consumatori edizione reno n°9 novembre 2014 il mensile dei soci coop WEB, VAI SUL SICURO Furti di identità, tentativi di truffa, virus. Con l’aumento dell’uso della rete, crescono anche le insidie. Ecco come affrontarle 42 Coop di Monghidoro, che bel compleanno! A un anno dall'inaugurazione i numeri confermano la bontà di una scelta strategica. E per festeggiare ecco in arrivo la centrale a metano che fa bene all'ambiente Circondarsi di parole ChiamaTutti CONVENIENZA A 360° CON COOPVOCE: TELEFONATE, SMS E INTERNET A SOLI 9,50 € AL MESE 360 minuti + 360 SMS verso tutti Web 1 Giga senza limiti Per Sempre Passa a CoopVoce entro il 30 Novembre 2014 Scopri le offerte CoopVoce su www.coopvoce.it Condizioni della promozione: L’ offerta “ChiamaTutti 360”, sottoscrivibile tra il 06/10/14 ed il 30/11/14, prevede 360 minuti di chiamate nazionali, verso numeri fissi e mobili, 360 SMS nazionali e 1 Giga di traffico internet nazionale ogni 30 giorni. 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Uno strumento per vivere serenamente la propria sessualità riducendo i rischi per la salute Coop Reno Telefono 051.8906011 www.coopreno.it 4 Lettere a Consumatori DI MARIO TOZZI 6 Le truffe del Web 19 DI EUGENIO DEL TOMA 32 Sapori piemontesi 14 Allergici & intolleranti. 24 I profilattici Coop 34 Tra Langhe e Roero DI CLAUDIO STRANO Un esercito che cresce 20 La cooperazione del futuro 13 Rifiuti & rifiuti Intolleranze e diagnosi DI DARIO GUIDI 30 Lo smartphone si prenota il Natale DI CLAUDIO STRANO 26 La vignetta DI ELLE KAPPA 29 Orti e cortili D I MASSIMO MONTANARI DI HELMUT FAILONI DI GIUSEPPE ORTOLANO 36 Gomme, la seconda vita DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO libri e dischi 36 Mostre, Intervista a Ghemon DI G. OLDRINI E P. PACODA Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected] Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10 Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena) Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296 Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio. Il numero di ottobre è stato stampato in 2.639.212 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questo prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione consumatori novembre 2014 4 L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è: redazione Consumatori, viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected] Ogm, discutere su dati reali Ho letto sui giornali di questi giorni diversi interventi sul tema Ogm. Tra favorevoli e contrari sembra di assistere a un dialogo tra sordi. Vorrei sentire la vostra opinione in proposito dianella berardi - la spezia Risponde Claudio Mazzini responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia Come ciclicamente accade, nelle scorse settimane, il fronte a favore dell'introduzione e della coltivazione di prodotti Ogm (ovvero geneticamente modificati) anche nel nostro paese ha rilanciato su alcuni giornali e su importanti mezzi di comunicazione la polemica "Ogm sì, Ogm no". Cosa dicono i sostenitori di queste sostanze? In primo luogo che gli Ogm sono sicuri e che col divieto di impiego (a favore del quale si è schierato il Governo del nostro paese come anche di numerosi altri paesi europei) si riduce la competitività dell’Italia. In più, si applicherebbe una eccessiva precauzione senza alcun ragionevole motivazione. Nei diversi interventi che sono apparsi rispuntano anche alcuni argomenti quasi mitologici quali: piante che resistono alla siccità, che salveranno dalla fame nel mondo o il famoso Golden rice, riso che dovrebbe salvare dalla cecità milioni di bambini sottonutriti. Il fronte dei contrari, per contro, afferma che senza regole certe l’eventuale coltivazione di piante transgeniche in Italia metterebbe seriamente a rischio l’integrità delle produzioni agroalimentari del nostro Paese, la loro unicità nello stretto legame con i territori, nonché gli interessi dei consumatori che, a distanza di vent’anni, continuano a non intravedere alcun beneficio. Così anno dopo anno il dibattito prosegue tra provocazioni e proclami, senza che, nel merito, si sia fatto un solo passo avanti. Quel che si può dire è che, ad oggi, le colture disponibili sul mercato, a 20 anni dall’arrivo dei primi Ogm, sono solamente 4 (mais, soia, cotone e colza), tutte brevettate o per la resistenza a un diserbante e/o ad un insetto. Non c'è nessun prodotto Ogm che cresca senza acqua o che curi malattie. In sintesi gli attuali Ogm non rappresentano, né la causa, né tantomeno la soluzione del problema agricolo o della fame nel mondo. Coop ritiene che l’ingegneria genetica possa rappre- sentare una nuova, grande opportunità per l’uomo se applicata in campo medico per la cura delle malattie. Ma Coop chiede maggiori garanzie nell’utilizzo di queste tecnologie in campo agroalimentare, facendo prevalere il principio di precauzione. La posizione di Coop non era e non è preconcetta o faziosa, ma è frutto di una analisi approfondita che prende atto di due dati inconfutabili: la disomogeneità delle valutazioni scientifiche in merito ai rischi a medio e lungo termine sulla salute dell’uomo ed ambiente e l’assenza di vantaggi per il consumatore derivanti dall’introduzione di queste nuove piante. In più c'è anche il rischio di una penalizzazione per una industria, come quella agroalimentare italiana, così legata a produzioni di alta qualità ed espressione di tanti territori. Abbiamo lanciato già da diversi anni lo slogan “Conoscenza e prudenza”, attraverso il quale intendiamo esprimere e sintetizzare il mandato e la natura di Coop: la responsabilità sociale di impresa. Non si tratta quindi di un atteggiamento di rifiuto, ma di una richiesta di potenziare preventivamente la ricerca (soprattutto pubblica) al fine di valutare accuratamente gli eventuali effetti avversi. Una certezza invece l’abbiamo relativa al Golden rice. Da quello che ci risulta, la stessa IRRI (International Rice Research Institute), ente che ha promosso le coltivazioni sperimentali di questo riso, ha dichiarato che “non è stato ancora stabilito se il consumo giornaliero di “Golden Rice” migliori l’assunzione di vitamina A nelle persone che ne sono carenti e se sarebbe quindi in grado di ridurre i problemi correlati, quali la cecità”. E a differenza da quanto sostenuto nella discussione di queste settimane, il Golden rice non è mai stato coltivato su larga scala, quindi non può aver salvato milioni di bambini dalla cecità. A questo punto una domanda sorge spontanea, come dicevano i latini "cui prodest?". A chi giova condurre una discussione in questi termini? 5 pedoni e multe Ho letto che una recente sentenza ha penalizzato i pedoni nei confronti dei ciclisti... anna Rita CavatoRti - pesCar a Una recente sentenza della Cassazione Penale (Cassazione Penale sez. IV, sentenza del 05/06/2014 n.35957) riconosce la responsabilità, con conseguente condanna al risarcimento dei danni, per il pedone che scende repentinamente da un marciapiede senza guardare, invadendo l'adiacente pista ciclabile e andando a costituire un ostacolo per i ciclisti ivi transitanti, provocandone la caduta. Ecco che allora i pedoni, che in passato avevano quasi sempre diritto di precedenza, rientreranno anche loro nella categoria dei “sanzionabili” per aver commesso una infrazione. dine di maturazione, sono moro, tarocco e sanguinello. Il moro ha forma sferico-ovale, calibro medio, e una buccia arancione con sfumature rosso-vinose e si coglie dal mese di dicembre a marzo; il tarocco invece matura fino a metà maggio, è di grosso calibro con un collare prominente, ha una buccia giallo-arancio con polpa gialla tendente all'arancio, priva di semi e molto succosa; il sanguinello matura a febbraio fino ad aprile, ha frutti di calibro medio e forma oblunga-sferica, buccia arancio intenso, polpa molto succosa. Tutte queste arance sono accomunate dal fatto di contenere vitamina C e B, potassio, sostanze antiossidanti e pectina. Condizionatori certificati Ho sentito che occorre la certificazione anche per i condizionatori come per le caldaie. È vero? giulio beRetta - san prospero (MoDena) arance siciliane Le arance rosse siciliane di quante tipologie sono? enzo RebeCChini - pIaCenza Le arance rosse di Sicilia hanno ottenuto il marchio Igp nel 1996 e vengono prodotte in tre tipologie che, in or- Dal 15 ottobre è divenuta obbligatoria la compilazione del libretto dell'impianto termico di climatizzazione estiva (come già in vigore per il riscaldamento) da parte di un tecnico abilitato una volta ogni anno. La legge (DM 10 febbraio 2014) esclude però gli impianti mobili e quelli con potenza inferiore a 12 kw. Il controllo per far rispettare la normativa spetta alle Regioni. Benessere in Slovenia NATALE 22/12/2014 - 28/12/2014 10 % DI SCONTO SOCI COOP 1 x mezza pensione* Prezzo a persona: PREZZO REGOLARE 1 x mezza pensione* HOTEL PARK *** camera doppia 43,90 + REGALO** 39,50 + REGALO** VILA HIGIEA **** camera doppia 45,90 + REGALO** 41,30 + REGALO** HOTEL VITA **** letto francese 47,90 + REGALO** 43,10 + REGALO** HOTEL VITA **** camera doppia 49,90 + REGALO** 44,90 + REGALO** ** Minimo 2 notti. *Terme Dobrna vi regala telefono (cellulare). FUNZIONA ANCHE IN ITALIA. CAPODANNO 28/12/2014 - 02/01/2015 Prezzo a persona: PREZZO REGOLARE 2 x mezza pensione -15ON% TO I SC D menti sui tutti i tratta ggi sa as m ro nt del ce na e bellezza “Hiša travniku” 10 % DI SCONTO SOCI COOP 2 x mezza pensione HOTEL PARK *** camera doppia 219,00 197,00 VILA HIGIEA **** camera doppia 229,00 206,00 HOTEL VITA **** letto francese 239,00 215,00 HOTEL VITA **** camera doppia 249,00 224,00 INFO: Dejan Ažman Cell. 3664378043 (lunedì - venerdì: 8.00-16.00) Terme Dobrna, Dobrna, Slovenia Prenotazioni: 00386 3 78 08 110 (lun. - ven.: 8.00-17.00, sab. - dom.: 8.00-16.00) e: [email protected] www.terme-dobrna.si 6 sicurezza LE truffe del WEB di claudio strano Tra furti di dati, siti che estorcono denaro e malware che blocca i nostri computer, le frodi via Internet si moltiplicano al ritmo del 20% annuo. Oltre la metà degli italiani è finita sotto attacco informatico. Ma le soluzioni ci sono. Vediamo, con l'aiuto di esperti, come evitare i pericoli e godersi il piacere della navigazione Livello di allerta basso, medio, alto. Il linguaggio usato dalla Polizia postale e delle comunicazioni sul suo sito ricorda quello della protezione civile. Il sito (www.commissariatodips.it) avvisa gli internauti sui pericoli della navigazione, e di pericoli ce ne sono eccome, distruttivi come tornado se non li si conosce e ci si ripara per tempo. Per molti versi, la protezione dei cittadini dalle calamità "innaturali" che circolano per Internet (virus, trojan, phishing, pharming) ha oggi un significato analogo alla prevenzione dei fenomeni atmosferici estremi. Colpiscono entrambi su larga scala (sono arrivati a 3 miliardi gli internauti sul pianeta!) creando un allarme diffuso: circa il 56% degli italiani è finito sotto attacco informatico nell'ultimo anno (dati Symantec). "Solo per le truffe online, nei primi nove mesi di quest'anno l'aumento è stato del 20%", snocciola i suoi dati Alessandra Belardini, direttore del Commissariato di P.S. online della Polizia postale, che però invita a non drammatizzare: "Considerato il numero crescente di italiani connessi, il dato del 20% è da considerarsi pressoché fisiologico". Utilizzare quello straordinario strumento che è Internet è consumatori novembre 2014 7 Le sette regole d'oro per non infettare il computer In linea generale per eliminare il 90% dei problemi si dovrebbero seguire queste semplici regole suggerite da chi opera sui computer attaccati dagli hacker 1 Non usare password banali 2 Non aprire mai link da messaggi di posta (già questa semplice regola elimina il problema phishing). Casomai se proprio si ha il dubbio, aprire il browser e digitare manualmente l’indirizzo del sito internet a cui vogliamo accedere 3 Tenere il sistema e l’antivirus (nel caso si usasse Windows) sempre aggiornato 4 Leggere molto bene le finestre che vengono proposte durante l’installazione di software vario nel computer o durante la navigazione (molti software installano dietro di sé molta “spazzatura”). un piacere per tutti ma anche per gli hacker che vi fiutano l'affare. È stato calcolato che il crimine informatico danneggia il sistema Italia per 20-40 miliardi annui (dati agendadigitale) mandando in fumo, a livello globale, circa 445 miliardi di dollari all'anno. I paesi più ricchi certifica il Csis (Center for Strategic and International Studies) arrivano a perdere mediamente fino allo 0,9% del Pil con riflessi negativi sull'economia e sulla competitività a vari livelli. Sono le aziende le più colpite; nessuna è al riparo dagli hacker, con costi soprattutto di pulizia e di recupero delle informazioni perse. "È come se la criminalità informatica costituisse 'una tassa sull'innovazione''', fa notare Jim Lewis, direttore del Csis. Per capire le proporzioni del danno sul quale, però, va aggiunto, fiorisce un'economia parallela e fondano le proprie fortune i centri di assistenza ai computer, solo in Italia, 5 Se possibile, usare su Windows una suite completa che includa un modulo di “Internet security”, che controlla anche le pagine che visitate e i link che aprite 6 Fare attenzione alle piattaforme di file sharing (ad esempio eMule), siti porno e software contraffatti o “crakkati”, grande fonte di problemi 7 Un po’ di fortuna, infine, che quella non guasta mai... a fronte di perdite per 875 milioni di dollari, i costi di ''pulizia'' sono pari a circa 8 miliardi e mezzo di dollari! Attaccati "dal" pc Facendo un po' d'ordine, andrebbero distinte le truffe vere e proprie (phishing, nigeriane, ecc.) dai software maligni (virus, malware, ecc.). Le prime non alterano il computer ma tendono a raggirare l’utente per ottenere dati sensibili quali account bancari, password o direttamente versamenti bancari; i secondi sono veri e propri software che sfruttano falle o bug del sistema operativo per replicarsi, installarsi nella memoria di un computer e svolgere il compito per il quale sono stati programmati. Ad agire, in ambedue i casi, sono organizzazioni criminali spesso transfrontaliere dedite a vari generi di attività illecite. Solo con il virus chiamato Zeus (sgominato a giugno con l'operazione internazionale “GameOver Zeus”), gli hacker hanno raccolto illecitamente 100 milioni di dollari a livello planetario. In Italia erano attivi 160 nodi di Zeus che hanno infettato circa 10.000 pc. Ma con i dati sottratti, che cosa ci fanno i pirati della rete? Nell'elenco del Centro Europeo Consumatori, articolazione dell'Ecc (European consumer centres network) della Commissione europea, troviamo micro-finanziamenti, acquisti di servizi su Internet, aperture o incursioni nei conti bancari e relative carte di pagamento, emissione di assegni contraffatti. I dati possono servire per richiedere un finanziamento o per acquistare merci con pagamento rateale. Se la vittima è un'impresa, anche per accedere ai pubblici registri e cambiare i nomi dei titolari d’azienda e i loro indirizzi ottenendo così beni e servizi senza scucire un euro. continua a pagina 8 > 8 primo piano sicurezza al passo. Dovremmo farlo anche noi, tenendoci sempre informati e aggiornati. Come? Collegandoci ad esempio una volta almeno ogni dieci giorni al sito della Polizia postale dove mettiamo gli alert sulle principali minacce". A parte poche eccezioni – sostengono gli informatici – il ruolo dell’utente è determinante per il successo dell’attacco o della truffa. Corriamo dunque ai ripari. Siti utili www.commissariatodips.ii www.truffeonline.net www.occhioallatruffa.net Spie amiche La tecnica più comune per perpetrare furti d'identità è il phishing (storpiatura dall'inglese "pescare") ossia una e-mail in apparenza ufficiale proveniente da istituti di credito o società di servizi, che invita a inserire dati personali nei link allegati. Come riconoscerlo il phishing? La guida di Adiconsum sottolinea che mai banche o istituti richiedono dati del genere per email, basterebbe questo a tagliare la testa al toro. Ma ci sono almeno quattro spie "amiche" che devono mettere sul chivalà: se le e-mail non sono personalizzate e utilizzano toni intimidatori; se chiedono di inserire le proprie credenziali in un sito web (falso) linkato e se infine presentano errori di ortografia essendo traduzioni zoppicanti da siti esteri, dell'Est Europa o dell'Africa soprattutto, in particolare della Nigeria dove sono registrati molti dei siti di cybercrime. Per questo è invalso il termine "truffa nigeriana" che, come spiega il direttore del Commissariato online della Polizia postale, "oggi è un contenitore dove sta dentro di tutto, dalle false lotterie alle eredità improbabili provenienti da parenti lontani". Lo scopo è sempre l'estorsione di denaro. Succede anche nel cosiddetto pharming, tecnica Correre ai ripari più occulta del phishing con la quale si realizzano pagine-fotocopia: il risultato è che il cliente è convinto di trovarsi nel sito della propria banca ma è solo uno specchio. Nel vishing, invece, gli impostori si presentano con telefonate via Internet (Voip) sempre a nome delle banche. Facebook ha sistemi di sicurezza suoi, in grado, dice, di stanare i malware e aiutare i servizi segreti a sgominare le cyber gang. Ma non basta di certo a fermare chi prima richiede l'amicizia e poi ricatta con le foto hard ottenute (vedi intervista a fianco). Gli hacker hanno dimostrato di saper violare anche il cloud (nuvola informatica), cioè lo spazio fornito dai provider per archiviare i propri dati, rubando le foto di un centinaio di dive di Hollywood. La casistica dunque è molto ampia e non lascia stare nemmeno i santi, con offerte di attestati papali o dell'acqua di Lourdes fino alla più stretta attualità. Tra gli ultimi attacchi di questo tipo, le false email di tipo "fiscale" che hanno per mittente l'Agenzia delle Entrate e invitano ad aprire l'allegato “Linee Guida” al fine di evitare i controlli legati al redditometro. "Tutti oggi con la rete possiamo sapere di tutto – commenta Belardini – e anche il criminale sta Registrandoci sul portale www. commissariatodips.it possiamo mandare segnalazioni e ricevere risposte 24 ore su 24. Dobbiamo sempre ricordare che uno dei criteri chiave per sincerarsi che siamo su un sito sicuro resta quello di guardare che vi sia, sulla barra in alto dello schermo, il lucchettino simbolo di criptazione nelle transazioni. Ci sono però vari codici di crittografia Ssl, e quest'estate un phishing pericolosissimo, quello dei carburanti, concepito ai danni dei clienti dell'Agip, è riuscito ad aggirare l'ostacolo. È andata così. I pirati informatici hanno succhiato denaro fingendo una promozione a prezzi stracciati: 50 o 100 litri di greggio a un euro al litro (l'eccessivo sconto avrebbe già dovuto insospettire). Oltre a registrare due appositi domìni (agipbenzina. com ed eni-shopping.com) facilmente equivocabili come legittimi, hanno acquistato un certificato Ssl che di solito, come detto, è garanzia di sicurezza. Il sito enishopping.com appariva così ai browser come sicuro, con tanto di lucchettino, ma non lo era. La morale è sempre la stessa: informarsi imparando dalle esperienze degli altri e da quelle di un bravo "disinfestatore" di computer (leggi in queste stesse pagine) e aggiornarsi di continuo. Come se chi naviga su Internet fosse, a sua volta, un antivirus! consumatori novembre 2014 9 La cyber poliziotto: "Prevenire non