Costruire insieme Rödl & Partner per il Centro-Sud Newsletter - Opportunità, novità, notizie Edizione: 4/2014 · www.roedl.com/it Internazionalizzazione Sviluppo Sommario: Internazionalizzazione e Sviluppo > Rating di Legalità: una nuova opportunità di sviluppo per le imprese sane del Centro Sud > Regioni Convergenza: Opportunità per Comuni e Imprese con i contributi a fondo perduto per le energie rinnovabili ed il risparmio energetico nella Pubblica Amministrazione > Dieci anni della Legge sul Franchising – Proposte di riforma per un modello di business vincente nel Centro-Sud > Pacchetto “Crescita”: bonus investimenti l’acquisto di beni strumentali nuovi per Imprese straniere nel Centro Sud > Italia Startup Visa - Nuova politica di immigrazione del Governo italiano per attrarre imprenditori innovativi stranieri Enti Pubblici > Decreto Legge 90/2014: le disposizioni di maggior interesse per gli Enti Locali e le società pubbliche e > Rating di Legalità: una nuova opportunità di sviluppo per le imprese sane del Centro Sud di Alessandra Mari, Rödl & Partner Roma Con deliberazione 5 giugno 2014 n. 24953, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha adottato il nuovo Regolamento in materia di Rating di Legalità in attuazione dell’art.5-ter Decreto Legge 24 gennaio 2012 n. 1 e del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico 20 febbraio 2014 n. 57. Il nuovo Regolamento, entrato in vigore il 7 luglio 2014, sostituisce il precedente, di cui alla deliberazione della stessa Autorità Garante 14 novembre 2012 n. 24075. Come noto, il Rating di Legalità è stato istituito dal Governo Monti con il citato art.5-ter al fine di promuovere l'introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali e al contempo premiare le imprese virtuose in sede di concessione di finanziamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni e in sede di accesso al credito bancario. Bandi e Finanziamenti > Agribusiness: Horizon 2020 programmazione 2014-2020 e FEASR nella > Garanzia Giovani: finanziamento alla formazione e inserimento dei giovani dai 15 ai 29 anni Dal punto di vista delle imprese, infatti, dal possesso del Rating di Legalità derivano: > sistemi di premialità in termini di preferenza in graduatoria, attribuzione di punteggio aggiuntivo e riserva di quota delle risorse finanziarie allocate ai fini della concessione dei contributi e finanziamenti di cui al Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 123, da intendersi in senso ampio e quindi nell’accezione che, ai sensi dell’art.7 del predetto Decreto Legislativo, in- Rödl & Partner per il Centro-Sud clude: crediti d'imposta, bonus fiscali e concessione di garanzie, oltre che contributi in conto capitale, contributi in conto interessi e finanziamenti agevolato; > facilitazioni nell’accesso al credito bancario, in quanto le banche, pur rimanendo libere di non concedere il finanziamento, debbono tenere conto del Rating non soltanto nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti, ma anche nell’ambito delle variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa interessata e nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove ne riscontrino la rilevanza rispetto all'andamento del rapporto creditizio; le banche sono anche tenute a indicare, in un’apposita relazione annuale alla Banca d’Italia, i casi in cui il Rating non influisca sui tempi e costi dell’istruttoria ovvero sulle condizioni economiche di erogazione. Da non sottovalutare sono anche i benefici del Rating di Legalità per le Pubbliche Amministrazioni, soprattutto in termini di semplificazione di istruttorie procedimentali e quindi di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa. Possono richiedere il Rating di Legalità: > le imprese (in forma individuale o collettiva) aventi sede operativa nel territorio italiano; > che abbiano raggiunto un fatturato minimo di 2.000.000 di Euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza e risultante da un bilancio regolarmente approvato dall'organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge > che, alla data della richiesta di rating, risultino iscritte nel Registro delle Imprese da almeno due anni. Il Rating si sostanzia nell’attribuzione di un punteggio base pari a ★ (una stella), che, al ricorrere di certe condizioni, viene incrementato di un + (un più); il conseguimento di tre segni + comporta l’attribuzione di una ★ aggiuntiva, fino al conseguimento di un punteggio totale massimo di ★★★. I requisiti per ottenere il rating minimo di una ★ sono i seguenti: > assenza – nel caso di imprese individuali nei confronti del titolare e del direttore tecnico e, nel caso di imprese collettive nei confronti degli amministratori, del direttore generale, del direttore tecnico, del rappresentante legale nonché dei soci persone fisiche titolari di partecipazione di maggioranza, anche relativa – di: misure di prevenzione personale e/o patrimoniale e misure cautelari personali e/o patrimoniali, sentenze di condanna, decreti penali di condanna, sentenze di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per i reati di cui al Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 e per i reati tributari di cui al Decreto Legislativo 10 marzo 2000 n. 74; e assenza di azioni penali iniziate per delitti aggravati ai sensi dell’articolo 7 del Decreto Legge 13 maggio 1991 n. 152; > assenza di sentenze di condanna e misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231; > assenza di provvedimenti di condanna della stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e della Commissione Europea per illeciti antitrust gravi, divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating; > assenza di provvedimenti di condanna dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per pratiche commerciali scorrette, ai sensi dell’art. 21, commi 3 e 4 del Codice del Consumo e di provvedimenti di condanna per inottemperanza a quanto disposto dall’Autorità, ai sensi dell’art. 27, comma 12 dello stesso Codice, divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating; > assenza di provvedimenti - dell’Autorità competente - di accertamento del mancato rispetto all’obbligo di pagamento di imposte e tasse, divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating (sono esclusi gli atti di accertamento per i quali, nei casi previsti dalla legge, vi sia stato il pagamento a seguito di adesione o acquiescenza); > assenza di provvedimenti - dell’Autorità competente - di accertamento del mancato rispetto delle previsioni di legge relative alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e di accertamento di violazioni in materia di obbli2 Rödl & Partner per il Centro-Sud ghi retributivi, contributivi e assicurativi e di obblighi relativi alle ritenute fiscali concernenti i propri dipendenti e collaboratori, divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating (sono esclusi gli atti di accertamento per i quali, nei casi previsti dalla legge, vi sia stato il pagamento a seguito di adesione o acquiescenza); > presenza di prassi aziendale in base alla quale i pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di Euro 1.000 vengono effettuati esclusivamente per il tramite di strumenti di pagamento tracciabili, anche secondo le modalità previste nella determinazione n. 4 del 7 luglio 2011 dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici; > assenza di provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici di cui l’impresa è o è stata beneficiaria, per i quali non siano stati assolti gli obblighi di restituzione, divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating; > assenza