GROUND PROBING RADAR - UTILITY MAPPING AND DETECTION - CARGO INSPECTION - CIVIL ENGINEERING - GEOLOGY AND ENVIRONMENT - CHEMICAL ANALYSIS - ARCHEOLOGY & CULTURAL HERITAGE - LOSS CONTROL - DRAFT / OBQ / ROB / BUNKER SURVEY – EDP SERVICES – LOSSES DETECTING RADAR SYSTEM – INDUSTRIAL GEORADAR APPLICATION – INDUSTRIAL SYSTEMS AND TECNOLOGY – CUSTOMER SERVICE - RESEARCH AND DEVELOPMENT PCC Group S.r.l. 95129 Catania – Via Perugia, 10 - Italy Partita IVA 04336700879 REA CT 288678 RAPPORTO TECNICO Prospezione Ground Probing Radar Raffineria (XX) Committente : xxxxxxxxxxx. Prot. N° Rev. Data Indagine Data Emissione 12345/00 1 01.01.1900 01.01.1900 Redazione (RC) Verifica (RSQ) Approvazione (DT) Pag. 16 SOMMARIO In questo documento sono contenuti i risultati di una prospezione GPR (Ground Probing Radar) condotta col sistema RIS, di fabbricazione IDS Ingegneria dei Sistemi (Italy) nella raffineria petrolifera XXXXXxxxxxxx (XX) nelle seguenti zone: • lungo un oleodotto sulla strada parallela al litorale • lungo un raccordo perpendicolare alla suddetta strada nei pressi della torcia. Lo scopo della prospezione è stato quello di verificare la presenza di possibili perdite dell’oleodotto nei due tratti investigati. CONCLUSIONI: L’oleodotto interessato è stato chiaramente individuato lungo tutto il suo tragitto, dove è stato possibile realizzare la copertura delle aree richieste. Sono state individuate almeno 2-3 zone di possibile perdita di idrocarburi in prossimità dell’incrocio tra la via litoranea interna alla raffineria e il raccordo sotto la torcia. Evoluzione del documento Revisione Data Rev. 1.0 Motivazione della Modifica Prima Edizione Registrazione Modifiche al Documento RNC Riferimenti Descrizione modifiche 2 INDICE 1. Introduzione ....................................................................................................................4 1.1 Scopo..........................................................................................................................4 1.1.1 Indagine Lungo l’oleodotto .................................................................................4 1.1.2 Indagine nel raccordo sotto la torcia....................................................................5 1.2 Strumentazione Utilizzata per l’indagine...............................................................6 1.2.1 Sistema di Controllo ............................................................................................6 1.2.2 Sensori Antenna...................................................................................................7 2. risultati della prospezione ...............................................................................................8 2.1 Indagine Lungo l’Oleodotto ....................................................................................8 2.2 Indagine Lungo il raccordo ...................................................................................10 3. I principi delle prospezioni georadar............................................................................13 3.1 Cenni alla Teoria del georadar..............................................................................13 3.1.1 La rappresentazione dei dati radar: aspetti operativi .........................................14 INDICE DELLE FIGURE FIG. 1-1 – PLANIMETRIA DELLA ZONA INDAGATA COL RADAR ....................... 4 FIG. 1-2 – PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA PARTENZA (SX) E FOTO DEL SITO (DX)................................................................................................ 4 FIG. 1-3 – ZONA DEL RACCORDO................................................................................ 5 FIG. 1-4 – DAD DIGITAL ANTENNA DRIVER ................................................................ 6 FIG. 1-5 – PORTATILE DEDICATO ALLA GESTIONE DEL DATO RADAR............ 6 FIG. 1-6 – ANTENNA TR SMA UTILIZZATA PER LA PROSPEZIONE RADAR...... 7 FIG. 2-1 – SEZIONE TRASVERSALE DELL’OLEODOTTO ........................................ 8 FIG. 2-2 – MAPPE DI PENETRAZIONE E ATTENUAZIONE DEL SEGNALE .......... 