Legainf 27-2014

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Anno XXV - N. 27- 18 luglio 2014
Primo piano
Congresso, al via il confronto
attraverso gruppi di lavoro e community on line
Dibattito aperto per elaborare entro settembre i documenti per l’appuntamento di dicembre
Settori
a pagina 2-3
Legacoop Servizi
Viceministro Pistelli, LaDirezionenazionale
cooperative per pro- convoca l’Assemblea
Ritratti
Con La coppola storta, muovere la crescita di mandato
“L’impresa cooperativa è il La Direzione Nazionale di
il made in Sicily
miglior modo per innescare Legacoop Servizi, riunitasi il
è internazionale
la crescita nei paesi...
15 luglio a Roma...
Eventi a basso impatto ambientale. La pluripremiata
cooperativa EcoCongress di
Perugia, organizza congressi, convegni, fiere, workshop e iniziative culturali con materiali e strategie
che riducono spreco di rifiuti, consumi di risorse ed
agenti inquinanti. EcoCongress è nata nel 2010 dall’idea di un gruppo di
quattro ragazzi under 30....
Legacoop
Territori
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 17 luglio 2014 alle ore 14,15
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
AC Internazionale
Parteciperà
al summit imprenditoriale B20
Lazio
“Welcomeday, next
cooperation:
particelle di futuro”
Per la prima volta, un coo- “E’ bene che voi sappiate
peratore, Andrew Crane, che attorno a voi c’è una
Ceo della cooperativa...
rete che vi aiuterà...
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Imprese
Sondaggio
Pubblichiamo di seguito, i
principali risultati del Rapporto «Integrare il welfare,
sviluppare la white economy. Come gli strumenti di
welfare pubblici e privati
possono rilanciare la crescita economica e l’occupazione» realizzato nell’ambito
del programma pluriennale
«Welfare, Italia. Laboratorio
per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, che
sono stati presentati il9 luglio a Roma da Giuseppe
Roma, Direttore ...
Cresce in Italia l’apprensione per il fenomeno dell’immigrazione nel suo
complesso. Tra i vari
aspetti, per i continui naufragi di barconi gli italiani
incolpano l’Unione Europea, le mafie e gli stessi
migranti. Pochi danno la
responsabilità al governo
attuale o ai suoi predecessori. Tornano di recente alla
ribalta le stragi di migranti
che vorrebbero approdare
in Italia in fuga dal Medio
Oriente e dal Nord Africa...
Unipol-Censis
Welfare familiare
in crisi; italiani rinunciano a prestazioni
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
leggi
Osservatorio SWG
Italia incolpevole
per i migranti morti
nel Mediterraneo.
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Congresso, al via il confronto
attraverso gruppi di lavoro e community on line
Dibattito aperto per elaborare entro settembre i documenti per l’appuntamento di dicembre
Al via il confronto verso il Congresso. Tra
martedì 15 luglio e mercoledì 16, infatti, si
sono svolte a Roma le prime riunioni dei
quattro gruppi di lavoro dedicati a Identità,
valori e mission; Politica cooperativa e promozione; Rapporto tra associazione e imprese; Modello organizzativo. Quattro tavoli
da cui dovranno uscire i documenti che
porteranno al 39° Congresso, in programma dal 16 al 18 dicembre.
I gruppi – composti ognuno da 26 a 34
membri votati dalla Direzione Nazionale –
può contare su un coordinatore, un referente con il compito di raccogliere e sintetizzare i temi e le posizioni emerse, un
animatore del confronto che dal gruppo si
COMMUNITY/1
Cooperazione batte impresa di capitali 9 a 3
L’impresa di capitali? ‘Batte’ la cooperazione solo su tre voci, almeno una delle
quali non rappresenta certo un vanto.
Sfrutta, infatti, di più i lavoratori, e poi punta
a fare utili ed è più competitiva. Ma su tutte
le altre undici voci il confronto si chiude con
un pareggio (due casi) o con un netto vantaggio per le cooperative (nove casi) che
vengono giudicate – tra l’altro – più aperte
al lavoro femminile, più rispettose dell’ambiente, capace di far crescere anche il territorio, attenta ai giovani.
Primo piano
ACI
trasferirà on line. Prima della pausa di agosto ogni gruppo si riunirà una seconda
volta, per darsi poi appuntamento a settembre e chiudere i propri lavori, con un
testo da proporre al Congresso, entro la fine
dell’estate.
In queste settimane, come accennato, il
confronto non si svilupperà soltanto all’interno dei quattro gruppi, ma anche nell’area
Community del portale di Legacoop, accessibile dalla terza linguetta posta sotto la testata.
Obiettivo: coinvolgere nella preparazione al
Congresso la platea più ampia possibile.
Quindi tutte le imprese aderenti, ma anche
le altre centrali cooperative con cui si sta
costruendo l’Alleanza e puntando a raccogliere anche la voce degli stessi cittadini.
Come funziona quest’area per il confronto
on line? Tutti potranno leggere tutto. Gli interventi potranno ugualmente essere postati da chiunque, entrando nel sistema con
user e password di Capace o compilando
una form con pochi semplici dati. Saranno
esclusi solo gli interventi contenenti insulti o
diffamazioni. Il portale di Legacoop seguirà
il dibattito, proponendo sia abstract dei lavori dei gruppi sia report sull’andamento del
confronto all’interno della Community.
Il ritratto emerge da un’indagine di SWG
tra la popolazione italiana e viene proposto
all’interno della Community di Legacoop,
on line per creare un luogo dove far vivere
anche in rete il confronto sui temi principali
che animeranno i prossimi mesi verso il
Congresso. Due per ora le discussioni
aperte: la prima – quella cui si riferisce l’indagine – è relativa all’identità e ai valori
della cooperazione. Un tema fondamentale
per il futuro del comparto e per la stessa
costruzione dell’Alleanza delle Cooperative.
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Primo piano
3
COMMUNITY/2
COMMUNITY/3
L’ombra della casta ‘pesa’
anche su Legacoop
Perché ho aderito
a Legacoop?
Quando pensa alle associazioni di rappresentanza lei oggi le associa maggiormente a 'organizzazioni indipendenti che operano negli interessi dei
propri iscritti' o a 'organizzazioni organiche alla casta che difendono le proprie rendite di posizione'? Questa la domanda che sta all’origine di un sondaggio di SWG che viene proposto sulla Community in apertura del
secondo tema di discussione, legato all’evoluzione del concetto di rappresentanza.
Secondo SWG l’associazione più organica alla casta è Confindustria, con
il 58% degli interpellati che sceglie la seconda delle due opzioni proposte
dalla domanda. Subito dietro di lei le quattro sigle sindacali – Cgil, Cisl e
Uil e Ugl – con percentuali che oscillano tra il 53% della Cgil e il 57% della
Cisl. Piazzata male anche Confcommercio con il 49%. Ma non va molto
meglio per Legacoop, che con il 45% guida il secondo gruppo, quello delle
associazioni con un livello medio di schiacciamento sulla casta. Le meglio
piazzate? Cia, Coldiretti e Cna con percentuali tra il 30 e il 34%.
Tra gli spunti di discussione che la
piattaforma on line propone per il secondo tema, quello legato alla rappresentanza, c’è anche un sondaggio
sui motivi che hanno spinto le cooperative ad aderire a Legacoop. La motivazione principale? L’area politica di
riferimento, per il 39% (ognuno doveva esprimere tre motivazioni, ndr),
percentuale che sale al 44% al nord
e scende al 31% al sud e nelle isole.
La credibilità dell’associazione si
piazza al secondo posto con il 32% e
la sua forte diffusione territoriale sul
terzo gradino del podio, con il 27%.
CONGRESSO
La Direzione approva il Regolamento per il 39° Congresso
La Direzione Nazionale Legacoop ha approvato, il 16 luglio, il Regolamento che
definisce le forme e i modi attraverso i
quali la platea congressuale parteciperà
allo svolgimento del 39° Congresso nazionale di Legacoop.
Prendono il via quindi le Assemblee congressuali, che dovranno svolgersi non
oltre il 9 dicembre 2014, per nominare
un massimo di 659 delegati rappresentanti del mondo cooperativo.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
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Primo piano
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RITRATTI DI NUOVE COOPERATIVE
Con La coppola storta,
il made in Sicily è internazionale
La coppola storta è un prodotto della cooperativa Factory 23. Una cooperativa di
donne artigiane di altissimo livello, che lavorano per trasformare la coppola da stereotipo di mafia a simbolo di una Sicilia che
cambia. Sono già oltre 150 mila gli esemplari diffusi nel mondo, con un fatturato di
oltre 200mila euro annui.
Come nasce l’idea cooperativa?
“L’idea è nata nel‘99 da una operazione culturale per recuperare gli antichi mestieri siciliani e dare un’immagine nuova al
copricapo legato allo stereotipo della mafia racconta Tindara Agnello, 30 anni e art director della cooperativa. In seguito l’intuizione
si è trasformata in una realtà produttiva e nel
2011 con Factory 23 in cooperativa con
sede a Piana degli Albanesi. Le donne lavoratrici, artigiane di altissimo livello, - spiega sono le titolari dell’impresa e produttrici de
La coppola storta, marchio del prodotto interamente realizzato con antiche tecniche
sartoriali.Abbiamo voluto dare un significato
al lavoro e all’inclusione sociale - sottolinea
- dimostrando che si può creare valore da
esportare a livello internazionale”.
Quale è il valore aggiunto de La coppola
storta?
“Produciamo le coppole rivisitandole in
chiave contemporanea - spiega Agnello. Le
adattiamo e personalizziamo per creare
pezzi unici. Abbiamo anche una linea per la
donna con trame leopardate, a fiori e accessori da abbinare. Ciascun pezzo ha l’etichetta made in Sicily con nomi legati alla
tradizione siciliana. C’è la Meusa, che in siciliano è la milza, una ghiottoneria della gastronomia tipica isolana, c’è la coppola
Costanza, in onore di Costanza D’Aragona
regina di Sicilia e di Germania (moglie di Federico II di Svevia). E ancora le coppole
Sciascia e Pirandello, i due più illustri scrittori siciliani. E infine Rosalia, la coppola dedicata a Santa Rosalia “la Santuzza” che
ancora oggi continua a raccogliere la devozione dei Palermitani. È una azienda diffusa sul territorio - sottolinea - abbiamo
scomposto la lavorazione salvaguardando i
passaggi artigianali. Ognuno è specializzato
in una fase, con la possibilità di lavorare da
casa - spiega - e poi assembliamo i vari
pezzi nella struttura interna. In questo modo
assicuriamo la versatilità della produzione
arrivando a creare anche 1000 coppole al
mese”.
Dove è possibile trovare i vostri prodotti?
“Abbiamo un negozio a Palermo, nella
splendida via Bara all’Olivella - spiega - e
corner espositivi in negozi di abbigliamento
e artigianato. Siamo affermati anche nel
mercato europeo ed internazionale - sottolinea - con un franchising a Vienna e corner
in Belgio, Germania e in altre città europee.
Siamo arrivati anche in Austria e Giappone
dove stiamo per chiudere un accordo molto
importante per i nostri store. E poi abbiamo
aperto lo shop online link dove è possibile
acquistare le coppole via web. All’estero notiamo una grande attenzione ai dettagli –
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
sottolinea Agnello – i clienti chiedono di sapere la storia del prodotto per conoscere le
qualità è l’unicità. Lo stile italiano poi è ha
ancora molto apprezzato. È un souvenir
speciale! C’è chi torna dal Messico con il
sombrero e dalla Sicilia con una coppola
made in Sicily”.
Progetti per il futuro?
