TANDEM Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza NUMERO 83 - NOVEMBRE 2014 [email protected] Editoriale Domenica 16 Novembre 2014 Don Rino Inizia il periodo dell’Avvento umanità di oggi con lo stesso amore: sì, proprio con lo stesso amore, perché lo Spirito santo ce ne fa partecipi. pure all'umiltà e all'amore?". Decidi sempre per l'umiltà e per l'amore. Se prenderai questa decisione una volta per sempre, potrai soggiogare anche tutto il mondo. L'umiltà e l'amore uniti insieme sono una forza formidabile, la più grande forza che ci sia, non ce n'è un'altra uguale…Amici miei, chiedete a Dio l'allegrezza. Siate gai come i bambini, come gli uccelli del cielo. E nella vostra azione non vi turbino mai i peccati degli uomini, non abbiate paura che sciupino l'opera vostra e vi impediscano di portarla a termine, non dite: "Il peccato è forte, l'empietà è forte, l'ambiente cattivo è forte, mentre noi siamo soli e deboli, l'ambiente ci guasterà e ci impedirà di compiere la nostra nobile opera". Figli miei; guardatevi dallo scoraggiamento! Qui non c'è che un solo mezzo per salvarsi: rendersi responsabili di tutti i peccati umani". E' la responsabilità, che si assume chi prende sul serio il legame sponsale, che l'Incarnazione del Figlio di Dio ha stabilito per sempre con la nostra umanità. E quando guardi l'amato con occhi da innamorato, godi di una particolarissima e perspicace capacità di intuizione, che ti fa capace di cogliere gli impercettibili sprazzi di luce, che la tenebrosità della vita tende a occultare. L'Avvento è anche il grande momento dello sguardo, che, affidandosi alla Parola di Dio sulle realtà ultime della storia, guadagna in prospettiva: si impara sempre più a vedere e vivere l'oggi, l'adesso, situandoli nel dinamismo di quel che alla fine accadrà. E quindi ci diventerà sempre più abituale camminare in questo mondo con la consapevolezza che ben altro è il mondo, per il quale noi siamo fatti. SOMMARIO Mi piace citare uno stralcio del bellissimo discorso, che Dostoevskij, nei Fratelli Karamazov pone sulle labbra del monaco russo Stàrets Zòsima: "Certe volte ti sentirai perplesso, specialmente vedendo i peccati degli uomini, e ti chiederai: "Devo ricorrere alla forza op- SOMMARIO In questo mese di novembre entreremo nel periodo liturgico dell'Avvento, che ancora una volta ci porrà di fronte al tema delle due grandi venute del Signore: quella umile dell'Incarnazione e quella gloriosa alla fine dei tempi. Perché di anno in anno il tempo liturgico dell'Avvento ci porta a considerare queste due venute? Perché queste due venute sono decisive per interpretare evangelicamente il "qui ed ora" del nostro impegno di evangelizzazione, che ci è stato richiamato con vigore dalla Giornata Missionaria Mondiale, che abbiamo vissuto nell'ultima domenica di ottobre. L'Incarnazione è il grande cammino missionario, che il Figlio di Dio ha compiuto per portare il Vangelo - la buona e bella notizia - alla nostra umanità. Il Figlio di Dio continua a compiere il suo cammino missionario anche oggi attraverso quel suo Corpo, che è la Chiesa. Ciascuno di noi di questo Corpo è membro vivo. Una immagine, che la tradizione cristiana usa per interpretare il mistero dell'Incarnazione, è quella del matrimonio tra la divinità e la nostra umanità nella persona di Gesù. Questa immagine sponsale ci aiuta a capire da che cosa è comandato questo Figlio di Dio nel suo accostare la nostra umanità, nel suo starci di casa, nel suo comprenderla: è comandato dall'amore sponsale. Ne consegue che noi, Chiesa, Corpo del Figlio di Dio, dobbiamo accostare questa nostra umanità, starci, fare discernimento su di lei, attenendoci alla stessa logica sponsale. I nostri occhi non potranno fare a meno di rilevare tutta la problematicità, che contraddistingue questa nostra società