Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino¶29 settembre 2014¶N. 40 15 Ambiente e Benessere Alla scoperta del Panko e del Panir Gastronomia Il primo per ottenere un ingrediente fritto croccante, asciutto e leggero, Di recente ho scoperto due prodotti asiatici che si possono benissimo integrare nella nostra cucina. Li condivido con voi. Il primo si chiama panko. È un pangrattato già pronto per essere usato, un dono dei giapponesi al mondo: viene impiegato nella copertura degli ingredienti da friggere. Come esattamente venga fatto e con cosa sia arricchito non mi è ancora chiaro, l’ho chiesto ad alcuni cuochi giapponesi amici e anche loro, che lo usano molto, non mi hanno saputo dire perché funzioni così bene. Però è davvero efficace: di fatto rende l’ingrediente croccante e questo, somma virtù, lo fa riducendo drasticamente la quantità di grasso che viene assorbita dall’ingrediente. In pratica rende il fritto croccante, asciutto e leggero. Oggi lo si trova in vendita praticamente in tutti i negozi etnici. Una delle ricette più amate che vanta il panko quale ingrediente è quella per fare le crocchette di baccalà Ecco la ricetta delle amatissime crocchette di baccalà fatte col panko. Per circa 20 crocchette: lessate 100 g di patate e passatele ancora calde allo schiacciapatate, unite 1 noce di burro, 1 tuorlo e 1 presa di formaggio grana o sbrinz grattugiati. Mettete 300 g di baccalà ben bagnato e ben dissalato in abbondante acqua fredda, portate al bollore e fate sobbollire per 10’. Scolatelo, spinatelo e tritatelo, pelle compresa, che è molto buona. Mescolate il pesce con il composto di patate e abbastanza besciamella fino a ottenere un composto omogeneo. A questo punto, se si vuole avere un impasto a grana fine, passate al passaverdura – ma non è indispensabile. Formate tante pallottole dalla forma allungata e passatele prima nell’uovo sbattuto e poi nel panko. Friggete le crocchette in olio di semi di arachide bollente, scolatele quando saranno dorate e lasciatele asciugare su carta assorbente da cucina. Cospargete con poco sale e servite subito. La seconda scoperta è il panir. Si tratta di una sorta di formaggio morbido tipico dell’India che si ottiene facendo cagliare il latte con l’aceto o del succo di limone: farlo è veramente facile. È un ottimo espediente per usare il latte avanzato ed è fantastico per arricchire antipasti, paste ripiene e salse. Da quando l’ho scoperto, lo faccio molto spesso e ne sono molto soddisfatto. Eccone la ricetta. Per circa 200 g di panir, mettete 1 litro di latte, sia intero sia parzialmente scremato, in una pentola e portatelo quasi al bollore; meglio ancora, se avete un termometro portatelo esattamente a 90°. Abbassate la fiamma, insaporite con 1 cucchiaino di sale o 1 cucchiaio di zucchero (l’uno o l’altro in funzione dell’uso che poi ne farete, ovviamente) e profumate – solo se volete – con un pizzico di curcuma o qualche pistillo di zafferano. Versate il succo filtrato di un limone o altrettanto di aceto non troppo intrusivo (comunque è meglio il limone) e mescolate con un cucchiaio. Dopo qualche minuto inizia a formarsi la cagliata. Spostate dal fuoco e lasciate riposare per 10’ circa. Passate il tutto attraverso un colino, in modo da separare la parte solida dal siero, il quale non andrà assolutamente gettato perché con il siero si può ottenere una sorta di ottima ricotta. Al posto del colino si possono usare stampi bucherellati per ricotta o le apposite fuscelle per formaggio in plastica o in vimini. Pressate delicatamente e passate in frigorifero per almeno un’ora. A questo punto il panir è pronto per essere gustato da solo, ottimo con del miele, oppure come base per molte preparazioni. Morale: curiosiamo sempre nelle altrui cucine, è una cosa che ci arricchisce molto più di quello che possiamo immaginare! CSF (come si fa) Giovandeste Allan Bay Sonja Pauen-Stanhopea il secondo