di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità. Circa il primo requisito, è previsto che dopo cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza o del provvedimento di condanna, il rating potrà essere rilasciato se, nei confronti dei soggetti sopra menzionati, non è stata iniziata l’azione penale ai sensi dell’articolo 405 c.p.p. per delitti aggravati ai sensi dell’articolo 7 del Decreto Legge 13 maggio 1991 n. 152, non sono state adottate misure cautelari, misure di prevenzione e non sono stati emessi provvedimenti o sentenze di condanna anche non definitivi ai sensi del presente articolo; nei confronti dell’impresa non sono state emesse sentenze di condanna e adottate misure cautelari e ricorrono gli ulteriori requisiti richiesti; l’impresa deve inoltre dimostrare la totale dissociazione dell’attuale struttura rispetto ai reati accertati in via definitiva Inoltre, in deroga a questo requisito, il Rating potrà essere rilasciato se: l’impresa sottoposta a sequestro o confisca ai sensi dell’articolo 12-sexies del Decreto Legge 8 giugno 1992 n. 306 sia stata affidata ad un custode o amministratore giudiziario o finanziario per finalità di continuazione o ripresa dell’attività produttiva; l’impresa sottoposta a misura di prevenzione patrimoniale del sequestro o della confisca ai sensi del Decreto Legislativo 6 settembre 2011 n. 159 sia stata affidata ad un amministratore giudiziario per finalità di Edizione: 4/2014 continuazione o ripresa dell’attività produttiva; i beni aziendali oggetto di confisca definitiva siano stati destinati all’affitto o alla vendita in favore di società o imprese pubbliche o private per finalità di continuazione o ripresa dell’attività produttiva con provvedimento dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione, la gestione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L’incremento del punteggio, invece, dipende dai seguenti ulteriori requisiti: > rispetto dei contenuti del Protocollo di Legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria in data 10 maggio 2010 e rinnovato il 19 giugno 2012, e delle successive versioni dello stesso e delle Linee Guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo di Legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative in data 14 novembre 2013 e di ulteriori Protocolli che verranno sottoscritti dal Ministero dell’Interno con altre associazioni imprenditoriali, nonché dei protocolli sottoscritti a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria; > utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme di importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge; > adozione di una funzione o struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o di un modello organizzativo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231; > adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility anche attraverso l'adesione a programmi promossi da organizzazioni nazionali o internazionali e l'acquisizione di indici di sostenibilità (ad esempio: principi del Global Compact delle Nazioni Unite; Linee Guida dell’OCSE per le imprese multinazionali; Linee Guida UNI ISO 26000 sulla responsabilità sociale delle organizzazioni; dichiarazione tripartita di principi sulle imprese multinazionali e la politica sociale - ILO Tripartite Declaration; Dow Jones Sustainability Index, FTSE4Goods etc.); > iscrizione in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (white list) (si tratta, in particolare, degli elenchi formati e tenuti dalle singole Prefetture in base all’art.1 comma 52 Legge n. 190/2012 nei set3 Rödl & Partner per il Centro-Sud tori considerati come esposti maggiormente a rischio, e cioè, allo stato, le attività di: trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura di ferro lavorato; noli a caldo; autotrasporti per conto di terzi; guardiania dei cantieri); > adesione a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria o di aver previsto clausole di mediazione, quando non obbligatorie per legge, nei contratti tra imprese e consumatori per la risoluzione di controversie o di aver adottato protocolli tra associazioni di consumatori e associazioni di imprese per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche. Dal sito internet dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato risulta che, allo stato, a poco meno di due anni dall’emanazione del primo Regolamento, hanno ottenuto il Rating di Legalità 178 imprese, di cui alcune con sede al Centro Sud, incluse diverse società a partecipazione pubblica. E’ probabile che la ritardata emanazione del Decreto Ministeriale attuativo dell’art. 5-ter (emanato solo a febbraio 2014, anziché nei 90 giorni dall’entrata in vigore di detta norma, come pure era stato previsto) e i dubbi interpretativi nonché le vicende giudiziarie del primo Regolamento dell’Autorità, abbiano creato qualche incertezza tra gli imprenditori. A Decreto attuativo e nuovo Regolamento emanati, invece, considerati i benefici che derivano dall’attribuzione del Rating di Legalità, questo potrebbe ora effettivamente profilarsi come un’ulteriore opportunità per tutte le imprese sane del Centro Sud per crescere, svilupparsi e internazionalizzarsi attraverso l’accesso preferenziale a finanziamenti e contributi pubblici e al credito bancario. Per ottenere il Rating di Legalità, le imprese interessate debbono presentare apposita domanda all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato utilizzando l’apposito e dettagliato formulario reperibile all’indirizzo: http://www.agcm.it/rating-di-legalita/domanda-diatribuzione-del-rating-di-legalita.html. L’Autorità delibera l’attribuzione del Rating entro 60 giorni, salvo incompletezza della documentazione o necessità di ulteriore istruttoria. Il Rating di Legalità ha la durata di due anni ed è rinnovabile su richiesta; è previsto l’obbligo dell’impresa cui è stato attribuito il Rating di comunicare all'Autorità ogni variazione dei dati riportati nei propri certificati camerali e qualunque evento che incida sul possesso dei requisiti. Inoltre, nel corso del periodo di validità, il Rating può essere soggetto, con provvedimento specifico dell’Autorità a: 1) revoca, nel caso, oltre che di dichiarazioni false o mendaci, di perdita dei requisiti; 2) riduzione nel punteggio nel caso venga meno qualcuno dei requisiti aggiuntivi; e 3) sospensione cautelare. Pur nel silenzio della normativa specifica, riteniamo che, in base ai principi generali, il diniego di concessione del Rating di Legalità da parte dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato sia impugnabile davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, così come i provvedimenti di revoca, riduzione del punteggio o sospensione. Tutti i provvedimenti “negativi”, tuttavia, debbono essere preceduti da una fase di contraddittorio con l’impresa interessata, che ha la possibilità di presentare osservazioni. Avv. Alessandra Mari Partner Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] > Regioni Convergenza: Opportunità per Comuni e Imprese con i contributi a fondo perduto per le energie rinnovabili ed il risparmio energetico nella Pubblica Amministrazione di Giuseppe Capriuolo e Carlo Spampinato, Rödl & Partner Roma Nell’ambito del Programma Operativo Interregionale ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato l’Avviso pubblico CSE – Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza Energetica, al fine di regolamentare la concessione di contributi a fondo perduto per progetti di efficientamento e/o produzione di energia da FER sugli edifici delle Amministrazioni Comunali delle Regioni Convergenza (Campania, Ca4 Rödl & Partner per il