La rassegna di oggi

MESSAGGERO VENETO –lunedì 21 luglio 2014
(Gli articoli della presente rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito
internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti)
Indice articoli
UDINE (pag. 2)
Se la visita non è urgente l’attesa può essere di due anni
Nuovi mezzi per i pendolari
UDINE
Se la visita non è urgente l’attesa può essere di due anni
di Alessandra Ceschia Poco meno di due anni di attesa per sottoporsi a una visita chirurgica vertebromidollare. 667 giorni per essere precisi. È il dato più elevato fra quelli rilevati dall’Azienda ospedaliero
universitaria Santa Maria delle Misericordia sui tempi di attesa per le prestazioni ospedaliere al 30
giugno scorso. Purtroppo però non è l’unico picco negativo, visto che per una seduta di agopuntura alla
Terapia antalgica e anestesia day surgery ci vogliono 651 giorni. E tocca armarsi di pazienza anche per
sottoporsi a una visita internistica endocrinologica alla clinica medica se si va in priorità programmata:
non meno di 532 giorni comunque. Scorrendo l’elenco si scopre che non sono poche le prestazioni che
hanno subito un allungamento dei tempi di attesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tanto
per fare quattro conti, per esempio, basta dire che per ben 16 prestazioni, fra visite e accertamenti
diagnostici, superano l’anno di attesa e che 142 su 620 prestazioni complessive hanno tempi superiori
ai cento giorni. Entrando nel dettaglio e comparando i dati a distanza di un anno spiccano i tempi di
attesa per le visite cardiologiche: 118 giorni per chi va in programmata, ma erano 113 lo scorso anno.
Va peggio per chi si deve sottoporre a un Ecg con l’Holder visto che oggi l’attesa è di 100 giorni e fino
a lo scorso anno ne bastavano la metà, per gli Holder elettivi ce ne vogliono 130 a fronte dei 98 del
2013. Numeri alti anche per l’Ecocardiografia dopplergrafia cardiaca a riposo per scompenso, che
richiede 178 giorni (nel 2013 ne bastavano 21), ce ne vogliono 157 per una visita cardiologica delle
aritmie (88 lo scorso anno) e ben 378 per una visita cardiologica per ischemia, ovvero più del doppio di
quanto ci voleva nel giugno precedente. Per una visita cardiologica per patologia valvolare inoltre sono
previsti 377 giorni (84 nel 2013). Altri 336 giorni occorrono per una visita cardiologica in programmata
(331 nel 2013). Anche per le visite pneumologiche ci vuole pazienza (223 giorni a fronte dei 129
richiesti in precedenza), ma è in terapia antalgica che spiccano i tempi più consistenti: 651 giorni per
l’agopuntura, (141 nel 2013) 448 per quella prioritaria, 414 per le infiltrazioni paravertebrali e punti
trigger (erano 87 in precedenza), 392 per le infiltrazioni e punti trigger in prioritaria (in passato ne
bastavano 3). In medicina trasfusionale si arriva a 437 giorni per una visita con un aumento dell’attesa
di 76 giorni e si supera i 200 giorni per un ecocolor doppler agli arti venosi in programmata (224 giorni
a fronte di 78) e per l’eco color doppler ai tronchi sovraortici (247 a fronte di 52). Valori di poco
inferiori alla chirurgia vascolare di Cividale dove il doppler Tsa richiede 218 giorni e l’eco color
doppler venoso agli arti inferiori 223, quello arterioso invece 218 (erano 184 e 168 lo scorso anno).
