TANDEM TANDEM Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza NUMERO 79 - GIUGNO 2014 [email protected] "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto" Editoriale Don Rino occhi sono divenuti incapaci di riconoscere la vicinanza di Gesù Risorto, occorre trovare il tempo di prendere in mano la Parola e ascolCaravaggio - 1601-02 Cena in tare. Solo in questo modo si forma in noi il desiderio e il gusto di intrattenerci con il Mistero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto". Senza la frequentazione della Parola si cammina nella vita indifferenti al Mistero e attratti, invece, da miriadi di realtà, che ammaliano, seduco- SOMMARIO Due discepoli, lasciata Gerusalemme, stavano facendo ritorno a casa loro, ad Emmaus. Nel loro cuore la grande speranza, che li aveva condotti alla Città santa, si era spenta. Uno di loro si chiamava Clèopa, l'altro? E' un espediente, al quale l'evangelista Luca ama fare ricorso: l'altro è il lettore: quindi l'altro ha il mio nome, ha il tuo nome… Da Gerusalemme abbiamo fatto ritorno a Castellanza. Nei nostri cuori la speranza si è ravvivata, visitando quei luoghi santi. Come mai? Abbiamo accostato quei luoghi non solo con gli occhi del turista, ma anche con gli occhi illuminati e guidati dalla Parola di Dio e così sono tornati ad essere i luoghi dell'incontro con il Risorto. "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?". Anche noi lo possiamo dire. Eppure l'evangelista a noi, che abbiamo fatto ritorno a Castellanza ravvivati nella nostra fede, suggerisce di sentirci rappresentati da uno di quei due discepoli dal cuore con la speranza spenta. Come mai? Vuole lanciarci questo monito: "Attento: la vita di ogni giorno ti fagociterà con il suo ritmo frenetico, con i suoi problemi assillanti, con le sue difficoltà immancabili, con le sue prove e le sue sofferenze sempre in agguato e anche tu, come quei due, ti ritroverai a camminare come se Gesù non ci fosse più al tuo fianco!". E' una situazione, che conosciamo fin troppo bene. Il racconto dei due discepoli, che tornano a casa con il cuore spento e con gli occhi incapaci di cogliere la vicinanza del Risorto, a questo punto diventa una istruzione per ritrovare il Signore, per tornare ad ardere e per avere una fede capace di camminare nella vita con lo slancio di chi sa di avere qualcosa di straordinariamente grande da annunciare: "Partirono senza indugio…". Anche se si ha il cuore spento, anche se gli no, catturano e poi ti lasciano un grande senso di vuoto, di delusione e di frustrazione. Anche se si ha il cuore spento, anche se gli occhi sono divenuti incapaci di riconoscere la vicinanza di Gesù Emmaus Risorto, bisogna frequentare la mensa dell'Eucaristia. Anche se noi non lo riconosciamo, lì c'è Lui con tutta la sua voglia di amore e con tutta la sua forza di attrazione e di comunione. Il cuore ardente e la percezione della vicinanza di Gesù spesso sono non la premessa, ma il dono inaspettato e sorprendente, che si riceve dal Signore. E allora si torna a percepire che si è di casa, tra fratelli, nella propria comunità cristiana: "Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro". E allora si torna a sentire che lì, nonostante tutto, ci è data la possibilità sperimentare la condivisione della fede, che ti riempie il cuore di speranza. Questo avrei voluto che fosse l'ultimo messaggio, prima di raggiungere l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per imbarcarci per il volo di ritorno. SOMMARIO pag. 1 pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 - L’editoriale del Parroco Catechesi adulti: Beati i costruttori di pace - SOS Siria: grazie! Don Luigi Brazzelli riflette sulla sua esperienza di vita sacerdotale Quel che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo a voi Pellegrinaggio a Lourdes - 1a Comunione S. Giulio Pellegrinaggio Giordania e Gerusalemme - 1a Comunione S. Bernardo Papa Francesco, tre strade: Educazione, sport e posti di lavoro Sagra dei Rioni Oratorio San Giuseppe Calendario Giugno 2014 Orario per le SS. Messe Festive: Vigiliari: S. Bernardo 18.00 - S. Giulio 18.30 San Bernardo: 8.30 - 10.30 - 18.00 - San Giulio: 8.00 - 10.00 - 18.30 Sacra Famiglia: 