è difficile" Alessandra Belardini dirige il Commissariato di P.S. online della Polizia postale, specializzato nella repressione dei reati informatici. Dottoressa, i casi aumentano. C'entra forse anche la crisi economica creando false aspettative sul web? Non credo, direi piuttosto che aumentano i fruitori della rete per cui si verifica un aumento naturale delle fattispecie criminose. Oggi è facile connettersi alla rete, molta gente lo fa in mobilità usando lo smartphone o il tablet, dispositivi che sotto il profilo del rischio equivalgono al 100% a un computer. È un attimo prendersi un trojan sul cellulare scaricando una app gratuita anche se spesso non ci si accorge di avercelo. Ed è un attimo che qualcuno sottragga i nostri dati sensibili se non adottiamo determinati accorgimenti. Ad esempio quali? A prescindere dal dispositivo, noi consigliamo di proteggere i dati personali in una cartella criptata con la password, se proprio non li si vuole conservare a parte. Per rendere la vita più difficile agli hacker, meglio dotarsi di antivirus e filtri avanzati come i firewall e aggiornarli spesso. Quasi superfluo dire che la password dev'essere composta di almeno 9 caratteri alfanumerici contenenti uno o più caratteri speciali come il simbolo del dollaro o del cancelletto, e mai usare nomi di familiari né date di nascita o parole banali. È meglio poi cambiare la password al massimo ogni mese. La prevenzione, come vede, non è difficile ma è molto importante. Anche sui social network è pericoloso navigare? Facebook, Twitter e altre piattaforme social sono semplicemente dei "teatri" diversi dove si consumano i cybercrime. Prendiamo ad esempio le estorsioni nigeriane. La più classica è la richiesta di amicizia da parte di un'avvenente ragazza che una volta collezionati molti contatti, intrattiene con la "vittima" un colloquio sempre più hard, gli chiede foto spinte, infine lo ricatta se non vuole che vengano diffuse in rete. Anche i falsi profili Facebook si moltiplicano, tuttavia in Italia i furti di identità digitale non sono perseguibili se non come aggravante nelle frodi in commercio. Per altri reati, come la diffamazione online, occorre invece leggere bene le policy. Quella di Facebook è molto permissiva: negli States dove il social ha la sede legale i reati di opinione non sono percepiti come qui in Italia e a meno che la diffamazione non sia molto grossa, noi non riusciamo ad intervenire. Reati online in crescita del 20% boom DELle "chat a luce rosse" Sono in crescita del 20% le denunce alla Polizia postale da parte degli italiani. I dati suddivisi per fasce di età e raffrontati con il 2013, si riferiscono al periodo 1 gennaio - 10 settembre 2014 e non comprendono le querele sporte ai Carabinieri o ad altre forze dell'ordine. Cambia la rete e cambiano anche le tipologie di truffe, lo si può evincere dalla voce "altro" che è sempre più corposa. Comprende le fattispecie ancora da catalogare e i reati a sfondo erotico che pure hanno i maggiori incrementi creando un "sommerso" difficile da perseguire, dato che le vittime, per ragioni di privacy, tendono a non denunciare. Dato complessivo truffe immobiliari malware truffe con danno al venditore truffe con danno all'acquirente truffe a danno di enti religiosi nigeriane altro persone denunciate spazi virtuali (siti) sequestrati Over 65 anni 51.684 19 8 71 5.706 2 16 45.755 > 18 23.172 99 12 477 18.454 5 44 3.202 <18 2.625 2 2.625 22 2.629 602 10 primo piano sicurezza Antivirus e antispyware come sCegliere lo scudo più appropriato L’antivirus è come un abito confezionato, la taglia come minimo deve calzare nel senso che deve adattarsi al computer e saperlo difendere dalle principali minacce. Ciò dipende dalla capacità della macchina di installare il programma e di farlo girare, ma anche e soprattutto dai siti frequentati, dai download che si è soliti fare, ecc. Molti produttori di antivirus forniscono dei pacchetti di protezione completi, chiamati "internet security", che comprendono vari moduli tra cui antispyware, antivirus, protezione delle email, della navigazione Internet, dei sistemi p2p, delle chat e firewall più robusti. Di molti sistemi di protezione è disponibile anche la versione gratuita, che però non offre la completezza delle versioni a pagamento (generalmente hanno attivo solo il modulo antivirus), ma può essere utile per provare il prodotto per un periodo e verificarne la validità e l'integrazione con il sistema operativo, visto che l'antivirus incide pesantemente nell'esperienza d'uso di un pc. Tra i migliori antivirus Le parole difficili gratuiti ricordiamo Avast e Avg free. Nelle versioni più recenti, i vari software antivirus sono stati implementati con algoritmi di scansione “intelligente” in base alle operazioni che si stanno compiendo, così da non rallentare il computer. Prima dell'acquisto di un "internet security" (dai 50 ai 100 euro all'anno da preventivare) è utile a scanso di sorprese sperimentare la versione di prova sul pc. Antivirus: è un software che protegge il pc dalle infezioni autoreplicantesi di virus o worm. Queste sono le minacce più pericolose, in quando possono creare danni anche irreparabili ai dati e al sistema operativo. Antispyware: un software specializzato nell'individuare e rimuovere gli spyware, cioè software maligni che "spiano" il comportamento dell'utente violando la sua privacy o inviano pubblicità non richieste durante la navigazione. Hanno comunque bisogno dell'azione dell'utente per insediarsi nel pc. Phishing (storpiatura di fishing, pescare in inglese) furto di dati personali tramite e-mail Sniffer (dall'inglese odorare) è l'intercettazione passiva di dati che transitano in rete, password o altre informazioni sensibili Pharming (storpiatura di farming) furto di dati tramite esternalizzazio- Spamming invio di messaggi di ne e reindirizzamento a un server posta elettronica indesiderati "clone" Malware (malicious software), Vishing (neologismo da phishing) programmi creati per danneggiare i furto dei dati tramite telefonate che pc su cui vengono eseguiti, ad simulano l'esistenza di un call center esempio virus e trojan usati per estorcere dati (una banca ad esempio) chiedendo alla vittima di fornire i propri dati consumatori novembre 2014 11 Diario di un "disinfestatore" di computer L'esperienza e i consigli pratici di uno dei tanti tecnici che si occupano del ripristino della sicurezza nei nostri pc I maggiori problemi che mi capitano – racconta Sebastiano Carta, tecnico esperto in interventi di ripristino nonché sviluppatore di software – sono derivati dal phishing o dalla installazione di software di dubbia provenienza che fanno poi da ponte al proliferare di malware, virus e trojan. Gli stessi router wi-fi non sono del tutto esenti da pericoli come dimostra il malware della Polizia di Stato (o della Finanza o di altre forze dell'ordine sotto cui si traveste) che si diffonde a più dispositivi della casa, chiedendo denaro sotto minaccia di azioni giudiziarie (del tutto irreali, tra l'altro, poiché nessun reato viene perseguito in questo modo). Router da aggiornare Il problema può insorgere, in questo caso che è comune a tante persone, se il router non ha impostata una password di sicurezza personalizzata per le pagine di configurazione (molti utenti lasciano la password del fabbricante). Alcuni virus, dopo aver infettato il pc, riescono, usando la password standard, a modificare la configurazione del router, magari cambiandone i Dns (nomi di dominio) di riferimento e quindi allargando il problema della sicurezza a tutte le macchine della rete. Ovviamente, essendo il router un piccolo computer con un proprio sistema operativo, può anche avere dei bug sfruttabili per l’accesso alle pagine di configurazione. Quindi, in qualche caso, anche usando la precauzione di modificare la password, non si è completamente immuni da eventuali problemi. Anche per questo le case produttrici rilasciano periodicamente aggiornamenti del firmware del router che correggono falle di sicurezza o migliorano le prestazioni dell’apparecchio. Il consiglio è di cambiare la password a un router appena acquistato e magari di abilitare l’accesso nelle pagine di configurazione a macchine che sono connesse alla rete locale cablata (generalmente i router hanno continua a pagina 13 > Virus usato come sinonimo di malware, più propriamente ne è una sottospecie: un software che infetta dei file e si autoriproduce, generalmente senza farsi rilevare dall'utente Worm (letteralmente "verme") è un particolare malware in grado di autoreplicarsi. A differenza di un virus non ha bisogno di legarsi ad altri programmi eseguibili per diffondersi. Viaggia spesso per e-mail Trojan (in italiano "cavallo di Troia"), deve il suo nome al fatto che le sue funzionalità sono nascoste dentro un programma apparentemente utile; è l'utente che eseguendo l'applicazione inconsapevolmente installa ed esegue anche il trojan nascosto Spyware è un software maligno che raccoglie informazioni sull'attività online di un utente senza il suo consenso. Le usa per l'invio di pubblicità non richiesta (spam), la modifica della home page o della lista dei preferiti, ecc. Pop up finestra che si apre all'apertura di un messaggio pubblicitario veicolando il virus, com'è stato per "Zeus" nel 2012 Ssl (Secured sockets layer) protocollo di sicurezza usato per crittografare i dati in rete. È riconoscibile dalla sigla https:// al posto di http:// consumatori novembre 2014 questa opzione). Quindi scegliere una password sufficientemente complessa, con maiuscole e numeri. Molto importante è verificare che la connessione wi-fi del router non sia in chiaro, ma protetta in Wpa2 con password (il Wep è un protocollo non sicuro e non andrebbe usato) in modo che nessun computer non autorizzato possa accedere furtivamente alla nostra rete. Mac & "fai da te" Il sistema operativo Osx di Macintosh è un sistema unix-like (come Linux) e le minacce per questo tipo di sistemi sono diverse da quelle per Windows e numericamente inferiori: per infettare il computer nella maggior parte dei casi bisogna possedere l’accesso utente alla macchina. Sotto questo profilo Mac continua ad essere molto più sicuro. Tanti privati cittadini poi si chiedono quanto può costare mediamente un intervento e fino a che punto ci si può invece arrangiare da soli. Ebbene, la casistica qui è molto varia, dipende dall’entità e dalla pericolosità dell’infezione. Mediamente tuttavia per un intervento si può preventivare dai 50 agli 80 euro l'ora. I malware sono facilmente rimovibili con tool appositi e con piccoli interventi nel registro, i virus invece sono più pericolosi e alcune volte la loro rimozione danneggia il sistema. In questo caso è più conveniente formattare completamente il pc e riportarlo allo stato originale, piuttosto che perdere ore a cercare di riparare il danno. Se si vuole ricorrere al “fai da te”, l’opzione formattazione è una delle migliori (se l'infezione è importante), piuttosto che perdersi tra comandi a terminale, voci di registro, trapianti di Dll, ecc. Certo, comporta la reimpostazione del pc con relativi driver, programmi e dati, ma si è sicuri di avere eliminato il problema. primo piano sicurezza 13 un pianeta da difendere di Mario Tozzi primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo Rifiuti & rifiuti soluzione condivisa cercasi La questione rifiuti in Italia è sempre grave, soprattutto al Sud e, in particolare, a Roma e a Palermo. Se parliamo dei rifiuti solidi urbani, quelli che ogni giorno gettiamo nei nostri cassonetti o che, finalmente, vengono a prendersi al portone di casa. Circa trenta milioni di tonnellate di rifiuti, cioè 500 kg di pattume per abitante all'anno: una cifra enorme. Ma, forse, il problema è stato ormai almeno affrontato nella maniera corretta: raccolta differenziata, anche porta a porta, e diminuzione dei rifiuti all'origine. Però in Italia c'è un problema di impianti, un problema serio: anche raccogliendo in maniera differenziata, il riciclaggio diventa difficile se non ci sono impianti di trattamento. A Roma si raccolgono ogni giorno 350 tonnellate di rifiuti organici, ma solo 90 vengono portati agli impianti di trattamento dove si trasformano in compostaggio, utile per ammendare i terreni naturalmente, che viene venduto per 20 euro a tonnellata. Che fine fanno le altre 260 tonnellate? Semplice, prendono il camion (nemmeno il treno) e si mettono sulla strada del nord Italia o del nord Europa. Al prezzo di 120 euro a tonnellata. Perché? Perché non è stato possibile costruire nemmeno un altro impianto, nei dintorni, per trattare la frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Un trattamento, lo ricordiamo, che comporta un impatto ambientale scarso e che sarebbe un dovere compiere ciascuno nella propria provincia o regione, no? Lo stesso problema di impianti riguarda la questione più grave, quella dei rifiuti speciali, tossici o nocivi, che sono quattro volte quanto quelli solidi urbani. E, se vogliamo essere lungimiranti, fra tutti dobbiamo occuparci di quelli radioattivi, non solo quelli della dismissione delle quattro centrali nucleari italiane, ma anche quelli prodotti giornalmente dagli ospedali e dalle strutture di analisi clinica. Cosa ci facciamo con i tanti metri cubi di materiali debolmente radioattivi? Meglio: chi se li prenderà vicino casa? A fine anno la società incaricata delle dismissioni (Sogin) elaborerà una mappa della ubicazione dei possibili siti ed è facile immaginare le reazioni a livello locale, tenendo magari conto di cosa accadde a Scanzano Jonico nel 2003. A quel tempo si parlava solo di rifiuti delle centrali e le opposizioni avevano ragioni da vendere. Però che ne facciamo di quelli, e soprattutto degli altri, rifiuti radioattivi, visto anche che la strada nucleare in Italia è stata fortunatamente sbarrata per sempre? Oggi ci sono tre punti che non possono essere elusi: 1) che il problema esiste e non può essere eliminato facendo finta di niente; 2) che non può essere demandato alle generazioni successive; 3) che non può essere consegnato ai paesi poveri comprandoli a poco prezzo (e che non tutto può essere trattato nei paesi ricchi attrezzati pagando prezzi elevatissimi). Se almeno su questa linea di principio si raggiungesse un accordo generale, forse sarebbe più facile disegnare una soluzione condivisa. ● 14 primo piano salute Allergici & intolleranti Un esercito che cresce Aumenta il numero di persone che soffre di queste problematiche, legate sia al cibo che all'ambiente esterno. Con l'aiuto dei medici del Siaip scopriamo di cosa stiamo parlando, delle differenze che esistono, dei test per scoprirle e di quali regole seguire nella nostra alimentazione Cifre esatte è difficile formularne, ma quel che è certo è che ci riferiamo a problematiche che, anche se con gradazioni assai diverse tra loro, riguardano milioni di persone. Parliamo di allergie e intolleranze, soprattutto alimentari, che affliggono bambini e adulti. Le autorità sanitarie concordano sul fatto che si tratti di fenomeni tutti in aumento. Sulle allergie (alimentari) la Società italiana di allergologia parla di 600 mila bambini colpiti e di 1 milione e 300 mila adulti. Secondo dati Istat del 2008 i colpiti da allergia sono il 9,6% nella fascia da zero a 14 anni e il 12,8% nella fascia da 15 a 24 anni. Se si considera il discorso delle allergie del tratto respiratorio, legato all’inquinamento dell’aria delle città in cui viviamo, statistiche riferite a diversi paesi europei (specie del nord) danno una cifra tra il 20 e il 25% della popolazione colpita. Ovviamente se il discorso passa dalle allergie alle intolleranze (e poi vedremo nel dettaglio quale sia la differenza), il numero degli interessati va moltiplicato di svariate volte. Se sui celiaci, i dati sono ufficiali, cioè 600 mila persone, su altre problematiche le stime sono più difficili da formulare. Stime di Rem Lab dell’Università Cattolica, indicano gli intolleranti al lattosio nel nostro paese in alcuni milioni di pesone. Cifre da capogiro. Tra gli alimenti che più di frequente possono essere causa di allergie e intolleranze stanno frutta, legumi, pomodoro, poi crostacei e molluschi, le uova, il latte ed i cereali. Ora è evidente che tra forme di allergia che possono avere conseguenze gravissime per chi ne consumatori novembre 2014 15 i Celiaci sono 600 mila Un'associazione per aiutare chi non può assumere il glutine La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, grano khorasan (di solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e triticale. L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci sono quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati, ad oggi, solo 150.000. Ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 10%. Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dal proprio regime alimentare alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche Popolazione colpita da allergia (non solo alimentare) re el 9,6% 12,8% da 0 ai 14 anni da 15 ai 24 anni Dati Istat del 2008 è colpito e forme di intolleranza lieve, c’è una distanza enorme. Ma è altrettanto evidente che queste problematiche, anche per la crescente attenzione che tutti giustamente pongono non solo sui temi della salute ma più in generale del loro benessere, sono sempre più al centro dell’attenzione. E si incrociano con le scelte sugli alimenti da consumare e utilizzare. Anzi, un numero crescente di persone, sceglie di mangiare alimenti senza un qualche componente (come il glutine o il lattosio), non tanto perché ha un eliminare le più piccole tracce di glutine dal piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole quantità, può provocare diverse conseguenze più o meno gravi. La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia attualmente che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute. Per avere informazioni su questa problematica, da anni è presente l’Associazione Italiana celiachia (www. celiachia.it), che ha costituito anche la Fondazione celiachia con lo scopo proprio di sostenere e promuovere la ricerca scientifica. In Italia re zl 600.000 bambini 1.300.000 adulti Dati Società italiana allergologia problema esplicito, ma perché ritiene che il proprio benessere tragga vantaggio da questa scelta. A corollario di queste considerazioni c’è poi il fiorire di test che promettono di scoprire allergie e intolleranze, e che non sempre rispondono a criteri scientifici certi. Proprio per questo abbiamo cercato, grazie al contributo di alcuni medici della Società Italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip), che sono il suo presidente dottor Roberto Bernardini e la dottoressa Iride Dello Iacono, di capire bene di cosa si sta parlando e come conoscere ed affrontare il problema. Allergie ed intolleranze alimentari. Di che fenomeni si tratta? Il termine “Allergia Alimentare” indica una risposta immunitaria nei confronti di un alimento, con effetti nocivi per la salute. Tale manifestazione può essere immediata o ritardata nel tempo. Le reazioni allergiche riconducibili al primo tipo sono caratterizzate da una comparsa continua a pagina 16 > 16 primo piano salute Un interessante opuscolo informativo sui temi delle allergie alimentari, realizzato dai medici dell’unità di allergologia dell’Ospedale San Martino di Genova, in collaborazione con Coop Liguria e Slow Food è scaricabile all'indirizzo http://allergologia.hsanmartino.it/docs/pdf/librettocoopallergie2.pdf precoce dei sintomi, da pochi minuti a massimo due ore dopo l’assunzione di quel determinato alimento. I sintomi possono essere di tipo lievi-moderati fino a essere pericolosi per la vita. Essi sono rappresentati da orticaria, angioedema, rinocongiuntivite, vomito, dolori addominali, fino al grave quadro dell’anafilassi. Le forme ritardate di reazione allergica, si manifestano invece con sintomi che compaiono dopo qualche ora dalla introduzione dell’alimento e, nella stragrande maggioranza dei casi, sono a carico dell’apparato gastroenterico. Esistono, poi, forme miste: a questo gruppo appartiene la dermatite atopica. Bisogna precisare che l’espressione “Intolleranze Alimentari”, allo stato attuale, si riferisce alle reazioni avverse agli alimenti su base non immunitaria. Appartengono a questo gruppo le manifestazioni da causa enzimatica (ad es. l’intolleranza al lattosio), farmacologica (ad es. gli effetti della caffeina), tossica (ad es. la sindrome sgombroide da tossine ittiche) o idiopatica, ossia non ancora ben definita (ad es. da solfiti). Per alcune di queste intolleranze esistono specifici test diagnostici (ad esempio il test di provocazione orale con additivi e coloranti) validati scientificamente. È vero che siamo di fronte ad un aumento di queste problematiche e se sì per quali motivi? Negli ultimi 10-15 anni l’allergia alimentare ha subito un notevole incremento nel mondo, al punto che questo fenomeno è stato definito come la seconda ondata epidemica allergica (la prima aveva riguardato le manifestazioni allergiche respiratorie). L’aumento d’incidenza dell’allergia alimentare è stato posto in relazione con i cambiamenti nello stile di vita moderno, che comprendono anche nuovi modelli alimentari, oltre che mutamenti della flora batterica commensale e l’inquinamento atmosferico. Quali test esistono per verificare queste problematiche e che grado di attendibilità hanno? I test acquistati in Internet quale valenza hanno? Le forme di allergia alimentare che si manifestano subito dopo l’assunzione di un alimento possono essere studiate mediante i test cutanei (cosiddetti prick test) e sierologici. Essi consentono di identificare la sensibilizzazione nei confronti dei vari alimenti che possono comportarsi come allergeni. La conferma diagnostica dell’allergia alimentare, in casi particolari, è data dal Test di Provocazione orale in ambiente protetto. Nel sospetto di reazione allergica che insorge a distanza dall’assunzione di un alimento l’unico consumatori novembre 2014 test valido, ai fini della diagnosi, è la dieta di esclusione per alcune settimane che confermi la scomparsa dei sintomi, seguita dalla reintroduzione volta a dimostrarne la ricomparsa. I numerosi test diagnostici, attualmente in commercio e pubblicizzati come in grado di far porre diagnosi di “Intolleranza Alimentare”, sono privi di validità scientifica. Le allergie alimentari possono guarire? Le forme di allergia alimentare che non insorgono immediatamente dopo l’assunzione di un alimento (comunemente considerate intolleranze alimentari ndr) hanno una prognosi migliore rispetto al tipo di allergia 17 alimentare che manifesta i suoi sintomi subito dopo aver mangiato un cibo. Infatti, in genere, si risolvono con il trattamento dietetico, durante i primi anni di vita. Al contrario, le allergie alimentari di tipo immediato, in una minoranza di pazienti possono permanere nel tempo e ciò è correlato anche al tipo di alimento (come nel caso della frutta secca o dei crostacei) responsabile della reazione avversa. Tuttavia, è sbagliato protrarre una dieta di eliminazione all’infinito, basandosi solo sulla persistente positività dei test allergologici, senza valutare periodicamente l’eventuale acquisizione della tolleranza tramite reintroduzione dell’alimento da eseguire in ambiente con personale sanitario con specifiche competenze. Le allergie alimentari possono essere fatali? In alcuni casi molto gravi di allergia alimentare si può scatenare, in seguito alla ingestione del cibo allergizzante per il paziente, una reazione sistemica definita Anafilassi o Shock Anafilattico. L’Anafilassi può essere fatale se non è trattata prontamente, di solito con una iniezione di adrenalina (epinefrina), farmaco salvavita per questi soggetti. L’adrenalina auto iniettabile va prescritta ogni qualvolta ci si trovi di fronte a pazienti che, nella loro storia clinica, presentino reazioni medio-gravi in continua a pagina 19 > Da Coop, etichette trasparenti e tanti prodotti Benesì Il tema delle allergie e delle intolleranze alimentari è per Coop un argomento prioritario e su cui da tempo si sta lavorando sia sul fronte tecnico-scientifico, che su quello della corretta informazione ai consumatori. Ciò ha già determinato la modifica delle etichette dei prodotti a marchio Coop. Il Regolamento 1169 rende obbligatorio di evidenziare gli allergeni nella lista ingredienti, ma non dice nulla sulla contaminazione accidentale e lascia spazio alla possibilità di indicare il rischio eventuale con diverse frasi ("può contenere tracce di…", "prodotto in uno stabilimento che produce anche….", ecc.). Naturalmente questo implica una precisa conoscenza e gestione delle materie prime, delle varie fasi di lavorazione, nonché adeguati controlli. Ciò è quanto Coop ha fatto, proprio per applicare un sistema di gestione del rischio che riduca il più possibile le contaminazioni crociate e riservi la dicitura “può contenere tracce di…” sulle confezioni di prodotto, solo a limitati casi effettivamente non risolvibili. A questo scopo fin dal 2005 è stata predisposta, in collaborazione con autorevoli esperti, una Linea Guida per i fornitori da applicare all’interno degli stabilimenti dove si realizzano i prodotti Coop; in questo documento sono considerati tutti gli aspetti da tenere in considerazione per la prevenzione del rischio allergeni, in particolare viene chiesta attenzione per prevenire le contaminazioni fra una produzione contenente allergeni ed un’altra che non li prevede nella ricetta. Anche sui metodi di analisi Coop ha definito per ciascun allergene sia la metodica più indicata, basata sullo specifico DNA, sia i livelli di sensibilità che debbono essere i più alti possibile al fine di individuare anche minime presenze di allergeni indesiderati. A questi aspetti di controllo e garanzia sulla filiera produttiva e di indicazioni sulle etichette, è poi da aggiungere che Coop, proprio per venire incontro alle problematiche di chi ha problemi di allergie e intolleranze alimentari ha sviluppato diversi tipi di prodotti che fanno parte della linea Benesì. In particolare ricordiamo le 23 referenze di prodotti privi di glutine e destinati a chi soffre di celiachia, tutti approvati dall'associazione italiana celiachia e caratterizzati dalla scritta "senza glutine" e dal logo della spiga barrata. Ci sono poi diversi altri prodotti, i cosiddetti free from, ovvero quelli a chi, per una patologia o per sua scelta salutistica, vuole evitare il lattosio o, appunto, il glutine. Per maggiori informazioni www.e-coop.it/bene.si. consumatori novembre 2014 primo piano salute seguito all’introduzione dei cibi verso i quali il soggetto risulti sensibilizzato. Quali regole alimentari è comunque bene seguire sempre a scopo preventivo? I pazienti che hanno presentato reazioni medio-gravi in seguito all’ingestione anche involontaria di alimenti per loro allergizzanti, sono tenuti a leggere in maniera molto rigorosa le etichette sulla confezione degli alimenti. La legge prevede che sia segnalata la presenza dei cibi che più frequentemente sono responsabili di Anafilassi (es. latte, uovo, pesce, crostacei, frutta a guscio, ecc.), anche se presenti solo in tracce. Inoltre, non bisogna mai dimenticare di portare con sé l’adrenalina auto iniettiva ed è indispensabile aver fatto un training formativo sul corretto uso di questo farmaco, in caso di necessità, prima ancora di chiamare sul posto il 118. Non esistono cibi che possano definirsi allergizzanti per un determinato paziente prima di essere introdotti nella dieta. In linea generale, comunque, è raccomandabile che, in un bambino ad alto rischio di manifestazioni allergiche (soggetti con un genitore, fratello allergico), i nuovi alimenti siano introdotti possibilmente uno per volta nell’alimentazione del piccolo paziente. La letteratura non consiglia più, allo stato attuale, di ritardare l’introduzione degli alimenti definiti più allergizzanti, nella dieta del bambino a rischio di allergia, con l’obiettivo di prevenire le manifestazioni allergiche. Pertanto, lo svezzamento del bambino a rischio di allergia, va fatto alla stessa epoca in cui si svezzi un bambino non a rischio, ossia intorno al quinto mese di vita. 19 alfabeto alimentare di Eugenio del Toma presidente onorario dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica Intolleranze serve una diagnosi corretta Il capitolo delle “reazioni avverse al cibo” (questa è la denominazione proposta dall’OMS) resta uno dei più controversi e scoraggianti della Dietologia. Le differenze di opinione, anche fra gli esperti, sono molte e riguardano l’attendibilità di alcune procedure diagnostiche giudicate “unproven” (ovvero carenti di validità diagnostica), sia dall’Accademia Americana di Allergia e Immunologia, sia dalle consorelle europee. Se nel campo delle allergie il responso del laboratorio consente valutazioni certe, per la presenza di specifiche immunoglobuline, tutto resta mal definibile quando si passa alle cosiddette intolleranze, idiosincrasie o comunque a delle meno gravi ma fastidiose “reazioni avverse” ad uno o più cibi. Purtroppo, in assenza di risposte certe dal laboratorio, dilagano i test “alternativi”, costosi e spesso inutili. L’American Gastroenterologic Association ha perfino dettagliato, accanto ai test da praticare, anche quelli senza valore o controindicati (Test cutaneo intradermico con cibo, Test di citotossicità, Misura dell’attività elettrica cutanea, Biorisonanza, Conta delle pulsazioni pre e post cibo sospetto, Chinesiologia applicata, ecc.). È scoraggiante, però, che sulla base di supposizioni più che di vere diagnosi si debbano poi adottare diete restrittive a tempo indeterminato, con esclusione di interi gruppi di alimenti e quindi col pericolo di aggiungere anche la beffa della malnutrizione, dovuta alla monotonia alimentare ed alle conseguenti carenze vitaminico-minerali. Però, quando si arriva a credere alla diceria che si possa “ingrassare” per colpa di un’intolleranza alimentare c’è veramente da preoccuparsi della “ingenuità” di certe persone. Le vere intolleranze, come l’intolleranza al glutine, sono destinate a provocare il dimagrimento e non l’aumento di peso! Non c’è dubbio che se un alimento provoca un anomalo transito intestinale e diarrea (come in alcune intolleranze) ne consegue che del materiale energetico anziché entrare nel sangue verrà sprecato nelle feci! Non per niente le anoressiche si provocano il vomito e assumono lassativi e purganti! Tra le intolleranze enzimatiche più frequenti rientra il deficit di lattasi, meglio noto come intolleranza al lattosio. In questo caso disponiamo però di un accertamento utile: il test del respiro o breath test che valuta, nell’aria espirata dopo assunzione di lattosio, le tracce dei gas derivati dalla fermentazione dell’aliquota non digerita. I gastroenterologi hanno rilevato però che soltanto un terzo o al massimo la metà dei soggetti “etichettati” come intolleranti al lattosio lo sono veramente (spesso si tratta di “colon irritabile”) quando vengono sottoposti al test. Allora, accertiamoci di aver scelto per la diagnosi di “intolleranza” uno specialista del settore (meglio ancora un apposito centro ospedaliero o universitario) piuttosto che il mago di turno. ● 20 primo piano economia La cooperazione del futuro Il presidente nazionale Mauro Lusetti illustra i temi che saranno al centro del congresso di Legacoop: "Dobbiamo avere l'ambizione di guardare lontano per aiutare il paese ad uscire da questa fase di difficoltà. Decisivo è il percorso per arrivare all'unificazione con Confcooperative e Agci. E puntare sui giovani" Legacoop, associazione che rappresenta oltre 15 mila imprese, con quasi 9 milioni di soci e un fatturato complessivo di 77,9 miliardi di euro, va a congresso. In queste settimane, a livello provinciale e poi regionale si terranno decine di assemblee che culmineranno nell’incontro nazionale previsto per il 18 e 19 dicembre prossimo a Roma. Dei contenuti che saranno al centro di questo percorso abbiamo parlato con il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti. Che congresso sarà? Sarà un congresso vero, aperto, creativo. Un congresso che guarda lontano, che guarda al 2020. Abbiamo preso la data che la UE ha indicato come orizzonte per il proprio piano di sviluppo e ci siamo messi sulla stessa lunghezza d’onda: Cooperazione 2020. Questa la suggestione e l’obiettivo di Legacoop per dare il nostro contributo del tutto originale al Paese grazie ad una economia pulita, sostenibile, solidale. Le innegabili e ormai riconosciute difficoltà del cosiddetto sviluppo turbo-capitalistico, dimostrano (se ci fossero ancora dei dubbi) che c’è bisogno di un diverso modello di sviluppo. Senza temere di essere autoreferenziali, possiamo dire che c’è bisogno di più cooperazione. E noi, anche con il nostro congresso, vogliamo mettere a disposizione questo straordinario strumento che è la cooperazione. Senza sconti per nessuno, perché dobbiamo guardare a noi stessi con grande trasparenza per capire i limiti e l’attuale consumatori novembre 2014 21 via ad una nuova alleAnza internazionale Accordo tra coop ed e. leclerc Nuova alleanza internazionale per Coop che entra nella centrale cooperativa europea di Coopernic, unendosi al gruppo francese E. Leclerc e al gruppo belga Delhaize. “Si tratta di un accordo strategico paritario e di natura cooperativa che si focalizza sui temi dell’innovazione commerciale a vantaggio dei consumatori dei rispettivi Paesi – spiega il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni – Per Coop si chiude così una fase iniziata nel 2005 che metteva al centro le alleanze nazionali e si apre una nuova fase di respiro internazionale, maggiormente adatta a sostenere le imprese cooperative in mercati di alta e globale competizione”. Gli effetti dell’accordo tra Coop, E.Leclerc e Delhaize decorrono da gennaio 2015. I tre gruppi hanno deciso di mettere in comune le proprie competenze su tre aree principali che sono l’ottimizzazione delle condizioni commerciali con i fornitori internazionali; il miglioramento delle performance nella produzione delle Marche del Distributore; la ricerca di sinergie per migliorare l’offerta di prodotti ai consumatori. Quest’accordo internazionale coincide con la chiusura di ogni attività di Centrale Italiana, la centrale d’acquisto che vedeva Coop operare insieme a Despar e Sigma. momento di difficoltà e, nello stesso tempo, dob- evolve in un soggetto capace di organizzare e promuovere un tessuto imprenditoriale e sociale biamo lanciare le nostre parole d’ordine. proiettato nel futuro. Per farlo possiamo contare E quali sono queste parole d’ordine? sui nostri punti di forza: i valori, la dedizione e le Sono quelle dell’unificazione con le altre centra- competenze professionali dei soci; la dimensione li cooperative nell’Alleanza Cooperative Italiane, internazionale della cooperazione; il percorso di dell’intergenerazionalità e della legalità. Questa unità nel progetto dell’Alleanza delle cooperative prospettiva che nel manifesto del nostro 39° con- italiane. Sono sicuro che sarà un congresso in gragresso abbiamo chiamato “Codice cooperativo – do di discutere su tutti i grandi temi che abbiaFare l’impresa del nuovo millennio” sarà il perno mo davanti: dall’analisi della crisi, ai nostri valori, attorno al quale dovrà svilupparsi il confronto. Si dall’identità all’assoluta parità di genere, alle protratta di un progetto ambizioso: avviare un nuo- spettive dell’economia collaborativa, alla valorizvo ciclo espansivo della cooperazione come con- zazione del territorio, al mercato concorrenziale e tributo alla ripresa del Paese. Ciò richiede di fare aperto, alla questione meridionale. apertamente i conti con i nostri limiti e le nostre potenzialità e di andare oltre, senza velleitarismi, Rispetto al percorso di costituzione dell’Alleanall’esperienza storica della cooperazione, che da za delle cooperative italiane, assieme a Confcoostrumento difensivo dei ceti sociali marginali perative ed Agci, quali sono le sfide e le difficoltà continua a pagina 22 > 22 primo piano economia Le cifre di Legacoop... 