Anche alla Clinica chirurgica bisogna armarsi di santa pazienza visto che per un intervento
ambulatoriale bisogna rassegnarsi a far passare 305 giorni (21 nel 2013). Numeri di poco inferiori alla
Clinica urologica dove spiccano i tempi di attesa per l’ecografia transrettale (126 giorni) e per la visita
urologica in programmata (163). Dati che, purtroppo, rappresentano un allungamento delle liste. Non
va meglio in Gastroenterologia: per una colonscopia non prioritaria servono 265 giorni, mentre per la
esofagastroduodenoscopia 258. Ma se poi ci si accorge di aver bisogno di un intervento chirurgico
ambulatoriale l’attesa può salire fino a 490 giorni (erano 388 già lo scorso anno). Quanto alla Clinica
oculistica, vi sono prestazioni, come l’esame del fondo oculare, che arrivano a 456 giorni di attesa, o
400 per l’eletrorettinografica. E non si scherza nemmeno con le infiltrazioni peridurali in ozonoterapia,
dove si sale a 447 giorni. Tralasciando i tempi lunghi per le risonanza magnetiche a rachide, tronco ed
encefalo, come del resto per addome, collo e ginocchio dove si veleggia sui 136 giorni (ma si potevano
fare in due giorni lo scorso anno), vanno segnalati i dati relativi alle mammografie. E in questo caso va
evidenziato come, pure trattandosi di attese consistenti, vi sia una sensibile diminuzione dei tempi
rispetto allo scorso anno: 370 giorni per la mammografia bilaterale e monolaterale in secondo accesso
(erano 408) e 366 per i primi accessi (erano 402). Altro punto dolente riguarda la vista endocrinologica
per osteoporosi, che può richiedere 367 giorni. Sono schizzati però anche i dati relativi ai tempi per il
rilascio del certificato patente: a giungo 2013 bastavano 137 giorni, non pochi, ma sempre meno dei
233 richiesti adesso. Infine i dati della Chirurgia vertebro-midollare e unità spinale, per nulla
rassicuranti. A partire dalla visita chirurgica vertebro-midollare programmata, che tocca quota 667
giorni.
Nuovi mezzi per i pendolari
di Elena Del Giudice Un investimento da 10 milioni di euro per aggiornare il proprio parco mezzi con
30 autobus, tutti certificati Ece R66, destinati al trasporto urbano, extraurbano e scolastico. Lo ha
compiuto la Saf Autoservizi Fvg spa che ha scelto automezzi tutti certificati con il marchio che
contraddistingue la resistenza della carrozzeria – in caso di incidente e ribaltamento – che evita lo
schiacciamento dell’abitacolo e danni ai passeggeri. Dei 30 nuovi autobus, 22 mezzi sono destinati ai
servizi interurbani, 6 ai servizi urbani e 2 a scuolabus; 24 sono alimentati a gasolio e 6, quelli destinati
ai servizi urbani, a metano. E ancora, per quel che riguarda le specifiche tecniche, 22 hanno il cambio
automatico, 6 (quelli a due piani) il cambio robotizzato: entrambi ottimizzano i consumi e
contribuiscono a ridurre le emissioni di C02. Infine 2 sono dotati di cambio manuale, ma tutti hanno il
rallentatore integrato. Ecco in dettaglio la flotta: 6 dei nuovi autobus sono a due piani Sinergy Vdl
Bova (101 posti); gli Arway Irisbus da 12 metri (78 posti) sono 9, mentre quelli da 10,5 metri sono 3
(70 posti). Due veicoli sono New Daily Iveco (20 posti) e altri 2 Vectio 250S Otocar (posti 47), che
vanno ai servizi interurbani; 6 autobus Citelis Irisbus (90 posti) sono, invece, per il parco servizi
urbani. Infine 2 Territo Otocar vengono destinati ai servizi di scuolabus. Tutti i nuovi arrivi sono dotati
di climatizzatore, radio e dei sistemi Abs, Asr, Esp, antibloccaggio ruote in frenata, antipattinamento in
accelerazione e antiribaltamento in sterzata. Il sistema Avm, inoltre, monitora la flotta e favorisce, tra
l’altro, l’utilizzo del veicolo a videolesi e audiolesi. Il Dst, infine, stimola alla conduzione virtuosa del
veicolo, riducendone i consumi e le emissioni nocive, e contestualmente incrementa la sicurezza e le
prestazioni grazie a una centralina intelligente che aggiorna con continuità la prestazione. Il sistema
rileva l’orografia del percorso, le resistenze al rotolamento, le variazioni di carico e di accelerazione;
infine il software raccoglie ed elabora i dati e fornisce le informazioni per la gestione manutentiva.
L’acquisto di 30 automezzi consente alla Spa udinese di rinnovare poco meno del 10% del proprio
parco automezzi, visto che sono complessivamente 340 i pullman che quotidianamente sono in servizio
sul territorio della provincia. In un anno sono oltre 850 mila le corse svolte, di cui 320 mila sulle linee
urbane e 530 mila su quelle extraurbane, con una media di circa 3 mila corse al giorno per i propri 320
autisti. Saf gestisce anche linee internazionali che garantiscono collegamenti con Svizzera, Francia,
Lussemburgo, Belgio e, in pool con altri vettori, con la Croazia.