Centro-Sud labria, Puglia e Sicilia) attraverso l’acquisto e l’approvvigionamento di beni e servizi tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). Le risorse disponibili per lo specifico bando ammontano ad Euro 15 milioni. Gli interventi ammissibili dovranno avere un valore complessivo non: > inferiore ad Euro 40.000,00, IVA esclusa > superiore alla soglia di rilevanza comunitaria di cui all’art. 28, co. 1, lett. b) del D.Lgs. n. 163/2006, di volta in volta vigente alla data di emissione della Richiesta di Offerta (RDO), e attualmente pari ad Euro 207.000,00, oltre IVA. La Richiesta di Offerta (RdO) sarà attivabile tramite il MePA a partire dal 4 luglio 2014, per l’acquisto e l’approvvigionamento di beni e servizi proposti dai fornitori abilitati all’interno del MePA in riferimento al bando di abilitazione “Fonti rinnovabili ed efficienza energetica”. Il finanziamento sarà concesso nella forma del contributo a fondo perduto fino al 100% del costo ammissibile, e non potrà in alcun caso riguardare edifici ricompresi tra i beni culturali di cui all’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Ricordiamo che il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione – o MePA – è una piattaforma digitale istituita con l’art.11 del D.P.R. n.101/2002, nell’ambito del programma per la razionalizzazione degli acquisti delle P.A. varato con la L. n.488/1999 (c.d. Legge Finanziaria 2000); è oggi disciplinato in particolare dal D.P.R. n.207/2010 (c.d. Regolamento di attuazione al Codice dei Contratti Pubblici) e dalla L. n.296/2006 (c.d. Legge Finanziaria 2007). In estrema sintesi, le norme in esame dispongono che tale piattaforma digitale venga usata dalle Pubbliche Amministrazioni per gli acquisti sotto soglia comunitaria tramite un sistema che attua procedure di scelta del contraente interamente gestite per via elettronica e telematica, nel rispetto delle disposizioni del Regolamento di attuazione al Codice dei Contratti Pubblici. E’ inoltre previsto che le procedure telematiche di acquisto mediante MePA vengano adottate e utilizzate dalle stazioni appaltanti nel rispetto dei principi di trasparenza e semplificazione delle procedure, di parità di trattamento e non discriminazione. Edizione: 4/2014 Da un punto di vista pratico, il portale MePA prevede due distinte procedure, di cui una per la registrazione delle Pubbliche Amministrazioni ed un’altra per l’abilitazione delle imprese che intendono accreditarsi come fornitori per partecipare ai bandi pubblicati dalle Pubbliche Amministrazioni. In particolare, per quanto riguarda la procedura di registrazione delle Pubbliche Amministrazioni, il sistema prevede che gli operatori completino una fase di registrazione (in cui saranno inseriti i dati anagrafici degli operatori e la Pubblica Amministrazione di appartenenza) ed una fase di abilitazione. Quest’ultima fase è volta ad identificare l’operatore come “punto ordinante”, “punto istruttore” o “operatore di verifica inadempimenti Equitalia”1. Dopo avere completato le suddette procedure di registrazione ed abilitazione, le Pubbliche Amministrazioni possono creare, all’interno del portale MePA, le Richieste di Offerta (RdO), secondo le procedure del prezzo più basso o dell’offerta economicamente più vantaggiosa2. La procedura di abilitazione delle imprese che intendono accreditarsi come fornitori prevede, a sua volta, una fase di registrazione, nella quale andranno inseriti i dati rilevanti dell’impresa e del legale rappresentante, ed una successiva fase di abilitazione per la partecipazione ai bandi presenti nel portale, sia come singolo operatore economico che come consorzio. Si rammenta che, per il perfezionamento delle suddette procedure, il sistema richiede il possesso di un kit di firma digitale fornito da un certificatore accreditato ai sensi delle Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 febbraio 2013. L’elenco dei certificatori accreditati è stilato dall’Agenzia per l’Italia Digitale, ai sensi dell’art.43 del suddetto Decreto, ed è consultabile Il servizio di verifica da parte di operatori abilitati è stato istituito in virtù dell’art.48bis del D.P.R. n.602/1973 ("Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito"), che ha previsto che le amministrazioni pubbliche e le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a diecimila euro, verificano, anche in via telematica, se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a tale importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento e segnalano la circostanza all’agente della riscossione competente per territorio, ai fini dell’esercizio dell’attività di riscossione delle somme iscritte a ruolo. 2 Le guide dettagliate alla creazione e gestione delle RdO sono scaricabili dal sito istituzionale acquistinretepa.it al seguente link: https://www.acquistinretepa.it/opencms/opencms/help/help/anonimi/ guide/ 1 5 Rödl & Partner per il Centro-Sud al seguente link http://www.agid.gov.it/identitadigitali/firme-elettroniche/certificatori-attivi. Dott. Comm. Giuseppe Capriuolo Associate Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] Avv. Carlo Spampinato Senior Associate Tel.: (+39) 0696701270 E-Mail: [email protected] > Dieci anni della Legge sul Franchising – Proposte di riforma per un modello di business vincente nel CentroSud di Filippo Catenacci e Bruna Vizzaccaro, Rödl & Partner Roma Dieci anni fa, il 6 maggio 2004, il Legislatore Italiano approvava la Legge n. 129, intervenendo, seppur tardivamente, per regolamentare l’istituto dell’affiliazione commerciale (franchising), modello contrattuale e di business già da tempo presente ed apprezzato in Italia e in altri mercati, europei ed internazionali, ove era già stato oggetto di specifiche leggi e regolamenti tali da garantirne un maggiore e più organico sviluppo. Con la Legge 129/2004, il Legislatore finalmente sottraeva all’affiliazione commerciale quella atipicità che lo aveva reso una delle fattispecie contrattuali più controverse nella categoria dei contratti commerciali e di distribuzione. Comunque - seppur preziosa sotto il profilo del definitivo inquadramento sistematico dell’istituto dell’affiliazione commerciale ed del relativo modello di business - nel corso dei suoi primi 10 anni di vita, la Legge 129/2004 ha dimostrato tutti i suoi limiti strutturali e funzionali, dovuti per la maggior parte al fatto che la stessa fosse prevalentemente concentrata a regolamentare e “moralizzare” la fase precontrattuale del rapporto tra affiliante ed affiliato, lasciando dunque molti altri aspetti giuridico-commerciali privi di copertura e regolamentazione. Lacune che oggi, anche in ragione dell’evoluzione, sviluppo e sofisticazione del mercato del franchising, chiedono di essere colmate. Tale insostenibile incertezza e mancanza di adeguata copertura legislativa, spinge oggi gli addetti al settore, ed in particolare le associazioni di categoria, a richiedere, e dunque proporre, un intervento del legislatore, possibilmente risolutivo e teso alla radicale riforma dell’attuale normativa. In particolare, secondo quanto sostiene l’Associazione AZ Franchising – che, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Commercialisti e l’IREF Italia, Federazione delle Reti Europee di Partenariato e Franchising, ha sviluppato e recentemente presentato alle competenti autorità, ed in particolare alla Senatrice Elena Fissore, Componente della 10ª Commissione Industria, Commercio, Turismo, una proposta di riforma - la necessità di revisione e restyling dell’attuale normativa di riferimento riguarda soprattutto il rapporto intercorrente tra le parti contrattuali e la necessità di garantire