e la rende così distante, o chiusa, o indifferente rispetto al rapporto di amore, che Dio vuole intrattenere con lei. Ma quando a rilevare i problemi, i limiti e gli errori sono degli occhi innamorati, il cuore reagisce in termini di urgenza e di dedizione. L'evangelista Luca ha disegnato questa dedizione appassionata di Gesù per la nostra umanità devastata, raccontando la suggestiva parabola del buon Samaritano (Lc 10, 25-37). Ciascuno di noi può affermare: "Sì, con questa dedizione di amore il Signore Gesù si è accostato e continuamente si accosta alla mia condizione di fragilità e di decadimento per rendermi splendido della sua stessa bellezza di Figlio di Dio". A ciascuno di noi però è anche chiesto di accostarci alla nostra pag. 1 pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 - L’editoriale del Parroco Hic domus mea, inde gloria mea Facendo comunità si educa la fede Scuola Parola Giovani - Giornata Diocesana Caritas - Cresime S. Giulio Giornata Diocesana Caritas - Cresime S. Bernardo Anagrafe delle Comunità - Abitare lo Spazio di mezzo 2014 Benedizioni Natalizie 2014 - Open Day Istituto Maria Ausiliatrice Calendario Novembre 2014 Orario per le SS. Messe Festive: Vigiliari: S. Bernardo 18.00 - S. Giulio 18.30 San Bernardo: 8.30 - 10.30 - 18.00 - San Giulio: 8.00 - 10.00 - 18.30 Sacra Famiglia: 9.30 - Clinica Mater Domini: 9.00 Per suggerimenti, commenti e proposte: [email protected] http://www.comunitapastoralecastellanza.it TANDEM TANDEM Novembre 2014 - Pagina 2 Incontro per le famiglie all’Istituto Maria Ausiliatrice Hic domus mea, inde gloria mea Lo scorso 26 ottobre presso l'Istituto Maria Ausiliatrice Don Pierluigi Cameroni ha guidato un incontro rivolto a tutte le famiglie dal tema 'Dalla casa di Maria alle nostre case', partendo da una considerazione generale che mobilita la nostra vita personale, familiare e comunitaria. Vi è una profonda somiglianza fra il cuore di Dio, il corpo di Maria e le mura del tempio: tutti e tre realizzano l'idea della "casa" come punto di accoglienza e punto di partenza, come luogo del dimorare e per cui operare, luogo da cui partire e a cui ritornare. È così il mistero di Dio, Amore trinitario e Creatore del mondo, che ci accoglie in sé e ci distingue da sé per portarci in comunione con sé; è così il mistero di ogni madre, che ci porta in grembo per metterci al mondo; è così il mistero del Tempio, in cui sperimentiamo la presenza di Dio per poterne irradiare la gloria; ed è così in maniera eminente il mistero di Maria, che nell'Incarnazione è stata davvero la "casa di Dio", l'Arca dell'Alleanza, il primo Tabernacolo della storia: in Lei il Figlio di Dio ha trovato dimora nel mondo per diventare il Redentore del mondo. Ecco allora che la realtà della "casa" allude alla legge fondamentale dell'amore, che è sempre comunione e distinzione di persone. In concreto, l'amore vero richiede sempre affetto e rispetto, giusta vicinanza e giusta distanza, equilibrio fra istinto di attaccamento e necessità del distacco, capacità di avere e di rinunciare, desiderio di creare vincoli fra le persone e attenzione a custodire la loro libertà. In questo senso, ciò che minaccia l'amore non è solo il disamore, ma anche l'eccesso d'amore, laddove i legami, pur con le migliori intenzioni, soffocano la libertà, non la fanno maturare, non la aprono a nuovi legami. Quando manca il respiro della libertà, l'amore non è più appartenenza, ma diventa possesso, e quando manca la linfa dell'affetto, la libertà perde l'orientamento all'amore e resta disorientata, senza senso. Al contrario, maturare nell'amore è saper stare a casa e sapersene andare: è vincere la tentazione di chiudersi e avere il coraggio di aprirsi, star lontani dal duplice rischio di regredire in mille paure o di accumulare esperienze senza giudizio. Contempliamo