B.E.S. e D.S.A.: uso degli strumenti compensativi Potenza 27 marzo 2014 Flavio Fogarolo BES e DSA: uso degli strumenti compensativi 1 DSA e strumenti compensativi Il ruolo della compensazione Compensare la dislessia Compensare la disgrafia Compensare la disortografia 2 BES, PDP, metodo di studio Alunni con Bisogni Educativi Speciali PDP per DSA e BES Le mappe e il metodo di studio Potenza, 26-28 marzo 2014 Flavio Fogarolo [email protected] BES e DSA: uso degli strumenti compensativi 1 DSA e strumenti compensativi Il ruolo della compensazione Compensare la dislessia Compensare la disgrafia Compensare la disortografia 2 BES, PDP, metodo di studio Alunni con Bisogni Educativi Speciali PDP per DSA e BES Le mappe e il metodo di studio Potenza, 26-28 marzo 2014 Flavio Fogarolo [email protected] Bisogno Segnalazione alla famiglia e/o ai Servizi Certificazione Personalizzazione dell’intervento Risorse aggiuntive Disabilità Schema classico dell’intervento basato sul sostegno. I tre elementi di destra (segnalazione, certificazione e risorse aggiuntive) sono indispensabili per la personalizzazione. Bisogno Segnalazione alla famiglia e/o ai Servizi Certificazione Personalizzazione dell’intervento Risorse aggiuntive DSA Nel 2010 la legge 170 sui DSA ha modificato profondamente questa situazione: con la certificazione la personalizzazione è prevista anche in assenza di risorse aggiuntive. Bisogno Raccordo con Famiglia e Servizi Certificazione Personalizzazione dell’intervento Risorse aggiuntive BES La nuova normativa sui BES prevede la personalizzazione anche senza certificazione. L’eventuale documentazione clinica ha un ruolo informativo, non certificativo. L’intervento è attivato dalla scuola in raccordo (collaborazione) con Famiglia e Servizi. Signora, se non porta un certificato a scuola noi dobbiamo trattare suo figlio come tutti gli altri Signora, se non porta un certificato a scuola noi dobbiamo trattare suo figlio come tutti gli altri DPR 8 marzo 1999, n. 275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche Art. 4 2. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. DPR 8 marzo 1999, n. 275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: … c) l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla legge 104/1992. Con i DSA, si poteva fare tutto anche senza la Legge 170… Praticamente tutte le forme di personalizzazione previste dalla Legge 170 erano possibili anche prima considerando che già da tempo la normativa consente l'adeguamento della didattica e che anche nel campo della valutazione formale, in particolare esami e prove INVALSI, le varie circolari e ordinanze annuali nonché il DPR 122/2009, concedevano già agli alunni con DSA le agevolazioni previste in seguito dalla L. 170 e dal decreto attuativo del 2011. Unica vera novità è la dispensa dalle prove scritte di lingue straniera Con i DSA, si poteva fare tutto anche senza la Legge 170 ma non si faceva! Sarebbe semplicistico, oltre che falso, dire che la legge del 2010 sulla dislessia non è servita a niente perché il fatto che si potessero fare delle cose non significa che poi venissero veramente fatte: in realtà in moltissimi casi, probabilmente sperando di ottenere così delle risorse in più, le personalizzazioni erano negate e il messaggio che la scuola dava alle famiglie era del tipo: «Se non portate a scuola un certificato medico noi "dobbiamo" trattare vostro figlio come tutti gli altri». Con i DSA, si poteva fare tutto anche senza la Legge 170 ma non si faceva! Oggi la scuola è obbligata a formalizzare, per gli alunni certificati come DSA, uno specifico percorso di personalizzazione ed è certamente aumentata, grazie alla nuova Legge, l'attenzione verso il problema, ma nulla è cambiato relativamente alle risorse (a parte gli investimenti di formazione) e ai margini di personalizzazione possibili. E siamo così al paradosso di una norma che delega a un soggetto esterno la decisione di attivare delle strategie didattiche che la scuola poteva benissimo scegliere da sola. Chi sono gli alunni con BES? Alunni con Bisogni Educativi Speciali Bisogni Educativi Speciali (Dario Ianes, 2005) “Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute secondo il modello ICF dell’OMS, e che necessita di educazione speciale individualizzata”. 16 Asperger Insuccesso scolastico ADHD Disabilità Svantaggio culturale Stranieri Disagio Border line cognitivi Assenze Disturbi Specifici di Apprendimento Deficit linguaggio Flavio Fogarolo – USP di Vicenza 17 Asperger Insuccesso scolastico Disabilità Svantaggio culturale ADHD Assenze Disturbi Specifici di Apprendimento BES = Con Disagio necessità Stranieri di "formalizzare" la Deficit Border line personalizzazione linguaggio cognitivi in un PDP Flavio Fogarolo – USP di Vicenza il MIUR gli alunni con BES Alunni Per con sono quelli che richiedono Bisogniun'educazione Educativispeciale Speciali "formalizzata", non solo individualizzata. Ossia un2005) Bisogni Educativi Speciali (Dario Ianes, PDP (Piano Didattico “Il Bisogno Educativo Speciale (Special EducationalPersonalizzato) Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute secondo il modello ICF dell’OMS, e che necessita di educazione speciale individualizzata”. Normativa BES e individualizzazione DPR 8 marzo 1999, n. 275 Legge 53 / 2003 Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013 Nota MIUR 27/6/2013 Nota MIUR 22/11/2013 Normativa BES e individualizzazione DPR 8 marzo 1999, n. 275 Legge 53 / 2003 Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013 Nota MIUR 27/6/2013 Nota MIUR 22/11/2013 Nota MIUR 22/11/2013 Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche. Nota MIUR 22/11/2013 Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. Nota MIUR 22/11/2013 E’ quindi peculiare facoltà dei Consigli di classe o dei team docenti individuare – eventualmente anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegio dei docenti – casi specifici per i quali sia utile attivare percorsi di studio individualizzati e personalizzati, formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato, la cui validità rimane comunque circoscritta all’anno scolastico di riferimento. Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali? 1- Alunni con disabilità formalmente certificati (Legge 104/92) 2 - Alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento formalmente certificati (Legge 170/10) 3 - Alunni per i quali la scuola ritiene opportuno formalizzare un percorso di apprendimento personalizzato, ossia approvare un PDP. Paradigma clinico Paradigma pedagogico Clinica vs Pedagogia Clinica vs Pedagogia Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è un paradigma pedagogico, nettamente contrapposto a quella clinico che regola, in particolare, quello di Disabilità e Disturbi Specifici di Apprendimento. Clinica vs Pedagogia Paradigma clinico: Paradigma pedagogico: Si misura il bisogno nel modo più oggettivo possibile. Viene definito un valore soglia e, nel caso lo si superi, viene diagnosticata la patologia, la disabilità, la situazione di disturbo… secondi i casi. Successivamente si attiva l'intervento (terapia, abilitazione…) Si analizza il bisogno e contestualmente si progetta un intervento. La decisione risponde a criteri di efficacia e convenienza. Ogni decisione è condizionata da fattori personali e ambientali: un intervento che funziona qui, con questo alunno, non è detto che funzioni in altre situazioni, anche simili. I BES non si certificano! Non possono farlo gli specialisti certificazione BES diretta certificazione BES indiretta Non può farlo la scuola I BES non si certificano! «Si certifica che XXX è un alunno con Bisogni Educativi Speciali» Non possono farlo gli specialisti certificazione BES diretta certificazione BES indiretta Non può farlo la scuola I BES non si certificano! «Si certifica che XXX è affetto da …… e quindi la scuola deve applicare per lui le disposizioni sui Bisogni Educativi Speciali» Non possono farlo gli specialisti certificazione BES diretta certificazione BES indiretta Non può farlo la scuola I BES non si certificano! Non possono farlo gli specialisti Ad esempio: Test o prove strutturate per misurare i bisogni; definizione di certificazione BES diretta una soglia critica sotto la quale certificazione BESvaindiretta l'alunno considerato BES Non può farlo la scuola I BES non si certificano! La scuola non dichiara gli alunni BES, né tanto meno li certifica, ma individua quelli per i quali è "opportuna e necessaria" una personalizzazione formalizzata, ossia un PDP. Modello clinico (es: disabilità e DSA) Dalla diagnosi esterna alla personalizzazione Questo alunno è DSA quindi la scuola deve predisporre un PDP Modello pedagogico (BES) Si parte dalla personalizzazione Questo alunno è BES perché secondo la scuola ha bisogno di un PDP Non tutte le personalizzazioni richiedono il PDP La scuola ha tanti modi, strumenti e procedure per adattare la didattica ai bisogni individuali, più semplici e informali del PDP ma in certi contesti ugualmente efficaci. Quando serve un PDP? La scelta non dipende solo dai bisogni ma dall'effettiva convenienza della strategia didattica personalizzata che si intende attuare. Quando serve un PDP? PRO Efficacia della personalizzazione, convenienza di una formalizzazione esplicitata, maggiore rilevanza verso docenti e genitori, ricadute nella valutazione… CONTRO oneri e tempi per la scuola, caduta di autostima per l'alunno, rischi di accettazione, rapporti con i compagni, tensioni familiari… Considerare e valutare vantaggi e svantaggi Quando serve un PDP? PRO Efficacia della personalizzazione, convenienza di una formalizzazione esplicitata, maggiore rilevanza verso docenti e genitori, ricadute nella valutazione… CONTRO oneri e tempi per la scuola, caduta di autostima per l'alunno, rischi di accettazione, rapporti con i compagni, tensioni familiari… Il bilancio deve essere nettamente favorevole!!! L'individuazione di un alunno come BES è fortemente condizionata dal contesto Può essere BES in una scuola e non esserlo in un'altra Non si può valutare la convenienza se non è stata definita, almeno a grandi linee, la strategia di personalizzazione scelta Non si può dichiarare BES un alunno, per quanto grave, se non si sa come personalizzare l'intervento didattico. BES e DSA: uso degli strumenti compensativi 1 DSA e strumenti compensativi Il ruolo della compensazione Compensare la dislessia Compensare la disgrafia Compensare la disortografia 2 BES, PDP, metodo di studio Alunni con Bisogni Educativi Speciali PDP per DSA e BES Le mappe e il metodo di studio Potenza, 26-28 marzo 2014 Flavio Fogarolo [email protected] Quale PDP? Il PDP non è… Il Piano Didattico Personalizzato non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative. Dispensare Compensare Abilitare Misure dispensative Strumenti compensativi Didattica personalizzata – ind. Insegnare P.D.P. Le misure dispensative, gli strumenti compensativi e gli interventi didattici non possono essere mai considerati come componenti equivalenti di un Piano Didattico Personalizzato, tutti ugualmente utili e necessari. Esiste una precisa gerarchia, logica e funzionale, che va sempre considerata e rispettata. Problema: difficoltà ad imparare ad allacciarsi le scarpe Intervento di tipo Intervento di tipo Intervento di tipo dispensativo compensativo abilitativo Il PDP non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative… Va considerato sempre come prioritario l’intervento didattico Cosa va insegnato in modo diverso? Cosa va insegnato in più? (competenze compensative) Il PDP non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative… Va considerato sempre come prioritario l’intervento didattico La dispensa va ridotta al minimo, puntando all’estinzione e prevedendo, per le attività importanti, un’efficace alternativa Nella vita adulta non esistono misure dispensative! Il PDP non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative… Va considerato sempre come prioritario l’intervento didattico La dispensa va ridotta al minimo, puntando all’estinzione e prevedendo, per le attività importanti, un’efficace alternativa Ossia: promuovere vere Non si può solo dispensare! Il PDP non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative… Va considerato sempre come prioritario l’intervento Dalledidattico Linee Guida MIUR per gli studenti con DSA La dispensa va ridotta al minimo, puntando all’estinzione e prevedendo, le attività Le misure dispensativeper sono interventi importanti, che un’efficace consentono alternativa all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, Ossia: promuovere vere risultano particolarmente difficoltose e Non si può solo dispensare! che non migliorano l’apprendimento. Il PDP non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative… Gli strumenti compensativi Va considerato sempre come prioritario devono compensare!!! l’intervento