GRAZIE 443.qxp_GRAZIE 236 BIS 30/01/15 12:46 Pagina 1 «Lumen Fidei» DALL’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO La fede fa comprendere l’architettura dei rapporti umani 51. Proprio grazie alla sua connessione con l’amore (cfr Gal 5,6), la luce della fede si pone al servizio concreto della giustizia, del diritto e della pace. La fede nasce dall’incontro con l’amore originario di Dio in cui appare il senso e la bontà della nostra vita; questa viene illuminata nella misura in cui entra nel dinamismo aperto da quest’amore, in quanto diventa cioè cammino e pratica verso la pienezza dell’amore. La luce della fede è in grado di valorizzare la ricchezza delle relazioni umane, la loro capacità di mantenersi, di essere affidabili, di arricchire la vita comune. La fede non allontana dal mondo e non risulta estranea all’impegno concreto dei nostri contemporanei. Senza un amore affidabile nulla potrebbe tenere veramente uniti gli uomini. L’unità tra loro sarebbe concepibile solo come fondata sull’utilità, sulla composizione degli interessi, sulla paura, ma non sulla bontà di vivere insieme, non sulla gioia che la semplice presenza dell’altro può suscitare. La fede fa comprendere l’architettura dei rapporti umani, perché ne coglie il fondamento ultimo e il destino definitivo in Dio, nel suo amore, e così illumina l’arte dell’edificazione, diventando un servizio al bene comune. Sì, la fede è un bene per tutti, è un bene comune, la sua luce non illumina solo l’interno della Chiesa, né serve unicamente a costruire una città eterna nell’aldilà; essa ci aiuta a edificare le nostre società, in modo che camminino verso un futuro di speranza. La Lettera agli Ebrei offre un esempio al riguardo quando, tra gli uomini di fede, nomina Samuele e Davide, ai quali la fede permise di « esercitare la giustizia » (Eb 11,33). L’espressione si riferisce qui alla loro giustizia nel governare, a quella saggezza che porta la pace al popolo (cfr 1 Sam 12,3-5; 2 Sam 8,15). Le mani della fede si alzano verso il cielo, ma lo fanno mentre edificano, nella carità, una città costruita su rapporti in cui l’amore di Dio è il fondamento. Il buon umore - se comunicato può diventare carità squisita. GIOVANNI PAOLO I DOMENICA PROSSIMA ALLE 20,30 INIZIA IN PARROCCHIA LA CATECHESI SUI Noi, di S. Maria j NUOVI CRISTIANI, per aver ricevuto nei giorni scorsi il Sacramento del Battesimo, sono - MATTIA ALBERTINI di Christian e Roberta Di Rosa - ORLANDO E GERMANO TAGNANI di Alessio e Aurea Pica. Vadano a loro ed ai loro felici genitori, gli auguri nostri vivissimi. j I NOSTRI LUTTI - Ha nei giorni scorsi completato il suo percorso terreno per tornare alla Casa del Padre: - CARLA MAZZONI di 97 anni. Ai congiunti le nostre sentite condoglianze. APPUNTAMENTI ì Domani, lunedì 2 febbraio, è la Presentazione di Gesù al Tempio (CANDELORA). Durante le SS. Messe benedizione delle candele. E’ anche la «Giornata per la Vita Consacrata». ì Martedì, festa di S. Biagio, invocato come patrono a difesa dei mali della gola: durante le SS. Messe faremo anche la benedizione della gola. ì Martedì e mercoledì riunione dei genitori dei bambini della Comunione alle 17,30 in sala Spina; martedì per il secondo anno e mercoledì per il primo. ì Mercoledì alle ore 21, nella sala S. Francesco, riunione, aperta a tutti, dell’Associazione Culturale “Il Ventilabro” sui metodi per guarire le ferite della vita meditando sulle parole di Gesù. ì Giovedì alle 16,30: Ora Santa animata dall’Apostolato della Preghiera e al termine, riunione del Gruppo e catechesi mensile. ì Venerdì, primo venerdì del mese: dopo la S. Messa delle 9, lodi e adorazione fino alle 11. Nel pomeriggio, S. Messa alle 17,15; poi vespri e adorazione fino alle 22. ì Sabato incontro del Gruppo Ministranti alle 16 in sacrestia. ì Oggi è la XXXVII Giornata mondiale per la vita ; all’uscita della Chiesa, il materiale informativo e le piantine di primule. I fondi raccolti serviranno a sostenere le iniziative per l’aiuto alla vita nascente nella nostra città. ì Domenica prossima inizia la catechesi sui dieci Comandamenti; ogni domenica alle 20,30 nella sala teatro della nostra Parrocchia, con ingresso da via Fra’ Albenzio. DIECI C OMANDAMENTI