8 FIG. 2-3 – MAPPE TOMOGRAFICHE DI UN TRATTO DELLA LITORANEA .......... 9 FIG. 2-4 – CARTOGRAFIA CAD DELLA ZONA DEL RACCORDO......................... 10 FIG. 2-5 – SEZIONE RADAR TRASVERSALE (SX) E MAPPA TOMOGRAFICA (DX) IN CORRISPONDENZA DEL RACCORDO......... 10 FIG. 2-6 – MAPPA DI PENETRAZIONE DEL SEGNALE LUNGO IL RACCORDO 11 FIG. 2-7 – MAPPA TOMOGRAFICA 2D DEL RACCORDO....................................... 11 FIG. 2-8 – MAPPA DI SATURAZIONE 3D ................................................................... 12 FIG. 3-1 - ESEMPIO DI SEZIONE RADAR................................................................... 14 FIG. 3-2 - ESEMPIO DI ARRAY DI ANTENNE A CONFRONTO CON ANTENNA SINGOLA ........................................................................................................ 15 FIG. 3-3 - ESEMPIO DI SEZIONE RADAR MULTIPLA ............................................. 15 FIG. 3-4 - PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL GEORADAR ............................. 16 3 1. INTRODUZIONE 1.1 Scopo Questo documento contiene i risultati di una prospezione GPR (Ground Probing Radar) condotta col sistema RIS, nella raffineria XXXXXXXXxx (XX) nelle seguenti zone: • lungo un oleodotto sulla strada parallela al litorale. • lungo un raccordo perpendicolare alla suddetta strada nei pressi della torcia. Area indagata lungo il raccordo Fig. 1-1 – Planimetria della zona indagata col radar Area indagata lungo l’oleodotto 1.1.1 Indagine Lungo l’oleodotto Lo scopo della prospezione è stato quello di verificare la presenza di possibili perdite dell’oleodotto. Con questo obiettivo, è stata indagata, col sistema Radar RIS, una zona lungo la conduttura (per un’estensione di circa 950m lineari), nella quale i tecnici ritenevano essere ubicata la perdita: Fig. 1-2 è riportato il punto di riferimento (antincendio 272), rispetto al quale è stato collocato il punto di partenza dell’indagine, ad una distanza di 5,40m. Fig. 1-2 – Punto di riferimento per la partenza (sinistra) e foto del sito (destra) 4 Lungo la strada litoranea sono state realizzate scansioni longitudinali, parallele alla direzione del tubo, distanziate 1m l’una dall’altra, per un totale di 4 scansioni, che hanno coperto la lunghezza complessiva del tratto stradale (circa 950m). Queste scansioni hanno lo scopo principale di individuare zone a diverso contenuto dielettrico nel terreno, attraverso la visualizzazione di mappe topografiche. A seguire sono state realizzate scansioni trasversali, perpendicolari all’asse stradale, distanziate l’una dall’altra di circa 80-100m. Queste scansioni sono state effettuate allo scopo di definire la posizione dell’oleodotto lungo il suo percorso. La copertura radar è stata realizzata con l’obiettivo di identificare il contrasto dielettrico tra terreni saturi e terreni anidri. Infatti i terreni saturi in acqua hanno un forte capacità di attenuazione della propagazione del segnale elettromagnetico in profondità ciò non accade in presenza di terreni con contenuto naturale di acqua. In questa ottica la prospezione radar è stata finalizzata nella ricerca di zone a contatto, con diversa capacità di attenuazione del segnale elettromagnetico. 1.1.2 Indagine nel raccordo sotto la torcia L’indagine è stata effettuata all’interno di un tratto principalmente asfaltato e in parte in area denominata “pericolosa” all’interno delle catenelle di recinzione. In questo caso la finalità della prospezione è stata simile alla precedente con la necessità di individuare un’area di possibile perdita di greggio. Nella foto la zona indagata (ved. Fig. 1-3). A causa degli ostacoli posti sul tratto di strada interessato (recinzioni per cantieri di lavoro e accumuli di materiale) non è stato possibile coprire totalmente l’area, per cui è stata realizzata una serie di scansioni parallele all’asse strada a distanza di 1m l’una dall’altra per un tratto di circa 50m, e alcune scansioni trasversali di varia lunghezza a seconda dello spazio libero a disposizione. Fig. 1-3 – Zona del raccordo 5 1.2 Strumentazione utilizzata per l’indagine La prospezione radar è stata effettuata utilizzando il sistema