didattico La dispensa va ridotta al minimo, puntando all’estinzione e prevedendo, per le attività importanti, un’efficace alternativa Gli strumenti compensativi vanno individuati seguendo criteri di efficacia, in un quadro di sviluppo di autonomia e competenze Guida IlLinee PDP nonDSA è un elenco di strumenti Gli strumenti compensativi sonodispensative… strumenti compensativi e misure didattici e tecnologici che sostituiscono o la prestazione nell’abilità facilitano Va considerato semprerichiesta come prioritario deficitaria. l’intervento didattico […] sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una La prestazione dispensa varesa ridotta al minimo, difficoltosa dalpuntando disturbo, all’estinzione e prevedendo, per le attività senza peraltro facilitargli il compito dal punto un’efficace alternativa diimportanti, vista cognitivo. Gli strumenti compensativi vanno individuati seguendo criteri di efficacia, in un quadro di sviluppo di autonomia e competenze di proporre strumenti compensativi è bene IlPrima PDP non è un elenco di strumenti chiedersi: compensativi e misure dispensative… Esistono? Si può veramente compensare quello disturbosempre o quellacome difficoltà? specifico Va considerato prioritario l’intervento didattico Funzionano? Ci sono le condizioni per un uso efficace? La dispensa va ridotta al minimo, puntando all’estinzione e prevedendo, per le attività Sono convenienti? I vantaggi superano le, importanti, un’efficace alternativa spesso inevitabili, controindicazioni? Gli strumenti compensativi vanno individuati seguendo criteri di efficacia, in un quadro di sviluppo di autonomia e competenze Il PDP non è un elenco di strumenti compensativi e misure dispensative… Va considerato sempre come prioritario l’intervento didattico La dispensa va ridotta al minimo, puntando all’estinzione e prevedendo, per le attività importanti, un’efficace alternativa Gli strumenti compensativi vanno individuati seguendo criteri di efficacia, in un quadro di sviluppo di autonomia e competenze Criteri e metodi di valutazione Un Piano efficace Un documento come il PDP è efficace se è in grado di modificare i comportamenti e i procedimenti attivati dagli insegnanti e, per quanto di loro competenza, dai genitori. Un Piano efficace Il piano deve quindi contenere indicazioni: – significative; – realistiche; – coerenti; – concrete e verificabili. Le criticità È difficile per le scuole redigere dei piani didattici veramente efficaci I modelli cartacei predisposti sono in genere o troppo generici o troppo dettagliati e complessi Con il sistema a crocette è impossibile graduare gli interventi, ma con campi aperti è spesso troppo complesso individuare quelli più adeguati Privacy e operatività Il PDP è un documento che contiene dati sensibili (informazioni sulla salute) e come tale va gestito e conservato: locale riservato, accessibile solo a persone autorizzate, fotocopie vietate. Ma il PDP è anche uno strumento di lavoro che per essere efficace deve essere spesso consultato e quindi tenuto a portata di mano (nel registro, nel cassetto…) Il problema può essere superato prevedendo la possibilità di estrarre dei documenti di lavoro anonimi e senza riferimenti alla diagnosi. Quale PDP per i BES? Possiamo applicare gli stessi strumenti usati per i DSA? Ha senso focalizzare l'intervento, anche per i BES, su strategie di tipo compensativo - dispensativo? È proponibile un modello unico di PDP per tutti i BES? Intervento didattico Abilitare Compensare Facilitare Dispensare Facilitazione = rendere possibile l'apprendimento, e quindi un vero successo formativo. L’aiuto, necessariamente temporaneo, porta a raggiungere obiettivi che da solo l'alunno non avrebbe mai potuto raggiungere. Facilitazione L'aiuto veramente finalizzato all'autonomia non è mai eccessivo non è mai deresponsabilizzante è programmato verso l'estinzione Una proposta di contenuti del PDP Da “Alunni con BES” Erickson Riflessioni e proposte per un PDP per i BES Un modello modulare Sezioni e sottosezioni da compilare solo se veramente utili e necessarie. Alcune sezioni possono essere riferite a tutta la classe (e quindi da replicare in tutti i PDP della stessa classe). Separare i dati sensibili in modo da poter produrre facilmente documenti di lavoro utilizzabili senza i vincoli delle privacy. 1 - Anagrafica 2 - Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali) 3 - Programmazione degli interventi didattici-educativi 4 - Strumenti compensativi 5 - Misure dispensative 6 - Criteri e forme di valutazione 7 - Impegni della famiglia 8 - Pagina finale per le firme Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 1 - Anagrafica Solo dati anagrafici essenziali per l'identificazione dell'alunno e importanti per l'intervento didattico. 1 Dati anagrafici essenziali Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 2 - Analisi del bisogno e delle risorse personali e ambientali Sezione sempre presente nel PDP; possono essere eventualmente escluse alcune sottosezioni. È fondamentale non limitarsi alla sola individuazione dei bisogni ma riconoscere e valorizzare anche i punti di forza. 2 Analisi del bisogno e delle risorse 2a Sintesi della diagnosi clinica 2b Osservazioni o misurazioni sistematiche della scuola 2c Individuazione del BES, con rif. alle previste considerazioni pedagogico / didattiche 2d Punti di forza e risorse individuali 2e Risorse e criticità del contesto classe Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 3 - Programmazione degli interventi didattici-educativi È indubbiamente la sezione più importante e sarà quindi sempre presente in ogni PDP. Le varie sottosezioni vanno invece inserite in base ai bisogni e alla convenienza. 3 Programmazione degli interventi didattici-educativi 3a Interventi per potenziare l'autonomia di studio e i processi di metacognizione 3b Interventi per migliorare le competenze di accesso al testo 3c Strategie di facilitazione 3d Strutturazione 3e Calibrare gli obiettivi 3f Attivare la risorsa compagni 3g Promuovere competenze compensative Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 4 - Strumenti compensativi Questa sezione va inserita nel PDP solo se effettivamente degli strumenti compensativi, adatti ai Bisogni Educativi di questo alunno, esistono, sono efficaci (funzionano) e sono convenienti. 