Presentazione 26 marzo 2014 - Flavio Fogarolo

B.E.S. e D.S.A.:
uso degli
strumenti
compensativi
Potenza 27 marzo 2014
Flavio Fogarolo
BES e DSA:
uso degli strumenti compensativi
1 DSA e strumenti compensativi
Il ruolo della compensazione
Compensare la dislessia
Compensare la disgrafia
Compensare la disortografia
2 BES, PDP, metodo di studio
Alunni con Bisogni Educativi Speciali
PDP per DSA e BES
Le mappe e il metodo di studio
Potenza, 26-28 marzo 2014
Flavio Fogarolo
[email protected]
BES e DSA:
uso degli strumenti compensativi
1 DSA e strumenti compensativi
Il ruolo della compensazione
Compensare la dislessia
Compensare la disgrafia
Compensare la disortografia
2 BES, PDP, metodo di studio
Alunni con Bisogni Educativi Speciali
PDP per DSA e BES
Le mappe e il metodo di studio
Potenza, 26-28 marzo 2014
Flavio Fogarolo
[email protected]
Bisogno
Segnalazione alla
famiglia e/o ai Servizi
Certificazione
Personalizzazione
dell’intervento
Risorse aggiuntive
Disabilità
Schema classico dell’intervento basato sul sostegno.
I tre elementi di destra (segnalazione, certificazione e
risorse aggiuntive) sono indispensabili per la
personalizzazione.
Bisogno
Segnalazione alla
famiglia e/o ai Servizi
Certificazione
Personalizzazione
dell’intervento
Risorse aggiuntive
DSA
Nel 2010 la legge 170 sui DSA ha modificato
profondamente questa situazione: con la
certificazione la personalizzazione è prevista anche in
assenza di risorse aggiuntive.
Bisogno
Raccordo con
Famiglia e Servizi
Certificazione
Personalizzazione
dell’intervento
Risorse aggiuntive
BES
La nuova normativa sui BES prevede la personalizzazione
anche senza certificazione. L’eventuale documentazione
clinica ha un ruolo informativo, non certificativo.
L’intervento è attivato dalla scuola in raccordo
(collaborazione) con Famiglia e Servizi.
Signora,
se non porta un
certificato a scuola
noi dobbiamo
trattare suo figlio
come tutti gli altri
Signora,
se non porta un
certificato a scuola
noi dobbiamo
trattare suo figlio
come tutti gli altri
DPR 8 marzo 1999, n. 275
Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche
Art. 4
2. Nell'esercizio dell'autonomia
didattica le istituzioni scolastiche
regolano i tempi dell'insegnamento
e dello svolgimento delle singole
discipline e attività nel modo più
adeguato al tipo di studi e ai ritmi di
apprendimento degli alunni.
DPR 8 marzo 1999, n. 275
Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche
A tal fine le istituzioni scolastiche
possono adottare tutte le forme di
flessibilità che ritengono opportune
e tra l'altro:
…
c) l'attivazione di percorsi didattici
individualizzati, nel rispetto del
principio generale dell'integrazione
degli alunni nella classe e nel gruppo,
anche in relazione agli alunni in
situazione di handicap secondo quanto
previsto dalla legge 104/1992.
Con i DSA, si poteva fare tutto anche senza
la Legge 170…
Praticamente tutte le forme di personalizzazione
previste dalla Legge 170 erano possibili anche
prima considerando che già da tempo la normativa
consente l'adeguamento della didattica e che anche
nel campo della valutazione formale, in particolare
esami e prove INVALSI, le varie circolari e ordinanze
annuali nonché il DPR 122/2009, concedevano già
agli alunni con DSA le agevolazioni previste in
seguito dalla L. 170 e dal decreto attuativo del 2011.
Unica vera novità è la dispensa dalle
prove scritte di lingue straniera
Con i DSA, si poteva fare tutto anche senza
la Legge 170 ma non si faceva!
Sarebbe semplicistico, oltre che falso, dire che la
legge del 2010 sulla dislessia non è servita a niente
perché il fatto che si potessero fare delle cose non
significa che poi venissero veramente fatte: in
realtà in moltissimi casi, probabilmente sperando di
ottenere così delle risorse in più, le personalizzazioni
erano negate e il messaggio che la scuola dava alle
famiglie era del tipo: «Se non portate a scuola un
certificato medico noi "dobbiamo" trattare vostro
figlio come tutti gli altri».
Con i DSA, si poteva fare tutto anche senza
la Legge 170 ma non si faceva!
Oggi la scuola è obbligata a formalizzare, per gli
alunni certificati come DSA, uno specifico
percorso di personalizzazione ed è certamente
aumentata, grazie alla nuova Legge, l'attenzione
verso il problema, ma nulla è cambiato relativamente
alle risorse (a parte gli investimenti di formazione) e
ai margini di personalizzazione possibili.
E siamo così al paradosso di una norma che delega
a un soggetto esterno la decisione di attivare
delle strategie didattiche che la scuola poteva
benissimo scegliere da sola.
Chi sono gli alunni con BES?
Alunni con
Bisogni Educativi Speciali
Bisogni Educativi Speciali (Dario Ianes, 2005)
“Il Bisogno Educativo Speciale (Special
Educational Need) è qualsiasi difficoltà
evolutiva di funzionamento, permanente o
transitoria, in ambito educativo e/o
apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari
fattori di salute secondo il modello ICF
dell’OMS, e che necessita di educazione
speciale individualizzata”.
16
Asperger
Insuccesso
scolastico
ADHD
Disabilità
Svantaggio
culturale
Stranieri
Disagio
Border line
cognitivi
Assenze
Disturbi
Specifici di
Apprendimento
Deficit
linguaggio
Flavio Fogarolo – USP di Vicenza
17
Asperger
Insuccesso
scolastico
Disabilità
Svantaggio
culturale
ADHD
Assenze
Disturbi
Specifici di
Apprendimento
BES = Con
Disagio
necessità
Stranieri
di "formalizzare" la
Deficit
Border
line
personalizzazione
linguaggio
cognitivi
in un PDP
Flavio Fogarolo – USP di Vicenza
il MIUR gli alunni con BES
Alunni Per
con
sono quelli che richiedono
Bisogniun'educazione
Educativispeciale
Speciali
"formalizzata", non solo
individualizzata.
Ossia
un2005)
Bisogni Educativi
Speciali (Dario
Ianes,
PDP (Piano
Didattico
“Il Bisogno Educativo
Speciale
(Special
EducationalPersonalizzato)
Need) è qualsiasi difficoltà
evolutiva di funzionamento, permanente o
transitoria, in ambito educativo e/o
apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari
fattori di salute secondo il modello ICF
dell’OMS, e che necessita di educazione
speciale individualizzata”.
Normativa BES e
individualizzazione
DPR 8 marzo 1999, n. 275
Legge 53 / 2003
Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012
Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013
Nota MIUR 27/6/2013
Nota MIUR 22/11/2013
Normativa BES e
individualizzazione
DPR 8 marzo 1999, n. 275
Legge 53 / 2003
Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012
Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013
Nota MIUR 27/6/2013
Nota MIUR 22/11/2013
Nota MIUR 22/11/2013
Non è compito della scuola certificare gli alunni
con bisogni educativi speciali, ma individuare
quelli per i quali è opportuna e necessaria
l’adozione di particolari strategie didattiche.
