RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE a cura del Dipartimento della Comunicazione della UIL FPL di Roma e Lazio dal 14 giugno 2014 al 19 giugno 2014 La consueta rassegna stampa settimanale parte dalla sanità locale. In particolare analizziamo la situazione dell’IDI, Ospedale romano che ormai da diverso tempo vive in uno stato di grande difficoltà e che sembra sempre più vicino ad essere venduto. Come possiamo leggere in un articolo presente nella Cronaca di Roma de “Il Messaggero” dello scorso 16 giugno, infatti, l’IDI San Carlo è attualmente conteso tra il famoso gruppo Rotelli, il Vaticano e la congregazione provinciale dei figli dell’Immacolata Concezione, già proprietaria nonostante il commissariamento successivo al famoso buco di 600 milioni di euro nei conti dell’Ospedale. Proprio in questo senso i lavoratori stanno alzando la voce, facendosi sentire addirittura in Piazza San Pietro durante l’Angelus del Pontefice Francesco, spingendo per una immediata risoluzione di questa situazione. Molto preoccupati anche i Sindacati che si muovono per evitare che la cessione dell’Idi possa portare a nuovi esuberi, un epilogo che può essere evitato da un intervento immediato della Regione, istituzione da tempo chiamata a gran voce dalle Organizzazioni Sindacali. Continuando il nostro viaggio nella sanità romana e laziale ci trasferiamo a Sora, in provincia di Frosinone. Prendendo spunto dalla Cronaca di Frosinone de “Il Messaggero” del 16 giugno 2014 parliamo della situazione intricata dell’Ospedale SS Trinità, dove a causa della forte carenza di personale ci sarà la chiusura del reparto di Ortopedia in vista del periodo estivo. Questo, a detta di Asl e Regione, sembra l’unico modo per poter consentire di andare in ferie ai medici dell’Ospedale. Proprio per protesta a questa chiusura, il sindaco di Sora, Tersigni, ha deciso di iniziare uno sciopero della fame. Intanto continuano le pressioni al Sindaco di Frosinone, Ottaviani, per la convocazione di una conferenza locale della sanità con tutti i 91 Sindaci della Provincia di Frosinone, un’assemblea per decidere come fronteggiare questo progressivo smantellamento dei reparti e degli Ospedali della Ciociaria, un rischio sempre più grande che comporterebbe anche una violazione del sacrosanto diritto alla salute. Per chiudere la parte della nostra rassegna dedicata alla sanità locale ci trasferiamo di nuovo a Roma, più precisamente alla Fondazione Santa Lucia, eccellenza a livello europeo per quanto riguarda la riabilitazione neuromotoria. Come leggiamo sulla cronaca locale de “la Repubblica” del 18 giugno scorso in un articolo firmato da Carlo Picozza, infatti, si legge il malcontento di Luigi Amadio, direttore dell’Istituto riabilitativo, per quanto riguarda il rifiuto da parte del Ministero della Salute sugli arretrati corrisposti al Santa Lucia, nonostante la sentenza del Tar, convalidata anche dal Consiglio di Stato. “Con questo contrordine del Ministero della Salute – dice Amadio – si rischia di riaprire un contenzioso aperto che è aperto dal 2007”. Passando a trattare tematiche legate alle Autonomie Locali, non possiamo non citare il prossimo, nuovo, sciopero della Polizia Municipale di Roma Capitale che accusa il Sindaco Marino di non aver recepito il messaggio mandato dallo sciopero dello scorso 6 giugno. Come possiamo leggere dalle pagine romane del “Corriere della Sera” del 18 giugno u.s. infatti, nella giornata di venerdì 20 giugno prossimo, lo sciopero dei vigili urbani punterà ancora sulla sicurezza del salario accessorio e anche sulla sicurezza, con la mancata fornitura di oggetti da utilizzare per l’autodifesa come manganelli e spray al peperoncino. Nel frattempo i Sindacati cercano di ragionare con l’Amministrazione sul piano di rientro di Roma Capitale legato allo sblocco dei fondi del Salva-Roma. Rimanendo sempre sul Comune di Roma, passiamo a trattare la situazione dei Nidi Comunali prendendo spunto da un articolo apparso su “Leggo” lo scorso 17 giugno. Nei Nidi l’emergenza è totale e più che mai problematica, infatti nel caso in cui una maestra manchi non c’è un numero di supplenti adeguato e con i bidelli in stato di agitazione e protesta visto il rischio di licenziamento, i bambini non vengono fatti entrare negli istituti, creando un disservizio davvero insostenibile per molte famiglie romane. In questo senso la carenza delle maestre sembra quella più grave e difficilmente risolvibile, visto il numero di queste ultime e l’esaurimento delle graduatorie per l’assunzione di nuovo personale. La situazione delle maestre, nota all’Amministrazione da quasi un anno, viene “supportata” dal rischio licenziamento di 3000 bidelli, che in questo momento stanno quotidianamente protestando con scioperi ed assemblee sindacali. Questo binomio porta alla paralisi quasi completa dei 207 nidi comunali e 221 convenzionati, con 5000 persone attualmente a lavoro come personale al loro interno, un numero che andrebbe aumentato almeno di 2000 unità per riuscire a gestire in maniera consona i Nidi di Roma Capitale.
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