N. 443 delle 1 febbraio 2015 La più grande esperienza di Dio CONSAPEVOLE PARTECIPAZIONE ALLA S. MESSA Le singole parti della celebrazione eucaristica anzitutto ci dicono che essendo una unica indivisibile celebrazione, è essenziale essere presenti già ai “Riti di introduzione” che hanno lo scopo di fare dei presenti una comunità che si dispone ad ascoltare con fede la Parola di Dio e a celebrare degnamente l’Eucaristia. Durante il canto di ingresso, il sacerdote bacia l’Altare, segno di Cristo, che è Altare, Vittima e Sacerdote e si reca alla Sede in quanto il sacerdote è segno di Cristo che presiede l’assemblea. Con il segno di Croce, il saluto del sacerdote e la risposta dell’assemblea si annuncia alla comunità riunita la presenza del Signore e si rende manifesto il mistero della chiesa radunata. Segue l’atto penitenziale con cui ci riconosciamo peccatori davanti a Dio che ci dona la sua misericordia e per questo la comunità canta la gloria di Dio Padre e dell’Agnello. Il sacerdote che presiede la Celebrazione invita alla preghiera e dopo uno spazio di silenzio raccoglie la preghiera dell’assemblea e la presenta al Signore con una unica orazione che proprio per questo si chiama Colletta. Così la Santa Madre Chiesa ci prende per mano per introdurci nella più grande esperienza di Dio che ci possa essere in questa vita terrena; diceva la Beata Madre Teresa di Calcutta: “Non potrei vivere senza l'Eucaristia: è l'Eucaristia che mi riempie di amore e mi dà la forza per servire i poveri e per chinarmi con amore sulle loro piaghe”. GRAZIE 443.qxp_GRAZIE 236 BIS 30/01/15 12:46 Pagina 2 La formazione delle persone NELL’INTERVISTA A DON FABIO ROSINI Continuiamo l’intervista - da lapartemigliore.org - a don Fabio Rosini, ricordando che la catechesi sui dieci comandamenti inizia in parrocchia d o m e n i c a 8 fe b b r a i o a l l e o r e 2 0 , 3 0 . E in che cosa consiste? Premetto che nessuno è così pazzo da pensare di formare una coscienza in un anno, ma in un anno può emergere il desiderio di essere formati. I sacerdoti che portano avanti i Dieci Comandamenti, devono averli sperimentati sulla propria pelle. In caso contrario siamo di fronte ad un metodo educativo sterile e astratto. Man mano che il sacerdote riesce a far crescere il cammino della formazione nelle persone a cui si è dedicato, cresce in lui l'esercizio della paternità, e allora - secondo le sue sensibilità e le opportunità pastorali e secondo carità verso coloro che gli sono stati affidati intraprenderà, dopo la fine dei Comandamenti, un cammino più specifico. La presenza di centinaia di giovani alla sua catechesi non è il segno che mancano punti di riferimento nelle rispettive parrocchie? Per conto mio formo persone che non hanno trovato altrove qualche realtà formativa. Infatti invito sempre, alla fine dei Dieci Comandamenti, a cercare di ripartire dalla propria parrocchia o da un'associazione che li possa formare. Se non la trovano, allora me ne occupo accom- pagnandoli nel passaggio dalla Legge alla Grazia, sfruttando lo schema del Vangelo di Giovanni sulla falsariga dei segni che lui presenta al suo interno. Cioè? Piano piano, assieme ai miei collaboratori, se i ragazzi che hanno finito i comandamenti, ribadisco, non hanno trovato altrove un luogo di formazione più profonda, li introduciamo alla vita ecclesiale, alle opere di carità, alla evangelizzazione. Ma auspico due cose: che siano valorizzate le realtà già esistenti nella Chiesa, ove possibile, e che ogni sacerdote suoni secondo le sue corde. Capita spesso che un sacerdote mi chiami per fare al suo posto i Dieci Comandamenti, cosa alla quale mi sottraggo: questa è fecondazione eterologa ecclesiale perché chiede agli altri ciò che la Provvidenza ha affidato a lui. Ecco perché dico che la lettura del Decalogo non è uno schema ma la condivisione di un'esperienza. Spesso provinciali, vescovi, direttori di uffici pastorali giovanili mi chiedono i sussidi, i materiali, e io rispondo che non servono migliori spartiti ma migliori esecutori... (CONTINUA) La Carovana della pace CON LA PARTECIPAZIONE DEI «NOSTRI» Ore 8: tutti pronti davanti alla Madonna in piazza S. Maria delle Grazie. Don Francesco ci conta e