4 Strumenti compensativi Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 5 - Misure dispensative Anche questa sezione va inserita nel PDP solo se effettivamente il Consiglio di Classe ritiene utile o necessaria la dispensa da alcune prestazioni. È necessario assicurasi che esse risultino davvero particolarmente difficoltose senza migliorare l'apprendimento proponendo strategie alternative quando la dispensa riguarda attività importanti per l'apprendimento o l'autonomia di studio. 5 Misure dispensative Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 6 - Criteri e forme di valutazione Questa sezione va sempre prevista, almeno nella definizione dei principi generali. Non tutte le personalizzazioni consentite nella valutazione intermedia sono proponibili anche al momento dell'esame per cui se il PDP è redatto negli anni terminali è necessario prevedere un percorso di autonomia che progressivamente porti al loro superamento. 6 Criteri di valutazione 6a Forme di valutazione personalizzate Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 7 - Impegni della famiglia Questa sezione non va obbligatoriamente inserita nel documento di programmazione; spetta al Consiglio di Classe, o al team docenti nella primaria, decidere di volta in volta se sussistono le condizioni per una formalizzazione di impegni di questo tipo con la famiglia. 7 Impegni della famiglia Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 8 - Pagina finale per le firme Riporta, oltre alla data, le firme del Dirigente Scolastico e degli insegnanti che hanno redatto il documento. I genitori firmano sempre esprimendo il loro consenso alla personalizzazione del percorso secondo le modalità descritte nel PDP; se è stata redatta la sezione con gli "Impegni della famiglia", con la firma sottoscrivono formalmente questi impegni. Se vengono gestiti dati sensibili è necessario includere nel PDP una specifica autorizzazione. 8 Pagina finale per le firme (Dirigente Scolastico, insegnanti che hanno redatto il documento e genitori) 8a Autorizzazione trattamento dati sensibili 8b Sottoscrizione degli "Impegni della famiglia" Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Riflessioni e proposte per un PDP per i BES 1 - Anagrafica 2 - Analisi del bisogno e delle risorse Sottosezioni inserite secondo i bisogni e le necessità 3 - Programmazione degli interventi didattici-educativi Sottosezioni inserite secondo i bisogni e le necessità 4 - Strumenti compensativi 5 - Misure dispensative 6 - Criteri e forme di valutazione «Forme di valutazione» solo se opportuno 7 - Impegni della famiglia 8 - Pagina finale per le firme Sezione presente in tutti i PDP Sezione inserita nel PDP quando serve Esempio: Didattica - sezione principale N 3 Sezione Si inserisce nel PDP se… principale ed ev. sottosezioni Programmazione degli interventi didatticieducativi sempre Contenuti ed eventuali esempi T. Si suggerisce di sintetizzare le linee di personalizzazione didattica che si intendono perseguire, da analizzare più nel dettaglio successivamente. Possibili linee di intervento: facilitazione, sviluppo di autonomie, strutturazione, livelli minimi, apporto dei compagni… P Esempio: Didattica - sottosezioni N Sezione principale ed ev. sottosezioni Si inserisce nel PDP se… Contenuti ed eventuali esempi T 3a Interventi per potenziare l'autonomia di studio e i processi di metacognizione l'alunno ha bisogno di interventi personalizzati in questo ambito, la scuola è in grado di fornirli P Gli interventi possibili in questo ambito sono moltissimi, vanno scelti quelli ritenuti più efficaci ma anche più sostenibili in base alla risorse e competenze in campo: Aiutare a individuare i concetti chiave, insegnare a sintetizzare i testi di studio. Anticipare l'argomento che si andrà a trattare, sollecitare le conoscenze precedenti, promuovere inferenze. Privilegiare l'apprendimento dall'esperienza e la didattica laboratoriale. Rendere consapevole l'alunno delle strategie utilizzate spontaneamente, stimolare situazioni di conflitto cognitivo, favorire l'analisi costruttiva dell'errore. BES e DSA: uso degli strumenti compensativi 1 DSA e strumenti compensativi Il ruolo della compensazione Compensare la dislessia Compensare la disgrafia Compensare la disortografia 2 BES, PDP, metodo di studio Alunni con Bisogni Educativi Speciali PDP per DSA e BES Le mappe e il metodo di studio Potenza, 26-28 marzo 2014 Flavio Fogarolo [email protected] Insuccesso che si autoalimenta fuga e il giorno dopo a scuola ho preso un brutto voto Sono stupida! Non so fare niente! Se studiassi ce la farei. La scuola non mi interessa. conferma Sempre più improbabile Ho passato il pomeriggio Ho passato il pomeriggio a studiare con le amiche Insuccesso che si autoalimenta Sempre più improbabile Ho passato il pomeriggio Ho passato il pomeriggio a studiare con le amiche fuga e il giorno dopo a scuola ho preso un brutto voto Sono stupida! Non so fare niente! Se studiassi ce la farei. La scuola non mi interessa. È inutile intervenire qui: conferma Qui sta il problema: Studiare non vuol dire… Il garillio Il garillio è diffuso ovunque ma particolarmente nelle regioni più asfergiche, dette perciò anche filogarilliche. Si registra nelle fasi predottiche, ma in alcuni casi anche nelle postdottiche. È importante individuare subito i casi di garillio, facendo però attenzione a non chiamare garillio quello che non lo è. I casi di garillio improprio sono chiamati paragarillismo. Per riconoscere un vero garillio da un falso garillio bisogna osservare attentamente alcuni importanti indicatori di garillite: Ecc. ecc. Il garillio Il garillio è diffuso ovunque ma particolarmente nelle regioni più asfergiche, dette perciò anche filogarilliche. Si registra nelle fasi predottiche, ma in alcuni casi anche nelle postdottiche. È importante individuare subito i casi di garillio, facendo però attenzione a non chiamare garillio quello che non lo è. I casi di garillio improprio sono chiamati paragarillismo. Per riconoscere un vero garillio da un falso garillio bisogna osservare attentamente alcuni importanti indicatori di garillite: Ecc. ecc. Studiare vuol dire… Studiare vuol dire… «Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere attentamente un testo al fine di comprendere e memorizzare le informazioni utili per eseguire una prova» (Anderson) Studiare vuol dire… Studiare vuol dire leggere bene, non leggere tante volte. Leggere bene = Leggere in modo strategico Mappe e DSA Schema PQ4R (Thomas e Robinson 1970) Preview: scorrere velocemente il testo per comprenderne la