RIS fabbricato da IDS Ingegneria dei Sistemi S.p.A. (Italia) composto da: • Sistema di Controllo radar • Sensori Antenna 1.2.1 Sistema di Controllo Il sistema di controllo del radar è composto da • Unita di Controllo Radar DAD (Digital Antenna Driver) Preposta a generare gli impulsi di controllo delle antenne, le caratteristiche tecniche della DAD sono le seguenti: o Scan Rate: up to 850 Scans/rate o Range: up to 9999 nsec. o Sample size:16bit o Number of sample per scan: 128-4096 o Maximum number of channels: 4ch o Lan ,Battery Fig. 1-4 – DAD Digital Antenna Driver • PC Portatile Dedicato al controllo ed al salvataggio del dato radar tramite il software K2 preposto alla gestione delle informazioni radar Fig. 1-5 – Portatile dedicato alla gestione del dato radar 6 1.2.2 Sensori Antenna Il sensore antenna utilizzato per la prospezione è costituito da: • Antenna TR SMA Costituita da N.4 sensori radar costituiti da antenne a 200MHz e 600MHz, dedicate alle indagini di superficie ed idonee alla valutazione della presenza di sottoservizi e per la valutazione delle condizione saturazione del terreno. Fig. 1-6 – Antenna TR SMA utilizzata per la prospezione radar 7 2. RISULTATI DELLA PROSPEZIONE Di seguito vengono descritti i risultati della prospezione Radar suddiviso in funzione del sito indagato. 2.1 Indagine Lungo l’Oleodotto L’attività di prospezione radar, come già descritto nei paragrafi precedenti è stata condotta con l’obiettivo di confinare un’area, lungo lo sviluppo dell’oleodotto (diametro 40”), all’interno della quale è possibile identificare la perdita del tubo. Dalle scansioni trasversali (vedi sezione di Fig. 2-1) si individua chiaramente la sezione del tubo interessato, rappresentato dalla caratteristica iperbole, posto ad una profondità di 2m. Nell’allegato in formato CAD è possibile seguire il tragitto dei tubi identificati in 3D, mostrato in parallelo alla cartografia della raffineria. Oleodotto Fig. 2-1 – Sezione trasversale dell’oleodotto Dalla mappa di attenuazione della potenza del segnale si individua una zona diffusa ad attenuazione elevata (aree in rosso), superiore a 50dB/m, indice di un’area in cui il segnale è limitato in penetrazione a causa di possibile presenza di sacche sature all’interno del terreno. Quest’area è compresa tra le progressive X=600m e X=650m, ossia in corrispondenza del raccordo alla strada litoranea (Fig. 2-2). Fig. 2-2 – Mappe di penetrazione e attenuazione del segnale 8 Questa osservazione trova conferma anche dall’analisi delle mappe topografiche, che mostrano, in particolar modo tra i 610m e i 635m un’area di basso contrasto dielettrico fino ad una profondità di oltre 2m (si notino le aree di colore predominante blu in Fig. 2-3). Fig. 2-3 – Mappe tomografiche di un tratto della litoranea E’ quindi plausibile in tutta questa area una possibile presenza di terreni saturi. Vista anche la presenza di tubi antincendio nella zona, oltre che oleodotti di varie dimensioni, se ne deduce che detta area possa rappresentare una zona interessata da perdite di greggio e/o acqua. 9 2.2 Indagine Lungo il raccordo Percorso dell’oleodotto Direzione dei profili longitudinali Direzione dei profili trasversali Punto di origine del sistema T-L Fig. 2-4 – Cartografia CAD della zona del raccordo I tecnici ci hanno informati che l’oleodotto in questione avrebbe una deviazione in corrispondenza del raccordo in un punto non ben identificato e che detto oleodotto avrebbe un diametro di 24” (minore rispetto ai 40” dell’oleodotto lungo la litoranea). Obiettivo è stato quello di individuare tale connessione e localizzare eventuali perdite di greggio. Dall’analisi delle sezioni radar si individua chiaramente una grossa tubazione, indicata con la crocetta blu in corrispondenza del top dell’iperbole mostrata in Fig. 2-5, correlabile all’oleodotto principale grazie alla stessa profondità e alla posizione (circa 1m oltre il punto di origine, come indicato dalla line tratteggiata rossa in Fig. 2-4). La posizione è confermata dall’analisi della mappa tomografica di Fig. 2-5, dove si può notare una zona ad alto contrasto dielettrico ad una