CHI HA PAURA DELLO STRANIERO? Edifici imponenti con grandi

CHI HA PAURA DELLO STRANIERO?
Edifici imponenti con grandi vetrate a specchio, una piazza maestosa, le bandiere degli stati
membri che si ergono solenni sopra le teste di uomini distinti e indaffarati, così è apparsa a noi
studenti la sede del parlamento europeo di Bruxelles.
L’Unione Europea mostra qui la sua faccia più seriosa e formale, moderna, pulita, elegante,
autorevole.
Essa è il cuore pulsante del continente, dove vengono trattate le questioni più improrogabili,
dove i confini tra gli stati sfumano e si tenta di trovare risposte diplomatiche a temi delicati, tra
cui, proprio in queste settimane, la spinosa situazione russa.
Ora parliamoci chiaro.
Come cittadina italiana ed europea mi sento ben lontana dalle questioni burocratiche
internazionali, mi sento impotente di fronte all’incombenza della guerra, mi sento estranea ai
problemi finanziari e mi sento piccola di fronte alle istituzioni europee, così come mi sono
sentita piccola di fronte all’enormità della sede del parlamento belga.
Ma allora di cosa si tratta concretamente?
Possibile che l’unico riscontro pragmatico dell’operato dell’UE nelle nostre vite sia l’sms di
benvenuto all’estero appena scendiamo dall’aereo?
O che sia la moneta che sembra aver reso tanto fragile la nostra economia e di cui ci si
lamenta quotidianamente, rimpiangendo i vecchi tempi?
Viene spontaneo colpevolizzare le istituzioni, quando le cose vanno male.
In realtà la prosperità, l’avanzamento tecnologico e la serenità generale che il nostro
continente ha vissuto negli ultimi sessantotto anni dipendono soprattutto dal lavoro dell’UE,
che ha perseguito la pace tra i singoli stati, tanto da ricevere il premio Nobel nel 2012.
Inoltre la storia degli stati europei è stata così turbata, così sconvolta da battaglie individuali,
da tentativi d’indipendenza, da diverse tradizioni politiche, diverse religioni e correnti artistiche,
che mi chiedo che iniziativa folle e rivoluzionaria possa essere sembrata, alla fine degli anni
’50, quella di intrecciare le differenti storie e culture.
A farmi capire queste cose non sono stati gli onorevoli e i diplomatici, ma persone ordinarie
che credono veramente nell’idea di Europa e nelle istituzioni come forma di tutela e garanzia
per i cittadini, oltre che come mezzo necessario per superare le frontiere tra gli stati. Persone
che lavorano per essere membri attivi della comunità e al contempo sensibilizzatori
dell’opinione pubblica.
In particolare sono entrata in contatto, assieme alla mia classe, con eTwinning, una
piattaforma nata per incoraggiare la cooperazione tra studenti di nazionalità diverse, un
gemellaggio virtuale, appunto, al quale ci ha avvicinati la professoressa Antonella Ciriello.
Dall’inizio dell’anno scorso (2012/13) abbiamo collaborato con una classe rumena e una
spagnola per creare un itinerario virtuale attraverso le città più belle ed importanti del nostro
continente.
Oltre al progetto in sé, al quale ci siamo dedicati con interesse (abbiamo anche vinto il premio
italiano!!), è la collaborazione con le scuole estere ad essere degna di nota. Nonostante la
distanza, siamo riusciti a conoscerci e a lavorare simultaneamente ad un progetto comune,
mantenendo i contatti anche a lavoro concluso, ma in fondo non è una novità il gigantesco
potere sociale di Internet.
Abbiamo passato il testimone, quest’anno, ai ragazzi di 3c, che stanno lavorando ad un
giornale virtuale con una classe spagnola, al quale auguro di vivere un’esperienza piacevole e
proficua quanto la nostra appena conclusa.
Spero inoltre che diventi un fenomeno virale all’interno del nostro istituto, come lo è diventato
in molte altre scuole primarie e secondarie di tutt’ Europa, e, perché no?
Che nel giro di qualche anno possa favorire scambi con i ragazzi conosciuti online,
conclusione ideale di un percorso di coinvolgimento dei giovani nella vita comunitaria,
occasione per allargare gli orizzonti di chi ha paura dello straniero e renderci realmente
cittadini europei oltre che cittadini italiani.
Chiara Nicole Zannelli VC