Nota MIUR 22/11/2013
Si ribadisce che, anche in presenza di richieste
dei genitori accompagnate da diagnosi che
però non hanno dato diritto alla certificazione di
disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è
autonomo nel decidere se formulare o non
formulare un Piano Didattico Personalizzato,
avendo cura di verbalizzare le motivazioni della
decisione.
Nota MIUR 22/11/2013
E’ quindi peculiare facoltà dei Consigli di classe
o dei team docenti individuare –
eventualmente anche sulla base di criteri
generali stabiliti dal Collegio dei docenti – casi
specifici per i quali sia utile attivare percorsi di
studio individualizzati e personalizzati,
formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato,
la cui validità rimane comunque circoscritta
all’anno scolastico di riferimento.
Chi sono gli alunni con
Bisogni Educativi Speciali?
1- Alunni con disabilità formalmente
certificati (Legge 104/92)
2 - Alunni con Disturbo Specifico di
Apprendimento formalmente
certificati (Legge 170/10)
3 - Alunni per i quali la scuola ritiene
opportuno formalizzare un percorso
di apprendimento personalizzato,
ossia approvare un PDP.
Paradigma
clinico
Paradigma
pedagogico
Clinica vs Pedagogia
Clinica vs Pedagogia
Il concetto di Bisogno Educativo
Speciale è un paradigma pedagogico,
nettamente contrapposto a quella clinico
che regola, in particolare, quello di
Disabilità e Disturbi Specifici di
Apprendimento.
Clinica vs Pedagogia
Paradigma clinico:
Paradigma pedagogico:
 Si misura il bisogno nel modo
più oggettivo possibile.
 Viene definito un valore
soglia e, nel caso lo si superi,
viene diagnosticata la
patologia, la disabilità, la
situazione di disturbo… secondi
i casi.
 Successivamente si attiva
l'intervento (terapia,
abilitazione…)
 Si analizza il bisogno e
contestualmente si progetta un
intervento.
 La decisione risponde a criteri
di efficacia e convenienza.
 Ogni decisione è condizionata
da fattori personali e
ambientali: un intervento che
funziona qui, con questo alunno,
non è detto che funzioni in altre
situazioni, anche simili.
I BES non si certificano!
Non possono farlo gli specialisti
certificazione BES diretta
certificazione BES indiretta
Non può farlo la scuola
I BES non si certificano!
«Si certifica che
XXX è un alunno
con Bisogni
Educativi Speciali»
Non possono farlo gli specialisti
certificazione BES diretta
certificazione BES indiretta
Non può farlo la scuola
I BES non si certificano!
«Si certifica che XXX è affetto da
…… e quindi la scuola deve
applicare per lui le disposizioni
sui Bisogni Educativi Speciali»
Non possono farlo gli specialisti
certificazione BES diretta
certificazione BES indiretta
Non può farlo la scuola
I BES non si certificano!
Non possono farlo gli specialisti
Ad esempio:
Test o prove strutturate per
misurare
i
bisogni;
definizione
di
certificazione
BES
diretta
una soglia critica sotto la quale
certificazione
BESvaindiretta
l'alunno
considerato BES
Non può farlo la scuola
I BES non si certificano!
La scuola non dichiara gli alunni
BES, né tanto meno li certifica,
ma individua quelli per i quali è
"opportuna e necessaria" una
personalizzazione formalizzata,
ossia un PDP.
Modello clinico (es: disabilità e DSA)
Dalla diagnosi esterna alla personalizzazione
Questo alunno è DSA quindi la scuola
deve predisporre un PDP
Modello pedagogico (BES)
Si parte dalla personalizzazione
Questo alunno è BES perché secondo
la scuola ha bisogno di un PDP
Non tutte le personalizzazioni
richiedono il PDP
La scuola ha tanti modi, strumenti
e procedure per adattare la
didattica ai bisogni individuali, più
semplici e informali del PDP ma in
certi contesti ugualmente efficaci.
Quando serve un PDP?
La scelta non dipende solo dai
bisogni ma dall'effettiva
convenienza della strategia
didattica personalizzata che si
intende attuare.
Quando serve un PDP?
PRO
Efficacia della personalizzazione, convenienza di
una formalizzazione esplicitata, maggiore rilevanza
verso docenti e genitori,
ricadute nella valutazione…
CONTRO
oneri e tempi per la
scuola, caduta di autostima per l'alunno, rischi di
accettazione, rapporti con
i compagni, tensioni
familiari…
Considerare e valutare vantaggi e svantaggi
Quando serve un PDP?
PRO
Efficacia della personalizzazione, convenienza di
una formalizzazione esplicitata, maggiore rilevanza
verso docenti e genitori,
ricadute nella valutazione…
CONTRO
oneri e tempi per la
scuola, caduta di autostima per l'alunno, rischi di
accettazione, rapporti con
i compagni, tensioni
familiari…
Il bilancio deve essere nettamente favorevole!!!
L'individuazione di un
alunno come BES è
fortemente condizionata
dal contesto
Può essere BES in una scuola e
non esserlo in un'altra
Non si può valutare la
convenienza se non è stata
definita, almeno a grandi
linee, la strategia di
personalizzazione scelta
Non si può dichiarare BES un alunno,
per quanto grave, se non si sa come
personalizzare l'intervento didattico.
BES e DSA:
uso degli strumenti compensativi
1 DSA e strumenti compensativi
Il ruolo della compensazione
Compensare la dislessia
Compensare la disgrafia
Compensare la disortografia
2 BES, PDP, metodo di studio
Alunni con Bisogni Educativi Speciali
PDP per DSA e BES
Le mappe e il metodo di studio
Potenza, 26-28 marzo 2014
Flavio Fogarolo
[email protected]
Quale PDP?
Il PDP non è…
Il Piano Didattico
Personalizzato non è un
elenco di strumenti
compensativi e misure
dispensative.
Dispensare
Compensare
Abilitare
Misure
dispensative
Strumenti
compensativi
Didattica
personalizzata – ind.
Insegnare
P.D.P.
Le misure dispensative, gli strumenti compensativi e gli
interventi didattici non possono essere mai considerati
come componenti equivalenti di un Piano Didattico
Personalizzato, tutti ugualmente utili e necessari.
Esiste una precisa gerarchia, logica e funzionale, che
va sempre considerata e rispettata.
Problema:
difficoltà ad
imparare ad
allacciarsi
le scarpe
Intervento di tipo
Intervento di tipo
Intervento di tipo
dispensativo
compensativo
abilitativo
Il PDP non è un elenco di strumenti
compensativi e misure dispensative…
 Va considerato sempre come prioritario
l’intervento didattico
Cosa va insegnato in modo
diverso?
Cosa va insegnato in più?