“Ci stiamo concentrando sull’e-commerce
e sui social network – sottolinea - per noi è
importante unire la tradizione con i nuovi
mezzi di comunicazione. Dopo aver riscattato l’immagine della coppola siciliana dall’odiosa connotazione mafiosa, - aggiunge
- abbiamo creato un progetto chiamato ironicamente il riciclaggio personalizzato
per sostenere la cultura dell’ecologia e del
riciclo. La gente ci spedisce i capi che non
indossa più da tutto il mondo - spiega - e
noi li trasformiamo in coppole. A Natale ad
esempio alcune nonne hanno regalato le
coppoline ai nipoti fatte con loro abiti antichi e abbiamo avuto anche richieste dalle
Filippine e dall’America. Aderiamo alla rete
di Addio Pizzo e lavoriamo su fronti comuni. Con la cooperativa Addio Pizzo Travel – spiega infine – stiamo ideando una
collaborazione per offrire la possibilità ai turisti di visitare la nostra azienda e conoscere
la nostra storia”.
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Alleanza Cooperative
>> Piemonte
>> Bologna e Imola
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ALLEANZA COOPERATIVE
Viceministro Pistelli, formula cooperativaperpromuoverelacrescita
«L’impresa cooperativa è il miglior modo per
innescare la crescita nei paesi in via di sviluppo, perchè le cooperative sono imprese
collettive di persone che raccolgono dal basso
le esigenze dei territori e delle comunità».
L’Alleanza delle Cooperative Italiane si ritrova
in pieno in quanto ha espresso il viceministro
degli Esteri Lapo Pistelli che sta presiedendo l’incontro dei Ministri per la Cooperazione allo Sviluppo, a Firenze, a Palazzo
Vecchio, nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
«Le cooperative italiane ed europee vogliono
essere protagoniste nella crescita dei paesi
deboli. Il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea prima e l’Expo il prossimo
anno, possono essere occasione per dare vita
a progetti innovativi che accompagnino paesi
dai tessuti socio economici fragili sulla via
dello sviluppo».
«A oggi sono oltre 300, infatti, i progetti di
cooperazione allo sviluppo che le cooperative
italiane ed europee stanno seguendo nei
paesi in via di sviluppo: dall’agricoltura al microcredito, dalle costruzioni alla pianificazione
urbanistica, dall’ambiente ai servizi di architettura, dallo sviluppo rurale al turismo. Noi ci
siamo – conclude la nota – per continuare
quest’opera, che come ha sottolineato Pistelli
rientra nel dna delle imprese cooperative».
PIEMONTE
Alleanza Cooperative, Gonella
confermato alla presidenza
Venerdì 11 luglio si è svolta a Torino la seconda Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative del Piemonte. Al termine
dell’Assemblea sono stati confermati i
vertici dell’Alleanza: il Presidente regionale, Giancarlo Gonella, e i co-presidenti Domenico Paschetta e Alberto
Garretto.“Stiamo andando verso la rappresentanza unica”, ha detto Gonella. “L’unità
del movimento cooperativo può portare ad
una maggiore semplificazione della rappresentanza e creare nuovo sviluppo sul territorio”.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Sono quasi 2.000 le cooperative piemontesi
dell’Alleanza, operanti nei diversi settori –
agroalimentare, costruzioni, distribuzione
commerciale, credito, beni culturali, logistica
– per un fatturato totale di 14 miliardi e
mezzo di euro, l’ 8% del PIL regionale. I soci
sono oltre il milione e 65.000 gli occupati, di
cui l’80% assunto a tempo indeterminato.
Presente all’incontro anche l’assessore regionale per le Pari Opportunità Monica Cerutti, che ha assicurato il suo impegno
affinchè la Regione Piemonte non operi tagli
orizzontali su tutti i capitoli. “Inciderebbero
anche sul welfare, colpendo proprio quelle
fasce svantaggiate che si vogliono sostenere”.
Concludendo i lavori, il presidente nazionale
Mauro Lusetti ha sottolineato che “la crisi
ha messo in luce che il modello convenzionale di impresa è fallito. La cooperazione
deve valorizzare la propria differenza e la funzione sociale che esprime. Ora tocca a noi
proseguire sul percorso di unificazione del
movimento cooperativo”.
BOLOGNA E IMOLA
Presentato il primo Rapporto
unitario sulle cooperative
L’Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna e Imola (costituita da Legacoop, Agci,
Confcooperative) per la prima volta pubblica
unitariamente il rapporto sull’andamento economico e sociale delle cooperative aderenti.
I dati sono stati presentati il 15 luglio all’Oratorio San Filippo Neri con la partecipazione del sindaco di Bologna, Virginio
Merola, Giorgio Tabellini, presidente
della Camera di Commercio, Sergio Prati,
presidente dell’ACI di Imola, Domenico
Olivieri, co-presidente ACI Imola, Gianpiero Calzolari, presidente dell’ACI di Bologna, il massmediologo Roberto Grandi,
Daniele Passini, co-presidente di ACI Bologna, Walter Williams, che ha curato la
Territori
Imprese
Sondaggio
6
pubblicazione.
L’ACI di Bologna e Imola al 31 dicembre
2013 riuniva 531 imprese cooperative e
società di capitali controllate da cooperative; le associate corrispondono a circa il
60% del totale delle cooperative del territorio ed esprimono il 90% dei principali valori economici (fatturato, investimenti e
patrimonio netto), sviluppando un fatturato
di oltre 14 miliardi di euro (senza considerare l’apporto delle Banche di Credito Cooperativo e del gruppo UnipolSai).
«Solamente chi sa continuamente rinnovarsi – ha sottolineato Calzolari – riesce a
essere seriamente intergenerazionale. Con
l’Aci rilanciamo, perché non ci basta sopravvivere , vogliamo essere attori del cambiamento che serve al nostro paese».
Gli occupati delle aderenti all’ ACI di Bologna e Imola sono oltre 65.000 unità (+13%
dal 2009 al 2013) e costituiscono il 12%
Primo piano
ACI
del totale dei lavoratori del territorio. Il 2013
rispetto all’anno precedente per la prima
volta ha registrato una flessione del valore
della produzione di circa 3 punti (dopo una
crescita del 12% tra il 2008 ed il 2012),
mentre continuano a crescere i soci (+
3,86%) e gli occupati (+1,86%), anche se
il peso della crisi inizia ad incidere sulla
curva di crescita dell’occupazione. Le cooperative negli anni della crisi hanno sacrificato gli utili (quasi dimezzati dal 2008 al
2012) per garantire il più possibile la tenuta
occupazionale e la crescita degli investimenti (+15% dal 2008 al 2012), confermando una visione di lungo periodo.
Su circa 1 milione di abitanti, sono ben 600
mila i rapporti associativi alle aderenti all’ACI, come se fossero soci di almeno una
cooperativa 3 bolognesi su 4. Pur depurati
delle doppie appartenenze (per esempio,
soci del consumo che sono contempora-
Legacoop
Settori
neamente soci di una coop agricola o di
abitanti o di produzione e lavoro), l’estensione e il radicamento della cooperazione
in questo territorio resta comunque notevole.
«Dal rapporto – ha affermato Roberto
Grandi – emerge il profilo di un movimento
che, pur non essendo estraneo alle difficoltà
economiche del momento, esprime un
ruolo anticiclico e presenta un assoluto protagonismo rispetto alla comunità di riferimento ed elementi di rilievo in termini di
inclusione sociale».
La cooperazione (escluse le società di capitali controllate da cooperative) rappresenta nell’area metropolitana bolognese
circa il 20% del fatturato delle società che
presentano bilanci e 7 sulle prime 10
aziende industriali e di servizi del bolognese
(esclusi credito ed assicurazioni) sono cooperative o società aderenti al movimento.
Territori
Imprese
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Legacoop
>> Allenaza cooperative
Internazionale
>> Cooperatives Europe
7
ALLEANZA COOPERATIVE
INTERNAZIONALE
Parteciperà al summit
imprenditoriale B20
Per la prima volta, un cooperatore, Andrew
Crane, Ceo della cooperativa australiana
CBH (grano e cereali), parteciperà, in rappresentanza del movimento cooperativo
mondiale, al summit imprenditoriale B20
che si terrà in Australia il prossimo novembre. Le prime riunioni preparatorie si sono
tenute in Australia il 15-16 luglio. Durante
l’evento verranno elaborate delle raccomandazioni che saranno presentate al G20.
La nomina di questo cooperatore australiano
rappresenta un segnale importante verso un
concetto di società più giusta e di crescita
sostenibile. Al B20, Andrew Crane proporrà
un tipo di economia più equilibrata, in cui le
imprese cooperative controbilancino le società per azioni, migliorando la diversità economica e la resilienza alla crisi.
Il settore cooperativo ha dimostrato una capacità di resilienza alla crisi finanziaria e sta
suscitando un rinnovato interesse da parte
dei governi verso il modello d’impresa cooperativa e verso il suo potenziale per lo sviluppo di un’economia diversa e alternativa
alle imprese di proprietà degli investitori.
Secondo il World Co-Operative Monitor,
le 300 maggiori imprese cooperative e
mutue del mondo hanno un fatturato di 2 trilioni di US$, equivalente alla 9°economia
mondiale. Le cooperative generano il 20%
in più di posti di lavoro rispetto a quelli creati
dalle multinazionali (ad esempio, 1 milione
d’imprese cooperative danno lavoro a 100
milioni di persone nel mondo). Come contrappeso alle società per azioni, le cooperative e le mutue giocano un ruolo chiave nel
raggiungimento di una crescita sostenibile
ed equilibrata e nel creare occupazione.
(Fonte Euricse).
“Le cooperative, dai grandi marchi come
Fonterra, Associated press e Ocean Spray
alle cooperative di produttori che forniscono
prodotti fairtrade - ha ribadito Andrew Crane
- sono imprese forti commercialmente, focalizzate sui loro soci e le comunità locali in
cui operano. Spero di avere l’opportunità di
condividere le idee dell’impresa cooperativa
con l’agenda del G20 - ha aggiunto - e di
promuovere la crescita per creare posti di laPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
voro e costruire la resilienza nell’economia
globale”.
“Il successo della partecipazione di un cooperatore al B20 è estremamente importante
per l’Alleanza – ha sottolineato la presidente
dell’ICA, Pauline Green, che segna un
passo avanti nella nostra attività di advocacy.
come definito nel Blueprint per una Decade
cooperativa, che identifica alcune priorità per
il movimento cooperativo internazionale fino
alla fine di questo decennio ed oltre. Il G20
sta diventando sempre più importante nel
decidere la direzione futura dell’economia
globale. Durante le riunioni del G20, la voce
delle imprese mondiali, attraverso il B20,
viene ascoltata. I leaders delle più importanti
20 economie del mondo discutono sulle
maggiori tematiche. Se dobbiamo far crescere il movimento cooperativo a livello mondiale nei prossimi anni, - ha sottolineato - la
nostra sfida oggi è di assicurare che quando
il B20 s’incontrerà a Brisbane a Novembre,
Andrew Crane non sia lasciato solo nel far
comprendere che la differenza cooperativa
sia compresa ed opportunamente valutata”.
Il Direttore Generale dell’ICA, Charles Gould
esprimendo la propria soddisfazione per l’importante risultato raggiunto con la partecipazione di Andrew Crane al B20, ha inoltre
sottolineato che le cooperative affrontano le
stesse sfide delle altre tipologie d’impresa,
ma la loro natura di impresa di proprietà dei
soci, contribuisce a livelli più alti di resilienza
alla crisi. Le ricerche internazionali hanno dimostrato, infatti, che le cooperative, a livello
globale, hanno resistito dimostrando la loro
capacità di ridurre le perdite di posti di lavoro
e persino di accrescere l’occupazione in
Paesi, come l’Italia e la Spagna ad esempio,
fortemente colpiti dalla crisi economica .
COOPERATIVES EUROPE
Partecipa alla riunione dei ministri
UEperlacooperazioneallosviluppo
Klaus Niederlander, Direttore di Cooperatives Europe è stato invitato a partecipare
all’incontro che si è tenuto a Firenze, il 15
luglio, sul ruolo del settore privato nello sviluppo. L’evento s’inserisce all’interno della
Riunione Informale dei Ministri UE per la
Cooperazione allo Sviluppo organizzata dal
Ministero degli Esteri italiano e dalla Com-
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
8
missione Europea a Firenze il 14-15 luglio.