un’adeguata tutela non solo all’affiliato (franchisee), già ampiamente tutelato dalla normativa attualmente in vigore, ma anche all’affiliante (franchisor). Nello specifico, la citata proposta di legge tende ad una modifica, prevalentemente integrativa, dell’attuale normativa, che sia in grado, tra l’altro, di regolare in modo uniforme anche tutte le altre forme di commercio organizzato indipendente “a rete”, focalizzandosi principalmente sui seguenti aspetti principali: > Maggiore trasparenza da parte dell’affiliante (franchisor), chiamato a rendere conoscibile l’andamento della complessiva attività svolta in franchising, anche mediante registrazione alla Camera di Commercio con creazione di uno specifico codice ATECO riconducibile al settore di appartenenza in considerazione dell’attività svolta. > Maggiore trasparenza da parte dell’affiliato (franchisee), volta a consentire una verifica costante del tasso di sopravvivenza della relativa 6 Rödl & Partner per il Centro-Sud Edizione: 4/2014 azienda a seguito della ricezione dei fondi pubblici, anche in questo caso mediante registrazione alla Camera di Commercio ed indicazione del codice ATECO riconducibile al settore di appartenenza in considerazione dell’attività svolta. riore a quella di altri settori commerciali, o modelli di business attivi in Italia. Basti pensare che il giro di affari connesso al franchising è passato dai 17 miliardi del 2004 a quasi 24 miliardi nel 2013, con ulteriori prospettive di crescita per il 2014. > Ridefinizione chiara dei profili dei potenziali franchisee e maggiore attenzione nella fase di selezione degli stessi. > Pubblicazione dei bilanci sui siti istituzionali delle aziende operative in regime di affiliazione commerciale, con specificazione dei ricavi derivanti dall’attività di franchising. Sviluppo che ovviamente ha coinvolto in modo significativo ed esteso tutto il territorio del Centro-Sud, laddove il modello di business rappresentato dal franchising è diffusamente praticato con successo dei franchisee e soddisfazione dei franchisor. > Miglioramento e potenziamento della promozione del sistema di affiliazione commerciale attraverso una comunicazione mirata e l’apertura di sportelli informativi, con un più ampio coinvolgimento degli organi e delle istituzioni interessate dal settore (es. associazioni di categoria, istituti di credito, Camere di Commercio). > Introduzione di un Fondo di Garanzia che funga da moltiplicatore della leva finanziaria per allargare la platea dei potenziali imprenditori interessati a creare o semplicemente far parte di reti in franchising. > Abbassamento delle richieste economiche, in termini di fees e royalties, dei franchisor convenzionati nei confronti degli affiliati selezionati da Invitalia. > Revisione della formulazione dell’offerta, con eliminazione del fondo perduto e applicazione di tassi di interesse agevolati, che consentano di ampliare il bacino dei potenziali destinatari meritevoli. > Istituzione di un Comitato di Controllo super partes ed esterno, che monitori le fasi dell’istruttoria e che segua il successivo sviluppo dei soggetti destinatari dei finanziamenti. Nel complesso dunque, una proposta di riforma tesa a realizzare 4 punti principali: regolamentazione omogenea di tutte le forme commercio associato, maggiore trasparenza, controllo e formazione. Il testo completo della proposta di riforma non sarà divulgato, fin quando non verrà definitivamente elaborato dagli Uffici Legislativi delle Commissioni competenti del Senato. Tuttavia, è prevedibile che una regolamentazione come quella descritta renderà ancor più appetibile la formula del franchising, che di per sé ha avuto negli ultimi anni una crescita di gran lunga supe- Da uno studio condotto da Assofranchising, infatti, è emerso che ben il 42% dei franchisor italiani si colloca o opera nel Centro-Sud, laddove il Lazio ha assunto un ruolo trainante, dall’alto delle sue ben 111 reti di affiliazione commerciale operative. A dimostrazione di ciò, sta il fatto che delle 5 Regioni italiane con il maggior numero di punti vendita operativi in franchising, figurano Lazio (secondo posto), Sicilia (quarto posto) e Campania (quinto posto), con complessivi n. 3.619 punti vendita operativi al 2013. Quanto ai settori di mercato coperti, nell’area del Centro-Sud il franchising si è maggiormente affermato nei settori legati ai servizi, con ben 187 reti operative, e agli articoli per la persona (quali abbigliamento, cosmetici, intimo, ottica, etc.), con 95 reti. Il settore alimentare è stato, invece, quello che ha ottenuto una maggiore concentrazione di fatturato. Tale dato non è irrilevante, se si considera che il successo di una rete di franchising è strettamente correlato al mercato in cui il rapporto contrattuale si inserisce. Pertanto, una scelta determinante per il futuro della propria impresa è proprio quella relativa al settore di attività in cui si decide di operare. E’ dunque prevedibile che, l’eventuale - ed auspicabile riforma della Legge 129/2004, porterà ulteriore attenzione sul franchising e sui benefici ad esso connessi, garantendo per il futuro una nuova stabilità, anche e soprattutto normativa, e una spinta per una ulteriore crescita del settore. In tale contesto, imprese e soggetti attivi nel CentroSud potranno sfruttare questo nuovo trend riformista, scegliendo l’affiliazione commerciale quale modello imprenditoriale da sviluppare al fine di sfidare la crisi e resistervi. 7 Rödl & Partner per il Centro-Sud Avv. Filippo Catenacci Associate Partner Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] Dott. Bruna Vizzaccaro Trainee Lawyer Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] > Pacchetto “Crescita”: bonus investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi Con riferimento al periodo temporale nel quale l’incentivo è riconosciuto, si osserva che gli acquisti si considerano sostenuti secondo la competenza temporale, così come regolata dall’art. 109 del TUIR. Pertanto, per gli acquisti di beni varrà la data di consegna o spedizione, mentre nel caso di appalti rileva la data di accettazione dell’opera da parte del committente. Per le prestazioni di servizio connesse con l’acquisto ma non comprese nel costo del bene, rileva la data di ultimazione. Il credito d'imposta va ripartito nonché utilizzato in tre quote annuali di pari importo e indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta successivi nei quali il credito è utilizzato. In caso di cessione dei beni a terzi o destinazione a finalità estranee all’esercizio di impresa prima del secondo periodo di imposta successivo o se i beni oggetto degli investimenti sono trasferiti in strutture produttive situate al di fuori dello Stato, il credito è revocato. Si fa presente che il decreto legge dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione. E’ possibile che nel corso dell’iter di conversione il Parlamento apporti modifiche al testo del decreto. di Giuseppe Capriuolo, Rödl & Partner Roma e Gert Gasser, Rödl & Partner Bolzano Il Decreto Legge 91/2014 (c.d. Pacchetto “Crescita”) introduce un credito d’imposta, nella misura del 15% e da ripartire ed utilizzare in tre quote annuali di pari importo, ai soggetti che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nel periodo compreso tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015. L’incentivo è riconosciuto ai soggetti titolari di reddito d'impresa che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, compresi nella divisione 28 della tabella ATECO. L’incentivo consiste in un credito d'imposta nella misura del 15 % delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l'investimento