Ricerca e sostenibilità

kcap
architects
& planners
Ricerca e
sostenibilità
Dai testi dei KCAP architects&planners,
a descrizione del proprio lavoro, emerge
con forza la consapevolezza del potere
demiurgico del progetto, fra senso di
responsabilità ed impegno per un futuro più rispettoso dell’ambiente e
dell’uomo. La progettazione è il fondamento per un futuro a basse emissioni di
CO2, ed è la soluzione più efficace al cambiamento climatico - ancor più delle energie
rinnovabili. La progettazione ci permette di
fare di più, con meno. Con vocazione allo
stesso tempo di architetti e di pianificatori, i KCAP architects & planners
perseguono questo intento, quasi una
missione, a tutte le scale del progetto ed
in tutte le fasi del programma di lavoro.
Il laterizio è nel dna dei progettisti olandesi, così come lo è la libera ricerca di
modalità espressive contemporanee e di
soluzioni tecniche aggiornate. Il mattone costituisce allora in molteplici progetti il più forte legame con il proprio
passato, e l’alleato adatto per la sostenibilità delle costruzioni.Viene impiegato
in modi mai convenzionali, ad esempio
con ricercata finitura superficiale, o scavato, ovvero posato a colla in luogo delle
malte cementizie. Affinché il messaggio
si diffonda in modo esteso e capillare,
è importante che ne sia tramite l’architettura più a diretto contatto con la
comunità: quella dell’edilizia sociale, del
terziario e delle scuole.
* Alberto Ferraresi
Architetto, libero professionista
DJANGO BUILDING A AMSTERDAM (NL), 2002-2010
Progetti
Alberto Ferraresi*
A sud del centro storico di Amsterdam nel 1998 la Municipalità ha affidato a De Architekten
CIE il masterplan di un nuovo
quartiere dal nome Zuidas. Il
complesso polifunzionale, che
ospita prevalentemente residenze,
occupa una superficie di 2,5 km2
e verrà completato nel 2023. Gli
elementi che maggiormente caratterizzano il masterplan sono
la viabilità e gli edifici a forte
sviluppo verticale. Per quanto
riguarda il primo aspetto, le infrastrutture principali sono state
interrate in sette tunnel, di cui
cinque dedicati alla rete ferroviaria e alla metropolitana, con
l’obiettivo dichiarato di potenziare enormemente il trasporto
pubblico. Per quanto riguarda
il secondo aspetto, il quartiere si
sviluppa in altezza per poter integrare il costruito con ampie aree
verdi. Il cuore del quartiere Zuidas è composto da un comparto
che porta il nome di Gershwin.
In questa zona, che ha una superficie complessiva di 280.000
m2 (168.000 m2 di residenziale;
63.000 m2 di uffici; 38.000 m2 di
servizi e commercio), gli edifici
ricordano alcune leggende del
jazz quali Miles Davis, Ella Fitzgerald, Duke Ellington e Django
Reinhardt. Quest’ultimo, belga
di origine nomade noto con il
solo nome di Django, è famoso
per aver sviluppato una tecnica
chitarristica rivoluzionaria per
superare, dopo una lunga e dolorosa degenza, una menomazione
fisica alla mano sinistra dovuta
a un incendio. È curioso come
l’edificio più basso del comparto
urbano sia stato battezzato con il
nome del più alto esponente del
Dettaglio del rivestimento in mattoni faccia a vista
di colore nero.
Nella pagina a fianco:
L’involucro è animato da ampie vetrate e balconi sfalsati.
mondo jazz, in particolare «Manouche».
Con soli 34 m e nove piani fuori terra,
in un’area urbana che presenta i 29 piani
dell’imponente torre Amsterdam Symphony progettata da De Architekten CIE
e i 20 piani della Duke Tower progettata
da Ateliers Lion Architectes Urbanistes, il Django Building è stato definito
come «un Davide tra i Golia» da Han
van der Born, uno dei soci di KCAP
Architects&Planners.