Tema della conferenza il dialogo aperto teso
ad esplorare come incoraggiare il settore
privato a giocare un ruolo positivo nello sviluppo e come minimizzare le barriere e i rischi di tale impegno. Rappresentanti delle
istituzioni italiane, Europee ed internazionali,
Ministri competenti di vari paesi, rappresentanti del mondo imprenditoriale, ONG e
della società civile in generale, hanno discusso di come i vari attori della cooperazione internazionale, nel rispetto dei
rispettivi ruoli e funzioni, possano contribuire al piano di azioni proposto dalla Commissione Europea nella recente
Comunicazione “Un ruolo più forte del set-
Primo piano
ACI
tore privato nel raggiungere una crescita
inclusiva e sostenibile nei Paesi in via di
Sviluppo”.
Il Direttore Niederlander, nel suo intervento,
ha sottolineato l’importante contributo delle
imprese cooperative allo sviluppo come attori del settore privato e parte della società
civile. Ha ricordato inoltre che le cooperative
sono state menzionate nell’ultima Comunicazione UE sullo sviluppo come pure nelle
relative conclusioni del Consiglio UE.
“ Nell’offrire occupazione sotto forma di lavoro dignitoso ed innovazione sociale – ha
detto Niederlander – le cooperative giocano
un ruolo cruciale nel raggiungimento degli
Obiettivi Post-2015, come dimostrato dalla
Legacoop
Settori
piattaforma on line che Cooperatives Europe ha di recente creato, all’interno di un
progetto co-finanziato dalla Commissione
Europea, che presenta oltre 300 progetti di
sviluppo realizzati dalle organizzazioni e
dalle imprese cooperative di alcuni Paesi
Europei”.
Il Direttore di Cooperatives Europe ha
espresso il proprio apprezzamento nel vedere riconosciuto il ruolo delle imprese cooperative quando si parla di temi legati al
settore privato nello sviluppo, ed ha sottolineato l’importanza del contributo presente
nei documenti strategici dell’Unione Europea .
Territori
Imprese
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Settori
>> Legacoop Servizi
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LEGACOOP SERVIZI
>> Lega Pesca
La Direzione nazionale convoca
l’Assemblea di mandato
La Direzione Nazionale di Legacoop Servizi,
riunitasi il 15 luglio a Roma, ha deliberato all’unanimità la convocazione dell’Assemblea
di mandato quadriennale per i giorni 4 e 5
novembre 2014 presso il Centro Congressi
Frentani di Roma.
I lavori preparatori per l’Assemblea sono partiti già nel mese di aprile, a seguito della riunione della Direzione, con l’avvio di un vero e
proprio tour su tutto il territorio nazionale, durante il quale il Presidente Fabrizio Bolzoni,
accompagnato in alcune occasioni dal Vice
Presidente Vicario Angelo Migliarini, ha
partecipato a numerosi momenti di confronto
e ascolto dei comparti, dei territori e delle
cooperative, che si concluderanno nei primi
giorni di agosto.
L’Associazione nazionale si prepara quindi ora
alla definizione delle proposte organizzative e
programmatiche per il prossimo mandato
quadriennale. I documenti verranno poi sottoposti alle assemblee regionali, tra gli ultimi
giorni di settembre e il 30 ottobre 2014, per
essere poi presentati a novembre ai delegati
in occasione della due giorni di lavori.
La Direzione ha quindi deliberato i regolamenti per lo svolgimento delle assemblee
congressuali regionali e per le candidature a
Presidente e Vice Presidente di Legacoop
Servizi, nonché la nomina della commissione
per la presentazione e l’esame delle candidature. Durante i lavori, i membri della Direzione hanno inoltro provveduto all’esame e
all’approvazione all’unanimità del bilancio
d’esercizio 2013 dell’Associazione.
Sottoscritta ipotesi di accordo di
rinnovo del CCNL per il settore TAXI
Lunedì 14 luglio, le Associazioni di rappresentanza (Federlavoro e Servizi/ConfcoopePrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
rative, Legacoop Servizi, AGCI Servizi) e le
Associazioni sindacali (U.NI.CA TAXI FILTCGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI) hanno sottoscritto a Roma l’ipotesi di accordo di
rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro per i lavoratori delle cooperative
esercenti attività nel settore taxi.
Il CCNL entra in vigore dal 1 luglio 2014
e scade alla naturale scadenza di febbraio 2015.
Le parti, inoltre, si sono impegnate ad istituire entro due mesi, una commissione,
composta in maniera paritetica da rappresentanti dei datori di lavoro e dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali, con
il compito di armonizzare e adeguare le
parti normative del CCNL alle disposizioni
di legge vigenti.
Nel testo di ipotesi di accordo si indicano
inoltre le tabelle retributive dal 1° luglio
2014 e dal 1° febbraio 2015.
Premessa Ipotesi di Rinnovo
Si conviene di rinnovare il CCNL di lavoro
per i lavoratori che operano nell’area merceologica taxi al fine di migliorare il servizio,
di valorizzare le professionalità e di dare sviluppo alla cooperazione e tutelare i diritti dei
lavoratori.
L’accordo interviene in un momento delicato per l’intera economia europea e del
nostro Paese in particolare la crisi ha assunto una gravità mai conosciuta in precedenza. In tale contesto, le Parti firmatarie il
presente accordo, intendono accompagnare il percorso di stabilizzazione e di crescita del settore attraverso l’impegno da
parte delle Imprese cooperative e delle Organizzazioni sindacali nel fare del contratto
e della sua applicazione uno degli elementi
essenziali, non solo al fine di garantire agli
operatori condizioni economiche e lavorative adeguate, ma anche per affermare un
sistema di regole condiviso che contrasti le
pratiche di concorrenza sleale presenti nel
settore.
Le Parti inoltre, col presente rinnovo contrattuale, hanno anche inteso rispondere all’esigenza di produrre un unico riferimento
contrattuale per tutto il settore.
Esse si prefiggono, oltre agli obiettivi economici, anche obiettivi sociali, tra i quali la
promozione dell’occupazione e lo sviluppo
professionale dei soci, dei lavoratori e delle
lavoratrici e partecipano alla elaborazione
dei programmi di sviluppo e alle decisioni
concernenti le scelte strategiche, nonché
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
10
alla realizzazione dei processi produttivi dell’azienda.
Il testo dell’accordo al seguente link
http://www.legacoopservizi.coop/wpcontent/uploads/2014/07/Ipotesi-Accordo-Rinnovo-CCNL-Taxi.pdf
LEGA PESCA
Problema meduse,
non incolpiamo la pesca
Quello delle meduse è un problema annoso, che lievita per mille motivi e che con
l’estate esplode fino ad essere puntualmente portato all’attenzione della stampa
e dei fruitori del bene mare. “E’ un problema legato a mille cause diverse, ma”,
ammonisce Ettore Ianì, presidente nazionale di Lega Pesca, “per favore non incolpiamo la pesca”. Niente processi sommari,
perchè le cause sottostanti ai periodici fenomeni di proliferazione di questi strani
animali per eccellenza planctonici (dal
greco λαγκτόν , ossia vagabondo) sono
lontane dall’essere state del tutto chiarite.
“E’ indubbio che ci troviamo di fronte ad un
problema non più episodico, ma ad una
nuova realtà. E’ ragionevole affermare che
ciò può dipendere sia da cause naturali che
da fattori di squilibrio più generale degli habitat marini. Ma è scorretto” sottolinea Ianì
“imputarne la causa prima ai fenomeni di
pesca intensiva, alla soluzione passpartout
Primo piano
ACI
del sovrafruttamento delle risorse biologiche. Il binomio “più pesca uguale più meduse” è un’equazione che cerca scorciatoie
ingannevoli per articoli spesso solo di colore, dove l’informazione scientifica cede il
passo alla approssimazione, quando i bagnanti si imbattono nella proliferazione di
meduse, o le foto dei litorali mostrano tappeti di “fioriture” violaceo-azzurrine e i commenti si sprecano.
“E’ plausibile che tra i fattori alla base del
fenomeno ci siano l’innalzamento della
temperatura delle acque del Mediterraneo e
l’aumento della salinità dei mari costieri,
causato da un minor apporto di acque dolci
da parte dei fiumi. Stiamo parlando di acidificazione, surriscaldamento delle acque e
ipossia, cioè l’insieme di fenomeni molto
complessi cui ci si riferisce ormai con il
nome “ombrello” di cambiamenti climatici.
Un processo globale, che altera profondamente gli equilibri ecosistemici, che influenza la stagionalità dei processi biologici
e modifica le dinamiche di riproduzione
delle specie. Vogliamo imputare anche i
cambiamenti climatici alla pesca? o iniziare
a capire che la pesca ne subisce gli effetti,
più come vittima che come carnefice?”
L’ argomento che l’invasione di meduse sia
legata alla distruzione dei predatori causata
dalla pesca non regge, perché il prelievo da
predazione sul totale delle popolazioni di
meduse in Mediterraneo è davvero limitato.
Tonni e pesci spada, contrariamente a
quanto generalmente si afferma, non sono
soliti dedicarsi a queste prede di scarsis-
Legacoop
Settori
simo valore nutritivo e ad elevato contenuto
di ammoniaca, preferendo le più saporite e
nutrienti acciughe e sardine. Gli adulti di
medusa sono cibo esclusivo delle tartarughe marine e di pochissime altre specie che
non subiscono l’effetto dei tentacoli urticanti.
Detto che i pesci snobbano i pasti a base di
meduse, va anche detto che l’abbondanza
di meduse crea fastidio non solo ai turisti,
ma anche ai pescatori, perché rende difficile ed urticante la cernita del pesce,
quando le meduse rimangono impigliate
nelle reti. La presenza di meduse comporta
inoltre la complessiva sottrazione di nutrimento dal mare, e sono in questo caso i
pesci a farne le spese. A parte i pochi casi
di meduse erbivore che si nutrono di fitoplacton, le meduse si nutrono prevalentemente di zooplancton, insieme di organismi
come larve di crostacei, molluschi, uova e
larve di pesci, sottraendo alimenti che sono
alla base di tutte le catene alimentari marine e che rappresentano il cibo di specie
ittiche di rilevante interesse economico
(come sardine e acciughe che sono planctonfaghe).
Da questo punto di vista, l’aumento della
presenza di meduse rischia di essere la
classica goccia che fa traboccare il vaso del
già preoccupante fenomeno del sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Problema che
va affrontato, però, con serietà e senza
semplificazioni.
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Territori
>> Marche
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MARCHE
>> Lazio
Welfare, è ora di una legge
regionale
>> Puglia
E’ tempo che la Regione Marche si doti di
una legge regionale per un sistema regionale integrato dei servizi sociali in attuazione della legge 328 del 2000. Per le
Centrali cooperative regionali Agci, Confcooperative, Legacoop Marche, i sindacati
Cgil, Cisl, Uil Marche e il Forum del Terzo
settore serve una legge che sia occasione
di rilancio del welfare regionale, che faccia
sua la ricchezza e la qualità delle norme regionali di settore finora prodotte, frutto di
discussioni fortemente partecipate e dai
contenuti avanzati, che non possono e non
devono essere abrogate o compresse in
pochi articoli. La legge regionale deve essere l’opportunità per elaborare una normativa “di sistema”, capace di scioglierne i
principali nodi realizzando le condizioni per
costruire sul territorio un sistema di welfare
moderno, universalistico e capace di rispondere ai bisogni sociali che la crisi ha
contribuito ad acuire, dando finalmente
piena e autentica attuazione alla legge 328.