l'esperienza di Gesù, che è la rivelazione dell'Amore fatta persona: proprio nella rinuncia alla sua vita e nel distacco dai suoi discepoli ha realizzato un amore più grande e una vita che supera la morte. E guardiamo Maria, che ha dilatato a noi la sua maternità proprio passando dal Fiat allo Stabat, dal parto gioioso di Betlemme, quando in Lei la Parola si è fatta Carne diventando suo figlio, al parto del Golgota, dove la Parola è stata crocifissa, facendole sperimentare lo strazio del perdere il figlio. E guardiamo infine Don Bosco: amatissimo da Mamma Margherita, ma da lei mandato ancora giovanissimo a lavorare fuori casa, orfano di padre, incompreso dal fratello Antonio e deprivato dell'affetto e dell'aiuto di don Calosso, riassumerà la saggezza dell'amore proprio nella convinzione che "non basta amare", occorre che un ragazzo "riconosca di essere amato". E questo è quanto basta: la partita dell'educazione non si gioca fondamentalmente sull'istruzione e sulla protezione, ma sul riconoscimento e sull'incoraggiamento, e avere una casa, una famiglia, una comunità è ricevere la vita, imparare a vivere e lanciarsi nella vita. Ecco allora in sintesi la regola della "casa": avere una casa è ricevere la vita e imparare a vivere, con l'obiettivo di costruire nuove case e generare nuova vita a propria volta. Da qui possiamo ricavare almeno tre indicazioni per il dialogo d'amore con Dio, in famiglia e in comunità. 1. Dio non è né una vetta irraggiungibile, né un comodo rifugio: in Gesù Dio ha dato a noi miseri la sua vita e desidera che anche noi doniamo la nostra vita agli altri, specialmente ai più poveri. Due cose sono chiare per il credente: il primato della grazia e l'esercizio della libertà. Significa che non si può credere nel Dio della vita e rinunciare a vivere: aver fede è al tempo stesso riporre la propria fiducia in Dio e decidere coraggiosamente di sé. Qui il Vangelo parla chiaro: "non chi dice Signore, Signore, ma chi fa la volontà del Padre", è vero discepolo del Regno; e non basta sapere la verità, perché solo "chi fa la verità viene alla luce", e succede allora che "a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha". Ci sarà allora da chiedersi: com'è la mia preghiera, il mio dialogo con Dio? So riporre umilmente in Lui la mia fiducia ed esporre coraggiosamente la mia vita per amore degli altri? So raccogliere il cuore e dispiegare le forze, abbandonarmi e impegnarmi? 2. Nel rapporto fra le generazioni, la cosa oggi fondamentale nei confronti dei figli è dare fiducia e chiedere responsabilità, rinunciando ad atteggiamenti impositivi o protettivi, e offrendo con convinzione la testimonianza adulta di un desiderio vitale e di un amore per la vita che genera relazioni nuove e opere nuove, che moltiplica rapporti di amicizia e forme di solidarietà. Guai invece ad annullarsi per i figli o a ritenerli delle nullità: non c'è mai vero dialogo quando manca il riconoscimento e la promozione dell'identità propria e dell'altro. 3. Infine, nelle relazioni comunitarie, la legge del Tempio, nel quale si riceve la carità di Dio per usarsi carità e irradiare la carità, richiede di non separare comunione e missione, identità cristiana e dedizione al mondo. È l'indicazione autorevole e appassionata di papa Francesco nella sua bella lettera apostolica sulla gioia del Vangelo: la Chiesa, in tutte le sue espressioni, le più intime come le più organizzative, non deve mai perdere l'intenzione e l'intonazione missionaria. Ascoltiamo e facciamo tesoro delle sue stesse bellissime parole: "l'intimità della Chiesa con Gesù è un'intimità itinerante, e la comunione essenzialmente una comunione missionaria… La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie… L'obiettivo dei processi partecipativi non sarà principalmente l'organizzazione ecclesiale, bensì il sogno missionario di arrivare a tutti" (Evangelii Gaudium 23.27.31). TANDEM TANDEM Novembre 2014 - Pagina 3 MERCOLEDI' 17 SETTEMBRE "FACENDO COMUNITÀ SI EDUCA ALLA FEDE" Lo scorso 17 settembre presso l'Oratorio San Giuseppe Don Rino ha tenuto un incontro rivolto a tutti gli educatori della Comunità per riflettere sulla proposta pastorale del nostro Arcivescovo per il triennio 2011-2014. L'incontro si è aperto con un interrogativo rivolto a tutti i presenti: 'Perché noi?'