9.30 - Clinica Mater Domini: 9.00 Per suggerimenti, commenti e proposte: [email protected] http://www.comunitapastoralecastellanza.it TANDEM TANDEM Giugno 2014 - Pagina 2 Ultimo incontro di Catechesi per gli adulti BEATI I COSTRUTTORI DI PACE Beati i costruttori di pace è il tema dell'ultima catechesi tenuta da don Rino. Normalmente abbiamo un'idea riduttiva del concetto di pace che facciamo coincidere con l'assenza di guerra, di liti , di conflitti ; in realtà il concetto è molto più esteso e l'antico testamento ci aiuta a comprendere che pace indica una condizione di vita piena , in armonia con se stessi e con gli altri, ricca di gioia e di felicità e che gode del giusto benessere materiale e spirituale. E' un progetto meraviglioso che, nel corso della storia ha visto molti uomini e donne lottare caparbiamente con mezzi pacifici, con la ricerca del dialogo soprattutto, con la perdita della propria vita perché la pace si realizzasse. Chi ha dato la forza a questi uomini? La consapevolezza che lo spirito di Dio ci accompagna sempre perché una pace così è dono di Dio (Isaia 9,4/6 Zaccaria 9, 9/10) ed è anche un dono messianico . Il dono però deve farci sentire responsabili quindi non può renderci passivi ma spronarci a diventare operatori di pace, cioè persone che si danno da fare per costruire la pace mettendosi sempre in gioco, non rispondendo al male con il male a costo di perdere anche la propria pace e la vita . I costruttori di pace, infatti, sanno aprire un dialogo, sono disposti ad affrontare la violenza , a subirla a operare attivamente senza re- care alcun danno ai nemici . Luogo privilegiato della pace è il cuore che si lascia riconciliare con Dio, con gli altri, con se stesso e, per diventare un cuore capace di accogliere la pace, non solo occorre desiderarla ma invocarla con la preghiera e prepararla alle vie di Dio che sono trionfo della giustizia e del diritto. E questo dono della pace Dio lo ha legato innanzitutto a Gesù nella cui incarnazione abbiamo la riconciliazione piena della nostra umanità con il divino. La morte di Gesù è pace come pure la sua resurrezione che porta continuamente a noi lo Spirito del Padre, quello Spirito che fa del cristiano un uomo di pace e impegnato per la pace e lo conduce all'amore gratuito cioè all'Agape. Come essere operatori di pace nell'amore? Facendoci prossimi, amando come amiamo noi stessi e vorremmo essere amati, amando come siamo amati da Cristo E' un cammino non facile perché si scontra con le nostre logiche, le nostre reazioni emotive e anche le nostre stanchezze, soprattutto nel quotidiano dove nervosismi e insofferenze ci mettono alla prova. Ci sostiene allora la preghiera e la certezza che non siamo soli perché Gesù ce lo ha detto " non vi lascerò orfani". Rita Nelle prime ore del mattino del 25 maggio 2014, dall'Ospedale di Circolo di Varese il Signore, ha chiamato a sé, quasi improvvisamente Suor ODDINA BORRONI Nata a Castellanza (Varese) da una famiglia dalle solide radici cristiane, dove il Vangelo era vissuto con autenticità, ha imparato il buon senso e la concretezza della vita. Oddina trascorse la sua fanciullezza e adolescenza in un ambiente sereno nel quale lo spirito salesiano era di casa per la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice nell'oratorio, nella scuola e nella pastorale parrocchiale. In questo clima di accoglienza e familiarità maturò la sua scelta vocazionale che la rese, a sua volta, disponibile e accogliente verso tutti, in particolare verso i giovani. Le testimonianze attestano il profondo spirito religioso di suor Oddina, la sue attenzioni materne per le giovani, l'intuito nel cogliere i particolari talenti per valorizzarli e potenziarli. Nel 1981, l'obbedienza la destinò a Castellanza, sua terra natale, con il compito di insegnante di religione nella scuola secondaria di 1° grado e nei corsi professionali. Durante questo periodo ebbe anche l'incarico di delegata ispettoriale e locale delle ex allieve. Con gioia e costanza accompagnava le ex allieve, le entusiasmava nella devozione a Maria Ausiliatrice spronandole a realizzare concretamente le attività sociali e caritative. Donna di profondo spirito di preghiera