diagnostica integrata per immagini in radiologia

ASSOCIAZIONE ITALlAI\JA DI RADIOLOGIA MEDICA SEZIONE DI RADIOLOGIA SCHELETRICA LA TECNICA ED IL METODO: DIAGNOSTICA INTEGRATA PER IMMAGINI IN RADIOLOGIA MUSCOLO-SCHELETRICA 2. SEMINARIO TEORICO PRATICO DI DIAGNOSTICA RADIOLOGICA OSTEO-ARTICOLARE ESTRATTO ATTI ISOLA DI ALBARELLA (ROVIGO)
3 - 8 SETTEMBRE 1990
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LOMBALGIA: CONTRIBUTO DELL'INDAGINE
SCINTIGRAFICA
FOCACCI
c.,
LEONE A., AULIsA
L.,
LAITANZI
R.,
CAMPIONI
P.
Ist.Med. Nucleare, Radiologia, Ortopedia
Univo Cattolica - Roma
Centro Diagnostica Nucleare - Viterbo
le patologie di piu' frequente riscontro cli­
nico le lombalgie colpiscono con maggiore frequen­
za gli' individLli di eta' compresa tra i 30 ed i 60
anni.
Nella maggior parte dei casi tali affezioni
sono sostenute da lesibni muscolo ligamentose, che
regrediscono spontaneamente dopo riposo ed oppor­
tuna terapia.
Altre volte l'eziologia puo' essere
diversa, il dolore 'e'cronico o addirittura intrat­
tabile e possono coesistere anche segni di irrita­
zione o deficit neurologico. In questi casi l'esa­
me radiologico standard e' di fondamentale impor­
tanza nella diagnosi e,
quando risulti negativo o
dubbio,
viene spesso integrato coM la tomografia
computerizzata e/o lo studio mediahte risonanza
magnetica.
Tuttavia l'esame medico nucleare puo'
diventare di prima scelta,
con quadro radiologico
standard negativo,
in molti casi,
in particolare
in soggetti con anamnesi primitiva di neoplasia e
sospetto di localizzazioni secondarie, in pazienti
con rotoscoliosi o accentuata lordosi lombo-sacra­
le in cui l'esame TC risulti
tecnicamente moltd
difficile, pazienti con clips o stabili'zzatori me­
tallici
a
livello del campo in esame Cin questo
caso e' sconsigliata sia la TC per gli
artefatti
in ricostruzione,
sia la RMN) ,
in pazienti con
aritmia cardiaca tale da rendere impossibile un
esame RMN con gatering, etc.
Lombalgie con gLladro radiologico standard negativq
In presenza di dolore lombare e quadro radiologico
negativo l~ scintigrafia ossea permette spesso di
risolvere il problema diagnostico.
L'evidenza di
lesioni multiple,
distribuite anche ad altri seg­
menti ossei clinicamente silenti,
in soggetto con
anamnesi
positiva per neoplasie e' abbastanza in­
Tr~
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dicativa di localizzazioni ossee secondarie.
Una
lesione caratterizzata da una elevata vascolariz­
zazione, con ipercaptazione tardiva, che interessi
uno o piu' corpi
vertebrali,
con localizzazione
all'intero metamero o a parte di esso,
fa egual­
mente pensare ad una metastasi,
anche in caso qi
anamnesi
fino a quel momento negativa per tumor~
primitivo in altra sede.
Viceversa una localizzazione unica, a livello del­
l'arco posteriore di una vertebra,
con spiccata
i pervascol ar i zz az i one e
i percaptaz ione focal e in
fase tardiva,
in presenza di
una sintomatologia
patognomonica
(dolore soprattutto notturno che
puo' essere sensibile ai salicilati)
orienta con
buona approssimazione per una diagnosi di osteoma
osteoide.
Importante anche il ruolo diagnostico dell '
inda­
gine scintigrafica nelle infezioni dell' apparato
osteoarticolare.
Il quadro scintigrafico caratte­
rizzato da una intensa ipercaptazione,
gia' nelle
fasi precoci, che coinvolga il disco intersomatico
e le limitanti superiore ed inferiore dei due cor­
pi vertebrali contigui,
depone per la presenza di
una spondilo-discite (Fig.
1).
Un quadro angios­
cintigrafico analogo,
ma localizzato ad esempio a
livello di una sincondrosi sacro-iliaca,
orienta
verso un processo flogistico a tale livello
(Fig.
2).
Quadri
scintigrafici analoghi si riscontrano
anche in corso di altre infezioni come spondiliti,
osteomieliti ecc.
Un importante ruolo della medicina nucleare e' an­
che nella scoperta e localizzazione di
fratture,
soprattutto quelle piccole,
magari localizzate in
aree di difficile studio radiologico,
che hanno
una quadro angioscintigrafico caratteristico che
puo' perdurare per mesi di distanza dall'evento
traLlmati co.
Lo_mbal gi e con qLladro radi 01 ogi co standard Rosi ti vo
ger 1 es) one osteoaddensante a 1 i vello di LIn COJ:.QQ.
~~rtebrale o garte di esso.
In questo caso la medicina nucleare puo' esseré un
valido aiuto nella soluzione del quesito diagnos­
tico,
prima ancora della Te o della RMN.