15.000 8,9 imprese associate milioni di soci oltre 493.00 di occupati 77,9 miliardi di fatturato Tra 2007 e 2012 l'occupazione nell'insieme del mondo cooperativo è cresciuta dell'8% da affrontare? Dar vita ad una associazione unitaria con Confcooperative e AGCI richiede un pensiero libero da visioni del passato. Insieme dobbiamo costruire un nuovo modello associativo frutto di un'esperienza comune e adeguato alle sfide future. In questa prospettiva va ripensata la funzione di corpo sociale intermedio e di associazione di rappresentanza. La rappresentatività dei soggetti in campo non è più legittimata attraverso la presenza ai tavoli istituzionali. Sarà la nostra capacità di servizio alle associate, di costruire alleanze, di unità, di autonomia, di visione, a legittimare la nostra esistenza. Resistere o cambiare è la scelta che dobbiamo compiere e la scommessa di costruire l’Alleanza delle cooperative italiane indica la strada dell’unità, dell’autonomia e dell’innovazione come condizione per realizzarla. In un mondo che cambia velocemente non c’è bisogno di rilanciare l’idea di cooperazione specie tra le generazioni più giovani? Dobbiamo far emergere con forza la necessità di concentrare l’attenzione sul valore dell’intergenerazionalità, fondamentale per proiettare nel futuro un Paese sempre più asfittico. Porre al centro l’intergenerazionalità vuol dire costruire modalità di trasmissione dei valori e del patrimonio cooperativo alle generazioni successive, costruire percorsi di ricambio delle classi dirigenti. Sta nella natura cooperativa agire sulla capacità di rispondere ai bisogni delle persone che le danno vita e di quelle che le daranno continuità, essendo strutturalmente aperta a quanti esprimano analoghi bisogni e a chi verrà poi. Non è l’accumulazione a distinguere le cooperative dalle imprese di capitali, quanto il limite sostanziale alla appropriazione privata della ricchezza prodotta, che introduce nel mercato elementi innovativi di pluralismo e democraticità e determina, sul piano sociale, la modalità specifica di rapporto tra cooperativa e comunità. Per mantenere alto il profilo dell’intergenerazionalità è ineludibile l’innovazione, innanzitutto nell’allargamento del mutualismo, attraverso la promozione di cooperazione in settori nuovi così come nei comparti e nelle attività più consolidate, e nello sviluppo di sinergie tra cooperative. Quali altre priorità nel dibattito che Legacoop dovrà affrontare? I temi sono tanti, ma sicuramente dovremo parlare e agire sul tema dell’economia pulita e della legalità. Negli ultimi tempi è peggiorata la trasparenza dei mercati e la qualità etica degli attori. In tali comparti, dove evidenti sono fenomeni di infiltrazione e di degrado comportamentale, politiche di salvaguardia sono altrettanto importanti di quelle di liberalizzazione. Abbiamo più volte detto che il contrasto alle false cooperative, deve costituire un chiaro ed esplicito obiettivo per una azione che veda le imprese sane del Paese a fianco del Governo e delle istituzioni. Siamo sicuri che in un mercato pulito e plurale abbiamo più possibilità di crescere e di svilupparci, creando occasioni per l’autoimprenditorialità che costituisce oggi una delle porte principali per i giovani che vogliono avere accesso al mondo del lavoro. Sono sicuro che in tanti vorranno portare il loro contributo alla nostra discussione che ci farà uscire più forti e più convinti del nostro lavoro. consumatori novembre 2014 primo piano in breve 23 reggio emilia, con coop si parla di cibo a "repubblica delle idee" "I racconti della tavola", arriva il nuovo libro di massimo montanari Il cibo come focus di incontri e dibattiti. Sia che ad argomentare sia Don Ciotti sulla “filiera legale e illegale” di molti prodotti che arrivano sulla nostra tavola, sia che lo si affronti da un’ottica artistica-gastronomica con uno chef d’eccellenza come Massimo Bottura. E ancora le grandi firme di "Repubblica", a partire dal suo direttore Ezio Mauro, Carlin Petrini di Slow Food, il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina fino alla tavola rotonda che indaga “dal campo al piatto” la buona filiera. E qui a spiegare l’impegno quotidiano di Coop ci sarà anche Marco Pedroni, presidente di Coop Italia. Cibo che si mangia, si ascolta e si vede. È la nuova tappa di "Repubblica delle Idee", festival ideato dall’autorevole quotidiano nazionale, interamente incentrato sul food che avrà come cornice il Teatro Ariosto a Reggio Emilia il 29 e 30 novembre. Ingresso gratuito, relatori d’eccezione e Coop come partner dell’anteprima. “ Là dove si discute di qualità e di trasparenza nella filiera del cibo, Coop non può non essere presente – spiega Marco Pedroni – In questo caso, in collaborazione con Coop Nordest, la cooperativa che opera su Reggio Emilia, abbiamo accolto la proposta di "Repubblica" offrendo il nostro contributo di idee e di esperienza, convinti che la consapevolezza dei nostri soci e dei consumatori in generale sia il punto di partenza basilare per ridisegnare un nuovo rapporto con il cibo”. Si chiama “I racconti della tavola”, il nuovo libro di Massimo Montanari, docente dell’Università di Bologna, grande studioso dell’alimentazione e del cibo dal Medioevo ai giorni nostri e storico collaboratore della nostra rivista sulla quale ogni mese propone riflessioni che fanno emergere vicende e incroci intorno a ciò che passa sulla nostra tavola e nelle nostre cucine. Stavolta il libro di Montanari è un intreccio di racconti, perché come scrive lui stesso nel prologo “i racconti sulla tavola hanno tanto da dire perché è la tavola stessa a raccontare. Racconta la fame e i modi in cui l’uomo ha cercato di trasformarla in occasione di piacere. Racconta l’economia, la politica, i rapporti sociali. Racconta i paradigmi intellettuali, filosofici, religiosi di una società. La tavola racconta il mondo”. Dunque il viaggio è appassionante e intrigante perché le storie proposte provengono da epoche diverse ma non troppo lontane: dai secoli centrali del Medioevo fino al pieno Rinascimento, con qualche punta seicentesca. Si incontrano personaggi celebri come Carlo Magno, san Francesco, Dante Alighieri, figure minori e altre del tutto ignote. Ci sono anche personaggi immaginari, frutto della fantasia di romanzieri e novellieri: il contadino Bertoldo, il cavaliere Ivano e tanti altri. Storie vere e inventate si alterneranno, ma vengono tutte trattate allo stesso modo: come storie possibili, specchio di un mondo, di una società, di una cultura. Perché anche l’immaginario fa parte – eccome – della realtà. “I racconti della tavola”, di Massimo Montanari, Laterza Editore, 18 euro, 232 pagine. a imola per ricordare adriano olivetti e i 95 anni della sacmi Un appuntamento che mette insieme i 95 anni di vita della Sacmi, oggi grande multinazionale cooperativa conosciuta in tutto il mondo, con base a Imola, e un ricordo, a più di mezzo secolo dalla sua scomparsa di Adriano Olivetti, fondatore di un nuovo modello di azienda, intesa come comunità, fabbrica di idee, lavoro e cultura, prima ancora che di oggetti. Proprio per celebrare la grande attualità del pensiero olivettiano e le molteplici affinità con il modello cooperativo è in programma un incontro, che si terrà lunedì 1° dicembre alle 17 nella sede di Sacmi in via Selice Provinciale a Imola. Nell’occasione sarà presentato il documentario “Olivetti: una trama ideale d’impresa”, ideato da Mauro Casadio Farolfi, studioso della figura di Olivetti e presidente dell’Associazione Città dell’Uomo di Imola, con la regia di Mauro Bartoli di Lab Film. Con filmati di repertorio tratti dall’Archivio Olivetti il documentario si sviluppa attraverso le testimonianze dei maggiori protagonisti dell’economia e della cooperazione sociale (da Emilio Renzi ad Aldo Bonomi e Stefano Zamagni), per proseguire con il pensiero dei protagonisti della cooperazione imolese. Seguirà un incontro cui, tra gli altri, saranno presenti il presidente di Sacmi Paolo Mongardi, Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale e il ministro del lavoro Giuliano Poletti. coop, la scomparsa di piero rossi È scomparso nelle scorse settimane Piero Rossi, dirigente di primo piano della cooperazione di consumatori in questi decenni. Rossi fu il primo presidente di Coop Adriatica e artefice della nascita della Cooperativa con la fusione, nel 1995, di Coop Emilia Veneto con Coop Romagna Marche. Nato a Bologna nel '32, Rossi si era insediato alla guida dell’allora Coop Emilia-Veneto il 15 febbraio dell’85, dopo aver ricoperto anche l’incarico di direttore commerciale di Coop Italia. Guidò Coop Adriatica per 13 anni, fino all’ottobre del ’98, in un periodo di forte cambiamento dei consumi, di trasformazione e di massima crescita per la Cooperativa, negli anni in cui si sviluppò la rete degli ipercoop. consumatori novembre 2014 24 salute i profilattici a marchio Coop volersi bene Un prodotto che serve a prevenire malattie e a vivere serenamente la propria sessualità. ed è conveniente di daRio guidi Informazione, prevenzione e convenienza, pensando in primo luogo ai giovani, ma certo non solo a loro. Ruota intorno a queste tre parole chiave la scelta di Coop di distribuire preservativi a proprio marchio che da queste settimane sono disponibili nei punti vendita. Viviamo in un paese che fa ancora fatica a parlare di educazione sessuale, di prevenzione e, quindi, di profilattici (anche se se ne vendono 91 milioni di pezzi all'anno per un giro d'affari di 82 milioni di euro). Ma nel contempo proprio i profilattici, oltre che anticoncezionali, sono un fondamentale strumento per vivere le proprie esperienze sessuali in maniera sicura, allontanando rischi e problemi che comunque esistono. Come raccontiamo negli altri servizi di queste pagine, attraverso le testimonianze della lila (lega italiana per la lotta all’aids) o i dati dell’Istituto superiore di sanità sulle infezioni sessualmente trasmissibili, ci sono problemi sanitari connessi (anche se non esclusivamente) con questa sfera della vita di ognuno. Parliamo dell’Aids, ma parliamo anche di altre infezioni che, pur meno gravi, si manifestano in maniera significativa. “È la prima volta che Coop entra nel settore dei dispositivi medici, dopo essere entrata nel settore dei farmaci (con il paracetamolo e l'acido acetilsalicilico) e degli integratori alimentari (ne sono disponibili cinque tipi), con l’obiettivo di offrire un prodotto sicuro, di alta qualità a prezzi decisamente inferiori rispetto al mercato – spiega domenico brisigotti, direttore del prodotto a marchio Coop – Crediamo che dare la possibilità ai soci e consumatori di acquistare il profilattico a marchio sia un modo per rispondere all’esigenza di vivere consapevolmente la propria sessualità, oltre che tutelare la propria salute e che sia giusto contestualmente svolgere un’attività di informazione e formazione, rivolta ai giovani ma non solo”. “Per questo motivo - continua Brisigotti - abbiamo accolto favorevolmente la proposta di Lila onlus di approfittare del lancio di “Falloprotetto!” per diffondere anche attraverso i nostri canali un questionario la cui prima finalità è accrescere la consapevolezza sui rischi legati alle malattie sessualmente trasmissibili. Come Coop vogliamo contribuire a non abbassare la guardia su un’emergenza solo apparentemente lontana e superata”. Per questo la vendita dei profilattici Coop sarà accompagnata da iniziative promozionali e informative all’esterno dei punti vendita delle principali città italiane. Iniziative che riguarderanno anche il 1° dicembre, giornata mondiale della lotta contro l’Aids, sempre con l’attivo coinvolgimento degli attivisti della Lila. 25 iL proDotto ClassICI e sottIlI, Ma 100% testatI i profilattici Coop saranno di 2 tipi, classici e sottili, venduti entrambi in confezioni da 6 e da 12. in puro lattice di gomma naturale sono testati elettronicamente al 100% (cioè uno ad uno) per assicurare la conformità del prodotto agli standard di qualità internazionali. all’interno della confezione poi è presente il foglietto informativo sia sulle caratteristiche che sulle corrette modalità di conservazione e di utilizzo del profilattico. “Il rischio è nei comportamenti” alessandra cerIolI (lIla): "InFormazIone chIave per prevenIre" “la sessualità fa parte della vita di ognuno ed ognuna di noi, è legata ai nostri rapporti affettivi, alle relazioni con le altre persone ed è una dimensione della nostra salute. dunque dovrebbe essere naturale riuscire a parlarne, specie se in chiave di informazione e prevenzione. invece siamo un paese ancora imbarazzato quando spuntano certi argomenti e l’uso del profilattico è tra questi. È una cosa davvero strana perché poi, in molti momenti della nostra vita i riferimenti al sesso, spesso basati su cliché e stereotipi davvero banali e volgari, sono frequentissimi”. a parlare è alessandra Cerioli, presidente della lila, la lega italiana per la lotta all’aids, una associazione da anni in prima linea per promuovere e tutelare il diritto alla salute, affermare principi e relazioni di solidarietà, lottare contro ogni forma di violazione dei diritti delle persone sieropositive o con aids e delle comunità più colpite dall’infezione. Ma ovviamente l’attività della lila, che passa anche per decine di incontri nelle scuole, da numeri verdi e linee telefoniche cui si rivolgono ogni giorno tante persone, vuol dire parlare con la società nel suo insieme e non solo con chi è coinvolto direttamente da un problema di salute (anche per questo lila definirà insieme a Coop incontri e attività legate ai nuovi profilattici a marchio Coop di cui parliamo in queste pagine). “Risultato di questa situazione – continua Cerioli – è che il livello di conoscenza, sull’hiv e sui rischi che possono derivare anche dai nostri comportamenti sessuali, non è adeguato. a meno che, come fece qualcuno quando negli anni ’80 il problema dell’aids scoppiò per la prima volta, si voglia teorizzare l’astinenza, dobbiamo prendere atto che dai nostri comportamenti derivano dei rischi che possono, però, essere drasticamente ridotti e quasi azzerati. per questo servono conoscenza e rispetto di alcune regole molto semplici, tra le quali rientra l’uso del profilattico. Ma da alcune indagini risulta che l’italia è uno dei paesi in cui il profilattico è meno usato tra i giovani e le giovani che arrivano al primo rapporto”. un altro concetto che per Cerioli è fondamentale chiarire, per superare visioni deformate figlie di anni ormai passati, “è che non esistono categorie a rischio, ma comportamenti a rischio: conoscere il nostro partner è importante ma certo non esaurisce i problemi. da quel che vediamo tra chi si rivolge a noi, pensare, ad esempio, che le persone omosessuali siano più a rischio, nasconde una parte del problema. nel senso che esistono persone bisessuali o, ancor meglio, molti uomini che fanno sesso con altri uomini senza sentirsi né definirsi omosessuali. persone che non rientrano quindi nelle classificazioni ma che possono ugualmente avere comportamenti a rischio, così come possono avere comportamenti a rischio le persone eterosessuali. Faccio continua a pagina 26 > consumatori novembre 2014 26 LA VIGNEttA dI ELLEKAPPA < continua da pagina 25 un altro esempio sull’importanza di una corretta informazione: oggi una persona sieropositiva all’hiv, che si sottopone alle cure antiretrovirali, in uso ormai da anni, nel suo sangue ha il virus ridotto quasi a zero e questo fa sì che la possibilità di trasmetterlo si riduca sensibilmente, arrivando quasi a zero. Contrariamente a quanto molti possono pensare, le terapie hanno un effetto positivo per le persone che vivono con l’hiv ma, al contempo, riducono la diffusione del virus proprio perché si è ridotta la sua quantità. uno degli obiettivi largamente condiviso nella Comunità scientifica è, quindi, quello di fare in modo che le persone facciano il test per verificare l’eventuale infezione e, nel caso, si sottopongano in tempi adeguati ad una terapia per tenere sotto controllo il virus. per questo i nostri interventi sono focalizzati anche sull’eliminare discriminazioni che non hanno senso di esistere e che inducono molte persone ad evitare di testarsi. il paradosso è che oggi ci sono ancora 40 paesi al mondo dove una persona positiva all’hiv non può entrare, nonostante la conoscenza e le cure abbiano fatto passi avanti enormi e i termini in cui va visto il problema aids sia drasticamente cambiato rispetto agli anni '80”. “tornando al discorso su come il nostro paese affronta questi temi – spiega ancora alessandra Cerioli –, c’è un'altra cosa che è bene sottolineare. se una ragazza esce la sera ed ha un profilattico nella borsa è facile che qualcuno la giudichi come una persona dai comportamenti eccessivamente promiscui, anziché vederla come una persona matura che pensa alla sicurezza e ad evitare rischi. si oscilla quindi tra dare giudizi morali infondati e la vergogna o il timore che impediscono di andare a comprarsi una scatola di profilattici che, per altro, hanno prezzi non proprio accessibili, specie per le tasche delle persone più giovani. noi sappiamo che l’informazione è fondamentale, ma non basta. Conoscere serve a poco se poi non si decide di comportarsi seguendo quelle indicazioni”; e le semplici regole del sesso più sicuro (safer sex), ormai codificate in tutto il mondo, sono di usare il profilattico nei rapporti penetrativi e, nei rapporti orali, di usare il profilattico o comunque evitare il contatto tra la bocca e sperma o sangue mestruale. ovviamente queste regole del safe sex valgono prima di tutto nelle situazioni di rapporti occasionali e negli incontri di una notte (magari poi destinati a trasformarsi in una relazione stabile). se poi la relazione diviene stabile, prima di rinunciare alle precauzioni si può fare il test elisa per verificare se l’infezione da hiv è presente. Queste regole valgono non solo in riferimento al rischio aids ma, ovviamente, anche al complesso di infezioni e malattie sessualmente trasmesse di cui parliamo sempre in queste pagine. per saperne si può andare sul sito www.lila.it dove è possibile avere i riferimenti sui numeri della help line telefonica che fa riferimento alle sedi lila in giro per l’italia e alla lilaChat. Ricordiamo infine che dal 23 novembre al 7 dicembre lila lancerà una raccolta fondi per sostenere il progetto donna con la numerazione solidale. per donare, è sufficiente mandare un sms da telefono cellulare al numero 45508; oppure, da linea fissa, basta una semplice chiamata, sempre allo stesso numero. da mobile la donazione è di 2 euro, da fisso 2 euro (con teletu, tWt) oppure di 2 o 5 euro (con telecom italia, infostrada, Fastweb). 27 primo piano salute Infezioni: tutto quel che c'è da sapere e... Oltre a malattie come l'A ids esistono una trentina di infezioni sessualmente trasmissibili. I dati dell'Oms e le stime sull'Italia dell'Istituto superiore di sanità. E ancora una volta fondamentale è la prevenzione Per poter vivere serenamente e senza rischi la propria sessualità, una informazione corretta è fondamentale. Anche se non se ne parla spesso, è infatti importante sapere che attraverso i rapporti sessuali possono essere trasmesse infezioni di diverso tipo e problematicità. Dall’infezione da Hiv responsabile dell’Aids a malattie come sifilide, herpes e gonorrea (per citarne solo alcune) le insidie sono numerose, al punto che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), indica 30 diversi patogeni, tra batteri, virus, protozoi, funghi ed ectoparassiti. Ma sono insidie che possono essere efficacemente contrastate e prevenute partendo da elementi di conoscenza e da comportamenti corretti che uniscono il rispetto di elementari norme igieniche, la conoscenza adeguata dei partner e l’uso di precauzioni adeguate, prima tra tutte il profilattico. Importante è sapere che le infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono presenti e in generale aumento. Basti pensare che secondo l’Oms ogni anno a livello mondiale l’impatto di quattro principali IST corrisponde a circa 499 milioni di nuovi casi (276 milioni di nuovi casi di infezione da Trichomonas vaginalis, 106 milioni di nuovi casi di gonorrea, 105 milioni di nuovi casi di clamidia e 10,6 milioni di nuovi casi di sifilide). E, seppur con incidenze diverse tra paesi e continenti, sbaglierebbe di grosso chi pensasse che qui in Italia i rischi non siano presenti. In Europa i nuovi casi di IST sono 46,8 milioni all’anno (sempre dati Oms). Quanto all’Italia i nuovi casi segnalati sulla base dei rilevamenti effettuati da 12 centri clinici, altamente specializzati nella diagnosi e cura delle IST, che fanno parte di uno dei due Sistemi di sorveglianza attivi in questo campo (entrambi coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità), sono stati circa 96 mila dal 1991 al 2012. Ma è importante notare come dal 2005 al 2012 i casi medi per anno (che sono stati 5.105) siano cresciuti del 28% rispetto al periodo precedente (1991-2004). Nell’intero periodo il 70,1% delle infezioni è stato diagnosticato a uomini e il 29,9% a donne, mentre guardando alla nazionalità, il 18,6% dei casi riguardava soggetti stranieri contro un 81,4% di italiani. Le patologie più frequentemente diagnosticate sono state i condilomi ano-genitali e la sifilide latente (dati Centro operativo Aids - Istituto Superiore di Sanità). Quanto allo specifico dell’Hiv, nel periodo 19852012 ci sono state 56.952 nuove diagnosi di infezione da HIV di queste, il 72,2% erano in maschi e il 21,6% in persone di nazionalità straniera. Dal 2010 al 2012 sono state segnalate, rispettivamente, 3.948, 3.752 e 3.853 nuove diagnosi di infezione da Hiv (dati Centro operativo Aids - Istituto Superiore di Sanità). Le modalità di trasmissione delle Ist Gli agenti responsabili delle Ist si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) per contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva). Inoltre, si possono trasmettere attraverso il sangue continua a pagina 29 > SCEGLI COOP ONLINE DAL 18 NOVEMBRE POTRAI ACCEDERE ALLA VETRINA SOCI CON LE GRANDI MARCHE SELEZIONATE PER TE. INOLTRE PUOI UTILIZZARE I TUOI PUNTI SOCIO PER ACQUISTARE SU COOP ONLINE SCEGLIENDO FRA OLTRE 10.000 PRODOTTI NON ALIMENTARI. LO SHOPPING COMODO, SICURO, COOP. WWW.COOPONLINE.IT consumatori novembre 2014 (es. trasfusioni, contatto con ferite, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing) o con i trapianti di tessuto o di organi (Hiv, Hbv, Hcv, Sifilide), ed infine, per passaggio diretto dalla madre al feto o al neonato durante la gravidanza, il parto, o l’allattamento (es. Hiv, virus dell’epatite BHbv, herpes genitale, sifilide, gonorrea, clamidia). Il quadro clinico delle Ist è spesso aspecifico, con segni e sintomi comuni alle diverse infezioni. Inoltre molte IST sono asintomatiche e questo non favorisce la corretta diagnosi e terapia ma lo sviluppo di complicanze, quali ad esempio l’infertilità. Va anche ricordato che ci sono dei gruppi di popolazione più vulnerabili alle IST, quali ad esempio le donne (che hanno un apparato genitale più complesso ed esteso) e i giovani (che hanno tessuti genitali ancora immaturi e più recettivi ai patogeni). La diagnosi di una Ist è più problematica durante l’adolescenza perché la malattia può essere asintomatica. "Pertanto sulla base di quanto suggerito dall’Oms, anche in Italia – come affermano Maria Cristina salfa (ricercatore presso il Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità) e barbara suligoi (Direttore del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità) - la strategia di contrasto alle Ist si deve basare principalmente sulla prevenzione, con la promozione di campagne informative e sui fattori di rischio e di attività di educazione alla salute sessuale (es. usare correttamente il condom, limitare il numero di partner). Inoltre è importante favorire la diagnosi precoce delle Ist e il trattamento e aumentare e facilitare l’offerta dei test di diagnosi per identificare anche i casi asintomatici". Info: www.epicentro.iss.it/temi/ ist/ist.asp; www.iss.it/ccoa/ primo piano salute 29 cibo è cultura di Massimo Montanari docente di storia medievale e di storia dell’alimentazione, Università di Bologna Orti e cortili, spazi di libertà “Anno internazionale dell’agricoltura familiare”: così le Nazioni Unite hanno deliberato di nominare il 2014. A questo tema – la produzione familiare, il cibo di prossimità – è dedicato il Baccanale che si svolge a Imola e dintorni dall’8 al 23 novembre. Titolo di questa edizione: “Orti e cortili fra campagna e città”. L’orto: storico compagno delle case contadine e urbane. L’orto che dà frutti numerosi e variati, che si rincorrono da una stagione all’altra: non c’è tempo che non abbia le sue verdure, i suoi frutti. Isidoro di Siviglia, il grande erudito medievale, nella sua monumentale enciclopedia così ne spiegava l’etimologia: «l’orto si chiama così perché ci cresce sempre qualcosa». Isidoro giocava sul verbo latino oriri, che significa “nascere”, “crescere”. Per lui, “orto” era sinonimo del cibo che cresce dalla terra, con una continuità che nessun altro spazio concede. Dietro l’immagine c’era un motivo reale: l’orto, prossimo alla casa, era il solo spazio a godere di una concimazione sistematica, garantita dagli avanzi, dai rifiuti, dagli escrementi quotidiani. La sua produttività era altissima, a differenza di quella dei campi, lasciati alla volontà divina e ai capricci delle stagioni. Ecco perché l’orto si è ritenuto per secoli il luogo per eccellenza della sicurezza alimentare, di un approvvigionamento diretto che completava, spesso in modo decisivo, gli apporti della produzione agricola e del mercato; un luogo, per di più, che non conosceva la fase delicata e incresciosa (per i contadini) della divisione dei frutti col padrone. Perché sull’orto non c’erano prelievi: tutto restava al contadino – o a chi, fattosi cittadino, non dimenticava il rapporto con la terra. Produrre il cibo da sé: è un aspetto della storia economica, e della storia alimentare, che allo storico rischia sempre di sfuggire, perché lascia poche tracce nei rapporti di lavoro. In questa economia sommersa e fondamentale non mancano gli animali. Il cortile, in cui razzolano polli e galline, mescolandosi a conigli, anatre, oche, è stato nei secoli un altro luogo strategico del complicato rapporto fra gli uomini e il cibo. Anche i signori, anche i monaci hanno dedicato attenzioni agli orti e al piccolo allevamento. Ma è soprattutto nella vita dei ceti umili che orti e cortili hanno rivestito un ruolo di importanza essenziale. Con le loro risorse, questi spazi hanno consentito a contadini e cittadini di variare per quanto possibile la loro dieta, temperando le asprezze di un’economia fragile e di rapporti sociali a volte umilianti. Orti e cortili non sono semplicemente luoghi per produrre il cibo vicino a casa. Sono spazi di rivincita, di autonomia, di libertà. ● 30 consumare informati tecnologia Lo smartphone si prenota il Natale Il dispositivo mobile più amato dagli italiani (in 31 milioni lo possiedono) avrà un posto importante sotto l'albero. Come sceglierlo, allora, senza rimanere delusi? Panoramica sulle tendenze di mercato e sugli standard attuali, dal quad core al 4G passando per i tanti pixel della fotocamera di CLAUDIO STRANO le mani sul portafogli Sono 51 milioni gli italiani che si ritrovano in tasca un cellulare, di questi 31 milioni possiedono uno smartphone (62%): una incidenza non distante da quella degli Usa e Smartphone sotto i 200 euro - display massimo 5 pollici, fotocamera massimo certamente destinata a raggiungere in poco tempo l’intera 8 megapixel, processori massimo quad core popolazione. Se questo è il trend nostrano – come si legge nel Rapporto Smartphone sopra i 200 euro Coop 2014 sui consumi (dati Nielsen Mobile) – non stupi- display fino a dimensioni di un phablet, fotocamera fino a 20 mega, processori multipli sce che il Natale prossimamente riserverà, sotto l'albero, un posto privilegiato agli smartphone, sempre più apparecchi Smartwatch sotto i 150 euro tuttofare, in grado di spaziare dalla fruizione multimedia- per il fitness e il tempo libero le al pagamento digitale. A differenza dei tablet che segnaSmartwatch sopra i 150 euro no il passo (-10%) dopo un periodo di crescita record, il lo- per notifiche e risposta alle chiamate ro mercato ha fatto registrare 12,3 milioni di nuovi acquisti I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni solo nel 2013, anno in cui hanno sorpassato i cellulari base (feature phone). Ad agosto scorso l'incremento a valore degli del mercato smartphone era del 7% , in Coop +15%. consumatori novembre 2014 In compagnia di un telefonino intelligente mediamente trascorriamo due ore al giorno, spesso non paghi e a caccia dell'ultimo modello, che preferiamo di ampio polliciaggio con un display tra 4,5 e 5 pollici. Ma sotto le feste natalizie, con l'arrivo (anche in Coop) dei nuovi iPhone 6 con schermo da 4,7 pollici e iPhone 6 Plus da 6 pollici, sono possibili cambi di scenario con dimensioni ancora superiori già proprie dei phablet. Il melafonino ha una modalità specifica per essere utilizzato con una sola mano, più potenza e una fotocamera migliorata. A spaventare sono solo... i prezzi: il 6 richiede 729 € per il 16 giga e 839 € per il 64 giga, per il 6 plus servono 839 € per il 16 giga e 959 per il 64 giga. Al colosso di Cupertino risponde colpo su colpo Samsung: ed ecco pronti per fine anno il Galaxy Alpha, che misura 4,7 pollici proprio come l'iPhone 6 più piccolo (prezzo 699 euro), ed è interamente in alluminio, e il Galaxy Note 4, lanciato all'Ifa di Berlino a settembre, di 5,7 pollici, poco più grande dell'iPhone 6 Plus (769 euro a listino). Sopra o sotto la soglia. Oltre la soglia dei 200 euro, la partita è sostanzialmente ristretta al duopolio Apple-Samsung, con la prima a scardinare il mercato. Sotto i 200 euro, invece, la competizione è molto più allargata: si va da Lg a Huawei, da Nokia a Sony, da Htc a tanti altri. Anche gli smartphone di seconda o terza fascia, da Brondi ad Alcatel a Ngm, consentono una buona navigazione in Internet e la fruizione di tutti i servizi previsti dagli smartphone. Quel che Smartwatch Collegàti dal polso Gli smartphone più grandi faticano a uscire dalla tasca e a stare in una mano, e anche per questo si (ri) parla molto di smartwatch, in particolare da quando la Apple ha presentato il suo di orologio intelligente, l'Apple watch, che vedremo nei negozi da gennaio 2015. Il mercato degli smartwatch è ancora tutto da esplorare ma possiamo suddividerlo in tre grandi categorie. La prima è formata dai semplici "braccialetti" che si usano per il fitness, con contapassi e funzioni di geolocalizzazione. La seconda comprende gli orologi da polso che sono collegati allo smartphone tramite bluetooth e ricevono notifiche e chiamate. Nella terza categoria, infine, rientrano gli apparecchi più evoluti, non solo l'Apple watch (in tre versioni, prezzo base da 349 dollari), che va accoppiato a un iPhone 6 per rendere al meglio, ma anche diversi concorrenti tra cui Motorola, Lg e Huawei. 31 l'utente non avrà, al di sotto di quel prezzo, tranne le eccezioni dei prodotti fortemente "smarcati", saranno dimensioni sopra i 5 pollici, fotocamere oltre gli 8 megapixel (lo standard è ormai sui 13 megapixel, con punte di 20) e processori più potenti di un quad core, che oggi è il "motore" prevalente che muove gli smartphone di fascia media e medio-bassa, mentre i "primi prezzi" montano ancora i dual core e i top di gamma, dall'altra parte, si spingono fino agli octo core (otto processori per macchina!). Molti apparecchi, ormai – partendo dal modello Blade Apex 2 di Zte distribuito da Tim a 99 euro o dal Nokia Lumia 635 a 169 euro o dal Samsung Galaxy Ace 4 a 179 euro – sono abilitati alla connessione 4G (detta anche Lte) che è notevolmente più veloce della 3G. L'ostacolo alla diffusione della rete telefonica veloce va individuato più che nei dispositivi, sul cui prezzo incide ormai poco, nella copertura e nelle tariffazioni proposte dai gestori. Un altro elemento guida importante nella scelta è la Ram (Random access memory, Memoria ad accesso casuale), ovvero la memoria sulla quale girano contemporaneamente le applicazioni. Le app vengono scaricate dal 69% dei possessori di smartphone, che ne hanno mediamente 24 installate (anche se ne usano poi solo 9!), dunque la Ram lavora molto e sotto 1 giga è facile impallarsi. Le applicazioni oggi necessitano di una Ram più ampia possibile: la troviano da 512 Mb sui modelli base, da 1 Gb su quelli medi e ancora superiore sui modelli di punta. Sistemi operativi. Ma alla base di tutte queste indicazioni di acquisto, per quanto importanti esse siano, resta sempre il sistema operativo. È il primo nodo da sciogliere per chi vuole approcciare un punto vendita. I telefoni più aggiornati, oggi, hanno una piattaforma operativa iOS 8, Android 4.4 o Windows Phone 8.1 che sono quelle che vanno per la maggiore. La scelta di una o dell'altra non è indifferente: un sistema operativo è in grado infatti di rendere più o meno fluida l'esperienza d'uso. Un iPhone, ad esempio, "gira" più velocemente non solo in rapporto ai giga di memoria che ha, ma al sistema operativo iOS che monta e che è ottimizzato per quel particolare utilizzo. Viceversa Android, la piattaforma più diffusa al mondo, di proprietà del colosso Google, può risultare meno performante a parità di altri valori essendo studiata per adattarsi a vari dispositivi, in mobilità e non. Chi, infine, opta per un sistema operativo Windows Phone, al terzo posto come utilizzo in Italia, pur avendo una macchina che lavora in scioltezza dovrà accontentarsi di un numero di app che, seppure in crescita, resta inferiore rispetto ad Apple store e a Google play. 32 cucina un menu contro la crisi di Helmut Failoni Sapori autenticamente piemontesi e baccalà Ecco il menu dello chef Marcello Trentin che di sé dice: "Sono torinocentrico". Si parte con uno steak tartare con cipolle e fegatini e poi dei plin burro e acciughe. Il secondo, Rossini di baccalà «Sono torinese, torinofilo, torinocentrico», scrive in apertura del sito del suo ristorante Magorabin lo chef Marcello Trentin. Ecco le sue proposte piemontesizzanti Antipasto morbidi al tatto. Con l’aiuto di un coppapasta impiatto la tartare, poi ci metto sopra un cucchiaino di cipolle caramellate, i fegatini dorati e infine un ciuffo di insalatine miste che avrò precedentemente condite solo con olio, poche gocce d’aceto. Concludo con un pizzico di sale grosso. Steak-Tartare Ingredienti per 4 persone: frutta e verdura NOVEMBRE LA STAGIONE DI.. È ancora tempo di uva e di cachi. Sono in arrivo le arance, che vengono considerate però perlopiù frutto invernale. E poi castagne e tartufo bianco (che continua fino a dicembre). Per quanto riguarda la verdura invece il periodo può essere buono per gli spinaci e per i porri. Il mese di novembre è anche il mese delle canocchie di mare, che si presentano belle piene di polpa e si possono acquistare a prezzi decisamente bassi. 200 gr di polpa di vitellone, 8 fegatini di pollo o coniglio, 1 cipolla gialla, 1 mazzetto di insalatine miste, 1 cucchiaio d’olio evo, 1 cucchiaio di zucchero, 2 d’aceto di vino rosso, 1 noce di burro, 4 pizzichi di sale grosso Procedimento Trito finemente la polpa di vitellone poi la metto in una bowl e la condisco con sale grosso, l’olio e mezzo cucchiaio di aceto. Affetto la cipolla finemente e la sbollento pochi minuti poi la scolo e la metto in un tegame con lo zucchero e l’aceto rimanente, salto a fuoco vivace per caramellizzare. Faccio raffreddare. In un padellino antiaderente sciolgo il burro e metto i fegatini finché non risultino dorati ma ancora molto Il primo Plin burro e acciughe Ingredienti per 4 persone: 100 gr di farina bianca, 2 tuorli e un uovo intero, 2 patate, 8 filetti di acciughe sotto sale, 200 gr di burro, 1 panino raffermo, 1 spicchio d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo e altre erbette miste da vaso, 2 cucchiai d’olio evo Procedimento Con la farina e le uova faccio la pasta che lascio riposare almeno mezz’ora in frigo coperta di pellicola. Pelo e affetto le patate che farò cuocere al vapore pochi minuti, poi le passo con lo schiacciapatate. Faccio fondere il burro e lo brunisco a nocciola poi ci sciolgo dentro le acciughe che avrò precedentemente dissalato. Colo il consumatori novembre 2014 burro all’acciuga sulle patate schiacciate, mescolo e ripongo in frigorifero a far rassodare. Stendo la pasta sottilissima, metto l’impasto di burro, acciughe e patate in una tasca da pasticcere e dispongo il ripieno a piccoli mucchietti sui fogli di pasta, chiudo col sistema del pizzicotto. Con un pestacarne riduco il panino raffermo in briciole poi le metto in un tegame con l’olio, l’aglio intero e il prezzemolo tritato. Quando le briciole saranno rosolate, tolgo l’aglio e conservo al caldo. Faccio cuocere i plin in abbondante acqua salata per pochi minuti poi li scolo delicatamente con mestolo forato e dispongo nel piatto con un bel cucchiaio di pane fritto sulla pasta e un trito di erbe. Il secondo Rossini di Baccalà Ingredienti per 4 persone: 200 gr di baccalà, 1 manciata di mandorle, 1 mazzetto di spinaci, 2 cucchiai di olio evo, 1 spicchio d’aglio, 1 rametto di rosmarino, 1 bicchiere di vino bianco, 1 cucchiaio di burro, 1 carota, mezza cipolla, 1 gambo di sedano Procedimento Con dei ritagli di carne e delle ossa preparo il fondo bruno (in un tegame metto un cucchiaio di olio con aglio, carota, mezza cipolla e sedano. Rosolare a fiamma vivace, poi aggiungere i ritagli di carne e il rosmarino e cuocio finché non sia ben scuro. Deglasso con il vino, aggiungo le ossa tostate e una volta evaporato il liquido, abbasso la fiamma al minimo, copro di ghiaccio e lascio per almeno un giorno intero. Poi filtro, sgrasso, regolo di sale e tengo in fresco). In una bowl reidrato il baccalà a cui cambierò l’acqua almeno 4 volte per un giorno, poi lo metto con l’acqua corrente a filo per altre 4/5 ore. Deve raddoppiare di volume. Trito le mandorle grossolanamente al coltello e le tosto in una padella antiaderente, cuocio il baccalà al vapore per 10 minuti e salto pochi secondi gli spinaci con poco olio e poco sale. Metto 4 cucchiai di fondo bruno in un tegame con il burro e lo porto a temperatura. Finitura del piatto: in 4 piatti metto un cucchiaio di fondo, poi sopra il baccalà spezzettato e infine ricopro con spinaci saltati e le mandorle. Un menu contro la crisi Ristorante Magorabin Corso San Maurizio 61, Torino, tel. 011.8126808 Chef: Marcello Trentin L'antipasto Steak-Tartare (costo: 2 euro a persona) Il primo Plin Burro e Acciughe (costo per 4 persone, 6 euro) Il secondo Rossini di Baccalà (costo per 4 persone, 8,50) 33 Quando il fico è mandorlato Il paesaggio agricolo storico dell’Alto Salento è costituito da colture promiscue, dove olivi secolari si alternano ad alberi di mandorle e fichi, albicocche e vigneti. In particolare, il territorio tra San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, storicamente è uno dei luoghi di maggiore produzione di mandorle e fichi della Puglia; queste campagne vantavano decine di cultivar di mandorle e di fichi, e con questi frutti, si preparava un dolce tradizionale: il fico mandorlato. La tradizione dell'essiccazione dei fichi è tipica di tutto il sud Italia ed era praticata soprattutto dalle famiglie contadine. Ma l'idea di arricchire i fichi essiccati, aggiungendo la mandorla, nasce in questo territorio. San Michele Salentino è una località che fino a non molto tempo faceva parte dei comuni di San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica. Qui le famiglie contadine iniziarono ad utilizzare entrambi i frutti per rendere un dolce molto semplice e povero, più complesso e ricco. Per la preparazione si utilizzano solo i fichi bianchi della varietà Dottato che vengono aperti a metà, appiattiti, e lasciati essiccare su graticci di canne. Poi si pone dentro il fico aperto una mandorla intera tostata e non pelata in ogni metà (l'amaro della pellicina fa da contrasto con la dolcezza del fico). Le mandorle appartengono a una grande varietà di cultivar locali, tra le quali si ricordano: Riviezzo (Cegliese), Bottari (il nome locale della Genco), Sciacallo, Tondina, Sepp d’Amic. Si unisce, quindi, una scorzetta di limone e qualche seme di finocchietto selvatico. Si sovrappone il fico ad un altro fico e si chiude: si infornano quindi a temperatura medio-bassa per circa un’ora. La preparazione dei fichi mandorlati comincia alla fine di agosto e prosegue fino alla fine di settembre. Nel corso degli anni nell’alto Salento sono stati espiantati molti alberi di fico per ampliare gli uliveti e i vigneti. I prezzi dell'olio e del vino ora si sono abbassati e gli agricoltori stanno differenziando nuovamente le loro produzioni, cercando di recuperare le coltivazioni storiche di inizio Novecento. Il Presidio Slow Food, che riunisce quattro produttori, vuole tutelare, oltre all’antico dolce tradizionale, la biodiversità agricola e lo straordinario paesaggio rurale di questo territorio. Responsabili del Presidio: Pierangelo Argentieri, [email protected]; Felice Suma, [email protected]. 