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Riunione Nazionale SINU
NUTRIZIONE: PERIMETRI E ORIZZONTI
Roma, 20-21 Ottobre 2014
Le scienze ‘omiche’ nel perimetro della
nutrizione: santo Graal o torre di Babele?
Alessandra Bordoni, Francesco Capozzi
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari
Alma Mater Studiorum Università di Bologna (sede di Cesena)
Nutrizione e salute
• Nutrizione adeguata: modo più efficace e
meno costoso per ridurre l’entità delle
malattie correlate all’alimentazione (DRD)
e dei fattori di rischio associati
• La ricerca nutrizionale ha grandi
potenzialità per contribuire a migliorare la
salute delle generazioni future…se
sfrutterà nuovi sviluppi e tecnologie
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Nuovi strumenti per la ricerca
nutrizionale
Secondo l’American Society for Nutrition:
• scienze omiche,
• bioinformatica,
• database,
• biomarkers
Ohlhorst SD, Russell R, Bier D, et al. Nutrition research to affect food and a healthy life span. Am J Clin
Nutr 2013; 98:620–625.
Cosa sono le scienze omiche, e come
usarle in nutrizione?
Il suffisso -oma indica la totalità di quanto indicato nel prefisso.
Le scienze -omiche studiano la totalità del corrispondente -oma
Nutrition
Food
Food
domain
Nutrition
domain
Foodomica
La foodomica è un nuovo approccio olistico che applica le tecniche omiche alle
scienze degli alimenti ed alla scienza dell’alimentazione umana al fine di
migliorare la nutrizione e lo stato di salute.
Bordoni A, Capozzi F. Foodomics: a new comprehensive approach to food and nutrition. Genes Nutr
2013; 8:1–4.
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Epigenetica
• Studio delle modifiche chimiche a carico del DNA o regioni limitrofe
(metilazione del DNA, acetilazione degli istoni, RNA non codificanti)
che regolano l’accesso dei fattori di trascrizione e lo stato di
attivazione funzionale dei geni.
• Nutri-epigenetica: studia come l’esposizione a particolari nutrienti
durante lo sviluppo possa “programmare” a lungo termine la salute ed
il benessere
la disponibilità di cibo durante la gravidanza ha effetti
permanenti sull’espressione genica del bambino
?
• la nutrizione nelle prime fasi di vita contribuisce ai successivi
fabbisogni nutrizionali?
• La nutri-epigenetica potrà identificare gli individui suscettibili all’obesità
o ad altre malattie legate all’alimentazione? Potrà servire per formulare
raccomandazioni dietetiche personalizzate?
Nutrigenetica
• Studia il ruolo delle variazioni genetiche nella
risposta a determinati nutrienti.
• Dalla creazione dell’uomo, la dieta ha regolato
l’espressione genetica, con la selezione di un
fenotipo in grado di sfruttare al meglio le risorse
alimentari presenti
• Questo adattamento è
stato alla base dello sviluppo
del genere umano
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Nutrigenetica
• Inizialmente valutato un numero ristretto di polimorfismi
(SNP,single-nucleotide polymorphisms).
• Identificate varianti genetiche che influenzano il
metabolismo di specifici nutrienti, ma esse non sono
state associate in maniera definitiva al rischio di malattie
• Il metabolismo di un nutriente, e le sue conseguenze
sulla salute, sono influenzati da multipli SNP sullo stesso
gene o su geni diversi dello stesso pathway metabolico
Nutrigenetica
• Un variazione genetica non sempre influenza direttamente il rischio
individuale di malattia. E’ una variazione potenziale che si esprime
solo in presenza di certe condizioni dietetiche
• In una popolazione, la diversa assunzione del nutriente che
interagisce con i geni varianti può permettere o nascondere il loro
effetto
• In una popolazione l’associazione tra uno specifico SNP ed una
conseguenza sulla salute può essere evidenziata o meno,
dipendentemente dall’assunzione del fattore dietetico moderante.
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Nutrigenomica
• E’ lo studio dell’influenza dei nutrienti o componenti di
alimenti sull’espressione dei geni (nutri-trascrittomica).
• Può valutare l’influenza di singoli componenti dietetici
sull’espressione di singoli geni, fino ad arrivare alla
valutazione dell’espressione del genoma (genome-wide
association studies, GWAS).
• Grazie a GWAS e ad enormi meta-analisi è possibile
esaminare l’interazione tra fattori dietetici e l’espressione
di migliaia di geni, tenendo in considerazione migliaia di
SNPs, ed il tratto fenotipico di interesse (es. l’obesità).
• Numero di studi ancora limitato.
Nutrigenomica
Nello studio di Bouchard-Mercier et al. è stato valutato il
pattern dietetico (tramite FFQ) di 244 volontari canadesi.
Identificati due diversi pattern:
“prudent” (elevata introduzione di frutta, verdura, cereali
integrali e bassa introduzione di cereali raffinati)
“western” (elevata introduzione di cereali raffinati, dolci e
carne trasformata)
Analizzata l’espressione di 47.231 trascritti (mRNA)
Il profilo di espressione genica è apparso diverso in
accordo al pattern dietetico.
