Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 27- 18 luglio 2014 Primo piano Congresso, al via il confronto attraverso gruppi di lavoro e community on line Dibattito aperto per elaborare entro settembre i documenti per l’appuntamento di dicembre Settori a pagina 2-3 Legacoop Servizi Viceministro Pistelli, LaDirezionenazionale cooperative per pro- convoca l’Assemblea Ritratti Con La coppola storta, muovere la crescita di mandato “L’impresa cooperativa è il La Direzione Nazionale di il made in Sicily miglior modo per innescare Legacoop Servizi, riunitasi il è internazionale la crescita nei paesi... 15 luglio a Roma... Eventi a basso impatto ambientale. La pluripremiata cooperativa EcoCongress di Perugia, organizza congressi, convegni, fiere, workshop e iniziative culturali con materiali e strategie che riducono spreco di rifiuti, consumi di risorse ed agenti inquinanti. EcoCongress è nata nel 2010 dall’idea di un gruppo di quattro ragazzi under 30.... Legacoop Territori Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 17 luglio 2014 alle ore 14,15 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 AC Internazionale Parteciperà al summit imprenditoriale B20 Lazio “Welcomeday, next cooperation: particelle di futuro” Per la prima volta, un coo- “E’ bene che voi sappiate peratore, Andrew Crane, che attorno a voi c’è una Ceo della cooperativa... rete che vi aiuterà... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Imprese Sondaggio Pubblichiamo di seguito, i principali risultati del Rapporto «Integrare il welfare, sviluppare la white economy. Come gli strumenti di welfare pubblici e privati possono rilanciare la crescita economica e l’occupazione» realizzato nell’ambito del programma pluriennale «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, che sono stati presentati il9 luglio a Roma da Giuseppe Roma, Direttore ... Cresce in Italia l’apprensione per il fenomeno dell’immigrazione nel suo complesso. Tra i vari aspetti, per i continui naufragi di barconi gli italiani incolpano l’Unione Europea, le mafie e gli stessi migranti. Pochi danno la responsabilità al governo attuale o ai suoi predecessori. Tornano di recente alla ribalta le stragi di migranti che vorrebbero approdare in Italia in fuga dal Medio Oriente e dal Nord Africa... Unipol-Censis Welfare familiare in crisi; italiani rinunciano a prestazioni Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli leggi Osservatorio SWG Italia incolpevole per i migranti morti nel Mediterraneo. Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Congresso, al via il confronto attraverso gruppi di lavoro e community on line Dibattito aperto per elaborare entro settembre i documenti per l’appuntamento di dicembre Al via il confronto verso il Congresso. Tra martedì 15 luglio e mercoledì 16, infatti, si sono svolte a Roma le prime riunioni dei quattro gruppi di lavoro dedicati a Identità, valori e mission; Politica cooperativa e promozione; Rapporto tra associazione e imprese; Modello organizzativo. Quattro tavoli da cui dovranno uscire i documenti che porteranno al 39° Congresso, in programma dal 16 al 18 dicembre. I gruppi – composti ognuno da 26 a 34 membri votati dalla Direzione Nazionale – può contare su un coordinatore, un referente con il compito di raccogliere e sintetizzare i temi e le posizioni emerse, un animatore del confronto che dal gruppo si COMMUNITY/1 Cooperazione batte impresa di capitali 9 a 3 L’impresa di capitali? ‘Batte’ la cooperazione solo su tre voci, almeno una delle quali non rappresenta certo un vanto. Sfrutta, infatti, di più i lavoratori, e poi punta a fare utili ed è più competitiva. Ma su tutte le altre undici voci il confronto si chiude con un pareggio (due casi) o con un netto vantaggio per le cooperative (nove casi) che vengono giudicate – tra l’altro – più aperte al lavoro femminile, più rispettose dell’ambiente, capace di far crescere anche il territorio, attenta ai giovani. Primo piano ACI trasferirà on line. Prima della pausa di agosto ogni gruppo si riunirà una seconda volta, per darsi poi appuntamento a settembre e chiudere i propri lavori, con un testo da proporre al Congresso, entro la fine dell’estate. In queste settimane, come accennato, il confronto non si svilupperà soltanto all’interno dei quattro gruppi, ma anche nell’area Community del portale di Legacoop, accessibile dalla terza linguetta posta sotto la testata. Obiettivo: coinvolgere nella preparazione al Congresso la platea più ampia possibile. Quindi tutte le imprese aderenti, ma anche le altre centrali cooperative con cui si sta costruendo l’Alleanza e puntando a raccogliere anche la voce degli stessi cittadini. Come funziona quest’area per il confronto on line? Tutti potranno leggere tutto. Gli interventi potranno ugualmente essere postati da chiunque, entrando nel sistema con user e password di Capace o compilando una form con pochi semplici dati. Saranno esclusi solo gli interventi contenenti insulti o diffamazioni. Il portale di Legacoop seguirà il dibattito, proponendo sia abstract dei lavori dei gruppi sia report sull’andamento del confronto all’interno della Community. Il ritratto emerge da un’indagine di SWG tra la popolazione italiana e viene proposto all’interno della Community di Legacoop, on line per creare un luogo dove far vivere anche in rete il confronto sui temi principali che animeranno i prossimi mesi verso il Congresso. Due per ora le discussioni aperte: la prima – quella cui si riferisce l’indagine – è relativa all’identità e ai valori della cooperazione. Un tema fondamentale per il futuro del comparto e per la stessa costruzione dell’Alleanza delle Cooperative. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 COMMUNITY/2 COMMUNITY/3 L’ombra della casta ‘pesa’ anche su Legacoop Perché ho aderito a Legacoop? Quando pensa alle associazioni di rappresentanza lei oggi le associa maggiormente a 'organizzazioni indipendenti che operano negli interessi dei propri iscritti' o a 'organizzazioni organiche alla casta che difendono le proprie rendite di posizione'? Questa la domanda che sta all’origine di un sondaggio di SWG che viene proposto sulla Community in apertura del secondo tema di discussione, legato all’evoluzione del concetto di rappresentanza. Secondo SWG l’associazione più organica alla casta è Confindustria, con il 58% degli interpellati che sceglie la seconda delle due opzioni proposte dalla domanda. Subito dietro di lei le quattro sigle sindacali – Cgil, Cisl e Uil e Ugl – con percentuali che oscillano tra il 53% della Cgil e il 57% della Cisl. Piazzata male anche Confcommercio con il 49%. Ma non va molto meglio per Legacoop, che con il 45% guida il secondo gruppo, quello delle associazioni con un livello medio di schiacciamento sulla casta. Le meglio piazzate? Cia, Coldiretti e Cna con percentuali tra il 30 e il 34%. Tra gli spunti di discussione che la piattaforma on line propone per il secondo tema, quello legato alla rappresentanza, c’è anche un sondaggio sui motivi che hanno spinto le cooperative ad aderire a Legacoop. La motivazione principale? L’area politica di riferimento, per il 39% (ognuno doveva esprimere tre motivazioni, ndr), percentuale che sale al 44% al nord e scende al 31% al sud e nelle isole. La credibilità dell’associazione si piazza al secondo posto con il 32% e la sua forte diffusione territoriale sul terzo gradino del podio, con il 27%. CONGRESSO La Direzione approva il Regolamento per il 39° Congresso La Direzione Nazionale Legacoop ha approvato, il 16 luglio, il Regolamento che definisce le forme e i modi attraverso i quali la platea congressuale parteciperà allo svolgimento del 39° Congresso nazionale di Legacoop. Prendono il via quindi le Assemblee congressuali, che dovranno svolgersi non oltre il 9 dicembre 2014, per nominare un massimo di 659 delegati rappresentanti del mondo cooperativo. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 RITRATTI DI NUOVE COOPERATIVE Con La coppola storta, il made in Sicily è internazionale La coppola storta è un prodotto della cooperativa Factory 23. Una cooperativa di donne artigiane di altissimo livello, che lavorano per trasformare la coppola da stereotipo di mafia a simbolo di una Sicilia che cambia. Sono già oltre 150 mila gli esemplari diffusi nel mondo, con un fatturato di oltre 200mila euro annui. Come nasce l’idea cooperativa? “L’idea è nata nel‘99 da una operazione culturale per recuperare gli antichi mestieri siciliani e dare un’immagine nuova al copricapo legato allo stereotipo della mafia racconta Tindara Agnello, 30 anni e art director della cooperativa. In seguito l’intuizione si è trasformata in una realtà produttiva e nel 2011 con Factory 23 in cooperativa con sede a Piana degli Albanesi. Le donne lavoratrici, artigiane di altissimo livello, - spiega sono le titolari dell’impresa e produttrici de La coppola storta, marchio del prodotto interamente realizzato con antiche tecniche sartoriali.Abbiamo voluto dare un significato al lavoro e all’inclusione sociale - sottolinea - dimostrando che si può creare valore da esportare a livello internazionale”. Quale è il valore aggiunto de La coppola storta? “Produciamo le coppole rivisitandole in chiave contemporanea - spiega Agnello. Le adattiamo e personalizziamo per creare pezzi unici. Abbiamo anche una linea per la donna con trame leopardate, a fiori e accessori da abbinare. Ciascun pezzo ha l’etichetta made in Sicily con nomi legati alla tradizione siciliana. C’è la Meusa, che in siciliano è la milza, una ghiottoneria della gastronomia tipica isolana, c’è la coppola Costanza, in onore di Costanza D’Aragona regina di Sicilia e di Germania (moglie di Federico II di Svevia). E ancora le coppole Sciascia e Pirandello, i due più illustri scrittori siciliani. E infine Rosalia, la coppola dedicata a Santa Rosalia “la Santuzza” che ancora oggi continua a raccogliere la devozione dei Palermitani. È una azienda diffusa sul territorio - sottolinea - abbiamo scomposto la lavorazione salvaguardando i passaggi artigianali. Ognuno è specializzato in una fase, con la possibilità di lavorare da casa - spiega - e poi assembliamo i vari pezzi nella struttura interna. In questo modo assicuriamo la versatilità della produzione arrivando a creare anche 1000 coppole al mese”. Dove è possibile trovare i vostri prodotti? “Abbiamo un negozio a Palermo, nella splendida via Bara all’Olivella - spiega - e corner espositivi in negozi di abbigliamento e artigianato. Siamo affermati anche nel mercato europeo ed internazionale - sottolinea - con un franchising a Vienna e corner in Belgio, Germania e in altre città europee. Siamo arrivati anche in Austria e Giappone dove stiamo per chiudere un accordo molto importante per i nostri store. E poi abbiamo aperto lo shop online link dove è possibile acquistare le coppole via web. All’estero notiamo una grande attenzione ai dettagli – Primo piano ACI Legacoop Settori sottolinea Agnello – i clienti chiedono di sapere la storia del prodotto per conoscere le qualità è l’unicità. Lo stile italiano poi è ha ancora molto apprezzato. È un souvenir speciale! C’è chi torna dal Messico con il sombrero e dalla Sicilia con una coppola made in Sicily”. Progetti per il futuro? “Ci stiamo concentrando sull’e-commerce e sui social network – sottolinea - per noi è importante unire la tradizione con i nuovi mezzi di comunicazione. Dopo aver riscattato l’immagine della coppola siciliana dall’odiosa connotazione mafiosa, - aggiunge - abbiamo creato un progetto chiamato ironicamente il riciclaggio personalizzato per sostenere la cultura dell’ecologia e del riciclo. La gente ci spedisce i capi che non indossa più da tutto il mondo - spiega - e noi li trasformiamo in coppole. A Natale ad esempio alcune nonne hanno regalato le coppoline ai nipoti fatte con loro abiti antichi e abbiamo avuto anche richieste dalle Filippine e dall’America. Aderiamo alla rete di Addio Pizzo e lavoriamo su fronti comuni. Con la cooperativa Addio Pizzo Travel – spiega infine – stiamo ideando una collaborazione per offrire la possibilità ai turisti di visitare la nostra azienda e conoscere la nostra storia”. