Ft PCMz Punti CMV GESÙ NASCE IN UNA STALLA PREPARAZIONE DELL’AMBIENTE Mettere sul tavol un presepe o la statua di Gesù posta in una mangiatoia. RIFLETTENDO Cristo è nato in una stalla. Capiamo subito la sua scelta di essere povero e vicino ai poveri sin dalle prime battute della sua esistenza terrena. Gesù è il non accolto, l’emarginato (non ha trovato accoglienza in nessuna locanda); è il senza letto (deposto in una mangiatoia); è il senza casa: nato in una stalla. Oggi Gesù continua a nascere in ciascuno di noi, continua a scegliere un luogo povero, limitato, non sempre confortevole e accogliente. Noi siamo quella stalla in cui Gesù nasce ancora oggi, nasce nel nostro cuore. Non siamo il palazzo, la casa ben arredata, il salotto confortevole: siamo la stalla. I nostri vecchi hanno un ricordo vivo della stalla. In tanti ambienti rurali essa era il luogo di ritrovo della famiglia perché c’era un bel calduccio. Ma la stalla non è pulita, ci sono sterco e paglia mescolati insieme. Il contadino la pulisce e ripulisce ma la sporcizia si accumula continuamente. Anche nel nostro cuore ciò avviene: puliamo e ripuliamo il nostro interno ma il male, il peccato, si accumulano. Anche il nostro cuore non è sempre pulito. Tante cose si nascondono in esso: aggressività, ferite, rancori, paure, mancanze… Eppure, proprio lì dove c’è il nostro sporco, Dio vuole nascere in noi. Il Natale diventa luce quando comprendiamo che non possiamo offrire a Dio una camera pulita, che ci faccia onore, ma solo un cuore povero e non sempre ben spazzato. Ciò ci fa soffrire, ma ci aiuta a capire che il Gesù che nasce è un dono immenso dell’amore di Dio che non vuole niente in cambio. La stalla del nostro cuore si riempie di luce e questa Luce ci toglie la paura, l’imbarazzo di essere stalla, ci aiuta ad accettarci per quello che siamo e ad iniziare la nostra trasformazione. Nella luce calda e tenera di Cristo possiamo osservare tutto ciò che ci abita e come esso viene mutato dal suo amore. Cristo viene nell’oscurità e nel caos del cuore umano. Proprio ciò che non è stato pulito offre al Bambino sicurezza e riparo. Possiamo credere che, così come siamo, diventiamo l’abitazione di Cristo, la stalla nella quale è nato il Salvatore del mondo. Io sono la stalla in cui nasce Gesù, tu sei la stalla in cui nasce Gesù, ciascun fratello e sorella è la stalla in cui nasce Gesù. Accettare di essere stalla è condizione per accettare la stalla che abita nell’altro. La nascita di Gesù in noi, stalle non pulite, è atto di straordinaria misericordia. Scoprirci “stalla” accolta e scelta da Dio come luogo della sua nascita è scoprire che nel cuore umano ci sono possibilità sempre nuove. Guardiamo con attenzione il luogo in cui Gesù è nato, andiamo oltre le luci che abbelliscono i nostri presepi e cerchiamo di capire i disagi che Gesù, Maria e Giuseppe hanno vissuto. Diciamo grazie al Signore che nasce oggi nel nostro cuore e ci impegnamo a vedere nei difetti dell’altro quella“stalla” dove Gesù sceglie ogni giorno di nascere. Natale è vedere questa luce di Gesù in ogni fratello che ci è accanto. 2014 Novità Natale
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