Nel centro, dopo l’omicidio Vommero, la presenza costante dei carabinieri di RINO MUOIO FIUMEFREDDO – Una persona tratta in arresto, due denunciate e due segnalate alla prefettura. Questo il bilancio di una intensa nottata di lavoro, quella tra venerdì e sabato scorsi, che i Carabinieri della Compagnia di Paola, guidati dal Tenente Antonio Villano, hanno trascorso nel territorio del comune di Fiumefreddo Bruzio. Un’intensa attività di controllo effettuata sia nel centro cittadino che nelle zona costiera che ha interessato principalmente “i luoghi e gli obiettivi che, per caratteristiche e peculiarità, risultano sensibili sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. In particolare, l’Aliquota Operativa e la Stazione di Fiumefreddo hanno operato a seguito di una capillare attività informativa posta in essere per acquisire notizie e contrastare fenomeni delittuosi vari eseguendo una serie di perquisizioni domiciliari”.Un’intensificazione forte dei controlli, con l’utilizzo di un cospicuo numero di uomini, finalizzata, verosimilmente, ad aumentare la presenza dei Carabinieri nella cittadina tirrenica che in meno di una settimana ha conosciuto due eventi drammatici, a cominciare dall’omicidio di Maria Vommero, uccisa con ogni probabilità nel pomeriggio di domenica 5 ottobre I controlli dei carabinieri scorso in un’abitazione ubicata proprio in località Marina di Fiumefreddo, per finire al gravissimo incidente stradale del 10, in cui hanno trovato la morte i fratelli Giuseppe e Pietro De Luca. Senza contare l’arresto per detenzione, coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti effettuato dai Carabinieri tre giorni addietro nello stesso comune. Appare evidente una connessione tra il forte impegno sul territorio fiumefreddese dei militari dell’Arma e la prima delle due vicende, che vede ancora irreperibile il maggiore sospettato dell’assassinio della povera Maria Vommero. Indagini che non si sono, ovviamente, mai interrotte e che vengono seguite attentamente dalla Procura della Repubblica di Paola.Ma per tornare ai risultati delle attività delle ultime ore, un uo- mo è stato arrestato per inosservanza degli obblighi imposti ai sorvegliati speciali e sono state denunciate 3 persone per reati vari e 2 soggetti sono stati segnalati all’autorità prefettizia come assuntori di sostanze stupefacenti (cannabis e hashish). ”I controlli – fanno sapere dal comando paolano - che hanno consentito di identificare oltre 90 persone, non si sono limitati solamente alle aree cittadine ma si sono spostati successivamente anche sulla linea ferroviaria tirrenica, sia all’interno delle stazioni sia lungo i binari ferroviari, attenzionando i punti meno visibili che potrebbero consentire azioni delittuose. È proprio in occasione di un controllo all’interno della Stazione Ferroviaria di Paola che i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno controllato un sog- getto non del posto che, a seguito di un tempestivo accertamento in Banca Dati, è risultato essere un sorvegliato speciale: l’uomo, D.V.W., 38enne di Minturno (Lt), pregiudicato, è sottoposto alla sorveglianza speciale e quindi con l’obbligo di non allontanarsi dal suo luogo di residenza. Il suo allontanamento e la successiva violazione delle prescrizioni imposte hanno portato i militari dell’Arma a procedere all’arresto. Lo stesso, giudicato per rito direttissimo nella mattinata odierna, è stato poi condotto al carcere di Paola. I controlli notturni hanno consentito di denunciare altri 2 soggetti della zona che non si attenevano alle prescrizioni imposte dalla legge per chi è colpito da un provvedimento come gli arresti domiciliari. Durante il controllo di uno dei 30 mezzi fermati, poi, nel bagaglio è stato rinvenuto un grosso manganello. Il giovane, 22enne, di Paola, pregiudicato è stato denunciato per porto abusivo di arma”. Il positivo risultato è stato l’esito dello sforzo corale dei Carabinieri della Compagnia di Paola che hanno operato in perfetta sinergia, coordinandosi tra Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e militari dei Comandi Stazione Carabinieri sparsi sul territorio, per giungere all’ottimo risultato operativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA BELVEDERE Feto nato morto Indagine in corso di MATTEO CAVA BELVEDERE – Una vicenda tutta da verificare ed eventuali responsabilità da attribuire. La certezza della triste storia è la presenza di un feto morto all trentasettesima settimana. La richiesta di chiarezza è contenuta in una denuncia presentata dalla madre A.G. e dal padre C.R., del piccolo mai nato. I coniugi sono assistiti dall'avvocato Amerigo Cetraro di Belvedere Marittimo. Il parto è avvenuto lo scorso 13 ottobre ed il feto era già senza vita, con battito assente. Al momento, da quanto si è appreso, ci sarebbe un professionista iscritto al registro degli indagati. Ma c'è bisogno di un ulteriore e certosino approfondimento per cercare di individuare se ci siano state delle responsabilità c'è molta cautela, anche da parte della famiglia colpita dal- l'evento. Il professionista è indagato “per avere cagionato l'interruzione di gravidanza della donna, giunta alla trentasettesima settimana e cinque giorni”. Il Procuratore Linda Gambassi, conferirà l'incarico il 20 ottobre, ad un medico che dovrà effettuare l'autopsia sul corpicino per chiarire le eventuali cause del decesso. Nel frattempo la documentazione medica dell'intero periodo di gestazione è stata posta sotto sequestro. Come accade spesso in casi del genere si mantiene una grande cautela prima di attribuire eventuali responsabilità. Solo dopo l'accertamento non ripetibile e dopo l'esame completo della documentazione si potrà stabilire le motivazioni del decesso ed eventualmente procedere con gli atti giudiziari. Sarà quindi determinante l'esito dei prossimi esami. Disposta l’autopsia sul corpicino © RIPRODUZIONE RISERVATA
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