Infatti
l' angioscintigrafia ossea fornisce preziosi indi­
cazioni sullo stato metabolico del segmento osseo
in esame (vascolarizzazione, ' grado di rimaneggia­
mento ecc).
Se all' esame angioscintigrafico non
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l' T PREG
~'
Fig.1: Paziente di 65 anni con marcata rotoécolio­
si e dolore lombare diffuso,
presente da circa 6
mesi.
L' esameRx standard e' risultato negativo,
mentre la Tc non ha dato informazioni attendbili, a
causa della curvatura del rachide. L' angioscinti­
grafia ossea ha documentato,
in fase precbce,
un
incremento di fissazione,
indicativo di processo
morboso in.fase attiva, a livello dello ' spazio in­
tersomatico L4-L5.
in fase tardiva si osserva un
netto incremento di fissazione a livello del disco
intersomatico e delle limitanti superiore di L5 e
inferiore di L4.
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" di 63 anni,
Fig.
2: Paziente
di sesso maschile,
con dolore lombo-sacrale destro, non irradiato al­
l ' arto,
presente da alcuni mesi. L'esame radio­
"logico standard non ha evidenziato significative
alterazioni.
All' esame angioscintigrafico si os­
serva incremento di fissazione sia in fase precoce
che tardiva a livello del labbro inferiore della
sincondrosi sacro-iliaca di destra,
indicativo di
lesione in fase attiva.
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si evidenzia un aumento di vascolarizzazione,
ma
e' presente una iper
azione tardiva la lesione
non e' in fase metabolicamente attiva.
Cio' per­
mette quindi di escludere la presenza di una meta­
stasi o di una spondilite in fase attiva.
Viceversa un incremento di
vascolarizzazione con
coesistente ipercaptazione tardiva fa pensare in
prima ipotesi ad una localizzazione secondaria (ca
della prostata, linfomi, ecc).
Una lesione radio­
logicamente addensante con quadro angioscintigra­
fico che non evidenzia ipervascolarizzazione e i­
perc
azione tardiva e' certamente i
abile
ogia di tipo benigno (isola di
compatta,
nucleare puo' da­
re una valido contributo alla soluzione del
pro­
blema diagnostico differenziale,
tenendo presente
il valore dei parametri che fornisce, cioe' la va­
scolarizzazione della lesione e la capacita' es­
trattiva del
radioindicatore da parte dell' osso
perilesionale, indice del grado di rimaneggiamento
in atto.
Se la lesione presenta un quadro angioscintigrafi­
co caratterizzato da assenza di
ipervascolarizza­
zione e iper
azione tardiva, siamo certamente
di fronte ad una lesione benigna (cisti), Tuttavia
se la lesione osteolitica presenta caratteristiche
radiologiche di malignita' la negativita' completa
del quadro scintigrafico puo' orientare verso una
localizzazione mielomatosa.
Qualora,
invece,
la lesione presenti alI' esame
scintigrafico un incremento di vascolarizzazione a
livello della zona di lesione, senza ipercaptazio­
ne tardiva del metamero interessato,
la diagnosi
puo' orientarsi verso un angioma osseo.
Un
ro scintigrafico di ipervascolarizzazione e
ipercaptazione tardiva, infine, e'scarsamente dia­
gnostico,
poiche' si puo' incontrare in molte pa­
tologie con eziologia piu' disparata (tumori
pri­
mitivi o secondari, fratture, flogosi,
,ecc).
Un discorso a parte meritano, infine, le spondilo­
lisi.ln questa patologia la diagnosi e'sicuramente
affidata alla radiologia tradizionale e alla TC.
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Tuttavia "e' molto importante per lo specialista
conoscere l'evoluzione della lesione.
Se essa e' di recente data il trattamento sara' di
tipo conservativo (busto ecc),
mentre se di
vec­
chia data non e' indicata alcuna terapia.
L' an­
gioscintigrafia ossea presenta un quadro carat­
teristico in entrambe le situazioni,
caratteriz­
zato da ipervascolarizzazione e ipercaptazione
tardiva in fase iniziale,
mentre nelle forme di
vecchia data la vascolarizzazione e la captazione
sono normali.
Se l ' a r e a di ipercaptazione e'
unilaterale ed opposta al
lato della lesione,
nelle spondilolisi unilaterali,
cio' puo' essere
spiegato con il fatto che il carico e' distribuito
preferenzialmente su quel lato. Tuttavia in questo
caso l'esame angioscintigrafico deve essere ef­
fettuato con estrema cura ed in mani esperte,
per
escludere l'eventuale coesistenza di
un osteoma
osteoide.
In conclusione in caso di lombalgia anche se la
diagnosi e' fondamentalmente di
tipo radiologico
in molti casi (impossibilita' di completamento con
Tc o RMN,
esami dubbi,
esami Rx negativi in fase
precoce) l'esame medico nucleare puo'
diventare
quello di prima scelta,
in virtu' della sua ele­
vata sensibilita', delle preziose informazioni che
puo' fornire sullo stato metabolico dell' osso in
esame e di una discreta specificita' in presenza
di particolari forme morbose.
ort~pedico