profondità di circa 2m e ad una distanza di circa 1m dal punto di origine. Detezione dell’oleodotto Fig. 2-5 – Sezione radar trasversale (sinistra) e mappa tomografica (destra) in corrispondenza del raccordo 10 L’analisi della mappa di penetrazione del segnale mostra come esistano due zone ben distinte con la profondità a diversa penetrazione del segnale e le zone più attenuanti potrebbero essere dovute alla presenza di sacche di idrocarburi. Infatti tutta la zona potrebbe essere inquinata, quindi le aree fresche non si noterebbero facilmente; inoltre la vicinanza del mare potrebbe causare la presenza di cunei salini. Il salto di penetrazione mostrato in Fig. 2-6, ci dice che vi è una zona (blu) a maggiore penetrazione ed una zona (verde) a minore penetrazione, riconducibile alla presenza di idrocarburi liberi nel terreno. Salto di penetrazione Fig. 2-6 – Mappa di penetrazione del segnale lungo il raccordo L’analisi delle mappe tomografiche (Fig. 2-7) conferma quanto suddetto individuando due zone rappresentate col colore rosso a partire da una profondità minima di 1.6m fino a oltre i 2.2m. Tali zone potrebbero essere riconducibili a zone sature di idrocarburi. Fig. 2-7 – Mappa tomografica 2D del raccordo 11 Infine è stata realizzata una rappresentazione tridimensionale della mappa di saturazione, al fine di definire meglio le zone interessate da questo fenomeno. Le zone di anomalia sono chiaramente mostrate in Fig. 2-8, dove si notano distintamente due aree circoscritte in rosso, che rappresenterebbero il tetto delle zone di saturazione. L’immagine rappresenta una visione 3D delle sezioni longitudinali sogliate ad alta energia La profondità infatti coincide con la soglia dei 2m circa e si estende oltre i 3m. Zone di saturazione Fig. 2-8 – Mappa di saturazione 3D 12 3. I PRINCIPI DELLE PROSPEZIONI GEORADAR La prospezione georadar (Ground Probing Radar o G.P.R.), è una metodologia di indagine del sottosuolo, che permette l’acquisizione di informazioni e di facile interpretazione all’interno del mezzo indagato. Caratteristiche distintive dell’utilizzo di tale metodologia di indagine geofisica sono: • economia dei costi, • velocità di esecuzione, • tipologia di indagine non distruttiva e non invasiva, • restituzione di dati di facile interpretazione. Il georadar è sostanzialmente costituito da un’apparecchiatura ricetrasmittente in grado di inviare impulsi multifrequenza nel sottosuolo e di ricevere le riflessioni generate dalla da ciò che li circonda. 3.1 Cenni alla Teoria del georadar Tutti i mezzi reali assorbono le onde elettromagnetiche in misura dipendente dalle loro caratteristiche elettriche. Un mezzo omogeneo parzialmente conduttore è definito da un punto di vista elettrico da una coppia di valori: • costante dielettrica relativa (er) • conduttività Il sottosuolo è costituito da un mezzo eterogeneo le cui caratteristiche dielettriche sono determinanti per la individuazione di segnali ben definiti ed interpretabili. L’onda elettromagnetica generata dal radar viene emessa nel sottosuolo mediante un trasmettitore (TX) presente all’interno dell’antenna. Quando le onde elettromagnetiche incontrano una discontinuità fisica, parte dell’energia incidente viene riflessa, generando un impulso di forma simile a quello trasmesso ma attenuato e distorto in fase e frequenza, che viene raccolto da un ricevitore (RX). La forma dell’impulso trasmesso è opportunamente calibrata in modo da ottenere una distribuzione spettrale di tipo gaussiano con il valore centrale che rappresenta la frequenza caratteristica, o frequenza centrale dell’antenna, la quale corrisponde alla frequenza dominante dell’impulso. La frequenza centrale dell’antenna determina le caratteristiche di risoluzione e di massima profondità di esplorazione ottenibile. Le antenne possono operare in tre modi principali: • disposizione monostatica; • disposizione bistatica; • disposizione cross-polare. 