struttura, argomenti e parti principali, titoli di paragrafi, eventuali indici o anticipazioni. Osservare le figure, i grafici, le cartine, gli schemi, prestare attenzione alle parole in grassetto… Questions: provare a porsi delle domande sugli argomenti trattati nel testo. Read: leggere il testo cercando di capire e, in particolare, di trovare le risposte alle domande del punto precedente. Non è prevista, in questa fase, l’individuazione delle parole chiave: si legge senza matita né evidenziatore. Reflect: leggere di nuovo e, questa volta, evidenziare i punti importanti, trovare i collegamenti, mettere in relazione le nuove informazioni contenute nel testo con quello che già si sapeva. Recite: ripetere a sé stessi quanto letto, senza guardare il testo. Poi controllare il tutto sul testo (rileggendolo quindi un’altra volta) e cercare le parti che eventualmente non si ricordavano bene. Review: leggere ancora il testo per fissare i concetti principali e cercare di organizzare in una visione d'insieme i nuovi argomenti. Mappe per insegnare, compensare o dispensare? Come possono essere classificate le mappe? Mappe In generale, qualsiasi sistema visivo finalizzato alla rappresentazione delle conoscenze Libere schematizzazioni Ma anche: sistemi codificati, strettamente connessi a specifiche teorie sull’apprendimento o la memoria. Mappe Mappe concettuali (Novak) Mappe mentali (Buzan) Mappe In generale, qualsiasi sistema visivo finalizzato alla rappresentazione delle conoscenze Libere schematizzazioni Ma anche: sistemi codificati, strettamente connessi a specifiche teorie sull’apprendimento o la memoria. Mappe Mappe concettuali (Novak) Mappe mentali (Buzan) Mappe In generale, qualsiasi sistema visivo finalizzato alla rappresentazione delle conoscenze Libere schematizzazioni Ma anche: sistemi codificati, strettamente connessi a specifiche teorie sull’apprendimento o la memoria. Mappe Mappe concettuali (Novak) Mappe mentali (Buzan) LA RIFORMA PROTESTANTE 1500 LE CAUSE CRISI DELLA CHIESA CATTOLICA I TENTATIVI DI ALCUNI RIFORMATORI CATTOLICI VENIVANO OSTACOLATI CORRUZIONE MORALE PER INTERFERENZE DEL POTERE POLITICO E DELLA RICCHEZZA NEPOTISMO SCANDALO DELLE INDULGENZE 1517 LEONE X COSTRUZIONE DELLA CUPOLA DI S. PIETRO PER LA SALVEZZA DELLE ANIME ERA SUFFICIENTE PAGARE Mappe In generale, qualsiasi sistema visivo finalizzato alla rappresentazione delle conoscenze Libere schematizzazioni Ma anche: sistemi codificati, strettamente connessi a specifiche teorie sull’apprendimento o la memoria. Mappe Mappe concettuali (Novak) Mappe mentali (Buzan) APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO vs APPRENDIMENTO MECCANICO Ausubel Apprendimento significativo: la nuova informazione viene collegata a concetti rilevanti già posseduti, preesistenti nella struttura cognitiva della persona Apprendimento meccanico: la nuova conoscenza può essere acquisita attraverso la memorizzazione e venire incorporata arbitrariamente nella struttura cognitiva senza che ci sia interazione con ciò che contiene Nuove informazioni inserite nelle strutture preesistenti Concetti specifici vengono associati a concetti generali TEORIA DELL’EDUCAZIONE DI NOVAK Lo scopo principale dell’educazione è quello di consentire a chi impara di farsi carico della propria personale costruzione di significato. Qualsiasi evento educativo rappresenta un’azione condivisa per cercare uno scambio di significati e di emozioni tra alunno e docente. Ogni volta che alunno e docente riescono a concordare e condividere il significato di un’unità di conoscenza si verifica un apprendimento significativo. LA MAPPA CONCETTUALE Novak considera come naturale supporto all’apprendimento significativo la mappa concettuale intesa come: • Rappresentazione della conoscenza • Strumento utile per far emergere i significati insiti nei materiali da apprendere • Rappresentazione della rete di informazioni riguardanti la struttura della conoscenza concetto legame legame concetto concetto legame concetto LA MAPPA CONCETTUALE Concetto “Una regolarità, un insieme di caratteristiche costanti riscontrata negli eventi o negli oggetti e designata con un nome”. (J.D. Novak, 1984) “Regolarità percepita in eventi o oggetti, o in testimonianze di eventi o oggetti, definita attraverso un’etichetta”. (J.D. Novak, 1998) Concetto + legame + concetto = Proposizione “Identifica un’unità semantica in cui due o più concetti sono legati tra di loro (J.D. Novak, 1984) “Relazione tra concetti. Essa ci dice come gli oggetti o eventi funzionano o come sono strutturati”. (J.D. Novak, 1998) Organizzare le conoscenze con le mappe Studiare con le mappe concettuali? La mappa concettuale di Novak è uno strumento potente perché aiuta a esplicitare i collegamenti tra le conoscenze apprese e tra queste e quelle già possedute, ma per un ragazzo con difficoltà di apprendimento la sua realizzazione è spesso troppo complessa, soprattutto se deve costruire la mappa da solo, nello studio individuale. Sono richieste adeguate competenze linguistiche (definizione delle parole da associare al concetto e al collegamento, costruzione di una proposizione coerente) che raramente sono presenti negli alunni con DSA o altre difficoltà di apprendimento. Inoltre è difficile costruire la mappa se non è ben definita la struttura delle conoscenze, quindi difficile costruire la mappe mentre si studia. Fogarolo-Guastavigna Insegnare e imparare con le mappe Erickson Studiare con le mappe concettuali? Non possiamo pertanto proporle come strumento compensativo perché la compensazione punta proprio sulla valorizzazione dei punti di forza e delle funzioni integre del soggetto: una strategia di questo tipo non può funzionare se deve basarsi sulle competenze che risultano maggiormente carenti. Ma la mappa concettuale non è consigliabile neppure come facilitatore se viene fornita già pronta perché la sua costruzione richiede sempre l'attiva e consapevole partecipazione dello studente. Fogarolo-Guastavigna Insegnare e imparare con le mappe Erickson Mappe In generale, qualsiasi sistema visivo finalizzato alla rappresentazione delle conoscenze Libere schematizzazioni Ma anche: sistemi codificati, strettamente connessi a specifiche teorie sull’apprendimento o la memoria. Mappe Mappe concettuali (Novak) Mappe mentali (Buzan) MAPPE MENTALI Proposte dalla psicologo inglese Tony Buzan negli anni ’60, partendo dalle ricerche sulle tecniche più efficaci per prendere