. La risposta all'interrogativo - 'Noi siamo il materiale con cui va costruita la comunità' - si comprende meglio se si prendono a paragone i pezzi di un puzzle, da comporre secondo un preciso disegno. Nella realtà invece la frammentazione percepita e vissuta fa sì che gli ambiti e gli ambienti in cui ciascuno si muove siano contigui, ma senza alcuna compenetrazione. Nell'immaginario collettivo ciascuno gioca un ruolo a se stante e non viene percepito come parte di un stessa Comunità. Del resto nell'esperienza del vissuto di ciascuno di noi spesso accade che si costruiscano relazioni in base al ruolo. In tale contesto, anche il catechismo viene visto alla luce della medesima frammentazione che contraddistingue il vissuto comune: la preparazione ai sacramenti finisce in uno dei tanti ambiti e si esaurisce una volta 'raggiunto lo scopo'. La ricaduta sulla proposta educativa, che appare come un collage disorganico, deve riflettersi in primo luogo su ciascuno degli educatori e sul vissuto personale di ciascuno: educare richiede l'esperienza personale dell'unità dell'io personale. Condivido la visione del mondo sulla quale motivo il mio esistere? Occorre una lettura unificata della realtà. Primaria esigenza diventa allora quella di comporre il puzzle armonico del mio io personale, nella consapevolezza che principio unificatore della vita è Gesù: occorre tendere sempre più e personalmente all'incontro con Gesù, dando alla vita una direzione decisiva, che rende più bella la vita per tutti ('Se Cristo è tutto per noi, noi siamo la sua comunità'). La messa domenicale è la prima fondante espressione di questa Comunità che ha in Gesù il principio unificatore: occorre allora contagiare i ragazzi con la nostra esperienza di vita, con il nostro entusiasmo, in una trama di relazioni e di amicizia con Gesù. Fare entrare in noi uno stile, una modalità diversa di educare: questo ci chiede il nostro cardinale per il prossimo anno pastorale e non solo; sì perché noi genitori, allenatori, catechisti, nonni, animatori siamo tutti chiamati ad essere educatori insieme, avendo ben chiaro che il soggetto del nostro "educare" è il bambino, il ragazzo, l'adolescente e che il nostro sforzo educativo deve imparare da oggi in poi ad essere sinergico, comunitario; insomma tutti strumentisti di una stessa orchestra che concorrono alla buona riuscita dell'unico brano musicale. Il nostro lavorare di oggi con i ragazzi è molto frammentato, ognuno pensa al suo ambito e spesso non sente l'esigenza di confrontarsi con gli altri educatori: proprio questa è la sfida che siamo chiamati ad intraprendere, condividendo, coinvolgendoci in rapporti veri e vivi, creando relazioni significative. Ma questo non basta: bisogna iniziare a conoscere, a farsi coinvolgere da Colui che è Unità, Lui che ci guida al Bene, Colui che ci unisce a Sè. Quando Gesù diventerà veramente il punto di partenza della nostra voglia di educare, allora la passione, la gioia, l'impegno riempiranno le nostre giornate e i nostri cuori e saremo sicuramente più educatori e più testimoni. Anniversari di Matrimonio Parrocchia San Giulio TANDEM TANDEM Ottobre2014 - Pagina 4 GIORNATA DIOCESANA CARITAS "Gratuitamente avete ricevuto, gra In una catechesi, il Card. Martini aveva precisato, citando la frase "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" che