E’ necessaria una legge per il welfare delle
Marche centrata sulla rete dei servizi territoriali da costruire sui bisogni e sui diritti
delle persone e delle famiglie piuttosto che
sulla disponibilità transitoria delle risorse
economiche. Un testo che preveda modalità
di valutazione del grado di disagio socio-sanitario permettendo la predisposizione di un
Piano Individualizzato, articolato attraverso
prestazioni di natura e intensità assistenziale diversa. Una legge capace di assumere e delineare un modello chiaro ed
efficace di governance politico-operativa e
istituzionale del sociale, specie a livello locale, dentro il quadro di un ragionamento
complessivo sul riordino degli assetti territoriali e delle funzioni delle autonomie locali.
Per Centrali cooperative, sindacati, terzo
settore, la legge regionale per il welfare
deve puntare al rafforzamento del ruolo dell’Ambito territoriale sociale che, in questi
anni, ha svolto una funzione di cerniera positiva fra il livello della programmazione regionale e la rete delle politiche locali. Deve
essere attuata dentro un orizzonte che
tenga conto degli Enti territoriali, che valorizzi la partecipazione della cittadinanza at-
>> Lazio
>> Puglia
>> Calabria
>> Reggio Emilia
>> Forlì-Cesena
>> Messina
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
tiva, centrale per le politiche di welfare.
Deve prevedere la costruzione degli standard di una rete di servizi essenziali sul territorio dove poter anche realizzare anche
interventi sperimentali sulle problematiche
sociali, mutevoli nel tempo, e la possibilità di
acquisto dei servizi da parte della pubblica
amministrazione che non sia basato solo
sulla gara d’appalto ma che comprenda
anche modalità di affidamento come la
concessione e la convenzione, che riducono
l’incertezza nella qualità e nella continuità
delle prestazioni favorendo investimenti e
consolidamento dei servizi.
Occorre, perciò, prevedere un Osservatorio
sugli appalti per mantenere un controllo costante sulle gare evitando distorsioni legate
alla ricerca di risparmio economico che si
traduce spesso nel peggioramento della
qualità dei servizi e delle condizioni di vita
dei lavoratori. E’ anche necessario pensare
ad un Osservatorio sulle politiche di welfare
che possa valutare i cambiamenti e mantenere la coerenza di offerta del sistema dei
servizi, sostenere la cooperazione d’inserimento lavorativo, specie nei periodi di crisi,
come una delle azioni di politica sociale più
efficace e prevedere un Fondo di sostegno
per gli investimenti nell’economia sociale.
LAZIO
“Welcomeday, next cooperation:
particelle di futuro”
“E’ bene che voi sappiate che attorno a voi
c’è una rete che vi aiuterà ma nessuno
potrà sostituirsi alla vostra capacità e
alle vostre attitudini imprenditoriali.
Non c’è niente che si possa sostituire alla vostra autonomia decisionale, alla vostra capacità di stare insieme. Concetti come la
trasparenza vivono solo se ogni imprenditore
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sa farli rivivere nella propria attività”. Lo ha
detto Mauro Lusetti, presidente Legacoop,
intervenendo durante il Welcome day del
Lazio, tenutosi il 15 luglio presso la Città dell’altra economia, ed organizzato per dare il
benvenuto alle 105 nuove cooperative che
tra il 2013 e il 2014 hanno aderito all’associazione.
“Se si decide di fare impresa scegliendo proprio la formula cooperativa, i valori di riferimento saranno prioritari. Sviluppare
un’impresa in cooperativa è una cosa di una
bellezza straordinaria- ha aggiunto-. Noi cooperatori dobbiamo avere un forte senso di
responsabilità nell’agire quotidiano. Bisogna
rispondere a un principio di onestà,
prima ancora che di legalità. Perchè
l’onestà comprende la legalità“. Lusetti
ha poi spiegato: “Oggi, qui al Welcome day
del Lazio, stiamo raccontando la diversità
dell’impresa cooperativa. Stiamo raccontando un sistema valoriale che solo noi abbiamo. Non pensiamo di essere i migliori ma
di essere la parte buona della società. Avere
questa visione rispetto al futuro e sostenere
l’autoimprenditorialità delle persone e il recupero dei workers buy out- è la chiave per
agire in una logica di salvaguardia del bene
comune e della dignità dei lavoratori”. E ha
concluso: “Abbiamo un movimento cooperativo che tiene lo sguardo alto”.
La cooperazione tiene lo sguardo alto e
lo rivolge all’orizzonte – come ha spiegato Stefano Venditti, presidente Legacoop
Lazio: “Il Welcome day per noi significa
entrare in connessione con il futuro“. Il
responsabile della Lega regionale ha poi
esortato la cooperazione a promuovere l’innovazione: “Non spaventiamoci di fronte
alle idee creative: sono particelle di futuro. Solo se cambiamo, nella prassi e nel
lavoro, riusciremo a centrare l’obiettivo di affermare la forma cooperativa come impresa
preferita dalle persone e dalle comunità”. Per
Venditti, “avere più imprese cooperative
all’interno dell’economia italiana fa
bene al Paese”.
La dimostrazione? Quel che è accaduto a
Roma. “In questa città, il movimento cooperativo si è riposizionato. Questa è la stessa
città che subirà il terzo colpo- quasi mortaledi restringimento della quota di intervento del
piano di rientro di Roma. Ma anche se subiamo tagli e arretramenti nel budget della
Primo piano
ACI
spesa pubblica, la cooperazione non arretra.
Ed è stata in grado di far scendere la
quota di cassintegrati da 1.485 per 50
cooperative nel 2012 a 315 per 25 cooperative nel 2014 .
I numeri della cooperazione nel Lazio sono
molto più che positivi. Roberto Amici, direttore Legacoop regionale, li ha voluti evidenziare: 8.000 imprese e 120.000 occupati
producono 12 miliardi di fatturato. Solo nella
capitale, ci sono 7.000 imprese cooperative
che offrono lavoro a 100.000 occupati e producono 10 miliardi di fatturato.
Sociali e servizi i settori maggiormente
in crescita nel Lazio
“Tutti i dati confermano che, anche in questo
lungo periodo di crisi, le cooperative sociali
sono continuate a crescere, sia in ordine di
numerosità che in termini di fatturato- ha
detto Pino Bongiorno, presidente LegacoopSociali Lazio-. Hanno tenuto dal punto di
vista occupazionale e hanno consentito il
mantenimento di livelli di coesione nel tessuto sociale del nostro Paese e della nostra
Regione. Nel Lazio, in particolare, il trend di
crescita è superiore a quello del resto del
paese” ha detto Bongiorno, la cui scelta di
proiettare il discorso tratto da “Il grande dittatore” di C. Chaplin è stata molto apprezzata dal pubblico.
“Oggi al Welcome Day Lazio- ha detto Bongiorno- daremo il benvenuto alle nuove associate e offriremo loro gli strumenti per
renderle protagoniste, assieme alle altre
iscritte, di nuove importanti pagine della vita
sociale ed economica della nostra Regione”
ha spiegato.
Per Andrea Laguardia, responsabile Servizi di Legacoop Lazio, le cooperative aderenti hanno l’obbligo di dover utilizzare
Legacoop
Settori
strutture, competenze e strumenti della
Lega. “Se avete una idea da realizzate, voi
dovete rivolgervi a noi!” ha detto. E ha spiegato che le cooperative che nascono all’interno del settore dei Servizi sono molto
numerose e sono presenti in tutti i settori
economici della città- dalla ristorazione alla
vigilanza, dal trasporto merci e persone alla
movimentazione e alla logistica, dall’ecologia ai servizi integrati. “Seguiamo la stesura
dei contratti nazionali di lavoro; il contratto
del multiservizi che ha generato l’ente bilaterale Obsi, trasporto merci, trasporto persone, etc…”.
All’evento, anche Paolo Orneli, capo di Gabinetto Assessorato allo Sviluppo economico
e alle Attività Produttive della Regione Lazio.
“L’emergenza di oggi è creare occupazione
e dare una prospettiva e una speranza alla
gente- ha detto- il rapporto con il movimento
cooperativo è strategico proprio in questa direzione. Solo il 21% delle imprese del Lazio
sono guidate da donne. Ma nel movimento
cooperativo si sale al 26%. La cooperazione
è dunque un esempio da seguire”. E, rivolgendosi alle nuove cooperative ha detto:
“Siete pazzi tra i pazzi perchè storicamente il
Paese sembra essere nemico di chi fa impresa cooperativa. Ora, però, grazie alla
Giunta Zingaretti, non c’è più una Regione
inutile. La Regione Lazio in passato ha fatto
morire tante cooperative – non pagandole.
Ora, è diverso. Alla data odierna, l’assessore
ci assicura che è stato dato mandato per il
pagamento della prima tranche”.
All’evento, anche l’assessore alle Attività produttive di Roma Capitale- Marta Leonori.
“Roma ha bisogno di tornare a un senso di
economia che non sia solo individuale ma
che sia capace di non lasciare sole le per-
Territori
Imprese
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Territori
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sone. C’è dunque bisogno dell’esempio delle
cooperative di comunità”.
La serata – per le cooperative neoaderenti
a Legacoop Lazio – si è conclusa con una
cena installata su una piattaforma con vista
sul palcoscenico sul quale si è esibito Goran
Bregovic, artista di fama internazionale, che
è stato accolto da una folla numerosa.
LAZIO
“Immagini e paroledalquotidiano”,
Visioni Sociali all’Isola del Cinema
“Immagini e Parole dal Quotidiano”, per il
quarto anno consecutivo Visioni Sociali
porta all’Isola del Cinema, nell’incredibile
cornice dell’Isola Tiberina, le testimonianze
della cultura e del lavoro sociale.
Quest’anno si inizia, il 16 luglio, Schermo
Tevere nello spazio FabriqueDu Cinema,
con una serata dedicata interamente al Tevere, in particolare all’isola Tiberina, con “Il
Regalo della Cooperazione Sociale alla città
di Roma”.Le cooperative aderenti a Legacoop Sociali Lazio, Federsolidarietà Lazio di
Confcooperative/Federsolidarietà Lazio e
Agci Solidarietà Lazio– facenti parte dell’Alleanza delle cooperative italiane – hanno
consegnato nell’aprile di quest’anno nelle
mani del sindaco Ignazio Marino, un regalo
speciale per la città. Per tre giorni consecutivi le centrali hanno mobilitato una ventina di cooperative sociali di inserimento
Primo piano
ACI
lavorativo addette alla manutenzione del
verde, alla pulizia e al decoro urbano per rimettere a nuovo l’Isola Tiberina.L’Alleanza
delle cooperative italiane ha scelto questo
luogo simbolico per offrire all’Amministrazione comunale e a tutti i cittadini un servizio totalmente gratuito di manutenzione e
pulizia. “Roma più pulita e solidale: si può
fare” è lo slogan che ha accompagnato
l’iniziativa, che tra l’altro è stato il contributo
della cooperazione a “La settimana del
buon lavoro”, promossa dall’amministrazione della città per dare visibilità all’impegno delle cooperative di inserimento
lavorativo di persone socialmente svantaggiate.
Saranno proposti cinque contributi video,
prodotti da Visioni Sociali produzioni, che
raccontano le due iniziative:
“Roma più pulita e solidale: si può fare!”,
reportage della pulizia dell’Isola Tiberina;
“Uno per tutti”, cortometraggio che spiega
come siano complessi gli interventi di pulizia e di decoro urbano;
“Il Tevere e la Cooperazione” di Pino Bongiorno che racconta il lungo rapporto della
cooperazione con il fiume Tevere;
“La settimana del Buon Lavoro” reportage
sull’iniziativa promossa da Roma Capitale;
Lo spot che ha lanciato questa iniziativa.
Interverranno: Pino Bongiorno (Presidente
Lecoopsociali Lazio), Eugenio De Crescenzo (Presidente Agci Solidarietà), Ciro
De Geronimo (Presidente Confcooperative/Federsolidarietà Lazio), Mauro Valente (Cooperativa Sociale Viola).
Sono stati invitati:Ignazio Marino (Sindaco
di Roma Capitale), Mirko Coratti (Presidente del Consiglio Comunale di Roma Capitale), Rita Cutini (Assessore al Sostegno
Sociale e Sussidiarietà di Roma Capitale),
Estella Marino (Assessore all’Ambiente,
Agroalimentare e Rifiuti di Roma Capitale).
