Comunicato Stampa

Un saltello all’uscita di boa: proprio quello che è costato la pole a Carella, che così partirà quarto in griglia
MOTONAUTICA F1 In Qatar qualifiche da brivido per l’esordio Mondiale
Carella, un errore che costa caro
Acque sempre agitate sul Golfo Persico: il coraggio premia lo svedese
Jonas Andersson con la seconda pole della carriera: domani, al semaforo
verde, scatterà davanti a Sami Selio, Shaun Torrente e al piacentino
campione del mondo - E sarà battaglia, visto che i primi quattro si
presentano in griglia raccolti in soli 48/100 - Alex: «Potrei anche non
lamentarmi, ma invece sono furioso con me stesso: ho commesso un solo
errore in tutta la giornata, proprio nel primo giro dei Top Six, e lì mi sono
giocato la pole. Però in gara si può ancora rimediare: su questo circuito ne
succederanno delle belle» - Una giornata no per Francesco Cantando e gli
uomini del Team Motorglass, al debutto con il nuovo sponsor
DOHA (Qatar), venerdì 14 marzo - Giornata in salsa nordica. Salmone, certo; vi consiglieremmo gli involtini
con quello affumicato, soprattutto perché una specialità abbastanza tipica dei paesi scandinavi (con
qualche piccola contaminazione dovuta ad ingredienti non propriamente locali come la soya e il
dragoncello) propone un ingrediente poco «praticato» da queste parti: un maialino. Magari anche marinato
allo zenzero. Ops, scusate. In cucina siamo una frana (vi possiamo però suggerire gli indirizzi di tanti
ristoranti), ma Masterchef sta contaminando l’aria, oltre che troppi canali tv. Torniamo a noi. Meglio:
torniamo a loro, ai protagonisti del Mondiale motonautico di F1 che, sulle acque sempre agitatissime del
Golfo Persico, sullo sfondo il panorama fatto di palazzoni della Corniche di Doha, sta affrontando la prima
tappa stagionale del 2014. Con due nordici, appunto, a farla da protagonisti, lo svedese Jonas Andersson e il
finlandese Sami Selio (uno con due titoli mondiali in bacheca), i due che partiranno domani in testa alla
griglia proprio davanti ai padroni di casa del Team Qatar, lo statunitense Shaun Torrente e il piacentino Alex
Carella, iridato da tre stagioni di fila. Un bel quartetto, raccolto in 48/100 (i punti esclamativi metteteli voi),
con il francese Philippe Chiappe appena lì dietro a verificare la situazione. Per il talentuoso Jonas, originario
di Orebro, 40 anni il 19 giugno, mica un ragazzino, alla seconda pole della carriera in un menu (ci risiamo!)
che propone anche quattro vittorie in carriera, 64 presenze iridate e 13 podi, si è trattato di una giornata da
incorniciare, visto che, per inciso, il baby rappresentante del suo Team Sweden, ora senza sponsor dopo
fasti targati Azerbajian, il connazionale Jasper Forss, solo un paio d’ore prima imposto in gara-1 della F4-S.
Poi, a ricordare, che nello sport (magari piccole piccole) esistono e sono sempre esistite, bisogna pur
ricordare che Jonas, unico rappresentante (per ora) dell’unico team senza sponsor, era reduce da una
mattinata orribile: un mezzo volo nelle libere che l’aveva costretto a lavorare duramente sotto la tenda per
cambiare motore e risistemare ikl catamarano rosso con il numero 14 sulla livrea, ridotto malucci per
quanto riguardava diversi componenti. Che poi si potesse arrivare alla pole, appunto, era un sogno.
Nel Nord d’Europa anche le donne guidano bene sul… bagnato: qui lo dimostra la norvegese Marit
Stromoy, impegnata nelle qualifiche di Doha, dove gli scandinavi Sami Selio (al centro) e Jonas Andersson
sono stati i protagonisti di giornata. Lo svedese (a destra) partirà in pole proprio davanti al finlandese
INGREDIENTI FORTI La pole di Andersson, intendiamoci, non deve stupire e non stupisce, visto che si tratta
di un pilota grintoso, a volte anche oltre il limite consentito, che in questa vigilia del GP del Qatar, per
essere protagonista dal principio alla fine (secondo solo nelle libere, dietro Torrente, e poi sempre lì, a
guardare gli avversari dall’alto in basso), ha messo su tutto l’ingrediente più importante: il coraggio, magari
anche un po’ di incoscienza. Roba che non si trova al supermercato. Senza quello, su un tracciato
tormentato dal vento e ulteriormente ritoccato (con una boa gialla ballerina per motivi di sicurezza: un po’
di qua e un po’ di là) non si va da nessuna parte e lui, a quanto pare, si è trovato davvero a suo agio tra le
onde lunghe di un tracciato malefico: miglior tempo nella Q1 (43”32 contro il 43”65 di Selio e il 44”06 di
Torrente) e miglior tempo nella Q2 (44”42 contro il 42”53 di un sorprendente Al Rubayan e il 42”63 di
Carella), per presentarsi caricatissimo alla cavalcata dei Top Six. Dove ha parzialmente steccato solo il
rappresentante del Kuwait, mentre gli altri hanno fatto tutti fuoco e fiamme. Inutilmente. Jonas ha
stampato sul tabellone un eccezionale 41”34, e se la cosa non vi impressiona, provate a pensare che ha
girato alla media di 168,81 km/h, davanti ai quali hanno dovuto tutti alzare le mani in segno di resa.