è stato maggiore. Il credito d'imposta non spetta per investimenti di importo unitario inferiore a 10.000 Euro. Dott. Comm. Giuseppe Capriuolo Associate Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] Dott. Comm. Gert Gasser Senior Associate Tel.: + 39 (0471) 19 43 200 E-Mail: [email protected] 8 Rödl & Partner per il Centro-Sud Imprese straniere nel Centro Sud > Italia Startup Visa - Nuova politica di immigrazione del Governo italiano per attrarre imprenditori innovativi stranieri di Giorgia Simonetti, Rödl & Partner Roma In attuazione del piano Destinazione Italia (Decreto Legge 145/2013) è appena partita la misura Italia Startup Visa, che mira allo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale, la creazione di un ecosistema maggiormente incline all’innovazione, così come a favorire una maggiore mobilità sociale e ad attrarre verso l’Italia talenti e capitali dall’estero. Come noto la definizione di startup innovativa è stata introdotta nella legislazione italiana con il Decreto Legge 179/2012 e per favorire la nascita e lo sviluppo di start up innovative sono state previste misure specifiche in materia di disciplina fiscale, accesso al credito bancario, investimenti in capitale di rischio, internazionalizzazione e legislazione del lavoro. Parallelamente, il Decreto Legge ha definito il ruolo degli incubatori, cioè aziende che ospitano e sostengono le idee imprenditoriali per accelerarne l'ingresso sul mercato. Successivamente il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 22 febbraio 2013 ha definito i requisiti richiesti agli incubatori per accedere alla certificazione e quindi ad alcune delle agevolazioni attribuite alle startup innovative. Accogliendo queste riflessioni, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la "Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato per l'anno 2013” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 il 19 dicembre 2013 (cd. Decreto Flussi 2013) ha introdotto una nuova categoria di ingresso in Italia per motivi di lavoro autonomo, cioè i “cittadini stranieri per la costituzione di imprese «start-up innovative» ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge e a favore dei quali sia riconducibile un rapporto di lavoro di natura autonoma con l'impresa” (art. 3). In questo contesto, in linea con la misura 44 del piano Destinazione Italia, è stata appunto lanciata pochi gior- Edizione: 4/2014 ni fa la misura Italia Startup Visa per attrarre in Italia talenti e capitali dall’estero. Con essa si apre un canale privilegiato per l’arrivo in Italia degli imprenditori stranieri che vogliono avviare qui una start up innovativa: se il progetto è convincente e ci sono i soldi per realizzarlo il visto d’ingresso sarà concesso in tempi molto brevi. Possono richiedere un visto d’ingresso per lavoro autonomo startup i cittadini stranieri extra-UE che intendono costituire ed avviare sul territorio italiano un’impresa startup innovativa come definita all’art. 25, comma 2, del D.L. 179/2012 – anche avvalendosi dei servizi di accoglienza offerti dagli incubatori certificati e che dispongano di una capacità finanziaria accertata o certificata non inferiore a 50.000 Euro, dedicata alla startup innovativa. Un Comitato Tecnico istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico è stato incaricato di valutare la validità delle iniziative startup proposte, tenendo conto anche di eventuali servizi di accoglienza offerti dagli incubatori certificati, e, al ricorrere dei requisiti richiesti, concede il nulla osta che il richiedente deve presentare alla rappresentanza diplomatico-consolare per l'ottenimento del visto di lavoro autonomo startup della durata di un anno. Le Rappresentanze diplomatico-consolari, ricevuta la richiesta di visto da parte del cittadino straniero extraUE, corredata della documentazione dalla procedura di ammissione, in originale, effettuano i controlli di rito di competenza del Ministero degli Affari Esteri e degli Uffici Consolari all’estero, e rilasciano con ogni consentita speditezza un visto di lavoro autonomo startup, della durata di un anno, a valere sulle quote previste all’art. 3 del Decreto Flussi 2013 sugli ingressi per lavoro autonomo, o successivi. Per una singola startup innovativa possono beneficiare del Nulla Osta del Comitato fino a un massimo di cinque individui salvo che, per circostanze eccezionali legate alla natura del progetto imprenditoriale, il Comitato non acconsenta a concedere un numero maggiore di Nulla Osta (comunque non superiore a dieci). Entro otto giorni dall’ingresso in Italia, il destinatario dei visto per startup dovrà fare richiesta formale di permesso di soggiorno per lavoro autonomo, secondo le procedure informatizzate in uso per lavoro autonomo, che avrà la stessa durata del visto. In particolare, l’istanza deve essere indirizzata alla Questura del luogo in cui l’interessato intende dimorare, tramite gli Uffici 9 Rödl & Partner per il Centro-Sud postali, utilizzando l’apposito kit reso disponibile presso gli stessi Uffici. sizioni che maggiormente gli enti pubblici, ed in particolare gli Enti Locali. Onorari degli “Avvocati Pubblici” Avv. Giorgia Simonetti Associate Tel.: (+39) 0696701270 E-Mail: [email protected] In caso di sentenza favorevole alla P.A. solo il 10% delle spese legali recuperate e poste a carico delle controparti sarà ripartito tra gli Avvocati dello Stato o tra gli avvocati dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. Una deroga esplicita è prevista in favore degli avvocati inquadrati con qualifica non dirigenziale negli enti pubblici e negli enti territoriali; la deroga non riguarda quindi gli avvocati dello Stato (art.9 del D.L.90/2014). Abrogazione dei diritti di rogito del segretario Enti Pubblici comunale e provinciale e abrogazione della ripar- > Decreto Legge 90/2014: le disposizioni di maggior interesse per gli Enti Locali e le società pubbliche segreteria di Maria Claudia Lo Monaco, Rödl & Partner Roma Dal 25 giugno 2014 è in vigore il D.L. 90/2014, intitolato “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari” (pubblicato nella Gazz. Uff. 24 giugno 2014, n. 144) (di seguito il “Decreto”). Numerose ed importanti sono le novità introdotte dal D.L. 90/2014, riguardanti: > misure urgenti per l’efficienza della P.A. e per il sostegno dell’occupazione (artt. 1-23); > interventi urgenti di semplificazione (artt. 2428); > misure urgenti per l’incentivazione della trasparenza e correttezza delle procedure nei lavori pubblici (artt. 29-37); > misure per lo snellimento del processo amministrativo e l’attuazione del processo civile telematico (artt. 38-54). Poiché decreto legge dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione ed è possibile che nel corso dell’iter di conversione il Parlamento apporti modifiche al testo del decreto, di seguito trattiamo le sole dispo- tizione del provvedimento annuale dei diritti di E’ abrogata la disposizione che prevedeva l’attribuzione ai Segretari Comunali e Provinciali delle quote dei diritti di segreteria e del diritto di rogito che vengono quindi ora acquisiti ai bilanci degli enti locali (art.10 Decreto). Disposizioni sul personale delle regioni e degli enti locali E’ modificato il sistema di conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato negli Enti Locali, nelle Regioni e negli enti e nelle aziende del Servizio Sanitario Nazionale con riferimento alla dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa. Si interviene, inoltre, sugli uffici di supporto degli organi di direzione politica degli enti locali (art.11 Decreto). Incentivi per la progettazione In ragione