva a 65 anni, un giovane non deve andare in pensione mai, deve andare con coraggio avanti» perchè «il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi, non timorosi». Il coraggio, concetto al quale gli scout cattolici hanno riservato le loro riflessioni di questi giorni fino a stilarne una «carta», è lo stesso che per Renzi va usato nella politica e nella vita di tutti i giorni: «Non lasciate il futuro in mano a chi ha paura. La parola d’ordine non sia paura o timore, la parola chiave non può che essere coraggio. Voi avete approvato la ‘carta del coraggiò e io vi prendo sul serio», ha detto il premier prendendo la parola dopo la Messa e invitandoli a «cambiare tutto, ma a non cambiare Paese. «Restate in Italia e permetteteci di dare importanza alla parola essere, nonavere»,hadettocitandopoiuna delle massime di Baden Powell, fondatoredelloscoutismo:«Dateun calcioall’impossibile».Eper«prendere sul serio» le istanze emerse dalla Route degli scout Renzi ha puntato su due impegni: dal prossimo anno servizio civile per tutti coloro i quali vorranno impegnarsi e investimentodelrisparmio,ottenuto rendendo più efficiente energia e tecnologie, sulla scuola, che è «la più grande arma per costruire la pace, non l’F35 o l’Eurofighter», aveva detto poco prima in un’intervista pubblicata sul sito dell’Agesci nella quale ha anche sostenuto che negli ultimi due mesi sono stati realizzati 108mila posti di lavoro in più. Tutto ciò a dispetto dei «gufi» che oggi Renzi non ha chiamato con questo nome. Si è infatti espresso in un linguaggio più scout, ricorrendo all’analogia con la «route», la strada. «L’Italia è in route, e come in ogni route - dice Renzi - c’è sempre quello che dice: hai sbagliato. O che chiede: quanto manca?». E Nonostante la moglie Agnese, come lui ex scout, riconosca al premier che di quella esperienza giovanile a Renzi sono rimaste «la tenacia e la capacità di raggiungere gli obiettivi», lui pensa, a suo modo, al futuro: «Per me è già iniziato il conto alla rovescia per essere rottamato». IN BREVE FIRENZE ALIANTE PERDE UN’ALA E PRECIPITA AL SUOLO: PERDONO LA VITA IN DUE POTENZA STERMINA LA FAMIGLIA E SI SPARA, MA L’ARMA NON DOVEVA ESSERCI n Da terra hanno visto un’ala dell’aliante staccarsi. Poi, la caduta e l’impatto al suolo. Sono morti così, a poca distanza dalle bianche lamiere accartocciate dell’aliante, l’istruttore Leonardo Ambrogetti, 55 anni, di Firenze, e l’allievo Stefano Boschi, 34 anni, ingegnere informatico aretino che da anni viveva a Firenze. Una delle ipotesi in campo è il cedimento strutturale. Alcuni abitanti della zona hanno visto il velivolo Grob G103 Twin Agro compiere una manovra di risalita e poi precipitare perdendo l’ala. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta e disposto l’invio di un investigatore a Tassignano dov’è avvenuto l’incidente. n La pistola calibro 38 della strage famigliare di San Fele (Potenza) non doveva essere in quella villetta. Doveva essere, proprio come un fucile ritrovato nell’abitazione di campagna alla periferia del paese lucano, in Toscana, a Lastra a Signa (Firenze), dove la famiglia Tronnolone - sterminata sabato mattina dal padre Vito, che, poi si è suicidato - viveva da oltre trent’anni. Aveva già deciso tutto prima di partire per la consueta vacanza estiva nella sua terra di origine? Troppo grande la paura di una grave malattia che gli avrebbe impedito di occuparsi della sua famiglia e in particolare del figlio disabile? Quando ha deciso di distruggere la sua famiglia? E prima di tutto, perché? n È una svolta clamorosa e inquietante, quella emersa ieri a Trieste sulle indagini relative alla morte di un anziano sacerdote della diocesi giuliana, monsignor Giuseppe Rocco, 92 anni, avvenuta il 25 aprile scorso nella Casa del clero cittadina. Dalle indagini e dall’autopsia disposte dalla Procura sono infatti emersi elementi tali da cambiare prospettiva a tutta la vicenda: non un decesso per ragioni naturali ma un omicidio, per strangolamento. Rocco, parroco