visse ogni impegno in atteggiamento di costante ascolto della voce dello Spirito e anche nei momenti di difficoltà seppe abbandonarsi alla volontà di Dio. Nonostante la precarietà della salute e il sopraggiungere di un tumore che ridusse progressivamente le sue attività, non tralasciò mai il suo impegno di animatrice delle ex allieve e di presenza nell'oratorio parrocchiale per la catechesi e l'animazione. l'Ispettrice Suor Graziella Curti TANDEM TANDEM Giugno 2014 - Pagina 3 Don Luigi Brazzelli riflette con noi sulla sua esperienza di vita sacerdotale Tra pochi giorni don Luigi festeggerà il compleanno, l'onomastico e ben sessantadue anni di ordinazione sacerdotale e la comunità pastorale si stringe intorno a lui con gratitudine per il servizio in parrocchia. Questa non sarà la solita intervista ma una riflessione di don Luigi sulle parole che Papa Francesco ha pronunciato durante un colloquio con il direttore di Civiltà Cattolica: Se sono stato ponte tra l'umano e il divino. Se sono stato "conservatore" dei valori dello Spirito. Se sono stato "servo" che lava i piedi, indossando il grembiule dell'ultima cena, l'unico indumento sacerdotale del Maestro Divino. Grazie a Dio ho imparato la misericordia; chiedo perdono con umiltà per aprire il cuore alla grazia che il Signore, sempre fedele ai suoi doni, non mi lascerà mancare. "I preti anziani hanno tante ferite ma hanno il sorriso perché hanno servito il Signore" Di cosa sorrido? Sorrido di gioia lodando il Signore; sono sessantadue anni che incomincio la giornata recitando le Lodi e ogni mattina ho un motivo in più per sorridere. Sorrido quando ricordo le parole del Cardinal Martini che, in occasione dei giubilei sacerdotali, tra il serio e il faceto, diceva "E' semplice arrivarci: basta cominciare presto, campare tanto e non cambiare idea". Sorrido quando penso che sono stato sotto una cascata continua di doni divini: la vita, la fede cristiana, la mia famiglia, la comunità di Inveruno, paese natale, Mont Introzzo Val Varrone, Oratorio di S. Giuliano per 17 anni dove sono cresciuto nella fede, le comunità dove ho esercitato il mio servizio sacerdotale. Ovunque sono stato circondato da tanto affetto e ho imparato la misericordia. Ho vissuto i passaggi che hanno segnato un'epoca: la guerra, la ricostruzione, l'esplo- sione del consumismo, il Concilio Vaticano II, la contestazione del sessantotto, il Grande Giubileo del 2000 e la nuova evangelizzazione . Sorrido anche ricordando le figure dei Papi e degli Arcivescovi che ho visto avvicendarsi nella nostra Arcidiocesi. Inoltre ho avuto esempi splendidi da persone umili che hanno vissuto l'esperienza cristiana e hanno condiviso i diversi momenti del mio lungo cammino. Mi si parano davanti tantissimi volti di amici: preti, consacrati, laici. Sarebbe un elenco lunghissimo e non vorrei dimenticare nessuno. In conclusione: non so cosa significhi la parola solitudine. Un grazie particolare al parroco don Rino che rappresenta l'affetto di tutta la comunità parrocchiale. Servire il Signore Il 7 giugno 1952 ero in ginocchio davanti al Cardinal Ildefonso Schuster il quale mi imponeva le mani per consacrarmi ministro, cioè servo del popolo di Dio. Spero di poter continuare a pregare qui, nella mia comunità e di strappare grazie con la preghiera di intercessione, come ha fatto il Cardinal Martini, soprattutto quando passò dalla tappa del tacere a quella del mendicare. Spero di poter celebrare la Messa fino all'ultimo giorno. Spero di continuare ad esercitare il Ministero della Confessione, ascoltando pene e difficoltà, gioie e propositi, testimone commosso del lavoro interiore dello Spirito Santo. Quando penso al momento finale della vita vorrei descriverlo ancora una volta con le parole del Cardinal Martini: Quando verrà la morte a bussare, sarà Gesù ad entrare. Le mie ferite Sono ferito non da offese altrui, perché penso di non avere nessun nemico, ma sono ferito dal rimorso per le mie omissioni e per gli errori che oggi vedo con una lucidità nuova. Papa Francesco ha detto che il "pastore" deve avere l'odore delle pecore e io mi domando se sono sempre stato davanti al gregge per guidarlo col buon esempio. Se sono stato in