«Lumen Fidei» DALL’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO 49. il Magistero parla sempre in obbedienza alla Parola originaria Come servizio all’unità della fede e alla sua trasmissione integra, il Signore ha dato alla Chiesa il dono della successione apostolica. Per suo tramite, risulta garantita la continuità della memoria della Chiesa ed è possibile attingere con certezza alla fonte pura da cui la fede sorge. La garanzia della connessione con l’origine è data dunque da persone vive, e ciò corrisponde alla fede viva che la Chiesa trasmette. Essa poggia sulla fedeltà dei testimoni che sono stati scelti dal Signore per tale compito. Per questo il Magistero parla sempre in obbedienza alla Parola originaria su cui si basa la fede ed è affidabile perché si affida alla Parola che ascolta, custodisce ed espone. Nel discorso di addio agli anziani di Efeso, a Mileto, raccolto da san Luca negli Atti degli Apostoli, san Paolo testimonia di aver compiuto l’incarico affidatogli dal Signore di annunciare «tutta la volontà di Dio» (At 20,27). È grazie al Magistero della Chiesa che ci può arrivare integra questa volontà, e con essa la gioia di poterla compiere in pienezza. Con la benedizione del matrimonio, si riceve la forza per amarsi ed essere fedeli l'uno all'altra e in quanto sacramento, la grazia di portare su di sé i limiti e gli errori dell'altro come fossero i propri. GILBERT KEITH CHESTERTON Lunedì 12 gennaio alle 18,30 in Sala S. Gianna riunione della Noi, di S. Maria j I NOSTRI LUTTI - Hanno nei giorni scorsi completato il loro percorso terreno per tornare alla Casa del Padre: - CLARA LATINI di 92 anni - MARISA PERRET di 77 anni - MESSALINA TERRIBILI di 86 anni - SERGIO TRINA di 85 anni Ai congiunti le nostre sentite condoglianze. APPUNTAMENTI ì Domani, lunedì 12 gennaio 2015, alle 18,30, in sala S. Gianna, riunione dell’Azione Cattolica Adulti. ì Martedì e mercoledì ci sono le riunioni per i genitori dei bambini della Comunione e dei ragazzi della Cresima: martedì per i genitori del secondo anno e mercoledì per i genitori del primo anno, alle 17,30 per la Comunione e alle 19 per la Cresima, sempre in sala Spina. ì Giovedì 15 gennaio, alle ore 19, ci sarà l’Adorazione Eucaristica vocazionale. ì Domenica prossima inizia la «Settimana di preghiera» per l’unità dei Cristiani. AZIONE CATTOLICA N. 440 delle 11 gennaio 2015 «Le Madri antidoto all’individualismo» IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE Il nuovo anno si apre con la festa di Maria Madre di Dio. Papa Francesco ha colto l’occasione per offrirci una bella catechesi sulla famiglia e in modo particolare sulla grandezza di ogni madre, sull’importante ruolo delle madri cristiane, ma anche sulla maternità della Chiesa; invitandoci a ringraziare la creatura più importante di tutte: Maria, la Madre di Dio. « Accade che anche nella comunità cristiana la madre non sia sempre tenuta nel giusto conto, che sia poco ascoltata. Eppure al centro della vita della Chiesa c’è la Madre di Gesù. Forse le madri, pronte a tanti sacrifici per i propri figli, e non di rado anche per quelli altrui, dovrebbero trovare più ascolto. Bisognerebbe comprendere di più la loro lotta quotidiana per essere efficienti al lavoro e attente e affettuose in famiglia; bisognerebbe capire meglio a che cosa esse aspirano per esprimere i frutti migliori e autentici della loro emancipazione. Una madre con i figli ha sempre problemi, sempre lavoro. Io ricordo a casa, eravamo cinque figli e mentre uno ne faceva una, l’altro pensava di farne un’altra, e la povera mamma andava da una parte all’altra, ma era felice. Ci ha dato tanto. Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico. “Individuo” vuol dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere. Sono esse, le madri, a odiare maggiormente la guerra, che uccide i loro figli. >>> «Le Madr ntiid dot o M adrii aant oto al l’i ndiivviidu dual » l ’ind alii smo sm o» IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE >>> Tante volte ho pensato a quelle mam me quando hanno ricevuto la lettera: «Le dico che suo figlio è caduto in difesa della Patria...». Povere donne! Co me sof fre una madre! Sono esse a testimoniare la bellezza della vita. L’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero diceva che le mamme vivono un “martirio materno”. Nell’omelia per il funerale di un prete assassinato dagli squadroni della morte, egli disse, riecheggiando il Concilio Vaticano II: «Tutti dobbiamo essere disposti a morire per la nostra fede, anche se il Signore non ci concede questo onore… Dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere spirito di martirio, è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del dovere; in quel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a poco? Sì, come la dà una madre, che senza timore, con la semplicità del martirio materno, concepisce nel suo seno un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto. E’ dare la vita. E’ martirio». Sì, essere madre non significa solo mettere al mondo un figlio, ma è anche una scelta di vita. Cosa sceglie una madre, qual è la scelta di vita di una madre? La scelta di vita di una madre è la scelta di