(competenze compensative)
Il PDP non è un elenco di strumenti
compensativi e misure dispensative…
 Va considerato sempre come prioritario
l’intervento didattico
 La dispensa va ridotta al minimo, puntando
all’estinzione e prevedendo, per le attività
importanti, un’efficace alternativa
Nella vita adulta non esistono
misure dispensative!
Il PDP non è un elenco di strumenti
compensativi e misure dispensative…
 Va considerato sempre come prioritario
l’intervento didattico
 La dispensa va ridotta al minimo, puntando
all’estinzione e prevedendo, per le attività
importanti, un’efficace alternativa
Ossia: promuovere vere
Non si può solo dispensare!
Il PDP non è un elenco di strumenti
compensativi e misure dispensative…
 Va considerato sempre come prioritario
l’intervento
Dalledidattico
Linee Guida MIUR
per gli studenti con DSA
 La dispensa va ridotta al minimo, puntando
all’estinzione
e prevedendo,
le attività
Le misure
dispensativeper
sono
interventi
importanti,
che un’efficace
consentono alternativa
all’alunno o allo
studente di non svolgere alcune
prestazioni che, a causa del disturbo,
Ossia:
promuovere
vere
risultano particolarmente difficoltose e
Non si può solo dispensare!
che non migliorano l’apprendimento.
Il PDP non è un elenco di strumenti
compensativi e misure dispensative…
Gli strumenti compensativi
 Va considerato sempre come prioritario
devono
compensare!!!
l’intervento didattico
 La dispensa va ridotta al minimo, puntando
all’estinzione e prevedendo, per le attività
importanti, un’efficace alternativa
 Gli strumenti compensativi vanno individuati
seguendo criteri di efficacia, in un quadro di
sviluppo di autonomia e competenze
Guida
IlLinee
PDP
nonDSA
è un elenco di strumenti
Gli strumenti compensativi
sonodispensative…
strumenti
compensativi
e misure
didattici e tecnologici che sostituiscono o
la prestazione
nell’abilità
facilitano
Va considerato
semprerichiesta
come prioritario
deficitaria.
l’intervento didattico
[…] sollevano l’alunno o lo studente con DSA da
una
La prestazione
dispensa varesa
ridotta
al minimo,
difficoltosa
dalpuntando
disturbo,
all’estinzione
e prevedendo,
per le attività
senza
peraltro facilitargli
il compito
dal punto
un’efficace alternativa
diimportanti,
vista cognitivo.
 Gli strumenti compensativi vanno individuati
seguendo criteri di efficacia, in un quadro di
sviluppo di autonomia e competenze
di proporre
strumenti
compensativi
è bene
IlPrima
PDP
non è un
elenco
di strumenti
chiedersi:
compensativi e misure dispensative…
Esistono? Si può veramente compensare quello
disturbosempre
o quellacome
difficoltà?
specifico
Va considerato
prioritario
l’intervento didattico
Funzionano? Ci sono le condizioni per un uso
efficace?
 La dispensa va ridotta al minimo, puntando
all’estinzione
e prevedendo,
per le attività
Sono
convenienti?
I vantaggi superano
le,
importanti,
un’efficace
alternativa
spesso
inevitabili,
controindicazioni?
 Gli strumenti compensativi vanno individuati
seguendo criteri di efficacia, in un quadro di
sviluppo di autonomia e competenze
Il PDP non è un elenco di strumenti
compensativi e misure dispensative…
 Va considerato sempre come prioritario
l’intervento didattico
 La dispensa va ridotta al minimo, puntando
all’estinzione e prevedendo, per le attività
importanti, un’efficace alternativa
 Gli strumenti compensativi vanno individuati
seguendo criteri di efficacia, in un quadro di
sviluppo di autonomia e competenze
 Criteri e metodi di valutazione
Un Piano efficace
Un documento come il PDP è
efficace se è in grado di
modificare i comportamenti e i
procedimenti attivati dagli
insegnanti e, per quanto di loro
competenza, dai genitori.
Un Piano efficace
Il piano deve quindi contenere
indicazioni:
– significative;
– realistiche;
– coerenti;
– concrete e verificabili.
Le criticità
 È difficile per le scuole redigere dei piani
didattici veramente efficaci
 I modelli cartacei predisposti sono in
genere o troppo generici o troppo
dettagliati e complessi
 Con il sistema a crocette è impossibile
graduare gli interventi, ma con campi
aperti è spesso troppo complesso
individuare quelli più adeguati
Privacy e operatività
 Il PDP è un documento che contiene dati
sensibili (informazioni sulla salute) e come tale
va gestito e conservato: locale riservato,
accessibile solo a persone autorizzate,
fotocopie vietate.
 Ma il PDP è anche uno strumento di lavoro
che per essere efficace deve essere spesso
consultato e quindi tenuto a portata di mano
(nel registro, nel cassetto…)
 Il problema può essere superato prevedendo la
possibilità di estrarre dei documenti di lavoro
anonimi e senza riferimenti alla diagnosi.
Quale PDP per i BES?
 Possiamo applicare gli stessi
strumenti usati per i DSA?
 Ha senso focalizzare l'intervento,
anche per i BES, su strategie di tipo
compensativo - dispensativo?
 È proponibile un modello unico
di PDP per tutti i BES?
Intervento didattico
Abilitare
Compensare
Facilitare
Dispensare
Facilitazione
= rendere possibile l'apprendimento,
e quindi un vero successo formativo.
L’aiuto, necessariamente
temporaneo, porta a raggiungere
obiettivi che da solo l'alunno non
avrebbe mai potuto raggiungere.
Facilitazione
L'aiuto veramente finalizzato
all'autonomia
non è mai eccessivo
non è mai deresponsabilizzante
è programmato verso l'estinzione
Una proposta
di contenuti del PDP
Da “Alunni con BES”
Erickson
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
Un modello modulare
Sezioni e sottosezioni da compilare solo se veramente utili e necessarie.
Alcune sezioni possono essere riferite a tutta la classe (e quindi da
replicare in tutti i PDP della stessa classe).
Separare i dati sensibili in modo da poter produrre facilmente documenti
di lavoro utilizzabili senza i vincoli delle privacy.
1 - Anagrafica
2 - Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali)
3 - Programmazione degli interventi didattici-educativi
4 - Strumenti compensativi
5 - Misure dispensative
6 - Criteri e forme di valutazione
7 - Impegni della famiglia
8 - Pagina finale per le firme
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
1 - Anagrafica
Solo dati anagrafici essenziali per l'identificazione
dell'alunno e importanti per l'intervento didattico.
1 Dati anagrafici essenziali
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
2 - Analisi del bisogno e delle risorse personali e
ambientali
Sezione sempre presente nel PDP; possono essere
eventualmente escluse alcune sottosezioni.
È fondamentale non limitarsi alla sola individuazione dei
bisogni ma riconoscere e valorizzare anche i punti di forza.