34 vivere bene viaggi di Giuseppe Ortolano Langhe e Roero, tra vino e colline che incantano Alla scoperta di una zona del Piemonte inserita nel patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco. Da Diano d'Alba a Camerana, da Alba a Barolo È l'autunno la stagione migliore per visitare le Langhe e il Roero. Da pochi mesi nominato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall'Unesco, insieme al Monferrato, questo territorio incanta il turista con le sue colline, sapientemente modellate dal lavoro dell'uomo. Luoghi da visitare ma anche da adottare, per sostenere l'economia di questo spicchio di Piemonte dove i filari dei vigneti lambiscono eleganti castelli e i boschi dove si celano i tartufi sfiorano santuari e chiese di antica bellezza. È il progetto “Adotta un’eccellenza”, che invita a portare a casa un vasetto con la terra delle Langhe, una quota di prodotto adottato e a conoscere direttamente i contadini che operano nelle Langhe-Roero, cogliendo l’occasione per assistere e partecipare al loro lavoro. Il viaggio può iniziare nel comune di Diano d'Alba, paese situato sulle dolci colline langarole, a 500 metri di altezza sul livello del mare. Un vero e proprio balcone dove, nelle belle giornate, lo sguardo spazia dall'arco alpino alle colline del Moscato e del Barbaresco, fino ai vigneti del Barolo e alla valle del Tanaro. In paese si visitano il settecentesco Palazzo Comunale, in stile barocco piemontese; la chiesa parrocchiale; il Museo della Civiltà Contadina e la Cantina Comunale. Poco lontana la Cascina Flino, agriturismo circondato da circa tre ettari di vigneto dove è possibile adottare un filare di Nebbiolo da Barolo, di Dolcetto o di Barbera. Camerana è un piccolo comune dell'Alta Langa costituito da una serie di borgate in un pianoro che si protende verso la Valle Belbo. Il capoluogo è il borgo di Villa con l’antica torre, edificata prima dell'anno Mille e la barocca Chiesa della S.S. Annunziata, con il prezioso altare di marmo policromo ed il campanile pendente. La vicina Riserva naturale alle Sorgenti del Belbo è un angolo di Langa diverso e unico, ancora incontaminato. A Camerana si trova il caseificio L'Cravè che produce una saporita toma caprina, dove adottare una delle 50 capre che Maunero conduce lungo i sentieri dell'Alta Langa. In autunno il turista può accompagnare il trifolao nella ricerca del tartufo bianco. Se invece il tartufo volete acquistarlo già raccolto, e magari degustarlo grattato su un piatto di risotto, potete andare ad Alba, la città natale di Beppe Fenoglio, dove, fino al 16 novembre, si svolge la fiera dedicata a questo prezioso tubero. Una passeggiata nelle vie del centro storico della cittadina conduce alla consumatori novembre 2014 35 Lavanda e miele Cantine aperte Pochi chilometri separano Alba dalle 1500 piantine di lavanda coltivate dall'Azienda Agricola Adrienn Tromler per ottenere profumati sacchetti ma soprattutto il prezioso miele di lavanda ricco di proprietà benefiche, venduto esclusivamente dalla produttrice direttamente presso il Ciabot della Lavanda a Cherasco o dalla Pasticceria Barbero, conosciuta in tutto il Piemonte per i suoi famosi Baci di Cherasco. Dopo aver visitato coltivazioni di fiori e arnie i più avventurosi possono alloggiare negli eco-lodge (www.ecolodgelanghe.it, tel. 342-0021588), per provare l'emozione di dormire con tutta la famiglia a circa tre metri di altezza al di sopra delle cime degli alberi. Adrienn Tromler e famiglia accolgono infatti gli ospiti in strutture costruite sopra gli alberi, con materiali naturali ed eco compatibili. E nel menu non manca il miele di lavanda. Domenica 16 novembre numerose aziende vitivinicole delle Langhe e Roero partecipano all'iniziativa "Cantine Aperte a San Martino" promossa dal Movimento Turismo del Vino. Una simpatica kermesse nata con l’intento di condividere con gli appassionati del buon bere la gioia di assaggiare eccezionalmente i vini dell’ultima vendemmia e non solo, in abbinamento a prodotti di stagione. Il programma, che coinvolge cantine in tutta Italia, prevede degustazioni, pranzi con il vignaiolo e numerose attività fino al tramonto. Maggiori informazioni sul sito www.movimentoturismovino.it o al tel. 0577.847047 scoperta di numerose torri oltre a campanili, chiese, portici, edifici pubblici e privati che testimoniano l'eleganza della vecchia città. Da visitare anche il Museo Eusebio che presenta un quadro completo dell’ambiente albese, con raccolte archeologiche, storiche e naturalistiche. L'ultima tappa di questo viaggio nelle Langhe non può che essere Barolo, paese che ha dato il nome a uno tra i più pregiati vini italiani. Qui si visita il Museo del Vino, un'esposizione emozionale ospitata nelle cantine del Castello Falletti, dove soggiornò anche Silvio Pellico, proprio dove la marchesa Julia Colbert "creò" il vino Barolo per la Corte dei Savoia. Nel maniero si trova anche l'Enoteca Regionale dove degustare le eccellenze vinicole del territorio. Indirizzi utili. Anche per scoprire dove nacque Slow Food Informazioni generali su Langhe e Roero. Come arrivare e muoversi, dove alloggiare, si trovano sul sito dell'Ente Turismo Alba Bra Langhe & Roero (www.langheroero.it) che può anche essere contattato al tel. 0173.35833. Per conoscere le aziende agricole che partecipano all'iniziativa Adotta un'eccellenza rivolgersi al tel. 0171.699600 o visitare le pagine web www.madeinlangheroero.it. I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO sono online su www.paesaggivitivinicoli.it. Per provare il meglio della cucina langarola ci si può sedere ai tavoli dell'osteria Boccondivino di Bra (www.boccondivinoslow.it, tel. 0172.425674) dove, nella prima metà degli anni Ottanta, Carlo Petrini e altri coraggiosi iniziarono l'avventura di Slow Food. Il locale è ancora oggi situato all’interno del cortile che ospita la sede nazionale di Slow Food e la carta dei vini raccoglie le piccole e grandi cantine di Langa e Roero. Nel centro di Alba si può invece mangiare all'Osteria dell'Arco ( tel.0173.363974), l'altro locale gestito dalla cooperativa che cura la cucina del Boccondivino. In tutte e due i locali si servono in prevalenza prodotti locali e stagionali, molti dei quali tutelati dal Presidio Slow Food. 36 vivere bene cultura e oltre a cura di Giorgio Oldrini mostre Alle origini di Magnum Photos I tanti volti del paesaggio Una cooperativa che ha fatto la storia la Magnum Photos, fondata il 22 maggio 1947 nel ristorante del Museum of Modern Art di New York da alcuni dei più grandi fotoreporter di tutti i tempi. Ora a Cremona la nascita di Magnum viene raccontata attraverso 110 fotografie dei fondatori. Che si erano messi insieme per difendere il loro lavoro, controllando la qualità della resa delle loro immagini su giornali e riviste e dei testi che le accompagnavano. Si erano anche divisi il mondo tra di loro: Henri Cartier-Bresson l’Oriente, David Seymour l’Europa, William Vandivert l’America, George Rodger il Medio Oriente e Robert Capa libero di andare dove volesse. Proprio a Capa, prima della Magnum, è dedicata la sezione introduttiva della mostra, con le immagini della guerra di Spagna e degli altri conflitti cui aveva preso parte come fotoreporter. Tra l’altro una visita alla mostra consente di ammirare il nuovo Museo del violino, che sottolinea il legame di Cremona con l’arte dei liutai. Scenario di terra è la mostra che il Mart dedica al paesaggio, inteso come uno dei luoghi d’elezione dell’esperienza umana. Tanti gli artisti e diverse anche le prospettive da cui viene affrontato il tema. Incisioni, stampe e riproduzioni fotografiche, provenienti da alcuni fondi dell’Archivio del ’900, sono accostate ai dipinti di Umberto Moggioli, Gino Pancheri, Arturo Tosi e Gigiotti Zanini, a installazioni contemporanee, come il video di Nico Angiuli. La relazione uomo-natura passa attraverso la conoscenza e l’uso dei materiali naturali, semilavorati o trasformati nelle opere di Giuseppe Uncini e Antoni Tàpies, Dario Imbò e Giovanni Ozzola. Gli elementi naturali divengono opere vere e proprie nei capolavori dell’Arte povera di Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Giovanni Anselmo e Matteo Rubbi. Il paesaggio è poi visto anche come il luogo in cui l’uomo ricerca uno stato di benessere o ispirazione, ma è anche astrazione delle forme ed esperienza che si fa più concettuale. E qui protagoniste sono le opere di Alberto Garutti, Mario Raciti, Gastone Novelli e Anton Zoran Music. La nascita di Magnum. Robert Capa Henri Cartier-Bresson George Rodger David Seymour Scenario di Terra Cremona, Museo del violino, piazza Marconi Dal 31 ottobre all'8 febbario 2015 Ingresso: 10 euro Info: Tel. 0372-801801. www.museodelviolino.org Mart, Rovereto di Trento Fino all'8 febbraio 2015 Ingresso: 11 euro, soci Coop 7 euro Info: tel. 800 397760, [email protected], www.mart.trento.it Italiani brava gente di Massimo Cirri e Filippo Solibello conduttori radiofonici La seconda vita delle gomme Dal recupero dei pneumatici si ricavano asfalto e... Poche cose ci piacciono come il passaggio da scarto a nuova risorsa. Dietro c'è il concetto di rinascita, quello simbolizzato dall'Araba Fenice che dopo la morte risorge dalle proprie ceneri. Può esserci sempre un futuro per le cose: anche per quelle che stanno in basso e a volte fuori dal nostro sguardo, come le gomme delle auto. Che fine faranno una volta che hanno esaurito il loro ciclo vitale, dopo che le abbiamo strizzate e spremute tra frenate, sgommate, derapate e inchiodate? (Ci piace pensarci come automobilisti alla Steve McQueen, quello della vita spericolata, in realtà siamo guidatori molto prudenti, anche se una volta in autostrada abbiamo messo la quinta). E guardando fuori dal finestrino abbiamo visto troppe volte pneumatici abbandonati nei fossi o nei letti dei fiumi. E poi quelli che bruciano nelle discariche abusive o nei campi della terra dei fuochi. consumatori novembre 2014 37 libri Col fiato sospeso, tra raggiri, traffici d'armi e belle donne Il commissario Arrigoni nella Milano anni '50 È un giallo molto ben scritto, che si legge in un baleno, con l’ansia di sapere in fretta come va a finire. Del resto Elmore Leonard è un maestro del genere poliziesco ed è anche uno sceneggiatore di film di successo. Ma non ha ambizioni di spiegare il mondo, grande o piccolo che sia. Semplicemente ci offre una trama azzeccata, scritta con brio. In questo caso il romanzo racconta di una banda di malfattori guidata da un trafficante di armi non consentite nemmeno negli Stati Uniti, così permissivi in fatto di possesso di pistole o fucili. Così “il capo” accumula soldi, assassina rivali e si affida per il trasporto dei denari illecitamente guadagnati all’abilità di una hostess molto bella e soprattutto furba che nella sua valigetta, insieme ai vestiti e alle creme, contrabbanda ogni cosa, ovviamente dietro lauto compenso. Mentre le varie polizie inseguono i malfattori, la domanda che serpeggia per tutto il romanzo è: ma alla fine chi infinocchierà chi? E chi uscirà vivo dalle sparatorie e dagli agguati che costellano le pagine di Leonard? È un giallo casereccio, che sa di minestra con il prezzemolo e di “sanguis”, i panini imbottiti milanesi, quello che ci propone Dario Crapanzano. Il commissario Arrigoni, i suoi sottoposti, i sospettati dell’omicidio di un importante attore e ricco impresario teatrale si muovono in una Milano degli anni ’50, salendo e scendendo dai tram, mangiando nelle osterie, camminando in vie e piazze che i milanesi conoscono bene, tra case di ringhiera e portinerie ancora attive e dando vita ad un quadro d’altri tempi. Chi avrà ucciso, approfittando di un gioco erotico sadomaso, il Casanova perverso che approfittando del suo potere “non si lascia scappare” nemmeno una delle giovani attrici? E dato che nell’ancora recente regime fascista il morto era stato anche un odioso spione dell’Ovra, non sarà stato ucciso da qualche antifascista o da un ebreo perseguitato solo qualche anno prima? Tra donne bellissime, impresari teatrali avidi e una Milano anni ’50 alla fine Arrigoni ci consegnerà il colpevole. Elmore Leonard Punch al rum Dario Crapanzano Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio Einaudi editore - 318 pagine, 18 euro Mondadori editore - 180 pagine, 15 euro Immagini che tolgono il sonno: per l'inquinamento e la sua ricaduta sulla nostra salute. Da un po' di tempo si possono dormire sonni più tranquilli, almeno per le ex gomme delle nostre auto: adesso c’è un sistema integrato di raccolta, smaltimento e recupero. Sono quelli di Ecopneus, una società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei pneumatici fuori uso. È un consorzio tra principali produttori di pneumatici operanti in Italia, dove i numeri del settore sono da capogiro: dal 2011, data di nascita del consorzio, sono state recuperate più di mezzo milione di tonnellate di pneumatici, 60 milioni di gomme, un pneumatico da otto chili per ogni italiano che poteva finire ovunque. Adesso viene prelevato dal consorzio e lavorato: tagliato, frantumato e sminuzzato. Ne esce una “materia prima seconda”, con la quale si producono nuovi oggetti e materiali. Ad esempio gli asfalti modificati, dove l’aggiunta di gomma dà vita a pavimentazioni che durano di più, sono più silenziose e aiutano le nostre auto a frenare meglio. Il Politecnico di Torino ha calcolato che una strada con queste caratteristiche conviene anche dal punto di vista strettamente economico, cosa che in questi tempi di casse vuote ha un suo fascino. Il granulato ottenuto dagli pneumatici si utilizza per la creazione di campi sportivi in erba artificiale, per le piste di atletica e le superfici da equitazione, per via delle ottime proprietà drenanti e antiurto. All’ultima Festambiente, la manifestazione di Legambiente che si tiene ogni anno a Rispescia, in Toscana, l’intera area gioco per i bambini era realizzata con questi materiali. Così le solite cadute da scivoli, altalene, trapezi e castelletti diventavano atterraggi gommosi e indolori. Senza il seguito di pianti da consolare e ginocchi da disinfettare. La prossima frontiera per la seconda vita degli pneumatici potrebbe essere l’arredo urbano: quanti paraurti, portiere e carrozzerie si potrebbero salvare ogni giorno, se al posto dei temibilissimi panettoni in cemento (quelli che delimitano le aree di sosta o impediscono l’accesso in determinate zone) ci fossero i panettoni inamovibili da gomma riciclata? Fermi uguale, ma molto molto più morbidi. Più che un panettone è una filosofia di vita. ● consumatori novembre 2014 38 a cura di Pierfrancesco Pacoda musica da sentire... La poliforme arte di Robert Wyatt Se non conoscete Robert Wyatt, questo disco è l’occasione per avvicinarvi a uno degli artisti più influenti degli ultimi decenni. Wyatt è stato il batterista dei Soft Machine nella Londra psichedelica degli anni 60 e poi ha sviluppato una carriera solista fatta di album straordinari tra rock, jazz, world music e una voce che sfiora la beatitudine. Una vita ai confini, la sua, pochissime apparizioni dal vivo, cover senza tempo, come quella di "Guantanamera", circondato da eccelsi musicisti come Bjork, John Cage e Brian Eno. Il cd, doppio, comprende un disco con i suoi brani più importanti e uno con le tante collaborazioni e alcune canzoni mai pubblicate. Uno dei dischi dell’anno. Robert Wyatt Different Every Time - Domino Il nostro giudizio: RRRR R Se ti piace ascolta: Soft Machine, Scritti Politti Sulle tracce di Dylan Robert Plant, l'africano Elettronica italiana Nel 1967 Bob Dylan scriveva, nel suo ritiro nella Woodstock Valley, alcune delle canzoni che lo avrebbero reso famoso. A quel periodo, e a quelle composizioni, si ispira quest’album corale, prodotto dal chitarrista T Bone Burnett, al quale hanno partecipato artisti come Elvis Costello, Marcos Mumford di Mumford&Sons e Johnny Deep, che qui suona la chitarra. Per usare le parole del cantante dei leggendari Led Zeppelin, "Questo è il mio album più africano. La trance incontra gli Zep". E così è: Word fusion che parla le lingue del pianeta mettendo insieme il furore del rock e le sue origini che stanno nel blues e quindi nell’Africa. Un viaggio verso l’anima tribale del rock. Torna uno dei più romantici interpreti della musica elettronica italiana con un disco immaginato come un viaggio ai confini dell’esotismo. "Night safari" è un omaggio al suono avvolgente, una dichiarazione d’amore per i fraseggi che attraversano le ‘linee d’ombra’ contemporanee. Come perdersi nella musica. autori vari Robert plant Populous Lullaby…and the Ceaseless Roar - Nonesuch Il nostro giudizio: RRRR Se ti piace ascolta: Tinariwen, Led Zeppelin Night Safari - Bad Panda rec Il nostro giudizio: RRRR Se ti piace ascolta: Roxy Music, Plaid Lost on the River. The New Basement Tapes - Yabasta Il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Mumford&Sons, Bob Dylan R da dimenticare - RRsufficiente - RRRbuono - RRRRottimo - RRRRRcapolavoro ... da leggere Alle radici del folk anni '60 La Milano del Ritmo Tribale Questo libro di Felice Liperi è un volume prezioso, perché racconta le tracce, la storia dei protagonisti più creativi del folk italiano tra la fine degli anni 60 e i 70, quando la musica popolare divenne un fenomeno pop, conquistando un vasto pubblico. Grazie alla consapevolezza sociale allora diffusa tra gli ascoltatori più giovani, personaggi come Rosa Balistreri, Caterina Bueno, Enzo Del Re e Matteo Salvatore divennero celebrità. Liperi ne ricostruisce l’avventura, umana e artistica, facendoci così riscoprire la bellezza di un suono che era (ed è anche adesso) espressione della "terra", a volte di una poetica sentimentale, a tratti aspro come l’Italia rurale di quegli anni. Un’altra meticolosa ricostruzione "storica" è quella scritta da Elisa Russo. Qui la scena è quella del rock milanese tra gli anni 80 e i 90, quando la città è attraversata da una inquietudine sonora che porta in superficie un confuso sentire metropolitano, tra piccoli locali, etichette discografiche indipendenti. È un autentico "movimento", quello raccontato nel libro che, gravita, in particolare, intorno a una band, i Ritmo Tribale guidati da Edda, che mescola aggressività e dolcezza, perfetta colonna sonora della vita in una città che aspira a diventare una megalopoli. Il lavoro è il frutto di tantissimi incontri con musicisti come Elio e Morgan. Felice LIperi Stelle del folk italiano - Manifestolibri Elisa Russo Ritmo tribale - Odoya vivere bene cultura e oltre 39 l’intervista Ghemon Nella scena vivacissima dell’hip hop italiano, ci sono artisti che uniscono alla forza lirica delle loro rime, una trama sonora ben costruita, con la carica che solo un gruppo che esegue dal vivo può offrire. È il caso di Ghemon che, con il suo nuovo album, Orchidee, mescola le parole del rap con i ritmi funk. A Consumatori questo giovane rapper arrivato ai vertici delle classifiche ha raccontato i suoi recenti consumi culturali. Che ascolti hanno accompagnato la registrazione di "Orchidee"? La sorpresa più emozionante è stato il ritorno sulla scena di Prince, il mitico cantante di Purple Rain, addirittura con un doppio nuovo album, Art Official Age. Direttamente da Londra arriva l’altro album che ho ascoltato moltissimo in questi mesi, Got To Let Go, di Nate Williams, un bravissimo cantante e bassista emergente, da tenere d'occhio. Infine Nabuma Rubberband di Little Dragon, un disco astratto, dove il soul è mischiato con l'elettronica europea e la sperimentazione. Altamente consigliato. E i libri? Che letture hai fatto di recente? Partiamo da Un giorno sarai un posto bellissimo di Corrado Fortuna. L’attore si cimenta con buon successo nella narrativa, raccontando la sua Sicilia, tingendola di giallo e noir. Poi tengo sul comodino 101 Storie Zen di N. Sensaki e P. Reps. È una lettura sempre utile per riflettere, questa raccolta di consigli e massime Zen. Le sneakers sono una mia passione e il tour Peter Gabriel In attesa di una più volte annunciata riunione dei Genesis, torna in Italia, solo per due date, Peter Gabriel, che della band più celebre del rock "progressive" inglese dei primi anni 70 è stato il leader. L’occasione di questo tour europeo è la ripubblicazione del suo disco di maggior successo, "So", che, a venticinque anni dalla sua uscita è stato stampato, come succede adesso, anche in cofanetto con triplo cd. Per l’occasione Gabriel ha riformato la band che nel 1987 registrò l’album, composta da grandi virtuosi dello strumento, come il bassista Tony Levin. Il live non si limita a riproporre le canzoni di "So", ma ripercorre i suoi oltre 40 anni di carriera. Dagli esordi con i Genesis, con le ballate fiabesche e oniriche ispirate alla mitologia delle favole britanniche alla scoperta dei suoni etnici, che lo portarono a creare la Real World. Le date: 20 novembre Pala Alpitour Torino, 21 Unipol Arena Casalecchio di Reno. Info, tel. 02 53006501. Sneakers: The Complete Limited Editions Guide di U-Dox è una vera e propria enciclopedia di queste scarpe sportive. Questo libro raccoglie i migliori modelli in "edizione limitata". Chiudiamo con i film. Quali sono i 3 che più hai amato? Innanzitutto Il Capitale Umano di Paolo Virzì, una reale e malinconica fotografia dell'Italia di oggi, girata magistralmente. Mi ha molto colpito The LEGO movie di P. Lord e C. Miller. Pensavo di guardare un film per bambini e invece ho visto uno dei più divertenti film d'animazione degli ultimi anni. Molto consigliato anche agli over 30. E poi The Grand Budapest Hotel di W. Anderson, una meravigliosa poetica dell'immagine e dei colori, un film eccezionale girato da uno dei registi moderni più bravi e visionari. 