dell’onnicomprensività del relativo trattamento economico, al personale con qualifica dirigenziale non possono più essere corrisposti gli incentivi ed i compensi relativi alla progettazione da parte delle Amministrazioni aggiudicatrici e alle attività tecnicoamministrative ad essa connesse così come previsti dall’art.92 del Codice Appalti (D.Lgs.163/2006) (art.13 del D.L.90/2014). Nomine nelle società partecipate E’ modificata la disciplina concernente la composizione dei consigli di amministrazione delle società controllate, ovvero totalmente partecipate, da parte delle Ammini10 Rödl & Partner per il Centro-Sud strazioni Pubbliche, eliminando l’obbligatorietà della presenza dei dipendenti pubblici e dei dipendenti delle società controllate nei consigli medesimi, ferma restando la necessità dell’intesa tra Amministrazione Pubblica e società interessata per nomina della maggioranza dei componenti i consigli; viene inoltre ribadito, ampliandone l’ambito di applicabilità, il vigente criterio di onnicomprensività del trattamento economico per i componenti, se dipendenti dall’Amministrazione Pubblica o dalla società. Le norme si applicano a decorrere dal primo rinnovo dei consigli di amministrazione successivo all’entrata in vigore del decreto legge (art. 16 Decreto). Ricognizione degli enti pubblici e unificazione delle banche dati delle società partecipate E’ prevista la creazione di un sistema informatico, a cura del Dipartimento della Funzione Pubblica, in cui le Pubbliche Amministrazioni inseriscono i dati relativi agli enti pubblici e privati vigilati e le proposte di riordino e razionalizzazione degli stessi. Trascorsi 3 mesi dall'abilitazione all'inserimento, è fatto divieto alle Amministrazioni interessate di compiere qualsiasi atto nei confronti degli enti rispetto ai quali i dati e le proposte non sono stati immessi nel sistema, ivi compresi il trasferimento di fondi e la nomina di titolari e componenti dei relativi organi. E’ inoltre stabilito che il Dipartimento della Funzione Pubblica predisponga un sistema informatico di acquisizione dati sulle modalità di gestione dei servizi strumentali, con particolare riguardo ai servizi esternalizzati, in cui le Amministrazioni Statali inseriscono i relativi dati. Il mancato inserimento rileva ai fini della responsabilità dirigenziale del dirigente responsabile. Ulteriori disposizioni riguardano poi l’acquisizione delle informazioni relative alle società partecipate dalle Pubbliche Amministrazioni, che vengono concentrate in un’unica banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di semplificare gli adempimenti in capo alle Amministrazioni. E’ inoltre abrogata, a decorrere dal 1 gennaio 2015, la normativa in materia di pubblicità delle partecipazioni detenute dalle Amministrazioni Pubbliche (commi da 587 a 591 dell’articolo 1 della legge finanziaria per il 2007) (art.17 Decreto). Soppressione delle sezioni staccate dei TAR A decorrere dal 1 ottobre 2014 sono soppresse le sezioni staccate dei TAR, con l’eccezione della sezione autonoma per la Provincia di Bolzano. La norma interessa particolarmente il Centro Sud, in quanto oggetto della soppressione sono, tra le altre, le sezioni staccate di Catania, Latina, Lecce, Pescara, Reggio Calabria Edizione: 4/2014 e Salerno) Entro il 15 settembre 2014, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, saranno stabilite le modalità per il trasferimento del contenzioso pendente presso le sezioni soppresse, nonché delle risorse umane e finanziarie, al TAR della relativa Regione. Dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, i ricorsi sono depositati presso la sede centrale del TAR (art.18 Decreto). Soppressione della AVCP E’ soppressa l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP) e disposta la decadenza dei relativi organi a decorrere dalla data di entrata in vigore del Decreto. Contestualmente, si prevede il trasferimento dei compiti e delle funzioni dell’AVCP all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Sono, quindi, ridefinite le attribuzioni spettanti all’ANAC (art.19 Decreto). Interventi urgenti in materia di riforma delle province e delle città metropolitane E’ modificato l’art.1 della L.56/2014 in materia di città metropolitane e di province (art. 23 del D.L.90/2014). In particolare, la competenza ad approvare lo statuto delle città metropolitane, entro il 31 dicembre 2014, è attribuita non più al consiglio metropolitano ma alla conferenza metropolitana. Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti Il pubblico dipendente che viene a conoscenza di condotte illecite può denunciarle all'autorità giudiziaria o alla Corte dei Conti e, in seguito alle modifiche apportate dal Decreto, anche all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) (art.31 Decreto). Si rileva che ai sensi dell’art.54-bis del D.Lgs. 165/2001 il pubblico dipendente può anche riferire al proprio superiore gerarchico, e comunque non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Trasmissione ad ANAC delle varianti in corso d’opera E’ previsto che le varianti in corso d'opera di cui al comma 1, lettere b), c) e d) dell'articolo 132 del Codice 11 Rödl & Partner per il Centro-Sud Appalti (D.Lgs.163/2006) siano trasmesse, unitamente al progetto esecutivo, all'atto di validazione e ad apposita relazione del responsabile del procedimento, all'ANAC entro trenta giorni dall'approvazione da parte della stazione appaltante per le valutazioni e gli eventuali provvedimenti di competenza (art.37 Decreto). Associate Tel.: (+39) 0696701270 E-Mail: [email protected] Semplificazione degli oneri formali nella parteci- > Agribusiness: Horizon 2020 e FEASR nella programmazione 2014-2020 pazione a procedure di affidamento di contratti pubblici E’ ora previsto che la mancanza, l’incompletezza e ogni altra irregolarità essenziale delle dichiarazioni sostitutive di cui all’art.38, comma 2, del Codice Contratti Pubblici obblighi il concorrente che vi ha dato causa al pagamento, in favore della stazione appaltante, della sanzione pecuniaria stabilita dal bando di gara, in misura non inferiore all'uno per mille e non superiore all'uno per cento del valore della gara e comunque non superiore a 50.000 Euro, il cui versamento è garantito dalla cauzione provvisoria. In tal caso, la stazione appaltante assegna al concorrente un termine, non superiore a dieci giorni, perché siano rese, integrate o regolarizzate le dichiarazioni necessarie, indicandone il contenuto e i soggetti che le devono rendere. Nei casi di irregolarità non essenziali, ovvero di mancanza o incompletezza di dichiarazioni non indispensabili, la stazione appaltante non ne richiede la regolarizzazione, né applica alcuna sanzione. In caso di inutile decorso del termine di cui al secondo periodo il concorrente è escluso dalla gara (art.39 del D.L.90/2014). Modifiche in materia di indirizzi di posta elettronica certificata della Pubblica Amministrazione E’ fissato al 30 novembre 2014 il termine (originariamente fissato al 17 giugno 2013 e dunque ampiamente scaduto) entro il quale le Pubbliche Amministrazioni devono comunicare al Ministero della Giustizia il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al fine di poter ricevere le comunicazioni e notificazioni del processo civile per via telematica (art.47 Decreto). Bandi e Finanziamenti di Laura De Lisa, Rödl & Partner Roma HORIZON 2020 Nell’ambito delle iniziative a favore del settore Agribusiness, l’Unione Europea ha stanziato sul Programma Quadro Horizon 2020 specifiche risorse per le azioni rivolte a: > Sviluppare misure e interventi sulla sicurezza alimentare (es. Prodotti alimentari e regimi