Si prosegue il 23 luglio con “Immagini e Parole Migranti”, incontro dedicato al tema dei
rifugiati e dei richiedenti asilo; il 30 luglio
con “Generazioni a Confronto”organizzato
in collaborazione con la Coop. Soc. Idea Prisma 82,che presenta“Generazioni a Confronto: dalle esperienze di ieri alle
aspettative di domani” Progetto/Attività finanziato dal Dipartimento per le Politiche
della Famiglia della Presidenza del Consiglio, serata dedicata all’invecchiamento attivo e allo scambio intergenerazionale; Si
Legacoop
Settori
chiude il 6 agosto con Videonarrazioni, un
viaggio random nel mondo del sociale attraverso le produzioni audiovisive realizzate
dalla cooperazione e dal lavoro sociale.
PUGLIA
Masseria Canali a Mesagne
da terra di mafia a “Libera Terra”
Da terra di mafia a “Libera Terra”. A Mesagne, in provincia di Brindisi, è stata inaugurata, il 10 luglio, la Masseria Canali, bene
confiscato alla mafia e restituito alla comunità. L’intervento di ristrutturazione è stato
finanziato dal Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
P.O. FESR 2007-2013 “Investiamo nel vostro futuro”.
La Masseria in contrada Canali fu di proprietà di un boss della Sacra corona unita,
ancora oggi detenuto, e ora gestita dall’associazione guidata dal prete antimafia, don
Luigi Ciotti. “Qui si afferma la supremazia
dello Stato - ha detto don Ciotti -, nel contrasto della criminalità e alle mafie. Da beni
esclusivi in mano mafiosa, diventano beni
condivisi comunità”.
Grande partecipazione all’evento del taglio
del nastro: ragazze e ragazzi, personalità
politiche e associazioni, come Legacoop
Puglia e Generazioni (cooperatori under 40),
ospiti del presidente Alessandro Leo, presidente della Cooperativa Terre di Puglia –
Libera Terra. “Questa restituzione ha un valore etico – ha proseguito don Luigi Ciotti sociale ma anche politico”.
“Ripartimao da qui”, ha esordito il presidente della cooperativa pugliese di Libera,
“Ripartiamo da dove è nata l’esperienza
della cooperativa Terre di Puglia, convinti
che, da un presidio fisico visibile della mafia
sul territorio, si può creare occupazione e
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lavoro. Convinti che, coltivando quella terra,
si può comunicare agli altri che amare questo paese significa restituire dignità. Chi semina raccoglie”.
“L’inaugurazione di questa bellissima Masseria - ha affermato il presidente Legacoop
Puglia, Carmelo Rollo, ai margini dell’evento – è un’altra tappa importante, non
solo per la valorizzazione dei nostri territori,
ma, soprattutto, per la costruzione di percorsi di legalità che vedono protagonisti soprattutto i giovani. L’impegno del presidente
Alessandro Leo, lo sforzo quotidiano dei ragazzi impegnati come volontari nei campi
di Libera, sono spiragli di un futuro che ha
imboccato la strada giusta. Soprattutto in
territori, come questo,tra i più colpiti dalla
criminalità mafiosa. Costruire legalità significa, soprattutto, affermare principi culturali,
con la promozione e la diffusione di una
cultura della legalità e della solidarietà,
com’è nella vocazione di Libera. Per cui un
grazie, da parte di tutta la società civile, all’impegno da loro profuso quotidianamente”.
Al taglio del nastro anche l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Trasparenza
e Legalità, Guglielmo Minervini: “c’è la
voglia di una comunità di riprendersi in
mano il proprio destino – ha detto Minervini -. “Non è semplicemente un luogo nel
quale si prova a ricucire un rapporto sano e
pulito con il lavoro agricolo. La terra è una
risorsa su cui possiamo investire, in modo
nuovo, per il nostro futuro e per portare sviluppo”.
PUGLIA
“Libero Cinema
in Libera Terra”
Arriva in Puglia il Festival internazionale di
cinema itinerante “Libero Cinema in Libera
Primo piano
ACI
Terra” per promuovere la cultura della legalità e per dire “No” alla mafia attraverso
tre diversi film selezionati, con proiezioni
gratuite nelle piazze e nei luoghi confiscati
alla criminalità. La rassegna è organizzata
dalla Fondazione Cinemovel, da Libera con
il sostegno di Coop.
Tante le pellicole a tema: Pif con “La mafia
uccide solo d’estate”; di Daniele Gaglianone con “La mia Classe” e Ester Sparatore con “Mare magnum” percorreranno
l’Italia da Roma a Castel Volturno, da Casal
di Principe a Pollica, da Catania fino ad arrivare in Puglia con il seguente programma:
Sabato 26 Luglio: a Bitonto, in Piazza Cattedrale: Film “La mia Classe” di Daniele
Gaglianone
Domenica 27 Luglio a Mesagne, in piazza
Orsini: Film “Buongiorno Taranto” di Paolo
Pisanelli.
In apertura di tutte le serate della nona edizione è in programma la performance “La
mafia liquida”, tra cinema e lavagna luminosa, dell’artista Vito Baroncini. L’evento si
concluderà all’estero con proiezioni a Berlino e Parigi. Sito www.cinemovel.tv
CALABRIA
“Opportunitàpersviluppocompetitivo delle Pmi calabresi”
“Nuove opportunità per lo sviluppo competitivo e sostenibile delle PMI calabresi”
E’ il tema del seminario di chiusura lavori
organizzato da Legacoop Calabria e Coop
Reti in collaborazione con Icie nell’ambito
del POR Calabria FESR 2007-2013 – AsseVII – linea d’intervento 7.1.1.3, che si
svolgerà il 22 luglio a Lamezia Terme,
presso Unioncamere Calabria (Via delle
Nazioni, 24).
Le reti di impresa sono un utile strumento
per sviluppare percorsi integrati ed intersettoriali, condividere funzioni aziendali e
valorizzare esperienze, competenze e relazioni. Il progetto COOP-RETI è nato per
sostenere e sollecitare le cooperative a
transitare da attività tradizionali ad attività
innovative nel settore energetico-ambientale e dell’innovazione sociale per accrescere la qualità della vita in contesti
Legacoop
Settori
quotidiani.
Programma
10.00 Saluti
Paolo Abramo, Presidente CCIAA
Catanzaro
Gianni Speranza, Sindaco di Lamezia Terme
Giuseppe Pellegrino, Presidente
Legacoop Calabria
10.30 Il progetto Coop-Reti: obiettivi e risultati
Angela Robbe, Responsabile Cooperative di Lavoro Legacoop Calabria
Il Progetto Coop-Reti: attività e reti
Pietro Andreotti, Presidente ICIE –
Istituto Cooperativo per l’Innovazione
Presentazione rete ASIA
Rosario Bressi Filippo Laganà
Presentazione rete Eequa
Maurizio De Luca
12.00 Tavola Rotonda:
Sostenibilità, reti tra imprese, innovazione e qualità della vita: tra
sfida e opportunità di sviluppo.
Partecipano:
Demetrio Arena - Assessore Regionale alle Attività Produttive
Giacomo Mancini - Assessore
Regionale alla Programmazione
Paolo Abramo - Presidente CCIAA
Catanzaro
Peppino Vallone - Presidente
ANCI Calabria
Luigi Filice - Prorettore Unical
Giorgio Gemelli - Responsabile
Progetti intersettoriali e interregionali Legacoop Nazionale
Coordina i lavori: Maria Rita Galati
13.30 Chiusura seminario
REGGIO EMILIA
Coop comunità, iniziativa
“La Montagna inCantata”
“La Montagna inCantanta” è una bella e
interessante iniziativa che da alcuni anni
organizza il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale sull’Appennino reggiano e mo-
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denese. Quest’anno il programma dell’iniziativa si sviluppa dal 20 giugno al 19 ottobre.
Dal 18 al 20 luglio le protagoniste saranno le cooperative di comunità dell’Appennino reggiano, I Briganti di
Cerreto e la Valle dei Cavalieri. Venerdì
18, a partire dalle 16:00 fino a notte, si
potrà partecipare alla vita di Cerreto Alpi
con la cooperativa I Briganti di Cerreto:
escursioni ai Laghi Cerretani, visite al bellissimo mulino perfettamente ristrutturato,
racconti e narrazioni nel metato. Il giorno
successivo ci si sposterà a Valbona, con
esplorazione geostorica del paese, noto
per i suoi allevamenti di mucche, pecore e
cavalli. Si proseguirà per il Passo della
Scalucchia, uno dei luoghi magici dell’Appennino reggiano, per scendere a Succiso
verso sera, accolti dalla cooperativa Valle
dei Cavalieri nel suo bellissimo agriturismo. Verrà anche proiettato il documentario “Cercando i Maggi”, curato da Antonio
Canovi e Angela Tincani e realizzato da
Roberto Bulgarelli. Nell’agriturismo sarà
possibile pernottare e cenare con i prodotti
della cooperativa . Domenica 20, di mattina presto, visita alla stalla delle pecore
della cooperativa per la mungitura.
Protagonisti saranno anche le persone
della montagna: Claudio Farina e Davide Tronconi dei Briganti di Cerreto,
Celio il cantastorie, Fabrizio Silvetti di
“Altri Passi”, Dario Torri della Valle dei
Cavalieri.
Per informazioni: Angela Tincani, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale (0522
443211 – 348 4907135), ufficio [email protected], www.facebook.com/pages/La-Montagna-inCantata/
, Associazione Eutopia (339 3399916),
Valle dei Cavalieri (0522 892346), I Briganti di Cerreto (347 1639146).
Primo piano
ACI
FORLÌ-CESENA
Cooperative spurie, aperto il tavolo
tracentralicooperativeesindacati
Si è riunito a Forlì, il 17 luglio, il tavolo di confronto sulla cooperazione spuria indetto tra
le organizzazioni dei Lavoratori CGIL, CISL e
UIL - convocate a livello regionale e territoriale - e le centrali aderenti all’Alleanza delle
Cooperative (AGCI Forlì-Cesena, Confcooperative Forlì-Cesena e Legacoop Romagna).
Partendo dalla vicenda COPUA i rappresentanti dei Sindacati e delle Associazioni Cooperative hanno ribadito l’intenzione
congiunta di continuare lavorare nella massima coesione e utilizzando tutti gli strumenti
a loro disposizione per tutelare i diritti dei lavoratori e salvaguardare le imprese sane, di
fronte a comportamenti che si allontanano
dai principi e dai valori a cui fa riferimento
l’esperienza mutualistica.
Si è affermata la necessità di promuovere in
tutte le sedi i principi non negoziabili che
stanno alla base della cooperazione, con
una presa di distanza chiara e netta rispetto
a coloro che non li applicano nella pratica
imprenditoriale. La cooperazione spuria distorce, dequalifica, impoverisce e spesso
apre a situazioni di illegalità i territori. Su
questo bisogna lavorare insieme, parte pubblica e privata, affinché vengano valorizzate
le aziende legate al territorio.
I tanti protocolli firmati in materia, essendo
ancora purtroppo non pienamente applicati,
non hanno ad oggi portato i risultati attesi
da tutti gli attori coinvolti. È ancora in vigore,
purtroppo, la pratica del massimo ribasso
reale o celato nella proposta economicamente più vantaggiosa e non vengono tutelati coloro che rispettano gli standard di
efficienza, qualità e sicurezza.
Quando la qualità imprenditoriale viene letta
dal mercato come “demerito” la strada per
uscire dalla crisi non solo è lontana, ma inesistente.
Il “dumping” a cui sono sottoposte quotidianamente le imprese locali che applicano i
contratti regolari di lavoro, le regole di sicurezza e le disposizioni in materia di qualità e
sostenibilità ambientale, rappresenta un
grave danno non solo per i lavoratori, ma per
tutta una comunità che vede in questo modo
compromessa la propria Storia, il proprio
Legacoop
Settori
presente imprenditoriale e dunque la tenuta
sociale per uno sviluppo responsabile. Il tutto
dando ulteriore slancio negativo alla situazione di crisi economica in atto.
