punti e con l’indice Ftse All share in ribasso dello 0,34% a quota 21.992. Gli operatori hanno guardato relativamente alla nuova caduta per l’indice Zew tedesco, che Avvenire 09/17/2014 è sceso meno delle stime degli analisti, mentre sono state messe sotto osservazione soprattutto le banche: Mps è scesa del 2,99% e Azimut del 2,58%. Male Yoox, che ha ceduto il 4,8% dopo i dati inferiori alle previsioni ta positiva per Eni dopo sette cali consecutivi, una tendenza che era stata appesantita anche dalla notizia che l’amministratore delegato Claudio Descalzi è indagaReduced to to dalla Procura di Milano perCopy corruzione internazionale sul caso Nigeria. Il titolo, per lunga parte della giornata il migliore tra quelli a elevata capitalizzazione, è salito dello 0,75% finale a 18,73 euro. 14 gen 2015 ZURIGO 0,091 13 feb 2015 13 mar 2015 HONG KONG -0,907 apr 2015 68%NEW fromYORK original to 0,725 fit letter page14 14 mag 2015 12 giu 2015 TASSI Tasso di rifer. 0,0500% 14 lug 2015 14 ago 2015 14 set 2015 118 148 176 208 238 267 299 330 361 99,955 99,931 99,910 99,876 99,852 99,820 99,787 99,749 99,721 0,050 0,080 0,110 0,140 0,140 0,180 0,210 0,240 0,250 Fiorino Ungherese Corona Ceca Zloty Polacco Renminbi Cinese Shekel Israeliano Real Brasiliano Peso Messicano Page : A16 Fame, il mondo manca l’obiettivo L’impegno preso all’Onu era dimezzare la quota di denutriti entro il 2015 Il calo c’è stato, ma il traguardo è lontano. La Fao: «Possiamo farcela» PIETRO SACCÒ Coldiretti A Sprechiamo ancora 1,3 miliardi di tonnellate di cibo trita, venticinque hanno raggiunto l’obiettivo ancora più difficile di dimezzare il numero assoluto degli affamati. Dei 200 minche se Ertharin Cousin, la direttrilioni di affamati in meno, 139 sono della ce del Programma alimentare monsola Cina. E l’intera America Latina ha sadiale dell’Onu parla già dell’imporputo dimezzare sia il numero assoluto che tanza di non sedersi sugli allori, sembra la percentuale di affamati (scesa dal 14,4 al molto probabile che per quanto riguarda 5,1%). Anche Indonesia, Malawi e Thaila fame nel mondo l’obiettivo del millenlandia hanno fatto progressi significativi. nio non sarà raggiunto. Quattordici anni fa Chi non ce la sta facendo, però, è gran pari leader di centocinquanta paesi si sono te dell’Africa. L’obiettivo del dimezzamenriuniti a New York per il più grande conto per il continente africano è irraggiungisesso di potenti della storia e lì si sono dabile: i denutriti sono scesi dal 33,3 al 23,8%, ti otto obiettivi da raggiungere nel giro di dovrebbero precipitare al quindici anni. Il primo o16,6% in un anno e mezzo. In biettivo è sradicare porealtà, al di là di singoli casi di vertà e la fame e se per eccellenza come il già citato quanto riguarda la poMalawi, oppure la Nigeria, vertà il traguardo del dil’Angola e il Gibuti, l’Africa mezzamento della perIn 24 anni gli subsahariana sembra avere centuale di persone che perso il treno degli obiettivivono con meno di un «affamati» sono dollaro e venticinque cen- scesi da 1 miliardo a vi del millennio. Gli africani denutriti son autesimi al giorno è stato raggiunto con cinque an- 805 milioni. In Africa mentati da 176 a 214 milioni. Se nel 1990 eni di anticipo, sulla fame i progressi sono rano in Africa il siamo a un passo dal falancora deboli 17,3% delle persone limento. denutrite, nel 2014 I leader mondiali si erano questa quota è salita al 26,6%. Il impegnati a dimezzare la quota di abitanSudest asiatico, che anche oggi è ti del mondo che si trovano in condizioni l’area del mondo con il più eledi sottonutrizione: si doveva scendere dal vato numeri di persone denutri18,7% del 1990-92 al 9,3% del 2015. Seconte (276 milioni) negli ultimi vendo le stime contenute nell’ultimo rapporticinque anni ha saputo tagliare to sulla sicurezza alimentare realizzato da la quota di popolazione "affaFao, Programma Alimentare e Ifad (tre enmata" dal 30,7 al 10,3%. tità dell’Onu) la percentuale di persone affamate per il periodo 2012-2014 è all’11,3%, © RIPRODUZIONE RISERVATA quindi due punti sopra l’obiettivo. Le tre organizzazioni dicono che il traguardo è La fame nel Mondo Persone denutrite secondo l'ultimo rapporto sull'insicurezza alimentare della Fao «alla portata» a patto che siano avviati «sfor2012-14 (milioni) 2012-2014 (percentuale) 1990-92 (percentuale) zi immediati e appropriati». Ma considerato che il tasso degli affamati è sceso di Paesi circa 3 decimi di punto all’anno negli ultimi ventiquattro anni e di poco più di 2,6 de14,6 cimi all’anno nell’ultimo triennio, sembra 6,0 <5,0% molto difficile che da qui alla fine del pros161,2 7,4% <5,0% simo anno si possa recuperare il 2% che 10,8% 18,5 manca. Lo stesso discorso si è valido per il 14,1% 7,5 23,2% tasso di denutrizione nelle nazioni in via 8,7% 20,1% di sviluppo, sceso dal 23,4% dei primi an12,6 6,3% ni Novanta al 13,5% dell’ultimo triennio e 27,0% 6,0% quindi ancora lontano dell’obiettivo 63,5 276,4 <5,0% dell’11,7%. 