40 le pagine di coop reno Un quadro in grande movimento Entrando in Coopernic, Coop ha stretto una importantissima alleanza internazionale che le consentirà, a partire dall'anno nuovo, un miglioramento dei prezzi di acquisto con ricadute positive per i consumatori. È una delle opportunità che abbiamo colto come sistema Coop in un periodo di grave crisi dei consumi DI MARIO CIFIELLO presidente del Consiglio di sorveglianza di Coop Reno La difficile situazione economica in cui ci troviamo sta creando difficoltà a tutti i gruppi della cosiddetta “Grande Distribuzione”. Calano i consumi e la deflazione colpisce i margini commerciali. Coop Reno non vive certamente in un’isola felice, ma le prime previsioni fatte dal nostro Consiglio di gestione indicano la possibilità di chiudere un bilancio in utile, seppur modesto e inferiore a quello del passato. Se questi dati si confermeranno (come ci auguriamo) potremo dire che gli sforzi fatti in questi anni per aumentare la nostra competitività e l’efficienza aziendale stanno dando i loro frutti. Dall’inizio dell’anno sono entrati circa 3.400 nuovi soci, questa è la prova di una nostra capacità di offrire servizi e convenienza che stimolano sempre più consumatori ad associarsi alla cooperativa. Quindi stiamo navigando bene in un mare in tempesta! Occorre però essere capaci di leggere attentamente le difficoltà che stiamo comunque attraversando per guardare avanti e migliorarci. Ho già scritto nell’editoriale del mese scorso, che occorre saper innovare e agire in discontinuità col passato. In primo luogo dobbiamo preparare gli obiettivi del prossimo anno con un'ottica più di medio periodo, e fissando alcuni concetti chiave. Il primo naturalmente è quello di corrispondere ai bisogni dei nostri soci sforzandoci di essere ancora più convenienti di oggi: abbiamo investito parecchio in convenienza, specie nell’ambito delle attività promozionali soprattutto verso i soci. Occorrerà puntare di più al prezzo basso tutti i giorni: le promozioni non sembrano corrispondere più a una vera incentivazione delle vendite: i soldi sono pochi, si compra lo stretto necessario e non c’è disponibilità ad aumentare gli acquisti solo perché c’è uno sconto. Inoltre molti soci ci indicano una certa stanchezza verso promozioni ripetitive e poco diverse da quelle dei concorrenti. Convenienza tutti i giorni Il nostro obiettivo non può essere quello di eliminare le promozioni, ma di spostare una parte dei nostri investimenti sul prezzo di tutti i giorni per consentire ai soci di avere più convenienza non solo sui prodotti presenti nel volantino promozionale, ma sull’intero assortimento presente a negozio. Un altro obiettivo consumatori novembre 2014 deve riguardare il prodotto Coop: dobbiamo puntare ancora di più sulla nostra “marca”. Bisogna anche qui migliorare la convenienza senza ovviamente scalfire la qualità e la sicurezza dei prodotti. Dobbiamo poi aumentare la presenza dei cosiddetti “prodotti di primo prezzo”, cioè la fascia di prezzo più bassa per contrastare meglio la politica dei discount. Tutto questo deve servirci a soddisfare meglio i nostri attuali soci, ma anche per conquistare nuovi consumatori. Se non aumentiamo il numero dei nostri clienti non riusciremo mai a consolidare le vendite e le nostre quote di mercato. Crisi e opportunità Questi obiettivi ambiziosi sono possibili a condizione che tutte le cooperative si muovano nella stessa direzione: dobbiamo “fare più sistema” per migliorare le nostre politiche di acquisto e uscire comunicando insieme le cose che facciamo. Coop Italia (la nostra centrale nazionale) sta lavorando in questa direzione. Nel momento in cui consolideremo le proposte per il 2015, dovremo 41 coinvolgere le nostre strutture sociali per un confronto serio e condiviso. La crisi economica purtroppo è lontana dalla sua conclusione, ma dobbiamo affrontarla con lo spirito giusto. Guai se ci lasciassimo prendere dalla paura o dalla rassegnazione. Bisogna anzi considerare che una difficile congiuntura economica può essere una opportunità per innovare, essere più efficaci e più efficienti e non chiuderci in posizioni esclusivamente “difensive”. Non mi stancherò mai però di dire che una nuova strategia commerciale fondata sulla maggiore convenienza dei nostri prezzi deve essere accompagnata da una contemporanea strategia di riduzione dei costi. Dobbiamo con determinazione combattere le nostre inefficienze: il Consiglio di gestione in questi ultimi mesi sta lavorando fortemente in questa direzione senza trascurare nessuna area di intervento grande o piccola che sia. cooperativo: in questa logica Coop Italia ha realizzato una importantissima alleanza internazionale entrando in Coopernic, una delle più importanti centrali europee all’acquisto. Assieme alla Cooperative Italiane, in Coopernic sono presenti: m il gruppo Leclerc francese, che con 550 ipermercati sviluppa un fatturato di circa 46 miliardi di euro m il gruppo belga Delhaize che con più di 3.700 punti di vendita sviluppa un fatturato di circa 20 miliardi di euro. Quindi, assieme alle Coop italiane, Coopernic potrà mettere in campo un potenziale di circa 80 miliardi di euro. Questo ci consentirà, dal 1° gennaio prossimo, un miglioramento dei prezzi di acquisto che poi riverseremo al consumatore per essere ancora più convenienti. Un quadro generale in movimento, in cui ci stiamo preparando a raccogliere le sfide della crisi con preoccupazione ma, Siamo in Coopernic! Ma torniamo alle nostre strategie. con altrettanta determinazioSi è detto rafforziamo il sistema ne, a migliorarci. 42 primo piano coop reno Coop di Monghidoro, che bel compleanno! A un anno dalla sua inaugurazione il nuovo punto vendita porta a casa numeri che confermano la bontà di una scelta strategica: 196 mila scontrini battuti e più di 400 nuovi soci, più della metà provenienti da fuori Comune o dalla vicina Toscana DI ANDREA MASCHERINI presidente del Consiglio di gestione di Coop Reno A distanza di un anno dall’inaugurazione del nuovo supermercato di Coop Reno, possiamo sicuramente alzare in alto i calici e brindare al suo grande successo: 196.000 scontrini rilasciati e i 410 nuovi soci registrati dal giorno dell'apertura ad oggi, sono infatti numeri che dimostrano nei fatti quanto la cittadinanza di Monghidoro, ma anche i turisti, abbiano apprezzato sia la scelta strategica di investire nella realizzazione di questa struttura, sia il grande lavoro che tutti i lavoratori e le lavoratrici hanno svolto al suo interno. Più della metà dei soci sono "forestieri" Se andiamo ad analizzare il dato dei nuovi soci, in particolare, si evidenzia come quasi il 50% di questi risieda fuori dal comune di Monghidoro, molti addirittura provengono dalla vicina Toscana, il che rappresenta un elemento di grande novità e importanza, perché dimostra in concreto che il nuovo supermercato Coop – che offre un servizio molto più completo e comodo in virtù dei suoi servizi e dei suoi orari di apertura – funge da attrazione a tutto il territorio. La realizzazione del nuovo supermercato, quindi, non solo ha dato una risposta di qualità alle esigenze dei suoi soci, ma offre anche, a chi la sa cogliere, un‘opportunità incredibile per l’intera comunità e per le attività commerciali che possono godere di un aumentato flusso di visitatori proveniente da fuori paese, e allo stesso tempo di una presenza maggiore di concittadini che anziché evadere verso Bologna o Sasso Marconi alla ricerca di offerte commerciali, trovano in loco le risposte alle proprie esigenze. Un auto donata al Comune Possiamo quindi affermare che questa nuova struttura coop ha dato anche un contributo importante per la valorizzazione del territorio più in generale. Il successo del supermercato ha permesso, inoltre, di consolidare il forte rapporto sociale tra Coop e la comunità, attraverso l’incremento delle iniziative di carattere sociale il cui fiore all’occhiello è rappresentato dalla donazione, fatta al Comune di Monghidoro, della macchina per trasporto disabili (foto sotto), che sta aiutando tantissime persone con problemi molto seri. consumatori novembre 2014 43 La cerimonia per la consegna dell'auto: da sinistra Andrea Mascherini, presidente del Consiglio di gestione di Coop Reno, Alessandro Ferretti sindaco di Monghidoro, Morena Baldini vice sindaco, Carlotta Faggioli capo negozio, Francesco Francia presidente della Sezione soci e Gilberto Bianchini del Settore sociale di Coop Reno UN REGALO ALL'AMBIENTE E ALLA NOSTRA SALUTE "ENTRO L'ANNO ARRIVA LA CENTRALE A METANO" C'è una grande novità che possiano annunciare e che darà un ulteriore valore aggiunto, a distanza di un anno dall’apertura, al nuovo punto vendita di Monghidoro: si tratta della realizzazione entro la fine di quest'anno di una centrale a cogenerazione a metano all’interno dei locali tecnici del negozio. È la conclusione di un percorso fatto di coerenza e trasparenza. In questi mesi, va ricordato, come cooperativa abbiamo assistito all’importante dibattito sulle energie rinnovabili che si è sviluppato in paese, e per quanto riguarda la nostra struttura la nostra posizione è stata da subito molto chiara: abbiamo posto il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia della salute delle persone prima di ogni cosa. Alla lettera, di dominio pubblico, che firmò l’allora presidente del Consiglio di Gestione Mario Cifiello, abbiamo sempre dato coerenza in tutti gli incontri a cui siamo stati invitati a partecipare, e nel momento in cui ho assunto personalmente quella carica, ho voluto non solo mantenere la parola data nei confronti dei nostri soci e della cittadinanza intera, ma dare concretezza a quegli impegni presi sottoscrivendo un accordo per la realizzazione di un impianto di cogenerazione ad energia pulita come il metano, che gli stessi rappresentanti del Comitato Aria pulita ci indicarono come una delle espressioni di evoluzione tecnologica maggiormente rispettose dell’ambiente. La discussione sul tema delle energie rinnovabili ha visto un contributo molto positivo sia dell’amministrazione comunale sia dei rappresentanti del comitato Aria Pulita. Con entrambi i soggetti abbiamo sempre avuto un confronto costruttivo e rispettoso, e se domani avremo un impianto tecnologicamente all’avanguardia e rispettoso dell’ambiente questo è anche il frutto della capacità di tutti gli interlocutori di trovare una soluzione positiva per affrontare il tema del risparmio energetico. È anche questo è un bel modo per dire "buon compleanno Coop di Monghidoro!". Questa rivista è un mensile. Ma su internet abbiamo novità ogni giorno “Consumatori”, tutti i sapori dell’informazione sul nostro sito trovi un notiziario sempre aggiornato www.consumatori.e-coop.it clicca mi piace alla pagina www.facebook.com/ ConsumatoriCoop seguici su Twitter.com/ConsumatoriCoop con smartphone o tablet scarica le App gratuite da App Store e Google play consumatori il mensile dei soci coop consumatori novembre 2014 45 dal territorio coop reno Verresti ad abitare con me? Alleviare il disagio di chi soffre di disturbi psichici, inserendolo in famiglie disposte ad accoglierlo. Un progetto che funziona dal 2008 nel bolognese. Abbiamo intervistato un operatore IESA che se ne occupa, Daniele Benfenati DI DANIELA DALPOZZO Se Franco Basaglia, lo psichiatra che per primo in Italia, a fine anni '90, si adoperò per la chiusura dei manicomi, fosse ancora vivo appoggerebbe senza riserva il progetto “Abiteresti con me?”, perché l'ospitalità in una famiglia che il progetto prevede rientra sicuramente nella “terapia della libertà” fuori dalle mura delle istituzioni. Il progetto di carattere nazionale si sta sperimentando in tante Ausl italiane. Anche nel territorio della provincia di Bologna, nei comuni di San Giorgio, Molinella e altri, il servizio di Igiene Mentale delle Ausl sta lavorando in questo senso. Abbiamo chiesto a Daniele Benfenati, operatore IESA che lavora nella provincia di Bologna, come si configura nella nostra regione il progetto “Abiteresti con me?”. IESA è un acronimo che sta per “Inserimento Eterofamiliare Supportato di Adulti sofferenti di disturbi psichici": un progetto che prevede la possibilità di ospitare persone sofferenti di disturbi psichici presso le famiglie. "Un'esperienza arricchente, affettiva e relazionale che ha un prezioso impatto sociale", spiega Benfenati. "L'ospitante mette infatti a disposizione il suo tempo per il paziente, facendo cose normali e concordate, come andare al cinema, fare la spesa, una passeggiata. Il tutto dietro un compenso: le famiglie che accolgono in casa a tempo pieno l'ospite ricevono un rimborso spese mensile fino a 1.100 euro, così come chi dedica del tempo parziale o di lavoro. anni, mentre gli ospitanti sono famiglie ma anche single, di ogni età, sia giovani che anziani. Cos'è maggiormente importante per l'ospite? L'ospite deve poter avere una sua Come si sviluppa generalmente camera dove riposare e stare nel questo rapporto? tempo libero, in un ambiente re- Vorrei precisare che non esistono vincoli di nessun tipo. Ci sono state anche convivenze faticose, ma quasi sempre si crea un bel rapporto e rimane un rapporto di amicizia fra le persone anche dopo. Sono comunque pochi coloro che preferiscono ricoveri in strutture con medici e infermieri. lazionale sereno e accogliente. È fondamentale sapere che il paziente e la famiglia non sono lasciati soli: a supporto c'è sempre l'operatore IESA che è reperibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, pronto a intervenire telefonicamente in qualsiasi momento. IESA auspica che cresca il numero dei volontari disposti a convivere con Quante esperienze si contano ad queste persone. oggi? Dal 2008 sono stati 26 gli inserimenti, 12 dei quali ancora in essere. Questo perché l'inserimento può anche avere termine quando l'ospite nel suo percorso ha acquisito competenze che gli consentono di vivere solo. I nostri ospiti hanno un'età variabile dai 18 ai 60 Per info: Progetto IESA Ospedale Roncati Viale Pepoli 5, Bologna Tel. 051.6584286 (nelle mattine di martedì, mercoledì e venerdì) email: [email protected] 46 dal territorio coop reno Donne e violenza Una telefonata che vale la vita Soprusi e maltrattamenti fisici e psicologici. Numeri e progetti del Centro Donne e Giustizia di Ferrara che da Coop Reno, attraverso il ristorno, ha ricevuto 5.000 euro a sostegno delle attività di contrasto alla violenza di genere Il Centro Donne e Giustizia (CDG) di Ferrara è un’associazione di donne, senza fini di lucro, che promuove la tutela dei diritti delle donne e interviene per il contrasto a forme violente di prevaricazione e riduzione della libertà individuale. Il Centro nasce dall'Udi e nel 1989 si amplia con il Telefono Donna, poi nel 1993 con la consulenza psicologica. Nel 1992 diviene Centro Donna Giustizia, regolarmente iscritta all’albo delle associazioni di volontariato regionale e stipula come tale protocolli d’intesa e convenzioni con gli enti pubblici locali regionali e statali. Nel 2009 il CDG assume la forma giuridica di associazione di promozione sociale. La sede legale è a Ferrara, in via Terranuova 12b. Scopo dell'associazione è rimuovere ogni forma di sfruttamento e di violenza psicologica, fisica, sessuale ed economica verso le donne e i minori, italiani e stranieri, all’interno e fuori della famiglia. Gli ambiti di intervento di interesse collettivo sono l'assistenza sociale e socio-sanitaria e la tutela dei diritti civili nei confronti di soggetti svantaggiati, in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari. In convenzione con il Comune di Ferrara, il Centro fornisce ascolto, sostegno, informazioni, consulenza legale e psicologica nonché il telefono donna 24 ore su 24. Il primo contatto L’accoglienza delle donna rappresenta il primo momento di ascolto, orientamento e supporto. Il primo contatto avviene telefonicamente oppure recandosi direttamente al Centro ed è seguito da un colloquio di approfondimento presso la sede, finalizzato alla conoscenza reciproca e alla identificazione di una prima ipotesi di progetto per l’uscita dalla situazione di difficoltà riferita. La fase dell’accoglienza evolve poi nel tempo nella fase dell’accompagnamento e del sostegno della donna nel progetto con lei pensato e concordato, con l’obiettivo di supportarla nei percorsi individuati. La violenza non interessa solo gruppi marginali e disagiati. Il lavoro sul campo di questi decenni ha insegnato che i maltrattamenti e gli abusi interessano bambini e bambine appartenenti ai più differenti contesti sociali e culturali. Nel corso degli anni ciò ha permesso un’attenta analisi del fenomeno, in particolare sui danni derivanti da forme misconosciute qual è la violenza assistita intrafamiliare, considerata dagli operatori e dagli studiosi del settore una forma di maltrattamento primario, tanto gravi sono i suoi effetti a livello fisico, psicologico, cognitivo e relazionale. Pensiamo che in Italia, e nella nostra regione in particolare, sia stato prodotto un patrimonio di conoscenze e di esperienze operative di qualità, capace di tenere il confronto a livello europeo e internazionale. Dalla ricerca regionale condotta dai Centri Antiviolenza e Case delle Donne dell'EmiliaRomagna, è emerso che oltre il 70% delle donne che si rivolgono a un Centro ha figli e che oltre il 50% ne ha più di uno. Il ventaglio dei progetti Numerosi e articolati sono i progetti del Centro: all’interno dell’Area Violenza dell'associazione, il progetto Uscire dalla violenza ha formulato accordi con gli enti locali, Comune e Provincia di Ferrara e tutti i Comuni della provincia. Nel progetto “Uscire dalla Violenza” sono state accolte complessivamente 214 donne: 138 italiane e 76 straniere, di cui 55 ancora in carico dagli anni passati. Il progetto si propone di contrastare la violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne, agendo con interventi economici, di accoglienza, consulenza legale e psicologica, ospitalità residenziale, per supportare le donne vittime di violenza nel percorso di uscita dalla violenza stessa, nel rispetto delle loro libere decisioni e con una metodologia di aiuto centrata sul sostegno della autonomia e della autostima, secondo le linee consumatori novembre 2014 47 info: [email protected] guida europee e internazionali che ispirano i più consolidati Centri Antiviolenza. Il progetto, attraverso una convenzione con il Comune di Ferrara, gestisce una casa-rifugio ad indirizzo segreto (12 posti: adulte e minori) per donne e loro figli/e che vogliano uscire dalla violenza intrafamiliare. L’accoglienza temporanea nella casa rifugio è supportata da progetti individualizzati di ascolto privo di giudizio, protezione e sicurezza, consulenza legale e sostegno psicologico, garantiti da operatrici professionalizzate. Per le donne con figli è presente un servizio di sostegno alla genitorialità attuato e gestito da un’educatrice che coordina le volontarie per la gestione dei minori. Nei momenti di emergenza le donne sole o con i loro figli/e sono collocate tempestivamente in un alloggio esterno (albergo o bed&breakfast), al fine di metterle in sicurezza, a breve, nella casa rifugio. Non sempre ciò avviene, per cui a volte le donne dall’albergo ritornano dal compagno maltrattante. Lo Sportello di orientamento al lavoro ha accolto 26 donne, 13 italiane e 13 straniere, attivando 4 stage e un laboratorio motivazionale per 4 persone. Grazie al Punto d’ascolto 94 donne hanno potuto usufruire di consulenze legali o psicologiche gratuite. Sulla strada e oltre Continuiamo con il progetto "Oltre la strada", in convenzione con il Comune di Ferrara e la Regione, strutturato in interventi a favore delle donne straniere ed italiane che vogliono uscire dalla condizione di sfruttamento sessuale e/o lavorativo, e offre un programma di protezione sociale con ospitalità e percorsi individualizzati: comprende due case di accoglienza ad indirizzo segreto (8 posti per adulte). Le donne, dopo la denuncia dello sfruttamento subito, vengono accolte nella prima casa per circa 6 mesi, quindi trasferite nella seconda casa per circa altri 8 mesi. Questa organizzazione è funzionale a costruire un processo di progressiva autonomia, perché al termine del periodo di protezione sociale previsto per legge, siano in condizione di provvedere a se stesse. Nel 2013 “Oltre la strada” ha attivato percorsi di protezione sociale per 15 donne vittime di tratta, e ha continuato a seguire le 21 persone accolte nel 2012, per un totale di 36 prese in carico, con 10 figli minori. Sono partiti inoltre 6 corsi di orientamento al lavoro. Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi, sono stati attivati 6 stage, 8 borse lavoro, 10 tirocini e 8 contratti. Prosegue la nostra carrellata con il progetto “Luna Blu” che ha realizzato 59 uscite di contatto e 12 di mappatura, per un totale di 71, 1.137 i contatti. Gli accompagnamenti sanitari sono stati in totale 143, gli incontri al Drop in 94. Per quanto riguarda la prostituzione al chiuso, attraverso il progetto "Invisibile" sono stati monitorati 1.003 annunci ed effettuate 407 telefonate di primo contatto. L'obiettivo primario è il riconoscimento di ogni forma di violenza così come la sua cessazione. Il Centro è strutturato per accogliere e gestire anche situazioni di emergenza. Nel 2013 sono state accolte 214 donne; 576 i colloqui telefonici e 539 quelli individuali. DISPARITÀ NEI RAPPORTI DI FORZA "La violenza contro le donne è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna, che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro ed ha impedito un vero progresso della condizione delle donne" (tratto dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla eliminazione della violenza contro le donne, risoluzione dell’Assemblea generale, dicembre 1993). consumatori novembre 2014 49 dal territorio coop reno Dall'orto alla cucina corsi per un'infanzia consapevole Dal piccolo paese di Camugnano, sull'Appennino bolognese, arriva un progetto didattico esemplare che declina, per i più piccini, temi rilevanti come l'ambiente e la sana e corretta alimentazione Durante lo scorso anno scolastico è partito presso la scuola dell’infanzia di Camugnano, piccolo paese sull’Appennino bolognese, un singolare progetto didattico, “Dall’orto alla cucina”; che terminerà nell’attuale anno scolastico, 2014/2015. Le insegnanti, Luisa Puccetti e Isabella Righetti, responsabili e autrici del progetto stesso, illustrano le tre fasi in cui esso si sviluppa: nella prima, “A scuola un orto”, si è allestito un orto, attività nella quale i bambini vengono stimolati ad utilizzare i propri sensi per mettersi in “contatto con la natura” e sviluppare abilità diverse. L’attività manuale all’aperto, come la realizzazione dell’orto, la coltivazione di piante aromatiche e di fiori, dà la possibilità al bambino di sperimentare in prima persona gesti e operazioni e di osservare che cosa succede attraverso l’esperienza diretta, acquisendo le basi del metodo scientifico. In questa fase l’esplorazione dei materiali e la manipolazione costituiscono elementi fondamentali. Il bambino può scegliere autonomamente di partecipare all’attività proposta: attraverso questa libertà di scelta si rispettano i suoi ritmi e bisogni. Nella seconda fase, “Scoprire, mangiare, giocare”, la finalità è l'educazione alimentare, importante tassello dell’educazione alla salute. È infatti fondamentale acquisire corrette abitudini alimentari fin dalla prima infanzia, in quanto un positivo approccio con il cibo getta le basi per un futuro stile di vita armonioso. In questa seconda fase l’itinerario metodologico prevede di accompagnare i bambini in un percorso gioioso e stimolante alla scoperta del cibo, delle abitudini alimentari e dell’importanza di una dieta equilibrata. Un approccio non prettamente nutrizionale, ma piuttosto d’impianto esperienziale-sensoriale, alla scoperta dei cibi att raverso i sensi e in particolare il gusto. Nella terza fase, “Mi confronto...”, come sintesi del lavoro precedente si è scelto di fare alcune uscite nell’ambiente con l’esperto del Parco dei Laghi DI GILBERTO BIANCHINI settore sociale di Coop Reno responsabile progetti scuola (fattoria, campi coltivati, orti). La metodologia qui tiene conto delle conversazioni e rielaborazioni dei bambini per approfondire argomenti e contenuti d’interesse. Gli interventi con l’esperto sono occasione per consolidare e vedere concretamente il processo di crescita di piante e animali, cogliendone il senso nell’utilizzo alimentare. A scuola gli interventi della dottoressa Anna Zanetti, autrice del testo “Edolino e le verdure vive”, utilizzando domande-stimolo indurranno i bambini ad assumere e condividere comportamenti adeguati per una sana alimentazione. Infine lo spettacolo teatrale “Il dolce, il salato e l’allegro”, che rappresenterà per i bambini la sintesi del percorso attraverso una modalità esperta e giocosa condotta dal maestro Zanella. Coop Reno sostiene economicamente questo e altri progett i didatt ici autoctoni con caratetristiche simili perché ritiene importante parlare ai bambini di educazione alimentare, indirizzandoli verso un consumo consapevole. 50 vivere bene coop reno consumatori novembre 2014 DI ALESSANDRA GIOVANNINI Il ritorno della canapa Il 22 e 23 novembre a Gambettola, in Romagna, va in scena la decima edizione dell’Antica Fiera della canapa. Vediamo cosa propone il programma Torna a Gambettola dopo un anno di pausa, l’Antica Fiera della canapa. La decima edizione di questa iniziativa, unica nel suo genere in Italia, si svolgerà il 22 e 23 novembre. La Fiera fin dal 2004 intende favorire la promozione e lo sviluppo del territorio gambettolese attraverso la riscoperta e la valorizzazione della canapa, che in passato ha caratterizzato la cultura e le tradizioni del luogo. Fino agli anni '50 era largamente coltivata nel territorio gambettolese. La Fiera ha lo scopo di far conoscere a tutti, anche ai meno giovani, la tradizione della lavorazione della canapa e gli innumerevoli prodotti che ne derivano soprattutto nel campo tessile e alimentare. Il programma è, come sempre, particolarmente ricco di eventi e iniziative. Ci saranno mostre, esposizioni didattiche, lavorazioni dal vivo di tessitura e stampa su tela di canapa. E poi il grande mercato ambulante con operatori specializzati nel campo dell’artigianato e nella vendita di prodotti di canapa. Anche quest’anno sarà allestita, allo interno del Centro Culturale Fellini una mostra dei lavori dell’Associazione Stampatori Romagnoli. Da segnalare l’iniziativa che ha riscosso molto successo negli anni passati: "Il baule della nonna". Per un giorno le nonne di Gambettola “aprono” i loro vecchi bauli e mettono a disposizione dei visitatori una mostra dei loro “preziosi” capi di corredo di un tempo. LE TELE STAMPATE DI GAMBETTOLA UN VERO "DISERBANTE" NATURALE La tecnica di lavorazione della stampa a ruggine, prodotto tipico della Romagna, è molto antica; si pensa risalga al XVIII secolo, quando i contadini ricoprivano gli animali con drappi recanti un medaglione stampato con l'immagine di sant'Antonio Abate (protettore del mondo agricolo e del bestiame). I primi tessuti stampati nascono a Gambettola nel 1826 grazie all'intuito della famiglia Pascucci. Si racconta che vicino alla loro abitazione vi era un ferrivecchi: l'avere a portata di mano tanta polvere di ferro indusse un Pascucci alla creazione di un impasto per colorare tessuti. Oggi, come allora, gli stampi sono intagliati a mano in legno di pero e su questi viene applicata la pasta colorante arricchita, oltre che del tipico ruggine, anche dei colori blu, verde, rosso. Dopo la stampa ottenuta per battitura con un mazzuolo seguono l'asciugatura, che di solito si esegue al sole, il viraggio e il fissaggio dei colori, affinché resistano ai successivi usi e lavaggi, in un mastello di legno con soluzione di soda caustica. Infine la stiratura col mangano, sorta di pressa del XVIII secolo che corre su rulli sui quali viene avvolta la tela. La canapa è una pianta dal fusto alto e sottile, con la parte sommitale ricoperta di foglie, che può superare i 4 metri d'altezza ed essere coltivata per la fibra tessile o i semi. È stata, tra le specie coltivate, una delle poche conosciute fin dall'antichità sia in Oriente che in Occidente. In Cina era usata fin dalla preistoria per fabbricare corde e tessuti, e più di 2000 anni fa è servita per fabbricare il primo foglio di carta. Nel Mediterraneo già i Fenici usavano vele di canapa per le loro imbarcazioni e nella Pianura Padana è stata coltivata per la fibra tessile fin dall’epoca romana. La coltivazione continuò finché, nel secolo XIX, i prodotti della canapa cominciarono ad essere soppiantati da quelli del cotone e dai sintetici. In tutta la Romagna e anche in Emilia esistono tracce di poderi coltivati a canapa fino agli anni ’50. Molti contadini vogliono riprendere a coltivare questo prodotto anche perché, data la sua velocissima crescita, sottrae la luce e soffoca tutte le altre erbe presenti sul terreno e lo libera quindi da tutte le infestanti meglio di quanto non sappiano fare i diserbanti. stagione 2014-2015 Condizioni vantaggiose per i soci di Coop Reno nei maggiori teatri di Bologna e provincia Arena del Sole 15 - 26 ottobre, Sala Thierry Salmon La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade di Peter Weiss, regia Nanni Garella 4 - 16 novembre, Sala Thierry Salmon Clôture de l’amour Fine di un amore con Anna Della Rosa, Luca Lazzareschi 20 - 23 novembre, Sala Leo De Berardinis 7 Minuti regia Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo prima assoluta 25 - 26 novembre, Sala Leo De Berardinis La leggenda del grande Inquisitore regia Pietro Babina, con Umberto Orsini 26 - 28 novembre, Sala Thierry Salmon Compagnia della Quarta La Domada 3 - 7 dicembre, Sala Leo De Berardinis Falstaff da Enrico IV/Enrico V di W. Shakespeare con Giuseppe Battiston 4 - 7 dicembre, Sala Thierry Salmon Chiamatemi Ismaele liberamente ispirato a Moby Dick di H. Melville, regia Paolo Billi 11 - 21 dicembre, Sala Leo De Berardinis Nessi di e con Alessandro Bergonzoni 12 - 14 dicembre, Sala Thierry Salmon Corsia degli incurabili di Patrizia Valduga uno spettacolo di Valter Malosti 17 - 18 dicembre, Sala Thierry Salmon I chiari del bosco coreografia Simona Bertozzi prima assoluta 30, 31 dicembre, 2, 3, 4 gennaio Sala Leo De Berardinis Golgota regia Bartabas 8 - 11 gennaio, Sala Leo De Berardinis Frost / Nixon di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani 15 -17 gennaio, Sala Thierry Salmon Svenimenti un vaudeville dagli atti unici, dalle lettere e dai racconti di Anton Cechov progetto, elaborazione drammaturgica Elena Bucci e Marco Sgrosso 20 - 22 gennaio, Sala Thierry Salmon FaustIn & out dentro fuori sopra e sotto il Faust di Goethe di Elfriede Jelinek con Angela Malfitano, Francesca Mazza 22 - 25 gennaio, Sala Leo De Berardinis La serra di Harold Pinter con Mauro Malinverno, Valentina Banci 27 - 28 gennaio, Sala Leo De Berardinis Disabled Theater ideazione e coreografia Jérôme Bel Theater HORA 29 - 31 gennaio, Sala Thierry Salmon I giganti della montagna di Luigi Pirandello, con Federica Fracassi e Roberto Latini prima assoluta 5 - 8 febbraio, Sala Leo De Berardinis L’onorevole di Leonardo Sciascia regia Enzo Vetrano, Stefano Randisi con Laura Marinoni, Stefano Randisi, Enzo Vetrano 12 - 15 febbraio, Sala Leo De Berardinis ALESSANDRO GASSMANN RIII - Riccardo Terzo di William Shakespeare II 20 - 21 febbraio (o 21-22) Sala Leo De Berardinis Santo Genet regia Armando Punzo, con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza 24 marzo, Sala Leo De Berardinis Amore ai tempi del colera canti e incanti dal romanzo di Gabriel García Márquez con Laura Marinoni 26 febbraio - 1 marzo Sala Leo De Berardinis Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman, con A.Maria Guarnieri, Valeria Milillo. Regia Gabriele Lavia 27 - 28 marzo, Sala Leo De Berardinis Musée de la danse / Boris Charmatz Manger ideazione, coreografia Boris Charmatz 3 - 15 marzo, Sala Thierry Salmon Io sono il vento di Jon Fosse con Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni 12 - 15 marzo, Sala Leo De Berardinis MARCO PAOLINI Ballata di uomini e cani dedicata a Jack London 19 - 22 marzo, Sala Leo De Berardinis Magazzino 18 uno spettacolo di e con Simone Cristicchi regia Antonio Calenda 31 marzo, Sala Leo De Berardinis Virgilio Sieni SPETTACOLO in SOSPESO Dolcevita 8 - 9 aprile, Sala Leo De Berardinis Plan B Aurélien Bory / Phil Soltanoff 14 aprile, Sala Thierry Salmon Fine Famiglia Una famiglia in dissoluzione nel Secondo Millennio con Lucio Allocca, Raffaele Ausiello, Vanda Monaco Westerståhl 16 aprile, Sala Thierry Salmon La tua Istanbul Emigrazione, passioni, conflitti con Lucio Allocca, Raffaele Ausiello, Vanda Monaco Westerståhl 18 - 19 aprile, Sala Leo De Berardinis Marie-Louise L’Eolienne 21 - 22 aprile, Sala Thierry Salmon Vocazione regia Danio Manfredini 13 - 31 maggio, Sala Leo De Berardinis La traviata ovvero La signora delle camelie di Nanni Garella, in collaborazione con Teatro Comunale e Scuola dell’Opera Italiana, Bologna prima assoluta 19 - 21 maggio, Sala Thierry Salmon Compagnia Berardi Casolari In fondo agli occhi PREZZI ABBONAMENTI 2014/2015 per i soci Coop Abbonamento classico 13 SPETTACOLI e domenica teatro CARTA ARENA abb. con spettacoli e date a libera scelta (12 spettacoli Sala Leo De Berardinis + 1 Sala Thierry interi soci Coop Salmon) 4 ingressi € 88 € 80 Interi soci Coop 6 ingressi € 122 € 110 Platea € 234 € 195 8 ingressi € 150 € 135 Palchi e Barcacce di 1° e 2° ordine € 194 € 168 16 ingressi € 235 € 210 Galleria e Barcacce di 3° ordine € 140 € 108 con Carta Arena a prezzo ridotto non possono essere ABBONAMENTO thierry salmon (12 SPETTACOLI) acquistati più di due ingressi per lo stesso spettacolo Interi soci Coop € 108 € 84 INFORMAZIONI Biglietteria e punto informazioni dell’Arena del Sole, via Indipendenza 44 - 40121 Bologna, tel. 051 2910.910, [email protected], www.arenadelsole.it BIGLIETTERIA e CAMPAGNA ABBONAMENTI m Prelazioni abbonamenti stagione precedente (abbonamenti: Classico, Thierry Salmon, Domenica Teatro): dal’11 al 17/09 (giorni feriali ore 11-19, domenica ore 15.30-19) m Prelazioni Carta Arena* e abbonamenti tematici: dal 19 al 28/09 (giorni feriali ore 11-19, domenica ore 15.30-19, chiusura lunedì 22/09) m Vendita nuovi abbonamenti: dal 30/09 (giorni feriali e il 4/10 ore 11-19, il 5, 12, 19, 26/10 e 9 e 16/11 ore 15.30-19, chiusura lunedì) *per Carta Arena il diritto di prelazione riguarda solo l’abbonamento e non il posto assegnato la stagione precedente. consumatori novembre 2014 III Teatro Minerva mercoledì 26 novembre ore 21 Sparla con me Dario Vergassola sabato 13 dicembre ore 21 Il meglio è passato con Massimo Bagliani e Isabella Robotti venerdì 30 gennaio 2015 ore 21 Emilia trattino Romagna restaurant di e con Andrea Vasumi e Duilio Pizzocchi mercoledì 11 febbraio 2015 ore 21 Nuda e cruda di e con Anna Mazzamauro e con Leonardo Bonfitto, musiche originali di Amedeo Minghi venerdì 20 febbraio 2015 ore 21 Le Beatrici di Stefano Benni con Valentina Chico, Elisa Benedetta Marinoni, Valentina Virando, Gisella Szaniszlò, Beatrice Pedata sabato 7 marzo 2015 ore 21 Gorilla Theatre gara spettacolo di improvvisazione teatrale Domeniche a teatro (il cartellone dedicato ai bambini dai 3 ai 10 anni) direzione artistica Teatrino dell’Es 21 dicembre, ore 16 Città Teatro di Riccione (Rimini) "All'incirca il circo" clowneria e musica dal vivo - dai 3 anni 8 febbraio 2015, ore16 Teatro evento di Vignola (Modena) "L'asinello di Shamar troverà un nuovo padrone?" teatro d'attore con oggetti - dai 4 anni 18 gennaio, ore 16 Teatro stabile d'innovazione "Fontemaggiore" di Perugia "Coppelia" teatro d'attore e lanterna magica - dai 4 anni 1 marzo 2015, ore 16 Teatro delle selve di Ameno (Novara) "La storia di nera nube" teatro d'attore, con pupazzi e canzoni - dai 3 anni Prelazione abbonati stagione 2013/2014: da lunedì 6 ottobre a sabato 18 ottobre COME ACQUISTARE I BIGLIETTI: Nuovi abbonamenti: da lunedì 20 ottobre a venerdì 31 ottobre Prevendita biglietti: a partire da sabato 1 novembre RIDUZIONI anziani over 65 giovani under 28 Carta giovani Terre di Pianura soci Coop Reno www.vivaticket.it in teatro nei giorni delle rappresentazioni da un’ora prima dello spettacolo Informazioni: tel. 348/3551058 (giovedì e venerdì ore 9/11) http: http://www.palazzominerva.info/ [email protected] PREZZO BIGLIETTI Prosa: intero 15 euro; ridotto per i soci Coop 12 euro Domeniche a teatro: biglietto unico 5 euro COME PRENOTARE I BIGLIETTI: telefonare all’Ufficio Cultura 348.3551058 giovedì e venerdì ore 9/11 (prenotazione telefonica con ritiro direttamente in teatro il giorno dello spettacolo da un’ora prima fino a trenta minuti prima dell’inizio dello spettacolo) oppure scrivere a palazzominerva@comune. minerbio.bo.it PREZZ0 ABBONAMENTI Prosa: intero 80 euro; ridotto per i soci Coop 65 euro Domeniche a teatro: abbonamento unico 15 euro SOCI CONVIENE DI PIÙ OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP RENO DAL 27 NOVEMBRE AL 10 DICEMBRE NOCI SAN MARTINO DI ROMAGNA busta 1,8 kg ARANCE NAVEL cartone da 4,5 kg AAnzichè 14,28 € NTO SCO 9,99 € FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. 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