CARELLA E’ LI’ E Carella? E’ lì, sempre tra i primi, anche se sotto la tenda ha il muso lungo. Arrabbiato con
se stesso, perché sa bene chi lo conosce, amici e avversari, è uno che non ci sta a perdere. Voleva anche
stavolta la pole che, dopo tutto, è mancata per un’inezia. Per un peccato veniale nel momento più
importante della giornata. «Non posso lamentarmi di quello che avevo fatto prima - sottolinea Alex –
perché, come tutti, avevo sofferto le condizioni del campo di regata. Se giovedì non siamo riusciti ad andar
giù e se così tanta gente ha rischiato grosso, dobbiamo farcene una ragione. Eppure, tutto sommato, stavo
controllando la situazione, ero convinto di poter fare l’exploit giusto proprio nei Top Six. E invece… E invece
proprio affrontando la prima boa dopo il giro lanciato ha commesso un piccolo errore su un’ondina e, dopo
un saltello, diciamo così, ho perso il rito. In gara si sarebbe potuto recuperare, ma nella Q3, con due soli giri
a disposizione per dare tutto e di più, queste cose si pagano. Peccato. Sono furioso con me stesso, ma in
gara si può ribaltare la situazione. Pensate solo alla bagarre che già si è accesa nel gruppetto di testa, visto
che tra Jonas e Sami ci sono 7/100 e solo 3/100 tra lo stesso Selio e Shaun, tutta gente dai nervi d’acciaio e
che, difficilmente, concede la… precedenza agli incroci quando sono in macchina, figuratevi in barca.
Anch’io non sono uno che si tira indietro e, statene sicuri, su questo specchio d’acqua, se ne vedranno delle
belle». Delle belle vorrebbe vederne anche Francesco Cantando che non ha vissuto un debutto felice per il
nuovo sponsor Motorglass: tradito da noie al motore (così come è accaduto a Bartek Marszalek) il Franz ha
dovuto continuamente fare la spola dal pontone al paddock, ma evidentemente il feeling con Doha non è
stato ancora ripristinato. In coda al gruppone anche Marco Gambi, che commenta con il più sincero dei
sorrisi: «Ruggine. Solo colpa della ruggine: non è così facile rientrare nel giro dopo quattro anni. In una gara
di F1». Ah, dimenticavo: anche Jan Andre Moriero Landes, il norvegese che difende i colori del Team
Motorglass nella F4-S, è stato vittima di uno spettacolare volo. Evidentemente non era proprio giornata.
GP del Qatar (Doha), qualifiche: 1. Andersson (Sve, Team Sweden) 41”34; 2. Selio (Fin. Mad Croc-BaBa)
41”41; 3. Torrente (Usa, Qatar) 41”44; 4. Carella (Ita, Qatar) 42”03; 5. Chiappe (Fra, Ctic China) 43”43; 6. Al
Rubayan (Kuw, Atlantic) 43”77 (42”53 nella Q2); 7. Benavente (Por, Atlantic) 43”40; 8. Roms (Fin, Mad CrocBaBa) 43”64 (44”77 nella Q2): 9. Stromoy (Nor, Nautica) 45”13; 11. Marszalek (Pol. Motorglass) 46”05; 12.
Cantando (Ita, Motorglass) 46”39; 13. Stark (Sve, Nautica) 46”50; 14. Gambi (Ita, Motorglass) 48”04.
Così a Doha (ora locale, due ore in più rispetto all’Italia) - Sabato 15 marzo - Ore 9: prove libere F4-S; ore
9.30: cronometrate F4-S; ore 10: prove libere F1; ore 14: Gara-1 della F4-S; ore 15.30: parata; ore 15.45:
Gran Premio del Qatar (Doha), prima prova stagiona del Mondiale di F1.
Sul Web - Gara in diretta streaming sul sito www.f1h2o.com
Giornata poco fortunata per Francesco Cantando (problemi di motore), il leader del Team Motorglass F1