mezzo con tutti gli sforzi per tenerlo unito e se sono stato anche dietro ad esso perché nessuno andasse perduto. Il giorno 25 maggio 2014 il Signore, ha chiamato a sé Suor BONFANTI Maria Domenica nata a Castellanza il 4 aprile 1915 Proprio lo scorso mese di novembre, in occasione del 75° di professione religiosa, abbiamo pubblicato un suo profilo. Il giorno 10 giugno 2014 è mancato all’affetto dei suoi cari Danilo Teodi Tutta la comunità si stringe con affetto a Don Alessandro ed alla sua famiglia. Lo scorso 7 Giugno è stato ordinato Sacerdote don Paolo CONFALONIERI che ha svolto parte del suo cammino da seminarista nel nostro Oratorio Sacro Cuore. A lui i migliori auguri della Comunità di Castellanza. TANDEM TANDEM Giugno 2014 - Pagina 4 Quel che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo a voi Lunedì 9 giugno al Teatro di Via Dante si è svolto un incontro di presentazione del nuovo percorso di Iniziazione Cristiana per i bambini dai 7 agli 11 anni. Scopo di questa proposta è introdurre e accompagnare i ragazzi all'incontro personale con Gesù nella Comunità cristiana: la generazione adulta narra alla generazione più giovane le meraviglie di Dio. Tutta la Comunità Cristiana è chiamata a farsi carico della fede dei propri bambini in collaborazione con i genitori, primi educatori alla fede, ed affida alla Comunità Educante, cioè un insieme di persone che a vario titolo e in forte comunione tra loro se ne prendono cura in modo diretto: sacerdote, suora, alcuni genitori , gli insegnanti (in particolare quelli di religione), gli educatori in oratorio, gli allenatori e, naturalmente, i catechisti, l’accompagnamento vero e proprio. A breve verrà pubblicato uno scritto del nostro cardinale che chiarirà il valore della Comunità Educante. Questo percorso è in stretta continuità con il Battesimo e la fase post-battesimale (0/6 anni) già in atto e continuerà con il percorso per i preadolescenti. Il cammino mette le sue fondamenta su quattro pilastri: il vissuto dei ragazzi con attenzione alle fasi della crescita e al loro linguaggio; la Parola di Dio; la liturgia e la preghiera nelle sue varie forme; l'esperienza di Chiesa. La proposta si sviluppa in quattro anni di cammino nella vita cristiana di cui i sacramenti sono principio e fondamento. Parte da un "Primo annuncio" nel quale si accolgono le famiglie dei bambini di seconda elementare e prosegue per quattro anni. In ogni anno sono previste, oltre all'incontro presumibilmente settimanale dei bambini con i catechisti: - alcune proposte per un percorso di fede in famiglia che si intreccino con il percorso di catechesi, - celebrazioni non sacramentali (consegna del Vangelo, del Padre Nostro…), - partecipazione alle celebrazioni dell'Anno liturgico (Avvento, Quaresima, Triduo pasquale…). La celebrazione dell'Eucaristia domenicale è al centro della vita cristiana. La proposta partirà con un anno di formazione per la Comunità Educante (settembre 2014- giugno 2015). L'inizio dei percorsi dei bambini di seconda elementare inizierà nel settembre del 2015. Nel terzo anno (quarta elementare) si celebreranno il sacramento della Riconciliazione e dell'Eucaristia, nel quarto anno verrà conferito il sacramento della Confermazione. Per i percorsi già iniziati e fino al settembre 2015 non ci sono variazioni. Prima S. Comunione - San Giulio U.N.I.T.A.L.S.I. GRUPPO DI CASTELLANZA Come ogni anno il Gruppo Unitalsi di Castellanza organizza un PELLEGRINAGGIO A LOURDES nei giorni dall'11 al 17 ottobre in TRENO e dal 12 al 16 ottobre in AEREO aperto ad ammalati, pellegrini e personale. Le iscrizioni si raccoglieranno in San Bernardo presso la Sala Santa Cecilia dalle ore 15.30 alle ore 18.30 nei giorni: GIOVEDI' 5 e 19 GIUGNO, 3 e 24 LUGLIO SABATO 14 e 28 GIUGNO, 12 LUGLIO Se vi saranno ancora posti disponibili le iscrizioni riapriranno il primo sabato di settembre. Per informazioni si prega di rivolgersi a: Michini Giulio e Daniela Tel. 0331/503797 Molina Olga e Gisella Tel. 0331/489130 Mascheroni Maria Attilia e Pierangelo Tel. 0331/480111 VIENI ANCHE TU! Vivremo insieme una bella esperienza di comunione e di preghiera, con Maria l'Immacolata che ci aspetta alla Grotta. TANDEM