Bouchard-Mercier A, Paradis AM, Rudkowska I, et al. Associations between dietary patterns and gene
expression profiles of healthy men and women: a cross-sectional study. Nutr J 2013; 12:24.
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Limitazioni
• Una delle maggiori limitazioni è il valido riconoscimento
del fenotipo dietetico.
• Variazioni
dietetiche
possono
mascherare
un’associazione poichè determinano effetti diversi nelle
diverse sottopopolazioni.
• Nonostante
i
progressi
della
nutrigenomica,
l’assessment dell’intake dietetico rimane inadeguato
Tucker KL, Smith CE, Lai CQ, et al. Quantifying diet for nutrigenomic studies. Annu Rev Nutr 2013;
33:349–371
.
Valutazione dell’apporto dietetico
• I metodi per misurare l’intake dietetico sono associati ad
errori casuali ed errori sistematici, associati alle tabelle di
composizione, ai questionari, alla dimensione delle
porzioni, alla variazione giornaliera della dieta, agli
sbagli nel riportare i consumi.
Bingham SA. Biomarkers in nutritional epidemiology. Public Health Nutr 2002; 5:821–
827.
• I volontari sottostimano l’intake sia perchè non ricordano
esattamente quanto hanno mangiato sia perchè non
valutano specifici componenti della dieta (es. grassi di
condimento).
Lloyd AJ, Beckmann M, Haldar S, et al. Data-driven strategy for the discovery of potential
urinary biomarkers of habitual dietary exposure. Am J Clin Nutr 2013; 97:377–389.
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I biomarker di introduzione
• E’ possibile ottenere informazioni esatte
sull’intake
dietetico
grazie
al
riconoscimento di specifici biomarker in
campioni biologici (proteine – proteomica,
lipidi
–
lipidomica,
metaboliti
–
metabolomica).
• Questi biomarker riflettono strettamente
l’introduzione di uno specifico alimento.
Beaton GH, Burema J, Ritenbaugh C. Errors in the interpretation of dietary assessments. Am J Clin
Nutr 1997; 65:1100S–1107S.
Perché servono dei biomarker
• L’introduzione di un nutriente viene calcolata dalle
tabelle di composizione, che non tengono conto dei
fattori che influenzano la composizione di un alimento
(genotipo,
tecniche
agronomiche/allevamento,
freschezza, trasformazione)
• Usando le tabelle di composizione non viene tenuto in
conto quello che accade a livello gastro-intestinale
(digestione, microbiota, assorbimento).
• Ovviamente, quando un biomarker è associato
all’introduzione di un alimento specifico occorre prestare
attenzione alla possibile interferenza di altri prodotti
consumati all’interno della dieta
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OMICS EVALUATION
OF BIOFLUIDS
Biomarker di intake nutrizionale
Adattata da Beckmann M, Lloyd AJ, Haldar S, et al. Dietary exposure biomarker-lead discovery
based on metabolomics analysis of urine samples. Proc Nutr Soc 2013; 72:352–361.
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Metabolomica
• Studia le variazioni del profilo dei metaboliti di un
individuo, anche in relazione alla sua dieta (nutrimetabolomica).
• Definizione del fenotipo metabolico “standard” in
condizioni di salute e in presenza di patologie,
• Impatto delle modificazioni dietetiche su questi
profili metabolici, al fine di capire come
mantenerlo o acquisirlo, o come modificarlo.
In futuro…
• Le scienze omiche potranno dare informazioni su come
un alimento (ed i suoi componenti) è digerito, assorbito,
metabolizzato e usato dal singolo individuo.
• Le scienze omiche
potranno permettere il
riconoscimento di biomarker che evidenzieranno lo stato
nutrizionale e lo stato di salute.
• Le scienze omiche (in particolare genomica, proteomica
e metabolomica) potranno permettere di capire come
specifici componenti degli alimenti interagiscono con
l’organismo umano, al fine di evidenziare la migliore
nutrizione possibile per la salute del singolo individuo
(nutrizione personalizzata).
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Cosa serve ancora?
• Bioinformatica.
• Database.
• Ulteriori
biomarkers
per
tracciare
accuratamente l’intake.
• Una visione foodomica, che consideri un
tutt’uno le scienze degli alimenti e la
scienza della nutrizione umana.
• Una definizione dello “stato di salute”.
Lo stato di salute
• Il passaggio dalla salute alla malattia (e
viceversa) è di solito considerato come un
movimento
in
un
spazio
monodimensionale
• In realtà, la salute è una posizione con
coordinate specifiche in uno spazio
multidimensionale.
• Raggiungere lo stato di salute significa
spostarsi in questo spazio fino a
raggiungere la posizione di salute
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Bordoni A, Capozzi F. Foodomics for healthy nutrition, Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2014, 17:000–000
DOI:10.1097/MCO.0000000000000089
Grazie dell’attenzione
Alessandra Bordoni
[email protected]
www.unibo.it
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