2 Analisi del bisogno e delle risorse
2a Sintesi della diagnosi clinica
2b Osservazioni o misurazioni sistematiche
della scuola
2c Individuazione del BES, con rif. alle previste
considerazioni pedagogico / didattiche
2d Punti di forza e risorse individuali
2e Risorse e criticità del contesto classe
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
3 - Programmazione degli interventi didattici-educativi
È indubbiamente la sezione più importante e sarà quindi
sempre presente in ogni PDP.
Le varie sottosezioni vanno invece inserite in base ai bisogni
e alla convenienza.
3 Programmazione degli interventi didattici-educativi
3a Interventi per potenziare l'autonomia di studio e i
processi di metacognizione
3b Interventi per migliorare le competenze di accesso
al testo
3c Strategie di facilitazione
3d Strutturazione
3e Calibrare gli obiettivi
3f Attivare la risorsa compagni
3g Promuovere competenze compensative
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
4 - Strumenti compensativi
Questa sezione va inserita nel PDP solo se effettivamente
degli strumenti compensativi, adatti ai Bisogni Educativi di
questo alunno, esistono, sono efficaci (funzionano) e sono
convenienti.
4 Strumenti compensativi
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
5 - Misure dispensative
Anche questa sezione va inserita nel PDP solo se
effettivamente il Consiglio di Classe ritiene utile o necessaria
la dispensa da alcune prestazioni.
È necessario assicurasi che esse risultino davvero
particolarmente difficoltose senza migliorare l'apprendimento
proponendo strategie alternative quando la dispensa
riguarda attività importanti per l'apprendimento o l'autonomia
di studio.
5 Misure dispensative
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
6 - Criteri e forme di valutazione
Questa sezione va sempre prevista, almeno nella
definizione dei principi generali.
Non tutte le personalizzazioni consentite nella valutazione
intermedia sono proponibili anche al momento dell'esame
per cui se il PDP è redatto negli anni terminali è necessario
prevedere un percorso di autonomia che progressivamente
porti al loro superamento.
6 Criteri di valutazione
6a Forme di valutazione personalizzate
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
7 - Impegni della famiglia
Questa sezione non va obbligatoriamente inserita nel
documento di programmazione; spetta al Consiglio di
Classe, o al team docenti nella primaria, decidere di volta in
volta se sussistono le condizioni per una formalizzazione di
impegni di questo tipo con la famiglia.
7 Impegni della famiglia
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
8 - Pagina finale per le firme
Riporta, oltre alla data, le firme del Dirigente Scolastico e
degli insegnanti che hanno redatto il documento.
I genitori firmano sempre esprimendo il loro consenso alla
personalizzazione del percorso secondo le modalità
descritte nel PDP; se è stata redatta la sezione con gli
"Impegni della famiglia", con la firma sottoscrivono
formalmente questi impegni. Se vengono gestiti dati sensibili
è necessario includere nel PDP una specifica
autorizzazione.
8 Pagina finale per le firme (Dirigente Scolastico,
insegnanti che hanno redatto il documento e genitori)
8a Autorizzazione trattamento dati sensibili
8b Sottoscrizione degli "Impegni della famiglia"
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Riflessioni e proposte per un PDP per i BES
1 - Anagrafica
2 - Analisi del bisogno e delle risorse
Sottosezioni inserite secondo i bisogni e le necessità
3 - Programmazione degli interventi didattici-educativi
Sottosezioni inserite secondo i bisogni e le necessità
4 - Strumenti compensativi
5 - Misure dispensative
6 - Criteri e forme di valutazione
«Forme di valutazione» solo se opportuno
7 - Impegni della famiglia
8 - Pagina finale per le firme
Sezione presente in tutti i PDP
Sezione inserita nel PDP quando serve
Esempio: Didattica - sezione principale
N
3
Sezione
Si inserisce nel
PDP se…
principale ed
ev. sottosezioni
Programmazione degli
interventi
didatticieducativi
sempre
Contenuti ed eventuali esempi
T.
Si suggerisce di sintetizzare le
linee di personalizzazione didattica
che si intendono perseguire, da
analizzare più nel dettaglio
successivamente.
Possibili linee di intervento:
facilitazione, sviluppo di autonomie,
strutturazione, livelli minimi,
apporto dei compagni…
P
Esempio: Didattica - sottosezioni
N
Sezione
principale ed
ev. sottosezioni
Si inserisce nel
PDP se…
Contenuti ed eventuali esempi
T
3a
Interventi per
potenziare l'autonomia di studio e i processi
di metacognizione
l'alunno ha bisogno di interventi
personalizzati in
questo ambito, la
scuola è in grado
di fornirli
P
Gli interventi possibili in questo
ambito sono moltissimi, vanno scelti
quelli ritenuti più efficaci ma anche più
sostenibili in base alla risorse e competenze in campo:
Aiutare a individuare i concetti
chiave, insegnare a sintetizzare i testi
di studio.
Anticipare l'argomento che si andrà
a trattare, sollecitare le conoscenze
precedenti, promuovere inferenze.
Privilegiare l'apprendimento
dall'esperienza e la didattica laboratoriale.
Rendere consapevole l'alunno delle
strategie utilizzate spontaneamente,
stimolare situazioni di conflitto cognitivo, favorire l'analisi costruttiva
dell'errore.
BES e DSA:
uso degli strumenti compensativi
1 DSA e strumenti compensativi
Il ruolo della compensazione
Compensare la dislessia
Compensare la disgrafia
Compensare la disortografia
2 BES, PDP, metodo di studio
Alunni con Bisogni Educativi Speciali
PDP per DSA e BES
Le mappe e il metodo di studio
Potenza, 26-28 marzo 2014
Flavio Fogarolo
[email protected]
Insuccesso che si autoalimenta
fuga
e il giorno dopo a
scuola ho preso
un brutto voto
Sono stupida!
Non so fare
niente!
Se studiassi ce
la farei.
La scuola non
mi interessa.
conferma
Sempre più improbabile
Ho passato il pomeriggio Ho passato il pomeriggio
a studiare
con le amiche
Insuccesso che si autoalimenta
Sempre più improbabile
Ho passato il pomeriggio Ho passato il pomeriggio
a studiare
con le amiche
fuga
e il giorno dopo a
scuola ho preso
un brutto voto
Sono stupida!
Non so fare
niente!
Se studiassi ce
la farei.
La scuola non
mi interessa.
È inutile intervenire qui:
conferma
Qui sta il problema:
Studiare non vuol dire…
Il garillio
Il garillio è diffuso ovunque ma particolarmente
nelle regioni più asfergiche, dette perciò anche
filogarilliche.
Si registra nelle fasi predottiche, ma in alcuni
casi anche nelle postdottiche.
È importante individuare subito i casi di garillio,
facendo però attenzione a non chiamare garillio
quello che non lo è. I casi di garillio improprio
sono chiamati paragarillismo. Per riconoscere
un vero garillio da un falso garillio bisogna
osservare attentamente alcuni importanti
indicatori di garillite:
Ecc. ecc.
Il garillio
Il garillio è diffuso ovunque ma particolarmente
nelle regioni più asfergiche, dette perciò anche
filogarilliche.
Si registra nelle fasi predottiche, ma in alcuni
casi anche nelle postdottiche.