Per queste ragioni è interesse comune dare
esecutività alle leggi regionali in materia e
procedere alla formalizzazione degli accordi
ad esse necessariamente conseguenti.
È ormai inderogabile un patto regionale che
veda coinvolta anche la committenza per la
costituzione di un tavolo strutturale in grado
di coordinare le scelte in tema di appalti e di
operare in stretta relazione con gli organismi previsti dalla legge regionale, in modo
da garantire l’integrale applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti da CGIL,
CISL e UIL e la “congruita’ genuina” negli
appalti.
MESSINA
Incontro sulla sanità
integrativa
Lunedì 7 luglio si è svolto presso la sede di
Legacoop Messina, un incontro sulla Sanità
integrativa e gli adempimenti obbligatori da
parte delle cooperative sociali.
La riunione, organizzata per spiegare in dettaglio l’adesione alla mutua e i servizi che la
stessa offre ai lavoratori, ha visto la presenza
notevole di tanti cooperatori della provincia
di Messina, interessati all’adempimento previsto dal CCNL delle cooperative sociali sulla
sanità integrativa e a capirne di più sull’accantonamento dei 5 euro al mese per tutti i
dipendenti in forza, sia essi a tempo indeterminato che a tempo determinato.
L’adempimento contrattuale è obbligatorio
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da maggio 2013, ossia da maggio 2013 la
cooperativa sociale deve aver accantonato
5 euro al mese per tutti i dipendenti e questo accantonamento deve risultare dal bilancio chiuso al 31/12/2013.
All’incontro hanno partecipato Domenico
Arena, presidente di Legacoop Messina,
Angela Peruca, responsabile regionale di
Legacoop Sociali e Roberto Roccuzzo,
componente del comitato esecutivo della
Mutua Legacoop Sicilia.
Primo piano
ACI
Il 14 febbraio di quest’anno Legacoop Sicilia
ha provveduto a costituire la Mutua Regionale, ed ha avviato rapporti di collaborazione
con Nuova Mutua Sanità e Pronto Serenità,
che possono dare un riscontro positivo all’attuazione di un piano sanitario integrativo.
Infatti, aderendo alla Mutua Regionale si garantisce a tutti gli associati la possibilità di
usufruire di sconti presso un’ampia rete di
strutture convenzionate, con la possibilità di
effettuare visite specialistiche e di diagno-
Legacoop
Settori
stica strumentale, in regime di libera professione, a costi preferenziali ridotti e senza lunghe liste d’attesa.
L’incontro si è concluso con l’impegno delle
cooperative presenti ad aderire alla mutua
siciliana e nel contempo la stessa mutua si
è data l’obiettivo di estendere il più possibile
alle cooperative sociali e non la partecipazione.
In conclusione si sta lavorando affinchè la
Mutua siciliana aderisca in qualità di mutua
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UNIPOL-CENSIS
>> Coop Murri
Welfare familiare in crisi; italiani
costretti a rinunciare a prestazioni
>> Coop En Kài Pan
Pubblichiamo di seguito, i principali risultati
del Rapporto «Integrare il welfare, sviluppare
la white economy. Come gli strumenti di welfare pubblici e privati possono rilanciare la
crescita economica e l’occupazione» realizzato nell’ambito del programma pluriennale
«Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» di Censis e Unipol, che sono
stati presentati il9 luglio a Roma da Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis, e discussi, tra gli altri, da Pierluigi
Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol,
Marco Peronaci, Rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’Unione europea, Patrizia Grieco, Presidente dell’Enel,
Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Beatrice Lorenzin,
Ministro della Salute, e Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
>> Coop Edile di Orgosolo
>> FpS Media
>> Isfid Prisma
>> El Tamiso
>> La Locanda dei Girasoli
>> Itaca
Frena la spesa privata per sanità e assistenza: welfare familiare in crisi. Nell’ultimo anno la spesa sanitaria privata ha
registrato un -5,7%, il valore pro-capite si è
ridotto da 491 a 458 euro all’anno, le famiglie italiane hanno dovuto rinunciare complessivamente a 6,9 milioni di prestazioni
mediche private e per la prima volta è diminuito anche il numero delle badanti che lavorano nelle case degli anziani bisognosi:
4mila in meno. Sono i segnali di una inversione di tendenza rispetto a un fenomeno
consolidato nel lungo periodo per cui le risorse familiari hanno compensato una offerta del welfare pubblico che si restringeva.
Oggi anche il welfare privato familiare comincia a mostrare segni di cedimento. Tra il
2007 e il 2013 la spesa sanitaria pubblica è
rimasta praticamente invariata (+0,6% in
termini reali) a causa della stretta sui conti
pubblici. È aumentata, al contrario, la spesa
di tasca propria delle famiglie (out of pocket):
+9,2% tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi
però del 5,7% nel 2013 a 26,9 miliardi di
euro. E anche il numero dei collaboratori domestici per attività di cura e assistenza
(963mila persone) ha registrato una flessione nell’ultimo anno (-0,4% nel 2013),
dopo un periodo di crescita costante (+4,2%
tra il 2012 e il 2013). È quanto emerge dal
Rapporto «Welfare, Italia. Laboratorio per le
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
nuove politiche sociali» di Censis e Unipol.
La domanda crescente di cura e di assistenza. Il Censis stima che 4,1 milioni di
persone in Italia sono attualmente portatrici
di disabilità (il 6,7% della popolazione), nel
2020 diventeranno 4,8 milioni, per arrivare a
6,7 milioni nel 2040. La spesa totale per le
disabilità ha registrato un forte incremento,
superiore al 20% in termini reali tra il 2003
e il 2011, passando da 21,2 miliardi di euro
a quasi 26 miliardi. Cresce anche la domanda di assistenza per la popolazione anziana non autosufficiente (long term care). In
Italia gli anziani che usufruiscono di assistenza domiciliare integrata sono passati da
poco più di 200mila nei primi anni 2000 a
oltre 532mila nel 2012, cioè dal 2,1% della
popolazione anziana (persone con 65 anni e
oltre) al 4,3%. La spesa complessiva per gli
anziani serviti dalla long term care è pari attualmente all’1,7% del Pil, ma nel 2050 l’incidenza potrebbe arrivare al 4%, alla luce
delle proiezioni demografiche.
Il welfare pubblico si è ristretto. L’allungamento dell’aspettativa di vita, il marcato
invecchiamento della popolazione, le previsioni di incremento delle disabilità e del numero delle persone non autosufficienti
prefigurano bisogni crescenti di protezione
sociale. Negli anni a venire l’incremento della
domanda di sanità e di assistenza proseguirà
a ritmi serrati. Una domanda che l’offerta
pubblica però non potrà soddisfare. C’è già
oggi una domanda inevasa di cure e di assistenza a cui il sistema pubblico non riesce a
fare fronte. Il 73% delle famiglie italiane ha
fatto ricorso almeno una volta negli ultimi due
anni a visite specialistiche o a esami diagnostici a pagamento (in intramoenia o
presso studi privati). La motivazione principale (per il 75%) sono i tempi inaccettabili
delle liste d’attesa. Il 31% delle famiglie ha
invece dovuto rinunciare almeno una volta
negli ultimi due anni a visite specialistiche, a
esami diagnostici o a cicli di riabilitazione. In
più, il 72% delle famiglie dichiara che oggi
avrebbe difficoltà se dovesse affrontare
spese mediche particolarmente impegnative
dal punto di vista economico.
Integrare gli strumenti di welfare pubblici e privati. La via dell’integrazione è
un’opportunità per soddisfare una domanda
che la sola offerta pubblica non è più in
grado di coprire. L’Italia resta una delle poche
economie avanzate in cui la spesa sanitaria
out of pocket intermediata, ovvero gestita at-
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traverso assicurazioni integrative o strumenti
simili, si ferma a una quota molto bassa: appena il 13,4% del totale della spesa sanitaria privata a fronte del 43% della Germania,
del 65,8% della Francia, del 76,1% degli
Stati Uniti. La presenza di operatori privati
specializzati e qualificati sia nel campo delle
prestazioni sanitarie che dell’assistenza, con
servizi resi accessibili attraverso strumenti
assicurativi integrativi, permette di fornire
servizi più adeguati. Un esempio paradigmatico è quello dell’assistenza domestica tramite badanti a persone anziane o disabili, la
cui domanda è decisamente in crescita. Non
solo l’Italia è il Paese dell’area Ocse con la
più elevata percentuale di familiari che prestano assistenza a persone anziane o disabili in modo continuativo (il 16,2% della
popolazione: il doppio, ad esempio, della
Svezia). Ma oggi le famiglie sono in gran
parte costrette a reclutare le badanti autonomamente attraverso canali informali, le
pagano di tasca propria, con forme diffuse
di irregolarità lavorativa, senza garanzie sulla
loro professionalità e affidabilità.
La «white economy», volano per la crescita e l’occupazione. Da una integrazione
degli strumenti di welfare pubblici con il mercato sociale privato, puntando a valorizzare
l’economia della salute, dell’assistenza e del
benessere delle persone (la «white economy»), può scaturire una vera rivoluzione
produttiva e occupazionale, utile a risollevare
l’Italia dalla prolungata fase di stagnazione.
Considerato nell’insieme, il sistema di offerta
di servizi di diagnostica e cura, farmaci, ricerca in campo medico e farmacologico,
tecnologie biomedicali, servizi di assistenza a
malati, disabili, persone non autosufficienti
genera oggi un valore della produzione di
oltre 186 miliardi di euro, pari al 6% della
produzione economica nazionale, con una
occupazione di 2,7 milioni di addetti. Questa
articolata filiera comprende le attività dei servizi sanitari (110,9 miliardi di euro di produzione e 1,2 milioni di occupati), i servizi di
assistenza sociale (21,6 miliardi e 447mila
addetti), l’industria farmaceutica (26,6 miliardi e 60mila addetti), la produzione di strumenti biomedicali, elettromedicali, di
diagnostica e i relativi servizi (17,6 miliardi e
53mila addetti). Nel cluster va considerato
anche il vasto segmento dell’assistenza personale, delle badanti e dell’accompagnaPrimo piano
ACI
mento, che genera 9,4 miliardi di valore con
quasi 1 milione di addetti. Tuttavia, manca
ancora una matura consapevolezza collettiva. Alla domanda su come si pensa di affrontare in futuro la vecchiaia ed eventuali
malattie, il 52,5% degli italiani mostra un atteggiamento fatalista (non ci pensa o rinvia il
problema), il 26% conta sui propri risparmi,
il 25% si affida al welfare pubblico, l’8% all’aiuto dei familiari e solo il 4% ha stipulato
polizze assicurative.
«Appare ormai maturo il tempo di una nuova
integrazione tra pubblico e privato, capace
non solo di garantire la tutela sanitaria e sociale delle persone, ma anche di favorire la
crescita economica, a partire dai territori», ha
detto Pierluigi Stefanini,Presidente del
Gruppo Unipol. «Se sapremo superare i pregiudizi consolidati, il pilastro socio-sanitario,
inteso non più solo come un costo, può divenire una solida filiera economico-produttiva da aggiungere alle grandi direttrici
politiche per il rilancio della crescita nel nostro Paese», ha concluso Stefanini.
«Nei lunghi anni della recessione le famiglie
italiane hanno supplito con le proprie risorse
ai tagli del welfare pubblico», ha detto Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis.
«Oggi questo peso inizia a diventare insostenibile. Per questo è necessario far evolvere il
mercato informale e spontaneo dei servizi
alla persona in una moderna organizzazione
che garantisca prezzi più bassi e migliori prestazioni utilizzando al meglio le risorse disponibili», ha concluso Roma.