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Alleanza Cooperative >> Piemonte >> Bologna e Imola 5 ALLEANZA COOPERATIVE Viceministro Pistelli, formula cooperativaperpromuoverelacrescita «L’impresa cooperativa è il miglior modo per innescare la crescita nei paesi in via di sviluppo, perchè le cooperative sono imprese collettive di persone che raccolgono dal basso le esigenze dei territori e delle comunità». L’Alleanza delle Cooperative Italiane si ritrova in pieno in quanto ha espresso il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli che sta presiedendo l’incontro dei Ministri per la Cooperazione allo Sviluppo, a Firenze, a Palazzo Vecchio, nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea. «Le cooperative italiane ed europee vogliono essere protagoniste nella crescita dei paesi deboli. Il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea prima e l’Expo il prossimo anno, possono essere occasione per dare vita a progetti innovativi che accompagnino paesi dai tessuti socio economici fragili sulla via dello sviluppo». «A oggi sono oltre 300, infatti, i progetti di cooperazione allo sviluppo che le cooperative italiane ed europee stanno seguendo nei paesi in via di sviluppo: dall’agricoltura al microcredito, dalle costruzioni alla pianificazione urbanistica, dall’ambiente ai servizi di architettura, dallo sviluppo rurale al turismo. Noi ci siamo – conclude la nota – per continuare quest’opera, che come ha sottolineato Pistelli rientra nel dna delle imprese cooperative». PIEMONTE Alleanza Cooperative, Gonella confermato alla presidenza Venerdì 11 luglio si è svolta a Torino la seconda Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative del Piemonte. Al termine dell’Assemblea sono stati confermati i vertici dell’Alleanza: il Presidente regionale, Giancarlo Gonella, e i co-presidenti Domenico Paschetta e Alberto Garretto.“Stiamo andando verso la rappresentanza unica”, ha detto Gonella. “L’unità del movimento cooperativo può portare ad una maggiore semplificazione della rappresentanza e creare nuovo sviluppo sul territorio”. Primo piano ACI Legacoop Settori Sono quasi 2.000 le cooperative piemontesi dell’Alleanza, operanti nei diversi settori – agroalimentare, costruzioni, distribuzione commerciale, credito, beni culturali, logistica – per un fatturato totale di 14 miliardi e mezzo di euro, l’ 8% del PIL regionale. I soci sono oltre il milione e 65.000 gli occupati, di cui l’80% assunto a tempo indeterminato. Presente all’incontro anche l’assessore regionale per le Pari Opportunità Monica Cerutti, che ha assicurato il suo impegno affinchè la Regione Piemonte non operi tagli orizzontali su tutti i capitoli. “Inciderebbero anche sul welfare, colpendo proprio quelle fasce svantaggiate che si vogliono sostenere”. Concludendo i lavori, il presidente nazionale Mauro Lusetti ha sottolineato che “la crisi ha messo in luce che il modello convenzionale di impresa è fallito. La cooperazione deve valorizzare la propria differenza e la funzione sociale che esprime. Ora tocca a noi proseguire sul percorso di unificazione del movimento cooperativo”. BOLOGNA E IMOLA Presentato il primo Rapporto unitario sulle cooperative L’Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna e Imola (costituita da Legacoop, Agci, Confcooperative) per la prima volta pubblica unitariamente il rapporto sull’andamento economico e sociale delle cooperative aderenti. I dati sono stati presentati il 15 luglio all’Oratorio San Filippo Neri con la partecipazione del sindaco di Bologna, Virginio Merola, Giorgio Tabellini, presidente della Camera di Commercio, Sergio Prati, presidente dell’ACI di Imola, Domenico Olivieri, co-presidente ACI Imola, Gianpiero Calzolari, presidente dell’ACI di Bologna, il massmediologo Roberto Grandi, Daniele Passini, co-presidente di ACI Bologna, Walter Williams, che ha curato la Territori Imprese Sondaggio 6 pubblicazione. L’ACI di Bologna e Imola al 31 dicembre 2013 riuniva 531 imprese cooperative e società di capitali controllate da cooperative; le associate corrispondono a circa il 60% del totale delle cooperative del territorio ed esprimono il 90% dei principali valori economici (fatturato, investimenti e patrimonio netto), sviluppando un fatturato di oltre 14 miliardi di euro (senza considerare l’apporto delle Banche di Credito Cooperativo e del gruppo UnipolSai). «Solamente chi sa continuamente rinnovarsi – ha sottolineato Calzolari – riesce a essere seriamente intergenerazionale. Con l’Aci rilanciamo, perché non ci basta sopravvivere , vogliamo essere attori del cambiamento che serve al nostro paese». Gli occupati delle aderenti all’ ACI di Bologna e Imola sono oltre 65.000 unità (+13% dal 2009 al 2013) e costituiscono il 12% Primo piano ACI del totale dei lavoratori del territorio. Il 2013 rispetto all’anno precedente per la prima volta ha registrato una flessione del valore della produzione di circa 3 punti (dopo una crescita del 12% tra il 2008 ed il 2012), mentre continuano a crescere i soci (+ 3,86%) e gli occupati (+1,86%), anche se il peso della crisi inizia ad incidere sulla curva di crescita dell’occupazione. Le cooperative negli anni della crisi hanno sacrificato gli utili (quasi dimezzati dal 2008 al 2012) per garantire il più possibile la tenuta occupazionale e la crescita degli investimenti (+15% dal 2008 al 2012), confermando una visione di lungo periodo. Su circa 1 milione di abitanti, sono ben 600 mila i rapporti associativi alle aderenti all’ACI, come se fossero soci di almeno una cooperativa 3 bolognesi su 4. Pur depurati delle doppie appartenenze (per esempio, soci del consumo che sono contempora- Legacoop Settori neamente soci di una coop agricola o di abitanti o di produzione e lavoro), l’estensione e il radicamento della cooperazione in questo territorio resta comunque notevole. «Dal rapporto – ha affermato Roberto Grandi – emerge il profilo di un movimento che, pur non essendo estraneo alle difficoltà economiche del momento, esprime un ruolo anticiclico e presenta un assoluto protagonismo rispetto alla comunità di riferimento ed elementi di rilievo in termini di inclusione sociale». La cooperazione (escluse le società di capitali controllate da cooperative) rappresenta nell’area metropolitana bolognese circa il 20% del fatturato delle società che presentano bilanci e 7 sulle prime 10 aziende industriali e di servizi del bolognese (esclusi credito ed assicurazioni) sono cooperative o società aderenti al movimento. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Allenaza cooperative Internazionale >> Cooperatives Europe 7 ALLEANZA COOPERATIVE INTERNAZIONALE Parteciperà al summit imprenditoriale B20 Per la prima volta, un cooperatore, Andrew Crane, Ceo della cooperativa australiana CBH (grano e cereali), parteciperà, in rappresentanza del movimento cooperativo mondiale, al summit imprenditoriale B20 che si terrà in Australia il prossimo novembre. Le prime riunioni preparatorie si sono tenute in Australia il 15-16 luglio. Durante l’evento verranno elaborate delle raccomandazioni che saranno presentate al G20. La nomina di questo cooperatore australiano rappresenta un segnale importante verso un concetto di società più giusta e di crescita sostenibile. Al B20, Andrew Crane proporrà un tipo di economia più equilibrata, in cui le imprese cooperative controbilancino le società per azioni, migliorando la diversità economica e la resilienza alla crisi. Il settore cooperativo ha dimostrato una capacità di resilienza alla crisi finanziaria e sta suscitando un rinnovato interesse da parte dei governi verso il modello d’impresa cooperativa e verso il suo potenziale per lo sviluppo di un’economia diversa e alternativa alle imprese di proprietà degli investitori. Secondo il World Co-Operative Monitor, le 300 maggiori imprese cooperative e mutue del mondo hanno un fatturato di 2 trilioni di US$, equivalente alla 9°economia mondiale. Le cooperative generano il 20% in più di posti di lavoro rispetto a quelli creati dalle multinazionali (ad esempio, 1 milione d’imprese cooperative danno lavoro a 100 milioni di persone nel mondo). Come contrappeso alle società per azioni, le cooperative e le mutue giocano un ruolo chiave nel raggiungimento di una crescita sostenibile ed equilibrata e nel creare occupazione. (Fonte Euricse). “Le cooperative, dai grandi marchi come Fonterra, Associated press e Ocean Spray alle cooperative di produttori che forniscono prodotti fairtrade - ha ribadito Andrew Crane - sono imprese forti commercialmente, focalizzate sui loro soci e le comunità locali in cui operano. Spero di avere l’opportunità di condividere le idee dell’impresa cooperativa con l’agenda del G20 - ha aggiunto - e di promuovere la crescita per creare posti di laPrimo piano ACI Legacoop Settori voro e costruire la resilienza nell’economia globale”. “Il successo della partecipazione di un cooperatore al B20 è estremamente importante per l’Alleanza – ha sottolineato la presidente dell’ICA, Pauline Green, che segna un passo avanti nella nostra attività di advocacy. come definito nel Blueprint per una Decade cooperativa, che identifica alcune priorità per il movimento cooperativo internazionale fino alla fine di questo decennio ed oltre. Il G20 sta diventando sempre più importante nel decidere la direzione futura dell’economia globale. Durante le riunioni del G20, la voce delle imprese mondiali, attraverso il B20, viene ascoltata. I leaders delle più importanti 20 economie del mondo discutono sulle maggiori tematiche. Se dobbiamo far crescere il movimento cooperativo a livello mondiale nei prossimi anni, - ha sottolineato - la nostra sfida oggi è di assicurare che quando il B20 s’incontrerà a Brisbane a Novembre, Andrew Crane non sia lasciato solo nel far comprendere che la differenza cooperativa sia compresa ed opportunamente valutata”. Il Direttore Generale dell’ICA, Charles Gould esprimendo la propria soddisfazione per l’importante risultato raggiunto con la partecipazione di Andrew Crane al B20, ha inoltre sottolineato che le cooperative affrontano le stesse sfide delle altre tipologie d’impresa, ma la loro natura di impresa di proprietà dei soci, contribuisce a livelli più alti di resilienza alla crisi. Le ricerche internazionali hanno dimostrato, infatti, che le cooperative, a livello globale, hanno resistito dimostrando la loro capacità di ridurre le perdite di posti di lavoro e persino di accrescere l’occupazione in Paesi, come l’Italia e la Spagna ad esempio, fortemente colpiti dalla crisi economica . COOPERATIVES EUROPE Partecipa alla riunione dei ministri UEperlacooperazioneallosviluppo Klaus Niederlander, Direttore di Cooperatives Europe è stato