per decenni in una chiesa del centro risiedeva dal 2003 nella Casa; fu trovato il 25 aprile riverso a terra ai piedi del letto. Si pensò a morte naturale ma la magistratura dispose altri esami e ieri la scoperta. L‘INCIDENTE n DIFETTO ALLE BOMBOLE O MALORE A CATENA LE IPOTESI Tragedia nel Grossetano: muoiono tre subacquei Perugine, di 35, 37 e 57 anni, le vittime; il quarto amico del gruppo si è sentito male ma è stato soccorso e salvato GIAMPAOLO GRASSI n Tre amici, tre sub morti durante un’immersione agli scogli delle Formiche, nel mare della Maremma, in provincia di Grosseto. Un quarto salvo, dopo aver accusato un malore. La procura ha aperto un’inchiesta. Le ipotesi al momento sono due: che le bombole fossero difettose o che uno dei sub si sia sentito male e gli altri siano morti per soccorrerlo, riemergendo troppo in fretta da una profondità di 40 metri. Il gruppo era composto da 11 persone, partite da Talamone per un’immersione. Le vittime erano della Provincia di Perugia: Fabio Giaimo, 57 anni, anestesista-rianimatore, Gianluca Trevani, 35, ed Enrico Cioli, 37, di Bastia Umbra. Il quarto, ricoverato all’ospedale di Orbetello e dimesso dopo poche ore, è un istruttore di 35 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della capitaneria di porto, coordinati dalla procura di Grosseto,il più anziano, Giaimo, durante l’immersione avrebbe cominciato a battersi il petto, come a indicare un malore. Di seguito, anche gli altri si sono sentiti male. Potrebbero aver tentato di riemergere senza seguire le procedure di decompressione, forse per il panico o più probabilmente per cercare di soccorrere l’amico. Un’altra ipotesi, però, è che le bombole fossero difettose. La procura ha aperto un’inchiesta, senza ipotesi di reato, e ha sequestrato la strumentazione. Per tutta la sera, gli uomini della capitaneria di porto hanno ascoltato i testimoni. «Siamo usciti per un’immersione e siamo tornati tre in meno», ripeteva fra le lacrime uno degli amici davanti alla sede IL DRAMMA Le bombole dei sub morti durante l’uscita di ieri in Maremma della Guardia Costiera. L’allarme è scattato attorno a mezzogiorno, quando la sala operativa della guardia costiera di Porto Santo Stefano ha ricevuto una richiesta di soccorso per quattro sub in difficoltà, a circa 11 miglia a largo. Quando i militari hanno raggiunto il gruppo, tre sub erano morti e un sub era incosciente, ma ancora vivo. È stato trasportato da una motovedetta fino alla scogliera delle Formiche e affidato alle cure mediche del personale del 118. I corpi degli altri 3 sub, invece, sono stati presi a bordo dalle altre unità della guardia costiera. La moglie di Giaimo è subito partita per la Toscana. Anche lei lavora come anestesista ma in un altro reparto. Il medico aveva raggiunto in moto Talamone. Doveva tornare in Umbria dopo l’immersione, per andare al lavoro la prossima notte. Sul suo profilo facebook, il 6 luglio ha postato 25 foto di immersioni. E un commento: «Giornata magnifica con l’Arianna e Roby. Immersione a Cala Grande e all’Argentarola». il Cittadino QUOTIDIANO DI ISPIRAZIONE CATTOLICA Direttore responsabile Ferruccio Pallavera Vicedirettore Aldo Papagni Società editrice Editoriale Laudense Srl Via Paolo Gorini, 34 - 26900 Lodi Tel. 0371.544200 Fax 0371.544246 e-mail: [email protected] Redazione Via Paolo Gorini, 34 - 26900 Lodi Tel. 0371.544200 Fax 0371.544201 e-mail: [email protected] Sito internet www.ilcittadino.it Registrazione Tribunale di Lodi 4-7-1948 n.2 Registro Stampa - Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n. 704 del 5-2-1983 Concessionaria esclusiva pubblicità Pubblimediasrl-via PaoloGorini,34-26900Lodi Tel.: 0371.544300 Fax: 0371.544301 www.pubblimediasrl.it e-mail: [email protected] Progetto grafico Alberto Valeri Srl Stampa C.S.Q. Spa Via dell'Industria, 52 - Erbusco (BS) Quota abbonamento Quotidiano 250 €. Un giorno a scelta 57 €. Due giorni a scelta 108 €. 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