alimentari sani e sicuri per tutti), > Promuovere l’agricoltura sostenibile (per un'industria agroalimentare competitiva, pur nel rispetto dell’ambiente), > Sviluppare la ricerca marina e marittima, liberando il potenziale delle risorse biologiche acquatiche e favorendo la diffusione di una pesca ecosostenibile (misure che non approfondiremo in questa sede), > promuovere la bioeconomia per le bioindustrie (ad esempio, sostenendo lo sviluppo del mercato per i prodotti e processi biologici), > Potenziare il rendimento produttivo e affrontare la questione dei cambiamenti climatici, garantendo allo stesso tempo la lotta e l’adattamento ai cambiamenti climatici (sostenendo le politiche di mitigazione e valutando gli impatti e le vulnerabilità che derivano da questi cambiamenti), > Sviluppare sistemi completi e stabili di informazione e osservazione ambientali a livello mondiale. Horizon 2020, con un budget di quasi 80 miliardi di Euro, è il principale programma dell’UE di sostegno ai progetti di ricerca e innovazione, attraverso la destinazione di contributi a fondo perduto nella misura del 70% e del 100% - in relazione all’azione di finanziamento – a PMI, grandi aziende, università, centri di ricerca, enti pubblici e privati. Avv. Maria Claudia Lo Monaco 12 Rödl & Partner per il Centro-Sud Destinatari delle azioni sono tutti i soggetti menzionati e, più in generale, qualsiasi ente dotato di personalità giuridica che abbia sede in uno dei 28 Stati Membri dell’UE o Paesi Associati (ad es.: Turchia, Israele, Serbia, Albania, ecc.)3. Dal momento che il fine ultimo del Programma Quadro è stimolare la ricerca per la creazione di valore aggiunto a livello europeo, per la maggior parte delle azioni (i c.d. collaborative projects) è richiesta la partecipazione di un partenariato costituito da almeno tre entità indipendenti residenti in 3 diversi Stati Membri (o Paesi Associati). Generalmente, l’esito della valutazione dei progetti proposti viene reso noto entro 5 mesi dalla scadenza per la presentazione; in caso di accoglimento, entro 3 mesi dall’aggiudicazione del progetto si giunge alla stipula dell’accordo di finanziamento con la Commissione Europea (granting). Ci soffermeremo qui di seguito sulle principali tematiche rispetto alle quali sono attualmente in corso call for proposals (bandi): Sicurezza Alimentare Sostenibile: budget complessivo pari a 500.000 € + 93 Mln €. SFS-14b-2015: Authentication of food products: a valere su un budget complessivo pari a 500.000 Euro, il bando finanzia fino al 100% azioni rivolte alla cooperazione tra enti di ricerca nell’autenticazione dei prodotti agroalimentari (es. scambio di informazioni, divulgazione di risultati e analisi, accordi di rete nel campo dell’autenticazione della filiera agroalimentare). Entro il prossimo 11 giugno 2015 occorrerà presentare alla Commissione Europea, tramite il canale telematico Participant Portal: > il partenariato proponente, oppure, l’ente singolo poiché questa azione non richiede obbligatoriamente la costituzione di un partenariato; > una relazione completa da circa 70 pagine, che esponga il progetto, gli obiettivi, le modalità di divulgazione dei risultati conseguibili e la sua sostenibilità nel tempo. Nell’ambito delle proposte da presentare in due stage4 la CE propone, a valere su un budget complessivo pari 3 Sono ammessi al Programma Quadro anche i Paesi Terzi (Paesi non UE), a determinate condizioni. 4 Le azioni in due stage prevedono due fasi di presentazione: superata la soglia minima di valutazione per la prima fase (pari a 8 punti Edizione: 4/2014 a 93 Mln €, le seguenti call nell’ambito della sicurezza alimentare e sostenibile (per approfondimenti non esitate a contattarci): > SFS-02b-2015: Assessing soil-improving cropping systems, > SFS-05-2015: Strategies for crop productivity, stability and quality, > SFS-10b-2015: Scientific basis and tools for preventing and mitigating farmed mollusc diseases, > SFS-13-2015: Biological crops and the food chain, > SFS-01c-2015: Assessing sustainability of terrestrial livestock production, > SFS-07b-2015: Management and sustainable use of genetic resources, > SFS-11b-2015: Consolidating the environmental sustainability of European aquaculture, > SFS-18-2015: Small farms but global markets: the role of small and family farms in food and nutrition security. contamination of Tutti i bandi elencati richiedono un partenariato e finanziano fino al 100% enti profit e no profit che svolgano azioni di ricerca e innovazione nel campo della sicurezza agroalimentare, eco-intensificazione della produzione biosostenibile (anche con riferimento agli allevamenti terresti e ittici), management delle risorse naturali. Entro il 24 febbraio 2015 (per la prima fase) occorrerà presentare alla Commissione Europea, tramite il canale telematico Participant Portal: - Il partenariato proponente, - Una relazione di circa 15 pagine, che esponga il progetto, gli obiettivi e l’impatto socio-economico atteso. In caso di esito positivo della prima fase, la relazione – stavolta completa e pari a circa 70 pagine – dovrà indicare anche le referenze del partenariato, le modalità di gestione e divulgazione dei risultati conseguibili con il progetto (i,e. project dissemination) e la sua sostenibilità nel tempo. La scadenza del seconda fase è per tutti i bandi l’11 giugno 2015. Bioeconomia inclusiva e innovativa: Budget complessivo pari a 17 Mln €. Sono tutti bandi in due stage: complessivi), la Commissione Europea comunica l’ammissibilità alla presentazione del progetto alla seconda fase. 13 Rödl & Partner per il Centro-Sud > ISIB-03-2015: Unlocking the growth potential of rural areas through enhanced governance and social innovation, > > ISIB-04b-2015: Improved forest management models, > > ISIB-06-2015: Converting CO2 into chemicals. I bandi elencati richiedono un partenariato e finanziano al 100% azioni di ricerca e innovazione che riguardino principalmente la tutela e lo sviluppo di tecniche di agricoltura e silvicoltura ecosostenibili. Entro il 24 febbraio 2015 (per la prima fase) occorrerà presentare alla Commissione Europea, tramite il canale telematico Participant Portal: > il partenariato proponente, > una relazione di circa 15 pagine, che esponga il progetto, gli obiettivi, e l’impatto socioeconomico atteso. In caso di esito positivo della prima fase, la relazione – stavolta completa e pari a circa 70 pagine – dovrà indicare anche le referenze del partenariato, le modalità di gestione e divulgazione dei risultati conseguibili con il progetto (i,e. project dissemination) e la sua sostenibilità nel tempo. La scadenza del seconda fase è, anche in questo caso, per tutti i bandi l’11 giugno 2015. FONDI STRUTTURALI: STATO DELL’ARTE Per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020, l’Italia e gli Stati Membri sono tenuti a riservare almeno il 30% dei fondi strutturali per lo sviluppo rurale, per misure volte alla salvaguardia delle biodiversità, alla gestione delle risorse naturali e alla lotta contro gli effetti dei cambiamenti climatici. Nel nostro Paese, al quale verranno destinati 10 Miliardi di Euro circa per il periodo 2014-2020, continueranno ad essere le Regioni delegate all’elaborazione dei programmi pluriennali (PSR – Piani di Sviluppo Rurale), sulla base delle indicazioni fornite dall’Unione Europea. Con la nuova programmazione, le misure non saranno più classificate in “assi” ma in base a sei priorità generali: > Stimolare il trasferimento di conoscenze e l’innovazione; > Rafforzare la competitività in tutti i tipi di agricoltura e la gestione sostenibile delle foreste; > Promuovere l’organizzazione, trasformazione