invitato a partecipare all’incontro che si è tenuto a Firenze, il 15 luglio, sul ruolo del settore privato nello sviluppo. L’evento s’inserisce all’interno della Riunione Informale dei Ministri UE per la Cooperazione allo Sviluppo organizzata dal Ministero degli Esteri italiano e dalla Com- Territori Imprese Sondaggio Legacoop 8 missione Europea a Firenze il 14-15 luglio. Tema della conferenza il dialogo aperto teso ad esplorare come incoraggiare il settore privato a giocare un ruolo positivo nello sviluppo e come minimizzare le barriere e i rischi di tale impegno. Rappresentanti delle istituzioni italiane, Europee ed internazionali, Ministri competenti di vari paesi, rappresentanti del mondo imprenditoriale, ONG e della società civile in generale, hanno discusso di come i vari attori della cooperazione internazionale, nel rispetto dei rispettivi ruoli e funzioni, possano contribuire al piano di azioni proposto dalla Commissione Europea nella recente Comunicazione “Un ruolo più forte del set- Primo piano ACI tore privato nel raggiungere una crescita inclusiva e sostenibile nei Paesi in via di Sviluppo”. Il Direttore Niederlander, nel suo intervento, ha sottolineato l’importante contributo delle imprese cooperative allo sviluppo come attori del settore privato e parte della società civile. Ha ricordato inoltre che le cooperative sono state menzionate nell’ultima Comunicazione UE sullo sviluppo come pure nelle relative conclusioni del Consiglio UE. “ Nell’offrire occupazione sotto forma di lavoro dignitoso ed innovazione sociale – ha detto Niederlander – le cooperative giocano un ruolo cruciale nel raggiungimento degli Obiettivi Post-2015, come dimostrato dalla Legacoop Settori piattaforma on line che Cooperatives Europe ha di recente creato, all’interno di un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea, che presenta oltre 300 progetti di sviluppo realizzati dalle organizzazioni e dalle imprese cooperative di alcuni Paesi Europei”. Il Direttore di Cooperatives Europe ha espresso il proprio apprezzamento nel vedere riconosciuto il ruolo delle imprese cooperative quando si parla di temi legati al settore privato nello sviluppo, ed ha sottolineato l’importanza del contributo presente nei documenti strategici dell’Unione Europea . Territori Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Servizi 9 LEGACOOP SERVIZI >> Lega Pesca La Direzione nazionale convoca l’Assemblea di mandato La Direzione Nazionale di Legacoop Servizi, riunitasi il 15 luglio a Roma, ha deliberato all’unanimità la convocazione dell’Assemblea di mandato quadriennale per i giorni 4 e 5 novembre 2014 presso il Centro Congressi Frentani di Roma. I lavori preparatori per l’Assemblea sono partiti già nel mese di aprile, a seguito della riunione della Direzione, con l’avvio di un vero e proprio tour su tutto il territorio nazionale, durante il quale il Presidente Fabrizio Bolzoni, accompagnato in alcune occasioni dal Vice Presidente Vicario Angelo Migliarini, ha partecipato a numerosi momenti di confronto e ascolto dei comparti, dei territori e delle cooperative, che si concluderanno nei primi giorni di agosto. L’Associazione nazionale si prepara quindi ora alla definizione delle proposte organizzative e programmatiche per il prossimo mandato quadriennale. I documenti verranno poi sottoposti alle assemblee regionali, tra gli ultimi giorni di settembre e il 30 ottobre 2014, per essere poi presentati a novembre ai delegati in occasione della due giorni di lavori. La Direzione ha quindi deliberato i regolamenti per lo svolgimento delle assemblee congressuali regionali e per le candidature a Presidente e Vice Presidente di Legacoop Servizi, nonché la nomina della commissione per la presentazione e l’esame delle candidature. Durante i lavori, i membri della Direzione hanno inoltro provveduto all’esame e all’approvazione all’unanimità del bilancio d’esercizio 2013 dell’Associazione. Sottoscritta ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL per il settore TAXI Lunedì 14 luglio, le Associazioni di rappresentanza (Federlavoro e Servizi/ConfcoopePrimo piano ACI Legacoop Settori rative, Legacoop Servizi, AGCI Servizi) e le Associazioni sindacali (U.NI.CA TAXI FILTCGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI) hanno sottoscritto a Roma l’ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori delle cooperative esercenti attività nel settore taxi. Il CCNL entra in vigore dal 1 luglio 2014 e scade alla naturale scadenza di febbraio 2015. Le parti, inoltre, si sono impegnate ad istituire entro due mesi, una commissione, composta in maniera paritetica da rappresentanti dei datori di lavoro e dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali, con il compito di armonizzare e adeguare le parti normative del CCNL alle disposizioni di legge vigenti. Nel testo di ipotesi di accordo si indicano inoltre le tabelle retributive dal 1° luglio 2014 e dal 1° febbraio 2015. Premessa Ipotesi di Rinnovo Si conviene di rinnovare il CCNL di lavoro per i lavoratori che operano nell’area merceologica taxi al fine di migliorare il servizio, di valorizzare le professionalità e di dare sviluppo alla cooperazione e tutelare i diritti dei lavoratori. L’accordo interviene in un momento delicato per l’intera economia europea e del nostro Paese in particolare la crisi ha assunto una gravità mai conosciuta in precedenza. In tale contesto, le Parti firmatarie il presente accordo, intendono accompagnare il percorso di stabilizzazione e di crescita del settore attraverso l’impegno da parte delle Imprese cooperative e delle Organizzazioni sindacali nel fare del contratto e della sua applicazione uno degli elementi essenziali, non solo al fine di garantire agli operatori condizioni economiche e lavorative adeguate, ma anche per affermare un sistema di regole condiviso che contrasti le pratiche di concorrenza sleale presenti nel settore. Le Parti inoltre, col presente rinnovo contrattuale, hanno anche inteso rispondere all’esigenza di produrre un unico riferimento contrattuale per tutto il settore. Esse si prefiggono, oltre agli obiettivi economici, anche obiettivi sociali, tra i quali la promozione dell’occupazione e lo sviluppo professionale dei soci, dei lavoratori e delle lavoratrici e partecipano alla elaborazione dei programmi di sviluppo e alle decisioni concernenti le scelte strategiche, nonché Territori Imprese Sondaggio Settori 10 alla realizzazione dei processi produttivi dell’azienda. Il testo dell’accordo al seguente link http://www.legacoopservizi.coop/wpcontent/uploads/2014/07/Ipotesi-Accordo-Rinnovo-CCNL-Taxi.pdf LEGA PESCA Problema meduse, non incolpiamo la pesca Quello delle meduse è un problema annoso, che lievita per mille motivi e che con l’estate esplode fino ad essere puntualmente portato all’attenzione della stampa e dei fruitori del bene mare. “E’ un problema legato a mille cause diverse, ma”, ammonisce Ettore Ianì, presidente nazionale di Lega Pesca, “per favore non incolpiamo la pesca”. Niente processi sommari, perchè le cause sottostanti ai periodici fenomeni di proliferazione di questi strani animali per eccellenza planctonici (dal greco λαγκτόν , ossia vagabondo) sono lontane dall’essere state del tutto chiarite. “E’ indubbio che ci troviamo di fronte ad un problema non più episodico, ma ad una nuova realtà. E’ ragionevole affermare che ciò può dipendere sia da cause naturali che da fattori di squilibrio più generale degli habitat marini. Ma è scorretto” sottolinea Ianì “imputarne la causa prima ai fenomeni di pesca intensiva, alla soluzione passpartout Primo piano ACI del sovrafruttamento delle risorse biologiche. Il binomio “più pesca uguale più meduse” è un’equazione che cerca scorciatoie ingannevoli per articoli spesso solo di colore, dove l’informazione scientifica cede il passo alla approssimazione, quando i bagnanti si imbattono nella proliferazione di meduse, o le foto dei litorali mostrano tappeti di “fioriture” violaceo-azzurrine e i commenti si sprecano. “E’ plausibile che tra i fattori alla base del fenomeno ci siano l’innalzamento della temperatura delle acque del Mediterraneo e l’aumento della salinità dei mari costieri, causato da un minor apporto di acque dolci da parte dei fiumi. Stiamo parlando di acidificazione, surriscaldamento delle acque e ipossia, cioè l’insieme di fenomeni molto complessi cui ci si riferisce ormai con il nome “ombrello” di cambiamenti climatici. Un processo globale, che altera profondamente gli equilibri ecosistemici, che influenza la stagionalità dei processi biologici e modifica le dinamiche di riproduzione delle specie. Vogliamo imputare anche i cambiamenti climatici alla pesca? o iniziare a capire che la pesca ne subisce gli effetti, più come vittima che come carnefice?” L’ argomento che l’invasione di meduse sia legata alla distruzione dei predatori causata dalla pesca non regge, perché il prelievo da predazione sul totale delle popolazioni di meduse in Mediterraneo è davvero limitato. Tonni e pesci spada, contrariamente a quanto generalmente si afferma, non sono soliti dedicarsi a queste prede di scarsis- Legacoop Settori simo valore nutritivo e ad elevato contenuto di ammoniaca, preferendo le più saporite e nutrienti acciughe e sardine. Gli adulti di medusa sono cibo esclusivo delle tartarughe marine e di pochissime altre specie che non subiscono l’effetto dei tentacoli urticanti. Detto che i pesci snobbano i pasti a base di meduse, va anche detto che l’abbondanza di meduse crea fastidio non solo ai turisti, ma anche ai pescatori, perché rende difficile ed urticante la cernita del pesce, quando le meduse rimangono impigliate nelle reti. La presenza di meduse comporta inoltre la complessiva sottrazione di nutrimento dal mare, e sono in questo caso i pesci a farne le spese. A parte i pochi casi di meduse erbivore che si nutrono di fitoplacton, le meduse si nutrono prevalentemente di zooplancton, insieme di organismi come larve di crostacei, molluschi, uova e larve di pesci, sottraendo alimenti che sono alla base di tutte le catene alimentari marine e che rappresentano il cibo di specie ittiche di rilevante interesse economico (come sardine e acciughe che sono planctonfaghe). Da questo punto di vista, l’aumento della presenza di meduse rischia di essere la classica goccia che fa traboccare il vaso del già preoccupante fenomeno del sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Problema che va affrontato, però, con serietà e senza semplificazioni. Territori Imprese Sondaggio Territori >> Marche 11 MARCHE >> Lazio Welfare, è ora di una legge regionale >> Puglia E’ tempo che la Regione Marche si doti di una legge regionale per un sistema regionale integrato dei servizi sociali in attuazione della legge 328 del 2000. Per le Centrali cooperative regionali Agci, Confcooperative, Legacoop Marche, i sindacati Cgil, Cisl, Uil Marche e il Forum del Terzo settore serve una legge che sia occasione di rilancio del welfare regionale, che faccia sua la ricchezza e la qualità delle norme regionali di settore finora prodotte, frutto di discussioni fortemente partecipate e dai contenuti avanzati, che non possono e non devono essere abrogate o compresse in pochi articoli. La legge regionale deve essere l’opportunità per elaborare una normativa “di sistema”, capace di scioglierne i principali nodi realizzando le condizioni per costruire sul territorio un sistema di welfare