TANDEM Giugno 2014 - Pagina 5 Pellegrinaggio in Giordania e Gerusalemme Siamo partiti il 1 giugno per un pellegrinaggio in Giordania e Gerusalemme, e abbiamo vissuto esperienze entusiasmanti sul piano storico-culturale, naturalistico e spirituale. Ci siamo tuffati nel passato camminando nel deserto, tra le gole di Petra variegate di colori che si accendono di rosa all'ora del tramonto e i resti archeologici di Jerash. L'incontro a Gerusalemme di persone di diversa religione ci ha arricchiti di nuove conoscenze e di maggiore solidarietà umana: dono divino prodotto dalla sacralità di quei luoghi che scavano nelle coscienze e rafforzano il nostro essere cristiani. Pensieri ed emozioni riscaldavano la mente e i cuori nel percorrere la Via Dolorosa sino al Calvario: è la strada che ciascuno di noi deve fare per arrivare a Dio. E' stato altamente formativo condividere con i componenti del gruppo i diversi momenti della giornata, ridere, parlare, cantare, scherzare, ma soprattutto pregare e ringraziare il Signore per averci fatto conoscere i luoghi echeggianti della sua presenza. L'insegnamento derivante da questo pellegrinaggio è quello di essere tutti più buoni e di affidare le nostre vite a Dio, sorgente di luce e di amore. Donatella Prima S unione - San Ber nar do S.. Com Comunione Bernar nardo TANDEM TANDEM Giugno 2014 - Pagina 6 Sabato 7 Giugno siamo andati a Roma all’incontro del Santo Padre con le società sportive del CSI Papa Francesco, tre strade: Educazione, sport e posti di lavoro Cari amici del Centro Sportivo Italiano! Il saluto più grande è per voi, cari atleti, allenatori e dirigenti delle società sportive. Conosco e apprezzo il vostro impegno e la vostra dedizione nel promuovere lo sport come esperienza educativa. Voi, giovani e adulti che vi occupate dei più piccoli, attraverso il vostro prezioso servizio siete veramente a tutti gli effetti degli educatori. E' un motivo di giusto orgoglio, ma soprattutto è una responsabilità! Lo sport è una strada educativa. Io trovo tre strade, per i giovani, per i ragazzi, per i bambini. La strada dell'educazione, la strada dello sport e la strada del lavoro, cioè che ci siano posti di lavoro all'inizio della vita giovanile! Se ci sono queste tre strade, io vi assicuro che non ci saranno le dipendenze: niente droga, niente alcol. Perché? Perché la scuola ti porta avanti, lo sport ti porta avanti e il lavoro ti porta avanti. Non dimenticate questo. A voi, sportivi, a voi, dirigenti, e anche a voi, uomini e donne della politica: educazione, sport e posti di lavoro! E' importante, cari ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito. E proprio perché siete sportivi, vi invito non solo a giocare, come già fate, ma c'è qualcosa di più: a mettervi in gioco nella vita come nello sport. Mettervi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettervi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un "pareggio" mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre. Non accontentarsi di queste vite tiepide, vite "mediocremente pareggiate": no, no! Andare avanti, cercando la vittoria sempre! Vi auguro anche di sentire il gusto, la bellezza del gioco di squadra, che è molto importante per la vita. No all'individualismo! No a fare il gioco per se stessi. Nella mia terra, quando un giocatore fa questo, gli diciamo: "Ma questo vuole mangiarsi il pallone per se stesso!". No, questo è individualismo: non mangiatevi il pallone, fate gioco di squadra, di équipe. Appartenere a una società sportiva vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è l'occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità. Tante delle vostre società sportive sono nate e vivono "all'ombra del campanile", negli oratori, con i preti, con le suore. E' bello quando in parrocchia c'è il gruppo sportivo, e se non c'è un gruppo sportivo in parrocchia, manca qual- cosa. Ma questo gruppo sportivo dev'essere impostato bene, in modo coerente con la comunità cristiana, se non è coerente è meglio che non ci sia! Lo sport nella comunità può essere un ottimo strumento missionario, dove la Chiesa si fa vicina a ogni persona per aiutarla a diventare migliore e ad incontrare Gesù Cristo. Mi