e commercializzazione, nonché la gestione del rischio della filiera agroalimentare; > Ripristinare, tutelare e migliorare gli ecosistemi; Promuovere l’efficienza delle risorse e la transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2; Promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico delle zone rurali. A partire da giugno, le Regioni stanno elaborando accordi di partenariato con l’UE per tutti gli aiuti del fondo sociale che riguardino il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR), il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) ed il Fondo Sociale Europeo (FSE). > Garanzia Giovani: finanziamento alla formazione e inserimento dei giovani dai 15 ai 29 anni di Laura De Lisa, Rödl & Partner Roma Con la Comunicazione COM (2013) 144 la Commissione Europea ha presentato l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile quale opportunità per contrastare il fenomeno della disoccupazione. Alla luce della Comunicazione 144, il Consiglio Europeo lo scorso 22 aprile 2013, ha delineato uno schema di opportunità per i giovani, istituendo una innovativa “garanzia” ed invitando gli Stati Membri ad assicurare a quelli con meno di 29 anni (originariamente il limite era 25 anni non compiuti) un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, formazione, di apprendistato o di tirocinio o altra misura entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale. Incentivando e finanziando a tal fine: l’inserimento diretto in un contratto di lavoro dipendente, l’avvio di un contratto di apprendistato o di una esperienza di tirocinio, l’impegno nel servizio civile, la formazione specifica e l’accompagnamento nell’avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo, percorsi di mobilità transnazionale e territoriale, con l’effetto di rafforzare ed estendere le opportunità di assunzione. In Italia, l’attuazione della Garanzia Giovani viene realizzata mediante la definizione di un unico Programma operativo nazionale (PON YEI), che prevede le Regioni come organismi intermedi per l’assegnazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE). Le Regioni italiane – qui di seguito, a titolo di esempio, citeremo le misure identificate dalla Regione Campania – sono in fase di definizione delle misure da realizzare per il periodo 2014-2015, tra cui prevalgono le seguenti: > Azioni di accoglienza e informazione sul programma, 14 Rödl & Partner per il Centro-Sud > Accoglienza, presa in carico e orientamento dei giovani, > Orientamento specialistico o di II livello, > Formazione mirata all’inserimento lavorativo, > Reinserimento di giovani 15-18enni in percorsi formativi, > Accompagnamento al lavoro, > Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, > Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, > Apprendistato per l’alta formazione e la ricerca, > Tirocinio extra-curriculare, anche in mobilità geografica, > Servizio civile, > Sostegno all’autoimpiego all’autoimprenditorialità, > Mobilità professionale transnazionale e territoriale, > Bonus occupazionale. e Edizione: 4/2014 Allo stato attuale, nelle Regioni che hanno già destinato un budget e adottato delle linee guida di intervento – ad esempio, la Regione Campania lo scorso 30 giugno ha pubblicato l’impego alla destinazione di 30 Mln di € per le azioni summenzionate – si sta procedendo alla redazione del catalogo delle iniziative da realizzare nel biennio 2014/2015 e all’accoglimento degli atti di adesione al programma da parte degli operatori autorizzati all’esecuzione del Piano Integrato Dott. Comm. Laura De Lisa Associate Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] Il piano ruota dunque intorno a due strumenti: il paniere dei servizi e le misure di sostegno all’obiettivo finale di inserimento formativo o lavorativo. Il processo attuativo è caratterizzato dal seguente percorso: > iscrizione online, già a partire dal 1° maggio 2014, dei giovani dai 15 ai 29 anni in condizioni di svantaggio nell’inserimento lavorativo, sul portale regionale e/o nazionale “Garanzia Giovani” (viene riconosciuto un budget individuale a ciascun giovane in relazione al livello di svantaggio); > presa in carico e profilazione dei giovani da parte dei Centri per l’Impiego e operatori dei servizi per il lavoro accreditati (ad es. mediante colloqui di orientamento); > attuazione delle azioni da parte degli operatori accreditati per i servizi di istruzione e formazione che aderiscono al programma (ad es. Poli tecnico-professionali); > finanziamento delle spese sostenute per l’erogazione dei servizi prestati e delle premialità per i risultati raggiunti; > incentivi all’assunzione e finanziamenti di percorsi formativi. 15 Rödl & Partner per il Centro-Sud Contatti per ulteriori informazioni: Avv. Roberto Pera Managing Partner Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] Avv. Alessandra Mari Partner Tel.: + 39 (06) 96701270 E-Mail: [email protected] Le precedenti edizioni di questa newsletter sono consultabili all’indirizzo: http://www.roedl.com/it/it/pubblicazioni.html Costruire insieme “Ogni singola persona conta“, per i Castellers e per noi. „Avere delle solida fondamenta è la migliore base per costruire un’idea, sviluppare un progetto e fare un investimento. Costruiamo insieme a Voi il Vostro successo passo dopo passo.“ Le “torri umane” simboleggiano in modo straordinario la cultura di Rödl & Partner. Incarnano la nostra filosofia di coesione, equilibrio, coraggio e spirito di squadra. Mostrano la crescita che scaturisce dalle proprie forze, elemento che ha fatto di Rödl & Partner quello che è oggi. Rödl & Partner „Ogni ˝torre di uomini“ ha una base senza la quale l’intera costruzione non sarebbe sicuramente possibile. Grandi e piccoli costruiscono insieme con grande passione ogni piccolo pezzo di questa eredità culturale.“ Castelleres de Barcelona Imprint: Rödl & Partner per il Centro-Sud, edizione 4/2014 Redazione: Rödl & Partner Piazza Santa Anastasia 7, 00186 Roma Tel.: +39 06 96701270 | www.roedl.com/it Responsabile di redazione: Alessandra Mari – [email protected] Layout: Sedi italiane: Alessandra Mari – [email protected] Milano, Padova, Roma, Bolzano „Força, Equilibri, Valor i Seny“ (Forza, equilibrio, coraggio e intelligenza) sono i valori dei Castellers, così vicini ai nostri. Per questo, nel maggio 2011, Rödl & Partner ha stretto una cooperazione con i Castellers di Barcellona, ambasciatori nel mondo dell’antica tradizione delle “torri umane”. L’associazione catalana incarna, insieme a molte altre, questa preziosa eredità culturale. La Newsletter Rodl & Partner per il Centro Sud è un approfondimento a cura di Rödl & Partner, non destinato alla stampa né pubblicato ad intervalli regolari o comunque assimilabile ad un periodico. Non si tratta di una consulenza legale, tributaria o economica, né sostituisce la consulenza individuale. Le informazioni contenute non si riferiscono a fatti concreti, per cui in detti casi dovrà essere richiesta una consulenza specifica. Rödl & Partner declina ogni responsabilità per eventuali errori e/o inesattezze relative all’elaborazione dei contenuti presenti nella presente Newsletter. Rödl & Partner, pur garantendo la massima affidabilità dell'opera, non risponde di danni derivanti dall'uso dei dati e delle notizie ivi contenute. Tutti i contenuti presenti nella presente Newsletter edita da Rödl & Partner sono soggetti a copyright e possono essere utilizzati solo per uso proprio. Qualsiasi riproduzione e 16 divulgazione e/o utilizzo anche parziale dovranno essere autorizzati espressamente da Rödl & Partner. Qualsiasi violazione sarà perseguita a norma di legge.
© Copyright 2024 ExpyDoc