moderno, universalistico e capace di rispondere ai bisogni sociali che la crisi ha contribuito ad acuire, dando finalmente piena e autentica attuazione alla legge 328. E’ necessaria una legge per il welfare delle Marche centrata sulla rete dei servizi territoriali da costruire sui bisogni e sui diritti delle persone e delle famiglie piuttosto che sulla disponibilità transitoria delle risorse economiche. Un testo che preveda modalità di valutazione del grado di disagio socio-sanitario permettendo la predisposizione di un Piano Individualizzato, articolato attraverso prestazioni di natura e intensità assistenziale diversa. Una legge capace di assumere e delineare un modello chiaro ed efficace di governance politico-operativa e istituzionale del sociale, specie a livello locale, dentro il quadro di un ragionamento complessivo sul riordino degli assetti territoriali e delle funzioni delle autonomie locali. Per Centrali cooperative, sindacati, terzo settore, la legge regionale per il welfare deve puntare al rafforzamento del ruolo dell’Ambito territoriale sociale che, in questi anni, ha svolto una funzione di cerniera positiva fra il livello della programmazione regionale e la rete delle politiche locali. Deve essere attuata dentro un orizzonte che tenga conto degli Enti territoriali, che valorizzi la partecipazione della cittadinanza at- >> Lazio >> Puglia >> Calabria >> Reggio Emilia >> Forlì-Cesena >> Messina Primo piano ACI Legacoop Settori tiva, centrale per le politiche di welfare. Deve prevedere la costruzione degli standard di una rete di servizi essenziali sul territorio dove poter anche realizzare anche interventi sperimentali sulle problematiche sociali, mutevoli nel tempo, e la possibilità di acquisto dei servizi da parte della pubblica amministrazione che non sia basato solo sulla gara d’appalto ma che comprenda anche modalità di affidamento come la concessione e la convenzione, che riducono l’incertezza nella qualità e nella continuità delle prestazioni favorendo investimenti e consolidamento dei servizi. Occorre, perciò, prevedere un Osservatorio sugli appalti per mantenere un controllo costante sulle gare evitando distorsioni legate alla ricerca di risparmio economico che si traduce spesso nel peggioramento della qualità dei servizi e delle condizioni di vita dei lavoratori. E’ anche necessario pensare ad un Osservatorio sulle politiche di welfare che possa valutare i cambiamenti e mantenere la coerenza di offerta del sistema dei servizi, sostenere la cooperazione d’inserimento lavorativo, specie nei periodi di crisi, come una delle azioni di politica sociale più efficace e prevedere un Fondo di sostegno per gli investimenti nell’economia sociale. LAZIO “Welcomeday, next cooperation: particelle di futuro” “E’ bene che voi sappiate che attorno a voi c’è una rete che vi aiuterà ma nessuno potrà sostituirsi alla vostra capacità e alle vostre attitudini imprenditoriali. Non c’è niente che si possa sostituire alla vostra autonomia decisionale, alla vostra capacità di stare insieme. Concetti come la trasparenza vivono solo se ogni imprenditore Territori Imprese Sondaggio Territori 12 sa farli rivivere nella propria attività”. Lo ha detto Mauro Lusetti, presidente Legacoop, intervenendo durante il Welcome day del Lazio, tenutosi il 15 luglio presso la Città dell’altra economia, ed organizzato per dare il benvenuto alle 105 nuove cooperative che tra il 2013 e il 2014 hanno aderito all’associazione. “Se si decide di fare impresa scegliendo proprio la formula cooperativa, i valori di riferimento saranno prioritari. Sviluppare un’impresa in cooperativa è una cosa di una bellezza straordinaria- ha aggiunto-. Noi cooperatori dobbiamo avere un forte senso di responsabilità nell’agire quotidiano. Bisogna rispondere a un principio di onestà, prima ancora che di legalità. Perchè l’onestà comprende la legalità“. Lusetti ha poi spiegato: “Oggi, qui al Welcome day del Lazio, stiamo raccontando la diversità dell’impresa cooperativa. Stiamo raccontando un sistema valoriale che solo noi abbiamo. Non pensiamo di essere i migliori ma di essere la parte buona della società. Avere questa visione rispetto al futuro e sostenere l’autoimprenditorialità delle persone e il recupero dei workers buy out- è la chiave per agire in una logica di salvaguardia del bene comune e della dignità dei lavoratori”. E ha concluso: “Abbiamo un movimento cooperativo che tiene lo sguardo alto”. La cooperazione tiene lo sguardo alto e lo rivolge all’orizzonte – come ha spiegato Stefano Venditti, presidente Legacoop Lazio: “Il Welcome day per noi significa entrare in connessione con il futuro“. Il responsabile della Lega regionale ha poi esortato la cooperazione a promuovere l’innovazione: “Non spaventiamoci di fronte alle idee creative: sono particelle di futuro. Solo se cambiamo, nella prassi e nel lavoro, riusciremo a centrare l’obiettivo di affermare la forma cooperativa come impresa preferita dalle persone e dalle comunità”. Per Venditti, “avere più imprese cooperative all’interno dell’economia italiana fa bene al Paese”. La dimostrazione? Quel che è accaduto a Roma. “In questa città, il movimento cooperativo si è riposizionato. Questa è la stessa città che subirà il terzo colpo- quasi mortaledi restringimento della quota di intervento del piano di rientro di Roma. Ma anche se subiamo tagli e arretramenti nel budget della Primo piano ACI spesa pubblica, la cooperazione non arretra. Ed è stata in grado di far scendere la quota di cassintegrati da 1.485 per 50 cooperative nel 2012 a 315 per 25 cooperative nel 2014 . I numeri della cooperazione nel Lazio sono molto più che positivi. Roberto Amici, direttore Legacoop regionale, li ha voluti evidenziare: 8.000 imprese e 120.000 occupati producono 12 miliardi di fatturato. Solo nella capitale, ci sono 7.000 imprese cooperative che offrono lavoro a 100.000 occupati e producono 10 miliardi di fatturato. Sociali e servizi i settori maggiormente in crescita nel Lazio “Tutti i dati confermano che, anche in questo lungo periodo di crisi, le cooperative sociali sono continuate a crescere, sia in ordine di numerosità che in termini di fatturato- ha detto Pino Bongiorno, presidente LegacoopSociali Lazio-. Hanno tenuto dal punto di vista occupazionale e hanno consentito il mantenimento di livelli di coesione nel tessuto sociale del nostro Paese e della nostra Regione. Nel Lazio, in particolare, il trend di crescita è superiore a quello del resto del paese” ha detto Bongiorno, la cui scelta di proiettare il discorso tratto da “Il grande dittatore” di C. Chaplin è stata molto apprezzata dal pubblico. “Oggi al Welcome Day Lazio- ha detto Bongiorno- daremo il benvenuto alle nuove associate e offriremo loro gli strumenti per renderle protagoniste, assieme alle altre iscritte, di nuove importanti pagine della vita sociale ed economica della nostra Regione” ha spiegato. Per Andrea Laguardia, responsabile Servizi di Legacoop Lazio, le cooperative aderenti hanno l’obbligo di dover utilizzare Legacoop Settori strutture, competenze e strumenti della Lega. “Se avete una idea da realizzate, voi dovete rivolgervi a noi!” ha detto. E ha spiegato che le cooperative che nascono all’interno del settore dei Servizi sono molto numerose e sono presenti in tutti i settori economici della città- dalla ristorazione alla vigilanza, dal trasporto merci e persone alla movimentazione e alla logistica, dall’ecologia ai servizi integrati. “Seguiamo la stesura dei contratti nazionali di lavoro; il contratto del multiservizi che ha generato l’ente bilaterale Obsi, trasporto merci, trasporto persone, etc…”. All’evento, anche Paolo Orneli, capo di Gabinetto Assessorato allo Sviluppo economico e alle Attività Produttive della Regione Lazio. “L’emergenza di oggi è creare occupazione e dare una prospettiva e una speranza alla gente- ha detto- il rapporto con il movimento cooperativo è strategico proprio in questa direzione. Solo il 21% delle imprese del Lazio sono guidate da donne. Ma nel movimento cooperativo si sale al 26%. La cooperazione è dunque un esempio da seguire”. E, rivolgendosi alle nuove cooperative ha detto: “Siete pazzi tra i pazzi perchè storicamente il Paese sembra essere nemico di chi fa impresa cooperativa. Ora, però, grazie alla Giunta Zingaretti, non c’è più una Regione inutile. La Regione Lazio in passato ha fatto morire tante cooperative – non pagandole. Ora, è diverso. Alla data odierna, l’assessore ci assicura che è stato dato mandato per il pagamento della prima tranche”. All’evento, anche l’assessore alle Attività produttive di Roma Capitale- Marta Leonori. “Roma ha bisogno di tornare a un senso di economia che non sia solo individuale ma che sia capace di non lasciare sole le per- Territori Imprese Sondaggio Territori 13 sone. C’è dunque bisogno dell’esempio delle cooperative di comunità”. La serata – per le cooperative neoaderenti a Legacoop Lazio – si è conclusa con una cena installata su una piattaforma con vista sul palcoscenico sul quale si è esibito Goran Bregovic, artista di fama internazionale, che è stato accolto da una folla numerosa. LAZIO “Immagini e paroledalquotidiano”, Visioni Sociali all’Isola del Cinema “Immagini e Parole dal Quotidiano”, per il quarto anno consecutivo Visioni Sociali porta all’Isola del Cinema, nell’incredibile cornice dell’Isola Tiberina, le testimonianze della cultura e del lavoro sociale. Quest’anno si inizia, il 16 luglio, Schermo Tevere nello spazio FabriqueDu Cinema, con una serata dedicata interamente al Tevere, in particolare all’isola Tiberina, con “Il Regalo della Cooperazione Sociale alla città di Roma”.Le cooperative aderenti a Legacoop Sociali Lazio, Federsolidarietà Lazio di Confcooperative/Federsolidarietà Lazio e Agci Solidarietà Lazio– facenti parte dell’Alleanza delle cooperative italiane – hanno consegnato nell’aprile di quest’anno nelle mani del sindaco Ignazio Marino, un regalo speciale per la città. Per tre giorni consecutivi le centrali hanno mobilitato una ventina di cooperative sociali di inserimento Primo piano ACI lavorativo addette alla manutenzione del verde, alla pulizia e al decoro urbano per rimettere a nuovo l’Isola Tiberina.L’Alleanza delle cooperative italiane ha scelto questo luogo simbolico per offrire all’Amministrazione comunale e a tutti i cittadini un servizio totalmente gratuito di manutenzione e pulizia. “Roma più pulita e solidale: si può fare” è lo slogan che ha accompagnato l’iniziativa, che tra l’altro è stato il contributo della cooperazione a “La settimana del buon lavoro”, promossa dall’amministrazione della città per dare visibilità all’impegno delle cooperative di inserimento lavorativo di persone socialmente svantaggiate. Saranno proposti cinque contributi video, prodotti da Visioni Sociali produzioni, che raccontano le due iniziative: “Roma più pulita e solidale: si può fare!”, reportage della pulizia dell’Isola Tiberina; “Uno per tutti”, cortometraggio che spiega come siano complessi gli interventi di pulizia e di decoro urbano; “Il Tevere e la Cooperazione” di Pino Bongiorno che racconta il lungo rapporto della cooperazione con il fiume Tevere; “La settimana del Buon Lavoro” reportage sull’iniziativa promossa da Roma Capitale; Lo spot che ha lanciato questa iniziativa. Interverranno: Pino Bongiorno (Presidente Lecoopsociali Lazio), Eugenio De Crescenzo (Presidente Agci Solidarietà), Ciro De Geronimo (Presidente Confcooperative/Federsolidarietà Lazio), Mauro Valente (Cooperativa Sociale Viola). Sono stati invitati:Ignazio Marino (Sindaco di Roma Capitale), Mirko Coratti (Presidente del Consiglio Comunale di Roma Capitale), Rita Cutini (Assessore al Sostegno Sociale e Sussidiarietà di Roma Capitale), Estella Marino (Assessore all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti di Roma Capitale). Si prosegue il 23 luglio con “Immagini e Parole Migranti”, incontro dedicato al tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo; il 30 luglio con “Generazioni a Confronto”organizzato in collaborazione con la Coop. Soc. Idea Prisma 82,che presenta“Generazioni a Confronto: dalle esperienze di ieri alle aspettative di domani” Progetto/Attività finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio, serata dedicata all’invecchiamento attivo e allo scambio intergenerazionale; Si Legacoop Settori chiude il 6 agosto con Videonarrazioni, un viaggio random nel mondo del sociale attraverso le produzioni audiovisive realizzate dalla cooperazione e dal lavoro sociale. PUGLIA Masseria Canali a Mesagne da terra di mafia a “Libera Terra” Da terra di mafia a “Libera Terra”. A Mesagne, in provincia di Brindisi, è stata inaugurata, il 10 luglio, la Masseria Canali, bene confiscato alla mafia e restituito alla comunità. L’intervento di ristrutturazione è stato finanziato dal Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale P.O. FESR 2007-2013 “Investiamo nel vostro futuro”. La Masseria in contrada Canali fu di proprietà di un boss della Sacra corona unita, ancora oggi detenuto, e ora gestita dall’associazione guidata dal prete antimafia, don Luigi Ciotti. “Qui si afferma la supremazia dello Stato - ha detto don Ciotti -, nel contrasto della criminalità e alle mafie. Da beni esclusivi in mano mafiosa, diventano beni condivisi comunità”. Grande partecipazione all’evento del taglio del nastro: ragazze e ragazzi, personalità politiche e associazioni, come Legacoop Puglia e Generazioni (cooperatori under 40), ospiti del presidente Alessandro Leo, presidente della Cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra. “Questa restituzione ha un valore etico – ha proseguito don Luigi Ciotti sociale ma anche politico”. “Ripartimao da qui”, ha esordito il presidente della cooperativa pugliese di Libera, “Ripartiamo da dove è nata l’esperienza della cooperativa Terre di Puglia, convinti che, da un presidio fisico visibile della mafia sul territorio, si può creare occupazione e Territori Imprese Sondaggio Territori 14 lavoro. Convinti che, coltivando quella terra, si può comunicare agli altri che amare questo paese significa restituire dignità. Chi semina raccoglie”. “L’inaugurazione di questa bellissima Masseria - ha affermato il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, ai margini dell’evento – è un’altra tappa importante, non solo per la valorizzazione dei nostri territori, ma, soprattutto, per la costruzione di percorsi di legalità che vedono protagonisti soprattutto i giovani. L’impegno del presidente Alessandro Leo, lo sforzo quotidiano dei ragazzi impegnati come volontari nei campi di Libera, sono spiragli di un futuro che ha imboccato la strada giusta. Soprattutto in territori, come questo,tra i più colpiti dalla criminalità mafiosa. Costruire legalità significa, soprattutto, affermare principi culturali, con la promozione e la diffusione di una cultura della legalità e della solidarietà, com’è nella vocazione di Libera. Per cui un grazie, da parte di tutta la società civile, all’impegno da loro profuso quotidianamente”. Al taglio del nastro anche l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Trasparenza e Legalità, Guglielmo Minervini: “c’è la voglia di una comunità di riprendersi in mano il proprio destino – ha detto Minervini -. “Non è semplicemente un luogo nel quale si prova a ricucire un rapporto sano e pulito con il lavoro agricolo. La terra è una risorsa su cui possiamo investire, in modo nuovo, per il nostro futuro e per portare sviluppo”. PUGLIA “Libero Cinema in Libera Terra” Arriva in Puglia il Festival internazionale di cinema itinerante “Libero Cinema in Libera Primo piano ACI Terra” per promuovere la cultura della legalità e per dire “No” alla mafia attraverso tre diversi film selezionati, con proiezioni gratuite nelle piazze e nei luoghi confiscati alla criminalità. La rassegna è organizzata dalla Fondazione Cinemovel, da Libera con il sostegno di Coop. Tante le pellicole a tema: Pif con “La mafia uccide solo d’estate”; di Daniele Gaglianone con “La mia Classe” e Ester Sparatore con “Mare magnum” percorreranno l’Italia da Roma a Castel Volturno, da Casal di Principe a Pollica, da Catania fino ad arrivare in Puglia con il seguente programma: Sabato 26 Luglio: a Bitonto, in Piazza Cattedrale: Film “La mia Classe” di Daniele Gaglianone Domenica 27 Luglio a Mesagne, in piazza Orsini: Film “Buongiorno Taranto” di Paolo Pisanelli. In apertura di tutte le serate della nona edizione è in programma la performance “La mafia liquida”, tra cinema e lavagna luminosa, dell’artista Vito Baroncini. L’evento si concluderà all’estero con proiezioni a Berlino e Parigi. Sito www.cinemovel.tv CALABRIA “Opportunitàpersviluppocompetitivo delle Pmi calabresi” “Nuove opportunità per lo sviluppo competitivo e sostenibile delle PMI calabresi” E’ il tema del seminario di chiusura lavori organizzato da Legacoop Calabria e Coop Reti in collaborazione con Icie nell’ambito del POR Calabria FESR 2007-2013 – AsseVII – linea d’intervento 7.1.1.3, che si svolgerà il 22 luglio a Lamezia Terme, presso Unioncamere Calabria (Via delle Nazioni, 24). Le reti di impresa sono un utile strumento per sviluppare percorsi integrati ed intersettoriali, condividere funzioni aziendali e valorizzare esperienze, competenze e relazioni. Il progetto COOP-RETI è nato per sostenere e sollecitare le cooperative a transitare da attività tradizionali ad attività innovative nel settore energetico-ambientale e dell’innovazione sociale per accrescere la qualità della vita in contesti Legacoop Settori quotidiani. Programma 10.00 Saluti Paolo Abramo, Presidente CCIAA Catanzaro Gianni Speranza, Sindaco di Lamezia Terme Giuseppe Pellegrino, Presidente Legacoop Calabria 10.30 Il progetto Coop-Reti: obiettivi e risultati Angela Robbe, Responsabile Cooperative di Lavoro Legacoop Calabria Il Progetto Coop-Reti: attività e reti Pietro Andreotti, Presidente ICIE – Istituto Cooperativo per l’Innovazione Presentazione rete ASIA Rosario Bressi Filippo Laganà Presentazione rete Eequa Maurizio De Luca 12.00 Tavola Rotonda: Sostenibilità, reti tra imprese, innovazione e qualità della vita: tra sfida e opportunità di sviluppo. Partecipano: Demetrio Arena - Assessore Regionale alle Attività Produttive Giacomo Mancini - Assessore Regionale alla Programmazione Paolo Abramo - Presidente CCIAA Catanzaro Peppino Vallone - Presidente ANCI Calabria Luigi Filice - Prorettore Unical Giorgio Gemelli - Responsabile Progetti intersettoriali e interregionali Legacoop Nazionale Coordina i lavori: Maria Rita Galati 13.30 Chiusura seminario REGGIO EMILIA Coop comunità, iniziativa “La Montagna inCantata” “La Montagna inCantanta” è una bella e interessante iniziativa che da alcuni anni organizza il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale sull’Appennino reggiano e mo- Territori Imprese Sondaggio Territori 15 denese. Quest’anno il programma dell’iniziativa si sviluppa dal 20 giugno al 19 ottobre. Dal 18 al 20 luglio le protagoniste saranno le cooperative di comunità dell’Appennino reggiano, I Briganti di Cerreto e la Valle dei Cavalieri. Venerdì 18, a partire dalle 16:00 fino a notte, si potrà partecipare alla vita di Cerreto Alpi con la cooperativa I Briganti di Cerreto: escursioni ai Laghi Cerretani, visite al bellissimo mulino perfettamente ristrutturato, racconti e narrazioni nel metato. Il giorno successivo ci si sposterà a Valbona, con esplorazione geostorica del paese, noto per i suoi allevamenti di mucche, pecore e cavalli. Si proseguirà per il Passo della Scalucchia, uno dei luoghi magici dell’Appennino reggiano, per scendere a Succiso verso sera, accolti dalla cooperativa Valle dei Cavalieri nel suo bellissimo agriturismo. Verrà anche proiettato il documentario “Cercando i Maggi”, curato da Antonio Canovi e Angela Tincani e realizzato da Roberto Bulgarelli. Nell’agriturismo sarà possibile pernottare e cenare con i prodotti della cooperativa . Domenica 20, di mattina presto, visita alla stalla delle pecore della cooperativa per la mungitura. Protagonisti saranno anche le persone della montagna: Claudio Farina e Davide Tronconi dei Briganti di Cerreto, Celio il cantastorie, Fabrizio Silvetti di “Altri Passi”, Dario Torri della Valle dei Cavalieri. Per informazioni: Angela Tincani, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale (0522 443211 – 348 4907135), ufficio [email protected], www.facebook.com/pages/La-Montagna-inCantata/ , Associazione Eutopia (339 3399916), Valle dei Cavalieri (0522 892346), I Briganti di Cerreto (347 1639146). Primo piano ACI FORLÌ-CESENA Cooperative spurie, aperto il tavolo tracentralicooperativeesindacati Si è riunito a Forlì, il 17 luglio, il tavolo di confronto sulla cooperazione spuria indetto tra le organizzazioni dei Lavoratori CGIL, CISL e UIL - convocate a livello regionale e territoriale - e le centrali aderenti all’Alleanza delle Cooperative (AGCI Forlì-Cesena, Confcooperative Forlì-Cesena e Legacoop Romagna). Partendo dalla vicenda COPUA i rappresentanti dei Sindacati e delle Associazioni Cooperative hanno ribadito l’intenzione congiunta di continuare lavorare nella massima coesione e utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione per tutelare i diritti dei lavoratori e salvaguardare le imprese sane, di fronte a comportamenti che si allontanano dai principi e dai valori a cui fa riferimento l’esperienza mutualistica. Si è affermata la necessità di promuovere in tutte le sedi i principi non negoziabili che stanno alla base della cooperazione, con una presa di distanza chiara e netta rispetto a coloro che non li applicano nella pratica imprenditoriale. La cooperazione spuria distorce, dequalifica, impoverisce e spesso apre a situazioni di illegalità i territori. Su questo bisogna lavorare insieme, parte pubblica e privata, affinché vengano valorizzate le aziende legate al territorio. I tanti protocolli firmati in materia, essendo ancora purtroppo non pienamente applicati, non hanno ad oggi portato i risultati attesi da tutti gli attori coinvolti. È ancora in vigore, purtroppo, la pratica del massimo ribasso reale o celato nella proposta economicamente più vantaggiosa e non vengono tutelati coloro che rispettano gli standard di efficienza, qualità e sicurezza. Quando la qualità imprenditoriale viene letta dal mercato come “demerito” la strada per uscire dalla crisi non solo è lontana, ma inesistente. Il “dumping” a cui sono sottoposte quotidianamente le imprese locali che applicano i contratti regolari di lavoro, le regole di sicurezza e le disposizioni in materia di qualità e sostenibilità ambientale, rappresenta un grave danno non solo per i lavoratori, ma per tutta una comunità che vede in questo modo compromessa la propria Storia, il proprio Legacoop Settori presente imprenditoriale e dunque la tenuta sociale per uno sviluppo responsabile. Il tutto dando ulteriore