13 Con la disposizione monostatica, trasmettitore (TX) e ricevitore (RX) sono assemblati in un’unica struttura, permettendo di ottenere informazioni in tutta l’area indagata e di determinare la profondità di bersagli. Tale disposizione è consigliata per ottenere informazioni superficiali quali servizi e reperti archeologici con antenne a frequenza medio-alta (500-1000 MHz). Con la disposizione bistatica, trasmettitore (TX) e ricevitore (RX) sono separati e messi ad una certa distanza l’uno dall’altro. Il vantaggio consiste in una risposta più dettagliata nelle zone più profonde, mentre lo svantaggio consiste nell’assenza di risposta in una porzione di terreno d funzione della distanza reciproca dei due componenti. Tale disposizione è consigliata per ottenere informazioni da zone profonde ed è generalmente impiegata con antenne a frequenza medio-bassa (80-300 MHz) e finalità geologiche. Con la disposizione cross-polare, trasmettitore e ricevitore sono ortogonali tra loro. Tale disposizione risulta particolarmente utile nel riconoscimento di bersagli inclinati obliqui rispetto alla direzione di trascinamento delle antenne ed inoltre per particolari applicazioni scientifiche in genere. 3.1.1 La rappresentazione dei dati radar: aspetti operativi Dal punto di vista operativo l’acquisizione dati è effettuata spostando su di una linea retta una o più antenne (adagiate sul terreno) realizzando quella che prende il nome di “scansione”. Durante la scansione vengono collezionate una serie di riflessioni da punti adiacenti (tipicamente uno ogni 2 o 3 cm), le quali costituiscono l’immagine della sezione radar; in presenza di un oggetto sepolto (p.e. un tubo) si ottiene una immagine radar con una caratteristica forma iperbolica (vedi Fig. 3-1). Per riconoscere il tipo di bersaglio, ovvero per verificare se esso è un bersaglio: • concentrato (p.e. un trovante), • lineare (p.e. un servizio), • distribuito (p.e. uno strato), si ricorre a più scansioni parallele. Fig. 3-1 - Esempio di sezione radar 14 Esistono infine sistemi radar, dotati di array di antenne, che consentono di effettuare, con una unica scansione, l’acquisizione di più sezioni. Un esempio di array di 4 antenne è illustrato in Fig. 3-2; con una unica scansione sono in genere acquisite fino a 8 sezioni radar: • 4 monostatiche (trasmette e riceve la stessa antenna) • 2 bistatiche (trasmette una antenna e riceve quella adiacente) • 2 cross-polari (trasmette una antenna copolare e riceve quella disposta in posizione ortogonale) Fig. 3-2 - Esempio di array di antenne a confronto con antenna singola In Fig. 3-3 è mostrato l’esempio di una acquisizione simultanea di più sezioni con un array di antenne. Fig. 3-3 - Esempio di sezione radar multipla 15 Le sezioni radar rappresentano i risultati delle indagini georadar. L’asse orizzontale riproduce la direzione di avanzamento dell’antenna, mentre l’asse verticale rappresenta la direzione di penetrazione degli impulsi. Tale distanza è espressa sotto forma di ritardo tra l’impulso emesso e quello riflesso ed è quindi pari a due volte la distanza antenna-bersaglio. Il valore del ritardo viene convertito in valore metrico tramite la conoscenza della velocità di propagazione del segnale nel mezzo. La visualizzazione radar di un bersaglio presente nel sottosuolo è mostrata in Fig. 3-4 L’oggetto L’oggettosepolto sepoltoviene viene‘visto’ ‘visto’dal dalgeoradar georadarin inmodo mododeformato deformato x-N x-1 x0 x1 xN x x-NTrasmettitore x0 x Ricevitore N Monitor Antenna d-N moto antenna d0 d-1 d0 dN d1 dN d-N oggetto sepolto Acquisizione Generazione iperbole Mappa radar Fig. 3-4 - Principio di funzionamento del georadar I radar con array di antenne, fornendo una visione tridimensionale del sottosuolo, consentono una rappresentazione tomografica (tomografia) dei dati radar, ossia una visione planimetrica del sottosuolo per fasce di profondità. La qualità delle immagini ottenute può essere migliorata mediante opportune elaborazioni sia analogiche che digitali; il livello minimo di elaborazione necessario per la visualizzazione ed interpretazione dei dati radar è costituito da: • filtraggi verticali (almeno passa alto). • filtraggi orizzontali (almeno passa alto). • guadagno variabile in funzione della profondità. 16
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