dare la vita. Una società senza madri sarebbe una società di- sumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale. Le madri trasmettono spesso anche il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di devozione che un bambino impara, è inscritto il valore della fede nella vita di un essere umano. E’ un messaggio che le madri credenti sanno trasmettere senza tante spiegazioni: queste arriveranno dopo, ma il germe della fede sta in quei primi, preziosissimi momenti. Senza le madri, non solo non ci sarebbero nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del suo calore semplice e profondo. E la Chiesa è madre, con tutto questo, è nostra madre! Noi non siamo orfani, abbiamo una madre! La Madonna, la madre Chiesa, e la nostra mamma. Non siamo orfani, siamo figli della Chiesa, siamo figli della Madonna, e siamo figli delle nostre madri. Carissime mamme, grazie, grazie per ciò che siete nella famiglia e per ciò che date alla Chiesa e al mondo. E a te, amata Chiesa, grazie, grazie per essere madre. E a te, Maria, madre di Dio, grazie per farci vedere Gesù. » PAPA FRANCESCO Udienza Generale 7 gennaio 2015 Fra botti e allegria CAPODANNO IN PARROCCHIA La sera del 31 dicembre le porte della nostra parrocchia sono rimaste aperte per ringraziare il Signore dell'anno trascorso e accogliere l'arrivo del nuovo insieme. La serata è cominciata con la celebrazione della Santa Messa ed il canto del "Te Deum", per proseguire con cena, balli e gli inevitabili "scoppi" di Capodanno All'interno del Teatro, infatti, è stata allestita una bellissima tavola, intorno alla quale abbiamo condiviso i piatti che ciascuno di noi aveva preparato (oltre a notevoli bottiglie di vino, molto apprezzate dai commensali ed in particolare dai Don), per poi proseguire con l'immancabile tombolata, i balli, i giochi, i "botti": insomma, tutto secondo copione da ultimo dell'anno. Eppure, almeno a me che sono nuova dei Capodanno in parrocchia, non è sfuggita la percezione che ci fosse qualcosa di particolare nella serata. Ripensandoci, non tutti ci conoscevamo e non è mai facile per una padrona di casa organizzare una cena con invitati che possano, in qualche modo, amalgamarsi tra loro; ed è ancora più difficile mettere insieme adulti, adolescenti e bambini (si rischia sempre di stressare gli uni o annoiare gli altri). Invece l'arrivo della mezzanotte ci ha colti tra chiacchiere e risate; e la sensazione di aver trascorso una serata davvero piacevole mi ha accompagnata anche nei giorni seguenti. Sono tornata con il pensiero all’accoglienza ed alla cura con la quale ognuno di noi si era preparato all’incontro: credo di aver mangiato delle lenticchie tra le migliori mai assaggiate a Capodanno. Ma anche alla capacità di coinvolgere e lasciare esprimere pure i più piccoli, mettendo insieme tombole improbabili. Non credo si possa vincere oltre il tombolino; io, invece, ho vinto una specie di mini razzo ben oltre il cugino di terzo grado della tombola. E ancora: giochi mimici tra adulti (in evidente difficoltà,forse anche a causa del tasso alcolemico da ritiro di patente); adolescenti complici e divertenti, ecc. La “grandezza” della regia mi è apparsa con chiarezza e, ancora una volta, ho potuto sperimentare che quando è Gesù a fare gli inviti e quando è nel suo Spirito che si bandisce la tavola, allora tutto è diverso e tutto è possibile…anche mettere insieme musica tecno e «Alligalli», come, forse, neppure il più audace dei DJ di Ibiza sarebbe riuscito a fare! ROBERTA IACOVAZZI «Facemo bene adesso ch’avemo tempo» Fra’Albenzio S. Maria delle Grazie al Trionfale Pa r r o c ch i a Santuario Piazza S. Maria delle Grazie, 5 - 00136 Roma Tel. 0639736274 http://santamariadellegrazie.net ORARIO DELLE SANTE MESSE ANNO XIII festive: 7-8-9-10-11,15-12,30-17,30-19 feriali: 7 - 8 - 9 - 10 - 18,30 N. 440 Domenica 11 gennaio 2015 BATTESIMODELSIGNORE Is 55,1-11; C Is 12,2-6; 1 Gv 5,1-9; Mc 1,7-11 Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento. R Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza. Lunedì 12 gennaio S. Cesira Martedì 13 gennaio S. Ilario Eb 1,1-6; Sal 96 (97); Mc 1,14-20 Convertitevi e credete nel Vangelo. R Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli. Eb 2,5-12; Sal 8; Mc 1,21b-28 Gesù insegnava come uno che ha autorità. R Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa. Mercoledì 14 gennaio S. Felice Eb 2,14-18; Sal 104 (105); Mc 1,29-39 Guarì molti che erano affetti da varie malattie. R Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza Giovedì 15 gennaio S. Mauro Eb 3,7-14; Sal 94 (95); Mc 1,40-45 La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. R Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. Venerdì 16 gennaio S. Marcello Sabato 17 gennaio S. Antonio abate Eb 4,1-5.11; Sal 77 (78); Mc 2,1-12 Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra. R Proclameremo le tue opere, Signore. Eb 4,12-16; Sal 18 (19); Mc 2,13-17 Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. R Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. Domenica prossima inizia la «Settimana di preghiera» per la UNITÀ DEI CRISTIANI
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