slancio negativo alla situazione di crisi economica in atto. Per queste ragioni è interesse comune dare esecutività alle leggi regionali in materia e procedere alla formalizzazione degli accordi ad esse necessariamente conseguenti. È ormai inderogabile un patto regionale che veda coinvolta anche la committenza per la costituzione di un tavolo strutturale in grado di coordinare le scelte in tema di appalti e di operare in stretta relazione con gli organismi previsti dalla legge regionale, in modo da garantire l’integrale applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti da CGIL, CISL e UIL e la “congruita’ genuina” negli appalti. MESSINA Incontro sulla sanità integrativa Lunedì 7 luglio si è svolto presso la sede di Legacoop Messina, un incontro sulla Sanità integrativa e gli adempimenti obbligatori da parte delle cooperative sociali. La riunione, organizzata per spiegare in dettaglio l’adesione alla mutua e i servizi che la stessa offre ai lavoratori, ha visto la presenza notevole di tanti cooperatori della provincia di Messina, interessati all’adempimento previsto dal CCNL delle cooperative sociali sulla sanità integrativa e a capirne di più sull’accantonamento dei 5 euro al mese per tutti i dipendenti in forza, sia essi a tempo indeterminato che a tempo determinato. L’adempimento contrattuale è obbligatorio Territori Imprese Sondaggio Territori 16 da maggio 2013, ossia da maggio 2013 la cooperativa sociale deve aver accantonato 5 euro al mese per tutti i dipendenti e questo accantonamento deve risultare dal bilancio chiuso al 31/12/2013. All’incontro hanno partecipato Domenico Arena, presidente di Legacoop Messina, Angela Peruca, responsabile regionale di Legacoop Sociali e Roberto Roccuzzo, componente del comitato esecutivo della Mutua Legacoop Sicilia. Primo piano ACI Il 14 febbraio di quest’anno Legacoop Sicilia ha provveduto a costituire la Mutua Regionale, ed ha avviato rapporti di collaborazione con Nuova Mutua Sanità e Pronto Serenità, che possono dare un riscontro positivo all’attuazione di un piano sanitario integrativo. Infatti, aderendo alla Mutua Regionale si garantisce a tutti gli associati la possibilità di usufruire di sconti presso un’ampia rete di strutture convenzionate, con la possibilità di effettuare visite specialistiche e di diagno- Legacoop Settori stica strumentale, in regime di libera professione, a costi preferenziali ridotti e senza lunghe liste d’attesa. L’incontro si è concluso con l’impegno delle cooperative presenti ad aderire alla mutua siciliana e nel contempo la stessa mutua si è data l’obiettivo di estendere il più possibile alle cooperative sociali e non la partecipazione. In conclusione si sta lavorando affinchè la Mutua siciliana aderisca in qualità di mutua Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Unipol-Censis 17 UNIPOL-CENSIS >> Coop Murri Welfare familiare in crisi; italiani costretti a rinunciare a prestazioni >> Coop En Kài Pan Pubblichiamo di seguito, i principali risultati del Rapporto «Integrare il welfare, sviluppare la white economy. Come gli strumenti di welfare pubblici e privati possono rilanciare la crescita economica e l’occupazione» realizzato nell’ambito del programma pluriennale «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, che sono stati presentati il9 luglio a Roma da Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis, e discussi, tra gli altri, da Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol, Marco Peronaci, Rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’Unione europea, Patrizia Grieco, Presidente dell’Enel, Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, e Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. >> Coop Edile di Orgosolo >> FpS Media >> Isfid Prisma >> El Tamiso >> La Locanda dei Girasoli >> Itaca Frena la spesa privata per sanità e assistenza: welfare familiare in crisi. Nell’ultimo anno la spesa sanitaria privata ha registrato un -5,7%, il valore pro-capite si è ridotto da 491 a 458 euro all’anno, le famiglie italiane hanno dovuto rinunciare complessivamente a 6,9 milioni di prestazioni mediche private e per la prima volta è diminuito anche il numero delle badanti che lavorano nelle case degli anziani bisognosi: 4mila in meno. Sono i segnali di una inversione di tendenza rispetto a un fenomeno consolidato nel lungo periodo per cui le risorse familiari hanno compensato una offerta del welfare pubblico che si restringeva. Oggi anche il welfare privato familiare comincia a mostrare segni di cedimento. Tra il 2007 e il 2013 la spesa sanitaria pubblica è rimasta praticamente invariata (+0,6% in termini reali) a causa della stretta sui conti pubblici. È aumentata, al contrario, la spesa di tasca propria delle famiglie (out of pocket): +9,2% tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi però del 5,7% nel 2013 a 26,9 miliardi di euro. E anche il numero dei collaboratori domestici per attività di cura e assistenza (963mila persone) ha registrato una flessione nell’ultimo anno (-0,4% nel 2013), dopo un periodo di crescita costante (+4,2% tra il 2012 e il 2013). È quanto emerge dal Rapporto «Welfare, Italia. Laboratorio per le Primo piano ACI Legacoop Settori nuove politiche sociali» di Censis e Unipol. La domanda crescente di cura e di assistenza. Il Censis stima che 4,1 milioni di persone in Italia sono attualmente portatrici di disabilità (il 6,7% della popolazione), nel 2020 diventeranno 4,8 milioni, per arrivare a 6,7 milioni nel 2040. La spesa totale per le disabilità ha registrato un forte incremento, superiore al 20% in termini reali tra il 2003 e il 2011, passando da 21,2 miliardi di euro a quasi 26 miliardi. Cresce anche la domanda di assistenza per la popolazione anziana non autosufficiente (long term care). In Italia gli anziani che usufruiscono di assistenza domiciliare integrata sono passati da poco più di 200mila nei primi anni 2000 a oltre 532mila nel 2012, cioè dal 2,1% della popolazione anziana (persone con 65 anni e oltre) al 4,3%. La spesa complessiva per gli anziani serviti dalla long term care è pari attualmente all’1,7% del Pil, ma nel 2050 l’incidenza potrebbe arrivare al 4%, alla luce delle proiezioni demografiche. Il welfare pubblico si è ristretto. L’allungamento dell’aspettativa di vita, il marcato invecchiamento della popolazione, le previsioni di incremento delle disabilità e del numero delle persone non autosufficienti prefigurano bisogni crescenti di protezione sociale. Negli anni a venire l’incremento della domanda di sanità e di assistenza proseguirà a ritmi serrati. Una domanda che l’offerta pubblica però non potrà soddisfare. C’è già oggi una domanda inevasa di cure e di assistenza a cui il sistema pubblico non riesce a fare fronte. Il 73% delle famiglie italiane ha fatto ricorso almeno una volta negli ultimi due anni a visite specialistiche o a esami diagnostici a pagamento (in intramoenia o presso studi privati). La motivazione principale (per il 75%) sono i tempi inaccettabili delle liste d’attesa. Il 31% delle famiglie ha invece dovuto rinunciare almeno una volta negli ultimi due anni a visite specialistiche, a esami diagnostici o a cicli di riabilitazione. In più, il 72% delle famiglie dichiara che oggi avrebbe difficoltà se dovesse affrontare spese mediche particolarmente impegnative dal punto di vista economico. Integrare gli strumenti di welfare pubblici e privati. La via dell’integrazione è un’opportunità per soddisfare una domanda che la sola offerta pubblica non è più in grado di coprire. L’Italia resta una delle poche economie avanzate in cui la spesa sanitaria out of pocket intermediata, ovvero gestita at- Territori Imprese Sondaggio Imprese 18 traverso assicurazioni integrative o strumenti simili, si ferma a una quota molto bassa: appena il 13,4% del totale della spesa sanitaria privata a fronte del 43% della Germania, del 65,8% della Francia, del 76,1% degli Stati Uniti. La presenza di operatori privati specializzati e qualificati sia nel campo delle prestazioni sanitarie che dell’assistenza, con servizi resi accessibili attraverso strumenti assicurativi integrativi, permette di fornire servizi più adeguati. Un esempio paradigmatico è quello dell’assistenza domestica tramite badanti a persone anziane o disabili, la cui domanda è decisamente in crescita. Non solo l’Italia è il Paese dell’area Ocse con la più elevata percentuale di familiari che prestano assistenza a persone anziane o disabili in modo continuativo (il 16,2% della popolazione: il doppio, ad esempio, della Svezia). Ma oggi le famiglie sono in gran parte costrette a reclutare le badanti autonomamente attraverso canali informali, le pagano di tasca propria, con forme diffuse di irregolarità lavorativa, senza garanzie sulla loro professionalità e affidabilità. La «white economy», volano per la crescita e l’occupazione. Da una integrazione degli strumenti di welfare pubblici con il mercato sociale privato, puntando a valorizzare l’economia della salute, dell’assistenza e del benessere delle persone (la «white economy»), può scaturire una vera rivoluzione produttiva e occupazionale, utile a risollevare l’Italia dalla prolungata fase di stagnazione. Considerato nell’insieme, il sistema di offerta di servizi di diagnostica e cura, farmaci, ricerca in campo medico e farmacologico, tecnologie biomedicali, servizi di assistenza a malati, disabili, persone non autosufficienti genera oggi un valore della produzione di oltre 186 miliardi di euro, pari al 6% della produzione economica nazionale, con una occupazione di 2,7 milioni di addetti. Questa articolata filiera comprende le attività dei servizi sanitari (110,9 miliardi di euro di produzione e 1,2 milioni di occupati), i servizi di assistenza sociale (21,6 miliardi e 447mila addetti), l’industria farmaceutica (26,6 miliardi e 60mila addetti), la produzione di strumenti biomedicali, elettromedicali, di diagnostica e i relativi servizi (17,6 miliardi e 53mila addetti). Nel cluster va considerato anche il vasto segmento dell’assistenza personale, delle badanti e dell’accompagnaPrimo piano ACI mento, che genera 9,4 miliardi di valore con quasi 1 milione di addetti. Tuttavia, manca ancora una matura consapevolezza collettiva. Alla domanda su come si pensa di affrontare in futuro la vecchiaia ed eventuali malattie, il 52,5% degli italiani mostra un atteggiamento fatalista (non ci pensa o rinvia il problema), il 26% conta sui propri risparmi, il 25% si affida al welfare pubblico, l’8% all’aiuto dei familiari e solo il 4% ha stipulato polizze assicurative. «Appare ormai maturo il tempo di una nuova integrazione tra pubblico e privato, capace non solo di garantire la tutela sanitaria e sociale delle persone, ma anche di favorire la crescita economica, a partire dai territori», ha detto Pierluigi Stefanini,Presidente del Gruppo Unipol. «Se sapremo superare i pregiudizi consolidati, il pilastro socio-sanitario, inteso non più solo come un costo, può divenire una solida filiera economico-produttiva da aggiungere alle grandi direttrici politiche per il rilancio della crescita nel nostro Paese», ha concluso Stefanini. «Nei lunghi anni della recessione le famiglie italiane hanno supplito con le proprie risorse ai tagli del welfare pubblico», ha detto Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis. «Oggi questo peso inizia a diventare insostenibile. Per questo è necessario far evolvere il mercato informale