distribuisce i fratini gialli fosforescenti a quelli che saranno gli angeli custodi del nostro gruppo durante la carovana. Ahh…. ci stavamo dimenticando il nostro striscione di Santa Maria, il lungo lenzuolo decorato dai ragazzi dell’ ACR con la scritta «dai vita alla pace» e tanta voglia di portare pace in giro per le vie di Roma fino ad arrivare a San Pietro, dove a mezzogiorno Papa Francesco ci benedirà. Tra una chiacchera e una risata, sentendo sui nostri visi l’ aria ancora fresca della prima mattina, passo dopo passo arriviamo a Castel Sant’ Angelo. Anche lungo questo percorso ci troviamo con tanti altri ragazzi con i quali abbiamo solo in comune il tutto da scoprire. Gli animatori insieme a Don ci consegnano un foglio e la “locandina” «fatece largo» per seguire meglio la benedizione della carovana, la lettura del Vangelo e tutti i canti vecchi e nuovi dell’ACR. Tra un canto e una merenda che salta fuori dal nostro zainetto, arriva il momento della partenza di questa Carovana della Pace 2015 che nel giro di queste poche ore ha riempito tutto il piazzale antistante il Castello. I vari gruppi dell’ ACR, con i propri nomi e i tanti inni scritti sugli striscioni tenuti in alto da grandi e piccoli - si incamminano come un lungo serpente colorato lungo Via della Conciliazione. Siamo donne, uomini, giovani e ragazzi che si incontrano così: una semplice famiglia. Fino a quando il conto alla rovescia delle 12.00 si ferma davanti a Papa Francesco affacciatosi alla finestra. Noi dell’ ACR siamo in un settore riservato: coi nostri striscioni e i nostri canti lo attendiamo con ansia e trepidazione pronti a sostenere che «la pace è l’unica soluzione!» Siamo tutti cittadini dell’Amore e con l’Amore in Dio e tra di noi continuiamo a camminare decisi e desiderosi di costruire un futuro sempre migliore e pieno soltanto di pace! Soddisfatti e sicuri di aver messo un altro piccolo mattone nella grande costruzione della Pace, arrotoliamo i nostri striscioni e ci incamminiamo alla volta della pizzeria dato che anche lo stomaco si fa sentire. Sono le 13 e Don Francesco – impeccabile come sempre – ci ha anche organizzato il momento della mastica e della mistica che concluderà la giornata nella celebrazione eucaristica che abbiamo vissuto nell’orario della Messa pomeridiana!!! Che giornata ragazzi… pronti per un’altra esperienza unica come questa, sempre con l’aiuto del Signore! Fatece largo che la soluzione è una sola: la pace! VITTORIA E ELENA GIGLI «Facemo bene adesso ch’avemo tempo» Fra’Albenzio S. Maria delle Grazie al Trionfale Pa r r o c ch i a Santuario Piazza S. Maria delle Grazie, 5 - 00136 Roma Tel. 0639736274 http://santamariadellegrazie.net ORARIO DELLE SANTE MESSE ANNO XIII festive: 7-8-9-10-11,15-12,30-17,30-19 feriali: 7 - 8 - 9 - 10 - 18,30 N. 443 Domenica 1 febbraio 2015 4ª del Tempo Ord. Dt 18,15-20; Sal 94 (95); 1 Cor 7,32-35; Mc 1,21-28 Insegnava loro come uno che ha autorità. R Ascoltate oggi la voce del Signore. Giornata nazionale per la vita Lunedì 2 febbraio Presentazione del Signore Martedì 3 febbraio S. Biagio, S. Oscar Ml 3,1-4 opp. Eb 2,14-18; Sal 23 (24); Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza. R Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Giornata mondiale della vita consacrata Eb 12,1-4; Sal 21 (22); Mc 5,21-43 Fanciulla, io ti dico: Alzati! R Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano. Mercoledì 4 febbraio S. Gilberto Eb 12,4-7.11-15; Sal 102 (103); Mc 6,1-6 Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria. R L’amore del Signore è da sempre. Giovedì 5 febbraio S. Agata Venerdì 6 febbraio S. Paolo Miki e Co. Sabato 7 febbraio S. Teodoro Eb 12,18-19.21-24; Sal 47 (48); Mc 6,7-13 Prese a mandarli. R Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. Eb 13,1-8; Sal 26 (27); Mc 6,14-29 Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto. R Il Signore è mia luce e mia salvezza. Eb 13,15-17.20-21; Sal 22 (23); Mc 6,30-34 Erano come pecore che non hanno pastore. R Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. GIORNATA PER LA VITA SI CELEBRA IN TUTTO IL MONDO LA CON LA RACCOLTA DI FONDI PER L’AIUTO ALLA VITA NASCENTE
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