per godere di un formaggio morbido fatto in casa Le carote sono la radice commestibile di una pianta erbacea dal fusto di colore verde, la Daucus carota, appartenente alla famiglia delle Apiaceae. Sono onnipresenti nella nostra cucina e in quella di tutto il mondo. Sappiamo che fanno bene alla salute, soprattutto se cotte – anche se quest’ultima cosa è un dettaglio meno noto e prima o poi ne parleremo – in quanto ricche di vitamina A (il famoso betacarotene), B, C, PP, D ed E, nonché di sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio. Vanno lavate molto bene, spuntate e privare dei punti neri con un coltellino. Non vanno mai pelate: se sono molto sporche spazzolartele selvaggiamente, ma non privatele della buccia, nella quale si concentrano le virtù di questa verdura. Ecco come si fanno tre classicissime e semplicissime preparazioni a base di carote. Carote alla crema. Per 4 persone: pulite 600 g di carote, tagliatele a julienne e sbollentatele per 1’. Scolatele, trasferitele in una casseruola e copritele a filo con panna fresca portata a bollore. Lasciate sobbollire fino a che la panna si sarà ridotta di circa due terzi, regolate di sale e di pepe, quindi servite. Carote glassate. Per 4 persone: pulite 600 g di carotine novelle o di carote tagliate a forma di oliva. Mettetele in una casseruola coperte a filo di brodo vegetale e aggiungeteci 1 filo di olio o 1 noce di burro, 2 cucchiai di zucchero (meglio se di canna) e 1 pizzico di sale. Portate a bollore poi fate sobbollire appena per circa 20’, mescolando. Se il liquido di cottura non si fosse già ridotto a sciroppo, alzate la fiamma per farlo ridurre alla giusta viscosità. Amalgamate bene le carote allo sciroppo e servitele. Puré di carote. Per 4 persone: pulite 600 g di carote, tagliatele a pezzetti e cuocetele al vapore per circa 20’. Scolatele, frullatele con il mixer a immersione, passatele al passaverdure e amalgamatele in una casseruola con burro e poco latte, a fuoco dolce, regolando di sale e di pepe. Ballando coi gusti Schiacciata di patate con olive, capperi, cipolle e peperoni Manuela Vanni Manuela Vanni Oggi una semplicissima schiacciata di patate e un polpo cotto confit, ovvero cotto in un grasso a meno di 100°C molto, molto a lungo. Polpo confit con patate, mela e olive Ingredienti per 4 persone: 2 polpi di circa 600 g l’uno · 800 g di patate · 1 cipolla · Ingredienti per 4 persone: 4 patate · 1 cipolla rossa · 1 peperone rosso · olive nere · 1 mela verde varietà Stark · 30 g di olive nere taggiasche denocciolate · prezzemolo · olio d’oliva · sale · sale grosso e pepe nero. capperi sotto sale · limone · olio di oliva · sale e pepe. 1. Lavate i polpi, aromatizzate con sale e pepe, metteteli in una teglia che li Mondate la cipolla e tagliatela ad anelli. Mondate il peperone e tagliatelo a piccole falde. Dissalate molto bene i capperi e spezzettateli. Sciacquate le olive, denocciolatele e spezzettatele. Cuocete a vapore le patate per 30’. Scolate le patate, pelatele e schiacciatele grossolanamente con una forchetta. Mettetele in un piatto, arricchite con cipolle, peperone, olive e capperi. Condite con 1 pizzico di sale e 1 di pepe, succo di limone e 2 cucchiai di olio a testa e servite. contenga appena, copriteli a filo di olio e cuoceteli in forno a circa 85°C (ma se sono 80°C o 90°C non cambia molto, basta stare sotto i 100°C) per 3 ore circa. Poi scolateli, fateli intiepidire e tagliateli a pezzi. L’olio si può usare per altre preparazioni, di pesce, ovviamente. 2. Lavate e pelate le patate. Soffriggete la cipolla tritata e unite le patate, bagnate con acqua, portatele a cottura e frullate, poi regolate di sale e di pepe. Tagliate la mela a dadi regolari, conservateli in acqua fredda. Mettete nel centro del piatto la crema di patate, sopra i polpi, il prezzemolo, i dadi di mela e le olive, quindi servite.
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