non si tratta di uno slogan, ma Parola di Gesù di singolare significato e contenuto. Gesù la pronuncia prima di mandare i suoi Discepoli in missione, affidando loro una consegna che ancora oggi ci coinvolge come protagonisti per noi stessi e per gli altri. Ogni gesto di carità è legato al nostro essere credente e annunciatore ed è segno di missionarietà. La missione ha origine dal Signore Dio che manda suo Figlio per noi; Gesù ci propone, poi, ciò che il Padre gli ha chiesto, continua la sua azione e manda noi. Siamo perciò mandati perché chiamati e spinti a metterci in gioco per essere segno dell'amore di Dio e che Lui stesso ci ha messo nel cuore. È un amore da vivere con gratuità, in un volontariato che è espressione dell'umanità sconvolgente che Gesù mostra per ogni essere povero e misero. La prossimità ha come DNA la gratuità che non ha a che fare con il portafoglio, ma che ha la stessa radice di GRAZIA: Cresime Parrocchia San Giulio per questo essere prossimi significa guardare l'altro con benevolenza e riversare su di lui la bontà del cuore. Chi riceve benevolenza prova gratitudine che a sua volta diventa disponibilità e aiuto verso gli altri. Per il cristiano l'egoismo non è accettabile: né quello che pensa solo a sé o tiene per sé ciò che ha, né quello che da per avere qualcosa in cambio. La carità è l'impegno di ciascuno di noi nell'aiuto ai fratelli meno fortunati in assoluta gratuità, senza avere nessun contraccambio e la ricompensa per l'agire nella carità viene pregustata nella gioia di avere in qualsiasi modo aiutato qualcuno. I poveri hanno sempre il dono della riconoscenza: non è importante ciò che diamo o facciamo, ma ciò che possiamo avere da un loro sorriso. Il "date" nella frase di Gesù è al plurale perché in una comunità non si è mai soli nel donare, ma tutti insieme. La carità è un impegno di tutti e ognuno è chiamato a vivere questa virtù in un modo originale. La carità non è un organo erogatore di aiuti e distributore di fon TANDEM TANDEM Novembre 2014 - Pagina 5 S - 9 NOVEMBRE 2014 atuitamente date" di, promotore di collette da dividere con chi è nel bisogno, - diceva don Tonino Bello - ma l'organo che aiuta a realizzare una funzione vitale della Chiesa: la pratica dell'amore che fa conoscere a tutta la comunità le situazioni di reali sofferenze e di bisogno, stimola nell'impegno generoso e fa diventare le povertà e le sofferenze di alcuni un problema di tutti. La carità deve possedere tre importanti caratteristiche, citava nella sua catechesi il Card. Martini: intelligenza, preveggenza e capacità di coinvolgere. Occorre con l'intelligenza saper leggere le povertà nei loro significati più profondi che vanno dal bisogno materiale, alla carenza di relazioni, alla solitudine, all'abbandono e all'indifferenza. È necessario anche che la carità sia preveggente per sapere prevenire lo scoppio e lo sviluppo di povertà nell'ambito dell'educazione e della cultura. Educare quindi per prevenire droga, disagio, solitudine e per questo servono interventi mirati per prevedere e arginare le povertà. La carità ha anche il compito di coinvolgere e di attirare gli altri: i giovani, i lontani e gli indifferenti. Tutta la nostra Comunità è chiamata ad essere testimone dell'amore di Dio che è in noi mediante "gesti quotidiani di attenzione premurosa e di servizio concreto per quanti incontriamo sul cammino della nostra vita". La Carità non è monopolio di persone impegnate in questo servizio, ma è di ogni persona che in virtù del Battesimo è chiamata a vivere l'amore per Dio e per il prossimo. Olga e Mauro Cresime Parrocchia San Bernardo TANDEM TANDEM Novembre 2014 - Pagina 6 Anagrafe della comunità BATTESIMI SAN GIULIO Gualte Carolina di Valerio e Grittini Alice Marrale Andrea di Angelo e Parlapiano Antonia