e spontaneo dei servizi alla persona in una moderna organizzazione che garantisca prezzi più bassi e migliori prestazioni utilizzando al meglio le risorse disponibili», ha concluso Roma. Fonte Censis - http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=120972 COOP MURRI Paolo Motta è il nuovo presidente Paolo Motta, bolognese, 71 anni, già vicepresidente della Cooperativa Murri è stato nominato nuovo presidente della Cooperativa. Succede ad Adolfo Soldati, scomparso, dopo una grave malattia, il 30 giugno scorso. Il consigliere di amministrazione, Alberto Alberani, bolognese, 55 anni, responsabile delle Cooperative Sociali di Legacoop Emilia Romagna, è stato nominato vicepresi- Legacoop Settori dente della Cooperativa. La nuova “governance” della Cooperativa Murri risulta quindi così composta: presidente Paolo Motta, vicepresidente Alberto Alberani. I consiglieri sono: Elisa Conticelli, Sonia Parisi, Maria Viviani, Valeria Bortolotti, Claudio Leonini, Mauro Raparelli. Il consiglio di amministrazione della Cooperativa, che si è riunito il 9 luglio, dopo aver ricordato in apertura di seduta l’impegno di Adolfo Soldati, per vent’anni alla guida della Murri, ne ha ribadito gli obiettivi: mantenere la leadership nazionale nel settore della bioarchitettura e ricercare nuove iniziative imprenditoriali per trasformare la crisi del settore dell’edilizia in una opportunità di crescita. In questa ottica la Cooperativa Murri sta valutando la possibilità di portare a termine un altro importante progetto: l’accorpamento di più cooperative operanti in regione. Fu lo stesso Adolfo Soldati a lanciare l’idea e a giustificarne la realizzazione per le significative sinergie e gli enormi risparmi di costi che si sarebbero potuti ottenere. Il consiglio di amministrazione ha deciso inoltre di valorizzare l’importante raccolta di opere d’arte dedicate al tema della casa, voluta dal presidente Soldati. La collezione, che annovera opere di grandi artisti internazionali (Aldo Mondino, Emilio Tadini, Concetto Pozzati, Tino Stefanoni, Georges Lilanga, Isao Sugiyama, Boris Mikhailov, Weng Fen, ecc.), è stata esposta per la prima volta nel 2008 nel Palazzo Comunale di Bologna. Il prossimo 30 luglio, nel trigesimo della scomparsa di Adolfo Soldati, la Cooperativa ha programmato per le ore 17.00 una cerimonia commemorativa, che prevede anche l’apertura al pubblico della collezione, ospitata nei locali della Murri (piazza Caduti di San Ruffillo n° 5 — Bologna). COOP EDILE DI ORGOSOLO Contro la crisi la cooperativa investe anche nell’eolico Diversificare per superare la crisi. E farlo in direzione della sostenibilità. È la scelta che ha compiuto già da qualche tempo la cooperativa Edile di Orgosolo, quasi l’unica Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 sopravvissuta in Sardegna a questi anni di crollo delle commesse. Così dopo aver realizzato un impianto fotovoltaico, con il sostegno di Coopfond si appresta ora a realizzare cinque mini impianti eolici. La cooperativa, nata nel 1970, conta 13 soci di cui 12 lavoratori e 23 dipendenti. Essendo la committenza per l’85% pubblica, in questi anni sono stati tanti i sacrifici necessari e le difficoltà. Ma la struttura solida ha retto e l’Edile di Orgosolo è rimasta il principale, se non l’unico, presidio di Legacoop nel settore sull’isola. E per dare respiro alle casse ed essere pronti a cogliere la ripresa ha scelto anche di diversificare. È stato realizzato così un impianto fotovoltaico da 700 Kwh e oggi vuole compiere un passo ulteriore lungo questa strada con cinque mini impianti eolici, ciascuno da 60 Kwh. Per farlo, leasing e mutui a parte, i soci hanno scelto di ricapitalizzare la cooperativa e hanno chiesto al Fondo mutualistico di Legacoop – che nell’ultimo Cda ha accolto la richiesta – di contribuire con una somma analoga a quella messa da loro complessivamente a disposizione. COOP EN KÀI PAN Il teatro sociale nelle Terre di Don Peppe Diana drammaturgo tedesco Bertold Brecht: L’opera da tre soldi, L’anima buona di Sezuan, Madre Courage e Antigone. “L’happening – spiega Luca Gatta, Direttore artistico della Cooperativa En Kài Pan – è una manifestazione artistica d’avanguardia con vari intermezzi, caratterizzata dall’improvvisazione da parte degli artisti, senza alcuna matrice artistica riconoscibile e con la partecipazione attiva del pubblico”. “Gli happening – aggiunge Tiziana Sellato, Presidente della Cooperativa En Kài Pan – sono performance estemporanee realizzate però sotto la guida del nostro Direttore artistico, Luca Gatta, regista e attore, che realizzerà quattro brevi laboratori con i giovani dei campi di volontariato che si trovano presso la Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana”. “Non si tratterà – continua Luca Gatta – di mettere in scena veri e propri spettacoli, né di realizzare delle produzioni teatrali a tutti gli effetti, ma di presentare degli studi sull’opera di Brecht realizzati da giovani che non sono attori professionisti, guidati però da un regista teatrale”. “Lo scopo – dice Massimo Rocco, Presidente Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana è di affrontare dei temi importanti e attuali legati alla lotta per la legalità che le cooperative come la nostra e l’Associazione Libera affrontano ogni giorno con il loro lavoro ed il loro impegno”. En Kài Pan nasce nel marzo del 2014 e i soci hanno unito le loro esperienze, competenze e conoscenze nel campo dell’arte, della cultura e delle arti performative, per realizzare un progetto di emancipazione del territorio e di integrazione sociale, utilizzando il medium artistico e culturale. La cooperativa si propone come mission di inserire e impiegare nella sua compagine sociale risorse umane e intellettuali provenienti dal mondo del disagio dando così possibilità di lavoro nei settori artistici a chi non ne Progetto di teatro sociale, promosso dalla Cooperativa En Kài Pan, si svolge dal 15 luglio al 7 agosto 2014, in quattro diversi appuntamenti, presso la sede della Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana Libera Terra a Castelvolturno (Ce), nel corso dei Campi di Volontariato organizzati con l’Associazione Libera. L’idea è di realizzare degli happening ispirati a quattro opere del Primo piano ACI Legacoop Settori avrebbe; attraverso l’organizzazione di corsi formativi, workshop e seminari, si cercherà di stimolare la creatività e formare figure professionali legate al mondo dell’arte e dell’espressività. Lungi dal credere in una realtà totalmente virtuale, En Kài Pan sarà anche uno spazio aggregativo fisico dove socializzare, progettare, creare in sinergia con altri esseri umani. Le Terre di Don Peppe Diana Libera Terra é un’impresa cooperativa attenta alle produzioni biologiche di alta qualità e rispettose delle tradizioni locali, capace di coinvolgere altri produttori sani del territorio promuovendo anche attività di fattoria didattica e di turismo responsabile. I soci della cooperativa si occupano della gestione di un caseificio bufalino, producendo mozzarella, ricotta e formaggio destinati alla distribuzione nel mercato locale e nazionale con il marchio Libera Terra - Qualità nella Legalità e sono impegnati altresì nella conduzione di terreni agricoli confiscati disseminati sui territori dei cinque comuni del casertano coinvolti. Nel 2012 sono ufficialmente iniziate le attività di produzione e vendita de Il G(i)usto della Mozzarella Libera Terra dopo l’acquisizione del marchio DOP del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana. FPS MEDIA FpS Media: la cooperativa si racconta al Workcoffee Imprenditoria giovanile, fare giornalismo oggi, cooperative tra professionisti, questi i temi affrontati nel corso dell’aperitivo al Workcoffee di Milano che si è svolto il 10 luglio. Il caso di FpS Media ha aperto il dibattito sul mestiere del giornalista e sulle possibilità dei giovani di fare impresa in forma cooperativa. Ad approfondire la realtà in crescita delle cooperative tra professionisti è intervenuta Idanna Matteotti, Responsabile Area Cultura e media di Legacoop Lombardia. FpS Media è un “modello imprenditoriale per le aziende giornalistiche” per la European Federation of Journalists. Ma è soprattutto una delle poche società tra giornalisti ad essere in crescita costante dalla sua fondazione, nel 2009. Negli anni della crisi e in un settore tra quelli più in difficoltà. Anche Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 per questo ha partecipato a Vienna come caso di studio, al Confronting Austerity: financial and employment models for journalism. FpS Media “Fuori per Servizio” è una cooperativa di giovani professionisti della comunicazione di Milano. L’età media 32 anni. Terminati gli studi alla scuola di giornalismo Ifg Carlo De Martino di Milano, un gruppo di 10 giovani professionisti decide di affrontare il mondo del lavoro in completa autonomia e creare una cooperativa, che oggi annovera oltre 70 clienti, tra i quali l’Espresso, Il Sole 24 ore, RepTV, Cosmopolitan, La7. Il segreto? Il lavoro di squadra, tanta professionalità e ancora più voglia di imparare, integrare mestieri e proporre soluzioni chiavi in mano. “Ci occupiamo di giornalismo, comunicazione, editoria digitale, produzione servizi multimediali e innovazione nel settore dell’informazione – racconta Natascia Gargano, di FpS Media – Siamo diventati un esempio e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti: da 80mila euro del primo anno, prevediamo dopo 5 anni di raggiungere 400mila euro di fatturato. Il settore è in grave difficoltà, essere assunti è quasi impossibile, così abbiamo deciso di tentare e trovare una strada diversa. La forma cooperativa c’è sembrata, ed è effettivamente, la forma di impresa più adatta per realtà come le nostre”. La buona organizzazione è essenziale. “All’inizio è stato molto impegnativo – racconta Gargano. Per prima cosa ci siamo formati a vicenda, per sopperire sempre alle necessità, imparando a gestire gli strumenti contemporanei: audio e video, social network, grafica. Abbiamo poi suddividendo i compiti e ci siamo strutturati nella parte amministrativa. Lavoriamo per gruppi di lavoro, ognuno con un coordinatore – sottolinea - e collaboriamo con settori vicini al nostro: grafici, art-director con cui facciamo rete. C’è totale parità nei ruoli e nella rappresentanza di genere. I primi anni abbiamo fatto molti sacrifici ed investito i guadagni per acquistare l’attrezzatura, pagare la struttura, i buoni risultati sono arrivati dopo”. Saper essere flessibili e imparare più mestieri. “Siamo in grado seguire per intero un progetto nei diversi aspetti ed offrire pacchetti completi – sottolinea – Abbiamo imPrimo piano ACI parato cose che pensavamo di non poter fare, e siamo oggi un’agenzia di comunicazione, una realtà variegata dove trovare tutto. Non si può fare a meno dell’informazione, – aggiunge – ma il modo di comunicare dei giornali è cambiato, come il lavoro giornalistico che deve saper declinare ogni aspetto utilizzando gli strumenti contemporanei. FpS Media ‘Fuori per servizio’ è un nome che rappresenta il nostro modo di lavorare – racconta infine – professionisti pronti a conoscere la realtà e i contesti nuovi”. EL TAMISO ISFID PRISMA Concluso il corso di formazione per attività di pescaturismo Si sono concluse le prime due edizioni del “Corso di formazione per attività di pescaturismo” organizzato e