Il Django Building, su una superficie totale da 15.000 m2, comprende 108 appartamenti (in affitto) di diversa metratura e
su uno o due livelli, spazi commerciali e
un parcheggio interrato su un solo livello
progettati da Inbo Architecten.
L’edificio, così come la musica de Le
Quintette du Hot Club de France di
Django e Grappelli, è carico ora di leggerezza, ora di tensione.
Il programma complessivo si articola in
un corpo di fabbrica che è continuo nei
primi tre piani fuori terra e poi è scomposto in due volumi, quello sull’angolo
A complex of buildings that are named after jazz legends is located in the new
Zuidas district, in the South of the city center of Amsterdam. Among these there
is the Django building which, like the music of the great jazz guitarist,
plays with the contrast of lightness and tension
18
CIL 156
19
CIL 156
Il carattere scultoreo dei due volumi opachi è esaltato dai primi tre piani vetrati.
Nella pagina a fianco: Il rivestimento in laterizio scuro serve a distaccare cromaticamente il Django Building dall’Amsterdam Symphony.
sud-ovest a pianta quasi quadrata e quello
sull’angolo nord-est con una pianta a elle
che obbliga due fronti stradali. Il rigore
dei volumi viene meno per i corpi di fabbrica collocati sulla copertura piana, poco
visibili dalla strada perché arretrati rispetto
al filo esterno, generati da una linea curva
che descrive dei piccoli corpi organici.
Sul lato sud-est del lotto si trova un sunken garden, un giardino riparato dal vento
e dal freddo che cattura i raggi solari e
permette, nel rigido clima olandese, la
coltivazione di piante delicate; uno spazio
che invita al raccoglimento, alla contemplazione e quasi all’estraniamento da ciò
che lo circonda anche grazie al fatto che
ospiti i bambini di un asilo.
I tre piani inferiori, a destinazione commerciale, sono assimilati da uno schermo
avanzato in vetro stampato che riproduce
una bambusaia, i piani superiori, invece,
presentano un rivestimento in mattoni
faccia a vista di colore nero: mentre la
parte bassa ha un aspetto accogliente che
Scheda tecnica
Oggetto: Località: Committente: Cronologia: Superficie: Fotografie: Django Building, complesso residenziale e commerciale
Amsterdam (NL)
Consortium Royaal Zuid (Era Contour, Prospect Zuidas e Bouwfonds Ontwikkeling)
2002-2010
15.000 m2 (escluso parcheggio) di cui 13.000 m2 residenziale e 2.000 m2 commerciale
Paulien Borst
ricorda il sunken garden e i giardini pensili circostanti, la facciata scura, necessaria
per distaccarsi cromaticamente dall’ingombrante Amsterdam Symphony, è severa anche se animata da ampie vetrate
con serramenti a sezione variabile in metallo anodizzato di colore champagne e
balconi sfalsati.
L’omogeneità dell’involucro, ritmata da
un’alternanza ripetitiva, accresce il carattere scultoreo dei volumi opachi sulla
base vetrata.
Nell’editoriale della monografia di Costruire in Laterizio dedicata alle «Nuove
espressività fiamminghe» l’architettura
olandese viene descritta come «un’attitu-
20
CIL 156
dine, una sensibilità riconosciuta […] che
ha generato una cultura architettonica
ibrida, la cui multidentità si è consolidata
attraverso l’uso prevalente dei materiali
della tradizione, una particolare sensibilità per l’ambiente, la cura per il dettaglio
costruttivo» (Alini, L. [2008] «Il materiale
come strategia del costruire», Costruire
in Laterizio, n. 121, pp. 2-3). Quanto affermato da Alini rappresenta un’efficace
sintesi del Django Building di KCAP
Architects&Planners. ¶
Adolfo F. L. Baratta
Ricercatore, Dipartimento di Architettura,
Università degli Studi di Roma Tre
21
CIL 156
Pianta del piano terra.
Pianta del sesto piano.
Pianta del nono piano.
23
CIL 156
«Un David tra i Golia».