Zapponi Anna di Stefano e Cesselli Aurora Casolo Francesco di Michele e Dormelletti Alessandra Cerini Linda di Alberto e Landoni Alessia Dalla Valle Flora di Marco e Galli Gianellini Donalba Pisanelli Francesca di Gianluca e Wroblewska Marta Dominika Jamello Davide di Luca e Japello Giuseppina Timite Ibrahim Matteo Andrea di Ayouba e Douza Dreh Sylvie Timite Almamy Malik Emanuele di Ayouba e Douza Dreh Sylvie MATRIMONI SAN GIULIO Della Vecchia Paolo con Montani Francesca Meneghini Andrea con Caputo Agnese Moroni Matteo con Gianazza Sara Montani Roberto con Colomba Greta Valotto Sergio con Lamera Laura Colombo Andrea con Vallone Federico Piccione Fabio con Marrazzo Maria Anna Ferrario Marco con Anfuso Valentina Mazzucco Matteo con Ceriani Veronica Menegatti Nazareno con Rovere Veronica DEFUNTI SAN GIULIO Bulgarelli Felice Rampinini Giuseppina Breviario Attilia D'Ambrosio Francesco Carnevali Armanda Colombo Giuditta Barbarini Giacomo Guadagnin Agnese Ceriani Adriana Rampinini Remo Calò Casimiro Nebuloni Luigia Meraviglia Cristina Stucchi Marcello (aggiornamento al 30-10-2014) BATTESIMI SAN BERNARDO Mali Adissa Maria di Alpinst e Mali Dolorezia Pagani Mariana Milena di Massimiliano e Crespi Alessandra Salmoiraghi Tanio Davide di Massimo e Rossini Rosella Loconte Gabriele Giovanni di Vito e Tripepi Fabiola Moroni Francesca di Stefano e Gadda Barbara Spinelli Farah di Samuele e Cerfoli Diana Tedeschi Alessandro di Ivo e Semelli Paola Ghirardello Asia di Marco e Achini Melissa Mirmina Elena Sophie di Salvatore e Alvarado Cabrera Luz Adela Russo Daniele e Russo Samuele di Giovanni e Scalzo Simona Bano Andoni Giuseppe e Bano Agioli Giorgio di Agim e Keci Arjola MATRIMONI SAN BERNARDO Vatalaro Maicol con Livieri Elisa Daci Giuseppe con Penone Lara Albertini Stefano con landoni Agnese Diotallevi Fabrizio con Maggioni Sara Kouassi Alexandre Sokadjo con Yao Adjoua Annik Mireille DEFUNTI SAN BERNARDO Besnati Carlo Landonio Ester Cecchinato Clara D'Ambrosio Rosa Alba Forestano Vito Pedron Bruno Borroni sr. Oddina Morandi Emilia Passinetti Sergio Colombo Luciano De Angeli Ambrogia Tatavitto Maria Colombo Fernardo Petrini Emilio Landini Luigi Ceriotti Massimo Gallinari Giuseppe suor Bonfanti Angela Domenica Stocchero Angela Crespi Anna Maria Azione cattolica - PROPOSTA DI LECTIO DIVINA PER ADULTI Pariani Renato 'Rinascere (di nuovo) dall' “Alto” Lucchini Elisa Relatore: Monsignor Franco Agnesi Gianellini Clementina Giovedi 13.11.2014 - Nicodemo; Farioli Luigia Giovedi 11.12.2014 - Maria di Magdala; Landoni Luigia Giovedi 08.01.2015 - Tommaso; Picchio Tullio Giovedi 12.02.2015 - I sette discepoli ritornati pescatori; Farioli Marisa Giovedi 12.03.2015 - Pietro. Fratini Renato Gli incontri si terranno presso la Cripta di San Giulio, dalle ore 21.00 6 NOVEMBRE ORNELLA FAVERO direttore responsabile del Periodico "Ristretti" del Carcere di Padova 11 NOVEMBRE PAOLO CALABRO' filosofo ed esperto in Italia di Maurice Bellet 18 NOVEMBRE GIANNI BORSA, giornalista 25 NOVEMBRE ULIC VUK e ROSELLA PANZERI, amici portatori di uno "sguardo" altro 4 DICEMBRE SHAHRZAD HOUSHMAND e OUEJDANE MEJRI ricercatrici di un pensiero di pace 11 DICEMBRE EMMA GREMMO rappresentante della Fraternità di Piombino 19 DICEMBRE ALBERTO MELLONI storico Ore 21: inizio della serata Sede: abitazione CML via XXIX MAGGIO 30, Legnano - Partecipazione gratuita Non è necessaria alcuna iscrizione (si potrà apprezzare il "made in Cam To Me" a favore dei Progetti all'estero) Info: [email protected] TANDEM TANDEM Novembre 2014 - Pagina 7 Novembre TANDEM TANDEM Novembre 2014 - Pagina 8 S. Giulio TANDEM TANDEM S. Bernardo Notiziario della Comunità Pastorale S. Giulio e S. Bernardo di Castellanza Numero 83 - Realizzato in proprio - Novembre 2014 TANDEM TANDEM
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