PROGETTO TANGRAM Sindrome di Asperger: fattore di rischio per abuso e violenza sulle donne ? Milano, Sabato 11 Ottobre 2014 Università Cattolica del Sacro Cuore - Largo Gemelli 1 - Aula Maria Immacolata Ore 9.15 Apertura dei lavori (Alessandro Antonietti) Moderatori: Luca Bernardo, Paola Molteni 9.30 Perché parlare di S. di Asperger “al femminile”? (Cristina Panisi) 10.00 DSM-V e criteri diagnostici della S. di Asperger (Pierluigi Politi) 10.40 Aspetti clinici e testistici nel genere femminile (Roberto Keller) 11.20 Ragazze vittime di bullismo: come capirlo e cosa fare? (Cecilia Sterpa, Veronica Molla) 11.40 L’abuso: aspetti legali e risvolti umani (Laura Panciroli) 12.00 La donna vittima: aspetti psicologici e progetti di intervento (Lisa Reano) 12.20 Discussione 13.00 – 14.30 Pausa 14.30 Tavolo di discussione per la proposta dello strumento di screening 16.00 Conclusione dei lavori I disturbi dello spettro autistico sono frequenti e poco riconosciuti; i dati “ufficiali” riportano una prevalenza di 1 caso su 100. Le forme definite “ad alto funzionamento”, tra cui la S. di Asperger (SA), sono caratterizzate da un normale livello intellettivo. Anche in questi casi, tuttavia, sono presenti le anomalie del comportamento che caratterizzano l'autismo, cioè anomalie qualitative della comunicazione, dell'interazione sociale ed interessi ripetitivi e stereotipati. Le difficoltà nell'interazione sociale dovute alle “incomprensibili” regole, rendono queste persone possibili bersaglio per atti di bullismo, abusi e violenza sessuale. La loro apparente “normalità”, nonostante alcuni tratti bizzarri del comportamento, porta a sottovalutare le difficoltà nell'interazione sociale. La SA e' difficilmente diagnosticata nelle donne rispetto al sesso maschile. Si pensa che cio'sia dovuto in gran parte alla maggior abilita' femminile di adattarsi e copiare i comportamenti degli altri. Tale capacita' di “mimetizzarsi” sarebbe alla base del mascheramento delle difficolta' di comprensione delle dinamiche sociali. Emerge clinicamente come la presenza di deficit di cognizione sociale e di mancato riconoscimento di situazioni di rischio, espongano ad abusi ricorrenti. In particolare, la profonda ingenuita', legata alla difficolta' di comprendere il punto di vista degli altri e all'incapacita' di prevedere i loro comportamenti, rende le donne con SA facilmente raggirabili. Le attuali scale di valutazione non sono sufficientemente sensibili per rilevare i tratti caratteristici dell'autismo nelle donne con SA. Il notevole sbilanciamento tra il sesso maschile e femminile per i disturbi dello spettro autistico a favore del primo (4:1 per le forme di autismo con deficit maggiori, 9:1 per la SA), fanno ritenere che la maggior parte delle donne con SA non vengano individuate. Da questi presupposti prende spunto il progetto di collaborazione tra specialisti nel campo dell’autismo ad alto funzionamento e specialisti che assistono le donne vittime di abusi. L’unione dei diversi punti di vista da cui è osservata questa fragilità consentirà, da un lato, di realizzare una specifica prevenzione nei confronti di questo fattore di rischio. Dall’altro, verranno acquisite nuove informazioni relative all’ingenuità sociale che caratterizza la SA nelle donne. Relatori: Prof A. Antonietti -‐ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Prof Luca Bernardo, Dott.ssa C. Sterpa, Dott.ssa V.Molla – Pediatria A.O. Fatebenefratelli Milano Dott. Roberto Keller – Ambulatorio disturbi dello spettro autistico in età adulta DSM ASL To2 Dott.ssa Paola Molteni, giornalista Avv. Laura Panciroli – SVS Donna Aiuta Donna onlus Prof. Pierluigi Politi, Dott.ssa Cristina Panisi -‐ Università degli Studi di Pavia – Laboratorio Autismo Dott.ssa Lisa Reano – Progetto Dafne DSM ASL To2 Per informazioni e iscrizioni, inviare mail a [email protected] -‐ La partecipazione è gratuita.
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