È importante individuare subito i casi di garillio,
facendo però attenzione a non chiamare garillio
quello che non lo è. I casi di garillio improprio
sono chiamati paragarillismo. Per riconoscere
un vero garillio da un falso garillio bisogna
osservare attentamente alcuni importanti
indicatori di garillite:
Ecc. ecc.
Studiare vuol dire…
Studiare vuol dire…
«Studiare è un particolare tipo di
apprendimento intenzionale in cui è
richiesto di leggere attentamente un
testo al fine di comprendere e
memorizzare le informazioni utili per
eseguire una prova»
(Anderson)
Studiare vuol dire…
Studiare vuol dire leggere bene, non
leggere tante volte.
Leggere bene
=
Leggere in modo strategico
Mappe e DSA
Schema PQ4R (Thomas e Robinson 1970)
Preview: scorrere velocemente il testo per comprenderne la struttura,
argomenti e parti principali, titoli di paragrafi, eventuali indici o
anticipazioni. Osservare le figure, i grafici, le cartine, gli schemi,
prestare attenzione alle parole in grassetto…
Questions: provare a porsi delle domande sugli argomenti trattati nel
testo.
Read: leggere il testo cercando di capire e, in particolare, di trovare le
risposte alle domande del punto precedente. Non è prevista, in
questa fase, l’individuazione delle parole chiave: si legge senza
matita né evidenziatore.
Reflect: leggere di nuovo e, questa volta, evidenziare i punti
importanti, trovare i collegamenti, mettere in relazione le nuove
informazioni contenute nel testo con quello che già si sapeva.
Recite: ripetere a sé stessi quanto letto, senza guardare il testo. Poi
controllare il tutto sul testo (rileggendolo quindi un’altra volta) e
cercare le parti che eventualmente non si ricordavano bene.
Review: leggere ancora il testo per fissare i concetti principali e
cercare di organizzare in una visione d'insieme i nuovi argomenti.
Mappe per insegnare,
compensare o dispensare?
Come possono essere classificate le mappe?
Mappe
In generale, qualsiasi
sistema visivo
finalizzato alla
rappresentazione delle
conoscenze
Libere
schematizzazioni
Ma anche:
sistemi codificati,
strettamente
connessi a
specifiche teorie
sull’apprendimento
o la memoria.
Mappe
Mappe concettuali
(Novak)
Mappe mentali
(Buzan)
Mappe
In generale, qualsiasi
sistema visivo
finalizzato alla
rappresentazione delle
conoscenze
Libere
schematizzazioni
Ma anche:
sistemi codificati,
strettamente
connessi a
specifiche teorie
sull’apprendimento
o la memoria.
Mappe
Mappe concettuali
(Novak)
Mappe mentali
(Buzan)
Mappe
In generale, qualsiasi
sistema visivo
finalizzato alla
rappresentazione delle
conoscenze
Libere
schematizzazioni
Ma anche:
sistemi codificati,
strettamente
connessi a
specifiche teorie
sull’apprendimento
o la memoria.
Mappe
Mappe concettuali
(Novak)
Mappe mentali
(Buzan)
LA RIFORMA PROTESTANTE
1500
LE CAUSE
CRISI DELLA
CHIESA
CATTOLICA
I TENTATIVI DI ALCUNI
RIFORMATORI
CATTOLICI VENIVANO
OSTACOLATI
CORRUZIONE
MORALE PER
INTERFERENZE DEL
POTERE POLITICO E
DELLA RICCHEZZA
NEPOTISMO
SCANDALO
DELLE
INDULGENZE
1517
LEONE X
COSTRUZIONE
DELLA CUPOLA
DI S. PIETRO
PER LA SALVEZZA
DELLE ANIME ERA
SUFFICIENTE
PAGARE
Mappe
In generale, qualsiasi
sistema visivo
finalizzato alla
rappresentazione delle
conoscenze
Libere
schematizzazioni
Ma anche:
sistemi codificati,
strettamente
connessi a
specifiche teorie
sull’apprendimento
o la memoria.
Mappe
Mappe concettuali
(Novak)
Mappe mentali
(Buzan)
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
vs
APPRENDIMENTO MECCANICO
Ausubel
Apprendimento significativo:
la nuova informazione viene collegata a concetti
rilevanti già posseduti, preesistenti nella struttura
cognitiva della persona
Apprendimento meccanico:
la nuova conoscenza può essere acquisita attraverso la
memorizzazione e venire incorporata arbitrariamente
nella struttura cognitiva senza che ci sia interazione
con ciò che contiene
Nuove informazioni
inserite nelle
strutture preesistenti
Concetti specifici
vengono associati a
concetti generali
TEORIA DELL’EDUCAZIONE DI NOVAK
Lo scopo principale dell’educazione è quello di
consentire a chi impara di farsi carico della
propria personale costruzione di significato.
Qualsiasi evento educativo rappresenta
un’azione condivisa per cercare uno scambio di
significati e di emozioni tra alunno e docente.
Ogni volta che alunno e docente riescono a
concordare e condividere il significato di un’unità
di conoscenza si verifica un apprendimento
significativo.
LA MAPPA CONCETTUALE
Novak considera come naturale supporto
all’apprendimento significativo la mappa
concettuale intesa come:
• Rappresentazione della conoscenza
• Strumento utile per far emergere i
significati insiti nei materiali da
apprendere
• Rappresentazione della rete di
informazioni riguardanti la struttura della
conoscenza
concetto
legame
legame
concetto
concetto
legame
concetto
LA MAPPA CONCETTUALE
Concetto
“Una regolarità, un insieme di caratteristiche costanti riscontrata
negli eventi o negli oggetti e designata con un nome”.
(J.D. Novak, 1984)
“Regolarità percepita in eventi o oggetti, o in testimonianze di
eventi o oggetti, definita attraverso un’etichetta”.
(J.D. Novak, 1998)
Concetto + legame + concetto =
Proposizione
“Identifica un’unità semantica in cui due o più concetti sono legati
tra di loro
(J.D. Novak, 1984)
“Relazione tra concetti. Essa ci dice come gli oggetti o eventi
funzionano o come sono strutturati”.
(J.D. Novak, 1998)
Organizzare
le conoscenze
con le mappe
Studiare con le mappe concettuali?
La mappa concettuale di Novak è uno strumento
potente perché aiuta a esplicitare i collegamenti tra le
conoscenze apprese e tra queste e quelle già
possedute, ma per un ragazzo con difficoltà di
apprendimento la sua realizzazione è spesso
troppo complessa, soprattutto se deve costruire la
mappa da solo, nello studio individuale.
Sono richieste adeguate competenze linguistiche
(definizione delle parole da associare al concetto e al
collegamento, costruzione di una proposizione
coerente) che raramente sono presenti negli alunni
con DSA o altre difficoltà di apprendimento. Inoltre è
difficile costruire la mappa se non è ben definita
la struttura delle conoscenze, quindi difficile
costruire la mappe mentre si studia.
Fogarolo-Guastavigna Insegnare e imparare con le mappe Erickson
Studiare con le mappe concettuali?