appunti. MAPPE MENTALI Caratteristiche principali: • elevata soggettività • forte componente grafica-visiva • collegamenti per associazioni di vario tipo, non necessariamente logiche o funzionali • la mappa può essere costruita anche su conoscenze parziali MAPPE MENTALI Struttura radiale: concetto principale al centro; da esso si diramano concetti correlati ed associati. Si indica il legame senza specificarlo. Mappe In generale, qualsiasi sistema visivo finalizzato alla rappresentazione delle conoscenze Libere schematizzazioni Ma anche: sistemi codificati, strettamente connessi a specifiche teorie sull’apprendimento o la memoria. Mappe Mappe concettuali (Novak) Mappe mentali (Buzan) Come possono essere usate le mappe? Prodotte dagli alunni, spesso con strategie cooperative, con la Nell'inse- conduzione e/o supervisione dell'insegnante, prevalentemente in gnamento classe, finalizzate all'acquisizione di competenze generali nell'elaborazione delle conoscenze ma anche di specifici contenuti disciplinari. Come Prodotte dagli alunni, di solito a casa in modo individuale, per supporto organizzare visivamente le conoscenze e facilitarne la allo studio memorizzazione. Strumento compensativo Se hanno lo scopo di ridurre gli effetti negativi di un disturbo di apprendimento possono svolgere un ruolo compensativo. Si usano nelle verifiche. La mappa non è prodotta dallo studente ma da un'altra persona Come (insegnante, familiare, tutor…) ed ha lo scopo di sostenere lo facilitatore studio e la memorizzazione focalizzando l'attenzione sugli elementi principali da apprendere ed evidenziandone i collegamenti. Strumento compensativo La facilitazione può avere una funzione compensativa se sostiene l'autonoma, pur parziale. Anche in questo caso si usano nelle verifiche. Ruolo dispensativo Facilitatore deresponsabilizzante, con eccessiva e ingiustificata riduzione dei contenuti Mappe e DSA Mappe per lo studio e come strumento compensativo: punti di forza e criticità Mappe per lo studio: punti di forza Aiuto nell’organizzazione delle conoscenze: - Viene facilitata l’evidenziazione dei concetti chiave e delle relazioni concettuali - Possibilità di gerarchizzare i concetti - Possibilità di modificare l’ordine di presentazione dei concetti Presentazione delle informazioni in ambiente di lavoro visivo: - Rapida visione d’insieme di un argomento - Recupero delle informazioni facilitato - Organizzazione dei concetti indipendentemente da una rigida struttura grammaticale della frase Mappe e DSA Le mappe facilitano la lettura? Il brigantaggio è sostenuto dai Borboni perché sperano di riprendere il potere L’eccessiva segmentazione del testo rende difficoltosa la lettura di una mappa concettuale, anche con la sintesi vocale Elenco Mappa Quali conseguenze porta l’esasperato urbanesimo del terzo mondo? • Megalopoli con periferie invivibili • Alto tasso di criminalità • Degrado sociale, infanzia abbandonata • Inquinamento • Economia poco solida, basata spesso su espedienti • Insufficiente presidio delle campagne • Traffico caotico È più facile leggere un testo a forma di elenco o organizzato in una mappa? La risposta è spesso soggettiva, ma non possiamo mai dare per scontata una presunta superiorità della mappa. Mappe e DSA Raramente Molto più spesso Strumento compensativo o per l’autonomia di studio Prodotto autocostruito ma solo per le “grandi occasioni” Mappe già pronte o fatte su misura, ma da altri Mappe e DSA Gli alunni con DSA raramente usano le mappe come strumento compensativo, quotidiano, per migliorare l’autonomia di studio. Molto diffuso è purtroppo un uso dispensativo o facilitante: le mappe non come organizzazione e sintesi dei contenuti (frutto dell’elaborazione personale) come adattamento e riduzione dei contenuti (fatti da altri). Mappe e DSA Da un forum su FB dedicato alla dislessia (gennaio 2013) Mappe e DSA In poche ore arrivano mappe sul socialismo di tutti i tipi. Qualche esempio: 1 2 3 Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere attentamente 4 il testo stesso al fine di comprendere 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova Quindi serve consapevolezza e motivazione un'efficace lettura funzionale capacità di attenzione e concentrazione comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in parte connessa a quella di selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) Può essere utile la mappa? 1 2 3 Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere attentamente 4 il testo stesso al fine di comprendere 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova Quindi serve Può essere utile la mappa? consapevolezza e motivazione Sì, indirettamente, se è efficace e contribuisce quindi al successo un'efficace lettura funzionale capacità di attenzione e concentrazione comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in parte connessa a quella di selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere Quindi serve Può essere utile la mappa? consapevolezza e motivazione Sì, indirettamente, se è efficace e contribuisce quindi al successo No: - in nessun caso una mappa può sostituire l'accesso al testo di studio; - la lettura su una mappa risulta più difficoltosa rispetto ad un testo normale 3 attentamente 4 il testo stesso al fine di comprendere 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova capacità di attenzione e concentrazione comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in parte connessa a quella di selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) 1 2 un'efficace lettura funzionale Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere Quindi serve Può essere utile la mappa? consapevolezza e motivazione 3 attentamente capacità di attenzione e concentrazione Sì, indirettamente, se è efficace e contribuisce quindi al successo No: - in nessun caso una mappa può sostituire l'accesso al testo di studio; - la lettura su una mappa risulta più difficoltosa rispetto ad un testo normale Sì: il supporto visivo facilita la concentrazione. 