realizzato da Isfid Prisma società cooperativa con sede a Marghera - Venezia (struttura di servizi formativi e consulenziali promossa dalla Legacoop Veneto), in collaborazione con Legacoop Veneto, Federcoopesca e Agrital. Indirizzato agli imprenditori ittici interessati ad avviare e/o esercitare l’attività di pescaturismo sulla base della L.R. n. 28/2012 che disciplina i settori agriturismo, ittiturismo e pescaturismo (e delle disposizioni applicative di cui al DGR n.604 del 3 maggio 2013), il corso è iniziato fine giugno e la partecipazione è stata totalmente gratuita grazie al contributo concesso dalla Regione Veneto su proposta dell’assessore regionale alla pesca Franco Manzato, in risposta alla richiesta sottoscritta unitariamente dalle centrali cooperative. Ciascuna delle due edizioni, tenutesi rispettivamente a Cà Savio (Cavallino Tre-Porti) e Caorle, ha visto la presenza di 25 frequentanti, per un totale di ben 50 partecipanti: tutti hanno superato con successo la prova finale, ottenendo così l’ “Attestato d’idoneità al pescaturismo”. Un terzo e ultimo percorso formativo si svolgerà a Caorle dal 28 luglio prossimo. Nel dettaglio, il programma prevede quattro moduli: il primo (10 ore) sulle normative in materia di sicurezza a bordo (primo soccorso, lavoro, navigazione, dotazione e attrezzature obbligatorie per la pesca e il Legacoop Settori pescaturismo,...; il secondo (sempre da 10 ore) sulla normativa in materia igienico-sanitaria pertinente la preparazione, conservazione e somministrazione di alimenti; il terzo modulo (6 ore) sulle normative pertinenti l’esercizio e le attività di pesca (professionale e sportiva e di pescaturismo) nelle acque interne del Veneto (sistemi di pesca consentiti e vietati); infine il quarto (4 ore) sulle normative regionali in materia di tutela e salvaguardia ambientale. La festa per 30 anni di storia “La cooperativa El Tamiso altro non è che un telaio entro cui è tessuto un intreccio di relazioni tra agricoltori, consumatori, fornitori, amici, conoscenti, con un’ideale comune, che basano il proprio stile di vita sui principi dell’agricoltura biologica e che perseguono il sogno di un mondo equo e sostenibile attraverso le semplici scelte quotidiane... da 30 anni!” Questa l’azzeccata definizione, elaborata socio e prezioso collaboratore Paolo Zampieri, della Cooperativa El Tamiso che festeggia i trent’anni di attività. Trent’anni di lavoro duro nei campi e dietro alla scrivania per promuovere e divulgare un nuovo (o molto vecchio) modo di relazionarsi con la terra e l’ambiente che ci circonda, fondato sul rispetto e la sostenibilità. Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 Per celebrare la ricorrenza appuntamento il 19 Luglio, al Parco Valentini Natale (ex Fistomba), per una giornata di festa da trascorrere insieme. Diversi gli intrattenimenti proposti con i giochi in legno per i più piccoli (quelli di “El Biologico in Piassa”!!), giocoleria e slackline per i ragazzi e gite in barca organizzate dagli Amissi del Piovego. Seguirà un’esibizione del gruppo gospel Black & White, e la cena preparata dall’Osteria di Fuori Porta, offerta ad un prezzo simbolico di 5 €, il cui incasso sarà devoluto in beneficenza. A degna chiusura della giornata la musica scanzonata e divertente degli Ska-j, gruppo storico veneziano il cui leader (Marco “Furio” Forieri) festeggia i trent’anni di carriera artistica! LA LOCANDA DEI GIRASOLI Salpa in mare aperto sul brigantino Nave italia ONLUS costituita dalla Marina Militare e dallo Yacht Club Italiano per promuovere la cultura del mare e della navigazione a vela come strumenti di educazione, riabilitazione, inclusione sociale e terapeutica. L’iniziativa Mare Aperto coinvolge 20 persone: 7 giovani disabili, 7 genitori, 1 psicologa e 3 operatori sociali. Il gruppo partecipante è stato costituto nel mese di novembre scorso nell’ambito del progetto OPEN, di tirocinio e work experience presso il ristorante La Locanda dei Girasoli. Il percorso formativo e il tirocinio sono stati interamente autofinanziati dal Consorzio Sintesi Cooperativa Sociale ONLUS che si occupa dell’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro. Attualmente i giovani disabili stanno svolgendo il tirocinio pratico come Commis di Sala e Commis di Cucina. “Mare Aperto intende porsi come straordinaria opportunità per rafforzare quanto già costruito ad oggi, promuovendo notevolmente il senso di autostima e autonomia dei ragazzi insieme alle loro famiglie” dichiara Enzo Rimicci Presidente del Consorzio Sintesi ONLUS “la navigazione insegnerà regole, rispetto degli altri e dell’ambiente favorendo la coesione del gruppo e la cooperazione”. I ragazzi si eserciteranno durante le 5 giornate di navigazione in stimolanti laboratori di cucina e in una gara di cucina con la pubblicazione del book finale “Sapore di Mare”. ITACA Ha preso il largo dal porto di Napoli molo Pisacane martedì 15 luglio il brigantino Nave Italia che navigherà per 5 giorni con a bordo un gruppo di ragazzi e ragazze con Sindrome di Down, autismo e sindrome dell’X fragile che stanno facendo un percorso formativo di tirocinio presso la Locanda dei Girasoli di Roma, consorziata con la Cooperativa Sociale ONLUS Sintesi. Lo sbarco è previsto, il 19 luglio alle ore 11 nel porto di Gallipoli. Il progetto sociale denominato “Mare Aperto”, presentato dal Consorzio Sintesi Cooperativa Sociale ONLUS, si è infatti aggiudicato la partecipazione, con il suo equipaggio speciale, alla campagna 2014 di Nave Italia che porterà il brigantino di 61 mt. a circumnavigare l’intera penisola grazie al sostegno della Fondazione Tender to Nave Italia Primo piano ACI “Calicarli” alla conquista dell’Europa Calicantus e Casa Carli sono due comunità dell’area disabilità entrambe gestite dalla Cooperativa Itaca. Una si trova a Pasian di Prato, l’altra a Maniago. A settembre di quasi un anno fa, alcuni ospiti ed operatori dei due servizi avevano pianificato e realizzato insieme un viaggio a Roma. E proprio a Piazza di Spagna si erano ritrovati a riflettere il viaggio dell’anno successivo.Avevano sognato alla grande, ovvero un viaggio fuori Italia, anche perché gran parte del gruppo non aveva mai varcato gli italici confini. Meno di un anno dopo quel sogno è diventato realtà e il gruppo vacanze allegramente ribattezzato “Calicarli” è partito alla volta del- Legacoop Settori l’Europa. Così tre operatori, una coordinatrice e otto beneficiari dei due servizi (tre provenienti da Casa Carli a Maniago e cinque da Calicantus a Pasian di Prato), sono partiti alla conquista di Praga, non prima di aver toccato come speciali tappe intermedie anche Salisburgo e Monaco di Baviera. Una vera e propria avventura che ha fatto scoprire a tutti i partecipanti, nessuno escluso, le bellezze del mondo e soprattutto l’incanto delle proprie risorse nascoste. Un viaggio lungo ben cinque giorni, impensabile sino ad un paio di anni fa, come quello precedente a Roma, Il meeting tra Casa Carli e Calicantus viene fissato a Udine, lì la fusione dei due gruppetti e la trasformazione in “Calicarli”. Due i mezzi di trasporto messi a disposizione da Itaca, una grintosa Punto e uno Scudo fiammante. Alla partenza si parla di geografia e geopolitica:“La Russia confina con l’Italia?”, “ E’ già finita l’Australia?”, “ Dove vivono gli indiani?”, “ E quelli che suonano il flauto al mare”, “Che lingua parlano qua?”, “E i tedeschi dove sono?”, “Ciao bella”, “Ma perché la Russia vuole fare la guerra con l’Ucraina?”. Prima tappa a Salisburgo a base di wiener schnizle, ma senza birra, poi una passeggiata in centro, un saluto a Mozart e poi di nuovo in strada direzione Repubblica Ceca, ma Praga dovrà attendere il giorno successivo. Direzione Ponte Carlo, gli scorci che il gruppo di Calicarli può ammirare una volta raggiunta la meta sono meravigliosi ed impreziositi dal temporale in arrivo, che dona al tutto una luce particolare, poi quattro passi nella parte antica. E ancora la zona del castello, la cattedrale di San Vito, il vicolo d’oro tra le case colorate degli orafi e prima ancora della guardia del re. E ancora la torre del municipio con il suo orologio astrono- Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 mico e i 12 apostoli che scorrono uno dopo l’altro. Calicarli non trascura nulla e non si fa mancare nemmeno lo shopping nei negozietti di souvenir.All’indomani piazza Venceslao, la zona più alla moda, foto con la statua bronzea seduta su una panchina pronta a farsi abbracciare dai turisti e poi è tutto un susseguirsi di concertini dal vivo. L’ultima cena a Praga su una nave ristorante, “Marina Grosseto”: gli operatori vengono messi ‘da parte’, per l’occasione gli ospiti di Calicarli hanno a disposizione in un tavolo tutto per loro. L’esperimento funziona e le eventuali controversie vengono gestite in autonomia. All’indomani mattina la partenza è quasi all’alba, destinazione Monaco di Baviera, dove arrivano a ora di pranzo. Qualche foto in centro, pranzo in un ristorante tipico bavarese con camerieri e cameriere in abito tradizionale. Il viaggio è lungo ma non così tanto da non consentire a Calicarli un’ultimissima cena a San Daniele. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 23 OSSERVATORIO SWG Italia incolpevole per i migranti morti nel Mediterraneo. Dito puntato su Unione Europea e mafie Cresce in Italia l’apprensione per il fenomeno dell’immigrazione nel suo complesso. Tra i vari aspetti, per i continui naufragi di barconi gli italiani incolpano l’Unione Europea, le mafie e gli stessi migranti. Pochi danno la responsabilità al governo attuale o ai suoi predecessori. Tornano di recente alla ribalta le stragi di migranti che vorrebbero approdare in Italia in fuga dal Medio Oriente e dal Nord Africa a bordo di mezzi inadeguati e sovraffollati. Il problema non è nuovo. I 500 morti del 2014 rientrano in un più lungo e macabro conteggio che arriva a 20.000 persone dal 1988. Sta di fatto che oggi più che mai l’opinione pubblica è in attesa di risposte. Ma per gli italiani quali sono i responsabili di questa situazione? Secondo l’ultima rilevazione Swg (8-9 luglio), i cittadini puntano il dito innanzitutto contro l’Unione Europea (35%), incapace di attivare una risposta coordinata ed efficace. Quasi un quinto ritiene invece colpevole il crimine organizzato quale artefice – e pertanto responsabile diretto – delle rocambolesche e spesso fatali attraversate. Ma c’è anche un 14% che se la prende con gli stessi migranti che, non si sa bene per quale motivo, si ostinerebbero a venire nel nostro Paese. Niente domanda, niente offerta, niente naufragi. Pochi invece additano i precedenti governi italiani (9%) e, men che meno, quello attuale (7%). La continuità agli Interni nella linea dura contro Bruxelles pare aver funzionato almeno in termini di consenso. Se la colpa è non aver agito, chi si deve attivare per risolvere il problema sono le istituzioni europee, non il governo. Pertanto, seppure toccati dalle immagini che passano in tv, una parte dei cittadini vorrebbe un esecutivo che si impegni invece maggiormente su un altro aspetto del fenomeno: il controllo degli accessi, ritenuto una priorità della politica da oltre un quinto degli intervistati. NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra l’8 e il 9 luglio 2014 tramite sondaggio CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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