Non possiamo pertanto proporle come
strumento compensativo perché la compensazione
punta proprio sulla valorizzazione dei punti di forza e
delle funzioni integre del soggetto: una strategia di
questo tipo non può funzionare se deve basarsi sulle
competenze che risultano maggiormente carenti.
Ma la mappa concettuale non è consigliabile
neppure come facilitatore se viene fornita già
pronta perché la sua costruzione richiede sempre
l'attiva e consapevole partecipazione dello studente.
Fogarolo-Guastavigna Insegnare e imparare con le mappe Erickson
Mappe
In generale, qualsiasi
sistema visivo
finalizzato alla
rappresentazione delle
conoscenze
Libere
schematizzazioni
Ma anche:
sistemi codificati,
strettamente
connessi a
specifiche teorie
sull’apprendimento
o la memoria.
Mappe
Mappe concettuali
(Novak)
Mappe mentali
(Buzan)
MAPPE MENTALI
Proposte dalla psicologo inglese
Tony Buzan negli anni ’60, partendo
dalle ricerche sulle tecniche più
efficaci per prendere appunti.
MAPPE MENTALI
Caratteristiche principali:
• elevata soggettività
• forte componente grafica-visiva
• collegamenti per associazioni di
vario tipo, non necessariamente
logiche o funzionali
• la mappa può essere costruita anche
su conoscenze parziali
MAPPE MENTALI
Struttura radiale:
concetto principale al centro; da esso
si diramano concetti correlati ed
associati.
Si indica il legame senza specificarlo.
Mappe
In generale, qualsiasi
sistema visivo
finalizzato alla
rappresentazione delle
conoscenze
Libere
schematizzazioni
Ma anche:
sistemi codificati,
strettamente
connessi a
specifiche teorie
sull’apprendimento
o la memoria.
Mappe
Mappe concettuali
(Novak)
Mappe mentali
(Buzan)
Come possono essere usate le mappe?
Prodotte dagli alunni, spesso con strategie cooperative, con la
Nell'inse- conduzione e/o supervisione dell'insegnante, prevalentemente in
gnamento classe, finalizzate all'acquisizione di competenze generali
nell'elaborazione delle conoscenze ma anche di specifici contenuti
disciplinari.
Come
Prodotte dagli alunni, di solito a casa in modo individuale, per
supporto organizzare visivamente le conoscenze e facilitarne la
allo studio memorizzazione.
Strumento
compensativo
Se hanno lo scopo di ridurre gli effetti negativi di un
disturbo di apprendimento possono svolgere un
ruolo compensativo. Si usano nelle verifiche.
La mappa non è prodotta dallo studente ma da un'altra persona
Come
(insegnante, familiare, tutor…) ed ha lo scopo di sostenere lo
facilitatore studio e la memorizzazione focalizzando l'attenzione sugli
elementi principali da apprendere ed evidenziandone i
collegamenti.
Strumento
compensativo
La facilitazione può avere una funzione compensativa se sostiene l'autonoma, pur parziale. Anche
in questo caso si usano nelle verifiche.
Ruolo
dispensativo
Facilitatore deresponsabilizzante, con eccessiva e
ingiustificata riduzione dei contenuti
Mappe e DSA
Mappe per lo studio
e come strumento
compensativo:
punti di forza e criticità
Mappe per lo studio:
punti di forza
Aiuto nell’organizzazione delle conoscenze:
- Viene facilitata l’evidenziazione dei concetti
chiave e delle relazioni concettuali
- Possibilità di gerarchizzare i concetti
- Possibilità di modificare l’ordine di presentazione
dei concetti
Presentazione delle informazioni in ambiente di
lavoro visivo:
- Rapida visione d’insieme di un argomento
- Recupero delle informazioni facilitato
- Organizzazione dei concetti indipendentemente
da una rigida struttura grammaticale della frase
Mappe e DSA
Le mappe facilitano la lettura?
Il brigantaggio è sostenuto dai Borboni perché sperano di riprendere il potere
L’eccessiva segmentazione del testo rende difficoltosa
la lettura di una mappa concettuale, anche con la
sintesi vocale
Elenco  Mappa
Quali conseguenze porta
l’esasperato urbanesimo
del terzo mondo?
•
Megalopoli con periferie
invivibili
•
Alto tasso di criminalità
•
Degrado sociale, infanzia
abbandonata
•
Inquinamento
•
Economia poco solida,
basata spesso su espedienti
•
Insufficiente presidio delle
campagne
•
Traffico caotico
È più facile leggere un testo a forma di elenco o
organizzato in una mappa? La risposta è spesso
soggettiva, ma non possiamo mai dare per scontata
una presunta superiorità della mappa.
Mappe e DSA
Raramente
Molto
più
spesso
Strumento compensativo o
per l’autonomia di studio
Prodotto autocostruito ma solo
per le “grandi occasioni”
Mappe già pronte o fatte
su misura, ma da altri
Mappe e DSA
Gli alunni con DSA raramente usano le
mappe come strumento
compensativo, quotidiano, per
migliorare l’autonomia di studio.
Molto diffuso è purtroppo un uso
dispensativo o facilitante: le mappe
non come organizzazione e sintesi
dei contenuti (frutto dell’elaborazione
personale) come adattamento e
riduzione dei contenuti (fatti da altri).
Mappe e DSA
Da un forum su FB dedicato alla dislessia
(gennaio 2013)
Mappe e DSA
In poche ore arrivano mappe sul socialismo
di tutti i tipi. Qualche esempio:
1
2
3
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
attentamente
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
Quindi serve
consapevolezza e
motivazione
un'efficace lettura
funzionale
capacità di attenzione e
concentrazione
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in
parte connessa a quella di
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
Può essere utile la mappa?
1
2
3
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
attentamente
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
Quindi serve
Può essere utile la mappa?
consapevolezza e
motivazione
Sì, indirettamente, se è efficace e
contribuisce quindi al successo
un'efficace lettura
funzionale
capacità di attenzione e
concentrazione
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in
parte connessa a quella di
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
Quindi serve
Può essere utile la mappa?
consapevolezza e
motivazione
Sì, indirettamente, se è efficace e
contribuisce quindi al successo
No:
- in nessun caso una mappa può
sostituire l'accesso al testo di studio;
- la lettura su una mappa risulta più
difficoltosa rispetto ad un testo normale
3
attentamente
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
capacità di attenzione e
concentrazione
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in
parte connessa a quella di
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
1
2
un'efficace lettura
funzionale
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
Quindi serve
Può essere utile la mappa?
consapevolezza e
motivazione
3
attentamente
capacità di attenzione e
concentrazione
Sì, indirettamente, se è efficace e
contribuisce quindi al successo
No:
- in nessun caso una mappa può
sostituire l'accesso al testo di studio;
- la lettura su una mappa risulta più
difficoltosa rispetto ad un testo normale
Sì: il supporto visivo facilita la
concentrazione.
