relazione def 30ottobre2014

Magda Zanoni
Senatrice della Repubblica
V Commissione Programmazione Economica e Bilancio
XVII Legislatura
Pinerolo, 30 ottobre 2014
Relazione di variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza
Signora Presidente, senatrici e senatori, illustro la Relazione di variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di
economia e finanza approvato lo scorso 14 ottobre.
La Relazione aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica della Nota e riportati nel documento programmatico di
bilancio per il 2015 inviati alle istituzioni europee. In particolare, modifica l'obiettivo di indebitamento netto programmatico per
il 2015, che migliora dal 2,9 per cento del PIL al 2,6 per cento.
Con la lettera del 22 ottobre 2014 il Vice Presidente della Commissione europea ha avviato una fase di consultazione con il
Governo italiano sul piano 2015. Nella lettera sono state richieste al Governo garanzie sul rispetto delle regole previste dal
Patto di stabilità e crescita.
A seguito della lettera il Governo, pur non essendo obbligato dal contenuto dello scritto, che non contiene vincoli quantitativi,
ci sottopone oggi le misure aggiuntive per migliorare l'indebitamento netto programmatico. Le misure sono tre per un totale di
4,5 miliardi di miglioramento, di cui 3,3 miliardi derivano dall'annullamento dell'incremento del fondo di riduzione della
pressione fiscale. Ricordo che il fondo ero stato istituto con la legge n. 147 del 2013.
A partire dal 2015 vengono recuperati 730 milioni dal rafforzamento di misure in tema di contrasto all'evasione fiscale tramite
l'estensione del meccanismo dell'inversione contabile per l'IVA al settore della grande distribuzione. Quindi è previsto un
allargamento della platea, per così dire. Poiché l'efficacia della misura è subordinata al rilascio di una deroga da parte del
Consiglio dell'Unione europea, è prevista un'apposita clausola di salvaguardia che dispone l'aumento delle accise a garanzia
del maggior gettito atteso.
È inoltre previsto il recupero di 500 milioni derivanti dalla parziale riduzione delle risorse messe a disposizione per il
cofinanziamento dei fondi strutturali europei esentate dagli obiettivi di spesa delle Regioni ai fini del Patto di stabilità interno.
Ricapitolando, l'indebitamento netto previsto nel DEF 2014 per il 2015 era pari al 2,2 per cento del PIL. Nel corso dell'esame
della Nota di aggiornamento, tra le manovre finalizzate a sostenere la crescita, avevamo approvato un indebitamento del 2,9
per cento. Con questa Relazione di variazione, a fronte di una manovra riduttiva di 4,5 miliardi, l'indebitamento netto scende
al 2,6 per cento. Ciò è frutto di una mediazione, a mio parere giusta, attuata dal Governo rispetto ad un obiettivo ampio di
crescita.
La struttura del disegno di legge di stabilità per il 2015 e gli obiettivi di supporto alla crescita vengono mantenuti nel
complesso, pur a fronte delle riduzioni proposte. Gli effetti macroeconomici attesi da queste misure aggiuntive non alterano
sostanzialmente le previsioni programmatiche presentate nella Nota di aggiornamento del DEF.
Coerentemente con la revisione dell'indebitamento netto della pubblica amministrazione, nel 2015 l'obiettivo del saldo di
cassa indicato nella Nota di aggiornamento del DEF 2014, e conseguentemente il debito pubblico, sono rivisti. In estrema
sintesi, quindi, il saldo netto programmatico del bilancio dello Stato da finanziare, al netto delle regolazioni contabili, debitorie
e dei rimborsi IVA, è rideterminato in -54 miliardi nel 2015.
Le misure addizionali previste dal Governo e la conseguente revisione dell'obiettivo del saldo netto da finanziare del bilancio
dello Stato saranno dettagliate con un successivo emendamento che il Governo presenterà al disegno di legge di stabilità per
il 2015-2017.
La Commissione europea ha annunciato l'altra sera che non intende respingere in toto i bilanci degli Stati. Tale decisione è
maturata a seguito della promessa di misure di riduzione del deficit pubblico anticipata alle istituzioni europee dal Ministro
dell'economia e delle finanze il 27 ottobre scorso.
Le misure individuate rappresentano un grande sforzo per il nostro Paese in considerazione della situazione di eccezionalità,
di tre anni consecutivi di recessione dell'attività economica e in presenza di rischi crescenti di deflazione per l'economia
italiana. Bene ha fatto dunque il Governo ad usare tutte le possibilità di flessibilità già contenute nelle regole. Entro fine
novembre Bruxelles dovrà pubblicare un'analisi compiuta dei testi.
La nostra situazione rimane delicata perché sul Paese pesa la minaccia di un procedimento per equilibrio macroeconomico
eccessivo. Peraltro, mi pare sia stato avviato un percorso estremamente costruttivo di relazione che denota, anche nell'atto
che ci accingiamo ad esaminare oggi, tutta la buona volontà del nostro Governo nel mantenere gli impegni, pur utilizzando
tutte le possibilità per dare spazio a crescita e sviluppo.
In conclusione, le misure proposte, pur non essendo irrilevanti, perché il peso è notevole (4,5 miliardi), non inficiano gli
obiettivi di crescita e sviluppo delle manovre complessivamente necessarie per rilanciare la crescita che sono contenute nella
Nota di aggiornamento al DEF.
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