4 il testo stesso al fine di comprendere 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in parte connessa a quella di selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) 1 2 un'efficace lettura funzionale Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere Quindi serve Può essere utile la mappa? consapevolezza e motivazione 3 attentamente capacità di attenzione e concentrazione 4 il testo stesso al fine di comprendere 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in parte connessa a quella di selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) Sì, indirettamente, se è efficace e contribuisce quindi al successo No: - in nessun caso una mappa può sostituire l'accesso al testo di studio; - la lettura su una mappa risulta più difficoltosa rispetto ad un testo normale Sì: il supporto visivo facilita la concentrazione. Poco nella comprensione diretta del testo, molto nell'organizzazione delle informazioni. 1 2 un'efficace lettura funzionale Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere Quindi serve Può essere utile la mappa? consapevolezza e motivazione 3 attentamente capacità di attenzione e concentrazione 4 il testo stesso al fine di comprendere Sì, indirettamente, se è efficace e contribuisce quindi al successo No: - in nessun caso una mappa può sostituire l'accesso al testo di studio; - la lettura su una mappa risulta più difficoltosa rispetto ad un testo normale Sì: il supporto visivo facilita la concentrazione. Poco nella comprensione diretta del testo, molto nell'organizzazione delle informazioni. 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in Sì: i contenuti ben organizzati, anche parte connessa a quella di visivamente, si ricordano più facilmente selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) 1 2 un'efficace lettura funzionale Studiare è un particolare tipo di apprendimento intenzionale in cui è richiesto di leggere Quindi serve Può essere utile la mappa? consapevolezza e motivazione 3 attentamente capacità di attenzione e concentrazione 4 il testo stesso al fine di comprendere 5 e memorizzare le informazioni 6 utili per eseguire una prova comprensione del testo, a vari livelli: linguistico/ lessicale ma anche come capacità di selezionare e organizzare le informazioni principali capacità di memorizzare (in parte connessa a quella di selezionare e organizzare, ossia al punto precedente) capacità di esporre i contenuti appresi (oralmente, per iscritto, svolgendo esercizi, sostenendo test…) Sì, indirettamente, se è efficace e contribuisce quindi al successo No: - in nessun caso una mappa può sostituire l'accesso al testo di studio; - la lettura su una mappa risulta più difficoltosa rispetto ad un testo normale Sì: il supporto visivo facilita la concentrazione. Poco nella comprensione diretta del testo, molto nell'organizzazione delle informazioni. 1 2 un'efficace lettura funzionale Sì: i contenuti ben organizzati, anche visivamente, si ricordano più facilmente Sì: la mappa facilita il ripasso e l'esposizione. Le criticità Perché le mappe non funzionano? Perché le mappe non funzionano? 1 Costruire le mappe richiede troppo tempo ed è considerata sempre un’attività aggiuntiva allo studio Perché le mappe non funzionano? 2 Le mappe dovrebbero essere costruite dallo studente stesso che però da solo non è in grado di farle Perché le mappe non funzionano? 3 Quando l’argomento è complesso, costruire una mappa chiara e facile da consultare risulta molto difficile (per tutti). Perché le mappe non funzionano? 4 Per costruire una mappa efficace bisogna conoscere sostanzialmente l’argomento, o almeno averne compreso la struttura principale Perché le mappe non funzionano? 5 Le mappe perdono rapidamente efficacia: funzionano bene oggi, assai meno tra un mese. Il problema aumenta se la mappa è stata costruita da altri, anche se al momento iniziale è stata adegua-tamente illustrata. Perché le mappe non funzionano? 6 Anche per il motivo precedente, le mappe già pronte che si scaricano da Internet servono a poco. Perché le mappe non funzionano? 7 L’individuazione dei concetti, e soprattutto delle proposizioni, nelle mappe concettuali richiede elevate competenze linguistiche che spesso i DSA non hanno. Le mappe e il processo di sintesi La sintesi La mappa aiuta a organizzare le conoscenze, ma prima bisogna essere riusciti a focalizzare, ossia a individuare quello che va effettivamente ricordato. In un testo: 1 - Cosa cercare? Come cercare? 2 - Cosa tenere e cosa lasciare 3 - Chi o cosa metto prima e chi o cosa metto dopo? 4 - In che relazione stanno tra loro i concetti? La sintesi Il processo di sintesi è fondamentale per l’organizzazione delle conoscenze. Ma si basa su un percorso logico e cognitivo necessariamente a senso unico, essendo difficilissimo, se non impossibile, ripercorrerlo in ordine inverso quando non si dispone di tutte le informazioni di supporto necessarie. La sintesi Personale Fatta da altri Favorisce l’apprendimento significativo e quindi facilita la memorizzazione Porta all’apprendiment o meccanico, destinato all’oblio La sintesi Un esempio di sintesi fatta da altri è il testo sintetico, purtroppo molto diffuso anche tra i nostri libri di testo. LA BOCCA La bocca è delimitata verso l’esterno dalle labbra, di lato dalle guance, in alto dal palato; in basso è presente la lingua, un muscolo volontario sulla cui superficie si trovano le papille gustative responsabili del senso del gusto. Nella bocca sfociano i condotti delle ghiandole salivari e si trovano due arcate dentali formate dai denti, inserite nella mascella superiore e in quella inferiore (o mandibola). La sintesi Nelle mappe i processi di sintesi sono spinti al massimo livello perché non solo derivano da un lavoro di selezione e la classificazione delle informazioni ma anche perché esse vanno convertite in concetti e rappresentate, con un’ulteriore sintesi, per mezzo di una parola chiave. Il doppio processo di sintesi richiesto nella costruzione di una mappa partendo da un testo Testo originale prima sintesi Informazioni ordinate e selezionate seconda sintesi Parole chiave posizionate nella mappa Il processo di sintesi è a senso unico Testo originale prima sintesi Informazioni ordinate e selezionate seconda sintesi Parole chiave posizionate nella mappa La facilitazione Abilitare Compensare Intervento didattico Strumenti compensativi Facilitare Dispensare La facilitazione è una strategia didattica Misure dispensative Facilitazione = una strategia didattica che rende possibile l’apprendimento, e quindi il successo formativo, accrescendo progressivamente le necessarie autonomie. Facilitazione La facilitazione si basa sull’aiuto, necessariamente temporaneo, inserito in un processo che porta a raggiungere obiettivi che da solo il soggetto non avrebbe mai potuto raggiungere. Facilitazione L'aiuto veramente finalizzato all'autonomia: - non è mai eccessivo; - non è mai deresponsabilizzante; - è programmato verso l'estinzione. Cosa serve? Cosa serve: 1 Serve un sistema che possa essere utilizzato in modo efficace e funzionale sia come strumento compensativo personale (=per farsi le proprie mappe) che come facilitatore allo studio (=per consultare mappe predisposte da altri); Cosa serve: 2 Anche se viene usato come facilitatore, il sistema deve promuovere un efficace metodo di studio e, per i DSA, adeguate competenze compensative per l’accesso ai documenti di studio. Ossia: anche se si forniscono mappe già pronte, non bisogna mai rinunciare per i DSA all’autonoma fruizione del testo. Con le loro strategie, ma attraverso il testo. Cosa serve: 3 Usando le mappe come facilitatore è indispensabile superare le criticità derivanti dai processi di sintesi: identificare un concetto, anche complesso, con una “parola chiave” è efficace nella rappresentazione grafica, ma se essa viene isolata e decontestualizzata perde di significato. Cosa serve: 4 Occorre lavorare non solo sull’efficacia dello strumento (deve funzionare adeguatamente) ma anche sull’efficienza: costruire una mappa deve essere un’operazione il più possibile semplice e veloce; Cosa serve: 5 Costruire una mappa è un processo attivo e dinamico: vanno quindi potenziati gli strumenti che favoriscono la revisione, anche sostanziale, dell’organizzazione dei nodi prevedendo anche un’agevole classificazione gerarchica; Due programmi per costruire mappe per lo studio IperMAPPE Erickson MindMaple Commerciale Gratuito Dal testo alla mappa Esempi di procedure per rendere semiautomatica la costruzione delle mappe sfruttando la riorganizzazione del testo Dal testo alla mappa 1) Individuare ed evidenziare i concetti chiave in un testo Meglio ovviamente partire dal libro digitale… …ma quando c'è solo quello cartaceo diventano interessanti le penne scanner, come IRISPen. Si cattura il testo scorrendo con la penna sulle righe che interessano; subito viene inserito in qualsiasi documento aperto, come se lo si digitasse con la tastiera. iperMAPPE 2 La strategia di IperMAPPE IperMAPPE Erickson 1 Il nodo come unità significativa di informazione IperMAPPE Erickson Il nodo come unità significativa di informazione Oltre a un’etichetta e a un’eventuale immagine, a un nodo posso associare anche del testo descrittivo, nonché file multimediali. IperMAPPE Erickson Il nodo come unità significativa di Il brigantaggio informazione I briganti erano banditi che compivano azioni violente, con furti e rapine, ma che agivano spesso anche per motivi politici e sociali… IperMAPPE Erickson Se il nodo è più ricco di informazioni Si può ridurre il numero dei nodi Migliora l’efficacia percettiva della mappa in caso di contenuti complessi IperMAPPE Erickson 2 Si può definire l’importanza del contenuto di un nodo (livello gerarchico) IperMAPPE Erickson (livello gerarchico) Livello 0 – Principale. Livello 1 – Fondamentale. Livello 2 – Approfondimento. Livello 3 – Dettaglio. IperMAPPE Erickson Si può modificare la visualizzazione della mappa in base alle necessità: vedere tutti i nodi o solo quelli più importanti Dettaglio Principale Approfondimento Dettaglio Fondamentale Fondamentale Approfondimento Approfondimento Fondamentale Dettaglio Dettaglio Approfondimento Approfondimento Dettaglio Dettaglio Dettaglio Principale Fondamentale Fondamentale Fondamentale Approfondimento Principale Fondamentale Fondamentale Approfondimento Approfondimento Fondamentale Approfondimento Approfondimento Dettaglio Principale Approfondimento Dettaglio Fondamentale Fondamentale Approfondimento Approfondimento Fondamentale Dettaglio Dettaglio Approfondimento Approfondimento Dettaglio Dettaglio Dettaglio IperMAPPE Erickson 3 Offrire strumenti e strategie per rendere più veloce (semiautomatica, se possibile) la costruzione di una mappa IperMAPPE Erickson 3a Produrre una mappa con le parole chiave evidenziate nel libro digitale Si evidenziano le parole chiave in un testo A mano (ma molto velocemente) si posizionano i nodi in modo logico, si definisce il livello gerarchico di ciascuno e i collegamenti tra di loro IperMAPPE Erickson 3b Produrre una mappa caricando le informazioni sulla finestra del nodo sganciata La finestra del nodo si sgancia del programma e rimane sempre in primo piano finché non viene chiusa. Apriamo il libro di testo. Selezioniamo il testo che ci interessa e clicchiamo sul comando di caricamento della descrizione. La parte selezionata è caricata. IperMAPPE Erickson 3c Produrre una mappa importando un testo strutturato Per studiare efficacemente bisogna: Concentrarsi No musica No cellulare No televisione Comprendere Leggere attentamente Leggere per capire Selezionare Cosa? Le cose importanti Le cose che non so Come? Sottolineare Evidenziare Copiare in schema Perché? Per ricordare Per organizzare Per capire Ricordare Ripetere Un testo strutturato riproduce con indentazioni (tasto TAB) una struttura logica o gerarchica. Si può convertire automaticamente in mappa. La mappa prodotta automaticamente dal programma andrà probabilmente rielaborata per essere più efficace Il metodo di studio non si può mai imporre! Il vero protagonista Affinché questi strumenti siano efficaci, l’alunno va sempre considerato come il vero protagonista del processo di crescita e sviluppo di competenze compensative. Senza di lui non si ottengono risultati. Ricalcolo… Il computer di sostegno Costruire il Piano Didattico Personalizzato Flavio Fogarolo (a cura di) Erickson 2012 nuova edizione Competenze compensative Flavio Fogarolo (a cura di) Erickson 2012 Insegnare e imparare con le mappe di Flavio Fogarolo e Caterina Scapin Erickson 2010 di Flavio Fogarolo e Marco Guastavigna Erickson 2013 [email protected] Articoli disponibili in PDF Mappe e metodo di studio: il programma iperMAPPE di Flavio Fogarolo Articolo su rivista Difficoltà di Apprendimento Erickson ottobre 2013 Mini guida di Mind Maple Tratta da Insegnare e imparare con le mappe Fogarolo - Guastavigna, Erickson Costruire il Piano Didattico Personalizzato di Flavio Fogarolo e Melisa Ambrosini Articolo su rivista Difficoltà di Apprendimento Erickson dicembre 2013 Quando è opportuno proporre agli alunni con DSA l’uso di tecnologie compensative? di Flavio Fogarolo e Patrizio Tressoldi Articolo su rivista Difficoltà di Apprendimento Erickson dicembre 2011 [email protected]
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