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in
parte connessa a quella di
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
1
2
un'efficace lettura
funzionale
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
Quindi serve
Può essere utile la mappa?
consapevolezza e
motivazione
3
attentamente
capacità di attenzione e
concentrazione
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in
parte connessa a quella di
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
Sì, indirettamente, se è efficace e
contribuisce quindi al successo
No:
- in nessun caso una mappa può
sostituire l'accesso al testo di studio;
- la lettura su una mappa risulta più
difficoltosa rispetto ad un testo normale
Sì: il supporto visivo facilita la
concentrazione.
Poco nella comprensione diretta del
testo, molto nell'organizzazione delle
informazioni.
1
2
un'efficace lettura
funzionale
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
Quindi serve
Può essere utile la mappa?
consapevolezza e
motivazione
3
attentamente
capacità di attenzione e
concentrazione
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
Sì, indirettamente, se è efficace e
contribuisce quindi al successo
No:
- in nessun caso una mappa può
sostituire l'accesso al testo di studio;
- la lettura su una mappa risulta più
difficoltosa rispetto ad un testo normale
Sì: il supporto visivo facilita la
concentrazione.
Poco nella comprensione diretta del
testo, molto nell'organizzazione delle
informazioni.
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in Sì: i contenuti ben organizzati, anche
parte connessa a quella di visivamente, si ricordano più facilmente
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
1
2
un'efficace lettura
funzionale
Studiare è un
particolare tipo
di
apprendimento
intenzionale
in cui è richiesto di
leggere
Quindi serve
Può essere utile la mappa?
consapevolezza e
motivazione
3
attentamente
capacità di attenzione e
concentrazione
4
il testo stesso al
fine di
comprendere
5
e memorizzare le
informazioni
6
utili per eseguire
una prova
comprensione del testo, a
vari livelli: linguistico/
lessicale ma anche come
capacità di selezionare e
organizzare le informazioni
principali
capacità di memorizzare (in
parte connessa a quella di
selezionare e organizzare,
ossia al punto precedente)
capacità di esporre i
contenuti appresi
(oralmente, per iscritto,
svolgendo esercizi,
sostenendo test…)
Sì, indirettamente, se è efficace e
contribuisce quindi al successo
No:
- in nessun caso una mappa può
sostituire l'accesso al testo di studio;
- la lettura su una mappa risulta più
difficoltosa rispetto ad un testo normale
Sì: il supporto visivo facilita la
concentrazione.
Poco nella comprensione diretta del
testo, molto nell'organizzazione delle
informazioni.
1
2
un'efficace lettura
funzionale
Sì: i contenuti ben organizzati, anche
visivamente, si ricordano più facilmente
Sì: la mappa facilita il ripasso e
l'esposizione.
Le criticità
Perché le mappe non funzionano?
Perché le mappe non funzionano?
1
Costruire le mappe richiede
troppo tempo ed è considerata
sempre un’attività aggiuntiva
allo studio
Perché le mappe non funzionano?
2
Le mappe dovrebbero essere
costruite dallo studente stesso
che però da solo non è in grado
di farle
Perché le mappe non funzionano?
3
Quando l’argomento è
complesso, costruire una
mappa chiara e facile da
consultare risulta molto difficile
(per tutti).
Perché le mappe non funzionano?
4
Per costruire una mappa
efficace bisogna conoscere
sostanzialmente l’argomento, o
almeno averne compreso la
struttura principale
Perché le mappe non funzionano?
5
Le mappe perdono rapidamente
efficacia: funzionano bene oggi,
assai meno tra un mese.
Il problema aumenta se la
mappa è stata costruita da altri,
anche se al momento iniziale è
stata adegua-tamente illustrata.
Perché le mappe non funzionano?
6
Anche per il motivo
precedente, le mappe già
pronte che si scaricano da
Internet servono a poco.
Perché le mappe non funzionano?
7
L’individuazione dei concetti,
e soprattutto delle
proposizioni, nelle mappe
concettuali richiede elevate
competenze linguistiche che
spesso i DSA non hanno.
Le mappe
e il processo
di sintesi
La sintesi
La mappa aiuta a organizzare le
conoscenze, ma prima bisogna essere
riusciti a focalizzare, ossia a individuare
quello che va effettivamente ricordato.
In un testo:
1 - Cosa cercare? Come cercare?
2 - Cosa tenere e cosa lasciare
3 - Chi o cosa metto prima e chi o cosa
metto dopo?
4 - In che relazione stanno tra loro i concetti?
La sintesi
Il processo di sintesi è fondamentale
per l’organizzazione delle
conoscenze.
Ma si basa su un percorso logico e
cognitivo necessariamente a senso
unico, essendo difficilissimo, se non
impossibile, ripercorrerlo in ordine
inverso quando non si dispone di
tutte le informazioni di supporto
necessarie.
La sintesi
Personale
Fatta da altri
Favorisce
l’apprendimento
significativo e
quindi facilita la
memorizzazione
Porta
all’apprendiment
o meccanico,
destinato all’oblio
La sintesi
Un esempio di sintesi fatta da altri è il
testo sintetico, purtroppo molto
diffuso anche tra i nostri libri di testo.
LA BOCCA
La bocca è delimitata verso l’esterno dalle
labbra, di lato dalle guance, in alto dal
palato; in basso è presente la lingua, un
muscolo volontario sulla cui superficie si
trovano le papille gustative responsabili del
senso del gusto. Nella bocca sfociano i
condotti delle ghiandole salivari e si trovano
due arcate dentali formate dai denti, inserite
nella mascella superiore e in quella inferiore
(o mandibola).
La sintesi
Nelle mappe i processi di sintesi
sono spinti al massimo livello
perché non solo derivano da un
lavoro di selezione e la
classificazione delle informazioni
ma anche perché esse vanno
convertite in concetti e
rappresentate, con un’ulteriore
sintesi, per mezzo di una parola
chiave.
Il doppio processo di sintesi richiesto nella costruzione di
una mappa partendo da un testo
Testo originale

prima sintesi
Informazioni
ordinate e
selezionate

seconda sintesi
Parole chiave
posizionate nella
mappa
Il processo di sintesi è a senso unico
Testo originale

prima sintesi
Informazioni
ordinate e
selezionate

seconda sintesi
Parole chiave
posizionate nella
mappa
La facilitazione
Abilitare
Compensare
Intervento didattico
Strumenti compensativi
Facilitare
Dispensare
La facilitazione è una
strategia didattica
Misure dispensative
Facilitazione
= una strategia didattica che rende
possibile l’apprendimento, e quindi il
successo formativo, accrescendo
progressivamente le necessarie
autonomie.
Facilitazione
La facilitazione si basa sull’aiuto,
necessariamente temporaneo,
inserito in un processo che porta a
raggiungere obiettivi che da solo il
soggetto non avrebbe mai potuto
raggiungere.
Facilitazione
L'aiuto veramente finalizzato
all'autonomia:
- non è mai eccessivo;
- non è mai deresponsabilizzante;
- è programmato verso l'estinzione.
Cosa serve?