Fonte Censis - http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=120972
COOP MURRI
Paolo Motta è il nuovo
presidente
Paolo Motta, bolognese, 71 anni, già vicepresidente della Cooperativa Murri è stato
nominato nuovo presidente della Cooperativa. Succede ad Adolfo Soldati, scomparso,
dopo una grave malattia, il 30 giugno
scorso.
Il consigliere di amministrazione, Alberto
Alberani, bolognese, 55 anni, responsabile
delle Cooperative Sociali di Legacoop Emilia Romagna, è stato nominato vicepresi-
Legacoop
Settori
dente della Cooperativa.
La nuova “governance” della Cooperativa
Murri risulta quindi così composta: presidente Paolo Motta, vicepresidente Alberto
Alberani. I consiglieri sono: Elisa Conticelli,
Sonia Parisi, Maria Viviani, Valeria Bortolotti, Claudio Leonini, Mauro Raparelli.
Il consiglio di amministrazione della Cooperativa, che si è riunito il 9 luglio, dopo aver
ricordato in apertura di seduta l’impegno di
Adolfo Soldati, per vent’anni alla guida della
Murri, ne ha ribadito gli obiettivi: mantenere
la leadership
nazionale nel settore
della bioarchitettura e ricercare nuove iniziative imprenditoriali per trasformare la crisi
del settore dell’edilizia in una opportunità di
crescita.
In questa ottica la Cooperativa Murri sta valutando la possibilità di portare a termine un
altro importante progetto: l’accorpamento di
più cooperative operanti in regione. Fu lo
stesso Adolfo Soldati a lanciare l’idea e a
giustificarne la realizzazione per le significative sinergie e gli enormi risparmi di costi
che si sarebbero potuti ottenere.
Il consiglio di amministrazione ha deciso
inoltre di valorizzare l’importante raccolta di
opere d’arte dedicate al tema della casa, voluta dal presidente Soldati. La collezione, che
annovera opere di grandi artisti internazionali (Aldo Mondino, Emilio Tadini, Concetto
Pozzati, Tino Stefanoni, Georges Lilanga,
Isao Sugiyama, Boris Mikhailov, Weng Fen,
ecc.), è stata esposta per la prima volta nel
2008 nel Palazzo Comunale di Bologna.
Il prossimo 30 luglio, nel trigesimo della
scomparsa di Adolfo Soldati, la Cooperativa
ha programmato per le ore 17.00 una cerimonia commemorativa, che prevede anche
l’apertura al pubblico della collezione, ospitata nei locali della Murri (piazza Caduti di
San Ruffillo n° 5 — Bologna).
COOP EDILE DI ORGOSOLO
Contro la crisi la cooperativa
investe anche nell’eolico
Diversificare per superare la crisi. E farlo in
direzione della sostenibilità. È la scelta che
ha compiuto già da qualche tempo la cooperativa Edile di Orgosolo, quasi l’unica
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sopravvissuta in Sardegna a questi anni di
crollo delle commesse. Così dopo aver realizzato un impianto fotovoltaico, con il sostegno di Coopfond si appresta ora a
realizzare cinque mini impianti eolici.
La cooperativa, nata nel 1970, conta 13
soci di cui 12 lavoratori e 23 dipendenti. Essendo la committenza per l’85% pubblica,
in questi anni sono stati tanti i sacrifici necessari e le difficoltà. Ma la struttura solida
ha retto e l’Edile di Orgosolo è rimasta il
principale, se non l’unico, presidio di Legacoop nel settore sull’isola. E per dare respiro alle casse ed essere pronti a cogliere
la ripresa ha scelto anche di diversificare.
È stato realizzato così un impianto fotovoltaico da 700 Kwh e oggi vuole compiere
un passo ulteriore lungo questa strada con
cinque mini impianti eolici, ciascuno da
60 Kwh. Per farlo, leasing e mutui a parte,
i soci hanno scelto di ricapitalizzare la cooperativa e hanno chiesto al Fondo mutualistico di Legacoop – che nell’ultimo Cda ha
accolto la richiesta – di contribuire con una
somma analoga a quella messa da loro
complessivamente a disposizione.
COOP EN KÀI PAN
Il teatro sociale nelle Terre
di Don Peppe Diana
drammaturgo tedesco Bertold Brecht:
L’opera da tre soldi, L’anima buona di Sezuan, Madre Courage e Antigone.
“L’happening – spiega Luca Gatta, Direttore artistico della Cooperativa En Kài Pan –
è una manifestazione artistica d’avanguardia con vari intermezzi, caratterizzata dall’improvvisazione da parte degli artisti, senza
alcuna matrice artistica riconoscibile e con
la partecipazione attiva del pubblico”. “Gli
happening – aggiunge Tiziana Sellato,
Presidente della Cooperativa En Kài Pan –
sono performance estemporanee realizzate
però sotto la guida del nostro Direttore artistico, Luca Gatta, regista e attore, che realizzerà quattro brevi laboratori con i giovani
dei campi di volontariato che si trovano
presso la Cooperativa Le Terre di Don Peppe
Diana”. “Non si tratterà – continua Luca
Gatta – di mettere in scena veri e propri
spettacoli, né di realizzare delle produzioni
teatrali a tutti gli effetti, ma di presentare
degli studi sull’opera di Brecht realizzati da
giovani che non sono attori professionisti,
guidati però da un regista teatrale”. “Lo
scopo – dice Massimo Rocco, Presidente
Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana è di affrontare dei temi importanti e attuali
legati alla lotta per la legalità che le cooperative come la nostra e l’Associazione Libera
affrontano ogni giorno con il loro lavoro ed il
loro impegno”.
En Kài Pan nasce nel marzo del 2014 e i
soci hanno unito le loro esperienze, competenze e conoscenze nel campo dell’arte,
della cultura e delle arti performative, per
realizzare un progetto di emancipazione del
territorio e di integrazione sociale, utilizzando
il medium artistico e culturale. La cooperativa si propone come mission di inserire e
impiegare nella sua compagine sociale risorse umane e intellettuali provenienti dal
mondo del disagio dando così possibilità di
lavoro nei settori artistici a chi non ne
Progetto di teatro sociale, promosso dalla
Cooperativa En Kài Pan, si svolge dal 15 luglio al 7 agosto 2014, in quattro diversi appuntamenti, presso la sede della
Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana Libera Terra a Castelvolturno (Ce), nel corso
dei Campi di Volontariato organizzati con
l’Associazione Libera. L’idea è di realizzare
degli happening ispirati a quattro opere del
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
avrebbe; attraverso l’organizzazione di corsi
formativi, workshop e seminari, si cercherà
di stimolare la creatività e formare figure
professionali legate al mondo dell’arte e dell’espressività. Lungi dal credere in una realtà
totalmente virtuale, En Kài Pan sarà anche
uno spazio aggregativo fisico dove socializzare, progettare, creare in sinergia con altri
esseri umani.
Le Terre di Don Peppe Diana Libera Terra é
un’impresa cooperativa attenta alle produzioni biologiche di alta qualità e rispettose
delle tradizioni locali, capace di coinvolgere
altri produttori sani del territorio promuovendo anche attività di fattoria didattica e di
turismo responsabile. I soci della cooperativa
si occupano della gestione di un caseificio
bufalino, producendo mozzarella, ricotta e
formaggio destinati alla distribuzione nel
mercato locale e nazionale con il marchio
Libera Terra - Qualità nella Legalità e sono
impegnati altresì nella conduzione di terreni
agricoli confiscati disseminati sui territori dei
cinque comuni del casertano coinvolti. Nel
2012 sono ufficialmente iniziate le attività di
produzione e vendita de Il G(i)usto della
Mozzarella Libera Terra dopo l’acquisizione
del marchio DOP del consorzio di tutela della
mozzarella di bufala campana.
FPS MEDIA
FpS Media: la cooperativa
si racconta al Workcoffee
Imprenditoria giovanile, fare giornalismo
oggi, cooperative tra professionisti, questi i
temi affrontati nel corso dell’aperitivo al Workcoffee di Milano che si è svolto il 10 luglio.
Il caso di FpS Media ha aperto il dibattito sul
mestiere del giornalista e sulle possibilità dei
giovani di fare impresa in forma cooperativa.
Ad approfondire la realtà in crescita delle
cooperative tra professionisti è intervenuta
Idanna Matteotti, Responsabile Area Cultura e media di Legacoop Lombardia.
FpS Media è un “modello imprenditoriale per
le aziende giornalistiche” per la European
Federation of Journalists. Ma è soprattutto una delle poche società tra giornalisti
ad essere in crescita costante dalla sua fondazione, nel 2009. Negli anni della crisi e in
un settore tra quelli più in difficoltà. Anche
Territori
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per questo ha partecipato a Vienna come
caso di studio, al Confronting Austerity:
financial and employment models for
journalism.
FpS Media “Fuori per Servizio” è una
cooperativa di giovani professionisti della comunicazione di Milano. L’età media 32 anni.
Terminati gli studi alla scuola di giornalismo
Ifg Carlo De Martino di Milano, un gruppo di
10 giovani professionisti decide di affrontare il mondo del lavoro in completa autonomia e creare una cooperativa, che oggi
annovera oltre 70 clienti, tra i quali
l’Espresso, Il Sole 24 ore, RepTV, Cosmopolitan, La7. Il segreto? Il lavoro di squadra,
tanta professionalità e ancora più voglia di
imparare, integrare mestieri e proporre soluzioni chiavi in mano.
“Ci occupiamo di giornalismo, comunicazione, editoria digitale, produzione servizi
multimediali e innovazione nel settore dell’informazione – racconta Natascia Gargano, di FpS Media – Siamo diventati un
esempio e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti: da 80mila euro del primo anno, prevediamo dopo 5 anni di raggiungere 400mila
euro di fatturato. Il settore è in grave difficoltà, essere assunti è quasi impossibile, così
abbiamo deciso di tentare e trovare una
strada diversa. La forma cooperativa c’è
sembrata, ed è effettivamente, la forma di
impresa più adatta per realtà come le nostre”.
La buona organizzazione è essenziale.
“All’inizio è stato molto impegnativo – racconta Gargano. Per prima cosa ci siamo formati a vicenda, per sopperire sempre alle
necessità, imparando a gestire gli strumenti
contemporanei: audio e video, social network, grafica. Abbiamo poi suddividendo i
compiti e ci siamo strutturati nella parte amministrativa. Lavoriamo per gruppi di lavoro,
ognuno con un coordinatore – sottolinea - e
collaboriamo con settori vicini al nostro: grafici, art-director con cui facciamo rete. C’è
totale parità nei ruoli e nella rappresentanza
di genere. I primi anni abbiamo fatto molti
sacrifici ed investito i guadagni per acquistare l’attrezzatura, pagare la struttura, i
buoni risultati sono arrivati dopo”.
Saper essere flessibili e imparare più
mestieri. “Siamo in grado seguire per intero
un progetto nei diversi aspetti ed offrire pacchetti completi – sottolinea – Abbiamo imPrimo piano
ACI
parato cose che pensavamo di non poter
fare, e siamo oggi un’agenzia di comunicazione, una realtà variegata dove trovare tutto.
Non si può fare a meno dell’informazione, –
aggiunge – ma il modo di comunicare dei
giornali è cambiato, come il lavoro giornalistico che deve saper declinare ogni aspetto
utilizzando gli strumenti contemporanei. FpS
Media ‘Fuori per servizio’ è un nome che
rappresenta il nostro modo di lavorare – racconta infine – professionisti pronti a conoscere la realtà e i contesti nuovi”.
EL TAMISO
ISFID PRISMA
Concluso il corso di formazione
per attività di pescaturismo
Si sono concluse le prime due edizioni del
“Corso di formazione per attività di pescaturismo” organizzato e realizzato da Isfid
Prisma società cooperativa con sede a Marghera - Venezia (struttura di servizi formativi e consulenziali promossa dalla
Legacoop Veneto), in collaborazione con Legacoop Veneto, Federcoopesca e Agrital.