raccomando: che tutti giochino, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù. E vi incoraggio a portare avanti il vostro impegno attraverso lo sport con i ragazzi delle periferie delle città: insieme con i palloni per giocare potete dare anche ragioni di speranza e di fiducia. Ricordate sempre queste tre strade: la scuola, lo sport e i posti di lavoro. Cercate sempre questo. E io vi assicuro che su questa strada non ci sarà la dipendenza dalla droga, dall'alcol e da tanti altri vizi. Cari fratelli e sorelle, siamo alla vigilia di Pentecoste: invoco su di voi una abbondante effusione dello Spirito Santo, che con i suoi doni vi sostenga nel vostro cammino e vi renda testimoni gioiosi e coraggiosi di Gesù Risorto. Vi benedico e prego per voi, e vi chiedo di pregare per me, perché anche io devo fare il mio TANDEM TANDEM gioco che è il vostro gioco, è il gioco di tutta la Chiesa! Pregate per me perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui il Signore mi chiamerà a sé. Grazie. Pensieri in libertà .... "Da Francesco con Francesca" E' dura trovare le parole per descrivere quello che la nostra famiglia ha vissuto in questa 2 giorni romana, ma forse il termine che più descrive quelli che erano i nostri stati d'animo intorno alle 18:30 di sabato, qualche minuto dopo che la nostra piccola Francesca era stata presa in braccio da Papa Francesco, è: straordinariamente emozionante. Non ci credevamo nemmeno noi che saremmo riusciti a partecipare a questo incontro quando abbiamo saputo che si sarebbe svolto un mese dopo la nascita della nostra Francesca, anzi pareva proprio una bellissima follia organizzare questo viaggio, ma ci abbiamo provato fino all'ultimo e ce l'abbiamo fatta!!! Non è stato semplice, le preoccupazioni erano tante: "e se fa caldo?!? Ma il treno ad alta velocità non le farà male?!?" ma la voglia di partecipare ha prevalso su tutto… e a posteriori il nostro commento è: "meno male!!!" Questo incontro veramente ravvicinato tra la nostra Francesca e Papa Francesco è stata comunque solamente la ciliegina sulla torta di una due giorni veramente fantastica vissuta al fianco di persone speciali. Per questo un grandissimo grazie va a tutti i partecipanti e agli organizzatori: anche senza uno di voi non sarebbe stata la stessa cosa!!! Barbara, Stefano e Francesca Per noi, genitori di due bambini, è stata la conferma che lo sport in oratorio é una componente essenziale e di supporto alla sana crescita di un individuo. Che tale mai non sarà se inserito in un'ottica cristiana di accoglienza e di muto soccorso. Esperienza entusiasmante per tutti noi dai piccoli ai più grandi. Nicoletta, Renato, Nicolò e Tommaso Giugno 2014 - Pagina 7 La partita di calcio improvvisata sabato sera dopo cena con tanto entusiasmo tra tutti i bambini e ragazzi e allenatori e genitori è stato il modo più bello e autentico per rivivere le parole che nel pomeriggio avevamo sentito da Papa Francesco in piazza San Pietro. C'è una sola partita che nessuno può permettersi di perdere: quella di educare i giovani alla vita! Lo sport può fare tantissimo in questa direzione soprattutto se ha un allenatore come Gesù Cristo e un capitano come Papa Francesco. Una grande emozione in questa esperienza: vedere tutti i nostri ragazzi che nonostante la fatica, il caldo e la stanchezza aspettavano con trepidazione di incontrare "il loro capitano" contagiando anche noi con la loro gioia e rendendo questo momento e tutti gli altri vissuti insieme INDIMENTICABILI. Benedetta, Matteo, Filippo e Beatrice Un grande Papa che ha la dote di fare sembrare semplici le cose difficili e farle mettendosi in gioco in prima persona: Papa Francesco non dice cosa dobbiamo fare: lo fa! Cristina, Sergio, Viola e Daniele Siamo stati testimoni e protagonisti di un grande evento: bello, entusiasmante, intenso e carico di gioia e di significati, per molti aspetti unico ed irripetibile. Alessandra, Adriano, Pietro e Laura Giugno 2014 - Pagina 8 Giugno TANDEM TANDEM S. Giulio TANDEM TANDEM S. Bernardo Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza Numero 79 - Realizzato in proprio - Giugno 2014 TANDEM TANDEM
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