Cosa serve:
1 Serve un sistema che possa
essere utilizzato in modo efficace e
funzionale sia come strumento
compensativo personale (=per farsi
le proprie mappe) che come
facilitatore allo studio (=per
consultare mappe predisposte da
altri);
Cosa serve:
2 Anche se viene usato come
facilitatore, il sistema deve
promuovere un efficace metodo di
studio e, per i DSA, adeguate
competenze compensative per
l’accesso ai documenti di studio.
Ossia: anche se si forniscono mappe
già pronte, non bisogna mai
rinunciare per i DSA all’autonoma
fruizione del testo. Con le loro
strategie, ma attraverso il testo.
Cosa serve:
3 Usando le mappe come
facilitatore è indispensabile
superare le criticità derivanti dai
processi di sintesi: identificare un
concetto, anche complesso, con una
“parola chiave” è efficace nella
rappresentazione grafica, ma se
essa viene isolata e
decontestualizzata perde di
significato.
Cosa serve:
4 Occorre lavorare non solo
sull’efficacia dello strumento (deve
funzionare adeguatamente) ma
anche sull’efficienza: costruire una
mappa deve essere un’operazione il
più possibile semplice e veloce;
Cosa serve:
5 Costruire una mappa è un
processo attivo e dinamico:
vanno quindi potenziati gli strumenti
che favoriscono la revisione,
anche sostanziale,
dell’organizzazione dei nodi
prevedendo anche un’agevole
classificazione gerarchica;
Due programmi per costruire
mappe per lo studio
IperMAPPE
Erickson
MindMaple
Commerciale
Gratuito
Dal testo alla mappa
Esempi di procedure per
rendere semiautomatica la
costruzione delle mappe
sfruttando la riorganizzazione
del testo
Dal testo alla mappa
1)
Individuare ed evidenziare i
concetti chiave in un testo
Meglio ovviamente partire dal libro
digitale…
…ma quando c'è solo quello cartaceo
diventano interessanti le penne scanner, come
IRISPen.
Si cattura il testo scorrendo con la penna sulle
righe che interessano; subito viene inserito in
qualsiasi documento aperto, come se lo si
digitasse con la tastiera.
iperMAPPE
2
La strategia
di IperMAPPE
IperMAPPE Erickson
1
Il nodo come unità
significativa di informazione
IperMAPPE Erickson
Il nodo come unità significativa di
informazione
Oltre a un’etichetta e a
un’eventuale immagine, a un
nodo posso associare anche del
testo descrittivo, nonché file
multimediali.
IperMAPPE Erickson
Il nodo come unità significativa di
Il brigantaggio
informazione
I briganti erano banditi che
compivano azioni violente, con
furti e rapine, ma che agivano
spesso anche per motivi politici e
sociali…
IperMAPPE Erickson
Se il nodo è più ricco di
informazioni
 Si può ridurre il numero dei nodi
 Migliora l’efficacia percettiva
della mappa in caso di contenuti
complessi
IperMAPPE Erickson
2
Si può definire l’importanza
del contenuto di un nodo
(livello gerarchico)
IperMAPPE Erickson
(livello gerarchico)
Livello 0 – Principale.
Livello 1 – Fondamentale.
Livello 2 – Approfondimento.
Livello 3 – Dettaglio.
IperMAPPE Erickson
Si può modificare la visualizzazione
della mappa in base alle
necessità:
vedere tutti i nodi o solo quelli più
importanti
Dettaglio
Principale
Approfondimento
Dettaglio
Fondamentale
Fondamentale
Approfondimento
Approfondimento
Fondamentale
Dettaglio
Dettaglio
Approfondimento
Approfondimento
Dettaglio
Dettaglio
Dettaglio
Principale
Fondamentale
Fondamentale
Fondamentale
Approfondimento
Principale
Fondamentale
Fondamentale
Approfondimento
Approfondimento
Fondamentale
Approfondimento
Approfondimento
Dettaglio
Principale
Approfondimento
Dettaglio
Fondamentale
Fondamentale
Approfondimento
Approfondimento
Fondamentale
Dettaglio
Dettaglio
Approfondimento
Approfondimento
Dettaglio
Dettaglio
Dettaglio
IperMAPPE Erickson
3
Offrire strumenti e strategie
per rendere più veloce
(semiautomatica, se
possibile) la costruzione di
una mappa
IperMAPPE Erickson
3a
Produrre una mappa con le
parole chiave evidenziate
nel libro digitale
Si evidenziano le parole chiave in un testo
A mano (ma molto velocemente) si posizionano i nodi in modo logico, si
definisce il livello gerarchico di ciascuno e i collegamenti tra di loro
IperMAPPE Erickson
3b
Produrre una mappa
caricando le informazioni
sulla finestra del nodo
sganciata
La finestra del nodo si sgancia del programma e rimane sempre in
primo piano finché non viene chiusa. Apriamo il libro di testo.
Selezioniamo il testo che ci interessa e clicchiamo sul comando di
caricamento della descrizione. La parte selezionata è caricata.
IperMAPPE Erickson
3c
Produrre
una mappa importando
un testo strutturato
Per studiare efficacemente bisogna:
Concentrarsi
No musica
No cellulare
No televisione
Comprendere
Leggere attentamente
Leggere per capire
Selezionare
Cosa?
Le cose importanti
Le cose che non so
Come?
Sottolineare
Evidenziare
Copiare in schema
Perché?
Per ricordare
Per organizzare
Per capire
Ricordare
Ripetere
Un testo strutturato riproduce con indentazioni (tasto TAB) una struttura logica o
gerarchica. Si può convertire automaticamente in mappa.
La mappa prodotta automaticamente dal programma andrà probabilmente
rielaborata per essere più efficace
Il metodo di studio
non si può mai imporre!
Il vero protagonista
Affinché questi strumenti siano efficaci,
l’alunno va sempre considerato come il vero
protagonista del processo di crescita e
sviluppo di competenze compensative.
Senza di lui non si ottengono risultati.
Ricalcolo…
Il computer
di sostegno
Costruire il Piano
Didattico Personalizzato
Flavio Fogarolo
(a cura di)
Erickson
2012 nuova edizione
Competenze
compensative
Flavio Fogarolo
(a cura di)
Erickson 2012
Insegnare e imparare
con le mappe
di Flavio Fogarolo
e Caterina Scapin
Erickson 2010
di Flavio Fogarolo
e Marco Guastavigna
Erickson 2013
[email protected]
Articoli disponibili in PDF
Mappe e metodo di studio: il programma iperMAPPE
di Flavio Fogarolo
Articolo su rivista Difficoltà di Apprendimento Erickson ottobre 2013
Mini guida di Mind Maple
Tratta da Insegnare e imparare con le mappe
Fogarolo - Guastavigna, Erickson
Costruire il Piano Didattico Personalizzato
di Flavio Fogarolo e Melisa Ambrosini
Articolo su rivista Difficoltà di Apprendimento Erickson dicembre 2013
Quando è opportuno proporre agli alunni con DSA
l’uso di tecnologie compensative?
di Flavio Fogarolo e Patrizio Tressoldi
Articolo su rivista Difficoltà di Apprendimento Erickson dicembre 2011
[email protected]