Indirizzato agli imprenditori ittici interessati
ad avviare e/o esercitare l’attività di pescaturismo sulla base della L.R. n. 28/2012
che disciplina i settori agriturismo, ittiturismo e pescaturismo (e delle disposizioni
applicative di cui al DGR n.604 del 3 maggio 2013), il corso è iniziato fine giugno e la
partecipazione è stata totalmente gratuita
grazie al contributo concesso dalla Regione
Veneto su proposta dell’assessore regionale
alla pesca Franco Manzato, in risposta alla
richiesta sottoscritta unitariamente dalle
centrali cooperative.
Ciascuna delle due edizioni, tenutesi rispettivamente a Cà Savio (Cavallino Tre-Porti) e
Caorle, ha visto la presenza di 25 frequentanti, per un totale di ben 50 partecipanti:
tutti hanno superato con successo la prova
finale, ottenendo così l’ “Attestato d’idoneità
al pescaturismo”.
Un terzo e ultimo percorso formativo si svolgerà a Caorle dal 28 luglio prossimo.
Nel dettaglio, il programma prevede quattro
moduli: il primo (10 ore) sulle normative in
materia di sicurezza a bordo (primo soccorso, lavoro, navigazione, dotazione e attrezzature obbligatorie per la pesca e il
Legacoop
Settori
pescaturismo,...; il secondo (sempre da 10
ore) sulla normativa in materia igienico-sanitaria pertinente la preparazione, conservazione e somministrazione di alimenti; il
terzo modulo (6 ore) sulle normative pertinenti l’esercizio e le attività di pesca (professionale e sportiva e di pescaturismo)
nelle acque interne del Veneto (sistemi di
pesca consentiti e vietati); infine il quarto (4
ore) sulle normative regionali in materia di
tutela e salvaguardia ambientale.
La festa per 30 anni
di storia
“La cooperativa El Tamiso altro non è che
un telaio entro cui è tessuto un intreccio di
relazioni tra agricoltori, consumatori, fornitori, amici, conoscenti, con un’ideale comune, che basano il proprio stile di vita sui
principi dell’agricoltura biologica e che perseguono il sogno di un mondo equo e sostenibile attraverso le semplici scelte
quotidiane... da 30 anni!”
Questa l’azzeccata definizione, elaborata
socio e prezioso collaboratore Paolo Zampieri, della Cooperativa El Tamiso che festeggia i trent’anni di attività. Trent’anni di
lavoro duro nei campi e dietro alla scrivania
per promuovere e divulgare un nuovo (o
molto vecchio) modo di relazionarsi con la
terra e l’ambiente che ci circonda, fondato
sul rispetto e la sostenibilità.
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Per celebrare la ricorrenza appuntamento il
19 Luglio, al Parco Valentini Natale (ex Fistomba), per una giornata di festa da trascorrere insieme.
Diversi gli intrattenimenti proposti con i giochi in legno per i più piccoli (quelli di “El Biologico in Piassa”!!), giocoleria e slackline
per i ragazzi e gite in barca organizzate
dagli Amissi del Piovego.
Seguirà un’esibizione del gruppo gospel
Black & White, e la cena preparata dall’Osteria di Fuori Porta, offerta ad un prezzo
simbolico di 5 €, il cui incasso sarà devoluto in beneficenza.
A degna chiusura della giornata la musica
scanzonata e divertente degli Ska-j, gruppo
storico veneziano il cui leader (Marco
“Furio” Forieri) festeggia i trent’anni di carriera artistica!
LA LOCANDA DEI GIRASOLI
Salpa in mare aperto
sul brigantino Nave italia
ONLUS costituita dalla Marina Militare e dallo
Yacht Club Italiano per promuovere la cultura
del mare e della navigazione a vela come
strumenti di educazione, riabilitazione, inclusione sociale e terapeutica. L’iniziativa Mare
Aperto coinvolge 20 persone: 7 giovani disabili, 7 genitori, 1 psicologa e 3 operatori sociali. Il gruppo partecipante è stato costituto
nel mese di novembre scorso nell’ambito del
progetto OPEN, di tirocinio e work experience
presso il ristorante La Locanda dei Girasoli. Il
percorso formativo e il tirocinio sono stati interamente autofinanziati dal Consorzio Sintesi
Cooperativa Sociale ONLUS che si occupa
dell’inserimento delle persone disabili nel
mondo del lavoro.
Attualmente i giovani disabili stanno svolgendo il tirocinio pratico come Commis di
Sala e Commis di Cucina.
“Mare Aperto intende porsi come straordinaria opportunità per rafforzare quanto già costruito ad oggi, promuovendo notevolmente
il senso di autostima e autonomia dei ragazzi
insieme alle loro famiglie” dichiara Enzo Rimicci Presidente del Consorzio Sintesi
ONLUS “la navigazione insegnerà regole, rispetto degli altri e dell’ambiente favorendo la
coesione del gruppo e la cooperazione”. I ragazzi si eserciteranno durante le 5 giornate
di navigazione in stimolanti laboratori di cucina e in una gara di cucina con la pubblicazione del book finale “Sapore di Mare”.
ITACA
Ha preso il largo dal porto di Napoli molo Pisacane martedì 15 luglio il brigantino Nave
Italia che navigherà per 5 giorni con a bordo
un gruppo di ragazzi e ragazze con Sindrome
di Down, autismo e sindrome dell’X fragile
che stanno facendo un percorso formativo di
tirocinio presso la Locanda dei Girasoli di
Roma, consorziata con la Cooperativa Sociale
ONLUS Sintesi. Lo sbarco è previsto, il 19 luglio alle ore 11 nel porto di Gallipoli.
Il progetto sociale denominato “Mare
Aperto”, presentato dal Consorzio Sintesi
Cooperativa Sociale ONLUS, si è infatti aggiudicato la partecipazione, con il suo equipaggio speciale, alla campagna 2014 di Nave
Italia che porterà il brigantino di 61 mt. a circumnavigare l’intera penisola grazie al sostegno della Fondazione Tender to Nave Italia
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“Calicarli” alla conquista
dell’Europa
Calicantus e Casa Carli sono due comunità
dell’area disabilità entrambe gestite dalla
Cooperativa Itaca. Una si trova a Pasian di
Prato, l’altra a Maniago. A settembre di
quasi un anno fa, alcuni ospiti ed operatori
dei due servizi avevano pianificato e realizzato insieme un viaggio a Roma. E proprio a
Piazza di Spagna si erano ritrovati a riflettere il viaggio dell’anno successivo.Avevano
sognato alla grande, ovvero un viaggio fuori
Italia, anche perché gran parte del gruppo
non aveva mai varcato gli italici confini.
Meno di un anno dopo quel sogno è diventato realtà e il gruppo vacanze allegramente
ribattezzato “Calicarli” è partito alla volta del-
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Settori
l’Europa.
Così tre operatori, una coordinatrice e otto
beneficiari dei due servizi (tre provenienti da
Casa Carli a Maniago e cinque da Calicantus a Pasian di Prato), sono partiti alla conquista di Praga, non prima di aver toccato
come speciali tappe intermedie anche Salisburgo e Monaco di Baviera. Una vera e propria avventura che ha fatto scoprire a tutti i
partecipanti, nessuno escluso, le bellezze
del mondo e soprattutto l’incanto delle proprie risorse nascoste. Un viaggio lungo ben
cinque giorni, impensabile sino ad un paio di
anni fa, come quello precedente a Roma,
Il meeting tra Casa Carli e Calicantus viene
fissato a Udine, lì la fusione dei due gruppetti e la trasformazione in “Calicarli”. Due i
mezzi di trasporto messi a disposizione da
Itaca, una grintosa Punto e uno Scudo fiammante. Alla partenza si parla di geografia e
geopolitica:“La Russia confina con l’Italia?”,
“ E’ già finita l’Australia?”, “ Dove vivono gli
indiani?”, “ E quelli che suonano il flauto al
mare”, “Che lingua parlano qua?”, “E i tedeschi dove sono?”, “Ciao bella”, “Ma perché la Russia vuole fare la guerra con
l’Ucraina?”.
Prima tappa a Salisburgo a base di wiener
schnizle, ma senza birra, poi una passeggiata in centro, un saluto a Mozart e poi di
nuovo in strada direzione Repubblica Ceca,
ma Praga dovrà attendere il giorno successivo. Direzione Ponte Carlo, gli scorci che il
gruppo di Calicarli può ammirare una volta
raggiunta la meta sono meravigliosi ed impreziositi dal temporale in arrivo, che dona al
tutto una luce particolare, poi quattro passi
nella parte antica. E ancora la zona del castello, la cattedrale di San Vito, il vicolo d’oro
tra le case colorate degli orafi e prima ancora della guardia del re. E ancora la torre
del municipio con il suo orologio astrono-
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mico e i 12 apostoli che scorrono uno dopo
l’altro. Calicarli non trascura nulla e non si fa
mancare nemmeno lo shopping nei negozietti di souvenir.All’indomani piazza Venceslao, la zona più alla moda, foto con la statua
bronzea seduta su una panchina pronta a
farsi abbracciare dai turisti e poi è tutto un
susseguirsi di concertini dal vivo.
L’ultima cena a Praga su una nave ristorante, “Marina Grosseto”: gli operatori vengono messi ‘da parte’, per l’occasione gli
ospiti di Calicarli hanno a disposizione in un
tavolo tutto per loro. L’esperimento funziona
e le eventuali controversie vengono gestite
in autonomia. All’indomani mattina la partenza è quasi all’alba, destinazione Monaco
di Baviera, dove arrivano a ora di pranzo.
Qualche foto in centro, pranzo in un ristorante tipico bavarese con camerieri e cameriere in abito tradizionale. Il viaggio è
lungo ma non così tanto da non consentire
a Calicarli un’ultimissima cena a San Daniele.
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OSSERVATORIO SWG
Italia incolpevole per i migranti
morti nel Mediterraneo. Dito puntato su Unione Europea e mafie
Cresce in Italia l’apprensione per il fenomeno dell’immigrazione nel suo complesso.
Tra i vari aspetti, per i continui naufragi di
barconi gli italiani incolpano l’Unione Europea, le mafie e gli stessi migranti. Pochi
danno la responsabilità al governo attuale
o ai suoi predecessori.
Tornano di recente alla ribalta le stragi di
migranti che vorrebbero approdare in Italia
in fuga dal Medio Oriente e dal Nord Africa
a bordo di mezzi inadeguati e sovraffollati.
Il problema non è nuovo. I 500 morti del
2014 rientrano in un più lungo e macabro
conteggio che arriva a 20.000 persone dal
1988. Sta di fatto che oggi più che mai
l’opinione pubblica è in attesa di risposte.
Ma per gli italiani quali sono i responsabili
di questa situazione?
Secondo l’ultima rilevazione Swg (8-9 luglio), i cittadini puntano il dito innanzitutto
contro l’Unione Europea (35%), incapace di
attivare una risposta coordinata ed efficace.
Quasi un quinto ritiene invece colpevole il
crimine organizzato quale artefice – e pertanto responsabile diretto – delle rocambolesche e spesso fatali attraversate. Ma c’è
anche un 14% che se la prende con gli
stessi migranti che, non si sa bene per
quale motivo, si ostinerebbero a venire nel
nostro Paese. Niente domanda, niente offerta, niente naufragi. Pochi invece additano
i precedenti governi italiani (9%) e, men che
meno, quello attuale (7%). La continuità agli
Interni nella linea dura contro Bruxelles pare
aver funzionato almeno in termini di consenso.
Se la colpa è non aver agito, chi si deve attivare per risolvere il problema sono le istituzioni europee, non il governo. Pertanto,
seppure toccati dalle immagini che passano
in tv, una parte dei cittadini vorrebbe un
esecutivo che si impegni invece maggiormente su un altro aspetto del fenomeno: il
controllo degli accessi, ritenuto una priorità
della politica da oltre un quinto degli intervistati.
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra l’8 e il 9 luglio 2014 tramite sondaggio CAWI (Computer Assisted
Web Interview) su un campione rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti.
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