10,3% 15,8% Si tratterebbe di salvare dalla fame altri 150 30,7% milioni di persone in un anno e mezzo, 24,0% quando in quasi venticinque anni il mon214,1 29,5 do è riuscito a ridurre i suoi affamati di cirTOTALE 23,8% ca duecento milioni di persone, dal mi5,1% 805,3 1,4 33,3% liardo del 1990 agli 805 milioni di que14,4% st’anno. 11,3% 14,0% A livello nazionale, però, in molti ce l’han18,7% 15,7% no fatta: sessantatre paesi sono riusciti a ANSA dimezzare la quota di popolazione denu- Il rapporto GIOVANNI XXIII Torna «Aggiungi un pasto a tavola» ANDREA ZAGHI e si sprecasse meno cibo il problema della popolazione che soffre la fame potrebbe essere più facilmente risolto. Secondo quanto affermato da Coldiretti, infatti, «un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica». Il dato arriva in occasione della diffusione delle rilevazioni Fao sul fatto che in 10 anni il numero di persone che soffrono la fame è calato di 100 milioni. I coltivatori diretti, poi, si spingono oltre e aggiungono: «Non è eticamente sostenibile che 805 milioni di persone non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo». Ogni anno il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Mentre il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sottolinea che il problema della fame riguarda tutti e che «dobbiamo impegnarci concretamente e trovare soluzioni efficaci». L’obiettivo, dice l’esponente di governo, «è quello di garantire cibo sano, sicuro e sufficiente ad una popolazione mondiale che è stimata in crescita e che arriverà a 9 miliardi di persone da qui al 2050». Un traguardo da raggiungere, spiega Martina, anche con il contributo dell’Europa. «La lotta alla fame – spiega poi Coldiretti – si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare. La politica e l’economia hanno pensato che fosse possibile la globalizzazione senza globalizzare anche le regole fino ad arrivare a trattare il cibo come una merce qualsiasi. Il risultato contraddittorio è stato il diffondersi dell’obesità e dello spreco di cibo nei Paesi ricchi, il furto delle terre fertili e il dramma della fame in quelli poveri». Da qui la richiesta dell’organizzazione agricola di "una regia" mondiale che definisca regole «per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo». S © RIPRODUZIONE RISERVATA Expo lancia il bando per lo sviluppo sostenibile CHIARA MERICO MILANO Sabato 20 e domenica 21 settembre torna «Aggiungi un Pasto a Tavola», l’evento che da sei anni coinvolge tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, ma soprattutto migliaia di volontari, associazioni, e anche aziende. Ancora © una volta, la Copyright Avvenire richiesta è semplice: aiutare la Comunità a garantire un pasto alle persone che accoglie nelle sue 500 realtà are a tutti, in ogni momento, la possibilità di accedere a cibo sano e nutriente, in quantità sufficiente: è la sicurezza alimentare, una condizione ideale, ma lontana dalla realtà in cui vivono molte, troppe persone al mondo. Diffondere buone pratiche in tema di sicurezza alimentare è uno degli obiettivi di Expo 2015, l’esposizione universale che il prossimo anno riunirà il mondo a Milano al- D pratiche di sviluppo sostenibile in tema di sicurezza alimentare): un concorso internazionale con l’obiettivo di raccogliere e far conoscere progetti e iniziative scientifiche che abbiano contribuito o aspirino a migliorare le condizioni di vita del maggior numero di persone nel mondo. Il bando, aperto dal 14 novembre 2013, si chiuderà il prossimo 31 ottobre: potranno partecipare progetti relativi a cinque aree tematiche, come la gestione sostenibile delle risorse tare ed eliminare la fame non sono obiettivi al di fuori della nostra portata – ha sottolineato il principe – a patto che ci sia una forte volontà politica a livello mondiale». Per il sovrano monegasco «si tratta di capire come, evitando decisioni sbagliate che possono avere conseguenze negative sulle generazioni future». Per questo, ha aggiunto, «bisogna conoscere le buone September 17, 2014 5:20 pm prassi e riunire queste conoscenze». In questo senso, l’attività della giuria del concorso – di bali, lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali e i modelli di consumo alimentare. Per ogni categoria verranno selezionati tre progetti: a valutarli sarà una giuria internazionale, che si è riunita ieri a Milano per la prima volta sotto la presidenza del principe Alberto II di Monaco. «Migliorare la sicurezza alimen- / 31 2 tions (Bie), Vicente Loscertales – punterà a «identificare chiaramente i progetti che negli anni a venire possano migliorare la situazione delle persone a cui si rivolgono». Il diritto a un’alimentazione sufficiente, sana e sicura deve essere garantito «a ogni essere umano, perché mangiare bene è una condizione per conservare la salute- ha aggiunto Maria Cruz Dìaz Alvàrez, presidente delPowered by TECNAVIA l’associazione mondiale degli agronomi -. Per farlo, bisogna lavorare su due fronti: sviluppare tecnologie avanzate e compati- 1
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